Comunismo - Scintilla Rossa

La cosiddetta "dottrina Breznev" è una vera e propria dottrina dell'egemonia, Mao Tse-tung

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Lepontico
view post Posted on 26/9/2011, 20:53




CITAZIONE
Mao considerò revisionisti tutti i dirigenti sovietici a partire da Krusciov, il che costituisce un errore, in quanto non si tiene conto delle dinamiche di tale contrasto all'interno del Partito, il quale non venne palesato a causa di motivi che sono già stati chiaramente esposti.

Alla base della critica di Mao ai dirigenti sovietici vi era la politica estera, ovvero i principi della coesistenza pacifica e della distensione (peraltro in via di elaborazione ed attuazione già a partire dall'inizo '53). Questi furono i capisaldi non solo di Krusciov ma anche della dirigenza Breznev.

CITAZIONE
Che la Cecoslovacchia sarebbe passata con la NATO in caso di mancato intervento del Patto di Varsavia mi sembra un'ipotesi difficilmente opinabile.

E' assolutamente falso. Nessuno, neppure i promotori dello sciagurato manifesto delle 2000 parole (che fu la causa reale che convinse il Patto di Varsavia ad intervenire) propugnò qualcosa di simile. Breznev, al di là della sua presunta "dottrina", è stato fino all'ultimo restio ad interventi militari in Cecoslovacchia. Questi furono invocati incessantemente da altri personaggi dell'apparato e poi certamente da lui avallati, ma soltanto in un secondo momento.
 
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view post Posted on 26/9/2011, 22:43
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compagno

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Vedi Lepontico, come già dicemmo in una vecchia discussione qui nel forum, la critica al revisionismo moderno non si fa con le armi della borghesia, ma con quelle del marxismo-leninismo.
In Cecoslovacchia le forze controrivoluzionarie, prendendo spunto dalle enormi deficienze causate dalla deviazione revisionista alla guida dello Stato, hanno tentato di abolire totalmente, d'un tratto, "gorbacivianamente direi, quel che restava della dittatura del proletariato in Cecoslovacchia. I comunisti, quelli veri, pongono le critiche per così dire da "sinistra", cioè chiedono che venga rafforzata la dittatura del proletariato, che venga combattuta ogni deriva borghese, sia nel campo economico, sia in quello ideologico.
I borghesi, comunque mascherati, come quelli delle "2000 parole", invece criticavano il governo per introdurre riforme controrivoluzionarie borghesi, che allentassero ancor di più la dittatura del proletariato, fino ad abolirla, che spingessero ancor di più verso una trasformazione capitalista dell'economia, che l'ideologia borghese o piccolo-borghese prendesse definitavemnte il sopravvento tra le masse popolari.

E poi guarda che nelle "2000 parole", documento che, se avrai la bontà di leggera troverai privo di ogni concezione marxista al suo interno, ci sono passi molto significativi della sua mascherata, ma reale natura controrivoluzionaria.
Eccone alcuni:
CITAZIONE
solamente i comunisti, per vent’anni, hanno avuto una vita politica, solamente la critica comunista era al corrente dei fatti, solamente l’opposizione interna al partito comunista aveva il privilegio di essere in contatto con l’avversario. L’iniziativa e l’azione dei comunisti democratici e dunque solamente il pagamento di un debito di tutto il partito nei confronti dei non comunisti, mantenuti in una posizione di svantaggio. Al partito comunista non spetta dunque alcun ringraziamento.

Questi sono comunisti, secondo te?
CITAZIONE
ora dobbiamo portare a termine il nostro intento di rendere umano questo regime.

Evidentemente il regime (comunista) era disumano per costoro.

CITAZIONE
La stampa locale, che nella maggior parte dei casi si e ridotta a fare da megafono ai funzionari, sia trasformata in tribuna di tutte le forze politiche positive, chiediamo l’istituzione di consigli di redazione con membri del Fronte nazionale o fondiamo nuovi giornali. Costituiamo comitati per la difesa della liberta di parola.

