Comunismo - Scintilla Rossa

I comunisti e la guerra in Ucraina, comunicati da partiti comunisti di vari Paesi

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view post Posted on 12/3/2022, 22:09
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Vorrei usare questo thread per postare documenti, dichiarazioni etc da parte di partiti e organizzazioni varie comuniste da ogni parte del mondo possibile, e magari dibatterci su.
leggendo in questi giorni vari comunicati ho percepito uno spettro di idee e opinioni riguardo la guerra, la sua natura ed il ruolo dei comunisti e penso che discuterne apertamente possa fare molto bene al movimento, per quanto sia una discussione con molti limiti di ogni genere.
cercherò di mettere comunicati e opinioni anche molto diverse tra loro, se capita, senza che questo faccia pensare che condivida tutto o in parte quello che posto, magari la mia idea la dico man mano nel dibattito tra noi.
quindi posterò anche cose di cui non condivido nulla magari, tipo i comunicati di Zjuganov tra gli altri.
sarebbe ottimo trovare quante più fonti russe, ucraine e bielorusse possibili, anche se sarà molto difficile per evidenti limiti linguistici, tecnici, anche solo di conoscenza delle realtà comuniste da quelle parti.
ovviamente il thread è aperto a tutti, quindi se vi capita di leggere qualche comunicato e vi va di tradurlo (semplicemente con un traduttore online) e postarlo, ben venga.

le mie fonti di partenza sono

www.icor.info/ --- https://en.wikipedia.org/wiki/Internationa...d_Organizations

http://cipoml.net --- https://it.wikipedia.org/wiki/Conferenza_I...t%C3%A0_e_Lotta)

https://maoistroad.blogspot.com/

www.solidnet.org --- https://it.wikipedia.org/wiki/Incontro_Int...unisti_e_Operai

più tutti i siti di partiti e organizzazioni che riesco a trovare e tradurre, ad esempio il Partito Maoista Russo che fa parte di ICOR e ha un sito in russo che riesco a tradurre senza problemi

http://maoism.ru/

Resistenza attiva contro la guerra psicologica, la preparazione alla guerra imperialista e le minacce nel conflitto Ucraina-Russia!

Risoluzione ICOR, 14 febbraio 2022

https://www.icor.info/2022-1/active-resist...russia-conflict

La NATO, con gli Stati Uniti come principale guerrafondaio, ha costantemente provocato in modo provocatorio la sua espansione verso est negli ultimi decenni e ha armato sempre più il regime reazionario ucraino con armi e rifornimenti di munizioni. Già da mesi la Russia imperialista ha concentrato un esercito di 100.000 uomini equipaggiati con equipaggiamento pesante e armi offensive sul confine ucraino. L'esercito viene rafforzato anche in Crimea e nella parte del Donbass controllata dalle repubbliche amiche della Russia. Allo stesso tempo, è diventato noto che gli stati baltici si stanno preparando a fornire all'Ucraina sistemi di difesa aerea e anticarro. In combinazione con la condotta provocatoria e l'annuncio di manovre da entrambe le parti, il pericolo di uno scontro bellicoso imperialista si sta notevolmente intensificando. La Russia ha minacciato di schierare forze militari a Cuba e in Venezuela se gli Stati Uniti e la NATO manterranno le loro rivendicazioni. Ciò richiede la resistenza attiva delle forze rivoluzionarie internazionali, della classe operaia e delle grandi masse contro ogni aggressione imperialista!

Due potenze altamente armate, Russia e NATO, si fronteggiano direttamente. I media occidentali, i Paesi baltici e la Polonia dipingono la Russia come l'unico aggressore e distolgono l'attenzione dall'alleanza militare occidentale guidata dal principale guerrafondaio, gli Stati Uniti. Ma gli Stati Uniti, la NATO e l'UE hanno da tempo infranto la loro promessa fatta ai colloqui Due più quattro che i paesi dell'Europa centro-orientale, in particolare Polonia, Lituania, Estonia, Lettonia e Romania, non sarebbero diventati zone di schieramento della NATO ai confini della Russia. Ci sono unità di combattimento della NATO in Polonia e nei paesi baltici. Un'agitazione antirussa quasi isterica va in scena negli Stati baltici e in Polonia; L'Ucraina viene armata con la forza; La Russia è circondata su tre lati (l'eccezione è l'Artico nel nord) da quasi 1.000 basi militari statunitensi; è iniziato il nuovo inizio del progetto antirusso "3 Seas". Non si deve mai dimenticare che il popolo russo ha sopportato il peso principale della seconda guerra mondiale!

Tuttavia, l'imperialismo dell'UE con Germania e Francia in testa ha appena affermato il suo diritto di avere voce in capitolo nella lotta per l'Ucraina sotto lo slogan di una "politica estera europea più potente" e opzioni militari sempre più indipendenti. Ciò esprime anche crescenti contraddizioni all'interno della NATO.

La stessa Ucraina, non da ultimo a causa della perdita del mercato russo dal 2014, si è classificata tra i paesi più poveri d'Europa mentre si sta anche armando. Ha un esercito di 250.000 uomini sotto le armi, oltre a 400.000 riservisti e membri di unità combattenti protofasciste come il reggimento Azov. La Turchia, membro della NATO, vende droni armati all'Ucraina. La Turchia, in quanto membro della NATO, tenta di manovrare contro la Russia come nel caso della Crimea, ma si offre comunque come mediatore per espandere la propria influenza nella regione.

L'Ucraina è importante per il regime di Putin non solo economicamente ma anche politicamente: il ritorno dell'Ucraina alla sua sfera di influenza è una pietra angolare dell'espansione della Russia e delle aspirazioni di grande potere. Per l'Occidente, a sua volta, l'Ucraina è una testa di ponte di fondamentale importanza per esercitare un'influenza sia sulla Russia che sull'intera regione dell'Europa orientale, e anche per ottenere vantaggi nella lotta contro la Cina. Chiunque controlli l'Ucraina avrà anche un accesso economico più facile all'Europa e all'Asia. Inoltre, svolgono un ruolo le risorse minerarie, il gas e l'accesso al Mar Nero. Non si tratta affatto del diritto all'autodeterminazione del popolo ucraino, come si sostiene ipocritamente.

L'instabilità del sistema mondiale imperialista è in aumento. Tutte le grandi potenze imperialiste, e sulla loro scia tutte le forze imperialiste e reazionarie, si stanno preparando alla guerra, ampliando il loro potenziale militare. Al confine tra Ucraina e Russia, due campi imperialisti si fronteggiano, altamente armati. La NATO e l'UE vogliono incorporare più paesi come la Moldova e la Georgia nella loro sfera di influenza e di mercato. La Russia, d'altra parte, chiede di mantenere la sua influenza su questi stati. Nel frattempo ha firmato un patto di cooperazione militare con la Bielorussia e sta conducendo anche manovre da nord al confine con l'Ucraina.

La stessa politica di potere è stata mostrata dal regime di Putin in Kazakistan, che con il suo intervento militare in Kazakistan ha dato appoggio al regime lì quando ha brutalmente represso la giustificata rivolta della classe operaia kazaka e delle masse popolari. Perché il Kazakistan "ha notevoli risorse di carbone, metalli non ferrosi, terre rare e uranio"1 . L'espansione della propria sfera di potere imperialista può avvenire solo a spese dell'altra. Lo sviluppo altamente diseguale, lo spostamento degli equilibri di potere, la formazione di nuovi blocchi tra gli stati imperialisti è la fonte dell'aggravarsi delle contraddizioni interimperialistiche.

L'imperialismo significa guerra esternamente e reazione interna. Solo il socialismo può porre fine a questo. Per questo, in particolare la classe operaia internazionale deve stare unita. Oggi, un movimento militante per la pace mondiale può opporsi ai preparativi per la guerra e ritardare o impedire lo scoppio di una guerra concreta.

Le forze che dipingono la politica estera russa come "antimperialista" e chiedono la sua protezione da parte di un movimento per la pace sono pericolosi confusori. Questo è un tradimento della lotta per la pace e indebolisce la necessaria lotta internazionale per la pace. La situazione soprattutto in Ucraina mostra le conseguenze di tale divisione: alle manifestazioni di massa per questioni sociali non c'è quasi nessuna richiesta di pace. "Molti, tra cui soprattutto parti della gioventù, vedono la causa di tutte le difficoltà solo nell'aggressione di Putin e non nell'imperialismo occidentale o nella natura del capitalismo. Ci sono solo pochissime proteste contro la guerra - in gran parte legate ad attività filo-russe forze", indebolendo così "la resistenza all'aggressione di Putin".2

Anche la cooperazione militare ed economica di Russia, Cina e altri nell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) li mette a rischio di intervento come organizzazione dell'alleanza in caso di guerra. Di fronte a queste crescenti contraddizioni interimperialistiche, le forze rivoluzionarie mondiali devono schierarsi per la lotta contro le guerre imperialiste e le loro radici e per la conquista delle masse per il superamento rivoluzionario del sistema mondiale imperialista.

L'attuale situazione estremamente pericolosa sottolinea l'urgenza di costruire e rafforzare il Fronte Unito Internazionale Antimperialista e Antifascista con grande determinazione.

La guerra psicologica è ciò che "tutti gli imperialisti cercano attivamente di utilizzare per diffondere miti di propaganda a proprio vantaggio, progettati per persuadere i lavoratori a combattere volontariamente e disinteressatamente per gli interessi dei centri imperialisti" (KSRD Ucraina).

Tanto più necessaria e rivoluzionaria è la decisione della IV Conferenza Mondiale dell'ICOR di "approfondire il lavoro educativo sull'imperialismo e la prospettiva del socialismo".

Se dovesse esserci uno scontro bellicoso tra Russia e Ucraina, l'ICOR chiede azioni di protesta in tutti i paesi alle 18:00 del giorno successivo .

Rafforzare la costruzione del Fronte Unito Antimperialista e Antifascista!

Rafforza le organizzazioni ICOR!

Ferma la guerra psicologica e le manovre di guerra ai confini tra l'Ucraina e i suoi vicini! Nessuna manovra navale nel Mar Nero, nel Mediterraneo e nel Mar Baltico!

Per il diritto all'autodeterminazione dei popoli!

Lavoratori di tutti i paesi, unitevi!

Lavoratori di tutti i paesi e popoli oppressi, unitevi!

Lotta per la pace, l'amicizia tra i popoli, il socialismo!





Firmatari (dal 14 febbraio 2022, ulteriori firmatari possibili):

PCPCI Parti Communiste Proletarien de Côte d'Ivoire (Partito Comunista Proletario della Costa d'Avorio)

UPC-Manidem Union des Populations du Cameroun - Manifeste National pour l'Instauration de la Démocratie (Unione delle popolazioni del Camerun - Manifesto nazionale per l'instaurazione della democrazia)

MMLPL Linea proletaria marxista-leninista marocchina

CPSA (ML) Partito Comunista del Sud Africa (marxista-leninista)

PCT Parti Comuniste du Togo (Partito Comunista del Togo)

PPDS Parti Patriotique Démocratique Socialiste (Partito Socialista Democratico Patriottico), Tunisia

Partito Comunista del Bangladesh CPB

SPB Partito Socialista del Bangladesh

CPI (ML) Stella Rossa Partito Comunista Indiano (Marxista-Leninista).

PCN (Mashal) Partito Comunista Nepalese (Mashal)

PPRF Fronte repubblicano dei popoli patriottici del Nepal

Partito Comunista d'Australia CPA/ML (marxista-leninista)

PR-ByH Partija Rada - ByH (Partito del Lavoro - Bosnia ed Erzegovina)

MLPD Marxistisch-Leninistische Partei Deutschlands (Partito marxista-leninista di Germania)

UC Unité Communiste (United Comunista), Francia

UPML Union Prolétarienne Marxiste-Léniniste (Unione proletaria marxista-leninista), Francia

BP (NK-T) Bolşevik Parti (Kuzey Kürdistan-Türkiye) (Partito bolscevico (Kurdistan settentrionale-Turchia))

KOL Kommunistische Organisation Luxemburg (Organizzazione Comunista del Lussemburgo)

RM Rode Morgen (Red Dawn), Paesi Bassi

UMLP União Marxista-Leninista Portuguesa (Unione marxista-leninista portoghese)

MLP Marksistsko-Leninskaja Platforma (piattaforma marxista-leninista), Russia

MLGS Marxistisch-Leninistische Gruppe Schweiz (Gruppo marxista-leninista della Svizzera)

TKP-ML Türkiye Komünist Partisi – Marksist-Leninist (Partito Comunista Turco – Marxista-Leninista)

MLKP Marksist leninista Komünist Parti Türkiye / Kürdistan (Partito Comunista Leninista Marxista Turchia / Kurdistan)

KSRD Koordinazionnyj Sowjet Rabotschewo Dvizhenija (Consiglio di coordinamento del movimento della classe operaia), Ucraina

UoC Unione dei Ciprioti, Cipro

PCC-M Partido Comunista de Colombia – Maoista (Partito Comunista di Colombia - Maoista)

PCP (independiente) Partido Comunista Paraguayo (independiente) (Partito Comunista Paraguaiano (indipendente))

BDP Bloque Democratico Popular (Blocco Democratico Popolare), Perù

PML del Perú Partido Marxista Leninista del Perú (Partito marxista-leninista del Perù)

PC (ML) Partido Comunista (Marxista Leninista) (Partito Comunista (Marxista-Leninista)), Repubblica Dominicana

PCR-U Partido Comunista Revolucionario del Uruguay (Partito Comunista Rivoluzionario dell'Uruguay)
MLOA Organizzazione marxista-leninista dell'Afghanistan

Firmatari successivi:
ORC Organization Révolutionnaire du Congo (Organizzazione Rivoluzionaria del Congo), Repubblica Democratica del Congo
Firmatari aggiuntivi (non ICOR):
Trotz Alledem! Germania

1Da un rapporto dell'organizzazione russa ICOR MLP del gennaio 2022

2Da un rapporto dell'organizzazione ucraina ICOR KSRD del dicembre 2021
 
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view post Posted on 12/3/2022, 22:41
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Intensificare la lotta contro la politica di guerra!
20 febbraio 2022

http://cipoml.net/en/?p=313

Unità dei lavoratori e del popolo per il progresso sociale, i diritti democratici, il rispetto della sovranità popolare e la pace!

Il vento di guerra torna a soffiare in Europa. La propaganda di guerra è intensa. In Ucraina e nei dintorni continua a crescere la più grande concentrazione di forze armate dalla seconda guerra mondiale. La situazione di forte tensione potrebbe degenerare in uno scoppio di guerra che si estenderebbe in altri paesi.

L'attuale conflitto è interimperialista; questo è il suo carattere fondamentale e dà il segno a tutti gli eventi che accadono quotidianamente.

All'origine dell'attuale conflitto ci sono contraddizioni interimperialistiche tra USA e Russia con la Cina dietro; c'è l'intensificarsi della lotta per i mercati e le sfere di influenza economiche e politiche, per il saccheggio delle risorse naturali, il controllo delle risorse energetiche, in particolare del gas, e l'esportazione di capitali, per una nuova divisione del mondo. Una lotta che si è intensificata tra crisi economica e pandemia che hanno determinato maggiori divisioni e instabilità nei rapporti internazionali.

Il conflitto esistente non è sorto all'improvviso. È stato a lungo preparato per decenni di politica di guerra, espansione della NATO e dell'UE verso est, sanzioni e provocazioni, cambi di regime e conflitti locali in Ucraina, corsa agli armamenti e dispiegamento di missili, nazionalismo aggressivo e addestramento delle milizie fasciste e strumentalizzazione della crisi dei rifugiati.

I principali fautori della guerra sono gli Stati Uniti. La loro strategia è mantenere e rafforzare la loro posizione egemonica nel mondo. Di conseguenza, la loro politica di guerra è diretta a:

– conquistare le regioni ei paesi che prima erano sotto l'influenza russa e includerli nella NATO;

– accerchiare militarmente la Russia, indebolirla economicamente per impedirle di partecipare come attore potente alla lotta interimperialista;

– accrescere la legittimità della NATO e la coesione interna del blocco, disciplinando gli alleati incerti come l'imperialismo tedesco che ha forti relazioni economiche con Russia e Cina;

– infliggere un duro colpo alle relazioni commerciali ed energetiche dei paesi europei con la Russia (ad esempio con il blocco dei gasdotti North Stream 2), al fine di indebolire Stati e monopoli che devono modernizzare la propria base industriale;

– creare l'opportunità di vendere gas, petrolio, armi e aerei da combattimento all'Ucraina e ai paesi dell'UE.

Non dobbiamo dimenticare che il principale rivale dell'imperialismo statunitense è il socialimperialismo cinese. Non possono contenere e affrontare la Cina senza il sostegno del loro “alleato” imperialista. Quindi stanno cercando di creare un'atmosfera di guerra fredda per rafforzare la loro leadership in Europa.

