Comunismo - Scintilla Rossa

L'imperialismo si organizza in Libia

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catilinario
view post Posted on 23/2/2011, 19:21




CITAZIONE (LudovicoPiero @ 23/2/2011, 18:55) 
CITAZIONE (catilinario @ 23/2/2011, 17:40) 
Be', pur non condividendo sempre La Grassa, le sue analisi su questo tema non mi sembrano completamente fuori luogo, era da tanto che non mi facevo vivo sul blog e sono intervenuto anche per far notare loro che non tutta la "sinistra" è un'accolita di gente che ha perso il lume della ragione (la posizione di Parlato è coraggiosa, peccato che il resto del "manifesto" segua la corrente politicamente corretta) . Detto questo, no, non sono un comunitarista. Non ho neanche capito bene cosa sia, quest comunitarismo, ma io di certo non lo sostengo, mi sa tanto di progetto affine a certe idee della "nuova destra" che non possono essere le mie. Ugualmente, non può appassionarmi fino in fondo il Risiko geopolitico evocato da La Grassa. Che, però, coglie perfettamente nel segno quando denuncia l'ipocrisia e il nulla culturale celato dietro le sigle dei partiti di centrosinistra (e io li ho quasi sempre votati!).
Di sicuro, più passa il tempo, più è difficile sentirsi rappresentato da questa "sinistra". Che, tra l'altro, è ipocrita e falsa come poche cose al mondo. Guardate cosa sono andato a pescare: era la posizione del pd su Gheddafi prima che diventasse il nuovo Bin Laden:

http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocc...ost&pid=2008643

Due anni e mezzo fa, mica venti!

I fatti di questi giorni ci hanno insegnato molto. Alcuni sedicenti esperti analisti hanno preso dei colossali granchi accecati dalla loro fede nel popolo e del cristiano riscatto degli ultimi ( vedi Grimaldi ad esempio). Ma l'Alta Finanza è costituita veramente da persone dotate di un'intelligenza fuori dal normale. Per ora, ma solo per ora, se lo meritano di stare dove stanno. Tutti si aspettavano un imminete attacco in Iran e loro ti tirano fuori dal cappello delle belle rivoluzioni nordafricane. L'Impero ( o il neoimpero) si estende clamorosamente e consolida posizione già acquisite sostituendo burattini logori che sognavano, come pinocchio, di diventare dei bambini liberi, con fedeli cani rabbiosi da guardia, con l'aiuto (sic¨) del popolo.

Le capacità di creare camaleonticamente nuove formazioni politiche, nuovi regimi è la grande abilità degli esponenti di quell'èlite.

Il Professor La Grassa e il suo pensatoio è uno delle potenziali nuove formazioni politiche accuratamente coltivate dall'Alta Finanza, da utilizzare gattopardescamente per irretire i cittadini più o meno esperti. Le sue analisi sono corrette al 90%. Si vanta di aver svelato per primo i retroscena di tangentopoli, ma anche l'ultimo dei redattori sapeva già nel 1992 da chi fosse diretta l"azione "giudiziaria". Lo sapevo anch'io, poco più che ventenne. Poi La Grassa spara su una corazzata ferita a morte (USA) e sui marinai (cittadini americani) che stanno affondando, mentre gli alti uffciali ( mettici un po' di fantasia o tu che leggi...) hanno già pronta un'altra corazzata ........ D'altra parte da un Althusseriano e Bettelheimiano non c'era che d'aspettarselo....

Liquida di brutto la lotta di classe, tacciata di roba per idioti, e considera esclusivamente la lotta tra le alte sfere nazionali o tra gli Stati. La lotta di classe viene risolta fasciocorporativisticamente sostenenedo che la Nazione è un'entità che fa gli interessi di tutti i cittadini ( "Stato e Rivoluzione" di Lenin, lo si getta alle ortiche) e che l'interesse dell'imprenditore e del lavoratore coincidono e non divergono in alcun modo ( come nelle corporazioni fasciste). Tutti uniti per l'interesse Nazionale. L'eterno dominio della borghesia per i secoli a venire viene divinamente premiato con l'emergere per periodi più o meno lunghi di entità dominanti determinando un alternarsi di fasi monopolari e bipolari e di nazioni in lotta. Insomma un quadro neorisorgimentale. Il tutto condito di citazioni marxiste-leniniste per fregare i meno esperti.

Abbia pazienza professor Catilina!


Ludovico

Ma infatti io non sono mai stato convinto della proposta di "uscire" dal marxismo, considerato da La Grassa una paradigma ormai usurato. Per quanto mi riguarda, marxista sono stato, sono e sarò per sempre. Le mie perplessità sul questo approccio risalgono a molto, molto tempo fa e non ho mancato di discuterne con loro, ci mancherebbe! Che quella di "Conflitti e strategie" sia una visione estremamente schiacciata sulla lotta fra i grandi assetti politico-imprenditoriali è evidente: faccio parte di un gruppo di precari autoconvocati, sono perfettamente consapevole di quanto siano importanti i processi di organizzazione delle "masse" (chiamiamole così, anche se il termine è improprio...). Però, sul piano della "pars destruens", non si può negare che la denuncia dei lagrassiani dell'ipocrisia di questa "sinistra" nostrana sia spesso puntuale. In questa fase, credo che denunciare l'essenziale vuoto che gravita intorno alle sigle e siglette varie dell'universo progressista sia un passaggio fondamentale. In ogni caso, le ultime vicende dimostrano chiaramente come non sia possibile capire a quale santo votarsi. Di certo, l'implosione di quella che è attualmente la sinistra italiana potrebbe essere un interessante punto di partenza per ricominciare a ragionare politicamente in modo serio. Se penso che mio padre, persona che stimo e rispetto e che mi ha introdotto al marxismo, si ostina a leggere il giornale fondato da Gramsci e diretto dalla "Concitina" mi viene il latte alle ginocchia.