In un paese socialista la libertà di parola è garantita alle masse popolari, ma non alla borghesia.
Questi qui volevano garantire la libertà di parola a chi non ce l'aveva, in primis alla borghesia quindi. C'è l'evidente richiesta di aprire nuovi giornali (e i nuovi giornali come si aprono se non con i soldi di qualcuno?), c'è la richiesta di "tribuna" per tutte le forze politiche, quindi ecco il multipartitismo. Ma il proletariato che ha già il suo Partito, il proletariato che si serva anche del suo Partito per reprimere la borghesia, che se ne dovrebbe fare di dieci, cento, mille altri partiti? E' evidente che si chiedono partiti politici per la borghesia risorta o risorgente a causa della deviazione revisionistica.
Insomma è evidente che si tratti di un manifesto controrivoluzionario perché, come dicevo anche prima, la critica sacrosanta che si deve fare alla deviazione revisionistiva, va posta sulla base del marxismo-leninismo e non della concezione barghese del mondo.
E ciliegina sulla torta, abbiamo anche nelle "2000 parole" la velata sedizione armata. Eccola qua:
CITAZIONE
Organizziamo un nostro servizio d’ordine in occasione delle nostre riunioni.

 
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Lepontico
view post Posted on 26/9/2011, 22:51




CITAZIONE
nelle "2000 parole"

carre, non a caso l'ho chiamato "sciagurato" manifesto. I suoi promotori non facevano di certo gli interessi del socialismo (non erano nemmeno mascherati come borghesi). E di questo lo sapevano anche i dirigenti del PCC che lo hanno condannato.
 
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view post Posted on 26/9/2011, 23:01
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CITAZIONE
i dirigenti del PCC che lo hanno condannato.

Tanto da farlo proprio....

Sotto la direzione di D. venne avviato un vigoroso processo di liberalizzazione (abolizione della censura, riforme economiche che rafforzavano l'autonomia delle aziende e il ruolo del mercato, ecc.) da Treccani.it
 
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Lepontico
view post Posted on 26/9/2011, 23:19




Cosa stai dicendo? Il manifesto delle 2000 parole è stato condannato dal PCC con forza, come espressione degli interessi borghesi di smantellamento del socialismo!

Certo che se le tue conoscenze le fondi su wikipedia o su treccani.it (!!!) puoi star certo di startene ben lontano dalla verità dei fatti.

CITAZIONE
I comunisti, quelli veri, pongono le critiche per così dire da "sinistra", cioè chiedono che venga rafforzata la dittatura del proletariato, che venga combattuta ogni deriva borghese, sia nel campo economico, sia in quello ideologico.

Non voglio fare qui una discussione sulla cecoslovacchia del '68, ma quello che i dirigenti del PCC volevano fare era andare avanti nella dittatura del proletariato, fare un passo ulteriore e "superiore". Lasciamo stare il campo economico, dove le proposte, rimaste a questo stadio, sono state molteplici e pure contraddittorio tra loro. Ma la necessità di un'evoluzione a livello politico era una necessità reale in un paese come la cecoslovacchia in quel determinato periodo storico. Evoluzione, non involuzione ai livelli della democrazia borghese. Le soluzioni proposte (proposte ce ne sono state di tutti i tipi a dir la verità) avranno avuto mille difetti diversi, ma il problema di base sussisteva, era reale. Il sentore della burocratizzazione della gestione politica dello stato, della sclerotizzazione della società era troppo diffuso, qualcosa, nel senso di rafforzare il socialismo e perfezionale le sue istituzioni, si doveva fare. Molti dirigenti del PCC avevano capito benissimo che la sfida con il capitalismo si basava anche al livello delle istituzioni politiche.
Ma non voglio parlare di cecoslovacchia perché si parlava d'altro.
 
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view post Posted on 26/9/2011, 23:20
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Ma scusa, il rinnegato Dubcek, ha fatto o non ha fatto "riforme" nel senso che è stato sopra indicato?
Parrebbe proprio di sì.
E sono o non sono sostanzialmente quelle richista anche nelle "2000 parole"?
Parrebbe proprio di sì.
E queste riforme rafforzano o indeboliscono la dittatura del proletariato?
Parrebbe che la indeboliscano.
Allora, Lepontico, perché ti vuoi andare ad infognare ancora una volta in una discussione dove non hai nulla da guadagnare, se non il modo di rafforzare il tuo ruolo di destro storico del forum?

