Comunismo - Scintilla Rossa

Il fascismo rialza la testa con il suo razzismo

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view post Posted on 9/5/2014, 18:28

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infamità socialdemocratiche e fasciste


A distanza di pochi giorni dal 25 Aprile anniversario della Liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista si sono verificati due fatti gravissimi. Il sindaco di Milano Pisapia della sinistra istituzionale partecipa alla manifestazione nazi-fascista in ricordo di Ramelli, fascista dell’organizzazione giovanile del MSI, sempre attivo negli scontri politici e morto nel 1975. Al congresso del sindacato di polizia Sap vengono applauditi gli assassini di Federico Aldrovandi, ritenuti colpevoli e condannati, anche se sono fuori dal carcere e continuano a mantenere il loro posto nelle forze di polizia. Entrambi i fatti non ci stupiscono perché abbiamo ben chiaro il ruolo della borghesia, dei revisionisti e degli opportunisti che, in particolare negli ultimi anni hanno sdoganato i fascisti appartenenti alle più varie sigle. Pronti ad offrire l’altra guancia ha iniziato Violante mettendo sullo stesso piano i partigiani della Resistenza e i “ragazzi” di Salò. Complici del processo in corso di revisionismo storico, sono impegnati a far dimenticare la lotta di clas-se. Intanto aumenta il ruolo repressivo delle forze di polizia, sempre schierate dalla parte del potere, nella loro funzione di difesa del grande capitale in particolare contro le lotte dei lavoratori, dei senza casa o degli studenti ed in generale contro le varie proteste popolari. Sviluppano una mentalità reazionaria e antipopolare dove ha spazio l’odio contro i poveri, gli immigrati, i tossicodipendenti, i derelitti, i diversi. In una parola contro i più deboli! Esseri che sono qualcuno solo dietro una divisa, diventano fertili campi di penetrazione ai fascisti – più o meno mascherati – come dimostrano le stesse dichiarazioni del neo eletto segretario del sindacato di polizia Sap, Tonelli e ancora di più gli atti repressivi e criminali, che compiono e troppo spesso impuniti, come picchiare in 4 o 5 un solo giovane fino a provocarne a morte. Mentre si distruggono i diritti dei lavoratori, politici e istituzioni continuano a tradire la Resistenza e i suoi valori (hanno iniziato nel dopoguerra introducendo fascisti nell’apparato dello Stato) per i quali i partigiani hanno lottato dando anche la vita, alimentando un sistema anticomunista e inculcando la teoria del perdono e della capitolazione di fronte ai nemici di classe. Nell’Europa dei capitali e delle banche proliferano movimenti fascisti e anticomunisti forag-giati dall’imperialismo USA e dall’UE, sono la soluzione di riserva in una situazione di crisi del capitalismo, di aumento della precarietà, della disoccupazione, della povertà, della distruzione di ogni campo sociale. Nella deriva reazionaria che può provocare una vera e propria guerra tra poveri, i fascisti si alimentano e sempre più si pongono come una spon-da di legittimità politica e istituzionale in difesa di un potere che afferma il suo autoritarismo. L’ascesa del fascismo da un lato, il revisionismo e l’opportunismo dall’altro, cercano di ingannare, illudere e dividere, oggi come ieri, il movimento operaio. Smascherare la falsa sinistra istituzionale alla Pisapia, pronta a piangere per i fascisti morti, va di pari passo con l’impegno per smascherare, denunciare e combattere i fascisti vivi, comunque siano camuffati anche nelle forze di polizia e organizzare l’antifascismo militante.