Il declino storico dell'imperialismo statunitense, la sua sconfitta in Afghanistan, la decelerazione della sua economia, l'alto debito e l'inflazione, la perdita di importanza del dollaro, le drammatiche conseguenze della pandemia, le tensioni razziali e la perdita di fiducia del popolo nel suo governo sono fattori che inducono l'imperialismo statunitense a concentrarsi sulla guerra per distogliere l'attenzione dai problemi interni.

L'imperialismo statunitense è all'offensiva, ma la Russia non è un "angelo di pace", è anche una potenza imperialista aggressiva. Le contraddizioni capitaliste si stanno aggravando in Russia e la sua cricca imperialista al potere sta cercando una salvezza nel militarismo. Il suo interesse in Ucraina non è quello di liberare il popolo dal regime reazionario, ma di consolidare la sua posizione e salvare la sua sfera di influenza nella regione.

Allo stesso tempo, la Russia sta rafforzando le sue relazioni con la Cina per affrontare i suoi rivali occidentali. Stanno agendo insieme nel campo economico, politico, tecnologico e militare. L'accordo firmato dai loro giganteschi monopoli per le forniture di petrolio e gas è un monito diretto ai paesi dell'UE che dipendono in gran parte dalle risorse energetiche russe.

Gli Stati Uniti affermano di voler "lavorare" all'unisono con l'UE, ma è ovvio che ci sono contraddizioni tra gli Stati membri dell'UE e gli Stati Uniti. La borghesia di diversi paesi europei non vuole essere sacrificata in una guerra USA/NATO contro la Russia. È anche chiaro che diversi governi vassalli dell'UE/NATO sostengono il piano Biden-Blinken e inviano truppe, carri armati, aerei da guerra e navi nell'area intorno alla Russia.

L'UE fa parte della politica di guerra

In tale contesto, alcuni governi, forze politiche e sociali, presentano l'Unione Europea come un'entità che potrebbe agire a favore della “pace in Europa”. In realtà, l'UE in campo militare è strettamente legata alla NATO, come è sempre affermato in ogni Trattato – soprattutto dopo il Vertice di Lisbona, nel 2011, che ha deciso di sviluppare la politica di difesa europea, strettamente legata alla NATO.

L'UE, in quanto costruzione imperialista, partecipa alla politica di guerra e molti Stati membri dell'UE hanno inviato forze militari nel dispiegamento della NATO intorno alla Russia.

Dobbiamo anche denunciare la crescente militarizzazione del Nord Europa, dove l'imperialismo statunitense sta rafforzando la sua presenza militare apertamente “contro il pericolo russo”. L'imperialismo statunitense sta raggruppando le sue basi militari in Europa dai tempi della Guerra Fredda, ora vuole collocare basi militari in Danimarca e Norvegia.

Allertiamo sul pericolo del diffondersi di illusioni sull'UE e denunciamo tutti i tentativi di creare “unione nazionale” con la borghesia. Nessuna fiducia nel “pacifismo” imperialista che paralizza le masse e prepara effettivamente la guerra. Solo la classe operaia e le masse operaie possono fermare la guerra imperialista, combattendo risolutamente le classi dominanti.

I nostri compiti

Noi, come partiti e organizzazioni marxisti-leninisti d'Europa, denunciamo la natura imperialista della guerra e respingiamo la politica bellicosa di tutte le forze imperialiste e capitaliste coinvolte.

Chiediamo ai lavoratori e ai popoli di fermare la guerra e la pericolosa corsa agli armamenti, spiegando che il loro principale nemico è in casa, nei loro paesi: è la borghesia!

Per le masse lavoratrici, i giovani, le donne, la guerra significa sempre più tagli alla spesa sociale, una maggiore pressione per aumentare lo sfruttamento e per ridurre i salari, la distruzione dei diritti dei lavoratori, nonché la costruzione di Stati di polizia e una maggiore pressione arruolare i giovani nei servizi militari.

La lotta per il bisogno della classe operaia e delle masse popolari è strettamente legata alla lotta contro la guerra e il militarismo, per la vera democrazia, per la pace e per la solidarietà internazionale.

Chiediamo alla classe operaia di tutti i paesi coinvolti nel conflitto di intensificare l'unità d'azione contro la borghesia del proprio paese che trae profitto dalla vendita di armi e reprime le proteste operaie. Lavoro, pane, servizi sociali, casa, non guerra!

Invitiamo a lottare contro l'ideologia reazionaria, sciovinista e fascista e la politica dell'odio e della divisione tra proletari e popoli oppressi di diversi paesi, sviluppando la solidarietà proletaria e l'internazionalismo.

Denunciamo e condanniamo le alleanze militari imperialiste, come la NATO e l'UE. Rifiutiamo la politica della guerra in qualsiasi forma e pretesto, per sostenere il “nostro” imperialismo, o per seguire una potenza imperialista contro un'altra.

No a crediti e spese militari, i soldi dovrebbero essere utilizzati per la sanità, la scuola ei trasporti pubblici, per un lavoro stabile e sicuro, per aumentare i salari e ridurre l'alto costo della vita.

Ritiro immediato di truppe, armi e “consiglieri” militari inviati in altri paesi. Abbasso i politici guerrafondai. Stop alle manovre militari internazionali.

Per alleanze guerrafondaie e antidemocratiche come la NATO e l'UE. No all'espansione della NATO ma alla dissoluzione di questa organizzazione di guerra e terrore; chiusura delle basi americane in Europa!

Sviluppiamo la protesta e le lotte nei luoghi di lavoro, nelle associazioni di massa, nelle strade, ovunque. Mobilitiamo la classe operaia e le grandi masse sui fronti popolari contro i guerrafondai, condannando il sistema capitalista-imperialista che porta ai lavoratori e ai popoli solo sfruttamento, povertà, malattie, oppressione e guerra.

Una via d'uscita rivoluzionaria dalla crisi generale del capitalismo è sempre più necessaria!

Febbraio 2022

Dichiarazione dell'Incontro Europeo della Conferenza Internazionale dei Partiti e delle Organizzazioni Marxisti-Leninisti

Partito Comunista d'Albania

Partito Comunista Operaio – Danimarca

Partito Comunista Operaio di Francia

Organizzazione per la Costruzione del Partito Comunista Operaio Tedesco

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d'Italia

Organizzazione marxista-leninista Revolusjon – Norvegia

Alleanza Rivoluzionaria del Lavoro della Serbia

Partito Comunista di Spagna (Marxista-Leninista)

Partito Laburista (EMEP) – Turchia
 
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view post Posted on 12/3/2022, 23:12
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Dichiarazione Congiunta dei Partiti Comunisti e Operai, No alla guerra imperialista in Ucraina!

www.solidnet.org/article/Urgent-Joi...war-in-Ukraine/

No alla guerra imperialista in Ucraina!



Occorre una lotta indipendente contro i monopoli e le classi borghesi, per il rovesciamento del capitalismo, per il rafforzamento della lotta di classe contro la guerra imperialista, per il socialismo!




I Partiti Comunista e Operaio che firmano questa Dichiarazione Congiunta si oppongono al conflitto imperialista in Ucraina, che costituisce una delle conseguenze della tragica situazione per i popoli formatisi dopo il rovesciamento del socialismo e la dissoluzione dell'Unione Sovietica. Sia le forze borghesi che quelle opportuniste, che da anni si battono contro l'URSS e che recentemente hanno celebrato il 30 ° anniversario della sua dissoluzione, mettendo a tacere il fatto che la restaurazione del capitalismo ha significato lo smantellamento delle conquiste storiche degli operai e del popolo e ha portato i popoli della l'URSS torna all'era dello sfruttamento di classe e delle guerre imperialiste, sono completamente smascherate.

Gli sviluppi in Ucraina, che si svolgono nel quadro del capitalismo monopolistico, sono legati ai piani di USA, NATO e UE e al loro intervento nella regione nel contesto della loro feroce concorrenza con la Russia capitalista per il controllo dei mercati, materie prime e reti di trasporto del paese. Queste ricerche sono nascoste dalle potenze imperialiste, che sono in conflitto promuovendo i propri pretesti come "difendere la democrazia", ​​"autodifesa" e il diritto di "scegliere le proprie alleanze", il rispetto dei principi dell'ONU o dell'OSCE, o presumibilmente “fascismo”, staccando deliberatamente il fascismo dal sistema capitalista che lo genera e lo utilizza.

Denunciamo l'attività delle forze fasciste e nazionaliste in Ucraina, l'anticomunismo e la persecuzione dei comunisti, la discriminazione contro la popolazione di lingua russa, gli attacchi armati del governo ucraino contro la popolazione del Donbas. Condanniamo l'utilizzo delle forze politiche reazionarie dell'Ucraina, compresi i gruppi fascisti, da parte delle potenze euro-atlantiche per l'attuazione dei loro piani. Inoltre, la retorica anticomunista contro Lenin, i bolscevichi e l'Unione Sovietica a cui ricorre la leadership russa per giustificare i propri piani strategici nella regione, è inaccettabile. Tuttavia, nulla può offuscare l'enorme contributo del socialismo nell'Unione Sovietica, che era un'unione multinazionale di repubbliche socialiste uguali.

La decisione della Federazione Russa di riconoscere inizialmente l'“indipendenza” delle cosiddette “Repubbliche Popolari” nel Donbas e poi di procedere a un intervento militare russo, che sta avvenendo con il pretesto dell'“autodifesa” della Russia, la "smilitarizzazione" e la "defascistizzazione" dell'Ucraina, non sono state fatte per proteggere la popolazione della regione o per la pace, ma per promuovere gli interessi dei monopoli russi in territorio ucraino e la loro feroce concorrenza con i monopoli occidentali. Esprimiamo la nostra solidarietà ai comunisti e ai popoli della Russia e dell'Ucraina e siamo dalla loro parte per rafforzare la lotta contro il nazionalismo, che è promossa da ciascuna borghesia. I popoli di entrambi i paesi, che vivevano in pace e prosperavano insieme nel quadro dell'URSS,

Sottolineiamo che le illusioni alimentate dalle forze borghesi che affermano che potrebbe esserci una "migliore architettura di sicurezza" in Europa mediante l'intervento dell'UE, la NATO "senza piani militari e sistemi d'arma aggressivi nel suo territorio", una "UE a favore della pace" o una "mondo multipolare pacifico", ecc. sono altamente pericolosi. Tutti questi presupposti non hanno nulla a che fare con la realtà e sono fuorvianti per la lotta anticapitalista e antimperialista, cercando di coltivare la percezione che possa esistere un "imperialismo pacifico". Tuttavia, la verità è che la NATO e l'UE, come ogni sindacato transnazionale capitalista, sono alleanze predatorie con una natura profondamente reazionaria che non possono diventare favorevoli al popolo e continueranno ad agire contro i diritti dei lavoratori, delle persone e dei popoli; che il capitalismo va di pari passo con le guerre imperialiste.

Invitiamo i popoli dei paesi i cui governi sono coinvolti negli sviluppi, soprattutto attraverso la NATO e l'UE, ma anche la Russia, a lottare contro la propaganda delle forze borghesi che attirano il popolo verso il tritacarne della guerra imperialista usando vari pretesti spuri . Chiedere la chiusura delle basi militari, il ritorno in patria delle truppe dalle missioni all'estero, rafforzare la lotta per il disimpegno dei paesi dai piani e alleanze imperialiste come la NATO e l'UE.

L'interesse della classe operaia e degli strati popolari ci impone di rafforzare il criterio di classe per analizzare gli sviluppi, di tracciare il nostro percorso indipendente contro i monopoli e le classi borghesi, per il rovesciamento del capitalismo, per il rafforzamento della lotta di classe contro la guerra imperialista , per il socialismo, che resta quanto mai opportuno e necessario.



Parti SolidNet firmano la Dichiarazione Congiunta





Organizzazioni della Gioventù Comunista firmano la Dichiarazione Congiunta

Partito algerino per la democrazia e il socialismo
Partito Comunista dell'Azerbaigian
Partito del Lavoro d'Austria
Partito Comunista del Bangladesh
Partito Comunista del Belgio
Partito Comunista del Canada
Partito Comunista in Danimarca
Partito Comunista di Danimarca
Partito Comunista del Salvador
Partito Comunista di Finlandia
Partito Comunista di Grecia
Partito Comunista del Kurdistan-Iraq
Partito dei Lavoratori d'Irlanda
Movimento socialista del Kazakistan
Partito Socialista della Lettonia
Partito Comunista di Malta
Partito Comunista del Messico
Nuovo Partito Comunista dei Paesi Bassi
Partito Comunista di Norvegia
Partito Comunista Palestinese
Partito Comunista del Pakistan
Partito Comunista Paraguaiano
Partito Comunista Peruviano
Partito Comunista delle Filippine [PKP 1930]
Partito Comunista di Polonia
Partito socialista rumeno
Partito Comunista Sudafricano
Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna
Partito Comunista Sudanese
Partito Comunista dello Swaziland
Partito Comunista di Svezia
Partito Comunista Siriano
Partito Comunista di Turchia
Unione dei Comunisti dell'Ucraina




Sezione Giovanile del Partito del Lavoro d'Austria
Unione giovanile del Bangladesh
Giovani comunisti del Belgio
Gioventù Comunista della Bolivia
Unione della Gioventù Comunista, Repubblica Ceca
Gioventù Comunista di Danimarca
Gioventù Comunista del Partito Comunista dei Lavoratori, Finlandia
Unione della Gioventù Comunista, Francia
Gioventù Comunista Greca
Gioventù Comunista del Guatemala
Movimento giovanile di Conolly, Irlanda
Gioventù del Partito dei Lavoratori, Irlanda
Fronte della Gioventù Comunista, Italia
Davanti alla Gioventù Comunista, Messico
Tutto il sindacato nazionale degli studenti liberi del Nepal
Movimento della Gioventù Comunista, Paesi Bassi
Federazione studentesca democratica, Pakistan
Fronte democratico giovanile, Pakistan
Gioventù Comunista Palestinese
Gioventù Comunista Paraguaiana
Unione della Gioventù Socialista, Romania
Lega della Gioventù Comunista Rivoluzionaria (bolscevichi), Russia
Collettivi di giovani comunisti, Spagna
Unione degli studenti socialisti, Sri Lanka
Unione Socialista della Gioventù, Sri Lanka
Gioventù Comunista di Svezia
Unione della Gioventù Comunista Leninista del Tagikistan
Gioventù Comunista Turca
Lega dei Giovani Comunisti USA
Gioventù Comunista del Venezuela


Altre Parti che firmano la Dichiarazione Congiunta

Movimento "Che Guevara" (Unione dei Comunisti in Bulgaria)
Fronte Comunista (Italia)
Partito Rivoluzionario Comunista di Francia (PCRF)
Fronte di liberazione popolare (JVP)-Srilanka
Partito Comunista Svizzero



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Dichiarazione Congiunta dei Partiti Comunisti e Operai
No alla guerra imperialista in Ucraina!


È necessaria una lotta indipendente contro i monopoli e le classi borghesi, per il rovesciamento del capitalismo, per il rafforzamento della lotta di classe contro la guerra imperialista, per il socialismo!

1. I partiti comunisti e operai che sottoscrivono questa dichiarazione congiunta si oppongono al conflitto imperialista in Ucraina, che costituisce una delle conseguenze della tragica situazione dei popoli formatasi dopo il rovesciamento del socialismo e la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Sia le forze borghesi che quelle opportuniste, che per anni hanno combattuto contro l’URSS e recentemente hanno celebrato il 30° anniversario della sua dissoluzione, tacendo il fatto che la restaurazione del capitalismo ha significato lo smantellamento delle storiche conquiste operaie e popolari e ha riportato i popoli dell’URSS all’epoca dello sfruttamento di classe e delle guerre imperialiste, sono completamente smascherate.

2. Gli sviluppi in Ucraina, che hanno luogo nel quadro del capitalismo monopolistico, sono legati ai piani di USA, NATO e UE e al loro intervento nella regione nel contesto della loro feroce competizione con la Russia capitalista per il controllo dei mercati, delle materie prime e delle reti di trasporto del paese. Questi propositi sono nascosti dalle potenze imperialiste, che sono in conflitto promuovendo i propri pretesti come la “difesa della democrazia”, l'”autodifesa”, e il diritto di “scegliere le proprie alleanze”, il rispetto dei principi dell’ONU o dell’OSCE, o il presunto “fascismo”, mentre separano deliberatamente il fascismo dal sistema capitalista che lo genera e lo utilizza.