CITAZIONE (Le_Quack @ 23/2/2011, 19:05) 
La Libia è destinata a cadere:se non cade dall'interno la farà cadere la NATO con un nuovo Kosovo

A quel punto, partiranno le manifestazioni pacifiste con le bandiere arcobaleno. E chi le guiderà, se non gli stessi figuri che oggi gridano al mancato rispetto dei diritti umani?
 
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MDCCXCIII
view post Posted on 23/2/2011, 19:27




Nella battaglia di Tripoli muore la sinistra italiana



23/02/2011
By admin


Io morirò come un martire, come mio nonno. Io sono un rivoluzionario. Questo è il mio Paese, non voglio farmi da parte. Non posso lasciare la terra sacra dei miei nonni.  Ho portato la vittoria in passato; di questa vittoria si è potuto godere per generazioni. La Libia guiderà l’Africa e l’America del sud. Quelli che attaccano le caserme inermi e le nostre famiglie sono giovani drogati. Sono giovani sedicenni che vogliono imitare l’Egitto. Dietro di loro c’è un gruppo di persone malate infiltrate nelle città che pagano questi giovani innocenti per entrare in battaglia. Chi ha designato in questi attacchi ora è in sedi tranquille dopo aver dato loro ordine di distruggere. I manifestanti  rischiano la pena di morte”.


“Abbiamo sfidato l’America con tutta la sua potenza, la Gran Bretagna. Abbiamo sfidato grandi nazioni nucleari e abbiamo vinto. Ora non possiamo abbassare la testa. Anche l’Italia, allora grande impero, fu sconfitta in Libia. Tutto il mondo ci guarda con rispetto e con timore grazie a me, compresa l’Italia. Io sono un lottatore, ho sempre lottato per una rivoluzione storica, tutti mi hanno sempre seguito. La Libia ha guidato il mondo, non si può interrompere questo percorso per un pugno di ratti che seguono gli stranieri. Io non lascerò la mia terra”.

“Volete che gli americani occupino il Paese come hanno fatto in Somalia e Afghanistan? Uscite e portate questi ratti in prigione, sono una minoranza. Vogliono raderci al suolo e ridurci come Fallujah. ‘Servizi (di sicurezza) dei traditori fratelli arabi vi hanno ingannato e tradito e stanno danneggiando la vostra immagine, TV arabe infangano l’onore della Libia”.

”Ora c’è una relativa calma e sicurezza. E vogliamo usare questa calma per riportare l’ordine. Ho dato ordine alla polizia e all’esercito di annientare i ribelli. Dobbiamo garantire la sicurezza delle città e dei paesi. Prima dicevano di essere manifestanti, poi hanno ammesso di essere ribelli. Consegnate le armi immediatamente ai reparti di competenza. La città di Bengasi è terrorizzata dalle armi in mano ai giovani. La città è rimasta senza acqua e luce. Perché dovete rovinare la vostra nazione senza giustificazione? E’ una vergogna. Godiamoci la nostra acqua e il nostro petrolio, perché dobbiamo bruciare il nostro Paese?”

“La Libia non è in guerra. Non siamo ancora ricorsi alla forza ma lo faremo. Uscite dalle vostre case: bambini, donne, uomini. Dobbiamo rendere le nostre strade sicure. Cacciate coloro che provocano la rivolta. I vostri figli stanno morendo per niente
“.

Nel suo discorso, trasmesso davanti la caserma cui era residente, bombardata nel 1986 dall’aviazione USA,  Gheddafi ha annunciato la nascita dei “comitati per la difesa della rivoluzione“, che difenderanno aeroporti, porti, impianti petroliferi e altre infrastrutture e dei “comitati per la difesa dei valori sociali, composti da un milione di giovani che hanno memorizzato il Corano e che non avranno l’ordine di uccidere“. Gheddafi aggiungeva che “a partire da domani ci saranno nuovi comitati popolari e nasceranno le amministrazioni locali“.


Saif ul-Islam Gheddafi, ha inoltre affermato alla televisione al-Jamahiriya: “Dicono che vi siano stati massacri in diverse città e villaggi della Libia. Dobbiamo lottare contro queste menzogne e semplici voci che sono gli strumenti di una guerra psicologica, vogliono distruggere il vostro morale, la vostra stabilità, le vostre ricchezze”.