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view post Posted on 28/5/2014, 18:31

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MADRID ANTIFASCISTA!
¡Mayo Antifa en Madrid! - Coordinadora Antifascista de Madrid



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view post Posted on 4/6/2014, 19:12

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E ORA ANCHE REGIONE LOMBARDIA SPONSORIZZA I GRUPPI NEONAZISTI



E così anche il Consiglio Regionale della Lombardia si aggiunge alla lunga lista di attori istituzionali che ultimamente si mettono a legittimare i gruppi militanti di estrema destra. Infatti, il 19 maggio scorso l’Ufficio di Presidenza, che comprende anche due componenti dell’opposizione, Pd e M5S, ha deliberato la concessione del patrocinio gratuito, cioè l’uso del logo istituzionale, a un torneo di calcio organizzato dal circuito dell’organizzazione neonazista Lealtà e Azione, che si terrà l’8 giugno prossimo.
Chissà perché l’hanno fatto, cioè se erano consapevoli o meno a chi avrebbero dato la sponsorizzazione istituzionale. Considerata la composizione plurale dell’Ufficio (1 Ncd, 1 Lega, 1 Lista Maroni, 1 Pd, 1 M5S) mi pare lecito supporre che c’era chi sapesse e chi invece no. Comunque sia, aspettiamo che i diretti interessati ce lo spieghino in prima persona e che, in caso di errore, facciano i passi necessari per revocare questo scandaloso patrocinio (la delibera dell’Ufficio di Presidenza puoi trovarla qui).
Ma quello che colpisce di più in questa faccenda, come in altre simili, è l’estrema semplicità con cui ormai si realizzano questi fattacci. Insomma, non occorreva certamente essere degli agenti segreti per capire cosa ci fosse dietro a quella richiesta di patrocinio, a partire dalla stranezza che mancasse ogni indicazione sul luogo dell’iniziativa (tenuto tuttora riservato) o che il programma comprendesse una conferenza –definita incredibilmente “conferenza tra esperti” nella delibera regionale-, dove in realtà, come da programma, interverranno quasi esclusivamente relatori di un’organizzazione collaterale di Lealtà e Azione, cioè l’associazione Bran.Co.
Né poteva trarre in inganno il titolo dell’iniziativa, “Un calcio alla pedofilia”, poiché è ormai risaputo che la lotta alla pedofilia, così come la tutela degli animali, fungono abitualmente da paravento per le attività politiche del circuito dei neonazisti. E poi, come ricorda la stessa delibera, siamo ormai alla settima edizione di questo torneo, che ogni anno suscita grandi polemiche, anche grazie al patrocinio che la Provincia di Milano ultimamente concede. Ma in Provincia, si sa, le cose vanno così, visto che c’è un Presidente, Podestà, che da sempre tiene le porte aperte a destra, e che c’è anche una vicecapogruppo dei Fratelli d’Italia, Roberta Capotosti, nota per i suoi saluti romani in pubblico e le sue partecipazioni alle peggiori parate nazisfasciste. In Regione, nonostante l’abbraccio Lega-Front National, pensavamo invece che non fossimo ancora a quei livelli…
Ebbene, ora c’è in giro quel manifesto (in rete lo trovate facilmente) che annuncia il torneo di domenica, dove il logo del gruppo neonazista Lealtà e Azione sta vicino a quello del Consiglio regionale della Lombardia e della Provincia di Milano. Ottimo, bravi, complimenti!
E poi, giusto per non farci mancare nulla, lo stesso circuito hammerskin ha annunciato anche un concerto nazirock a Milano per il 14 giugno. L’anno scorso di disse “mai più”, ma è probabile che finisca come con il 29 aprile, quando le tante parole sul divieto di esibire simboli nazifascisti da parte della Questura si sono rilevate chiacchiere senza consistenza.
Ma il problema non è la Questura, poiché la Questura è e fa la Questura, il problema è tutto il resto, a partire dal continuo abbassare la guardia e dal far finta di non vedere che Milano sta diventando un crocevia dei gruppi e delle iniziative nazifasciste. E così, capita che proprio quando più si grida al pericolo fascista in Europa, non si vede più quello che succede sotto casa. O meglio, magari si vede, ma non si è più in grado di capire.

