Comunismo - Scintilla Rossa

Il complotto contro la Rivoluzione russa (1944), Dimitrov, Ercoli, Ponomarev, Krupskaja, Fischer

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SkateRed
view post Posted on 2/4/2011, 14:18 by: SkateRed

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PROTEGGERE DEI MISERABILI TERRORISTI,
SIGNIFICA PROTEGGERE IL FASCISMO!

"DIMITROV"




Non si può leggere senza provare un sentimento di indignazione profonda, il telegramma che i rappresentanti ufficiali dell’Internazionale socialista, e della Federazione sindacale Internazionale, De Brouchere, Adler, Citrin e Schevenelr, inviarono in fretta al governo sovietico. in occasione del processo del centro terroristico trotskista-zinovievista.
Questi esponenti reazionari si comportarono forse con egual premura, allorché l’Internazionale comunista si rivolse all’Internazionale Socialista, per soccorrere di comune accordo, i minatori asturiani, che nel 1933, lottarono, armi in pugno, per la libertà?
Si preoccuparono forse di rispondere ai reiterati appelli dei rappresentanti dell’Internazionale comunista che li invitava ad agire di comune intesa per la salvezza del popolo etiopico, aggredito dal fascismo italiano? Affatto! Risposero allora di considerarsi impreparati e incompetenti per discutere equamente simili questioni, e che pareva loro più conveniente, e necessario, attendere la convocazione dell’esecutivo dell’Internazionale socialista.
Eppure, si trattava di impegnarsi per una causa giusta ed onesta; la difesa degli interessi civili del proletariato, non soltanto spagnolo, ma internazionale; di partecipare alla lotta contro una guerra di rapinatori, tra i più iniqui ed infami.
Ma, oggi, per converso, quegli esponenti reazionari mostrano una competenza e una preparazione piena di fervore, e, senza consultare le proprie organizzazioni, assumono, guidati dal loro capo, la difesa dei terroristi accusati a Mosca, dei criminali che tentarono di sopprimere proditoriamente i dirigenti del potere sovietico.
Ed è avvenuto sempre così. Allorquando il tribunale proletario dell’U.R.S.S., premette la mano per schiacciare quei sabotatori che mescolavano del vetro triturato al vitto degli operai, che avvelenavano il bestiame dei Kolkhoz, inceppando le macchine delle officine; e per schiacciare le spie sabotatrici agenti del fascismo, che distruggevano le ferrovie e lanciavano dinamite, sconvolgendo l'ordine della società proletaria, furono sempre, gli stessi esponenti reazionari Citrin, Adler ecc., che intervennero per intercedere a favore dell‘accozzaglia contro-rivoluzionaria