3. Denunciamo l’attività delle forze fasciste e nazionaliste in Ucraina, l’anticomunismo e la persecuzione dei comunisti, la discriminazione della popolazione di lingua russa, gli attacchi armati del governo ucraino contro la popolazione del Donbass. Condanniamo l’utilizzo delle forze politiche reazionarie dell’Ucraina, compresi i gruppi fascisti, da parte delle potenze euro-atlantiche per la realizzazione dei loro piani. Inoltre, la retorica anticomunista contro Lenin, i bolscevichi e l’Unione Sovietica a cui la leadership russa ricorre per giustificare i propri piani strategici nella regione, è inaccettabile. Tuttavia, nulla può offuscare l’enorme contributo del socialismo in Unione Sovietica, che era un’unione plurinazionale di repubbliche socialiste eguali.

4. La decisione della Federazione Russa di riconoscere inizialmente l'”indipendenza” delle cosiddette “Repubbliche popolari” nel Donbass e poi di procedere a un intervento militare, che si sta svolgendo con il pretesto dell'”autodifesa” della Russia, della “smilitarizzazione” e della “defascistizzazione” dell’Ucraina, non è stata presa per proteggere il popolo della regione o la pace ma per promuovere gli interessi dei monopoli russi nel territorio ucraino e la loro feroce concorrenza con i monopoli occidentali. Esprimiamo la nostra solidarietà ai comunisti e ai popoli della Russia e dell’Ucraina e siamo al loro fianco per rafforzare la lotta contro il nazionalismo, che è favorito da ogni borghesia. I popoli di entrambi i paesi, che vivevano in pace e prosperavano insieme nel quadro dell’URSS, così come tutti gli altri popoli non hanno alcun interesse a schierarsi con l’uno o l’altro imperialista o alleanza che serve gli interessi dei monopoli.

5. Evidenziamo che le illusioni promosse dalle forze borghesi che sostengono che ci potrebbe essere una “migliore architettura di sicurezza” in Europa con l’intervento dell’UE, una NATO “senza piani militari e sistemi d’arma aggressivi nel suo territorio”, una “UE a favore della pace”, o un “mondo multipolare pacifico”, ecc. sono altamente pericolosi. Tutte queste ipotesi non hanno nulla a che fare con la realtà e sono fuorvianti per la lotta anticapitalista e antimperialista, in quanto tentano di coltivare la percezione che possa esistere un “imperialismo pacifico”. Tuttavia, la verità è che la NATO e l’UE, come ogni unione transnazionale capitalista, sono alleanze predatorie di natura profondamente reazionaria che non possono diventare a favore dei popoli e continueranno ad agire contro i diritti dei lavoratori e dei popoli; e che il capitalismo va di pari passo con le guerre imperialiste.

6. Invitiamo i popoli dei paesi i cui governi sono coinvolti negli sviluppi, soprattutto attraverso la NATO e l’UE ma anche la Russia, a lottare contro la propaganda delle forze borghesi che attirano i popoli nel tritacarne della guerra imperialista usando vari falsi pretesti. A esigere la chiusura delle basi militari, il ritorno a casa delle truppe dalle missioni all’estero e a rafforzare la lotta per il disimpegno dei paesi dai piani e dalle alleanze imperialiste come la NATO e l’UE.

7. L’interesse della classe operaia e degli strati popolari ci impone di rafforzare il criterio di classe per analizzare gli sviluppi, per tracciare il nostro cammino indipendente contro i monopoli e le classi borghesi, per il rovesciamento del capitalismo, per il rafforzamento della lotta di classe contro la guerra imperialista, per il socialismo, che rimane più che mai attuale e necessari
 
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view post Posted on 13/3/2022, 01:03
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Ottimo lavoro, Kollontaj.
Sto cercando di dare un'occhiata ai comunicati dei principali partiti comunisti russi.
Il Partito Comunista Operaio Russo condanna le operazioni russe, con qualche distinguo.
"Sulla fase armata del conflitto tra la Federazione Russa e l'Ucraina
Dichiarazione del Consiglio politico del Comitato centrale dell'RKRP-PCUS
Nella nostra analisi e conclusioni in queste condizioni storiche specifiche, ci basiamo sull'analisi già fatta nel corso dello sviluppo della situazione, incl. in una conferenza con i comunisti del Donbass, Ucraina, Russia nel novembre 2019 a Lugansk.
Ancora una volta, tornando al fatto del riconoscimento delle repubbliche del Donbass, notiamo che sebbene sia avvenuto tardi, molto più tardi di quanto avrebbe dovuto, ma meglio tardi che mai. L'RCWP non solo ha sostenuto questo passo fin dall'inizio della proclamazione di queste repubbliche, ma ha anche chiesto alle autorità borghesi della Federazione Russa di fare questo passo come aiuto nell'affrontare le repubbliche popolari del Donbass contro l'aggressione fascista dei nazisti di Kiev.
Naturalmente, gli obiettivi dell'intervento militare della Federazione Russa da parte delle autorità e di Putin sono solo dichiarati umanitari: salvare le persone dalle rappresaglie dei nazisti. In effetti, la fonte del conflitto sono le contraddizioni interimperialistiche tra USA, UE e Russia, in cui è coinvolta l'Ucraina. L'obiettivo dell'imperialismo statunitense più potente del mondo è quello di indebolire il concorrente russo ed espandere la sua influenza nello spazio di mercato europeo. Perché hanno lavorato di proposito per colpire non solo le autorità, ma anche i popoli di Russia e Ucraina. A tal fine, l'imperialismo arrivò addirittura a incoraggiare la rinascita e l'uso a fini punitivi del fascismo ordinario del modello Bandera del 1941-45. Gli imperialisti stanno adempiendo ai loro compiti: il conflitto tra la Federazione Russa e l'Ucraina è entrato in una fase calda e questo gli si addice perfettamente. Non c'è da stupirsi che i capi di Stati Uniti e Inghilterra lo abbiano già dichiarato che non parteciperanno alla guerra con le loro forze armate. Lascia che parti del popolo sovietico un tempo unito combattano tra di loro.
In generale, cioè dalle posizioni di classe, le autorità russe, così come i governanti degli Stati Uniti e dell'UE, non si preoccupano profondamente dei lavoratori - e del Donbass, della Russia e dell'Ucraina. Non abbiamo dubbi sul fatto che i veri obiettivi dello stato russo in questa guerra siano piuttosto imperialisti: rafforzare la posizione della Russia imperialista nella concorrenza del mercato mondiale. Ma, poiché questa lotta oggi in una certa misura aiuta il popolo del Donbass a respingere il fascismo di Bandera, i comunisti in questa parte di esso non negano, ma consentono e sostengono quanto viene condotto contro il fascismo nel Donbass e in Ucraina. E si oppongono categoricamente alle azioni del loro governo, quando, sotto la copertura della lotta contro il fascismo, si risolveranno le questioni dell'espansione e del rafforzamento dell'imperialismo russo e dei suoi alleati.
Finché l'intervento armato della Russia aiuterà a salvare le persone nel Donbass dalle rappresaglie dei punitori, non ci opporremo a questo obiettivo. In particolare, riteniamo accettabile che, a causa delle circostanze, sia necessario usare la forza contro il regime fascista di Kiev, nella misura in cui ciò sarà nell'interesse dei lavoratori.
Allo stesso tempo, ovviamente, la possibilità che la campagna militare di assistenza al Donbass dalla Russia, guidata dall'antisovietico Putin, si trasformi in una guerra davvero completamente predatoria, quando, con il pretesto di aiutare il Donbass, i russi le autorità iniziano a risolvere i loro problemi e le truppe iniziano semplicemente a occupare altre regioni dell'Ucraina, non è escluso. Considereremo questa come una guerra di conquista, l'imperialismo, e non sosterremo né l'uno né l'altro imperialista. In ogni caso, non i padroni, ma gli operai moriranno da entrambe le parti. Morire per i fratelli della classe è degno. E morire e uccidere per gli interessi dei padroni è stupido, criminale e inaccettabile.
In ogni caso, riaffermiamo fermamente la nostra posizione comune con i comunisti del Donbass e dell'Ucraina: porre fine ai conflitti fratricidi, alle ricadute del fascismo, alla minaccia di una guerra locale che si trasformi in una vera e propria guerra mondiale, è possibile solo sulla via del socialismo. La lotta comune dei lavoratori contro la borghesia di tutti i paesi è la principale linea strategica dei nostri partiti.
Proletari di tutti i paesi: unitevi!
24 febbraio 2022


Il Fronte di Sinistra (che, a quanto ne so, fa parte di un Fronte Unito insieme al Partito Comunista Operaio) è sulla stessa linea, ma approva il riconoscimento russo delle due repubbliche popolari.

Lo smantellamento del capitalismo è il modo migliore per porre fine alla guerra! Dichiarazione del Fronte di sinistra in relazione agli eventi in Ucraina
La responsabilità del sanguinoso confronto tra i popoli fraterni di Russia e Ucraina spetta agli avidi e spietati rappresentanti del capitale mondiale. La guerra in Ucraina è stata preparata e scatenata dalle "élite" oligarchiche di diversi paesi, in lotta per un arricchimento sfrenato e una ridistribuzione aggressiva delle sfere di influenza. E gli ostaggi dei loro crimini e dei loro errori erano persone normali che un tempo vivevano come un'unica famiglia amichevole nell'Unione Sovietica.
Le forze patriottiche di sinistra in Russia sono critiche nei confronti della politica antisociale predatoria perseguita dal presidente Putin e dal suo entourage oligarchico. Allo stesso tempo, siamo disgustati dalle moderne autorità di Kiev, che dal 2014 “proteggono” i nazisti schietti, vietando le bandiere rosse e il Partito Comunista, versando il sangue dei loro cittadini. Allo stesso tempo, il nostro sincero sostegno al conflitto in Ucraina è dalla parte degli eroici residenti della DPR e della LPR, che da molti anni conducono una lotta di liberazione nazionale coraggiosa e coerente.
Nel 2014, i residenti della DPR e della LPR hanno votato in un referendum a favore dell'adesione alla Russia. Per noi, patrioti e di sinistra russi, la volontà del popolo è al di sopra di ogni altra cosa. Ecco perché in tutti questi anni abbiamo costantemente chiesto il riconoscimento delle repubbliche popolari. Quindi ora, quando, con un enorme ritardo, le autorità russe hanno comunque deciso di adempiere alla volontà degli abitanti della DPR e della LPR, non abbiamo il diritto di cambiare la nostra posizione e tradire i nostri fratelli nel Donbass. Naturalmente, capiamo che, prima di tutto, il presidente Putin sta cercando di aumentare il suo rating e prolungare il suo mandato al potere in questo modo. Ma le vite degli eroici difensori del Donbass in questa situazione sono molto più importanti di tutti gli schieramenti politici. Si compia, quindi, la volontà degli abitanti della DNR e della LNR. E poi noi, insieme a loro, continueremo con energia raddoppiata la lotta per le trasformazioni socialiste in Russia.
È per i motivi di cui sopra che abbiamo sostenuto il riconoscimento della DPR e della LPR da parte della Russia. Ecco perché, e non per amore delle autorità del Cremlino, sosteniamo l'assistenza russa per liberare Donbass e Lugansk dagli occupanti nazisti.
È ovvio che nel prossimo futuro la Russia dovrà vivere in condizioni di sanzioni senza precedenti da parte dell'Occidente. Ciò significa che la prima situazione, quando la vita lussuosa della classe dirigente era assicurata derubando milioni di cittadini lavoratori, non può più continuare. Pertanto, le forze patriottiche di sinistra devono ora lottare per l'attuazione di una vera e propria "svolta a sinistra" nella politica socioeconomica. Questo è ciò che creerà un clima di giustizia sociale in Russia, migliorerà il tenore di vita dei cittadini comuni e radunerà le persone in tempi difficili. È necessario nazionalizzare il complesso di combustibili e materie prime e una serie di altre industrie strategiche; introdurre un'imposta progressiva sull'eccedenza di reddito ed esentare dall'imposta i cittadini a basso reddito; riportare l'età pensionabile a 55/60; limitare il pagamento dei cittadini per l'alloggio e i servizi comunali; aumentare il costo della vita; garantire un'efficace regolamentazione statale dei prezzi dei beni di prima necessità. E anche fare molto di più, armati del nostro programma di trasformazioni socialiste e includendo rappresentanti dell'opposizione patriottica di sinistra nella guida del Paese. Se le autorità non accettano questi cambiamenti, prepareranno rapidamente una situazione rivoluzionaria in Russia con le proprie mani.
E la cosa più importante. La guerra è la compagna inevitabile del capitalismo. Tutte le crisi capitaliste finirono in guerre. Gli oligarchi risolvono sempre le loro contraddizioni a spese del sangue della gente comune. La tragica situazione in Ucraina non fa eccezione. Pertanto, solo la lotta per il cambiamento socialista è la vera lotta contro le guerre e lo spargimento di sangue. Solo smantellando il brutto sistema capitalista potremo stabilire relazioni fraterne tra i popoli della Russia, dell'Ucraina e del mondo intero. Il miglior rimedio contro la guerra è il socialismo!
Consiglio del Fronte di Sinistra, 27 febbraio 2022


Il Partito Comunista di Bielorussia si schiera apertamente con la Russia insieme al KPRF.