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view post Posted on 5/6/2014, 19:11

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Come si (ri)diventa fascisti: lo stato di polizia del governo Renzi


Il titolo è impegnativo, quindi ciò che sto per scrivere non sarà esaustivo. Al contrario, si basa su riflessioni precedenti rispetto alla data di oggi e intende andare oltre per indicare una soglia di pericolo - il fascismo, appunto - che al momento appare già varcata.
Torniamo all'oggi dunque, giovedì 22 maggio, e ricordiamoci di questa data. Che cosa è successo?

Il presidente del consiglio Matteo Renzi, a capo di un governo (il terzo di fila) mai votato da nessuno, ha scelto piazza del Popolo per chiudere la campagna elettorale con cui il Partito Democratico ha affrontato le imminenti elezioni europee.

L'appuntamento con il discorso del "capo", previsto per le ore 19 arriva insieme alla desolazione di una piazza semivuota, animata con molta fatica da zelanti volontari (o dipendenti?) che si affannavano a distribuire ai presenti quante più bandiere del PD possibili.

Il tempo, come è sua natura, passa: i militanti piddini sperano che qualcun altro arrivi, e i loro desideri vengono esauditi soltanto a metà. In piazza, infatti, insieme ai quattro gatti del comizio c'è anche un buon numero di cittadini e cittadine qualunque: studenti, precari, disoccupati, migranti, lavoratori impossibilitati ad arrivare alla fine del mese... una rappresentanza, insomma, di quelle oltre dieci milioni di famiglie italiane costrette a (sopra)vivere al di sotto della soglia di povertà.

Quello che salta agli occhi, appena la piazza viene animata da queste nuove presenze, è la profonda differenza antropologica tra i nuovi arrivati e i militanti del PD. Da una parte, insieme a tutti i colori del mondo, si sprigionano odore di officina, di libri e di cucina, mentre le voci parlano di cantiere e di call center e i vestiti raccontano l'arte di arrangiarsi. Tra i militanti del PD, al contrario, si apprezzano le giacche comprate in centro e le hogan ai piedi, gli afrori di lacca per capelli e i volti distesi di chi non si sta ponendo né il problema del pranzo né quello della cena. Questa spaccatura, ormai definitiva e irreversibile, dei corpi che un tempo non lontanissimo ancora condividevano uno spazio genericamente definito "di sinistra" dovrebbe essere presa in considerazione più attentamente, ma quello che è sicuro è che a piazza del Popolo una simile differenza produceva dissonanze incapaci di passare inosservate. I primi ad accorgersene, gli impiegati della DIGOS, la polizia politica che, per l'occasione, è stata mobilitata in grande stile: le stesse lacche dei militanti piddini sui capelli, le stesse hogan ai piedi.
I poliziotti della politica, mentre Renzi ancora non si affaccia sul palco allestito per l'occasione, sono decine e decine; e gli uomini ai loro ordini, in divisa, con i caschi e i manganelli, molte centinaia. Si coordinano e, incordonati, si gettano addosso a chi è considerato "diverso" e le pelli degli africani e degli indios sono le prime a farne le spese, insieme a quelle di chi ha meno anni sulle spalle, ritenuto, probabilmente, "colpevole" di non indossare le orrende magliette arancioni con cui si pavoneggiavano i Giovani Democratici presenti al comizio.

Così, senza proferire parola, la polizia si scaglia su tutta questa massa di intervenuti, spinta a manganellate fuori dalla piazza, con l'ausilio di schiaffi e pugni di volenterosi militanti del PD, completamente a loro agio in questo ruolo di ausiliari di polizia, né per nulla ostacolati in questo compito da chi la divisa la porta per mestiere: altra circostanza foriera di inquietanti parallelismi con le abitudini delle vecchie squadracce in camicia nera, sempre all'opera sotto l'occhio compiacente delle forze dell'ordine "regolari".
Attenzione perché stiamo parlando di donne, studenti giovanissimi e signori di mezza età maltrattati e picchiati dalla polizia nel centro di una piazza dove era in programma un comizio, eppure nessun militante PD ha pensato di potersi schierare al fianco del più debole e del perseguitato.

