Comunismo - Scintilla Rossa

La cosiddetta "dottrina Breznev" è una vera e propria dottrina dell'egemonia, Mao Tse-tung

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view post Posted on 24/9/2011, 22:10

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specificatamente per guerra fredda si intende il periodo tra il 1953 e 1962, quindi non per tutto il periodo che breznev ha avuto mandato.... ma estendiamo il periodo della guerra fredda, come si suol fare, per tutto il periodo tra il 1945 e il 1990, allora perché la nato nn è intervenuta quando il cambiamento lo ha fatto krusciov? perchè il cambiamento di krusciov nn ha creato la instabilità che dici e invece l'eventuale cambiamento di Breznev doveva o poteva scatenare questa instabilità?
 
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Leonid Brezhnev
view post Posted on 24/9/2011, 22:20




CITAZIONE
perchè il cambiamento di krusciov nn ha creato la instabilità che dici e invece l'eventuale cambiamento di Breznev doveva o poteva scatenare questa instabilità?

Poichè, a mio parere, Krusciov fu favorito dal fatto di avvalersi dell'appoggio delle Forze Armate (con particolare riferimento al Generale Zhukov) e a gran parte della dirigenza sovietica dell'epoca, mentre durante l'amministrazione di Brezhnev il Revisionismo era oramai saldamente radicato all'interno di numerosi ambiti della dirigenza sovietica, per questo motivo un suo ostacolamento esplicito avrebbe inevitabilmente provocato un conflitto civile rendendo vulnerabile non soltanto l'Unione Sovietica, ma anche l'intera comunità socialista, al pericolo di un attacco preventivo delle forze imperialiste.
 
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Staliznev
view post Posted on 24/9/2011, 22:28




CITAZIONE (Leonid Brezhnev @ 24/9/2011, 23:20) 
CITAZIONE
perchè il cambiamento di krusciov nn ha creato la instabilità che dici e invece l'eventuale cambiamento di Breznev doveva o poteva scatenare questa instabilità?

Poichè, a mio parere, Krusciov fu favorito dal fatto di avvalersi dell'appoggio delle Forze Armate (con particolare riferimento al Generale Zhukov) e a gran parte della dirigenza sovietica dell'epoca, mentre durante l'amministrazione di Brezhnev il Revisionismo era oramai saldamente radicato all'interno di numerosi ambiti della dirigenza sovietica, per questo motivo un suo ostacolamento esplicito avrebbe inevitabilmente provocato un conflitto civile rendendo vulnerabile non soltanto l'Unione Sovietica, ma anche l'intera comunità socialista, al pericolo di un attacco preventivo delle forze imperialiste.

L'intervento diretto non è per forza necessario. Sarebbe bastato eseguire la tattica di Kruscev al contrario, formare nuovi e solidi quadri, giovani come voleva Stalin, far deviare verso una certa direzione l'andamento delle cose. Ma dopo Breznev il buoi più assoluto si è abbattuto sulla politica sovietica, i capi che gli succedettero furono davvero poco forti rispetto all'epoca che si chiedeva, personalità irrilevanti, e la scusa non può essere solo del fatto che fossero vecchi, perché si ritornerebbe sempre al problema; perché non si è fatto largo ai giovani?





 
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Leonid Brezhnev
view post Posted on 24/9/2011, 22:30




CITAZIONE (Staliznev @ 24/9/2011, 23:27) 
CITAZIONE (Leonid Brezhnev @ 24/9/2011, 23:20) 
Poichè, a mio parere, Krusciov fu favorito dal fatto di avvalersi dell'appoggio delle Forze Armate (con particolare riferimento al Generale Zhukov) e a gran parte della dirigenza sovietica dell'epoca, mentre durante l'amministrazione di Brezhnev il Revisionismo era oramai saldamente radicato all'interno di numerosi ambiti della dirigenza sovietica, per questo motivo un suo ostacolamento esplicito avrebbe inevitabilmente provocato un conflitto civile rendendo vulnerabile non soltanto l'Unione Sovietica, ma anche l'intera comunità socialista, al pericolo di un attacco preventivo delle forze imperialiste.

L'intervento diretto non è per forza necessario. Sarebbe bastato eseguire la tattica di Kruscev al contrario, formare nuovi e solidi quadri, giovani come voleva Stalin, far deviare verso una certa direzione l'andamento delle cose. Ma dopo Breznev il buoi più assoluto si è abbattuto sulla politica sovietica, i capi che gli succedettero furono davvero poco forti rispetto all'epoca che si chiedeva, personalità irrilevanti, e la scusa non può essere solo del fatto che fossero vecchi, perché si ritornerebbe sempre al problema; perché non si è fatto largo ai giovani?