Se tutto ciò non bastasse, il tuo caro "comunista" Dubcek è stato il primo Presidente del Parlamento della Cecoslovacchia "post-comunista".
Non solo, ma è stato insignito anche del premio Sacharov.
E se non bastasse ti riporto una sua "comunistissima" considerazione fatta nell'88, in pieno periodo gorbacioviano:
CITAZIONE
Non credo, non voglio credere in una caduta dell' attuale direzione riformatrice dello Stato e del partito sovietico, perché se ciò accadesse non si avrebbe semplicemente un ritorno all' era di Breznev, ma molto più indietro, profondamente, al tempo di quei metodi che erano stati detti proprii del culto della personalità.

Se tu sei un "comunista" come lui e come Gorbaciov, diccelo subito, così almeno le cose sono chiare a tutti.
 
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Lepontico
view post Posted on 26/9/2011, 23:22




no, sono un anticomunista non mascherato. Comunque la risposta alle tue domande è no. Non basarti soltanto sulle fonti di informazioni borghesi.
 
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view post Posted on 26/9/2011, 23:29
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CITAZIONE (Lepontico @ 27/9/2011, 00:19) 
Molti dirigenti del PCC avevano capito benissimo che la sfida con il capitalismo si basava anche al livello delle istituzioni politiche.

Sei incredibile!
Un marxista sfida il capitalismo trasformando le "istituzioni politiche" in senso borghese!
Multipartitismo, stampa privata, aziendalizzazione, mercato... è così che si sfida il capitalismo, o è così che si capitola di fronte al capitalismo?
Eppure la storia recente anche dell'ultima URSS dovrebbe averti insegnato qualcosa!


CITAZIONE
Non basarti soltanto sulle fonti di informazioni borghesi.

Infatti su quello che racconti tu faccio conto zero.
 
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Lepontico
view post Posted on 26/9/2011, 23:34




CITAZIONE
Sei incredibile!
Un marxista sfida il capitalismo trasformando le "istituzioni politiche" in senso borghese!
Multipartitismo, stampa privata, aziendalizzazione, mercato... è così che si sfida il capitalismo, o è così che si capitola di fronte al capitalismo?
Eppure la storia recente anche dell'ultima URSS dovrebbe averti insegnato qualcosa!

Ma ti diverti a ribaltare il senso di quello che scrivo? Fai il bravo bambino e smettila di bisticciare.
Il multipartitismo comunque in cecoslovacchia c'era già.
 
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view post Posted on 27/9/2011, 01:59
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CITAZIONE
Il multipartitismo comunque in cecoslovacchia c'era già.

Ma, chiaramente, non era assolutamente paragonabile al multipartitismo delle "democrazie" borghesi, cioè al modello invocato dalle frazioni borghesi che, alla luce dei successivi eventi, potremmo chiamare gorbaceviane e che si misero alla testa della cosiddetta "primavera", approfittando in senso ultrareazionario delle contraddizioni (economiche, sociali, politiche, culturali...) generate dal corso revisionista del loro paese e dell'intero campo socialista.
 
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view post Posted on 27/9/2011, 08:12
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Una sorta di multipartitismo è presente anche nella Corea del nord, ma è ben diversa dal nostro
 
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view post Posted on 27/9/2011, 12:34
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Molte democrazie popolari ebbero un sistema multipartitico, ma guidato dal partito comunista, questo perchè quest'ultimo dirige un fronte politico (dunque un fronte di classi o perlomeno di gruppi sociali diversi) in funzione del socialismo. Il multipartitismo democratico borghese, quello dei revisionisti alla Dubcek per intenderci, punta all'opposto a costituire un fronte in funzione del capitalismo, ove ogni classe e gruppo sociale abbia una propria fittizia rappresentanza all'interno del quadro costituzionale-democratico, ma il potere sia strutturalmente e politicamente saldamente nelle mani della borghesia dominante. E' il sistema sovrastrutturale più applicato nei paesi imperialisti proprio per le potenzialità conservatrici che la formalità dell'ordinamento pluripartitico permette in funzione di argine ideologico, politico e strategico rispetto alla prospettiva della rivoluzione proletaria.
 