In ogni caso, la prima domanda, di fronte alla polizia che si abbatte su un comizio per aggredire una parte dei presenti, potrebbe o dovrebbe essere spontanea: sulla base di quale legge, regolamento, norma o disposizione si può impedire a dei comuni cittadini di essere nel luogo in cui sono nel momento in cui ci vogliono essere?
Perché forse è anche così che si (ri)diventa fascisti: affrontando le cerimonie ufficiali con una massiccia ondata di fermi preventivi, giustificati da nulla ma eseguiti nel nome del sospetto che alcuni "malintenzionati" possano rovinare con il loro intervento la festa preparata dal capoccia di turno. Senza dubbio durante il fascismo si procedeva anche in questo modo, ma non è il Ventennio l'unica epopea dittatoriale da cui trarre un precedente, anche Mobutu, in Congo, usava comportarsi così: e in Cile? o in Argentina?
La stessa, triste, gravissima cosa.

Di questo, adesso, bisognerebbe parlare. E questo è ciò che sarebbe utile leggere sui giornali: di uno stato europeo, l'Italia, in cui si è consumata a ciel sereno la pratica del fermo preventivo di massa, a totale arbitrio di uno schieramento misto di poliziotti in borghese, poliziotti in divisa e militanti del PD con la lacca sui capelli e le hogan ai piedi.
I numeri raccontano di 50 persone accusate di nulla eppure costrette con le buone, o più spesso con le cattive, a seguire le forze dell'ordine nelle caserme e nelle questure, affrontando uno stillicidio di ore dietro le sbarre, salvo poi essere rilasciati (mentre scrivo non si riesce ancora a capire se tutti) con un foglio che parla di "verbale di accompagnamento in ufficio", visto che di altro non può proprio parlare.

Ma perché la pratica del fermo preventivo è ancora più grave di quello che sembra?
Perché la pratica del fermo preventivo disegna, con la sua indeterminatezza, un'area grigia di sospensione del diritto: una zona dove non si punisce un reato specifico, ma in cui ad alcuni - poliziotti e militanti del PD oggi - si affida il ruolo di giudicare tra omologati e non omologabili, salvando i primi e arrestando "per sicurezza" i secondi.
Per questo, d'altro canto, sto scrivendo un pezzo intitolato "come si (ri)diventa fascisti", perché il fermo preventivo non è che l'ennesimo dispositivo con cui si consente l'arbitrio poliziesco su quote di cittadinanza di volta in volta ritenute esterne al campo delle libertà personali. Il fermo preventivo, infatti, giunge al culmine di una lunga stagione che ha introdotto, con i CPT, i CARA e i CIE, la detenzione dei migranti per questioni di natura burocratica (la mancanza di documenti) e non per ragioni di materia penale; proseguendo poi, prendendo come scusa la "sicurezza negli stadi", con la pratica delle schedature di massa (vedi tessera del tifoso) e l'abominio giuridico di poter essere arrestati "in flagranza di reato" addirittura dopo 48 ore dallo stesso; arrivando con il ministro Alfano - cioè con il governo Renzi - a vietare come se niente fosse ai cortei "violenti" (e chi lo decide?) la possibilità di manifestare; e sommando tutto questo alla grande massa di leggi speciali e di emergenza (la legge Scelba, la legge Reale, eccetera) sempre rimaste attive anche dopo che il periodo emergenziale o presunto tale finiva per essere archiviato nei libri di scuola.