COSA STA SUCCEDENDO IN UCRAINA E DINTORNI
Guerra in Ucraina. Esternamente, sembra un conflitto armato tra Russia e Ucraina. Tutte le forze politiche, compresa la sinistra, hanno parlato di questi eventi. Il ventaglio delle valutazioni: da umanistico-emotivo ("la gente sta morendo, ferma la guerra") a puramente classista ("L'Occidente sta spingendo insieme due regimi oligarchici"). In realtà, questo conflitto ha radici profonde. Nell'analizzare la situazione, dobbiamo prendere in considerazione sia il contenuto nazionale della lotta di classe sia il contenuto di classe della lotta nazionale.
Cos'è l'Ucraina? Il territorio dell'attuale Ucraina fino alla metà del XVII secolo era uno spazio scarsamente popolato, per il quale c'era una lotta tra i paesi vicini. All'inizio del XX secolo, le terre dell'attuale Ucraina furono divise tra Polonia, Austria-Ungheria e Russia. Dopo la rivoluzione del 1917, alcune di queste terre dichiararono temporaneamente l'indipendenza. Tuttavia, nel 1922 entrarono a far parte dell'URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina. Così l'Ucraina ha ottenuto la statualità, anche se limitata.
L'Ucraina era un paese agricolo. Per garantirne lo sviluppo, su suggerimento di V.I. Lenin nel 1918, sei regioni industriali russe nell'est e nel sud furono trasferite in Ucraina, che non aveva mai fatto parte dell'Ucraina. Comprese Donetsk e Luhansk. Nel 1939, la Galizia (Ucraina occidentale) fu annessa all'Ucraina, precedentemente parte della Polonia. L'attuale territorio dell'Ucraina è il risultato della sua adesione all'URSS. È “cucito insieme” da pezzi eterogenei: dalla Galizia (Lviv) con una forte influenza del cattolicesimo all'Ucraina orientale, fortemente gravitante verso la Russia.
L'Ucraina socialista si è sviluppata in modo potente. All'estrazione di metalli e carbone si sono aggiunti l'aviazione e la costruzione di razzi, la petrolchimica, l'industria dell'energia elettrica (4 centrali nucleari) e le industrie della difesa. È stato nell'URSS che l'Ucraina ha ricevuto la maggior parte del suo territorio attuale e del suo potenziale economico ed è diventata una delle 10 maggiori economie d'Europa. I politici ucraini hanno dominato la leadership dell'URSS. Nikita Khrushchev, Leonid Brezhnev, Konstantin Chernenko - immigrati dall'Ucraina - hanno governato l'URSS dal 1953 al 1983.
Dopo il crollo dell'URSS nel dicembre 1991, l'Ucraina è diventata per la prima volta nella sua storia uno stato indipendente. Ma ha distrutto secoli di integrazione economica con la Russia. Il modello del "mercato" ha portato alla deindustrializzazione dell'Ucraina, un forte calo del tenore di vita della popolazione. Sulla base della privatizzazione predatoria, sorse una classe oligarchica.
Ora è uno dei paesi più poveri d'Europa. Il livello di corruzione e differenziazione sociale è uno dei più alti al mondo. L'industria manifatturiera, ad eccezione della metallurgia, è praticamente distrutta. L'economia dell'Ucraina si basa sui prestiti dell'Occidente e sulle rimesse di persone che sono partite per l'Europa e la Russia in cerca di lavoro (circa 10 milioni su 45 milioni di abitanti) e specialisti qualificati. Il degrado del capitale umano ha raggiunto il suo limite. Il Paese è sull'orlo di una catastrofe nazionale.
La popolazione ucraina è profondamente insoddisfatta di questo. Tuttavia, l'insoddisfazione della gente nei confronti delle autorità filo-occidentali è stata manipolata in modo tale che sempre più forze filo-occidentali hanno vinto le elezioni ogni volta. Nel febbraio 2014 è stato compiuto un colpo di stato in Ucraina con l'assistenza diretta degli Stati Uniti e di altri paesi della NATO. Gli Stati Uniti hanno dichiarato pubblicamente di aver investito 5 miliardi di dollari nella sua preparazione.
I neonazisti salirono al potere. Si tratta, in primo luogo, di persone dell'Ucraina occidentale (Galizia), che per secoli è stata sotto il dominio della Polonia e dell'Austria-Ungheria. I sentimenti estremamente nazionalistici, antisemiti, anti-polacchi, russofobi e anticomunisti sono storicamente forti lì. Dopo l'invasione dell'URSS da parte di Hitler, nell'Ucraina occidentale, le truppe tedesche furono accolte con fiori. Lì si formarono divisioni delle SS, che combatterono contro l'Armata Rossa. I nazionalisti locali, guidati dall'ammiratore di Hitler Stepan Bandera, iniziarono a sterminare la popolazione ebraica. Circa 1,5 milioni di ebrei furono uccisi in Ucraina. Questo è un quarto di tutte le vittime dell'Olocausto. Durante il "massacro di Volyn" nel 1944, circa 100.000 polacchi furono brutalmente uccisi nell'Ucraina occidentale. Bandera ha distrutto i partigiani e bruciato viva la popolazione di centinaia di villaggi in Bielorussia.
Già dopo la guerra, dal 1945 al 1953, ribelli anticomunisti e antisovietici nell'Ucraina occidentale, con l'appoggio di Stati Uniti e Gran Bretagna, scatenarono il terrore contro la popolazione civile. In questi anni Bandera ha ucciso circa 50mila abitanti. Queste sono le forze - discendenti e seguaci dei nazisti - salite al potere dopo il colpo di stato del 2014. Le tradizioni del terrore antipolacco, antisemita e antirusso sono molto forti tra i neonazisti che ora controllano davvero l'Ucraina. Il 2 maggio 2014, 42 oppositori di Bandera sono stati bruciati vivi nella costruzione di sindacati a Odessa.
C'è stata una fusione di neonazisti con capitale oligarchico. Bandera, come i distaccamenti delle SS in Germania, funge da distaccamento shock del grande capitale. L'unica differenza è che Bandera si astiene da un vero e proprio antisemitismo, avendo stabilito un'alleanza di classe con l'oligarchia locale. Bandera controlla strettamente ogni movimento del potere statale, ricattandolo con la minaccia di un colpo di stato. D'altra parte, la politica dell'Ucraina è determinata dall'ambasciata americana a Kiev.
La natura dell'attuale stato ucraino è un'alleanza tra il grande capitale e la più alta burocrazia statale, che fa affidamento su elementi criminali e fascisti sotto il pieno controllo politico e finanziario degli Stati Uniti.
Dopo il 2014, l'ideologia nazista viene impiantata in Ucraina. Il giorno della vittoria sul fascismo il 9 maggio in Ucraina è stato cancellato. I fascisti ucraini - organizzatori e partecipanti alle atrocità della guerra - sono ufficialmente riconosciuti come eroi nazionali. Ogni anno si tengono marce solenni in onore dei criminali fascisti. Da loro prendono il nome strade e piazze. Il Partito Comunista d'Ucraina opera clandestinamente. Le intimidazioni e gli omicidi politici di politici e giornalisti divennero costanti. I monumenti a Lenin e tutto ciò che riguarda la memoria della vita in URSS vengono distrutti.
Allo stesso tempo, iniziò un tentativo di assimilare forzatamente la popolazione russa dell'Ucraina con la soppressione della lingua russa. Un tentativo di introdurre l'afrikaans invece dell'inglese in Sud Africa portò alla rivolta di Soweto nel 1976. La stessa cosa è successa in Ucraina. Un tentativo di tradurre l'istruzione scolastica dal russo all'ucraino ha dato origine a una forte resistenza nelle regioni di Donetsk e Luhansk. La gente ha preso le armi. Nel maggio 2014 vi si è tenuto un referendum, in cui l'87% dei cittadini ha votato per l'indipendenza. Fu così che nacquero le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Dopo diversi tentativi di catturare l'LNR-DNR, i nazisti di Kiev passarono al terrore. Oltre 13.000 civili del Donbas, inclusi bambini, donne e anziani, sono stati uccisi in 8 anni di bombardamenti da cannoni di grosso calibro. Con il completo silenzio della comunità mondiale.
I comunisti di Russia partecipano attivamente alla difesa dell'LNR-DNR. Centinaia di comunisti stanno combattendo i nazisti come parte delle truppe delle repubbliche popolari. Decine di comunisti sono morti in questa lotta. Per 8 anni, il Partito Comunista della Federazione Russa ha inviato 93 colonne con aiuti umanitari a queste repubbliche per un peso totale di 13.000 tonnellate e ha accolto migliaia di bambini per il riposo e le cure in Russia. In tutti questi anni, il Partito Comunista della Federazione Russa ha chiesto alla leadership russa di riconoscere l'indipendenza del Donbass.
Nel marzo 2015, su iniziativa della Russia, con la partecipazione di Germania e Francia, sono stati conclusi gli accordi di Minsk, che prevedevano uno status speciale della LPR-DPR all'interno dell'Ucraina. Tuttavia, l'Ucraina ha evitato la loro attuazione, preparandosi per un attacco contro queste repubbliche popolari. Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e altri paesi della NATO hanno fornito addestramento per l'esercito ucraino. In Ucraina sono state allestite più di 30 importanti strutture militari della NATO, inclusi 15 laboratori del Pentagono per lo sviluppo di armi batteriologiche. Ci sono documenti che confermano lo schiavo in questi laboratori con i batteri della peste, del colera e di altre malattie mortali. Allo stesso tempo, le cose si stavano muovendo verso il dispiegamento di missili da crociera statunitensi in Ucraina. L'Ucraina, che dispone di quattro centrali nucleari e di un grande potenziale scientifico e tecnico, ha avviato i preparativi per la realizzazione di una bomba atomica.
Nel dicembre 2021 la Russia si è avvicinata agli Stati Uniti con una proposta di negoziato sulla non espansione della NATO. Gli Stati Uniti e la NATO hanno evitato di discutere di questo problema. Nel gennaio 2022, la Russia ha avvertito che sarebbe stata costretta ad adottare misure aggiuntive per proteggere la sua sicurezza. Ma a questo punto, l'Ucraina aveva concentrato 150.000 soldati e battaglioni nazisti nel Donbass. Kiev, con il sostegno degli Stati Uniti, si stava preparando a marzo di quest'anno a riprendere il controllo del Donbass attraverso la guerra.
Il 22 febbraio il presidente Putin ha annunciato il riconoscimento dell'indipendenza dell'LNR-DNR. Il 24 febbraio è iniziata l'operazione delle forze armate della Federazione Russa.
La Russia non occuperà l'Ucraina. Lo scopo dell'operazione è la liberazione dell'Ucraina dai nazisti e la sua neutralità (rifiuto di aderire alla NATO). La tattica delle truppe russe è, colpendo le strutture militari, ridurre al minimo il numero di vittime tra la popolazione civile e l'esercito ucraino, per evitare la distruzione delle infrastrutture civili. Sono persone fraterne. Continueremo a vivere accanto a lui. Tuttavia, i nazi-banderiti usano le tattiche più disgustose dei fascisti tedeschi, usando i civili e le loro case come scudi umani. Installano artiglieria e carri armati nelle aree residenziali, vietano ai cittadini di lasciare le zone di guerra, trasformando in ostaggi centinaia di migliaia di persone.
Questa nefasta tattica nazista non è condannata in Occidente. Sono gli Stati Uniti, che stanno conducendo una guerra dell'informazione attraverso i media da essi controllati (solo Russia Today resiste), ad essere interessati alla guerra. Gli Stati Uniti colpiscono non solo la Russia, ma anche l'Europa. La guerra della NATO contro la Jugoslavia nel 1999 è stata un mezzo per destabilizzare l'Unione Europea. Oggi, l'obiettivo principale degli Stati Uniti è impedire la fornitura di gas russo attraverso il gasdotto Nord Stream 2, per costringere l'Europa ad acquistare gas liquefatto più costoso dagli Stati Uniti, indebolendo così gravemente la Germania e altri paesi dell'UE. Il volume degli scambi tra la Russia e l'UE è di 260 miliardi di dollari all'anno. E con gli Stati Uniti - 23 miliardi. 10 volte meno. Pertanto, le sanzioni imposte su richiesta degli Stati Uniti hanno colpito, prima di tutto, l'Europa. Gli eventi in Ucraina sono un'altra guerra americana per il controllo del mondo.
Nel frattempo, le accuse di un boicottaggio mondiale della Russia sono bugie. Contro la partecipazione alle sanzioni dei paesi BRICS (Brasile, India, Cina e Sud Africa). Questo è il 43% della popolazione mondiale. Cina e India sono la prima e la terza economia più grande del mondo. I paesi asiatici non supportano le sanzioni (ad eccezione del Giappone e della Corea del Sud, dove si trovano le basi militari statunitensi), i paesi del Medio Oriente, i grandi paesi dell'America Latina e la stragrande maggioranza dei paesi africani.
Per 30 anni sono stato uno dei critici più attivi della politica interna ed estera dei vertici russi. Nel suo carattere di classe, il potere oligarchico-burocratico in Russia non è molto diverso dal potere in Ucraina, che ha portato questo paese in una grave crisi (se non senza il fascismo e il pieno controllo degli Stati Uniti). Tuttavia, in quei rari casi, purtroppo, in cui i leader della Russia perseguono una linea che soddisfa gli interessi storici del Paese e del popolo, il principio della critica "automatica" non è affatto appropriato.
Ho a lungo sostenuto che le sanzioni avranno un effetto benefico sull'eliminazione della dipendenza imposta dalla Russia dall'Occidente in vari ambiti della vita. Il governo russo sta già muovendo i primi passi in questa direzione. Il compito delle forze di sinistra è incoraggiare con vigore le autorità a cambiare non solo la politica estera, ma anche il corso socio-economico, che non corrisponde agli interessi del popolo.
Vyacheslav Tetekin,
Dottore in Scienze Storiche,
Membro del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa,
Deputato della Duma di Stato della Federazione Russa (2011-2016)


Edited by Sandor_Krasna - 13/3/2022, 03:04
 
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grazie sandor.
io dal russo ho trovato testi dal Partito Maoista Russo che posterò, e questo comunicato di tal Piattaforma Marxista Leninista, di cui però non trovo alcun sito, ma solo un comunicato su ICOR.
è di gennaio quindi precedente le operazioni militari
partendo da MLP è interessante poi questo testo congiunto del 2020 scritto da loro e da un partito ucraino e uno bielorusso, contro Lukashenko, e dello stesso partito posto più giù anche il relativo comunicato sulla guerra attuale.

Sui presupposti per la crisi al confine russo-ucraino

MLP Russia, gennaio 2022



A poco a poco, durante il primo periodo del suo regno, fu stabilito il controllo su tutti i monopoli della Federazione Russa e le conquiste democratiche dei lavoratori nella sfera sociale furono ridotte. Qualsiasi elezione è stata trasformata in una procedura puramente formale, infatti sono vietati raduni, manifestazioni, sindacati indipendenti e altre auto-organizzazioni dei lavoratori.

Approssimativamente dal 2007, con il “discorso di Monaco” di Putin sono state individuate contraddizioni interimperialistiche tra la Federazione Russa ei Paesi dell'Unione Europea e della NATO. La Russia si dichiarò il padrone completo del territorio dell'ex URSS e, poco dopo, già in questo momento, dell'intero territorio dei paesi dell'ex Patto di Varsavia.

Le ambizioni della Russia sono state rafforzate dai prezzi elevati del petrolio e di altre materie prime, che sono la base della sua economia e la principale merce di esportazione. Nasce così il concetto di “Grande Potenza Energetica”, pensata per dettare la propria volontà ai paesi vicini con l'ausilio degli idrocarburi.

Dopo la guerra del 08-08-08 con la Georgia, e la debole reazione dei paesi occidentali ad essa, la leadership russa iniziò a vedere le debolezze del suo rivale imperialista. Quindi, è diventato chiaro che con tutto il potere economico e militare combinato dei paesi della NATO, il blocco occidentale è ancora un'organizzazione militare mal gestita, vincolata da molte procedure e ritardi puramente burocratici nel processo decisionale, e che se agisci sfacciatamente e rapidamente, e anche (preferibilmente) sotto la copertura di importanti eventi internazionali (ad esempio le Olimpiadi di Pechino), si può ottenere il risultato sperato.



Approssimativamente dal 2012, è stata presa una decisione strategica per accelerare la costruzione delle Forze Armate, in grado di soddisfare le crescenti ambizioni imperialiste nello spazio post-sovietico. Visivamente, ciò si è espresso in un forte aumento del numero di studenti nelle scuole e nelle accademie militari, nella propaganda militaristica e nell'aumento dello status del personale militare. Rispetto ai 20 anni precedenti, gli stipendi del personale militare sono aumentati più volte, la loro sicurezza sociale e il livello generale della società si sono rafforzati.

(...)



L'attuale crisi ha raggiunto un livello più alto di tensione interimperialista. La posizione della Federazione Russa è ora notevolmente migliorata. Apparentemente, le forze armate della Bielorussia sono state poste sotto il suo controllo e l'Ucraina è ora minacciata da un nuovo fronte dal nord, che minaccia l'accesso diretto ai nodi vitali della sua difesa.



Tuttavia, non credo che un'invasione del suo territorio sia inevitabile. Tuttavia, la Federazione Russa non ha forze sufficienti per questo, anche se a loro si aggiungono le Forze armate della Bielorussia e le forze delle autoproclamate repubbliche nell'est dell'Ucraina, la DPR e la LPR. Una cosa è sconfiggere le forze armate ucraine - le forze armate ucraine, e un'altra è esercitare il pieno controllo sul suo territorio con la successiva integrazione. Qui saranno richiesti indicatori quantitativi completamente diversi. Circa un milione - un milione e mezzo di persone per un paese così grande come l'Ucraina. La mobilitazione sarà inevitabilmente necessaria. Inoltre, non solo le risorse umane, ma anche l'economia.(...)



D'altronde, come ben sappiamo dalla storia, azioni di politica estera di tale portata, la spartizione imperialista del mondo, non sono possibili senza la creazione di blocchi militari ed economici. Nessun alleato serio. Che la Federazione Russa di Putin non ha oggi.



Inoltre, la tensione militare è accompagnata da un'isteria propagandistica senza precedenti, che ci dice che, molto probabilmente, non ci sarà un conflitto armato diretto in questa direzione. L'intera natura dei precedenti atti militari della Federazione Russa è avvenuta in modo del tutto inaspettato per tutti gli osservatori e nessuno aveva fornito previsioni su questo punteggio per mezzo mese prima.



Apparentemente vediamo una copertura per qualche altra operazione. Qui affiora in superficie la storia del Kazakistan, dove si sono verificati recentemente eventi noti e dove sono state introdotte le truppe CSTO.

Cosa sia successo in Kazakistan, non lo sappiamo ancora. Non è ancora chiaro se ci sia stato un colpo di stato, come funzioni il governo e cosa accada per controllare le sue risorse. È improbabile che il ritiro delle truppe annunciato sotto pressione dalla Cina venga pienamente attuato. Al momento c'è un certo blocco delle informazioni, cosa sta succedendo lì non è ancora del tutto chiaro. E gli elementi delle operazioni dei servizi speciali sono visti abbastanza chiaramente.



In ogni caso, il Kazakistan è un premio più prezioso e desiderabile per soddisfare le ambizioni imperialiste della leadership russa. Questo paese ha una significativa base di risorse di idrocarburi, metalli delle terre rare e non ferrose e uranio. Allo stesso tempo, la popolazione è piccola ed è divisa in base alle contraddizioni inter-clan-tribali

Molto probabilmente è lì che sta accadendo la cosa più interessante in questo momento, perché il Kazakistan è un paese favolosamente ricco, il cui controllo sull'economia è più preferibile del controllo sull'Ucraina.

L'Ucraina, quindi, è una copertura certa per quanto sta accadendo in Kazakistan.