Concordo per quanto concerne la questione della formazione dei quadri giovani, in effeti questo è stato un aspetto trascurato da Brezhnev. Tuttavia, occorre prendere in considerazione che l'alternativa in materia di età era rappresentata da personaggi come Gorbaciov e simili.
 
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view post Posted on 24/9/2011, 22:34

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tu sai che non ho mai sostenuto che breznev era revisionista, ma esimerlo dalle sue responsabilità adducendo a sue favore giustificazioni che non hanno senso certamente non gli fa onore... breznev certamente fu dopo stalin il migliore capo di stato della unione sovietica, ma questo nn fa di lui un marxista leninista... certo a suo tempo fu amico di stalin ma forse dopo lo fu ancor di più dello stesso krusciov e, infatti, quando questo fu al potere egli raggiunse gradi più elevati che, successivamente, gli aprirono le porte alla carica istituzionale più elevata... se era marxista leninista doveva avere le pal** e rinnegare krusciov, cosi come quest'ultimo fece con stalin, senza temere nulla di quello che dici perché era nella ragione...
 
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Klim Voroshilov
view post Posted on 24/9/2011, 22:43




CITAZIONE
se era marxista leninista doveva avere le pal** e rinnegare krusciov

Infatti lo ha fatto, capeggiando la cospirazione del 1964 ed estromettendolo completamente dal potere. Krusciov fu l'unico dirigente dell'URSS (eccetto, naturalmente, Gorbaciov) a non avere funerali di Stato, ecc. Brezhnev ha poi riabilitato Voroshilov e, informalmente, Molotov, ottima parte della "vecchia guardia" staliniana.
 
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Staliznev
view post Posted on 24/9/2011, 22:47




CITAZIONE
l'alternativa in materia di età era rappresentata da personaggi come Gorbaciov e simili.

Non potrò mai credere che su milioni di giovani russi che vi fossero e altrettanti che sarebbero diventati quadri se ne avessero avuto l'occasione, vi fosse solo gente come Gorbacev, non è realista.

CITAZIONE (Klim Voroshilov @ 24/9/2011, 23:43) 
CITAZIONE
se era marxista leninista doveva avere le pal** e rinnegare krusciov

Infatti lo ha fatto, capeggiando la cospirazione del 1964 ed estromettendolo completamente dal potere. Krusciov fu l'unico dirigente dell'URSS (eccetto, naturalmente, Gorbaciov) a non avere funerali di Stato, ecc. Brezhnev ha poi riabilitato Voroshilov e, informalmente, Molotov, ottima parte della "vecchia guardia" staliniana.

Riabilitare a parole poteva essere un ottima tecnica per compiacersi parte del partito e della popolazione che si ricordavano i tempi di Stalin e potevano ancora metterli a confronto con quelli di Kruscev. Ma la riabilitazione non serve se nei fatti l'URSS non si è rialzata dal fosso revisionista e non si è lavorato per il futuro. Questi erano i due compiti fondamentali per estromette i revisionisti, o una guerra aperta o una indiretta e latente. Ma nessuna delle due strade è stata intrapresa.

CITAZIONE
fu l'unico dirigente dell'URSS (eccetto, naturalmente, Gorbaciov) a non avere funerali di Stato

Gorbacev è ancora vivo.
 
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view post Posted on 24/9/2011, 22:57

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CITAZIONE (Klim Voroshilov @ 24/9/2011, 23:43) 
CITAZIONE
se era marxista leninista doveva avere le pal** e rinnegare krusciov

Infatti lo ha fatto, capeggiando la cospirazione del 1964 ed estromettendolo completamente dal potere. Krusciov fu l'unico dirigente dell'URSS (eccetto, naturalmente, Gorbaciov) a non avere funerali di Stato, ecc. Brezhnev ha poi riabilitato Voroshilov e, informalmente, Molotov, ottima parte della "vecchia guardia" staliniana.

i mancati funerali di stato a Krusciov non hanno nessun significato e se vogliamo potevano pure farglieli... io mi riferisco a rinnegare krusciov dicendo chiaramente le stronzate da questo sparate contro stalin, specie nel famoso XX Congresso del PCUS... se era un vero marxista leninista doveva denunciarlo con forza e riabilitare stalin ufficialmente senza se, senza ma e senza paura... non ricorrere a "informalità" come nel caso di molotv... non poteva e non doveva permettere che si continuasse ad infangare l'opera di stalin....