Tra gli appunti dedicati al come si (ri)diventa fascisti, un altro dato va sottolineato in rosso. La principale caratteristica del fascismo, infatti, non era e non è soltanto l'impianto razzista delle sue leggi e il carattere censorio della sua informazione - tutte pratiche tra l'altro perfettamente rintracciabili nell'attuale sistema statale - ma anche, e per certi versi soprattutto, la natura corporativa della sua governance: un'amministrazione che nasconde dietro valori "superiori" - ce lo chiede l'Europa!, urla Renzi, come Mussolini gridava "ce lo chiede la Patria!" - la realtà di un comitato d'affari che agisce con la mediazione-fantoccio di sindacati gialli, cioè senza nessuna mediazione, sul conflitto sociale e sulle rivendicazioni di classe. Fascismo come sistema corporativo, dunque, allo stato delle cose rappresentato in maniera inquietante non soltanto dai regolamenti liberticidi del già menzionato Angelino Alfano; ma con decreti come quello di Maurizio Lupi, il famigerato "piano casa", che dichiara guerra ai movimenti per il diritto all'abitare imponendo il distacco delle utenze e la revoca delle residenze agli "abusivi" mentre finanzia senza pudore i palazzinari e le banche con meccanismi dipinti come bonus-affitti o sostegno ai mutui; o come quello del ministro del lavoro Poletti, che se nel ruolo di presidente della Lega delle Cooperative promuoveva lo sfruttamento selvaggio della manodopera - in primo luogo i facchini - dell'Emilia Romagna, all'interno di un sistema in cui il "pubblico" diveniva sinonimo di "Partito Democratico" e in cui "Partito Democratico" sinonimo di gestione personalistica degli apparati statali, da ministro istituzionalizza in scioltezza la precarietà, consentendo senza ritegno, grazie al suo "jobs act", il perpetuarsi di qualunque tipologia contrattuale, purché non garantita.

Le persone fermate in piazza o prima di arrivare in piazza oggi avrebbero portato davanti a Renzi esattamente tutto questo, e posto problemi inerenti un cambio radicale dell'esistente, a partire dall'affermazione di un principio: viene definito "diritto" tutto ciò che non può essere né venduto né comprato, né tantomeno fatto oggetto di speculazione affaristica. La casa, l'istruzione, la salute, il reddito e il lavoro sono diritti che, in questa fase, vengono attaccati da un capitalismo deciso a recuperare l'affanno proprio sulle spalle dei meno garantiti, il contrario dei sostenitori di Renzi ed esattamente uguali a coloro che la polizia dello stesso Renzi ha attaccato, manganellato e recluso a scopo preventivo, anche se le urla contro il governo della fame dell'ex sindaco di Firenze si sono sentite lo stesso.
Le ha sentite persino Roberto Giacchetti, parlamentare piddino e attuale vicepresidente della Camera, che attraverso twitter ha dichiarato: "la DIGOS ha in mano 1 pugnale trovato a terra durante i tafferugli. E non era un giocattolo".

Ora, persino spulciando tutti i verbali di "accompagnamento in ufficio" che hanno colpito chi intendeva contestare Renzi, la questione del pugnale non compare. Se il parlamentare piddino non mente spudoratamente, tanto per infamare "a buffo" l'opposizione sociale e i movimenti antagonisti, è lecito pensare che la polizia si sia rivolta direttamente a lui, faccia da pretino, camice stirate di fresco e sigaro nelle mani... ma da quando la digos parla di corpi di reato con soggetti diversi da quelli prescritti dalla legge? Cioè con soggetti diversi da un PM o da un Giudice per le indagini preliminari?
Da quando stiamo (ri)diventando fascisti, sicuramente sì.

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Vo Nguyen Giap
view post Posted on 6/6/2014, 10:43




Ho letto dalla pagina facebook...

"Il presidente del consiglio Matteo Renzi, a capo di un governo (il terzo di fila) mai votato da nessuno, ha scelto piazza del Popolo per chiudere la campagna elettorale con cui il Partito Democratico ha affrontato le imminenti elezioni europee."

Di grazia, da quando in Italia si vota il Presidente del Consiglio dei Ministri e i relativi Ministri?
 
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view post Posted on 6/6/2014, 11:21

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Dal punto di vista costituzionale mai perché non è previsto ma era consuetudine degli ultimi decenni (cioè dall'inizio della cosiddetta "terza repubblica") che gli schieramenti dessero indicazione prima delle elezioni sul nominativo del "premier".