Nel conflitto intestino esploso in Libia, scatenato dalla frattura tra governo del premier al-Baghdadi e alcune tendenza interne ai comitati radicali, si sono inseriti componenti revanscisti, monarchici, che hanno ancora una forte presenza in Cirenaica, sede della confraternita della Senussia, da cui proveniva il monarca Idris, spodestato nel settembre 1969. Questa componente, cui media occidentali e filo-occidentali attribuiscono il controllo del città di Bengasi, ha potenti agganci sia a Londra, dove si trova l’opposizione lealista libica, sia con i Fratelli Mussulmani in Egitto, che oggi godrebbero di una più ampia capacità di azione, dopo la cacciata di Mubaraq. Lo scontro tra governo e comitati rivolzuionari si è rapidamente trasformato in sollevazione contro la Jamahiriya. Infatti non vanno escluse le interferenze e le ingerenze interne agli affari della Libia. L’Egitto ha tutto l’interesse a distogliere l’attenzione interna, le tensioni tra fratellanza mussulmana, nazional-democratici, esercito e movimento contadino e operaio egiziano, magari scaricandole sulla confinante libia, con la quale ci sono vecchi conti da regolare. Nel 1977 vi fu una breve guerra tra Egitto e Libia, scaturita dalla fuga dalla Libia di congiurati che avevano preparato, già allora, un golpe contro Gheddafi. In questa azione geopolitica si dovrebbe leggere la fatwa emessa da Yusuf al-Qaradavi, un imam sunnita egiziano, che chiede ai libici di uccidere Muammar Gheddafi: “per liberare la Libia da lui. Chiunque nell’esercito libico sia in grado di sparare un pallottola a Gheddafi dovrebbe farlo”; al-Qaradavi predica accesi sermoni al network TV panarabo al-Jazeera. Da ciò si comprende benissimo che la tipologia della copertura mediatica della C(ia)NN araba, che ha la sede legale in Qatar, emirato arabo in cui stranamente tutto tace, ma la testa si trova a Londra, dove è facile ricevere direttive strategiche.


Non ci sarà da sorprendersi se i reportage di al-Jazeera un domani dovrebbero rivelarsi quanto meno eccessivi, se non del tutto gratuiti. Già oggi si può notare come le notizie sui pretesi massacri in Libia, siano più che dubbie.

Niente immagini, niente testimonianze dirette, solo voci diffuse da oscure fonti mediche e da oppositori politici. Questi ultimi anzi, vengono pompati dai media anglo-arabi al-Jazeera e al-Arabiya, proprio come hanno fatto in Tunisia e in Egitto. Determinate figure, scialbe ed emarginate, ma che hanno la fortuna di risedere a Londra e d’intorni, vengono innalzate a leader popolari che guidano le ‘rivoluzioni’ per un nuovo ‘89 arabo’. Nulla di meglio che opporre e sostituire i dittatori-fantoccio con dei democratici-fantoccio. Un vecchio trucco dell’imperialismo e del colonialismo per autolegittimare, presso un’opinione pubblica strumentalizzata, le proprie ingerenze internazionali. Elementi che fanno riflettere sono le affermazioni isteriche, diffuse anche in Italia dal solito network di ‘blogghere’ viola o di altro colore  pseudo-rivoluzionario(*), sulla presenza di ‘mercenari’ africani armati che sparano sulla folla dagli elicotteri. Oppure le notizie irrealistiche di cacciabombardieri che bombardano e mitragliano le folle nelle piazze al centro di Tripoli. Chiunque abbia un minimo di cognizione delle questioni militari, sa benissimo che queste affermazioni sono senza senso. Non si usano bombe di aereo per sgombrare una piazza, ma per radere al suolo interi quartieri. Gli effetti sarebbero stati simili alle distruzioni subite dalle città libanesi bombardate dall’aviazione israeliana, ma se fosse stato così, al-Jazeera e altri media allineati non avrebbero esitato a mostrarle nell’istigare il pubblico. Invece finora si sono visti solo alcuni edifici danneggiati dalle fiamme, e null’altro. Inoltre, come da prassi consolidata, su un sito del fantomatico gruppo di opposizione “17 febbraio”(**), minacciava l’Unione Europea, e in particolare all’Italia, per il silenzio riguardo le stragi compiute da Gheddafi. “La gente di Nalut, (a pochi chilometri dalla Tunisia) aveva annunciato la decisione di interrompere alla fonte l’afflusso di gas, chiudendo il giacimento di al-Wafa.” Un chiaro messaggio trasversale: intervenite ad appoggiarci, o altrimenti. E difatti l’aviazione libica è intervenuta non per bombardare donne e bambini nella piazza centrale di Tripoli, ma per distruggere i depositi di armi caduti in mano ai rivoltosi e la pista dell’aeroporto di Bengasi, onde evitare che rinforzi e veri mercenari possano sbarcare via aerea in Cirenaica, per sostenere la sollevazione armata.


Ritornando alla questione dei mercenari, va ricordato che questa tipologia di disinformazione era già stata utilizzata durante il golpe contro Ceauscescu, appunto nel 1989. anche allora si parlò di mercenari palestinesi che sparavano sulla folla dagli elicotteri. Al-Jazeera ha saputo trarre lezione dalla CNN, nel produrre disinformazione strategica, orientata verso gli interessi neocolonialistici e imperialisti di Londra e Washington. Probabilmente, tale comportamento varrà ai network e ai giornalisti collusi nell’operazione, un qualche premio giornalistico, magari dedicato a Maria Grazia Cutuli, con cui venne premiata la giornalista embedded filo-NATO e filo-USA, Giovanna Botteri. In realtà, dietro la caccia ai ‘mercenari’, calorosamente salutata ed acclamata da blogghere come

questa, si nascondono gli spregevoli obiettivi di forze revansciste e reazionarie:

I passaporti di oltre un centinaio di «mercenari» provenienti da Niger, Sudan, Ciad ed Etiopia e che avrebbero sparato sui dimostranti libici anti-Gheddafi, sono stati mostrati oggi dalla tv panaraba al-Jazira. L’emittente, che ha trasmesso le immagini in esclusiva, ha mostrato una decina dei presunti mercenari provenienti dai quattro paesi africani, mentre un non meglio identificato «funzionario libico», in abiti civili ma il cui volto non è stato ripreso dalla telecamera, ha affermato che «oltre cento mercenari sono stati fermati armati nel sud della Libia» e che questi hanno confessato di «aver ricevuto ordini di uccidere i civili». Il funzionario intervistato parlava seduto a un tavolo sul quale erano sparse decine di passaporti recanti le insegne del Sudan, del Ciad, dell’Etiopia e del Niger.”

