Comunismo - Scintilla Rossa

Il fascismo rialza la testa con il suo razzismo

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view post Posted on 29/8/2014, 14:11

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Verona non accetta di essere il "cuore nero" del paese



Un appello per una manifestazione nazionale antifascista il prossimo 25 ottobre a Verona. E' la proposta che sta circolando in rete, per ora, e che gli antifascisti veronesi hanno lanciato al paese dopo la vicenda del concerto dei 99 Posse annullato a causa delle intimidazioni dei fascisti e alla copertura data dalle istituzioni locali alla campagna neofascista. In particolare - e giustamente - l'appello parte dalle responsabilità "dall'alto", quelle del sindaco Tosi che con gli ambienti dell'estrema destra veronese ha un rapporto molto stretto e molto particolare nella città che continua ad essere il "cuore nero" di questo paese.

Qui di seguito il testo dell'appello lanciato dal Kollettivo Autonomo Antifascista di Verona:

Lo Sceriffo ha parlato. (*)

«Dopo di che», puntualizza Tosi, «io sono liberale e come il Comune ha dato gratis l’Arena alla manifestazione con padre Alex Zanotelli, anche se non la pensa come me, sono doppiamente convinto che esso debba concedere la possibilità a tutti di esprimere le proprie idee». Perciò, conclude Tosi, «ho invitato gli organizzatori di Vrban a mantenere il concerto dei 99 Posse. Chi vorrà andarci ci andrà e chi non vorrà non ci andrà. E pazienza se ci sarà un po’ di polemica politica. Ma sia chiaro: io non condivido nulla delle idee e dei testi del 99 Posse».

Una dichiarazione oseremmo dire “voltairiana”, utile a rappresentarsi come lungimirante e moderato amministratore, tanto poi il concerto non si fa! “Non sono d’accordo con le tue idee, ma mi batterò alla morte perché tu possa esprimerle” diceva nel ’700 il celebre illuminista francese. Difficilmente Voltaire avrebbe immaginato che la sua frase avrebbe potuto essere rovesciata in tale maniera ed usata più a sproposito di così.

Chi a Verona ci vive tutti i giorni non può non rendersi conto di quanto ridicola, se non pilatesca possa essere in realtà questa affermazione! Soprattutto per come poi si è conclusa la vicenda, con l’annullamento del concerto.

Chi propose, nel luglio 2007, Andrea Miglioranzi (Veneto Fronte Skinheads, ex appartenente alla band nazirock Gesta Bellica) come rappresentante del Comune di Verona all’interno dell’Istituto Storico per la Resistenza? Flavio Tosi.

Di quale lista fu capogruppo in Consiglio Comunale lo stesso Andrea Miglioranzi dal 2007 al 2012? Della lista di Flavio Tosi (l’attuale capogruppo, dal 2012, è Massimo Piubello, appartenente a Progetto Nazionale, altra organizzazione di estrema destra).

In quale lista sono stati eletti i referenti di CasaPound Marcello Ruffo (che ha anche un paio di processi in corso per aggressione a mano armata) e Vittorio Di Dio? In quella di Flavio Tosi, naturalmente.

Chi sfilò il 15 dicembre 2007 alla testa di un corteo contro l’immigrazione clandestina organizzato da Forza Nuova e Veneto Fronte Skinheads? Flavio Tosi.

Chi concesse gratuitamente il palcoscenico dell’Arena di Verona per il compleanno dell’Hellas Verona nel 2013, su cui si esibirono due band (1903 e Sumbu Brothers) dichiaratemente filonazisti? La Giunta di Flavio Tosi.

Chi fu, nel marzo 2000, a presentare in Consiglio Comunale una mozione per istituire “entrate differenziate” sui mezzi pubblici per i veronesi e per gli immigrati? Il “liberale” Flavio Tosi (allora però capogruppo della Lega Nord)!

Certo era il Ku Klux Klan che materialmente bruciava gli afroamericani, ma era la segregazione razziale voluta dai politici la maggiore responsabile! Allo stesso modo è inaccettabile che Flavio Tosi, dopo aver sdoganato ogni tipo di fascista vecchio e nuovo presente in città, si lavi le mani di tutto quello che ciò ha provocato. Invece di dire simili sciocchezze si dimetta! Se ne vada portandosi dietro il carrozzone di integralisti ed intolleranti con i quali da ormai 7 anni governa questa città come fosse un suo feudo personale, decidendo come un podestà cosa si può fare e chi lo può fare. Esattamente come in questo caso hanno deciso che a Verona il concerto dei 99 Posse non si doveva fare.

Per questo lanciamo l’appello per una Manifestazione Antifascista a Verona per il 25 Ottobre 2014, per sottolineare ancora la necessità di un antifascismo militante, che si barrica contro il risorgere dei fascismi laddove, in particolare a Verona, la loro forza è consolidata dal rapporto con le istituzioni. L’antifascismo è un valore che va messo in pratica tutti i giorni e ci vuole l’impegno di tutte e tutti perché non passi mai in secondo piano; a Verona questo è accaduto il 28 maggio 2007 ed il 7 maggio 2012 quando un personaggio dalle chiare simpatie neofasciste come Flavio Tosi è stato eletto sindaco.

CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTT* RESPINGIAMO IL FASCISMO!

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(*) questa non l'ho capita!
 
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view post Posted on 31/8/2014, 10:43

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I nazi spagnoli come Alba Dorata e Casa Pound: occupato un edificio a Madrid



Mobilitazione antifascista ieri a Madrid, dove nei giorni scorsi un gruppo di estremisti di destra ha occupato un edificio nel quartiere di Tetuan ribattezzandolo “Hogar Social Madrid-Ramiro Ledesma”, dedicato a uno dei fondatori del movimento fascista spagnolo La Falange fucilato nel 1936 dai repubblicani.

Quasi mille persone sono scese in piazza ieri pomeriggio dietro uno striscione che recitava “Fuori i razzisti dal nostro quartiere”. Una marcia convocata contro il nuovo insediamento fascista di Calle Juan de Olias da dove il movimento di estrema destra intende allargare il suo controllo del territorio e la sua egemonia utilizzando la classica propaganda razzista e nazionalista che fa sempre più breccia in una società dove precarietà e disoccupazione sono ai massimi storici. Il gruppo che ha occupato l’edificio, legato al Movimento Sociale Repubblicano (MSR), ha dichiarato di voler utilizzare lo spazio per distribuire aiuti alimentari e medicinali alla gente povera del quartiere, ma solo a coloro che possono vantare sangue spagnolo e quindi escludendo la popolazione immigrata che però in quella zona di Madrid è molto numerosa. Un tentativo da parte dell’MSR di scimmiottare la propaganda xenofoba alla base della crescita di Alba Dorata in Grecia, paese che al pari della Spagna ha subito le drastiche imposizioni della troika e con le stesse tragiche conseguenze sociali.

La protesta è stata convocata da alcune associazioni degli abitanti del quartiere e vi hanno partecipato collettivi antifascisti e organizzazioni antirazziste di diverse parti della capitale. Anche se non si sono verificati scontri la tensione si è alzata quando il corteo è passato nella strada dove si trova lo ‘spazio sociale’ di destra. Dalle finestre dello stabile i fascisti, con la faccia coperta, hanno esposto una grande bandiera spagnola gridando slogan. Molti i manifestanti che a quel punto hanno gridato ‘torneremo senza la polizia’, in riferimento alla forte presenza di agenti in tenuta antisommossa schierati a protezione dell’occupazione di estrema destra davanti all’ingresso dell’edificio.
Intervistati da alcuni media, molti abitanti stranieri del quartiere hanno affermato di temere che dall’occupazione di estrema destra partano aggressioni contro di loro. Non è la prima volta che dalle sedi dell’estrema destra partono, con il favore della notte, vere e proprie ronde con l’obiettivo di aggredire cittadini stranieri. E’ quanto accade a Zaragoza, capoluogo dell’Aragona, dove un gruppo riconducibile all’MSR ha occupato un edificio ribattezzandolo “Hogar Social Zaragoza” annunciando l’avvio di un “intervento sociale patriottico”. Stesso scenario anche a Castellòn dove il movimento di estrema destra, sull’esempio dei neonazisti greci e prima ancora di CasaPound in Italia ha aperto il primo locale definito come una ‘occupazione patriottica anticonformista’. “I neonazisti stanno cominciando a mascherare la propria identicità scimmiottando l’estetica e gli slogan dei movimenti sociali e popolari per guadagnare adepti e consensi” - hanno denunciato alla stampa gli organizzatori del corteo antifascista di Madrid – “nel tentativo di orientare la rabbia sociale generata dalla crisi e dall’austerità contro gli immigrati la cui presenza viene descritta come la causa della disoccupazione e della povertà che ora interessa molti cittadini spagnoli”. Per questo movimenti ‘innovatori’ dell’estrema destra iberica come España 2000 o appunto l’MSR utilizzano slogan contro gli sfratti o l’esclusione sociale piegandoli alla propria propaganda sciovinista e xenofoba.

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view post Posted on 4/9/2014, 16:31

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INVECE DI VIETARE IL RADUNO DI CASAPOUND,
PIU' POLIZIOTTI, PER PROTEGGERLO


Invece che vietare il raduno nazionale di casapound a Surbo (LE) la questura rinforza la presenza delle forze dell'ordine... per usarle evidentemente contro le manifestazioni antifasciste


Nonostante vari interventi, appello, lettere ai sindaci in cui si chiedeva: “No spazi per il raduno CPI”, nessuna risposta e nessun divieto è arrivato alla tre giorni di raduno nazionale (dal 5 al 7 settembre) del gruppo neonazista Casapound
“L’organizzazione CasaPound è un’organizzazione d’ispirazione dichiaratamente fascista e di stampo xenofobo, violento, razzista ed eversivo – scrivono gli antifascisti. E quella stessa organizzazione, CasaPound, alla quale, proprio in questi giorni, viene contestata l’associazione a delinquere ai fini della sovversione dell’ordine democratico”.

L'unica preoccupazione della Questura di Lecce è stata la concomitanza tra questo raduno e il derby Lecce/Barletta - ma la richiesta al Ministero degli Interni è stata di "spostare la partita ad altra data", non certo di vietare il raduno, appoggiato dal Pdl, e dalla Lega e a cui parteciperà l’ex sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone e Mauro Borghezio della Lega nord.