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Dichiarazione KSRD Ucraina

KSRD Koordinazionnyj Sowjet Rabotschewo Dvizhenija (Consiglio di coordinamento del movimento della classe operaia), Ucraina, 22 febbraio 2022

www.icor.info/2022-1/statement-ksrd-ukraine

Il 21 febbraio 2022, la leadership imperialista russa ha ufficialmente "riconosciuto" i regimi fantoccio nel Donbass che aveva creato nel 2014. Questa era solo una preparazione formale per l'inizio della guerra su vasta scala che il sanguinario regime di Putin ha lanciato contro il popolo ucraino il 24 febbraio 2022. Quel giorno, l'esercito russo (e i suoi satelliti delle "repubbliche" del Donbass) ha attaccato l'Ucraina da tutte le parti, dalla Crimea occupata alla Bielorussia occidentale. Il regime marcio e antipopolare di Lukashenko ha anche agito come un vassallo delle ambizioni imperiali del Cremlino.



La cricca di Putin ha accumulato in anticipo più di 150.000 soldati lungo i confini dell'Ucraina, con un sacco di aerei, carri armati, artiglieria e navi militari. Nei suoi ultimi discorsi, Putin ha persino negato al popolo ucraino il diritto di esistere, definendo l'Ucraina... "l'ingegno artificiale di Lenin"! Centinaia di civili ucraini, compresi bambini, sono stati uccisi nei primi giorni dell'intervento. I barbari di Putin hanno bombardato non solo infrastrutture o obiettivi militari, ma anche edifici residenziali, asili nido, scuole ed edifici ospedalieri.



D'altra parte, il presidente degli Stati Uniti Biden, il primo ministro britannico Johnson e altri leader dell'avido imperialismo occidentale hanno a lungo fomentato la loro isteria militare intorno all'Ucraina. Pertanto, nelle loro dichiarazioni hanno letteralmente "garantito" in anticipo un'invasione russa, nominando date specifiche. Tale propaganda serve agli scopi egoistici degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e degli imperialisti dell'UE nella loro lotta per il dominio sull'Ucraina e sull'intera Europa. Una lotta in cui si oppone il nuovo regime imperialista di Putin.



Durante la Rivoluzione d'Ottobre, la guerra civile in Russia, durante la formazione del potere sovietico e la battaglia contro il nazismo di Hitler - i lavoratori russi e ucraini, bielorussi e baltici, tutti i lavoratori del paese sovietico si trovarono spalla a spalla nella lotta per la causa comune, per i loro interessi di classe. Poi, dopo il tradimento dei revisionisti in URSS, i nemici di classe riuscirono a dividere la classe operaia delle varie repubbliche dell'Unione, che divennero paesi indipendenti. Le radici di questa nuova guerra risalgono lì, alla rinascita borghese dell'Unione Sovietica. Sia Putin che alcuni dei "timonieri" dell'odierna Ucraina e altri leader politici dei paesi post-sovietici sono cresciuti all'interno del socialimperialismo dell'URSS; portano le peggiori caratteristiche di questo sistema degenerato.



I proletari di Ucraina, Russia, Bielorussia, Polonia, USA e altri paesi hanno interessi di classe comuni! E non coincidono con gli interessi di Putin, Biden, Lukashenko o Johnson. Non esiste un imperialismo "buono"; significa sempre guai, povertà, guerra. Per spezzare la schiena agli imperialisti e alle loro macchinazioni, gli operai hanno bisogno di una rivoluzione socialista! Solo allora la classe operaia potrà realizzare i suoi reali interessi vitali, i propri e non quelli dei vari sfruttatori imperialisti.



Abbasso le guerre imperialiste!

Proletari di tutti i paesi, unitevi!

sempre da KSRD e MLP, quest'altro comunicato congiunto coi partiti turchi MLKP e TKP/ML, che conosciamo perchè combattono in Siria coi curdi, oltre che in Turchia.

Lavoratori di tutti i paesi della regione del Mar Nero, guidiamo insieme la lotta antimperialista

Dichiarazione di KSRD, MLKP, MLP e TKP-ML, marzo 2022

https://www.icor.info/2022-1/workers-of-al...ialist-struggle


Negli ultimi anni sono aumentate le tensioni politiche e militari nella regione del Mar Nero. Ciò è dovuto all'aggravarsi delle contraddizioni tra i paesi imperialisti ei loro blocchi. In particolare, alcuni paesi imperialisti e fascisti iniziarono un'espansione esterna per affermare la loro influenza economica, politica e militare.



L'aggressione dell'imperialismo russo in Ucraina è stata davvero importante per la regione della Crimea, ha portato all'occupazione e parte del Donbass da parte delle truppe russe e delle formazioni militari filo-russe. Ciò ha distrutto la vita di milioni di persone negli occupati, in tutta l'Ucraina e nelle regioni vicine. All'inizio del 2008, l'imperialismo di Putin ha lanciato un'aggressione armata aperta in Georgia e continua ad occupare una parte di quel paese. Come in Ucraina, la parte occupata della Georgia si è trasformata in una zona disastrata e di paura per i lavoratori, dove le giunte fantoccio stanno facendo il loro arbitrario.



In particolare, in Crimea, il popolo tartaro di Crimea viene duramente represso a causa di tentativi di resistenza organizzata non violenta, centinaia di tartari di Crimea vengono imprigionati. In generale, nella penisola si sta costruendo un sistema di controllo totale su tutti gli aspetti della vita sociale e politica.



D'altra parte, anche gli imperialisti dell'Unione Europea e degli Stati Uniti cercano di aumentare la loro influenza nella regione. Oggi Bulgaria, Romania, Moldova, Ucraina dipendono dall'imperialismo occidentale, e questo ha già portato a un generale declino delle condizioni di vita dei lavoratori, nonché ad un aumento della quota di anticomunismo nella politica interna di questi Paesi. In Georgia e in Armenia, gli imperialisti occidentali continuano a combattere la lotta per l'influenza sul regime di Putin.



Inoltre, l'espansionismo turco sta guadagnando slancio nella regione. Il regime fascista di Erdogan si sta trasformando da conduttore di interessi occidentali in un attore indipendente che promuove attivamente i suoi interessi coloniali sulla scena internazionale. Ciò si esprime nell'espansione del capitale, nell'influenza politica e nell'intervento militare dell'esercito turco all'estero. Ha avuto un ruolo nascosto nella guerra in Nagorno-Karabakh, opera in Afghanistan e in Libia. Le forze turche stanno occupando parti della Siria e del Rojava e stanno anche conducendo una lunga guerra antipopolare nel Kurdistan settentrionale.



Tutto ciò significa un aumento del pericolo militare per la regione del Mar Nero, un ulteriore aumento della repressione su base nazionale, lo sfruttamento di classe, un significativo deterioramento delle condizioni di vita della gente comune. Pertanto, all'inizio del 2022 il conflitto imperialista militarizzato per il controllo dell'Ucraina si è notevolmente intensificato. Ha già portato a un grave pericolo di guerra, minacciando di privazione e morte milioni di lavoratori.

In una tale situazione, è particolarmente importante trasmettere la possibilità e la necessità di un'alternativa sociale socialista e della rivoluzione alla classe operaia ea tutti i popoli della regione. A questo proposito, è importante sfatare i miti "patriottici" e altri della propaganda borghese. Questi miti sono progettati per mantenere i lavoratori al servizio del capitalismo e delle sue azioni malvagie, inclusa la guerra. Rifiutiamo ogni imperialismo, perché ogni imperialismo porta sfortuna e morte!



Per prevenire guerre di conquista, per superare pienamente lo sfruttamento di classe, non basta che alcuni capitalisti siano sostituiti al potere da altri dello stesso tipo. È necessario lottare in modo organizzato per l'alternativa socialista, per la trasformazione rivoluzionaria della società. La lotta antifascista e antimperialista dei popoli aprirà la strada a rivoluzioni democratiche e socialiste ea uno sviluppo rivoluzionario regionale nella regione del Mar Nero.



Le nostre organizzazioni marxiste-leniniste rappresentano paesi direttamente collegati alla regione del Mar Nero e siamo determinati a combattere insieme contro il pericolo della guerra, contro l'aggressione imperialista – per la liberazione dei popoli oppressi, per l'eliminazione dello sfruttamento capitalista, per il socialismo!



Viva la rivoluzione socialista!

Proletari di tutti i paesi, unitevi!





KSRD (Ucraina)

MLKP (Turchia/Kurdistan settentrionale)

MLP (Russia)

TKP-ML (Turchia)



La dichiarazione è aperta alla firma di altri partiti e organizzazioni
 
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view post Posted on 13/3/2022, 17:47
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Iniziativa Comunista Europea: Dichiarazione sui recenti sviluppi e l'invasione militare russa dell'Ucraina


Tre decenni dopo la dissoluzione dell'URSS e la guerra imperialista in Jugoslavia, una nuova guerra è scoppiata sul territorio europeo. L'inaccettabile intervento militare russo e l'invasione dell'Ucraina sono stati preparati negli anni precedenti attraverso l'intervento di USA, NATO e UE, al loro sostegno al governo reazionario di Kiev, i meccanismi paramilitari e i gruppi fascisti in Ucraina e il piano di accerchiamento economico, politico e militare della Russia.
Sia i pretesti imperialisti sulla "difesa", la "sicurezza" e le "garanzie", così come gli ipocriti appelli alla pace di USA, NATO e UE - che hanno massacrato Siria, Libia, Afghanistan, Mali, ecc - costituiscono una provocazione. Anche le calunnie anticomuniste di Putin contro i bolscevichi, Lenin e l'Unione Sovietica sono inaccettabili. Tenta di nascondere il fatto che lo stesso popolo e le stesse etnie che hanno vissuto in pace sotto il socialismo per 7 decenni stanno ora vivendo le sofferenze causate dalla restaurazione capitalista.
Dietro i pretesti usati e le prediche antistoriche si nasconde il fatto che questo conflitto imperialista riguarda la feroce competizione tra USA-NATO-UE e la Russia capitalista per le quote di mercato, le vie di trasporto dell'energia e le sfere di influenza. I popoli pagano un pesante tributo per le conseguenze di questa competizione sia con il loro sangue che con un nuovo ciclo di aumento dei prezzi dell'energia, del carburante e di altri prodotti di consumo.
È nell'interesse dei popoli rifiutarsi di scegliere un campo imperialista e organizzare una propria lotta indipendente contro la guerra imperialista.
I popoli devono condannare le classi borghesi e i governi dei loro paesi, che sono coinvolti in questa guerra in modo multiforme con missioni all'estero, basi euro-atlantiche sul loro territorio e una corsa agli armamenti per le necessità dell'UE-NATO. Devono lottare per il disimpegno dai piani imperialisti e rafforzare la lotta per il ritiro dalle unioni imperialiste della NATO e dell'UE affinché il popolo sia padrone della propria terra.

Dichiarazione del Partito Comunista del Venezuela sulla guerra in Ucraina


L'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista del Venezuela (PCV) esprime la sua preoccupazione per l'escalation del conflitto militare tra Russia e Ucraina. Questo conflitto viene stimolato e utilizzato dalle potenze capitaliste occidentali per giustificare il dispiegamento e l'espansione delle forze dell'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (NATO) nella regione, così come per approfondire le sanzioni economiche contro la Russia che si inseriscono nel quadro della feroce competizione globale tra le potenze imperialiste e capitaliste per il controllo dei mercati, delle risorse naturali, delle rotte commerciali e del progresso scientifico e tecnologico.
Sia l'espansione aggressiva della NATO nell'Europa orientale dopo il trionfo della controrivoluzione nell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, sia la crescente spinta della Russia capitalista a riprendere il controllo sulla sua ex zona di influenza, sono manifestazioni politiche di questo acuirsi della competizione e della disputa tra i diversi capitali e borghesie nazionali rappresentati dai rispettivi stati nazionali: La Russia da un lato, e l'Ucraina e i paesi della NATO, guidati dagli Stati Uniti, dall'altro.
Dopo la caduta del muro di Berlino alla fine del 1989, la Russia si ritirò da tutti i paesi del Patto di Varsavia con la promessa degli Stati Uniti che la NATO non si sarebbe espansa nell'Europa orientale. Dieci anni dopo, in spregio a questi accordi e al diritto internazionale, la NATO attaccò e smembrò la Jugoslavia e bombardò diversi paesi del Medio Oriente con la complicità del "civile mondo occidentale".
La guerra in Ucraina è stata provocata fondamentalmente da queste dispute tra i grandi monopoli capitalistici e la politica guerrafondaia e interventista degli Stati Uniti, dell'Unione Europea e della NATO che cercano di imporre gli interessi dei loro monopoli in questa regione. Nel 2014, sono intervenuti a favore del colpo di stato contro il governo dell'Ucraina e da allora hanno contribuito a rafforzare un regime apertamente anti-russo e di tendenza nazifascista, che è l'unico responsabile della guerra civile che ha causato la morte di 14.000 ucraini, la persecuzione delle organizzazioni comuniste e dei lavoratori e i crimini sistematici contro le popolazioni di Lugansk e Donetsk.
Queste regioni russofone dell'Ucraina orientale hanno resistito al colpo di stato delle forze fasciste e hanno subito massicci attacchi di artiglieria e aerei sotto l'occhio complice della NATO e il silenzio della cosiddetta "comunità internazionale".
L'avanzata dei capitalisti occidentali sull'Ucraina attraverso l'imposizione di un governo reazionario, antidemocratico e fascista - nello stile di quelli in Polonia, Lituania ed Estonia - ha rappresentato una grande battuta d'arresto per gli interessi capitalistici della Russia e i suoi piani per costruire un mercato comune dei paesi eurasiatici, dove l'Ucraina avrebbe giocato un ruolo importante grazie alla sua posizione e al suo status di principale via di esportazione del gas russo verso il resto dell'Europa.
Comprendendo l'importanza di prendere il controllo completo dell'Ucraina, le forze imperialiste statunitensi ed europee hanno istigato il regime ucraino a non rispettare gli accordi di Minsk, preparando le condizioni per l'adesione del paese alla NATO e il successivo schieramento di basi militari e truppe nel suo territorio.
Come era prevedibile, i capitalisti russi e il loro stato-nazione non hanno aspettato a braccia incrociate la realizzazione dei piani dei loro rivali occidentali per prendere il controllo dell'Ucraina. Sulla base del riconoscimento dell'indipendenza delle regioni di Donetsk e Lugansk, hanno dispiegato un'offensiva militare contro il governo ucraino, perseguendo obiettivi che vanno oltre la protezione della vita dei cittadini di quei territori.
Le crescenti tensioni, generate dalla competizione tra le potenze imperialiste e capitaliste, mettono l'umanità alle porte del pericolo imminente di nuove e devastanti guerre dove saranno i lavoratori a sacrificare la loro vita per gli interessi altrui. È ancora una volta evidente che la lotta per la pace è uno slogan vuoto se non si comprende il suo legame con la necessità che la classe operaia mondiale abbia una strategia indipendente dagli interessi e dai piani della borghesia dei rispettivi paesi.
Noi PCV, condanniamo fermamente i piani interventisti e aggressivi di USA, UE e NATO nell'Europa dell'Est e in particolare in Ucraina. Inoltre, rifiutiamo l'ipocrisia della cosiddetta "comunità internazionale", che si scandalizza per l'offensiva militare russa in Ucraina, ma è rimasta in silenzio durante otto anni di bombardamenti e massacri sistematici contro la popolazione della regione del Donbass, così come chiude gli occhi quando Israele e l'Arabia Saudita bombardano i popoli di Palestina, Yemen e Siria.
Ribadiamo la nostra solidarietà con il popolo di Lugansk e Donetsk, vittime dell'aggressione sistematica del governo nazifascista, così come con tutto il popolo lavoratore dell'Ucraina, il Partito Comunista d'Ucraina e tutte le forze resistenti.
Il PCV, coerente con i suoi principi, condanna ogni tipo di guerra che abbia come obiettivo gli interessi del grande capitale. Invitiamo le forze antimperialiste e rivoluzionarie, il movimento operaio globale e le organizzazioni amanti della pace a rafforzare la solidarietà e il coordinamento per fermare la strada della follia bellica in cui le potenze imperialiste e capitaliste cercano di portarci come parte della loro feroce competizione.