Ecco, questo discorso viene utilizzato per intraprendere pogrom contro la popolazione immigrata, di africani, e sollecitare azioni xenofobe contro i lavoratori stranieri presenti in Libia: cinesi, coreani,  turchi. Questa breve lista dei bersagli della ‘gioventù rivoluzionaria’ celebrata dalla volgarmente servile e inconsistente sinistra italidiota, identifica i veri mandanti e manovratori della rivolta anti-Jamahiriya. Una pulizia etnica contro gli immigrati celebrata dai ‘democratici colorati’, proprio gli stessi che piagnucolano per la politica dei controlli dei flussi migratori di Libia e Italia. Non è un caso che il movimentucolo di Beppe Grillo abbia più volte fatto sfoggio di espressioni razziste contro cinesi e popoli nomadi. Un’alleanza trasversale viene elaborata e distillata nei laboratori imperialisti; una amalgama repellente formata tra forze arabe revansciste e reazionarie, nostalgiche di monarchie corrotte e inefficaci, ostaggi delle potenze occidentali, da una parte, e dall’altra movimenti reazionari di massa, i cosiddetti ‘popoli di scimmie’ colorate, degenerazione della post-borghesia occidentale, e italiana in particolare, che dietro vuote parole su democrazia, giustizia, dignità delle donne, si nascondono l’odio ottuso della massa piccolo borghese frustrata e gli interessi di vecchi e cialtroneschi capibastone arruolati per compiere il ruolo di mosche cocchiere di controrivoluzioni dipinte nei ‘colori rivoluzionari’ accuratamente scelti dalle boutique del Pentagono e di Langley. In questo marasma nordafricano, che sta facendo piazza pulita di non pochi equivoci, le maschere cadono, e le residuali frange ‘comuniste’ nostrane perdono gli ultimi stracci che ne coprivano le vergogne. Davanti alle menzogne hollywowidane sparse a piene mani da fonti d’informazione più che dubbie, più che inquinate, la sinistra italiana, al 90%, cade in trance mistica  per le masse reazionarie o acefale che fanno la ‘Rivoluzione’.


Una rivoluzione che finora non ha mutato i rapporti di forza in Egitto e Tunisia, non ha toccato la dittatura più brutale (e più amica dell’occidente) a Ryiad, non ha visto smuoversi la minoranza palestinese in Israele, che non si agita nell’alcova qatariota di al-Jazeera, ma che i compenso agita le più fanatiche e spinte fantasie della sinistra italiana, sublimando nella figura di Muammar Gheddafi quella edipica di Silvio Berlusconi. Tanto da bersi allegramente ogni menzogna irreale e surreale sulla rivolta di popolo in Libia, e altrove; magari pregando per il rovesciamento dei governi antimperialisti di Siria e Iran, come auspicava l’invertito bigotto e filo-americano Vendola. Un’orgia che eccita tutto l’infame quadretto in questione: dal rottame ideologico Paolo Ferrero, (per cui gli eventi in Nord Africa sono le conseguenze della presenza delle multinazionali nella produzione di arance…) al vecchio perdente di Genova, il mancato dirigente del PCI Giuletto Chiesa, sconfitto all’epoca nel suo tentativo di distruggere ‘Lotta Comunista’, che spara veleno su Berlusconi e Putin stando appollaiato sulla spalla del burattino rockefelleriano Gorby (‘l’accordo tra Gazprom ed ENI è una cosa fasulla‘, è riuscito a dire una volta a Napoli). Dai microscopici partitini pseudo-trotskisti, che incitano le masse a fare come in Ungheria nel 1956, ovvero attuare una controrivoluzione reazionaria mascherandola da rivoluzione proletaria e operaia. Il sito Peacerporter, organo di dis-informazione di Emergency, che a dispetto del continuo piagnucolio di una presunta persecuzione subita da parte della NATO, riporta acriticamente e continuamente la disinformazione studiata e creata dalla NATO. Non si viaggia gratuitamente da Roma a Kabul, nè si è ospiti di Fabio Fazio senza contropartita.


Nessuna analisi, nessun programma, nessun marxismo, ma solo slogan consunti, vuoti e patetici, con cui i sinistri italiani nascondono la propria insignificanza anche testimoniale, portandola a manifestare cieco sostegno persino alle forze più abbiette provenienti dai meandri più oscuri della società, italiana, mediterranea e mondiale. Nel momento dell’agonia, della morte, il cervello è preda di allucinazioni e vecchi ricordi, e così accade alla sinistra italiana, abbattuta alle porte di Tripoli.