Quindi l'unica effettiva risposta è l'invio di centinaia di poliziotti, carabinieri, guardia di finanza, dalle altre province.
Ma è chiaro, visto l'andazzo, e i precedenti in altre realtà, che questi rinforzi delle forze dell'ordine serviranno solo per impedire, reprimere le manifestazioni di protesta organizzate da organizzazioni antifasciste.

IMPEDIRE IL RADUNO DI CASAPOUND!

SOSTEGNO ALLE MANIFESTAZIONI ANTIFASCISTE!

FONTE

Legge n. 645 del 1952 (legge Scelba):
 
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view post Posted on 5/9/2014, 19:34

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L'estrema destra ora parla "padano"


Saverio Ferrari - tratto da Il Manifesto

L’estrema destra in Italia si sta ridisegnando. Un processo in realtà in atto da tempo. L’esito delle ultime europee ha però impresso un’accelerazione decisa e cambiato il corso delle cose. L’elemento di forte novità consiste nell’ultima mutazione della Lega Nord che nei fatti sta sostituendo le altre destre (da Forza Italia a Fratelli d’Italia) nello storico ruolo di garanti per la galassia neofascista nei termini di coperture istituzionali, sdoganamenti e alleanze elettorali.
Sotto la guida di Matteo Salvini la Lega ha ripreso vigore invertendo un trend pesantemente negativo.

Centrale da questo punto di vista è stata la decisa virata a destra, una sorta di torsione radicale che ha oscurato tutti gli altri progetti coltivati nella precedente gestione maroniana, dall’idea di una macroregione del Nord all’ipotesi dell’attuale sindaco di Verona, Flavio Tosi, incentrata su un nuovo partito tipo Csu bavarese, regionalista e conservatore, da collocare nell’ambito del centro-destra, superando in prospettiva la stessa Lega.
La svolta è consistita, in primo luogo, nel recupero pieno di tutti i temi di impianto razzista che avevano caratterizzato il partito al tempo del congresso di Assago. In quell’occasione, era il 2002, si assunsero ufficialmente da parte di Umberto Bossi tutti i tratti tipici di una formazione di estrema destra, dal rifiuto della «società multirazziale» alla «difesa della cristianità minacciata dall’invasione extracomunitaria». La «Padania», in quel contesto, quasi diveniva “una cittadella assediata” entro cui arroccarsi. In compenso ai migranti si addebitava la responsabilità di ogni male, dalla crescita della criminalità al dilagare delle droghe e della prostituzione, fino al diffondersi di malattie vecchie e nuove.
La lettura di tipo apocalittico, si vedano le conclusioni di quel congresso, si sostanziava in un atto di accusa finale nei confronti dei «poteri forti» e delle lobby finanziarie intente a manovrare, secondo una visione complottista, i flussi migratori per sradicare le tradizioni culturali e religiose di interi territori, in primis delle regioni nordiche. Nel rideclinare da parte di Salvini queste ossessioni razziste si è però provveduto a cambiare i destinatari del messaggio, non più circoscritti ai «padani» ma comprendenti l’insieme degli italiani. Una svolta di tipo “nazionalista” con la quale la Lega si è presentata alle europea, ribadita, pur con qualche articolazione, al recentissimo congresso straordinario di luglio a Padova. In ciò un elemento di indubbia novità. Per la prima volta nella sua storia la Lega ha tenuto e organizzato in una campagna elettorale iniziative nelle regioni del centro-sud. In prima fila lo stesso segretario. Anche il taglio degli slogan è mutato per indicare il nuovo corso: «Basta tasse, basta immigrati, no Euro, prima gli italiani!». La traduzione in pratica delle posizioni del Front national francese con il quale il partito di Salvini ha stretto un’alleanza in occasione del voto. Da qui il superamento del secessionismo (vedremo fino a che punto) che ha fortemente impattato nel mondo dell’estrema destra, che incapace di presentare proprie liste è rifluito in larga parte in quelle della Lega. È stato il caso di Casa Pound, che ha sostenuto apertamente nel centro Italia la candidatura di Mario Borghezio, poi eletto con poco più di 5mila preferenze.

L’azione della Lega nei prossimi mesi si incentrerà sul rilancio dei “forconi” da porre, questa volta, sotto le sue ali. Diversi sono stati gli annunci in questa direzione. L’idea è quella di una rivolta fiscale, da Nord a Sud, anche come leva per la costituzione di nuovi soggetti associativi e politici locali da federare alla Lega stessa, magari, come preannunciato, con nel simbolo l’Alberto da Giussano. Già si parla di “leghisti” siciliani, calabresi o della Tuscia. In questo quadro il deposito in Cassazione a fine giugno di 3 milioni di firme in calce alla richiesta di 5 referendum accompagnerebbe su scala nazionale questa campagna. A far da traino nella raccolta delle sottoscrizioni è stata indubbiamente la cancellazione della “legge Fornero”, anche per richiedere lo stop ai concorsi aperti agli immigrati e la soppressione di due leggi invise ai fascisti, la legge Merlin e soprattutto la legge Mancino con il reato di istigazione all’odio razziale, etnico e religioso.