KKE, TKP: Rafforziamo la nostra lotta comune contro la partecipazione alle guerre imperialiste, la NATO e i suoi piani, la barbarie del capitalismo, per la nuova società socialista-comunista


Dichiarazione congiunta del Partito Comunista di Grecia e del Partito Comunista di Turchia a 70 anni dall'adesione di Grecia e Turchia alla NATO.
Sette decenni fa, la Grecia e la Turchia hanno aderito all'organizzazione imperialista NATO, fondata dagli Stati Uniti e dai suoi alleati dell'Europa occidentale.
La NATO, come braccio politico-militare dell'imperialismo americano ed europeo, mirava all'Unione Sovietica e agli altri paesi che stavano lottando per costruire il socialismo in Europa, e a rafforzare e proteggere il potere del capitale in ciascuno dei suoi stati membri.
Con l'adesione della Turchia e della Grecia alla NATO, si formò la sua cosiddetta "ala sudorientale", per il confronto con l'URSS e poi con il Patto di Difesa di Varsavia, che contrastava i piani imperialisti. Si cercava di sfruttare la posizione geopolitica dei due stati e le loro capacità militari per avanzare le aspirazioni imperialiste in una regione più ampia (Balcani, Mar Nero, Mediterraneo orientale, Medio Oriente, Caucaso). In questa direzione, gli USA e la NATO riempirono i due paesi con basi militari, in nome della "protezione del mondo democratico dal comunismo". Hanno sostenuto con tutti i mezzi l'attacco della borghesia contro i due popoli, la soppressione di ogni diritto democratico e sindacale da parte dei regimi militari borghesi, che furono imposti alla Turchia e alla Grecia. Inoltre, i soldati turchi e greci sono stati chiamati a versare il loro sangue per gli interessi stranieri nelle guerre imperialiste della NATO, come la guerra in Corea e più recentemente in Afghanistan.
L'adesione congiunta dei due paesi è stata presentata come una via d'uscita per un futuro pacifico comune dei due popoli. Gli sviluppi fino ad oggi hanno smentito queste affermazioni. La NATO, che non riconosce i confini interni, non solo non ha risolto le questioni bilaterali, ma le ha complicate e ha agito a sostegno della corsa agli armamenti, dei conflitti militari, dei nazionalismi, di tutto ciò che la borghesia coltiva, dividendo i popoli.
Oggi, la NATO esiste ancora, nonostante la dissoluzione dell'URSS e del Patto di Varsavia, avendo giocato un ruolo di primo piano nelle contraddizioni che sono evidenti all'interno del sistema imperialista tra le forze dell'euro-atlantismo e le nuove potenti potenze capitaliste, come la Cina e la Russia. La Turchia e la Grecia, nonostante le dichiarazioni di una politica "indipendente" e "multidimensionale", continuano ad essere coinvolte nei piani dell'organizzazione imperialista NATO. Partecipano attivamente alle esercitazioni militari per accerchiare la Russia, sono diventate roccaforti della NATO contro altri popoli e, d'altra parte, un obiettivo di ritorsione per i suoi rivali. È nel contesto di questa competizione interimperialista che ha avuto luogo l'intervento militare della Russia in Ucraina, versando benzina sul fuoco delle guerre imperialiste.
In queste condizioni, i partiti comunisti di Grecia e Turchia dichiarano quanto segue:
- Esigiamo la fine del coinvolgimento dei nostri paesi nei piani imperialisti della NATO, come l'accerchiamento della Russia.
- Esigiamo la chiusura delle basi USA e NATO in Turchia e Grecia.
- Lottiamo per il disimpegno dei due paesi dalla NATO e da qualsiasi unione imperialista, con i popoli padroni nella loro terra.
- Lottiamo contro ogni confronto militare per gli interessi della borghesia e delle alleanze imperialiste!
- Combattiamo contro le enormi spese militari dei due paesi, che creano un ambiente che incoraggia la guerra, e contro qualsiasi grave incidente e conflitto bellico tra i due paesi.
- Combattiamo contro le violazioni delle frontiere e sfidiamo i trattati internazionali che hanno definito le frontiere nella regione. Per non cambiare le frontiere e i trattati che le definiscono.
Il Partito Comunista di Grecia e Turchia, sotto la propria bandiera comune, l'internazionalismo proletario, invitano la classe operaia e gli altri strati popolari a intensificare la loro lotta contro la NATO, in generale contro i piani della borghesia e le alleanze imperialiste, contro il nazionalismo e il razzismo, per rafforzare il messaggio che i due popoli vicini possono e devono vivere in pace!
La lotta contemporanea contro la NATO, contro ogni unione imperialista è una lotta per la pace, l'amicizia dei popoli, contro lo sfruttamento di classe, la barbarie capitalista, per la nuova società socialista-comunista.

Dichiarazione congiunta del SKP e KTP


Cari compagni,
Di seguito una dichiarazione congiunta del Partito Comunista di Svezia e del Partito Comunista dei Lavoratori di Finlandia sui recenti sviluppi.
Andreas Sörensen, Partito Comunista di Svezia

Noi non scegliamo tra gli imperialisti, noi scegliamo il socialismo!
I sottoscritti partiti comunisti di Svezia e Finlandia dichiarano, di fronte alle contraddizioni crescenti in Ucraina e nella regione intorno, il nostro rifiuto di scegliere tra le potenze imperialiste rivali.
Il conflitto che si sta sviluppando nell'est dell'Ucraina ha le sue radici nelle crescenti contraddizioni all'interno del sistema capitalista-imperialista e per i lavoratori nessuna parte può essere preferibile all'altra.
Ogni fazione agisce per il suo interesse, per gli interessi dei rispettivi monopoli di espandere le loro operazioni e il loro sfruttamento dei popoli lavoratori della regione. Alla fine, l'unico motivo che guida i monopoli è il puro profitto.
Dopo la controrivoluzione in Europa orientale, i popoli della regione hanno sperimentato una rapida espansione dell'imperialismo occidentale nel territorio, mentre le borghesie nazionali dei rispettivi paesi espandevano le loro attività. Gli interessi dell'imperialismo occidentale spesso coincidevano con gli interessi della borghesia nazionale dei paesi ex socialisti, tanto da facilitare l'espansione verso est della NATO.
Questo sviluppo ha messo sempre più sotto pressione la borghesia russa, che ha visto la sua sfera d'influenza restringersi sempre più. L'imperialismo russo non è stato in grado di affermarsi fino all'ultimo decennio quando si è rafforzato ed è stato sempre più attento a difendere i suoi interessi. Questo è successo in Siria, Bielorussia, Georgia, Kazakistan e nell'est dell'Ucraina.
I popoli di queste zone soffrono le contraddizioni imperialiste e noi rifiutiamo fermamente l'idea della Russia come anti-imperialista, come baluardo e difesa contro l'imperialismo occidentale.
I paesi nordici
Vivendo e lavorando nei paesi nordici, vediamo come la borghesia dei nostri rispettivi paesi partecipa e usa queste contraddizioni per promuovere i propri interessi. Possiamo vedere come i nostri paesi sono sempre più coinvolti nelle contraddizioni che scuotono il mondo.
Attraverso legami sempre più stretti con la NATO e le strutture militari dell'UE, i governi dei paesi nordici stanno allineando la propria politica imperialista con quella degli USA e dei suoi alleati. Questo significa che i governi dei nostri paesi stanno assumendo una posizione sempre più bellicosa nei confronti dei loro concorrenti imperialisti, portandoci sempre più vicini alla guerra.
Come comunisti, rifiutiamo questo sviluppo e affermiamo con fermezza che la direzione sta prendendo sarà anti-popolare.
La lotta per il ritiro della nostra regione dalla NATO rimane uno dei compiti più importanti.
Per questo invochiamo:
- la cessazione immediata di ogni cooperazione tra Svezia e Finlandia da un lato, e la NATO dall'altro;
- l'immediato ritiro dell'intera regione nordica dalla NATO;
- una maggiore lotta contro la presenza delle truppe della NATO nei paesi nordici.
Sappiamo che la concorrenza più aspra tra i blocchi imperialisti è inevitabile sotto l'imperialismo, per questo solleviamo il socialismo come unica soluzione duratura alla situazione che stiamo affrontando.
L'obiettivo dei partiti comunisti rimane quello di tracciare la strada verso il socialismo, liberi dall'interferenza delle potenze imperialiste, forti della convinzione che i popoli lavoratori dei nostri paesi potranno giocare un ruolo decisivo nella lotta.

Partito Comunista della Turchia (TKP): Chi fermerà la NATO?


"La NATO non è un'organizzazione, una forza o un sistema di alleanze che può essere sconfitto militarmente". Lo affermiamo da quando le armate russe sono entrate in Ucraina.
Il precipitare del mondo in un'oscurità sempre maggiore e il fatto che il movimento operaio internazionale sia da molto tempo in ritirata, porta senza dubbio la gente alla disperazione e alla tendenza a cadere nel primo "rimedio" che incontra.
Tuttavia la resa delle società a motivi primitivi di difesa o di sopravvivenza porta spesso a grandi disastri.
Oggi l'umanità è divisa tra coloro che aspettano che la "NATO civilizzata" consegni la salvezza dalla "barbarie russa" e coloro che sperano che la Russia sotto la guida del coraggioso e intelligente Putin metta fine all'aggressione degli USA e della NATO. Questo è un problema più grande di quanto si possa pensare.
Questa divisione è diffusa quasi equamente tra tutti gli strati della popolazione in tutti i continenti, in altre parole, i lavoratori e i poveri fanno riferimento a ricette di salvezza che non hanno nulla in comune con i loro interessi.
Un'astratta opposizione alla guerra non ha mai impedito le guerre, ma ci preme dire che la divisione succitata sta aprendo la strada alla guerra, anche una guerra imperialista globale, o chiamiamola per quello che è, una nuova guerra mondiale.
Alcuni di coloro che sono scesi in piazza dicendo "No alla guerra" oggi chiedono che la NATO prenda misure più efficaci contro la Russia. Tuttavia, i paesi imperialisti occidentali sono già a un passo da un ampio sforzo bellico.
Chi guarda agli eventi degli ultimi giorni con gli occhiali offuscati della "divisione" di cui ho parlato potrebbero non rendersene conto, ma la NATO sta organizzando un attacco incredibilmente intenso, forse con una capacità psicologica che non ha mai avuto dalla sua fondazione.
Il militarismo tedesco, che era stato tenuto sotto controllo in una certa misura dall'Unione Sovietica e che ha cominciato a riprendersi rapidamente con il crollo dell'URSS, ha completamente abbandonato il suo modo di agire scrupoloso e "vigliacco" che ha osservato per decenni. Molte imprese statunitensi, che sono ingrassate nel clima di guerra, hanno iniziato la settimana con grida di gioia. La classe dirigente polacca, spinta da una storica determinazione a servire la NATO, ha guadagnato più in questa settimana che negli ultimi 30 anni. Anche l'amministrazione ucraina sotto il controllo di una banda fascista si crede in diritto di agire come rappresentante degli oppressi.
Il "progetto europeo", che aveva perso credibilità agli occhi delle grandi masse a causa della crisi economica e della terribile gestione della pandemia di coronavirus per mano di politici incapaci, ha improvvisamente riacquistato credibilità.
L'Europa è la patria delle lotte di classe; lì si determinano gli equilibri ideologici e politici del mondo. Sottolineare l'importanza di questa geografia, dove sono scoppiate le due guerre mondiali, non significa arrendersi ad un punto di vista euro-centrico. Al contrario, indica la necessità di un periodo di lotte che cambierà radicalmente l'attuale status quo in Europa. La nostra parte in questa lotta sono i lavoratori del continente.
Le masse lavoratrici in Europa, compresa la Turchia, hanno l'obbligo di condurre una lotta più efficace contro l'aggressione della NATO, che si sta facendo più intensa.
Questo impegno non può essere assolto, come alcuni pensano, prendendo una delle parti in quella "divisione". L'aggressione della NATO non può essere respinta dall'acume e dalla speciale profondità attribuita alla leadership di Putin, che sta cercando il modo di difendere gli interessi della Russia capitalista. In ogni caso, nell'attuale ordine mondiale non prevale il pensiero razionale. Esattamente come valutare l'imperialismo statunitense guardando l'immagine patetica di Biden significa valutare solo una parte della realtà, assegnare grandi significati all'immagine di leader forte di Putin ci porterebbe ugualmente sulla strada di gravi errori.
Oggi, i popoli del mondo non possono avere un ruolo "attivo" in una polarizzazione NATO contro Russia. Naturalmente è assurdo equiparare le parti in questo confronto; nonostante tutte le loro contraddizioni interne, gli Stati Uniti, la NATO e il blocco dell'Unione Europea sono la prima minaccia per l'umanità. Ma il punto critico è che quasi tutta l'Europa, compresa la Turchia, è sotto il giogo di una dominazione di classe pro-NATO.
È necessario determinare le priorità in base alle condizioni di ogni paese. Contrariamente alle affermazioni dei sostenitori della NATO che ora hanno iniziato a fare molto rumore in Turchia, sono l'imperialismo statunitense e la NATO che minacciano il nostro popolo.
Contro l'aggressione della NATO, che diventerà più critica nella politica interna ed estera della Turchia con le ultime mosse, l'unica lotta efficace e legittima è quella condotta su una base di classe.
Sarebbe una sconfitta storica per i lavoratori del mondo schierarsi dietro la lotta per l'egemonia, che è oscurata dallo sciovinismo delle grandi potenze, dal militarismo, dalle bugie, dall'occupazione e che divide i capitalisti in potenti e oppressi.
I comunisti provengono da una tradizione che si oppone ai conflitti basati sulla razza e sulla nazione e che sostiene i conflitti di classe. Questa tradizione ha adottato finora come armi fondamentali: la verità, il senso di giustizia e la rettitudine; ha adottato la sovranità e l'indipendenza dei paesi e l'opposizione al cambiamento delle frontiere con la forza bruta come i principi più importanti della lotta contro l'imperialismo.
Oggi, di fronte alla crescente aggressione della NATO, solo agendo su questa base possiamo fare in modo che le masse sostengano la richiesta di uscita immediata della Turchia dalla NATO.
L'imperialismo USA e la NATO non possono essere sconfitti da un confronto in cui i popoli sono tenuti a freno mentre si schierano dietro la propria classe dirigente, o in cui le profonde disuguaglianze sociali nei singoli paesi si perdono nel linguaggio primitivo della geostrategia.
Non dimentichiamo che il governo di Yanukovych - rovesciato dagli incidenti di Maydan del 2014 e fuggito in Russia dopo l'ultima "rivoluzione colorata" che ha fatto dell'Ucraina un militante fanatico dell'imperialismo USA e della NATO - con le sue politiche che impoverivano il popolo, con la sua struttura marcia e corrotta, meritava di essere rovesciato da tempo, ma non dai neonazisti o dai fascisti pro-Europa ma da un movimento rivoluzionario della classe operaia.
La minacciosa "rivoluzione colorata" che ha plasmato l'Ucraina a dieci anni di distanza è il risultato della divisione del popolo sulla base della visione pro-Russia o pro-Occidente. In Ucraina e in Russia, invece, la popolazione è divisa in sfruttati e sfruttatori, come negli Stati Uniti, in Polonia, in Turchia e altrove.
Questo è il giorno in cui bisogna spingere avanti il potere organizzato del popolo lavoratore contro la NATO e i membri della NATO. Questa è l'unica forza contro la quale le armi più avanzate, comprese quelle nucleari, saranno rese inutili.
Non c'è differenza tra sperare nell'aiuto della lotta per l'egemonia nel mondo capitalista e riporre la speranza nei 6 partiti che si sono uniti contro il governo dell'AKP.
Entrambi sono progetti di distruzione per il popolo. Finché c'è ancora tempo, il popolo deve insorgere per la nascita di una lotta popolare organizzata.
 