Qualsiasi siano le ragioni dei moti in Libia, essi verranno utilizzati per destabilizzare l’Italia, e già il ‘popolo viola’ è in marcia per colpire assieme ad altre forze(***). Dopo Gheddafi, toccherebbe a Berlusconi, e lo scontro che infuria tra le fazioni di Washington si svolgerà a Roma, dopo che in Nord Africa. Vanno valutati alcuni aspetti. La nuova amministrazione brzezinskiana-clintoniana (e relativi miliardari del mondo dell’IT e di Hollywood) starebbe aggredendo i vecchi gallinacci neocon facendo fuori i loro alleati locali, i ben Alì, i Mubaraq e gli al-Baghdadi. Forse se si interpretano gli eventi come uno scontro tra bande di gangster di Capitol City, si spiegherebbero tante cose, i silenzi di Mosca e Pechino (meglio Obama che Bush), e l’entusiasmo di Tehran (vendetta contro i neocon e i loro sodali sionisti e pro-sionisti). Si spiegherebbe l’attacco di Soros contro Israele, ecc. ecc.

E a proposito di Israele: 

Alcune città libiche sono sottoposte, da Martedì scorso, al sabotaggio e a incendi da parte di elementi di una rete estera addestrata a destabilizzare la sicurezza della Libia e la sua unità nazionale.

Queste fonti hanno detto che le indagini sono in corso sugli elementi di questa rete che sembra essere collegata a un sistema che è stato svelato, in precedenza, dal generale israeliano Amos Yadeen, l’ex capo dell’intelligence militare israeliana, per il successo di tale organo di spionaggio nell’impiantare cellule in Libia, Tunisia, Marocco, Sudan, Egitto, Libano e Iran. L’ex capo dell’Intelligence Militare Israeliana ha dichiarato: ‘L’attività di queste reti punta su elementi di questi paesi, aggiungendo che, queste reti erano effettivamente in grado di fornirci quello che vogliamo e sono in grado di influire negativamente sulle situazioni in Libia, Tunisia e Marocco, dopo la grande conquista fatta in Iraq, Yemen e Sudan, e molto presto in Libano’.

A proposito di Egitto, il generale israeliano ha confermato che il nostro sistema, pianificato dal 1979, è riuscito a creare fratture politiche, economiche, di sicurezza e militari.


Ha continuato: ‘Siamo riusciti a fomentare la tensione e la congestione sociale e confessionale, creando uno stato permanente di divisione all’interno dello stato e della società egiziani’. In Sudan, abbiamo collegato un collegamento marittimo per finanziare le forze separatiste nel Sudan meridionale e abbiamo istituito un organismo d’intelligence per aiutarle a realizzare il loro progetto di creazione di uno stato del Sud, e abbiamo creato altre reti nel sud e nel Darfur, in grado di lavorare all’infinito.’



Note

*Intanto è da seguire con attenzione l’ennesima campagna colorata qui in Italia. Protagoniste le ‘Donne del Mossad’, cui ho già fatto ampio cenno in un mio blog. Questa volta si tratta di Blogghere-Sayanim, si ricordi del reclutamento di cyber-combattenti filo-israeliani, e se usano nomi di donne e foto di giovincelle, hanno una loro certa efficacia. Un paio di esempi:

Blogeko e Oronero


Foto dei famosi mercenari dell’ENI

**La tipica mancanza di fantasia dei burocrati statunitense si nota da questi particolari, quella di scegliere appaiare un tipo di denominazione a una categoria di operazioni; un fiore o un colore per una rivoluzione, una data per un movimento di opposizione.

*** In definitiva, bisogna riconoscerlo, coloro che hanno aggredito i ‘geopolitici’ via internet e a mezzo stampa, che fossero un orso od un evangelista, non hanno agito d’impulso, ma seguendo un piano preciso. La marmaglia di sinistra, ex-sinistra, ultrasinistra, ecc. ha sempre seguito le direttive che gli sono state dettate, rovesciamento dei regimi non-graditi. E per fare questo si inizia con le campagne di intossicazione, disinformazione e demonizzazione. Ora Gorby ha gettato la maschera definitivamente, e con lui tutti i saccenti anti-global demoumanitaristi di ‘Chiesa Nostra’.

Chi è il noto divo giulietto che stando sul trespolo di casa Gorby, ripete a pappagallo gli strali anti-barzellettieri? E chi altro ha raccolto una masnada di delinquenti realmente rosso-bruni intorno a sè? Rosso-bruni come solo dei Fini possono esserlo?

Per avviare la prossima campagna elettorale a base di ultracritica ultralternativa dell’ultra anticapitalismo, ma ottusamente e visceralmente aggregato a certe fazioni washingtoniano-londinesi. Mentre, invece, i reflui del fu PCI/DP sono stati raccattati dall’Histadrut, il sindacato sionista da cui proveniva Amir Peretz, distintosi come ministro della difesa israeliano al tempo di ‘Piombo Fuso’. La sinistra italidiota è defunta, ed ora tutti costoro militano per avviare la guerra intestina italiana, su ordine dei mandanti che quando non prendono il thè alle cinque del pomeriggio, vedono il Superbowl o si dedicano allo sport della caccia al palestinese.



Alessandro Lattanzio, 23/2/2011

 
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Ziggy
view post Posted on 23/2/2011, 20:43




Vorrei farvi notare la posizione del PMLI sui fatti libici.

