CITAZIONE (Uomo d'Acciaio @ 22/10/2009, 17:06)
visto che esempio Carlos (assumo la tua posizione) non è uguale a Berlusconi nei fatti, non pensi?
Ma Carlos ed i revisionisti attuali, come dicevo, sono caccole residuali del movimento revisionista del passato.
Ed ai danni di quel periodo del revisionismo io mi riferivo.
Cionondimeno, grazie allo storico prestigio "morale" del vecchio PCI, acquistato soprattutto nel periodo della clandestinità e della lotta armata resistenziale, gli eredi del revisionismo moderno - spesso ancora più a destra di quello oggi -ancora possono dirigere un certo numero di lavoratori e di compagni. Sempre di meno, come sappiamo, perché lo vediamo praticamente.
Carlos esorbita parlando del PRC come un grande Partito di massa - e invece ormai è un'accozzaglia alla deriva di un partitino d'opinione - però ha ragione quando dice che è il Partito "comunista" più numeroso.
E poiché continua a far danni su un certo numero di compagni, anche se pochi, bisogna comunque combattere e criticare certe posizioni antimarxiste.
Tanto più che siccome noialtri vogliamo che il movimento comunista rinasca
più bello e più forte che pria, dobbiamo porci il problema di staccare i compagni più volenterosi dalle grinfie di chi pretende di guidarli (guidarli è un eufemismo) secondo concezioni di fatto borghesi e verso obiettivi antirivoluzionari.
Non è certo di mille anni fa, ma solo di pochi mesi fa la presidenza di un troscoide che parlava di "evvovi ed ovvovi del comunismo"! E' di oggi la segreteria di un cristiano evangelico che rimette dentro i rimasugli delle vecchie mozioni. E' di ora un Partito senza la benché minima linea strategica.
Berlusconi è il capo politico della borghesia reazionaria italiana e come tale fa il suo dovere.
Possiamo dire la stessa cosa del Comandante Carlos che si definisce "comunista"? Possiamo dire, prendendo polemicamente Carlos come paradigma del rifondarolo tipo, che un "comunista" faccia il proprio dovere quanto Berlusconi fa il suo?
E' comunque un dolorosissimo dato di fatto che Berlusconi e Carlos (sempre preso come esasperato paradigma) facciano il gioco oggettivo della stessa classe.
La differenza sta nel fatto appunto che siccome Berlusconi è coerente con la sua concezione del mondo, mentre Carlos non lo è, noi abbiamo il dovere, oltre che la speranza, di rendere i vari Carlos coerenti con le concezioni che affermano di professare.
Abbiamo il dovere, se vogliamo ricostruire un potente movimento comunista, di tentare di riportare i vari Carlos nell'aveo dell'unica guida per l'azione che ci ha condotto ai supremi successi sulla borghesia.
Bisogna combattere sino in fondo il cancro revisionista, il riformismo, il socialdemocraticismo, l'opportunismo, il movimentismo, l'economicismo, e trovare la strada vincente nella guida marxista-leninista.