CITAZIONE
Riabilitare a parole poteva essere un ottima tecnica per compiacersi parte del partito e della popolazione che si ricordavano i tempi di Stalin e potevano ancora metterli a confronto con quelli di Kruscev. Ma la riabilitazione non serve se nei fatti l'URSS non si è rialzata dal fosso revisionista e non si è lavorato per il futuro. Questi erano i due compiti fondamentali per estromette i revisionisti, o una guerra aperta o una indiretta e latente. Ma nessuna delle due strade è stata intrapresa.

quoto

CITAZIONE
Gorbacev è ancora vivo.

peccato
 
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Klim Voroshilov
view post Posted on 24/9/2011, 23:07




Vediamo come ne parlano le fonti borghesi:

Nell'ottobre 1964, Chruščëv fu sostituito da Leonid Brežnev che rimase in carica fino al novembre 1982. In quel periodo la verità storica sullo stalinismo fu censurata e molti dissidenti, primo fra tutti Aleksandr Solženicyn, esiliati. (wikipedia)

La "verità storica" sarebbero le infamie su Stalin.

CITAZIONE
peccato

:sisi:
 
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Staliznev
view post Posted on 24/9/2011, 23:10




Vero è che se le fonti borghesi parlano male di qualcheduno probabilmente è perché sta a loro scomodo e questo sarebbe per noi un ottima premessa per la riabilitazione. Ma una premessa rimane una premessa, è incompleta, non si può riabilitare una figura in modo incompleto. Senza contare che le fonti borghesi parlano male anche di Tito, ma noi certo non lo riabiliteremo in forza di questo, poiché Tito era tutto meno che socialista e la premessa non soddisfa la realtà dei fatti.
 
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view post Posted on 25/9/2011, 01:03
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compagno

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Sarebbe sorprendente pensare che otto anni di dirigenza krusceviana abbiano influenzato la storia dell'URSS più dei ventisette di quella staliniana.
E' pertanto evidente che la linea di Lenin e di Stalin fu definitavamente abbandonata da Kruscev
e dai suoi degni successori.
 
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Klim Voroshilov
view post Posted on 25/9/2011, 10:50




CITAZIONE
Senza contare che le fonti borghesi parlano male anche di Tito, ma noi certo non lo riabiliteremo in forza di questo, poiché Tito era tutto meno che socialista e la premessa non soddisfa la realtà dei fatti.

Ne parlano male per le foibe e altri fatti minori; dopo la rottura con il Cominform gli occidentali lo hanno rifornito di risorse finanziarie per "ricostruire il paese" e lo hanno presentato come un "eroe della libertà" visto che, secondo loro, il Cominform "imponeva la sottomissione completa agli interessi dell'URSS".

CITAZIONE
Sarebbe sorprendente pensare che otto anni di dirigenza krusceviana abbiano influenzato la storia dell'URSS più dei ventisette di quella staliniana.

Ovviamente hai ragione Carre, ma tra l'epoca staliniana e quella krusciovana vi è indubbiamente un salto qualitativo, non solo in URSS, ma in tutto il campo socialista.

Inoltre, come ci insegna Stalin in Per la conquista del Bolscevismo, anche piccoli gruppi di nemici del popolo infiltrati possono creare gravi danni, soprattutto se riescono ad arrivare ai "posti di comando":

Per rovinare e sabotare, non è affatto necessaria una grande quantità di persone. Per costruire il Dnieprostroi bisogna mettere in movimento diecine di migliaia di operai. Ma per farlo saltare bastano forse alcune diecine di persone, non di più. Per vincere una battaglia in guerra possono essere necessari diversi corpi d'armata di soldati rossi. Ma per compromettere questa vittoria al fronte basta che in qualche posto, nello stato maggiore dell'esercito o perfino nello stato maggiore di una divisione, vi siano alcune spie che rubino il piano delle operazioni e lo trasmettano all'avversario. Per costruire un grande ponte ferroviario occorrono delle migliaia di uomini. Ma per farlo saltare, bastano in tutto e per tutto alcune persone. Esempi di questo genere se ne potrebbero citare delle decine e delle centinaia.

CITAZIONE
E' pertanto evidente che la linea di Lenin e di Stalin fu definitavamente abbandonata da Kruscev
e dai suoi degni successori.

Dopo Krusciov in URSS c'era una lotta tra frazioni in seno al partito (ecco uno dei danni più gravi del krusciovismo: la fine dell'unità del partito): a sinistra erano schierati principalmente Brezhnev e Suslov, a destra vi erano principalmente Kosygin e Podgornyi. Non si può fare di tutta l'erba un "fascio".
 
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noize87
view post Posted on 25/9/2011, 12:35




l esperienza staliniana fu continuata in cina con l opera di mao.la rivoluzione culturale promossa dal pcc non era nient altro che la lotta contro il revisionismo che si manifestava nei partiti e piu precisamente la lotta contro la nuova borghesia che si sviluppava nei paesi socialisti.nel movimento operaio internazionale rappresentava la lotta tra il revisionismo e il marxismo-leninismo.difendere breznev e la sua politica,a mio parere significa giustificare e difendere il revisionismo.
 