Genocidio in Libia. Gheddafi bombarda i rivoltosi
La rivolta popolare è arrivata nella capitale, a fuoco il palazzo del governo e il parlamento
Berlusconi non scarica del tutto il suo amico

"Non lascerò questa terra", annunciava Gheddafi in un intervento televisivo del 22 febbraio rispondendo alle richieste della rivolta popolare che chiede la fine dei suoi 40 anni di governo. Il dittatore si è rivolto ai giovani promettendo da domani una riforma dello Stato, con la libertà stampa, una nuova costituzione e un nuovo sistema giuridico. Ha attaccato i manifestanti definendoli "ratti e mercenari" e dichiarato che in base alle leggi meritano la pena di morte. Una misura già messa in pratica, sarebbero circa mille le vittime della repressione del regime, dagli aerei, gli elicotteri e i mercenari scatenati contro le manifestazioni popolari nella capitale Tripoli e soprattutto nelle città della Cirenaica oramai fuori dal controllo governativo.
A Bengasi, dove secondo testimonianze raccolte dalla stampa la popolazione si sta organizzando in comitati civici per l'autogoverno della città dove non ci sono più soldati, né poliziotti né rappresentanti governativi. Tutte le regioni orientali ora sono fuori dal controllo di Gheddafi, hanno confermato alcuni responsabili dell'esercito, o meglio ex responsabili che solidarizzando con la popolazione in rivolta si sono dimessi e hanno disertato, come alcuni piloti che hanno portato i loro aerei a Malta rifiutandosi di bombardare i manifestanti.
Una parte dell'esercito ha abbandonato Gheddafi, rappresentata da un gruppo di ufficiali che pubblicava una dichiarazione in cui esortavano i soldati a "unirsi al popolo" per abbattere il regime; come pure una parte del corpo diplomatico a partire dall'ambasciatore libico negli Stati Uniti, Ali Aujali, che ha affermato di non voler più rappresentare il "regime dittatoriale" di Gheddafi; seguito dal rappresentante libico presso la Lega Araba che ha rassegnato le sue dimissioni affermando di essersi "unito alla rivoluzione". E come il vice ambasciatore alle Nazioni Unite, Ibrahim Dabbashi, che ha accusato Gheddafi di essere colpevole "di crimini contro l'umanità", di "genocidio".
La protesta contro il regime di Gheddafi è partita dalla città di Bengasi, teatro di scontri tra dimostranti e polizia il 16 febbraio. Una folla di manifestanti si era radunata davanti il commissariato dove era stato portato in stato di arresto un avvocato portavoce dell'associazione dei familiari dei 1.200 detenuti che il 29 giugno del 1996 furono massacrati nel carcere di Abu Salim di Tripoli. I manifestanti hanno ottenuto il rilascio dell'avvocato ma sono rimasti in piazza a protestare contro il regime. La polizia è intervenuta e sono iniziati gli scontri con un bilancio di 38 feriti e 20 dimostranti arrestati.
Un anticipo di quanto sarebbe avvenuto il 17 febbraio, giornata di una manifestazione di protesta contro il regime organizzata sulla scia di quelle che hanno portato alla caduta dei dittatori presidenti in Tunisia e Egitto. La polizia interveniva con le armi contro le migliaia di dimostranti che protestavano in una decina di città e si contavano una cinquantina di vittime. Ma la protesta prendeva vigore e si sviluppava in tutto il paese. Nella città di Beida interveniva un battaglione delle forze speciali del figlio del colonnello Gheddafi, Hamis, che comprendeva "mercenari africani". La brutalità della repressione spingeva polizia e esercito a schierarsi coi manifestanti e a cacciare i sicari fuori della città. Una scena che si ripeterà in altre città della Cirenaica, insorte contro Gheddafi.
La rivolta popolare arrivava nella superblindata capitale tanto che il 21 febbraio i manifestanti assaltavano e davano alle fiamme la sede del governo e del parlamento a Tripoli. Assaltati anche la sede di una radio pubblica e incendiate alcune stazioni di polizia e sedi dei comitati rivoluzionari, il pilastro del regime. Il numero delle vittime tra i dimostranti cresceva rapidamente con l'intervento degli aerei e degli elicotteri contro la folla, oltre un migliaio i feriti.
A fronte del genocidio perpetrato da Gheddafi e che sollevava una larga protesta fino all'Onu, il cui Consiglio di sicurezza si riuniva d'urgenza, spiccavano i tentennamenti del governo italiano.
Berlusconi, il 19 febbraio, si diceva preoccupato ma non voleva disturbare l'amico Gheddafi: "la situazione è in evoluzione e quindi non mi permetto di disturbare nessuno". Due giorni dopo sarà costretto a dichiararsi "allarmato per l'aggravarsi degli scontri e per l'uso inaccettabile della violenza sulla popolazione civile" e a sostenere che occorre favorire "una soluzione pacifica che tuteli la sicurezza dei cittadini così come l'integrità e stabilità del paese e dell'intera regione". E salvi il collo al suo amico.

23 febbraio 2011

www.pmli.it/genocidiolibia.htm
 
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LudovicoPiero
view post Posted on 23/2/2011, 21:05




Sono in buona fede, ma secondo me sbagliano di grosso.
 
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MDCCXCIII
view post Posted on 23/2/2011, 21:19




CITAZIONE (LudovicoPiero @ 23/2/2011, 21:05) 
Sono in buona fede, ma secondo me sbagliano di grosso.

