| Lepontico, secondome tu menti sapendo di mentire. Però, per i compagni che ancora non ti conoscono a fondo, voglio risponderti. Il rapporto che c'è tra direzione del Partito della classe operaia e proletariato, è analogo - ovviamente con tutte le imperfezioni di qualsiasi esempio - a quello che intercorre tra Stato Maggiore ed esercito. Questo non lo dico io, che chiaramente non conto nulla, ma lo diceva un certo signor Vladimir Ilic Ulianov, in arte Lenin. E' chiaro che sono due termini imprescindibili l'uno dall'altro e che l'uno senza l'altro, nulla possono. A me sembra chiaro. La storia, i fatti - che hanno sempre la testa dura - lo dimostrano ampiamente. Ed ora sbugiardiamo per la millesima volta le tue affermazioni piccolo-borghesi. Non è affatto vero che "crollati i capi crolla tutto". In primisi perché, se ci vogliamo rifare alla storia dell'URSS, ci sono voluti quasi quarant'anni di revisionismo moderno per portare alla restaurazione del capitalismo. Non è bastato un giorno e non è bastato neppure un solo Giuda. Secondo: tu non hai assolutamente presente che cosa sia la fase storica del socialismo, nella quale, come esplicitamente detto sempre da quel signor Vladimir Ilic Ulianov, in arte Lenin, che tu non conosci minimamente, è del tutto possibile sia l'evoluzione verso il comunismo, sia l'involuzione e il ritorno al capitalismo. Non sto qui a rispiegarti con mille parole il marxismo-leninismo e forse non sarei neppure in grado di farlo. Sta di fatto che le masse da sole non hanno mai rivoluzionato nulla in centinaia e centinaia di anni della storia dell'umanità. In particolare il socialismo prende il potere e si edifica solamente sotto la guida del Partito della classe operaia. E soltanto se la guida del Partito è in mani sicure, se la linea è giusta per le condizioni storiche. Poi è chiaro che gli attori principali della nuova società sono le masse popolari sotto la guida ferrea del proletariato attraverso il suo Partito. Le utopie sono lontane anni luce da ogni concezione marxista del mondo, mentre sono vicinissime a quelle piccolo-borghesi idealistiche. Nel particolare del tema del nostro discorso, abbiamo chiaramente dimostrato che la guida di Dubcek era una guida improntata alla teoria borghese ed alla prassi dell'antimarxismo. Stante queste premesse era inevitabile il risultato. Le masse non sono un'entità ideale composta da una moltitudine cosciente di rivoluzionari incalliti pronti a dare il sangue per i propri fratelli di classe. Questa, la tua, è una parodia del marxismo. E' un marxismo da operetta. Come da tragica operetta sono stati gli attori di cui hai il culto della personalità - deviazione senz'altro piccolo-borghese - quali Dubcek, Togliatti, Berlinguer, Diliberto ecc. ecc.
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