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Lepontico
view post Posted on 27/9/2011, 18:26




CITAZIONE
Il multipartitismo democratico borghese, quello dei revisionisti alla Dubcek per intenderci, punta all'opposto a costituire un fronte in funzione del capitalismo

Alla dubcek quando? Nel '68? Lui o nessun altro del PCC si proponeva di creare un multipartitismo borghese in cecoslovacchia! Qui si spara a raffica! Infatti a chi paventava la creazione di un partito di opposizione, quindi di opposizione al regime socialista, ed esterno al Fronte Nazionale (che riuniva tutti i partiti cecoslovacchi) il PCC aveva posto un netto rifiuto. Un conto sono i partiti del Fronte (che hanno sempre avuto una loro dialettica), un altro sono i partiti "anticostituzionali".
 
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view post Posted on 27/9/2011, 18:53
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Ecco un altro amico di Gorbacev!
Ma chi credi di voler infinocchiare?
Sia nel campo economico che in quello sovrastrutturale, le "riforme" della cosiddetta Primavera (per i borghesi) di Praga, erano precorritrici della perestroika di Gorbacev.
I risultati nel secondo caso si sono visti subito. Nel caso di Dubcek non si sono potuto vedere a causa dell'intervento dei revisionisti "sovietici".
Tu stesso hai scritto "la sfida con il capitalismo si basava anche al livello delle istituzioni politiche".
Quindi, tralasciando la "sfida" - che di nessuna "sfida" si trattava, ma di asservimento - tu stesso ammetti che la direzione di Dubcek tendeva a sostanziali modifiche "politiche". Se già esisteva una specia di muiltipartitismo, sotto direzione "comunista", allora significa che la trasformazione doveva essere o l'abolizione totale del multipartitismo, oppure - e con tutta verosimiglianza - un multipartitismo senza direzione "comunista".
Il socialismo è una fase di transizione e , come tale, è una fase estremamente critica, con enormi possibilità di evoluzione, ma anche di involuzione. Se le cose funzionavano male in Cecoslovacchia (come altrove nei paesi a direzione revisionista) era per una carenza di marxismo-leninismo. Quindi la cura non poteva essere il "mercato", la diminuita coercizione nei confronti della borghesia, od altre amenità che a voi revisionisti togliattiani e berlingueriani è sempre piaciuto ammannire alle masse.
La soluzione, quando la borghesia rialza la testa - e la può rialzare anche ll'interno del Partito, come ci hanno insegnato Stalin e Mao - è quella di rinforzare la dittatura del proletariato facendo appello alle masse ed al marxismo-leninismo.
Io non mi aspetto che da un cultore delle "riforme di struttura", della "via parlamentare al socialismo", del "compromesso storico", dell' "eurocomunismo" ed alti tradimanti vari, si possa cavare marxismo, come non si può cavare sangue dalle rape.
Però un po' di dignità da parte tua, nonostante tutto, me l'aspetto da anni.....
Sto ancora aspettando, o piccolo migliore prealpino.
 
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Lepontico
view post Posted on 27/9/2011, 20:43




ma stai parlando senza conoscere minimamente il caso! Mescoli di tutto! Parli senza cognizione...
QUALE riforma, specifica se vuoi entrare nel merito e se ne discute, magari in una discussione apposta, ma dimmi QUALE singola riforma.

e poi...infinocchiare? Ma dove credi di essere? Io di certo non credo di essere in un partito politico o in piazza a fare comizi, qui non si tratta di infinocchiare qualcuno, semmai di dire le cose come stanno, nei fatti, da un punto di vista storico, perché è questo che mi interessa, e poi parliamo pure di quanto ci sembra giusto o sbagliato. Ma per favore, qui non sono di certo io quello che fa comizietti da condomio e non credo gli utenti abbiano bisogno di qualcosa di simile, soprattutto da me.
 
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107 replies since 24/9/2011, 16:17   4839 views
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