Troppe volte, nel passato, allorquando le organizzazioni della dittatura del proletariato, colsero in flagrante delitto gli emissari del fascismo straniero che preparavano attentati, contro i capi del paese del socialismo, troppe volte, diciamo, la simpatia di quegli esponenti non si manifestò per i lavoratori o i Kolkhoz, ma per i crudeli nemici!
Nessun esponente dell’Internazionale socialista, inviò dei telegrammi di condoglianze al P. C. dell'U.R.S.S., né al governo sovietico quando cadde assassinato Kirov, il miglior figlio del popolo, un combattente tra i più fermi e devoti alla causa della liberazione della classe operaia del mondo. Anzi, al contrario! Si fecero premura, nel caso, di prendere le difese dei criminali, contro i quali giustamente insorgeva la collera del popolo. Ed è ancor più rivoltante osservare come proprio oggi, mentre intorno al popolo spagnolo che lotta eroicamente si forma di fatto un Fronte unico internazionale, avverso ai generali ribelli, e al fascismo che li protegge, al fascismo tedesco e italiano, per salvare la Repubblica e la democrazia, Citrin e compagni, si abbandonarono a manifestazioni ostili contro il paese del socialismo, la più salda e indiscutibile organizzazione politica che funzioni per l'avvenire della libertà dei popoli.
Che hanno da blaterare, questi avvocati di Trotskij, Zinoviev. Kaménev, di fronte all’innegabilità dei fatti? Non si è già sufficientemente provato, come Trotskij, portato alla ribalta dai capi socialisti reazionari, sia stato l’organizzatore del terrorismo individualmente applicato nell'Unione Sovietica?
Provato, provatissimo. Non venne altrettanto dimostrato che i suoi compagni, Zinoviev e Kamènev. ecc... preparavano da anni, degli attentati terroristi, contro il più gran capo e organizzatore delle vittorie del socialismo: Stalin; e contro i suoi più valenti compagni di lotta, i dirigenti del partito e del popolo sovietico? Dimostratissimo. Non fu questa banda, quella che assassinò Kirov? Fu quella, e anche ciò venne reso di pubblica ed evidente ragione. Non si dimostrò forse che quei vili terroristi agivano in alleanza con la Gestapo, vale a dire con la polizia segnata del fascismo tedesco, il più crudele nemico della classe operaia, il carnefice feroce degli operai comunisti, socialisti, e senza partito? Anche questo venne dimostrato. E non è stato provato ancora, che i terroristi contro-rivoluzionari, nella loro pestifera illegalità, assimilarono e coltivarono i metodi dei poliziotti fascisti incendiari del Reichstag e sterminatori, più tardi, dei partecipanti a questo ignobile misfatto? Ma provato, senza dubbio! Poiché tutto, tutto venne provato, dimostrato, dal tribunale sovietico, durante le sedute pubbliche, in presenza dei rappresentanti della stampa internazionale e confermato a riprova, dalla confessione categorica degli imputati. Spalle al muro, per l’evidenza dei fatti accusatori, hanno pienamente conosciuta la giustezza delle accuse; non hanno negato di aver agito in collegamento con il fascismo, sia in campo politico, che organizzativo.
E non è sintomatico all'estremo, che gli accusati medesimi, con le loro ultime dichiarazioni, abbiano proclamato, l'un dopo l'altro, l`infamia dei crimini compiuti contro la classe operaia?
Eppure Citrin. Adler e compagni, hanno assunto la difesa di questa gente!
Le pretese di questi signori, appaiono ridicole e penose. Chiedono che si accordino agli accusati le garanzie, che già sono, per la legge del processo di loro spettanza, riconosciute dai giudici.
Ogni possibilità venne infatti concessa agli accusati, per la loro miglior difesa. Il diritto di scegliersi un avvocato di fiducia, la richiesta di qualsiasi testimonianza favorevole, la verifica e la revisione delle prove contrarie, ecc .... Tutto. Ebbene, gli imputati hanno invece rinunziato a tutto questo; hanno perfino rinunciato all'autodifesa, perché la catena dei loro delitti era troppo grande, pesante e visibile. Le prove a carico, apparivano materiate dall'evidenza di quei fatti indiscutibili, contro i quali non si lotta più. Dinnanzi a un pubblico internazionale, dinnanzi al mondo intero, documenti, riprove esaurienti, fatti significativi, vennero allineati uno per uno. l cospiratori, sono stati colti in flagrante. armi alla mano, con passaporti procurati e ricevuti dagli agenti della sicurezza hitleriana; e carichi di esplosivi.
I documenti presenti al tribunale, hanno provato che Trotskij dirigeva personalmente l'attività dei terroristi che spediva in U.R.S.S., per uccidere Stalin e organizzare altri atti cruenti, contro i dirigenti dello Stato socialista. E così, durante il processo pubblico, la colpevolezza dei criminali trotskisti-zinovievisti, è risultata lampante.
Si è dimostrato indiscutibilmente che Trotskìj, Zinoviev, Kamenev e la loro banda, agivano dall'altra parte della barricata, ossia nel medesimo campo di coloro che combattono contro il popolo spagnolo, che spediscono aeroplani, fucili, obici, ai generali ribelli e pensano di effettuare un intervento contro-rivoluzionario in Spagna.
Citrin e soci, tentarono di dar consistenza alla loro difesa dei terroristi, dei nemici del potere sovietico, invocando la necessità di mantenere la solidarietà proletaria, con la classe operaia che lotta in Spagna.
Si sforzarono di crear l'impressione che il processo dei terroristi contro-rivoluzionari in U.R.S.S. minacciasse questa solidarietà proletaria con il popolo iberico.