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view post Posted on 16/3/2022, 21:09
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Dichiarazione del Comitato Centrale del Partito Comunista della Transnistria.
Il popolo della Transnistria segue da tempo gli eventi nella vicina Ucraina e con crescente ansia. Non abbiamo mai messo in dubbio il diritto del popolo ucraino alla libera determinazione, ma le persone che vivono nelle regioni di Donetsk e Luhansk hanno esattamente lo stesso diritto. Che, tra l'altro, è registrato nei documenti delle Nazioni Unite.
Purtroppo, le disposizioni di questi documenti non vengono interpretate in modo uniforme per i diversi paesi e ne abbiamo esempi concreti. L'"Occidente collettivo" ha quindi riconosciuto facilmente il Kosovo dopo lo smembramento della Jugoslavia, ma si rifiuta categoricamente di riconoscere Stati come Abkhazia, Ossezia del Sud, Repubblica di Transnistria e Repubbliche Popolari di Donestk e Luganks.
Tuttavia, per noi, la volontà delle persone che vivono in questo territorio è sempre una priorità. E si è espressa chiaramente la volontà dei residenti delle regioni di Donetsk e Lugansk. Questo è il rifiuto di Bandera e di tutte le manifestazioni di nazionalismo, anche travestito da patriottismo ucraino. Questo è il rispetto per la nostra storia nazionale e per le persone che hanno creato la storia del nostro grande paese comune. Questo è un desiderio di preservare la connessione tradizionale con la Patria.
Le autorità ucraine avrebbero potuto evitare il conflitto nel sud-est del paese mostrando un rispetto elementare per le persone che vivono qui. Ma inebriati di permissività, spinti dall'Occidente, i governanti hanno preferito agire con la forza bruta. La creazione di nuove formazioni statali, la Repubblica popolare di Donetsk e la Repubblica popolare di Lugansk, è stata solo una risposta adeguata, un atto di autodifesa delle persone che abitano questa regione.
Di conseguenza è scoppiata una guerra civile in Ucraina. Siamo tutti testimoni di come, per molti anni, i nazisti, che si sono arrogati il diritto di parlare e agire per conto del popolo ucraino, abbiano tormentato Donetsk e Lugansk, abbiano ostacolato il normale sviluppo di questi territori e hanno sparato contro civili. E inoltre hanno incolpato la Russia di tutto, anche se la leadership russa per molto tempo si è astenuta dall'intervenire nel conflitto militare fornendo aiuti umanitari alle repubbliche di Donetsk e Lugansk.
Infine, dopo che i leader della RPD e della RPL hanno chiesto protezione, le autorità russe hanno lanciato un'operazione politico-militare, che meglio può essere chiamata "imposizione di pace". E poi l'Occidente ha scaricato sulla Federazione Russa tutto il potere della sua propaganda ostile, accusando la Russia di aggressione militare. Ma questa raffica di propaganda non deve ingannare le persone sensate: vediamo che, in realtà, i passi compiuti dai leader russi mirano a ripristinare la pace in Ucraina e a impedire che la NATO si avvicini ai confini della Federazione Rusi a.
Parlando della situazione che si è sviluppata oggi in Ucraina, non bisogna dimenticare che le azioni del regime nazista contraddicono anche gli interessi fondamentali del popolo ucraino.
Nel valutare i risultati del governo dell'"élite" pro-occidentale ucraina, arrivata al potere a seguito del noto Maidan, non vediamo i suoi successi positivi, ma vediamo solo devastazione nell'economia, crollo nella sfera sociale. , un calo catastrofico del tenore di vita dei cittadini e un aumento della criminalità.
Per salvare non solo i residenti della RPD e della RPL, ma anche tutta l'Ucraina, è necessario porre fine al movimento Bandiera in questo paese sofferente. Solo così sarà possibile restituire al popolo ucraino una vita pacifica, la possibilità di un lavoro creativo e la speranza di un futuro migliore.
Sulla base di quanto precede, il Comitato centrale del Partito Comunista della Transnistria:
1. dichiara il suo sostegno alle azioni della Federazione russa volte a proteggere la popolazione della RPD e della RPL, garantendo i legittimi interessi geopolitici della Federazione Russa e salvando il popolo ucraino dal cadere nell'abisso del nazismo;
2. Invita le organizzazioni pubbliche, le imprese e gli individui della Transnistria a fornire tutta l'assistenza possibile ai rifugiati e ai civili che soffrono la guerra, indipendentemente da dove vivono dell'Ucraina;
3. Condanna risolutamente quelle figure politiche e pubbliche che, dimenticando le lezioni della storia, si sono alzate disinteressatamente in difesa della rinascita del nazismo;
4. Chiede ai cittadini della Transnistria di non credere alla propaganda nazista, di non sostenerla e di non diffondere false informazioni sugli eventi in Ucraina.
Esprimiamo fiducia che l'operazione militare della Federazione Russa sarà presto completata e la pace tanto attesa raggiungerà il suolo ucraino.

fonte fb URSS noticias
 
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view post Posted on 20/3/2022, 20:42
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Segnalo questa riflessione, purtroppo presente solo in francese:
https://www.pcof.net/nils-andersson-il-ny-...-imperialistes/
 
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view post Posted on 23/3/2022, 18:44
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Russia: un punto di vista semiufficiale sulla guerra in Ucraina


di Fabrizio Poggi

Qualche giorno fa, ROTFront (Fronte unito russo del lavoro) riportava una dichiarazione del RKRP (Partito Comunista Operaio Russo) a proposito della guerra in Ucraina, che iniziava con queste parole:

«Il mondo guarda con preoccupazione all’estremo inasprimento delle relazioni tra la Federazione Russa e i paesi occidentali, a partire da USA e membri della NATO. Il RKRP ha appoggiato il riconoscimento delle repubbliche del Donbass e la repressione del fascismo da parte delle forze armate russe e delle milizie del Donbass.

A questo proposito, molti nostri compagni stranieri pongono la domanda: “è possibile percepire Putin e la Federazione Russa come una forza antimperialista, una difesa dei lavoratori dai dilaganti nazisti e fascisti?”

In risposta a tali domande, il Centro Stampa del CC del RKRP è autorizzato a dichiarare: “un tale punto di vista è erroneo. Il fatto che il governo russo, proteggendo gli interessi del proprio imperialismo, stia adempiendo un lavoro positivo di repressione delle bande fasciste in Donbass e Ucraina, il che risponde agli interessi dei lavoratori, non lo rende per questo progressista.”

La Federazione Russa persegue una politica interna ed estera inequivocabilmente reazionaria. Ne è testimonianza l’azione punitiva del regime, il 6 gennaio 2022, a Mosca, nei confronti dei partecipanti al picchetto a sostegno della lotta dei lavoratori del Kazakhstan», ecc, ecc.

Questa è grosso modo una posizione comune a molte (non a tutte) organizzazioni comuniste russe.

Come guardino alla situazione attuale molti russi lontani dalle posizioni dei comunisti e che, in altre condizioni, sono anche abbastanza critici nei confronti della leadership russa, può essere esemplificato dalla sintesi che riportiamo, in cui si esplicitano posizioni inequivocabilmente filo-putiniane e, altre che, pur non dichiaratamente pro-governative, giudicano le operazioni militari russe in Ucraina una pietra miliare dell’attuale fase storica mondiale.

Riportiamo, senza commenti, una breve sintesi degli interventi di politologi e osservatori russi nel corso di una trasmissione televisiva ancora molto seguita (anche se non come in passato) in Russia, il cui conduttore, Vladimir Solov’ëv, è tra le persone sottoposte a sanzioni occidentali per (ca va sans dire) per difendere le posizioni del Cremlino.

Per essere chiari: forniamo informazioni che possono essere utili a farsi un’opinione (visto quel che passa sui media mainstream occidentali), non il nostro punto di vista.

*****

Le operazioni militari russe in Ucraina dovranno concludersi con un nuovo sistema politico nel paese. Se i nazisti rimarranno al potere, si può fare piazza pulita dell’intera infrastruttura militare ucraina, ma ciò non avrà alcun significato. Queste le parole pronunciate dal politologo russo Sergej Mikheev nel corso del talk show svoltosi domenica scorsa sul canale Rossija 1, condotto ormai da anni dal “Bruno Vespa” russo, Vladimir Solov’ëv.

Se la Russia ottiene la vittoria militare e, però, lascerà che al governo a Kiev rimangano personaggi usciti dal golpe del 2014, che siano Zelenskij o altri, allora sarà come se, nel 1945, Mosca avesse detto «Bene, la Germania è sconfitta, abbiamo eliminato il nazismo; ora noi ci ritiriamo e al governo può andare Goebbels, oppure Ribbentrop»

Sarebbe una disfatta: una sconfitta là, che si rivolgerebbe immediatamente anche qua. Tutte le vittime sarebbero state vane. La denazificazione, senza cambiare il potere politico, è impossibile. Rimane da decidere chi dovrà condurre la denazificazione.

In Ucraina, ha detto Mikheev, è stato condotto un esperimento psico-politico su scala nazionale… una sacralizzazione di fatti, cose, momenti che, tra le persone normali, sono giudicate non giuste. Ogni popolo ha i propri più e meno. Ecco, sembra che in Ucraina tutto quanto vi era di negativo, sia stato elevato a “unica ricetta” valida per l’intero popolo ucraino.

Se guardiamo ai comportamenti sfacciati di molti profughi ucraini, si ha l’impressione che in tutta la popolazione abbiano instillato il dogma della razza eletta, ariana.

Con la cultura, l’istruzione, i media, hanno formato una generazione il cui orgoglio si è espanso in misura incredibile, tanto da trasformarsi in boria, arroganza; si è creato un ego ucraino tale da giustificare la convinzione che tutto ti sia permesso… questo è quello che noi definiamo nazificazione… una nuova forma di satanismo… il bianco è diventato nero e il contrario…

Tra parentesi, giornalisti americani hanno messo in evidenza come tra le varie simbologie in Ucraina vi sia anche il sole nero, die schwarze Sonne della Germania hitleriana… nei confronti di noi russi ogni cosa è loro consentita, a loro, ariani provenienti dal cosmo… se non interverremo sul sistema mediatico, sull’istruzione, sulla cultura, essi in breve tempo trasformeranno la sconfitta militare in vittoria morale e politica.

È insomma necessario un cambio di sistema, con persone nuove al potere… Dobbiamo renderci conto che, conducendo trattative con gli attuali rappresentanti ucraini, noi stiamo legittimando l’attuale potere ucraino… può darsi che i colloqui non portino a nulla, ma in ogni caso, noi, conducendoli, stiamo legittimando gli attuali capi… Chi siede all’altro capo del tavolo dei colloqui? Siedono nazisti, persone ugualmente responsabili dei crimini che noi condanniamo.

E Solov’ëv: «Perché dovremmo condurre trattative con loro, coi nazisti, su altri punti che non siano l’unico punto con cui è lecito trattare con loro? Vale a dire, la questione dei corridoi umanitari. Perché dovremmo trattare la questione della denazificazione con dei nazisti?».

Nella stessa trasmissione, Oleg Morozov, presidente del comitato della Duma per il controllo, ha spostato il discorso sulla prospettiva occidentale: «Come è vista la situazione in occidente? Per bocca del portavoce di Erdogan, İbrahim Kalın, in Occidente si dà questa rappresentazione del momento attuale: Putin, ha detto Kalın, non parla più di sostituzione di Zelenskij, prende atto della realtà, che Zelenskij è il leader del popolo ucraino, gli piaccia o meno; come risultato, proprio Putin porrà fine a questa guerra, quando egli deciderà di aver ottenuto da essa ciò che voleva: compromesso, concessione, accomodamento”.

Vale a dire, ha detto Morozov, questo è quello che vogliono da noi: si attendono che noi, dopo aver vinto la guerra, cominciamo a giocare di nuovo secondo le regole ammesse dall’Occidente collettivo, cioè torniamo al 15 dicembre, quando abbiamo presentato le nostre richieste di sicurezza e cominciamo di nuovo a discuterle. Ad esempio, il non ingresso dell’Ucraina nella NATO; ma questo andava bene prima del 24 febbraio».

E Solov’ëv insiste: come possiamo garantire il non ingresso dell’Ucraina nella NATO? Dovremo impiantare una base militare russa al poligono di Javorov, dovremo assicurare la presenza russa fino al mar d’Azov, al mar Nero e fino alla Transnistria…

Soltanto ora, ha detto Morozov, sia in Ucraina che in USA parlano che non si è mai detto di ammettere l’Ucraina nella NATO. In Ucraina, arrivano addirittura a sostenere che è tutta colpa di Porošenko, che fosse stato lui a insistere per l’adesione alla NATO, che loro, oggi, non hanno mai detto nulla del genere, ecc. In realtà, prima del 15 dicembre parlavano in altro modo.

Con l’Occidente, in particolare con l’Europa, ha aggiunto Mikheev, bisogna parlare in modo aspro, perché capiscono solo quel linguaggio: se intervenite, riceverete un batosta nucleare… E, a proposito di compromessi cinici, per usare le parole del consigliere presidenziale turco, il quadro ideale per Mosca sarebbe l’intera Ucraina “amica della Russia”.

Ma il quadro reale a questo punto delle operazioni può però prevedere una variante con un un saliente da Kharkov alla Transnistria, senza Kiev, che ci assicuri mar d’Azov e mar Nero. Un’altra variante: una linea da Žitomir a Vinnytsa, includendo Kiev. Per quanto riguarda l’Ucraina occidentale, lasciamo che siano i polacchi, che hanno molti conti in sospeso coi banderovtsi, a denazificarla.

Nel corso del programma è stato mostrato un frammento dell’intervista di Aleksandr Lukašenko al canale TV giapponese TBS, nel corso della quale il bats’ka bielorusso ha detto di ritenere che Zelenskij controlli poco i processi che accadono in Ucraina, anche prima della guerra.

Ora a Kiev ci sono concrete persone, ha detto Lukašenko, che dirigono la situazione, anche quella al fronte. Ci sono uomini dell’Occidente che hanno preso il controllo delle operazioni militari, oltre a continuare a inviare armi; lui, Zelenskij, non dirige nulla, non tanto perché non può, quanto perché non gli danno modo di dirigere…

Per far cessare la guerra, oggi è necessario un segnale dell’ONU, dell’Occidente a Zelenskij e la guerra cesserà dalla mattina alla sera.

Lo scrittore Zakhar Prilepin, veterano della guerra di Cecenia a fine anni ’90, ha riassunto l’atteggiamento delle forze russe nei primi giorni delle operazioni in Ucraina e del mutamento di tattica successivo. Ma la questione che, a suo modo di vedere, è quella più urgente, a partire dai territori già sotto controllo russo, è quella di garantire la sicurezza di tutti quegli esponenti ucraini che, nelle cittadine e nei villaggi, hanno il coraggio di prendere il posto degli amministratori nazisti.

Lo spunto è dato dalla notizia che il 20 marzo, a Kherson, già sotto controllo russo, è stato ucciso l’attivista politico Pavel Slobodčikov, che si era detto pronto a collaborare con le autorità russe.

È sinora mancata una decisione politica sulla questione, ha detto Prilepin. In vari casi le persone favorevoli alla Russia hanno chiesto il sostegno delle nostre truppe, hanno chiesto che gli vengano fornite armi, hanno chiesto protezione: ma non è stato fatto nulla.

Mancando una decisione politica da Mosca, i comandi militari in loco non hanno garantito la sicurezza a queste persone, e così è stato ucciso Slobodčikov, così come sono stati uccisi altri esponenti locali in zone non controllate dalle truppe russe, solo perché avevano espresso dubbi nei confronti di Kiev.

È dunque urgente, ha detto Prilepin, lanciare un preciso appello ai cittadini ucraini, che li rassicuri. Va bene la demilitarizzazione, va bene la denazificazione, ecc., ma a livello statale non è stato detto nulla, del tipo «noi non vi lasciamo soli, non ce ne andiamo».

In quale forma sia meglio concretizzare quel “non ce ne andiamo” è da elaborare, ma intanto diciamolo e diciamolo soprattutto a quelle persone disposte a farsi carico del nuovo potere; persone che altrimenti, temendo di esser lasciate sole una volta partite le forze russe, rischiano di essere assassinate dai nazisti ucraini.

Forse sarebbe il caso di dar vita, nelle zone liberate, a amministrazioni militari-civili, in modo da garantire la sicurezza di tutte quelle figure disposte a lavorare per la Russia, ma che temono, una volta partiti i nostri soldati, di venir passate per le armi dai nazisti rimasti. Dobbiamo dar loro una certa sicurezza che, ora che noi siamo arrivati, nulla e nessuno li minaccia più.