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Leonid Brezhnev
view post Posted on 25/9/2011, 12:46




Avrei un'ulteriore considerazione in merito alla presunta limitazione della Sovranità Nazionale della quale è accusata la Dottrina Brezhnev. La Repubblica Popolare d'Albania non venne intimidita in alcun modo in seguito al suo allonamento al Patto di Varsavia. Per quanto concerne la Cecoslovacchia, invece, occorre prendere in considerazione il fatto che Dubcek ebbe la presunzone di attuare le sue riforme revisioniste seguitando ad aderire alla Comunità Socialista, mentre se avesse dichiarato esplicitamente la verità dei fatti, ovvero il suo abbandono del Marxismo-Leninismo e di conseguenza il distacco ufficiale dal Patto di Varsavia, molto probabilmente l'intervento in Cecoslovacchia non sarebbe avvenuto, in quanto in tal caso la Cecoslovacchia sarebbe stata ufficialmente esclusa dalla comunità socialista perdendo ogni responsabilità nei confronti di quest'ultima.

L'articolo cinese critica inoltre il sostegno militare dell'Unione Sovietica ai movimenti di liberazione nazionale ricorrendo frequentemente al tema dell'Autodeterminazione dei Popoli. Ma siamo certi del fatto che, ad esempio, senza l'appoggio finanziario e militare all'Esercito Popolare NordVietnamita il Vietnam sarebbe stato liberato dal giogo imperialista?
 
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view post Posted on 25/9/2011, 15:37
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CITAZIONE
Avrei un'ulteriore considerazione in merito alla presunta limitazione della Sovranità Nazionale della quale è accusata la Dottrina Brezhnev. La Repubblica Popolare d'Albania non venne intimidita in alcun modo in seguito al suo allonamento al Patto di Varsavia. Per quanto concerne la Cecoslovacchia, invece, occorre prendere in considerazione il fatto che Dubcek ebbe la presunzone di attuare le sue riforme revisioniste seguitando ad aderire alla Comunità Socialista, mentre se avesse dichiarato esplicitamente la verità dei fatti, ovvero il suo abbandono del Marxismo-Leninismo e di conseguenza il distacco ufficiale dal Patto di Varsavia, molto probabilmente l'intervento in Cecoslovacchia non sarebbe avvenuto, in quanto in tal caso la Cecoslovacchia sarebbe stata ufficialmente esclusa dalla comunità socialista perdendo ogni responsabilità nei confronti di quest'ultima.

Il fatto che il socialimperialismo sovietico di Breznev non agì con l'Albania allo stesso modo che con l'Ungheria rispecchiava una diversa situazione vigente nei rapporti tra i due paesi e rispetto all'intera area balcanica. Per quanto riguarda il primo elemento, va detto infatti che la linea politica seguita dalla Repubblica Popolare d'Albania si era già smarcata dall'Urss al tempo di Kruscev e contemporaneamente si era avvicinata alla Cina di Mao, con tutto ciò che ne conseguiva sul piano dei rapporti di forza rispetto ai sovietici. Per quanto riguarda l'area balcanica nel suo complesso va detto che l'Urss rischiava di muoversi in un campo minato essendovi ostilità, per diversi interessi, alle sua politica sia da parte jugoslava che rumena che albanese (oltre che le minacce costanti da parte atlantica).
Va detto che la politica militarista sovietica non si espresse solo nell'ambito dei paesi del Patto di Varsavia ma anche su altri fronti: Cina stessa (violazione della frontiera da parte sovietica nel 1968), Afghanistan e Eritrea costituiscono altri esempi in tale senso.
Rispetto agli aiuti alla causa di liberazione del popolo vietnamita nessuno, a mio avviso, li può negare. Essi rientrano nell'ambito d'un ruolo di oggettiva convergenza tra il ruolo sovietico sul piano internazionale, seppur la dirigenza dell'Urss era revisionista, e il processo decolonizzazione dei popoli oppressi negli anni sessanta e settanta. Una convergenza contraddittoria nella quale la sinistra era rappresentata dalla forza delle masse che, dall'Indocina all'America del Sud, tendevano a lottare per affrancarsi dal giogo coloniale yankee e la destra era rappresentata dal revisionismo sovietico che puntava a garantire, perpetuare ed espandere la propria proiezione imperialista sulla base della capacità di dirigere tale movimento epocale.
 
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107 replies since 24/9/2011, 16:17   4840 views
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