Ma col cazzo! Quelli del PMLI sono favorevoli a tutte le imprese imperialiste del globo, dal Tibet (chissà il loro amore -non corrisposto- Mao cosa ne penserebbe) al Kosovo, passando per l' Iraq.

Catilina, i cinesi in Libia sono stati oggetto di violenza, come a Belgrado anni fa; secondo i tuoi censori del forum della FDS sono vittime della repressione di Gheddafi. Non si capisce: 1)Per quale motivo Gheddafi dovrebbe attaccare la comunità cinese, 2)Per quale motivo la comunità cinese debba esporsi alla repressione di Gheddafi. Ma del resto da chi ha come leader Ferrero e Diliberto non si può pretendere un minimo di raziocinio.
 
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catilinario
view post Posted on 23/2/2011, 21:24




CITAZIONE (MDCCXCIII @ 23/2/2011, 21:19) 
CITAZIONE (LudovicoPiero @ 23/2/2011, 21:05) 
Sono in buona fede, ma secondo me sbagliano di grosso.

Ma col cazzo! Quelli del PMLI sono favorevoli a tutte le imprese imperialiste del globo, dal Tibet (chissà il loro amore -non corrisposto- Mao cosa ne penserebbe) al Kosovo, passando per l' Iraq.

Catilina, i cinesi in Libia sono stati oggetto di violenza, come a Belgrado anni fa; secondo i tuoi censori del forum della FDS sono vittime della repressione di Gheddafi. Non si capisce: 1)Per quale motivo Gheddafi dovrebbe attaccare la comunità cinese, 2)Per quale motivo la comunità cinese debba esporsi alla repressione di Gheddafi. Ma del resto da chi ha come leader Ferrero e Diliberto non si può pretendere un minimo di raziocinio.

Cosa vuoi che ti dica? Che la Fds è un'accolita elettoralistica priva di un orizzonte strategico, teorico e culturale? In ogni caso, a proposito della buona fede del Pmli, vorrei far notare come anche loro abbiano sempre sostenuto l'antiberlusconismo militante. Non mi meraviglio, quindi, del fatto che adesso attacchino Gheddafi in quanto "amico di Berlusconi".

ps ma tu sei iscritto a quel forum?
 
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LudovicoPiero
view post Posted on 23/2/2011, 21:26




QUOTE (MDCCXCIII @ 23/2/2011, 21:19) 
QUOTE (LudovicoPiero @ 23/2/2011, 21:05) 
Sono in buona fede, ma secondo me sbagliano di grosso.

Ma col cazzo! Quelli del PMLI sono favorevoli a tutte le imprese imperialiste del globo, dal Tibet (chissà il loro amore -non corrisposto- Mao cosa ne penserebbe) al Kosovo, passando per l' Iraq.

Se lo dici tu. Io non li conosco bene e non leggo i loro articoli perché è un po' come guardare un film con il doppiaggio non sincronizzato con le immagini!
 
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view post Posted on 23/2/2011, 21:38

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non leggo i loro articoli perché è un po' come guardare un film con il doppiaggio non sincronizzato con le immagini!

ammetto ci è voluto un po a capire cosa si intendeva ma questa frase mi piace
 
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catilinario
view post Posted on 23/2/2011, 21:49




CITAZIONE (MDCCXCIII @ 23/2/2011, 21:19) 
CITAZIONE (LudovicoPiero @ 23/2/2011, 21:05) 
Sono in buona fede, ma secondo me sbagliano di grosso.

Ma col cazzo! Quelli del PMLI sono favorevoli a tutte le imprese imperialiste del globo, dal Tibet (chissà il loro amore -non corrisposto- Mao cosa ne penserebbe) al Kosovo, passando per l' Iraq.

Catilina, i cinesi in Libia sono stati oggetto di violenza, come a Belgrado anni fa; secondo i tuoi censori del forum della FDS sono vittime della repressione di Gheddafi. Non si capisce: 1)Per quale motivo Gheddafi dovrebbe attaccare la comunità cinese, 2)Per quale motivo la comunità cinese debba esporsi alla repressione di Gheddafi. Ma del resto da chi ha come leader Ferrero e Diliberto non si può pretendere un minimo di raziocinio.

A proposito, sapete che, qualche giorno fa, dopo essermi iscritto a politicainrete e aver fatto riferimento al caso di censura occorsomi su forumsinistra, pure loro hanno cancellato il mio account? Non so più cosa pensare...
 
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Ziggy
view post Posted on 23/2/2011, 22:00




http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/L...1718476497.html

Tripoli, 23 feb. (Adnkronos) - ''I titoli, le notizie dei giornali, per quanto riguarda Tripoli, sono stati perlomeno esagerati''. Lo ha dichiarato l'ambasciatore italiano a Tripoli, Vincenzo Schioppa, in una intervista a Sky Tg24, precisando che oggi ''la situazione in citta' appare calma''. ''Ci sono stati nei giorni scorsi episodi molto gravi ma che non hanno riguardato la Tripoli centrale della quale noi possiamo essere testimoni. Non posso confermare che vi siano stati bombardamenti o azioni di questo genere per quanto riguarda Tripoli perche' ce ne saremmo accorti'', ha quindi affermato. Il che non significa che ''non vi siano motivi di grandissima preoccupazione'', ha sottolineato.


 
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FusoElektronique
view post Posted on 23/2/2011, 22:01




Buonasera Compagni.

Io penso che l'ideologia politica sulla questione libica centra poco o nulla. E' una questione prettamente economica.