A finire nell’orbita della Lega è anche Forza nuova, attraverso un percorso diverso. Il partito di Roberto Fiore è in forte difficoltà. Tutti gli obiettivi prefissati sono stati mancati, anche in modo clamoroso, dalle politiche del febbraio 2013 (0,26%) alla non presentazione alle europee di maggio data l’incapacità di raccogliere le firme. L’idea di contendere da destra, in particolare sui temi dell’immigrazione e dell’uscita dall’euro, consensi alla Lega, si è risolta in una débacle. Da qui un’emorragia, ancora in corso, specie al nord, di quadri e militanti proprio verso Salvini, con la chiusura spesso di sezioni storiche. Non indifferenti, in questo scenario, anche l’accumularsi di debiti e le accuse a Fiore di gestione verticistica. Per tutti l’approdo si sta sostanziando nell’adesione all’associazione Patriae, costituita da un ex esponente de La Destra, Alberto Arrighi, finanziata dalla stessa Lega, la cui funzione, al momento, sembrerebbe proprio quella di ospitare singoli militanti e realtà collettive provenienti dal neofascismo in crisi.

Il sostanziale fallimento di chi pensava di poter trapiantare in Italia esperienze come Alba dorata o Jobbik si sta nei fatti risolvendo guardando alla “nuova” Lega. Anche alcuni vecchi “arnesi” sembrerebbero interessati. Non a caso due tra i principali protagonisti della strategia della tensione, Stefano Delle Chiaie, l’ex capo di Avanguardia nazionale, e Mario Merlino, noto provocatore, nonché esperto in infiltrazioni, nel tentare di rieditare, pur solo in forma associativa, la vecchia sigla di An, hanno provveduto a omaggiare ostentatamente il “vecchio camerata” Borghezio.

Un panorama nuovo, quello che si sta delineando, destinato a incidere in profondità nell’estrema destra. La prima verifica sarà il 18 ottobre quando a Milano sfileranno in un corteo nazionale, promosso dalla Lega «Contro gli immigrati», tanto i leghisti quanto tutte le principali sigle del neofascismo.

5 settembre 2014

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view post Posted on 6/9/2014, 09:13

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Lecce. Mobilitazione antifascista contro festa di Casa Pound. Scontri nel centro della città


La festa di Casa Pound in provincia di Lecce ha innescato prevedibili tensioni. Ieri sera nel centro storico del capoluogo salentino si sono verificati scontri tra gruppi di antifascisti e i neofascisti.
I primi scontri si sono verificati in via Acaya e sono proseguiti poi nella centralissima piazza di Sant'Oronzo dove sono giunte numerose volanti della polizia. Il Corriere del Mezzogiorno riferisce che qualche ora prima degli scontri nel centro della città, poliziotti della Digos e delle Volanti erano intervenuti per presidiare, dopo una "soffiata" che dava per imminente l’arrivo di una "trentina di anarchici" (i famigerati anarchici leccesi delle veline che sono circolate spesso in occasione di manifestazioni a Roma), la casa del consigliere regionale di Forza Italia Saverio Congedo, invitato a partecipare oggi pomeriggio alla festa nazionale di Casa Pound alla quale è stata annunciata anche la partecipazione del nazileghista Borghezio.
La festa dell'organizzazione capitanata da Iannone, dal titolo "Direzione rivoluzione 2014", durerà fino a domenica e si sta svolgendo in una struttura ricettiva di Surbo, comune industriale alle porte di Lecce, di cui non è stato reso noto l'indirizzo 'per motivi di sicurezza'. Cioè per evitare le contestazioni da parte delle organizzazioni antifasciste.
Per domani gli antifascisti salentini hanno comunque convocato una manifestazione con concentramento in Porta Napoli, al margine del centro storico della città.

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view post Posted on 17/9/2014, 20:51

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Consigliere comunale fa il saluto romano

SANT’ANASTASIA. Un saluto romano, vietato in Italia, ed usato come provocazione da un consigliere comunale di Sant’Anastasia per protestare contro la sentenza della Cassazione che tre giorni fa ha ribadito la condanna per due militanti di “Casa Pound” ribadendo come il rischio del fascismo sia sempre attuale.