Inoltre, in base alla costituzione, "il Presidente della Repubblica sulla base delle indicazioni ricevute dai capi dei gruppi parlamentari nomina il Presidente del Consiglio e mi pare che ciò non sia avvenuto con gli ultimi tre governi se non come mero rituale!
 
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Vo Nguyen Giap
view post Posted on 6/6/2014, 11:30




Appunto, era un rituale, non una norma e nemmeno norma consuetudinaria. La Costituzione (borghese) dice chiaramente all'art. 92 comma 2:
"Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i ministri.".
Nessuna indicazione da parte dei gruppi parlamentari, bensì dato che all'art. 94 comma 1 il governo deve avere la fiducia delle due Camere, al comma 3 viene scritto che il Governo, dopo 10 giorni, si presenta alle Camere per la fiducia, il Presidente della Repubblica, analizzando come è formato il Parlamento in seguito alle elezioni, nomina lui la persona che ritiene sia in grado di ottenere la fiducia dalle Camere. Vorrei sapere dove hai preso la parte virgolettata
 
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view post Posted on 6/6/2014, 11:45
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Premesso che non ho capito a quale pagina FB tu ti riferisca, di solito quelle argomentazioni le usano furbescamente i berluschini o i moVimenti della ggente per creare malcontento, da indirizzare a proprio piacimento e sempre per favorire la reazione. Nella migliore delle ipotesi quindi, si tratta di persone che parlano di cose di cui non conoscono il funzionamento (e/o che non ricordano i rimpasti di democristiana memoria :P) e nella peggiore sono furbetti

Beh, comunque sia non è parlando a vanvera o raccontando bugie che si avanza…
 
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Vo Nguyen Giap
view post Posted on 6/6/2014, 11:53




Se ti riferisci a me, ho letto sulla pagina FB di Scintilla Rossa, per questo volevo precisare. Studiando Scienze Politiche ho avuto modo di studiare a fondo la Costituzione essendo presente nel mio percorso universitario e ritengo che per criticare la società borghese sia doveroso conoscerla a fondo.
Non si possono muovere delle critiche (peraltro fondate) facendo grossolani errori dimostrando dunque di non conoscere la Costituzione, legge fondamentale dello Stato borghese che si vuole combattere. Ritengo che sia necessario non incappare in questi errori da grillini e reazionari vari, che degli slogan populisti fanno la loro arma principale.
 
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view post Posted on 6/6/2014, 12:10
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CITAZIONE (Vo Nguyen Giap @ 6/6/2014, 12:53) 
Se ti riferisci a me, ho letto sulla pagina FB di Scintilla Rossa, per questo volevo precisare

Sì, mi riferivo al tuo post, solo che mi sono dovuto assentare per qualche minuto e non m'ero accorto che nel frattempo s'erano aggiunti altri messaggi; così non ho quotato. Cose che capitano quando si va di corsa!

Per il resto del discorso, che è la parte più importante, concordo pienamente con te :)
 
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Vo Nguyen Giap
view post Posted on 6/6/2014, 12:21




CITAZIONE (Rosso Antico @ 6/6/2014, 13:10) 
CITAZIONE (Vo Nguyen Giap @ 6/6/2014, 12:53) 
Se ti riferisci a me, ho letto sulla pagina FB di Scintilla Rossa, per questo volevo precisare

Sì, mi riferivo al tuo post, solo che mi sono dovuto assentare per qualche minuto e non m'ero accorto che nel frattempo s'erano aggiunti altri messaggi; così non ho quotato. Cose che capitano quando si va di corsa!