L'Italia e gli italiani vogliono e hanno bisogno del petrolio e del gas, anche se qualcuno continua a dire che non ne abbiamo bisogno, il che si riduce tutto a domanda ed offerta.

In Italia scoppia la Rivoluzione se qualche milione di cittadini rimane al freddo, senza benzina e con l'energia elettrica razionalizzata (insomma tutte quei beni sottoprodotti petroliferi).

Dalla teoria alla pratica: Staccate la corrente, il riscaldamento ed il gas a casa vostra e contate quanti giorni (direi ore) resistete senza sfruttare la percentuale di prodotto libico in attesa di una risoluzione/rivoluzione.

CITAZIONE
Spero che almeno l'Eni e i suoi agenti dell' Ex Sismi aiutino il Colonnello.

 
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catilinario
view post Posted on 23/2/2011, 22:02




CITAZIONE (Ziggy @ 23/2/2011, 22:00) 
www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/L...1718476497.html

Tripoli, 23 feb. (Adnkronos) - ''I titoli, le notizie dei giornali, per quanto riguarda Tripoli, sono stati perlomeno esagerati''. Lo ha dichiarato l'ambasciatore italiano a Tripoli, Vincenzo Schioppa, in una intervista a Sky Tg24, precisando che oggi ''la situazione in citta' appare calma''. ''Ci sono stati nei giorni scorsi episodi molto gravi ma che non hanno riguardato la Tripoli centrale della quale noi possiamo essere testimoni. Non posso confermare che vi siano stati bombardamenti o azioni di questo genere per quanto riguarda Tripoli perche' ce ne saremmo accorti'', ha quindi affermato. Il che non significa che ''non vi siano motivi di grandissima preoccupazione'', ha sottolineato.

Come volevasi dimostrare. Per principio sto rinunciando ad accendere il televisore, non so cosa possano propinare.
 
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Platon
view post Posted on 23/2/2011, 22:34




Fuso non ho capito il tuo ragionamento. Se prima con gheddafi la Libia dava petrolio, gas ecc. facendosi pagare profumatamente (come tutti) perchè far scoppiare una rivoluzione e quindi innescare una carenza di questo prodotto che metta disordine nell'equilibrio a loro comodo?

(la rivoluzione che scoppia a causa della mancanza di gas o petrolio non sarebbe dettata da spirito di cambiamento sociale e rivalsa, piuttosto di cambiamento di una condizione specifica, che porterebbe solo ad un cambio di governo e non ad un cambio di sistema)
 
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FusoElektronique
view post Posted on 23/2/2011, 22:52




CITAZIONE
Fuso non ho capito il tuo ragionamento. Se prima con gheddafi la Libia dava petrolio, gas ecc. facendosi pagare profumatamente (come tutti) perchè far scoppiare una rivoluzione e quindi innescare una carenza di questo prodotto che metta disordine nell'equilibrio a loro comodo?

Il tutto è mirato ad una posizione strategica sul mercato.
ENI ha gli approvvigionamenti maggiori grazie ad accordi fatti da Mattei (prima di Gheddafi) quindi o a qualcuno la leadership italiana non sta più bene oppure qualcuno quì in Italia (ma anche ai paesi confinanti con l'Italia dove arriva il prodotto libico) vuole speculare sempre con il famoso principio domanda ed offerta.

Va da sè che se la richiesta rimane immutata con un'offerta che cala, il prodotto costerà di più ed indovina chi paga? Chi usufruisce di tal prodotto.

Quando dico che l'ideologismo non conta è perchè a conti fatti, dallo stalinista al maosita passando dal trotzkista, basta accendere una lampadina sulla propria scrivania per far creare profitto ad almeno 5 multinazionali (chi ha fatto il vetro, chi ha prodotto il tugsteno, chi ha fatto il cavo, chi l'interruttore, chi la lampada, chi fornisce energia elettrica, etc...).

Capisci che così non combatti ne il Capitalismo e ne tanto meno l'Imperialismo.

CITAZIONE
(la rivoluzione che scoppia a causa della mancanza di gas o petrolio non sarebbe dettata da spirito di cambiamento sociale e rivalsa, piuttosto di cambiamento di una condizione specifica, che porterebbe solo ad un cambio di governo e non ad un cambio di sistema)

Questo non è detto. Se 1 milione di cittadini decide di non usufruire più di tali prodotti, a noi cambia poco e niente (con grande spirito di sacrificio e volontà ferrea), a loro cambia moltissimo.

Saremmo noi ad imporre a loro il Sistema che più ci aggrada.
Guarda che non è una cosa campata tanto per aria.

Non so tu ma io ricevo almeno due telefonate al giorno per farmi cambiare provider internet.

"Ma come una grande multinazionale che si scomoda a telefonarmi per convincermi a cambiare gestore?!? Ammazza quanto sono importante per loro anche se sono un operaio..."

Capisci che abbiamo il coltello dalla parte del manico e non ce ne rendiamo conto?
 
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MDCCXCIII
view post Posted on 23/2/2011, 23:10




Siamo OT ma non mi deludere così Fuso, perché allora per far sparire lo sfruttamento capitalista basta morire tutti; "la morte risolve" come una scenetta poco conosciuta di Corrado Guzzanti con Marco Marzocca e Caterina guzzanti
 
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1213 replies since 9/2/2011, 19:41   22803 views
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