In particolare la legge Scelba del 1952 punisce la ricostituzione del partito di Benito Mussolini e chi in pubblico replica le manifestazioni della dittatura del Duce come è il saluto romano, ma non soltanto. A farsi fotografare con il braccio alzato e la mano tesa il giovanissimo Alfonso Di Fraia consigliere di maggioranza che ha poi postato la foto sul suo profilo ufficiale di Facebook. “Ognuno può manifestare il proprio ideale”, scrive Di Fraia come didascalia alla foto in cui indossa una tuta mimetica, “questo dice la Democrazia (ammesso che esista). Il saluto romano è una gestualità simbolica. La Cassazione non può negarlo, andrebbe contro il “loro” principio di Democrazia. In questo paese purtroppo o per fortuna esiste solo la decantazione della Democrazia, tutti la vogliono ma nessuno la rispetta. Io continuo a salutare romanamente”. Dunque per il politico anastasiano la legge non va rispettata nè tantomeno ciò che viene sentenziato dalla Corte di Cassazione e il suo modo di pensare ha fatto proseliti. Poche ore dopo, sempre su Facebook, è stata pubblicata un’altra foto che ritrae il consigliere Di Fraia mentre fa il saluto fascista e stavolta insieme a Ciro Pavone, componente dello staff del sindaco di Sant’Anastasia Lello Abete. “Perché negare di salutare romanamente?”, si chiede Pavone, “La democrazia è veramente tale quando ognuno (e dico ognuno!) può manifestare il proprio ideale e celebrare (apertamente) i simbolismi che ritiene giusti. La Cassazione nega un principio! Per scongiurare il pericolo di un ritorno del fascismo (semmai grave fosse), i legislatori dovrebbero anzitutto proibire (chiedere di risolverla è palesemente troppo) la crisi economica e una sua evoluzione catastrofica: senza quella, né Mussolini né altri ce l’avrebbero fatta”. E mentre i giudici si preoccupano di ribadire come il rischio di un rigurgito fascista e razzista sia in agguato a Sant’Anastasia si guarda con nostalgia al ventennio di dittatura che ha segnato la nazione portandola in guerra.

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Bolshevik_Bear
view post Posted on 18/9/2014, 09:52




Il sudicio porco si è messo in mostra... Svelando quanto faccia schifo... So io cosa si meriterebbe...
 
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view post Posted on 21/9/2014, 17:47

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Brescia antifascista, contro chi falsifica anche la strage

Un libro che non meriterebbe neppure di essere menzionato, di un autore qualunquista e un tantinello "copione", ma presentato in due sedi "di sinistra" - ci dicono e scrivono - senza neanche un atimo di perplessità su quel che veniva detto e presentato.

Un autore che parla -ad esempio - di Sergio Ramelli, giovane neofascista rimasto ucciso a Milano, nel 1975, come di un "ragazzo qualsiasi come me e tanti altri", nascondendo in modo non brillante il fatto che nel conflitto politico d'allora (e non solo d'allora, se non avete già dimenticato Dax e tanti altri, magari "solo" feriti, in questo millennio) i comportamenti collettivi e individuali erano alquanto diversi da quelli di ora. Ma "normali", come in una guerra a bassa intensità.

Non proprio il modo più brillante di ricordare la stage di Brescia, opera di fascisti manodopera dei servizi segreti italo-statunitensi.

Averne "parlato male", facendo anche qualche nome, è costato ai compagni di Brescia una querela. Che comporta costi, e necessità di coprirli in modo militante, tra la gente.

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view post Posted on 29/9/2014, 13:16

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IL GOVERNO RENZI CHE FA "APOLOGIA DEL FASCISMO"


Mentre i fascisti di casapound organizzavano un raduno in provincia di Lecce con la partecipazione di noti esponenti politici di destra con il beneplacito del governo,protetti dalla polizia i migliaia di antifascisti che manifestavano contro il raduno
venivano criminalizzati dalla polizia .
che ipocrisia!
il governo Renzi amico dell'imperialismo guerrafondaio degli USA, ed espressione del moderno fascismo iniziato con Berlusconi
deve essere fermato.
le masse devono scendere nelle piazze organizzare la rivolta contro
tutti i padroni tutti i governi che ci opprimono ci affamano ci sfruttano e ci ricattano ,dobbiamo ribellarci .UNICA SOLUZIONE
RIVOLUZIONE PROLETARIA !

Il rischio del fascismo è sempre attuale e non è ancora tempo di lasciarsi alle spalle la legge Scelba del 1952 che punisce la ricostituzione del partito del Duce e chi in pubblico replica le manifestazioni esteriori della dittatura di Benito Mussolini, come il
saluto romano e l’urlo “presente”. La Cassazione ha confermato la condanna per due simpatizzanti di Casapound che a un raduno neofascista avevano salutato a braccio teso urlando ‘presente’. I giudici, nella sentenza sentenza 37577 scritta dal relatore Raffaello Magiri, fanno un chiaro riferimento all’attualità del rischio di “rigurgiti” antidemocratici il cui timore, data la loro “frequenza” anche nel resto d’Europa, sottolinea la Suprema Corte, è presente nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione del 2000 scritta a tutela dei “valori fondanti” della Ue.