Per il resto del discorso, che è la parte più importante, concordo pienamente con te :)

Tranquillo, capita! (non avevo compreso più che altro se era una critica a me nonostante scrivessi le stesse cose, per questo ho chiesto se ti riferivi a me! Comunque è tutto risolto, ho capito ora)
 
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view post Posted on 6/6/2014, 13:35

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CITAZIONE (Vo Nguyen Giap @ 6/6/2014, 12:30) 
Appunto, era un rituale, non una norma e nemmeno norma consuetudinaria. La Costituzione (borghese) dice chiaramente all'art. 92 comma 2:
"Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i ministri.".
Nessuna indicazione da parte dei gruppi parlamentari, bensì dato che all'art. 94 comma 1 il governo deve avere la fiducia delle due Camere, al comma 3 viene scritto che il Governo, dopo 10 giorni, si presenta alle Camere per la fiducia, il Presidente della Repubblica, analizzando come è formato il Parlamento in seguito alle elezioni, nomina lui la persona che ritiene sia in grado di ottenere la fiducia dalle Camere. Vorrei sapere dove hai preso la parte virgolettata

Prassi costituzionale. Se dici di aver studiato diritto ne comprenderai il significato!
Le leggi non sono tutte necessariamente scritte e specie in mancanza di leggi scirtte le consuetudini possono avere il valore di legge. In Inghilterra la costituzione non è "scritta"
 
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view post Posted on 6/6/2014, 16:39

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Vienna antinazista in corteo!


L'altroieri a Vienna le Burschenschaften della Wiener KorporationsRing(WKR), associazioni universitarie che raccolgono i rampolli di “buona famiglia” di estrema destra, hanno organizzato una sfilata nell'occasione della festa della libertà.Vista la netta sconfitta al ballo accademico di gennaio, dove la famosa cerimonia è stata disertata da metà degli invitati, i giovani di estrema destra hanno pensato di poter recuperare un po' di credibilità grazie alla festa della libertà. La cerimonia consisteva in una sfilata con punto di concentramento all'università di Vienna e in seguito una conferenza al Palazzo Palffy sul 1848, anno in cui durante la Primavera dei popoli, secondo gli organizzatori, si è risvegliato lo spirito nazionalista dei paesi europei. Sicuramente il 1848 è stata una tappa importante per la coscienza nazionale, ma indubbiamente i motti e le rivoluzioni di allora non hanno nulla a che vedere con i toni e le caratteristiche che i neonazisti tentano di attribuire loro per trovare una giustificazione alle loro teorie aberranti.
Come a gennaio migliaia di antinazisti si sono dati appuntamento per contrastare questo vergognoso evento e ribadire ancora una volta che a Vienna non c'è spazio per questi loschi individui. Verso le 17, l'ora in cui doveva iniziare la parata delle Burschenschaften, la città era completamente militarizzata, davanti all'università erano schierati diversi plotoni di agenti, mentre dall'altra parte si trovava un presidio di oltre 2 mila antinazisti che hanno riposto all'appello del collettivo Offensive gegen Rechts (Offensiva contro le destre). Più di mille agenti, diverse decine di mezzi, un elicottero che sorvolava la città sono stati mobilitati per far sfilare e proteggere circa cento neonazisti delle Burschenschaften e altri gruppuscoli di neonazisti che si sono radunati in città.
Come risposta il presidio si è trasformato in un corteo che ha percorso le vie centrali per informare tutti i cittadini sul motivo della mobilitazione e della pesante militarizzazione messa in campo per appoggiare ancora una volta vergognose iniziative di stampo neonazista. La polizia ha provocato diverse volte il corteo, eseguendo almeno tre fermi senza un apparente motivo. Nonostante queste provocazioni il corteo ha attraversato la città, scandendo slogan come “Fuori i nazi”, “Allerta allera antifascista” e “No pasaran”.
La giornata di ieri, come la mobilitazione di gennaio, ha dimostrato la determinazione dei cittadini/e viennesi a estirpare questi gruppuscoli di estrema destra e ripulire la propria città da ogni forma di neonazismo.

