Comunismo - Scintilla Rossa

Tributo a Gheddafi

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Josif Stalin 19
view post Posted on 9/5/2013, 23:57




compagni mi aiutate a capire meglio su Gheddafi? Avete per caso link su documenti o libri che parlano di Gheddafi?
 
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view post Posted on 7/6/2013, 10:09

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ghedd3

 
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view post Posted on 10/6/2013, 16:55

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purtroppo l'audio del video seguente si interrompe a un minuto e sei secondi ma credo basta lo stesso per capire alcune cose..

 
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view post Posted on 29/8/2013, 15:40

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view post Posted on 6/12/2013, 21:01

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9sz1

 
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view post Posted on 20/10/2014, 14:18

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"Sono andato in Libia nel 2007, quando il Comandante festeggiava il suo 36° anno di governo. Un Paese tranquillo, dove i mercanti di Tripoli lasciavano i negozi aperti mentre erano a pregare, le donne erano ovunque e la gente rilassata e cordiale. Prima che l'imperialismo americano distruggesse tutto." (E.G.)

tratto dalla nostra pagina facebook
 
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view post Posted on 8/6/2015, 15:09

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incredible come i migliori video su Gheddafi scompaiono da Youtube. Fa ancora paura?


EPt0mZk

 
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view post Posted on 15/11/2015, 16:01

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Libia, l’ultima intervista di Gheddafi:
“senza di me i terroristi invaderanno il Mediterraneo”



Mu’ammar Gheddafi è stato per 42 anni il leader della Libia, dopo aver guidato il colpo di stato militare che nel 1969 destituì la monarchia (accusata di essere corrotta ed eccessivamente filo-occidentale) del re Idris I e del suo successore Hasan. Durante i 42 anni di Gheddafi la Libia ha conosciuto il suo periodo politico ed economico più stabile e fiorente, con indici di crescita e sviluppo poi crollati dopo la sua barbara uccisione a Sirte nell’ottobre 2011. Da ormai tre anni e mezzo il Paese più importante dell’Africa settentrionale alle porte del Mediterraneo è diventato una polveriera in balia del terrorismo islamico. Eppure pochi mesi prima della sua porte, a marzo 2011, lo stesso Gheddafi in un’intervista concessa a Laurent Valdiguié e pubblicata sul Journal du Dimanche spiegava chiaramente: “la scelta è tra me o Al Qaeda L’Europa tornerà ai tempi del Barbarossa. Il regime qui in Libia va bene. E’ stabile. Cerco di farmi capire: se si minaccia, se si cerca di destabilizzare, si arriverà alla confusione, a Bin Laden, a gruppuscoli armati. Migliaia di persone invaderanno l’Europa dalla Libia. Bin Laden verrà ad installarsi nel Nord Africa e lascerà il mullah Omar in Afghanistan e in Pakistan. Avrete Bin Laden alle porte, ci sarà una jihad di fronte a voi, nel Mediterraneo. La Sesta Flotta americana sarà attaccata, si compiranno atti di pirateria qui, a 50 chilometri dalle vostre frontiere. Si tornerà ai tempi di Barbarossa, dei pirati, degli Ottomani che imponevano riscatti sulle navi. Sarà una crisi mondiale, una catastrofe che dal Pakistan si estenderà fino al Nord Africa. Voglio farle capire che la situazione è grave per tutto l’Occidente e tutto il Mediterraneo. Come possono, i dirigenti europei, non capirlo? Il rischio che il terrorismo si estenda su scala planetaria è evidente“.

fonte
 
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view post Posted on 20/10/2016, 19:25

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gheddafi

20 OTTOBRE 2011


Esattamente 5 anni fa, il terrorismo imperialista USA-NATO assassinava vigliaccamente il colonnello Muammar Gheddafi. Il 20 ottobre è un giorno di lutto e di disgrazia per il popolo libico, l'intero continente africano e per tutti i popoli del mondo che non desiderano la guerra. Voglio ricordare il leone del deserto con parole estratte dal suo testamento:
''Ora sono sotto attacco della più grande forza militare della storia. Il mio piccolo figlio africano, Obama, vuole uccidermi, togliere la libertà al nostro paese, le nostre libere abitazioni, la nostra libera medicina, la nostra libera istruzione, il nostro cibo sicuro, e sostituirlo con il ladrocinio stile Usa chiamato "capitalismo". Ma noi tutti, nel Terzo Mondo, sappiamo cosa ciò significhi. Significa che le imprese governano i paesi, il mondo, e che i popoli soffrono.''
(Muammar Gheddafi, Leader della Rivoluzione, Tripoli, 5 aprile 2011)
Su Gheddafi si espresse anche il Lider Maximo ed emblema della Rivoluzione cubana Fidel Castro:
"La storia sarà con i popoli che lottano per giuste cause, mai con chi sollecita le potenze imperiali straniere a venire ad attaccare il proprio paese. Il destino che attende i criminali del CNT è scritto con inchiostro indelebile, come è rimasta scritta, la storia del martirio di un popolo, delle sua città e della sua famiglia. Avanti con il sacro dovere di lottare fino alla vittoria o alla morte. Con l'esempio eterno del colonnello Gheddafi, leader coraggioso del popolo libico e guida della Jamahiriya Libica Popolare e Socialista."
(Fidel Castro)
Viva il colonnello Gheddafi, martire antimperialista, morto nell'amore del suo popolo e della sua terra!