Secondo gli ermellini “nulla autorizza a ritenere che il decorso di ormai molti anni dall’entrata in vigore della Costituzione renda scarsamente attuale il rischio di ricostituzione di organismi politico-ideologici aventi comune patrimonio ideale con il disciolto partito fascista o altre formazioni politiche analoghe. L’esigenza di tutela delle istituzioni democratiche non risulta, infatti, erosa dal decorso del tempo e frequenti risultano gli episodi ove sono riconoscibili rigurgiti di intolleranza ai valori dialettici della democrazia e al rispetto dei diritti delle minoranze etniche o religiose”, scrive la Prima sezione penale della Suprema Corte.
Con questa risposta, i supremi giudici hanno respinto la tesi degli imputati – A. B. e M. G. – che sostenevano l’assenza di “lesività” dei comportamenti da loro tenuti e la necessità di ‘depenalizzare’ i retaggi del reato di opinione per via del “mutato clima politico” e delle norme internazionali sulla libera manifestazione delle opinioni. È stato così confermato
il verdetto emesso il 31 maggio 2012 dalla Corte di Appello di Trento, sezione distaccata di Bolzano, che aveva a sua volta convalidato la decisione di primo grado del Tribunale di Bolzano del 26 aprile 2011 emessa con rito abbreviato. Il raduno neofascista si era svolto a Bolzano il dieci febbraio 2009 in memoria delle vittime delle foibe. Ai due sono erano stati inflitti rispettivamente due mesi di reclusione e 300 euro di multa e venti giorni di reclusione e 140 euro di multa, pena sostituita con complessivi 760 euro di multa.
“Una sentenza che farebbe ridere se non fosse in realtà liberticida e smaccatamente politica“, commenta CasaPound. “Nella sentenza, i giudici discettano filosoficamente sullo stato di salute morale di questo Paese senza rendersi conto che proprio questi irrigidimenti censori fuori tempo massimo testimoniano la sua profonda fragilità: un sistema che ha paura dei gesti simbolici e delle opinioni è ormai arrivato al capolinea”.

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view post Posted on 6/10/2014, 14:36

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Si traveste da nazista contro le ‘sentinelle’, fermato dalla Digos


Sembra incredibile, ma in un paese in cui tutto va alla rovescia può accadere anche questo. La notizia è che ieri un ragazzo di Bergamo, per dimostrare la sua contrarietà alla manifestazione annunciata anche nella sua città dagli integralisti cattolici e fascistoidi delle cosiddette ‘sentinelle in piedi’, si è vestito da ‘nazista’, indossando una divisa che richiama quella degli estremisti di destra tuttora in voga in numerosi paesi del mondo e che fu utilizzata anche nel film Blues Brothers di John Landis per stigmatizzare i ‘nazisti dell’Illinois’.
Sul braccio, al posto della svastica, una fascia con le due X simbolo della dittatura di Hynkel, la versione parodistica di Adolf Hitler utilizzata nel film Il Grande Dittatore di Charlie Chaplin.

Indossata la divisa color cachi, l’uomo si è piazzato lungo la strada con in mano una copia del Mein Kampf, inscenando una evidente parodia degli omofobi – aiutato da un cartello che recitava “I nazisti dell’Illinois stanno con le sentinelle’ - che nel frattempo stavano manifestando in decine di città italiane solo grazie alla protezione, in molti casi anche attiva, delle forze dell’ordine, che non solo si son ben guardate dall’impedire manifestazioni provocatorie e offensive da parte dell’estrema destra variamente mascherata, ma hanno in alcuni casi rivolto le loro attenzioni – e i loro manganelli, più concretamente – contro i contestatori.

Incredibilmente, la Digos ha però identificato il trentenne di Bergamo che si era piazzato proprio accanto agli ultrà cattolici e omofobi in piazza Sant'Anna, a pochi passi da una vera "sentinella" per altro assai perplessa, e nei suoi confronti potrebbe ora scattare addirittura una delirante denuncia per ‘apologia di fascismo’.

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view post Posted on 8/10/2014, 16:36

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che le lancette corrano impazzite

di pennatagliente
Martedì ventuno ottobre è una data importante; il viscido essere fascista che risponde al nome di Francesco Storace sarà condannato da un tribunale della Repubblica Italiana per il reato di vilipendo del capo dello Stato: nel 2007 diede dello “indegno” a Re Giorgio II.
Il politicante nostalgico rischia – in base all’articolo 278 del codice penale, quello scritto dall’ex guardasigilli del governo fascista, Alfredo Rocco – una condanna da uno a cinque anni: se la pena comminata fosse superiore a due anni, proprio lui che è un grande estimatore del Puzzone sarebbe privato dei diritti politici.
Naturalmente il distributore di olio di ricino sta cercando di non incorrere nella giusta condanna – anche se il suo reato peggiore è quello previsto dagli articoli 4, 5, e 6, della Legge 20 giugno 1952 numero 645 che castiga il delitto di apologia di fascismo – e per questo motivo ha lanciato un’infame campagna dal titolo “Fermiamo l’orologio”.
A questa schifosa iniziativa ha già aderito gentaglia del calibro di: Maurizio Gasparri detto lo Sbrincio, Ignazio La Russa detto Satanasso, Fabrizio Cicchitto detto Cicchetto, Daniele Capezzone, e persino Roberto Giachetti – vicepresidente della Camera dei Deputati – del Partito (sedicente) Democratico.
Viste le qualità morali, sia del personaggio principale sia dei suoi sostenitori, il solo augurio sensato può essere quello che le lancette di quell’orologio corrano impazzite verso l’inflizione della giusta condanna.

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view post Posted on 18/10/2014, 20:39

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Bologna, Dure cariche della polizia contro gli antifascisti



A Bologna, oggi impegnata in una mobilitazione antifascista contro il comizio di Forza Nuova, la polizia è andata giù pesante con cariche e manganellate contro gli antifascisti che intendevano contestare la parata neofascista. E’ accaduto in via Castiglione intorno alle 17.30, quando il corteo di circa 600 antifascisti è partito da Via XX Settembre si è avvicinato allo schieramento della polizia che bloccava l’accesso alla zona dove era previsto il concentramento dei fascisti.