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Vo Nguyen Giap
view post Posted on 7/6/2014, 02:01




CITAZIONE (§kãtê®RëЙ @ 6/6/2014, 14:35) 
CITAZIONE (Vo Nguyen Giap @ 6/6/2014, 12:30) 
Appunto, era un rituale, non una norma e nemmeno norma consuetudinaria. La Costituzione (borghese) dice chiaramente all'art. 92 comma 2:
"Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i ministri.".
Nessuna indicazione da parte dei gruppi parlamentari, bensì dato che all'art. 94 comma 1 il governo deve avere la fiducia delle due Camere, al comma 3 viene scritto che il Governo, dopo 10 giorni, si presenta alle Camere per la fiducia, il Presidente della Repubblica, analizzando come è formato il Parlamento in seguito alle elezioni, nomina lui la persona che ritiene sia in grado di ottenere la fiducia dalle Camere. Vorrei sapere dove hai preso la parte virgolettata

Prassi costituzionale. Se dici di aver studiato diritto ne comprenderai il significato!
Le leggi non sono tutte necessariamente scritte e specie in mancanza di leggi scirtte le consuetudini possono avere il valore di legge. In Inghilterra la costituzione non è "scritta"

Prassi costituzionale non significa nulla. Non è una norma, e asserirlo significa o mentire o non conoscere. E, per un comunista, sono due gravissime mancanze/errori. L'elezione diretta del primo ministro non è né una norma scritta né una norma consuetudinaria.
In Gran Bretagna non vi è una costituzione ufficiale, ma vi sono un insieme di testi che rimandano di fatto alla costituzione (Act of Settlement per esempio, è il primo testo che mi viene in mente a quest'ora e con non ottimi ricordi di diritto costituzionale comparato ed europeo), quindi anche questo è un errore. Non vi è una costituzione tipica europea, tuttavia esistono un insieme di testi che, insieme, fanno una costituzione. Senza costituzione non esisterebbe lo stato, rimembra.

Esempio, citando dal sito dove probabilmente hai preso la citazione:

"In sostanza, questa fase può ritenersi realmente circoscritta a quelle consultazioni che potrebbero essere definite necessarie e, cioè, quelle riguardanti i Capi dei Gruppi parlamentari e dei rappresentanti delle coalizioni, con l'aggiunta dei Presidenti dei due rami del Parlamento, i quali devono essere comunque sentiti in occasione dello scioglimento delle Camere. A titolo esemplificativo può dirsi che l'elenco attuale delle personalità che il Presidente della Repubblica consulta comprende: i Presidenti delle camere; gli ex Presidenti della Repubblica, le delegazioni politiche." (www.governo.it/Governo/Struttura/formazione.html)

Questo significa che possono venire interpellate, per prassi, le varie forze politiche del parlamento. Possono, non devono. E anche se fosse tale, non è detto che da queste consultazioni venga nominato il nome scelto e posto sul simbolo elettorale. Per esempio un nome può essere inserito nel simbolo per "accaparrare voti" e proporre comunque un altro soggetto, in modo tale da avere una forza tale in Parlamento da ottenere la fiducia. Oppure i gruppi parlamentari, in seguito ad analisi personali tra loro, possono proporre un terzo che sia una "via di mezzo" tra le politiche proposte dai gruppi parlamentari che si sono uniti.

Dire che è un golpe, che non è stato nominato, è una falsità per far presa "sull'italiano medio". Siamo comunisti, studiamo e diciamo le cose come stanno. Solo così possiamo attaccarle seriamente e non abbassarci al mero populismo.
 
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view post Posted on 7/6/2014, 08:57

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CITAZIONE
Prassi costituzionale non significa nulla. Non è una norma, e asserirlo significa o mentire o non conoscere.

Ti rispondo soltanto dicendo di studiare bene il diritto. In particolare le fonti del diritto e poi ne riparliamo (ma non in questa sede in quanto si è ot)!
Per le fonti (se riesci a trovarli) ti consiglio di studiare i testi di Angelo Falzea (oggi quasi centenario) anche se è un fascistone - In particolare "introduzione alle scienze giuridiche" e "Voci di teoria generale del diritto" -
Per il diritto costituzionale ti consiglio il testo di Temistocle Martines

Le fondamenta del diritto nessun sistema socialista li ha mai rinnegati in quanto anche in questi sistemi esistono le leggi!
 
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