(S.R.)
 
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view post Posted on 22/10/2019, 09:41
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compagno

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gheddafi_rizzo
 
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view post Posted on 22/10/2019, 14:34
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Non so se ho capito bene, quindi pongo questa domanda; Da quanto ho capito quindi, Ghedaffi era Anticapitalista, ma non comunista, esatto?
 
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view post Posted on 22/10/2019, 15:40
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compagno

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Sintetizzando si può anche semplificare così.

Per spiegare meglio ti posto questo brano tratto da Principi del Leninismo di Stalin (l'ho già postato decine di volta, ma ormai sono passati anni e repetita iuvant):

Nelle condizioni dell'oppressione imperialistica, il carattere rivoluzionario del movimento nazionale non implica affatto obbligatoriamente l'esistenza di elementi proletari nel movimento, l'esistenza di un programma rivoluzionario o repubblicano del movimento, l'esistenza di una base democratica del movimento. La lotta dell'emiro afghano per l'indipendenza dell'Afghanistan é oggettivamente una lotta rivoluzionaria, malgrado il carattere monarchico delle concezioni dell'emiro e dei suoi seguaci, poiché essa indebolisce, disgrega, scalza l'imperialismo, mentre la lotta di certi «ultra» democratici e «socialisti» «rivoluzionari» e repubblicani dello stampo, ad esempio, di Kerenski e Tsereteli, Renaudel e Scheidemann, Cernov e Dan, Henderson e Clynes durante la guerra imperialista, era una lotta reazionaria, perché aveva come risultato di abbellire artificialmente, di consolidare, di far trionfare l'imperialismo.
La lotta dei mercanti e degli intellettuali borghesi egiziani per l'indipendenza dell'Egitto é, per le stesse ragioni, una lotta oggettivamente rivoluzionaria, quantunque i capi del movimento nazionale egiziano siano borghesi per origine e appartenenza social e quantunque essi siano contro il socialismo, mentre la lotta del governo operaio inglese per mantenere la situazione di dipendenza dell'Egitto é, per le stesse ragioni, una lotta reazionaria, quantunque i membri di questo governo siano proletari per origine e appartenenza sociale e quantunque essi siano «per» il socialismo. E non parlo del movimento nazionale degli altri paesi coloniali e dipendenti, più grandi, come l'India e la Cina, ogni passo dei quali sulla via della loro liberazione, anche se contravviene alle esigenze della democrazia formale, é un colpo di maglio assestato all'imperialismo, ed é perciò incontestabilmente un passo rivoluzionario.
Lenin ha ragione quando afferma che il movimento nazionale dei paesi oppressi si deve considerare non dal punto di vista della democrazia formale, ma dal punto di vista dei risultati effettivi nel bilancio generale della lotta contro l'imperialismo, cioè «non isolatamente, ma su scala mondiale» .

Lo scritto completo di Stalin lo puoi trovare, leggere e studiare qui:
www.bibliotecamarxista.org/stalin/prindellen.htm
 
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view post Posted on 22/10/2019, 15:54
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Grazie, lettura un po' difficile, ma rileggerò più volte per riuscire a comprendere meglio.

Edit:
Non ho capito bene questa parte
CITAZIONE
mentre la lotta di certi «ultra» democratici e «socialisti» «rivoluzionari» e repubblicani dello stampo, ad esempio, di Kerenski e Tsereteli, Renaudel e Scheidemann, Cernov e Dan, Henderson e Clynes durante la guerra imperialista, era una lotta reazionaria, perché aveva come risultato di abbellire artificialmente, di consolidare, di far trionfare l'imperialismo.
 
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view post Posted on 22/10/2019, 17:55
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compagno

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Principi del leninismo è scritto in maniera molto comprensibile.
La frase che hai evidenziato, tradotta in termini attuali, significa più o meno che un qualche gruppo "integralista" che può avere comportamenti regressivi o addirittura reazionari, assume oggettivamente un ruolo anti-imperialista se lotta contro gli americani o i sionisti (per esempio), mentre personaggi o partiti di "sinistra" dei paesi occidentali, apparentemente progressisti, appoggiando gli americani o i sionisti (sempre per esempio), svolgono un ruolo a favore dell'imperialismo e dello sfruttamento dei lavoratori e dei paesi semidipendenti, ex colonie, del cosiddetto "terzo mondo".
 
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view post Posted on 24/10/2019, 20:59
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Grazie!
 
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