Il corteo nel suo percorso, era determinato anche a passare nei pressi nell’aula magna di Santa Lucia dove era in corso la lectio magistralis del governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Ma quando il corteo ha svoltato in via Castiglione si è trovato di fronte lo schieramento la polizia che impediva il passaggio. C'è stato un lancio di uova, qualche petardo e poi il contatto. La polizia e i carabinieri hanno caricato con i manganelli. I manifestanti, a mani nude, hanno risposto con i calci contro gli scudi per tenere la distanza dalle manganellate Lo scontro è durato alcuni istanti. Almeno 4 manifestanti sono stati feriti ed è intervenuta un’ambulanza. Sul selciato è rimasta una grande pozza rossa: “E’ sangue” hanno detto i manifestanti all'emittente bolognese Radio Città del Capo.

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view post Posted on 19/10/2014, 13:14

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La Milano antirazzista e antifascista c’è!



Tanti, ma proprio tanti, tra i 15 e i 20 mila. Mentre giungevano notizie che il corteo nazi-xenofobo era, come previsto, molto partecipato, già fin dalle prime ore del pomeriggio Largo Cairoli a milano non riusciva più a contenere le migliaia di persone affluite allla manifestazione grazie quasi esclusivamente ai soliti tam tam via web delle ultime 2 settimane.

La testa del corte apriva con uno striscione “Chi ama la libertà odia la lega” seguito da comunità di migranti, tantissimi giovani, tantissime donne e poi la Milano antifascista di sempre.

Assente non pervenuta, la Cgil. La quale, solo attraverso dichiarazioni a mezzo stampa denunciava il carattere razzista della manifestazione dei Salvini boys. Ma Milano antirazzista e antifascista c’e!!!

Mentre il corteo scorre nei pressi del popolarissimo mercato alimentare di viale Papiniano, solidarietà e condivisione sono palpabili. Molti lavoratori migranti ( in prevalenza nord-africani ) vi lavorano ed esprimono ciò anche regalando ceste di frutta ai manifestanti. Il corteo si ingrossa sempre più. Gioioso e militante, consapevole che le piazze di Milano non devono essere lasciate a chi specula ( da destra) ed usa demagogia a go-go per alimentare una guerra tra poveri unendosi ai fascisti di Casa-Pound,

Il termine della manifestazione e Piazza S.Stefano, ma la del corteo si accorge ben presto che non può contenere tutti. I nuovi e vecchi antifascisti e antirazzisti milanesi sono incazzati con una Questura che fa barriera ad un avanzamento del corteo. Ma per oggi può bastare !

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view post Posted on 19/10/2014, 14:29

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Bologna: antifascismo è anticapitalismo

E' stata quella di ieri una giornata importante, in cui si è avuta l'emersione compatta di quelle forze che da settimane hanno ripreso ad accumularsi a Bologna, in un corteo partecipato e determinato che ha saputo coniugare al meglio la lotta antifascista con quella anticapitalista.

Abbiamo risposto al governatore di Bankitalia, Visco, per dirgli che non abbocchiamo al disegno di chi, con Renzi e Draghi, millanta una crescita fatta di precarietà, sfruttamento del territorio,privatizzazione, smantellamento del welfare, concentrazione della ricchezza e dei processi decisionali in poche sporche mani.

Ci siamo rivolti ai lavoratori in lotta, ai migranti sfruttati, ai compagni che non mollano, a chi difende gli spazi liberati dalla polvere, agli abitanti che nelle occupazioni hanno trovato una casa e un tetto altrimenti negati da un sistema ingiusto, ai nostri coetanei che non si arrendono all'idea di veder cancellato il proprio futuro. Abbiamo detto tutti insieme che nella crisi sociale ed economica di questi anni non lasceremo alcuna agibilità a chi pensa di risolvere i problemi portando odio, xenofobia e sessismo per distogliere lo sguardo degli oppressi dal loro nemico reale, una classe padronale che dall'alto della cupola dell'Unione Europea affama le fasce più deboli della popolazione di questo continente. Forza Nuova, Fiore e ogni forma di vecchi e nuovi fascismi si sono quindi visti sbattere nuovamente la porta in faccia, in una città che oggi si è assunta la responsabilità di scacciarli senza diritto di appello, perchè l'unico odio che possiamo sostenere è quello contro lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.Non ci hanno fermati dunque i manganelli di chi pensa di fare del disagio, economico e sociale, materia di competenza per il Ministero degli Interni, e una volta in più abbiamo fatto un passo in avanti verso la generalizzazione politica di questioni che come tali devono essere trattate.
Solidali con chi lotta per un futuro diverso ovunque nel Mediterraneo, solidali con i compagni che oggi hanno pagato la propria deteterminazione con le ferite inferte dalle FdO.
E soprattutto solidali con Teo, che vogliamo vedere presto tornare a lottare in questa città!

