| da I maestri del Socialismo
IL PENSIERO DI LENIN SU TROCKIJ Si usa spesso dire che nel suo "Testamento" politico Lenin avesse dato indicazioni verso Trockij piuttosto che verso Stalin come leader del partito bolscevico e del nascente stato sovietico. In realtà in tale "Testamento" Lenin esprimeva profonde riserve su tutti principali leader del partito bolscevico dell'epoca, riscontrando difetti teorici, pratici o caratteriali sia in Stalin che in Kamenev, Bucharin, Zinov'ev e, non ultimo, nello stesso Trockij. Riguardo a quest'ultimo anzi il giudizio di Lenin stesso era sempre stato molto severo e teso alla diffidenza politica. A questo riguardo occorre ricordare che tale preoccupazione era presente nell'intero gruppo dirigente del partito bolscevico, tant'è che lo stesso Stalin fu nominato segretario generale del partito già nel 1922, Lenin vivente, appoggiato non solo da Lenin ma dalla gran parte del gruppo dirigente (compresi gli altri leader prima nominati), preoccupato per il prestigio popolare acquisito dal fondatore dell'Armata Rossa, sul quale pesavano però alcune notevoli divergenze politiche. A titolo di esempio riportiamo una lunga serie di giudizi non propriamente positivi dati dal compagno Lenin su Trockij (che riportiamo pur ricordando che fu lo stesso Lenin e lo stesso partito ad affidare spesso incarichi importanti e determinanti per il buon esito della rivoluzione bolscevica e della sua salvaguardia; è però importante ricondurre pregi e difetti ad un giudizio critico adeguato ai fatti storici): "La spudoratezza di Trotsky nel ridurre al minimo il partito e esaltare se stesso." (Significato storico della lotta all'interno del Partito comunista in Russia, 1911) "Frasi risonanti ma vuote di quelle in cui Trotsky è un maestro". (Significato storico della lotta interna nel Partito comunista in Russia, 1911) "L’ossequiosità di Trotsky è più pericolosa di un nemico! Trotsky non poteva offrire alcuna prova, ad eccezione di conversazioni private (semplice sentito dire, che in Trotsky sussiste sempre)." (Il diritto delle nazioni all’autodeterminazione, 1914) "Antiche e pompose ma perfettamente vacue frasi di Trotsky... Nessuna parola sul merito della questione... Esclamazioni vuote, parole di alto volo, uscite arroganti contro avversari che l'autore non nomina, affermazioni straordinariamente importanti - questo è il repertorio di Trotsky". (Pravda, 1913) "Non capisce il significato storico delle differenze ideologiche tra gruppi e tendenze marxiste" (Rottura dell’Unità, 1914) "Trotsky non ha mai avuto una opinione ferma su nessuna questione importante del marxismo". (Il diritto delle nazioni all'autodeterminazione, 1914) "Trotsky, tuttavia, non ha mai avuto un "aspetto", l'unica cosa che ha è l'abitudine di cambiare fronte, di saltare dai liberali ai marxisti per ritornare di nuovo, di impostare esageratamente argomenti e frasi roboanti..." (La rottura del blocco di agosto, 1914) "Trotsky, da un lato, rappresenta solo le sue esitazioni personali e nient'altro. Nel 1903, fu menscevico; nel 1904, ha lasciato i menscevichi; nel 1905 ritornò al menscevismo urlando frasi ultra-rivoluzionarie; nel 1906 lo lasciò di nuovo; alla fine del 1906 sostenne accordi elettorali con i cadetti (essendo ancora una volta con i menscevichi); nella primavera del 1907, al Congresso di Londra, affermò che differiva da Rosa Luxemburg in "dettagli specifici di idee piuttosto che di linee politiche". Un giorno Trotsky plagia l'eredità ideologica di una fazione, il giorno dopo ne plagia un altra, e infine si dichiara al di sopra delle fazioni." (Significato storico della lotta all'interno del Partito comunista in Russia, 1911) "Trotsky fu un ardente iskrista nel 1901-1903, e Ryazanov descrisse il suo ruolo nel Congresso nel 1903 come "il randello di Lenin". Alla fine del 1903, Trotsky fu un ardente menscevico (cioè un transfuga passato dagli iskristi agli "economisti"). Egli proclama che "tra la vecchia e la nuova Iskra vi è un abisso". Nel 1904-1905 abbandona i menscevichi e assume una posizione incerta, ora collaborando con Martynov (un "economista") ora proclamando l'assurdamente sinistra teoria della "rivoluzione permanente". Nel 1906-1907 si avvicina ai bolscevichi e nella primavera del 1907 si proclama d'accordo con Rosa Luxemburg.” (Come si viola l'unità gridando che si cerca l'unità, 1914) "Che canaglia questo Trotsky; frasi di sinistra, e in blocco con la destra contro la sinistra di Zimmerwald!!!". (Lettera a Kollontai, febbraio 1917) "Trotsky arrivò, e questo farabutto subito si alleò con l'ala destra del Novy Mir contro la sinistra di Zimmerwald! [...] Questo e’ Trotsky! Sempre fedele a se stesso = truffaldino, si finge di essere di sinistra e aiuta la destra, per quanto possibile..." (Lettera a Inessa Armand, febbraio 1917) "Un leader politico è responsabile non solo della propria politica, ma anche per gli atti di coloro che egli guida." (I sindacati, la situazione attuale e gli errori di Trotsky, 1921) "Trotsky ha fatto perdere tempo al partito in una discussione di parole e brutte tesi... Tutte le sue tesi, quanto la sua intera piattaforma, sono così errate che abbiano sottratto risorse e l'attenzione del Partito dal lavoro pratico nella "produzione" di un sacco di discorsi vacui [...] dopo la sessione plenaria di novembre in cui si è data una soluzione chiara e teoricamente corretta." (Ancora una volta sui sindacati, 1921) "Il suo rifiuto a far parte del comitato dei sindacati è stata una violazione della disciplina del Comitato centrale." (Discorso sui sindacati, 1921) "L’apparato è per la politica, non la politica per l'apparato [...] Trotsky è un uomo di temperamento con esperienza militare. Egli è affezionato all'organizzazione ma, come in politica, non ha nessuna idea." (Riassunto di note di Lenin in occasione della Conferenza dei Delegati al X congresso del PC(B), marzo 1921). "Il compagno Trotsky parla di “stato operaio". Lasciatemi dire che questa è un'astrazione, non è proprio uno “Stato Operaio”. Questo è uno dei principali errori del compagno Trotsky [...] Per una cosa: il nostro non è in realtà uno stato operaio, ma uno stato di operai e contadini. E molto deriva da esso." (I sindacati, la situazione attuale e gli errori di Trotsky, 1921) "Trotsky accusa Tomsky e Lozovsky di pratiche burocratiche. Io direi che è vero il contrario." (Secondo Congresso dei minatori russi, 1921) "In relazione all’Ispezione operaia e contadina, il compagno Trotsky ha fondamentalmente sbagliato [...] In relazione alla Commissione di pianificazione dello Stato, il compagno Trotsky non ha solo sbagliato ma sta giudicando qualcosa su cui è sorprendentemente male informato" (Replica sulle osservazioni sulle funzioni del Vice Presidente dei Commissari del Popolo, 1922).
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