CITAZIONE
Senza contare che le fonti borghesi parlano male anche di Tito, ma noi certo non lo riabiliteremo in forza di questo, poiché Tito era tutto meno che socialista e la premessa non soddisfa la realtà dei fatti.
Ne parlano male per le foibe e altri fatti minori; dopo la rottura con il Cominform gli occidentali lo hanno rifornito di risorse finanziarie per "ricostruire il paese" e lo hanno presentato come un "eroe della libertà" visto che, secondo loro, il Cominform "imponeva la sottomissione completa agli interessi dell'URSS".
CITAZIONE
Sarebbe sorprendente pensare che otto anni di dirigenza krusceviana abbiano influenzato la storia dell'URSS più dei ventisette di quella staliniana.
Ovviamente hai ragione Carre, ma tra l'epoca staliniana e quella krusciovana vi è indubbiamente un salto qualitativo, non solo in URSS, ma in tutto il campo socialista.
Inoltre, come ci insegna Stalin in
Per la conquista del Bolscevismo, anche piccoli gruppi di nemici del popolo infiltrati possono creare gravi danni, soprattutto se riescono ad arrivare ai "posti di comando":
Per rovinare e sabotare, non è affatto necessaria una grande quantità di persone. Per costruire il Dnieprostroi bisogna mettere in movimento diecine di migliaia di operai. Ma per farlo saltare bastano forse alcune diecine di persone, non di più. Per vincere una battaglia in guerra possono essere necessari diversi corpi d'armata di soldati rossi. Ma per compromettere questa vittoria al fronte basta che in qualche posto, nello stato maggiore dell'esercito o perfino nello stato maggiore di una divisione, vi siano alcune spie che rubino il piano delle operazioni e lo trasmettano all'avversario. Per costruire un grande ponte ferroviario occorrono delle migliaia di uomini. Ma per farlo saltare, bastano in tutto e per tutto alcune persone. Esempi di questo genere se ne potrebbero citare delle decine e delle centinaia.CITAZIONE
E' pertanto evidente che la linea di Lenin e di Stalin fu definitavamente abbandonata da Kruscev
e dai suoi degni successori.
Dopo Krusciov in URSS c'era una lotta tra frazioni in seno al partito (ecco uno dei danni più gravi del krusciovismo: la fine dell'unità del partito): a sinistra erano schierati principalmente Brezhnev e Suslov, a destra vi erano principalmente Kosygin e Podgornyi. Non si può fare di tutta l'erba un "fascio".