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view post Posted on 21/10/2014, 15:56

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unità antifascista e contro la repressione a Bologna - TEO Libero


Arresti domiciliari e autorizzazione al lavoro per Teo, compagno antifascista arrestato durante gli scontri della scorsa settimana in occasione del comizio nazifascista della cricca di Fiore. Dopo la convalida dell’arresto è iniziato il rito abbreviato durante il quale l’accusa ha chiesto una condanna a due anni senza alcun beneficio. Intanto fuori dal tribunale si era radunato un presidio di solidarietà al compagno che ha raccolto tutte le realtà antifasciste della città. Sempre in mattinata è stata allestita una conferenza stampa dai promotori della manifestazione che ha ribaltato completamente le accuse delle autorità indicando nella giunta comunale e nella questura i veri responsabili delle tensioni di sabato scorso che hanno visto la piazza di Bologna concessa ai nazifascisti di Forza Nuova. Dal canto suo il Comune e il PD fa sapere che sono pronti a rivedere le convenzioni con alcuni centri sociali della città, allineandosi nei fatti alle richieste della Lega Nord contro gli spazi convenzionati ormai da anni. Durante la conferenza stampa è stata anche annunciata una contro-inchiesta che verrà presentata pubblicamente nei prossimi giorni dove verranno raccolti, documenti, fonti e testimonianze che registrano le violenze di cui si è resa responsabile la celere di Bologna e di Padova attive nel contrastare l’iniziativa antifascista.
D’altronde sarà importante rendere pubblici gli effetti di una gestione dell’ordine pubblico che ha garantito a Fiore e ai Nazi di sfilare in corteo con croci celtiche e mazze, fare un comizio e tornare ai bus cantando strofe nostalgiche, procurando così uno sfregio alla città di Bologna da sempre ostile ai nazi di FN (che in città sono appena 5) e forte di un senso comune esplicitamente antifascista. Uno sfregio che è stato energicamente riparato dalla determinata iniziativa antifascista che ha saputo interpretare efficacemente l’identità partigiana di Bologna.

Pubblichiamo di seguito il comunicato congiunto di tutte le realtà antifasciste cittadine che convocava l’iniziativa solidale di oggi:

Bologna è libera! Teo è libero!
Ieri è stata una grande e importante giornata per la Bologna antifascista, antirazzista, antisessista, anticapitalista. Oltre un migliaio di precar@, student@, lavoratori e migranti della città degna hanno dato vita a una lunga e intensa giornata di conflitto contro la presenza, a poche centinaia di metri di distanza, del governatore di Bankitalia Ignazio Visco e dei fascisti di Forza Nuova con il loro capo Roberto Fiore. È un’inaccettabile provocazione che la Bologna della memoria partigiana e la Bologna della strage del 2 agosto 1980 siano insultate dalla presenza di un piccolo gruppo neo-nazista.
Il corteo si è concentrato alle 14.30 in Piazza XX Settembre, per comunicare con la città i contenuti della manifestazione, iniziando con delle iniziative di rifiuto del Mos Maiorum, l’operazione di polizia europea contro i migranti. Poco dopo le 17 la manifestazione si è diretta in Via Castiglione, dove era prevista la lectio magistralis di Visco, tra i responsabili delle politiche di austerity e impoverimento di massa in accordo con la troika e la Bce. Invitato dal Mulino (casa editrice storicamente legata alla famiglia Prodi) e dall’Unibo dello sceriffo Dionigi, la sua lectio magistralis aveva come titolo “Perché i tempi stanno cambiando”. Ma questa volta la lezione gliela abbiamo data noi, con un benvenuto fatto di determinazione, coraggio e vernice colorata. La polizia ha risposto con violente cariche, che hanno provocato diversi feriti tra i manifestanti. Il corteo è rimasto compatto, resistendo ai manganelli della celere e riprendendo il proprio percorso.
Dopo i padroni, ci siamo quindi diretti verso i loro servi, cioè i fascisti di Forza Nuova. Alle 19, orario previsto per il raduno di Forza Nuova in Piazza San Domenico, eravamo tutte e tutti lì davanti. In mezzo, a proteggere i fascisti, ancora una volta polizia e carabinieri. Per diversi minuti dal corteo fuochi d’artificio e materiali pirotecnici hanno illuminato la sera, per dire che a Bologna non c’è spazio per i fascisti. Per proteggere Forza Nuova, poliziotti e carabinieri hanno nuovamente caricato con brutale violenza, ferendo molti altri manifestanti e operando un fermo. Abbiamo concluso la manifestazione prima davanti a Palazzo d’Accursio (per indicare nel comportamento del sindaco Merola la responsabilità politica di aver concesso spazio a Forza Nuova) e infine davanti alla Questura, per rivendicare la libertà del compagno dichiarato nel frattempo in stato di arresto.
Ieri la Bologna degna ha dimostrato che l’antifascismo non si delega a nessuno, ma è una pratica che si esprime lottando quotidianamente contro l’austerity e il razzismo. Non è stata infatti solo un’importante iniziativa di conflitto, perché si inserisce in radicati percorsi di movimento e apre nuovi spazi di lotta. Ecco perché i tempi possono davvero cambiare.
Convochiamo per lunedì in Piazza San Domenico un presidio di solidarietà a partire dalle ore 10 per l’immediata liberazione di Teo e alle ore 11.30 una conferenza stampa per spiegare perché la Bologna antifascista non si processa.
Le compagne e i compagni di Bologna

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725 replies since 14/12/2011, 19:14   16401 views
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