Ma si trattava d'una menzogna in piena malafede.
Il processo contro i terroristi, agenti del fascismo, è parte integrante della lotta antifascista, condotta dalla classe operaia internazionale. La reale solidarietà con il popolo spagnolo, rende incompatibile la possibile difesa degli emissari del fascismo in ogni paese di questo mondo. Sarebbe un controsenso, di voler sostenere la lotta spagnola contro il fascismo, ed in pari tempo, di difendere le bande terroriste e contro-rivoluzionarie, che minano la coesione dell'U.R.S.S. Questo significherebbe fare il gioco del fascismo spagnolo, contrapporsi alla libera lotta degli spagnoli proletari, e facilitarne la disfatta.
L'intervento degli esponenti dell’Internazionale socialista, e della Federazione internazionale sindacale, intacca la solidarietà del proletariato internazionale, con quello dell’U.R.S.S., porta un colpo al movimento unitario della classe operaia del mondo; tende al fallimento del Fronte unico dei lavoratori, contro il fascismo francese, spagnolo, di tutti i paesi del mondo. L’intervento di Citrin e soci vuol essere un diritto colpo d'ariete, contro la difesa eroica degli spagnoli, nella vana speranza che il popolo spagnolo segua i malfidi consigli che questi reazionari suggeriscono al popolo proletario dell’U.R.S.S. Consigli che condurrebbero la Repubblica spagnola al disastro.
Se il popolo spagnolo oggi sopporta dei sacrifici, forse senza precedenti, questo dipende dalla lunga impunità dei suoi generali contro-rivoluzionari, e dalla povertà delle misure prese contro i fascisti contro-rivoluzionari, che ordivano segretamente le trame, per coinvolgere il popolo e condurlo in capitalistica schiavitù.
Non c'è dubbio che Hitler e Mussolini, i generali Franco e Mola, i fascisti francesi e degli altri paesi, tutti i nemici giurati dell’unità della classe lavoratrice e del Fronte popolare, tutti i nemici della democrazia, del socialismo, dell'Unione sovietica, si rallegrano di questo vergognoso intervento di Citrin, Adler e soci, che tende ad approfondire la scissione nei ranghi del movimento operaio mondiale e favorisce il gioco della reazione internazionale.
Ma sarebbe falso di ritenere responsabili di questo intervento tutti i partiti e le organizzazioni affidate nell'Internazionale socialista, e alla Federazione sindacale internazionale. E' certo che queste organizzazioni non hanno incaricato Adler e Citrin, Schevenels e De Brouckere di assumere la difesa di Trotskij, Zinoviev, Kaménev, organizzatori degli atti terroristici contro i dirigenti dell'U.R.S.S., del grande paese sovietico. Non li avevano certo eletti perché si facessero paladini degli agenti fascisti e dei commissari della Gestapo. Non avevano, in fede, incaricati questi loro esponenti, di utilizzare il processo delle bande terroristiche, per scatenare una retriva campagna di calunnie contro l'Unione sovietica; per portare scacco matto alle forze del Fronte unico in lotta contro il fascismo.
Oggi in conseguenza di questo umiliante intervento di Citrin e colleghi, i milioni di partigiani militanti nei ranghi dell’Internazionale socialista e della Federazione sindacale internazionale, hanno il dovere di sempre più avvicinarsi ai compagni del Fronte unico.
E’ tempo infine che si tronchino simili ipocriti interventi, attuati in nome degli operai organizzati, ma solo, per impedire che la lotta contro il nemico comune, comune diventi. L’esempio dei condannati degeneri permette a ognuno di scorgere come quei rinnegati giostrando con frasari radicali nel genere d'un Trotskij, non siano altro che sabotatori, tanto più pericolosi quanto già inseriti ufficialmente nelle compagini del movimento operaio che per colmo di sventura dipende in buona fede, per alcune minoranze, da questi mantenuti del fascismo. Ma per fortuna, anche i più miopi già si rendono conto di questa “necessità” del Trotskij di creare una “Quarta internazionale”, e delle pericolose finalità di queste leve male accozzate di individualisti piccolo-borghesi, scatenati da un individualismo fine a se stesso, infatuato di potere, coltivato e nutrito dall’astuzia criminale della polizia fascista e dalla Gestapo
E' tempo ormai che ogni passo venga vigilato con estrema perspicacia di classe, distinguendo di primo acchito, sia i nemici in campo aperto, sia quelli nascosti, imparando a subito smascherare i sicari dal doppio gioco, tutti al soldo nemico, per espellerli spietatamente, fin che c’è tempo e prima che possano nuocere, dai ranghi delle organizzazioni proletarie. Questo sia l’insegnamento tra i più importanti, che il movimento operaio di tutti i paesi, deve trarre dall’esemplare processo moscovita.
Noi non dubitiamo un solo istante che tutte le organizzazioni operaie risponderanno, alle trovate antisovietiche di Citrin e colleghi, sempre più rafforzando e sviluppando il movimento in favore del Fronte unico. Sempre più si raccoglieranno intorno a questo Fronte milioni di lavoratori che parteciperanno, in assoluta adesione di spirito, alla giustizia della guerra spagnola, contro i generali ribelli sostenuti dal fascismo tedesco e italiano, sempre più solidamente raggruppati e compatti contro il fascismo e i suoi miserabili ausiliari: i cospiratori trotskisti.


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Edited by §kãtê®Gµërrërõ™ - 13/11/2011, 20:11
 
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