Intanto le operazioni vanno avanti e, parafrasando il Luca evangelico, si può azzardare che «Verranno giorni nei quali, del nazismo che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

https://contropiano.org/news/internazional...ZMhgXLeNurWzUNA
 
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Il problema dell'aggravarsi della situazione intorno al Donbass è da tempo al centro della politica mondiale e degli occhi dei media mondiali. La Duma di Stato, su iniziativa della fazione del Partito Comunista, ha adottato a maggioranza dei voti un appello al presidente Putin con la proposta di riconoscere le repubbliche del Donbass - DPR e LPR - come Stati indipendenti. Per i nostri partiti, la situazione in sé e questo appello non sono qualcosa di nuovo e di inaspettato. Dopotutto, questa situazione si sviluppa dal 2014 e i suoi presupposti sono sorti molto prima, a seguito di quanto accaduto nel 1991, controrivoluzione e crollo dell'URSS. La nostra posizione sull'intera gamma di questioni relative alla situazione nel Donbass, in particolare sulla questione dell'indipendenza delle repubbliche popolari, è stata sviluppata e ufficialmente approvata congiuntamente dai comunisti del Donbass, della Russia e dell'Ucraina alla conferenza "Sulla strategia e la tattica del movimento comunista e operaio del Donbass".
La conferenza ha adottato una risoluzione in cui raccomandava ai comunisti di Russia, Ucraina e Donbass di difendere la necessità di conformarsi alla decisione dei referendum in Donbass dell'11 maggio 2014 e sostenere la possibilità pratica dell'esistenza di LPR e DPR in lo status di repubbliche indipendenti ("senza riconoscimento", come la Transnistria) e, allo stesso tempo, lavorare per il riconoscimento delle Repubbliche popolari da parte della Federazione Russa e persino per il loro ingresso nella Federazione Russa.
Quindi la posizione dei nostri partiti e movimenti sulle stesse posizioni è stata elaborata tre anni prima che la Duma di Stato pronunciasse il suo ricorso.
I comunisti, naturalmente, sono ben consapevoli che la discussione in Parlamento in questo caso non si svolge su un impulso nobile improvviso, ma piuttosto su ordine delle autorità. Questa è una sorta di pallone di prova lanciato nel contesto politico dei negoziati tra leader e diplomatici russi e occidentali. Ma per il popolo del Donbass, questo è un compito atteso da tempo e duramente conquistato per risolvere problemi urgenti - non solo la sicurezza militare, ma soprattutto l'economia, al fine di migliorare la situazione dei lavoratori delle repubbliche popolari. Siamo per il riconoscimento non solo sulla carta, ma soprattutto, nella pratica. Con l'assistenza nello stabilire l'economia e la vita quotidiana delle persone, nell'organizzare un'economia normale (e non quella dei ladri attuali), impedendo il saccheggio del potenziale economico da parte di "proprietari effettivi" - sia da truffatori russi che da gentiluomini locali, "minatori e conducenti di trattori che hanno respinto i nazisti" e agiscono secondo schemi capitalisti.
Allo stesso tempo, abbiamo spiegato fin dall'inizio e ora stiamo spiegando che l'aiuto della Federazione Russa può e deve essere accettato, ma la Russia imperialista non è l'Unione Sovietica, che i "Vlasoviti" non sono migliori dei "Banderaiti". Questo fatto è stato reso chiarissimo durante l'ottobre 1993.
Comprendiamo anche che il regime borghese russo in questa fase potrebbe non accettare il pieno riconoscimento diplomatico del DNR e dell'LNR. Dopotutto, in questo caso, perderà la sua principale carta vincente, che gioca costantemente: la richiesta di attuazione degli accordi di Minsk da parte dell'Ucraina, cosa impossibile per le attuali autorità di Kiev a causa della loro natura nazista.
Ma nel quadro degli accordi di Minsk, questo è impossibile anche per le repubbliche popolari del Donbass. Come possono le repubbliche essere indipendenti in base a questi accordi, che le considerano parte integrante dell'Ucraina? Se l'Ucraina fosse liberata dai fascisti, allora potremmo parlare di qualcosa. E oggi questo fatto è semplicemente ignorato. E non a caso nell'appello preparato dai deputati si afferma che il riconoscimento è necessario per "sostenere i residenti di alcune regioni delle regioni ucraine di Donetsk e Luhansk che hanno espresso il desiderio di parlare e scrivere in russo, che desiderano rispettare la libertà di religione, così come chi non è d'accordo con le azioni delle autorità ucraine...", e niente affatto perché gli abitanti di queste repubbliche non cadano sotto il potere del regime fascista. Dopotutto, nel 2014 si sono sollevati non solo per la libertà di religione. Si sono sollevati per combattere il fascismo, che è diventato la forza dominante in Ucraina! Per il bene di respingere il fascismo, le persone furono costrette a proclamare la propria indipendenza.
Ed è molto caratteristico che la stessa parola "fascismo" in relazione alle autorità di Bandera non sarà pronunciata in alcun modo né nelle capitali occidentali, né nemmeno al Cremlino. E questa è una dura valutazione di classe della situazione. Non chiamano vanga una vanga e commerciano sullo sfondo della tragedia in corso, non perché i mascalzoni siano al potere negli Stati Uniti e nell'UE, ma bianchi e candidi al Cremlino, ma perché negli Stati Uniti e nei loro alleati europei e al Cremlino le autorità sono gentiluomini di classe, come a Kiev. In effetti, abbastanza recentemente, Putin ha espresso la sua ammirazione per il "filosofo" I. Ilyin, un schietto apologeta dei nazifascisti, a cui vengono eretti monumenti e targhe commemorative in Russia, vengono istituite medaglie e le cui opere vengono ripubblicate... Anche nella Federazione Russa, in modo più tranquillo che in Ucraina, si coltiva comunque l'anticomunismo, si demoliscono i monumenti, si rinominano città e strade, si denigra la storia sovietica.
Gli imperialisti competono sempre ferocemente tra loro ed è nel loro interesse indebolire il concorrente. L'esempio della lotta al Nord Stream per conquistare il mercato europeo con il gas liquefatto proveniente dagli Stati Uniti è molto indicativo. Solo affari, come dicono lorsignori. E il cuore delle motivazioni è una sfrenata sete di profitto! È proprio per questo che è vantaggioso per gli imperialisti occidentali sminuire i popoli di Russia e Ucraina, continuando così logicamente la distruzione dell'eredità dell'Unione Sovietica. Ci riescono in larga misura. Ma la base del movimento di resistenza alla loro politica misantropica è la classe operaia del Donbass, quegli stessi "minatori e conducenti di trattori", il cui contributo al respingimento dei nazisti è stato ricordato da Putin. Il sentimento sovietico prevaleva in questo movimento e le bandiere rosse dell'URSS erano simboli di questa lotta. Naturalmente, il desiderio della borghesia e di tutti i partiti in competizione è quello di sopprimere questa resistenza - e in questo non sono nemici, ma persone e alleati che la pensano allo stesso modo.
Per questo spieghiamo costantemente ai lavoratori che è possibile e necessario sfruttare le crepe nel campo del capitale, ma bisogna essere vigili. Le autorità russe, che attualmente forniscono assistenza circostanziale al Donbass, contrattano costantemente con gli Stati Uniti e l'UE e in qualsiasi momento possono tradire e vendere, cancellare i risultati della lotta disinteressata dei lavoratori del Donbass contro i nazisti.
Noi comunisti siamo dell'opinione che non c'è pace e unità con i fascisti e non ci può essere. Che l'esistenza delle repubbliche popolari, anche nell'attuale stato di "non riconosciute" per gli operai, è molto più preferibile della loro sottomissione ai picchiatori fascisti. E se si riuscisse a ottenere il riconoscimento, ancora meglio. È meglio ottenere l'unificazione delle forze dell'LNR e del DNR in un'unica alleanza, come, ad esempio, è stato proposto nel progetto Novorossiya nel 2014. Ma non perdiamo mai di vista la prospettiva. E la migliore prospettiva per il popolo del Donbass è la vittoria del socialismo sia in Russia che in Ucraina. Allora la questione di dove e come entrare diventerebbe una questione irrilevante, e sarebbe stata decisa dagli stessi lavoratori, unendosi in un nuovo stato di lavoratori e contadini: la nuova Unione Sovietica. Questo è lo status preferito dai lavoratori!
La direzione principale della lotta per questo obiettivo è l'organizzazione della classe operaia attraverso l'unificazione del Fronte dei lavoratori, dei sindacati operai, dei consigli operai e del rafforzamento delle organizzazioni comuniste delle repubbliche. Nell'appello del parlamento al presidente, i deputati elogiano le repubbliche non riconosciute per presunti "organismi democratici che sono stati costruiti in esse sulla base della volontà del popolo". Sì, niente del genere! Lo spirito rivoluzionario originario della democrazia popolare è da tempo perso nel DNR e nell'LNR. Gli impulsi in gran parte ingenui e sinceri per stabilire un vero potere popolare, per i quali il comandante di brigata Mozgovoy, i comandanti del popolo Dremov, Givi, Motorola, Batman e altri leader della milizia che furono uccisi in circostanze e per mano poco chiare, furono sepolti. Attraverso gli sforzi della borghesia locale e russa, si sono stabiliti i soliti regimi capitalisti reazionari, con democrazia ridotta, con un alto grado di sfruttamento dei lavoratori, stratificazione sociale, con il potere del capitale criminale sotto lo slogan della "democrazia popolare", che è essenzialmente una dittatura borghese. Le loro abominazioni, dal mancato pagamento del salario e dal divieto di qualsiasi protesta e sciopero all'allontanamento di milizie, lavoratori, quegli stessi minatori e conducenti di trattori dalla partecipazione alla vita politica e alle elezioni, le autorità le insabbiano cinicamente con la legge marziale. Quindi i compagni del Donbass devono combattere in condizioni particolarmente difficili. E la classe operaia del Donbass, così come la classe operaia di Russia e Ucraina, dovrà affrontare una lotta comune contro la dittatura della borghesia.
I comunisti alla Conferenza di Lugansk nel 2019 hanno preso posizione: la lotta per la causa dei lavoratori è la nostra strategia! Deve essere unificante per tutte le forze che combattono contro il fascismo, e quindi contro il capitalismo. Il tema del Fronte del lavoro, la lotta per la causa dei lavoratori, è la direzione strategica della lotta generale. Dovrebbe essere lo stesso per tutte le organizzazioni dei lavoratori del Donbass, della Russia, dell'Ucraina, di tutti i paesi!
La vittoria sarà per i lavoratori!

𝗣𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗿𝘂𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶
𝗢𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗟𝘂𝗵𝗮𝗻𝘀𝗸
𝗙𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗗𝗼𝗻𝗯𝗮𝘀𝘀
𝗙𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗮
 
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Servizio stampa del Comitato Centrale del Partito Comunista.
2022-04-04 16:41 (aggiornamento: 2022-04-04 17:13)

Zyuganov Gennady Andreevich
Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista, capo della fazione del Partito Comunista alla Duma di Stato dell'Assemblea Federale della Federazione Russa
Come è noto, la linea chiave della leadership politica e militare della Russia è la massima riduzione delle perdite tra la popolazione civile e la distruzione delle strutture civili. E in generale, le rappresaglie contro i civili sono estranee all'esercito russo/sovietico. Anche dopo l'ingresso nel territorio della Germania nazista nel 1944-45, dopo quelle mostruose atrocità che i nazisti commisero in URSS, all'Armata Rossa fu dato l'ordine severo di non vendicarsi della popolazione civile. E questo ordine è stato rigorosamente eseguito.

Ma gli eserciti degli Stati Uniti e di altri paesi della NATO divennero famosi per terribili massacri. Basti ricordare Hiroshima e Nagasaki, città pacifiche dove gli Stati Uniti hanno distrutto centinaia di migliaia di giapponesi usando armi nucleari. La scia di sangue si estende per gli americani e oltre: Corea, Vietnam, Jugoslavia, Iraq, Siria, Libia: questi sono solo alcuni dei paesi in cui gli americani sono colpevoli di massacri o dove tali crimini sono stati commessi dalle mani dei loro mercenari locali.

Le provocazioni sanguinarie sono un marchio di fabbrica dell'imperialismo statunitense. Basti ricordare l'"incidente di Racak" in Kosovo, quando 34 militanti morti del terrorista KLA sono stati presentati come civili uccisi dall'esercito jugoslavo. Successivamente, esperti finlandesi indipendenti hanno confutato questa affermazione. Ma l'atto era compiuto. L'incidente di Racak è diventato il motivo dell'intervento della NATO contro la Jugoslavia. Durante i 78 giorni di spietati bombardamenti di città pacifiche, migliaia di persone sono state uccise e ferite e sono stati causati danni per oltre 100 miliardi di dollari.

È chiaro che le dichiarazioni sulle "atrocità" dell'esercito russo fanno parte della guerra dell'informazione degli Stati Uniti e dei loro alleati contro la Russia, dando loro un motivo per sostenere i neonazisti. L'attuale élite pro-NATO in Ucraina non è capace di simili provocazioni. Il mondo intero guarda con orrore al modo in cui i neonazisti in Ucraina usano i civili come scudi umani. La cattura da parte di terroristi di diversi ostaggi in Occidente è sempre presentata come un terribile crimine. Tuttavia, in Ucraina, decine di città e paesi sono stati trasformati in ostaggi, i cui abitanti non sono autorizzati dai nazisti locali a lasciare le aree delle ostilità. Le autorità ufficiali dell'Ucraina non solo non contribuiscono alla creazione di corridoi umanitari, ma impediscono anche in ogni modo possibile l'esodo dei cittadini dagli insediamenti nelle zone di combattimento.

In questa serie, prima di tutto, la tragedia di Mariupol, dove i militanti del reggimento nazista Azov hanno creato punti di fuoco in edifici a più piani, vietando ai residenti di questi edifici di lasciare la città. Questo è solo un singolo, anche se il più terribile esempio di genocidio deliberato, a cui l'Occidente "civilizzato" chiude un occhio.

Il Partito Comunista della Federazione Russa condanna fermamente l'odiosa provocazione congiunta dei politici ucraini e occidentali e richiede un'indagine completa e approfondita non sui falsi inscenati, ma sui numerosi crimini reali di Bandera nazista, inclusa la brutale tortura del personale militare russo.



Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista

GA Zyuganov.
 
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view post Posted on 15/4/2022, 16:34
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due nuovi comunicati da India e Afghanistan

La posizione del Comitato Centrale del CPI (maoista) sulla guerra della Russia imperialista contro l'Ucraina

https://maoistroad.blogspot.com/2022/04/in...tee-of-cpi.html


Sono trascorsi 42 giorni da quando gli imperialisti russi hanno iniziato una guerra di aggressione contro l'Ucraina. La guerra che è scoppiata sotto forma di guerra di aggressione della Russia all'Ucraina è il risultato dell'intenso livello di contesa tra gli imperialisti per l'egemonia geografica, economica e militare sul mondo ed è una guerra imperialista. Questa è una guerra fredda degli imperialisti. Gli Stati Uniti hanno fatto dell'Ucraina un'esca per sostenere la sua egemonia in Europa. Ha scelto l'Ucraina come fronte di guerra contro la Russia. La Russia sta cercando di combattere l'alleanza USA-NATO nell'arena dell'Ucraina. In questa guerra, mentre gli Stati Uniti stanno tentando di rilanciare e diffondere il loro mondo unipolare, la Russia, con la sua crescita della forza economica, sta cercando di sostenere le sue posizioni dominanti e di fermare l'espansione della NATO che è guidata dagli Stati Uniti. La Cina socialimperialista sostiene totalmente la Russia a questo riguardo. La Russia sta adottando tattiche per raggiungere il suo obiettivo e porre fine alla guerra il prima possibile e gli Stati Uniti stanno adottando tattiche per dare un colpo alla Russia con il peso della guerra trascinando la guerra il più possibile. La terribile fase delle sanzioni economiche, diplomatiche e culturali dell'alleanza USA-NATO alla Russia da quando ha dichiarato guerra all'Ucraina mira a isolarla dal mondo, a servire i suoi interessi e, se necessario, a indulgere in una guerra nucleare. Anche la Russia è preparata a questo nel suo interesse. Con ciò si profila ancora una volta il pericolo della terza guerra mondiale. le sanzioni diplomatiche e culturali dell'alleanza USA-NATO alla Russia da quando ha dichiarato guerra all'Ucraina mirano a isolarla dal mondo, a servire i suoi interessi e, se necessario, a indulgere in una guerra nucleare. Anche la Russia è preparata a questo nel suo interesse. Con ciò si profila ancora una volta il pericolo della terza guerra mondiale. le sanzioni diplomatiche e culturali dell'alleanza USA-NATO alla Russia da quando ha dichiarato guerra all'Ucraina mirano a isolarla dal mondo, a servire i suoi interessi e, se necessario, a indulgere in una guerra nucleare. Anche la Russia è preparata a questo nel suo interesse. Con ciò si profila ancora una volta il pericolo della terza guerra mondiale.

Migliaia di soldati e migliaia di persone innocenti di Russia e Ucraina sono morte in questa guerra fino ad ora. La guerra si fa di giorno in giorno intensa. L'Ucraina sta soffrendo una grave devastazione. La situazione è tragica. Trentaquattro lakh persone hanno lasciato il paese come rifugiati. Sessantacinque lakh persone sono diventate senzatetto. Le città, le scuole e gli ospedali di queste città furono messi a terra. Milioni di famiglie soffrono per la mancanza di cibo, acqua potabile e medicinali. La guerra sta intensificando la crisi economica in tutto il mondo. I prezzi sono in forte aumento con lo stop alle esportazioni di greggio e gas dalla Russia e grano dall'Ucraina. Ad esempio, in Sri Lanka il costo di un litro di latte è salito a Rs. 1.980, quello di un chilogrammo di zucchero a Rs. 290 e un chilogrammo di riso a Rs. 500. La gente si ribellò alla situazione e il governo Rajapaksa impose l'emergenza. L'aumento dei prezzi ha portato a una forte inflazione. I salari reali sono in calo. La disoccupazione sta assumendo una forma grave. C'è un forte calo della capacità d'acquisto delle persone. Con il tenore di vita in diminuzione delle persone c'è il pericolo di morti per fame su larga scala. La guerra ha ottenuto super profitti per gli imperialisti e il popolo non ha ottenuto altro che distruzione, calamità economica e morte. È risaputo che la natura dell'imperialismo è quella di soppiantare le persone, distruggere le economie e innescare guerre senza fine. calamità economica e morte. È risaputo che la natura dell'imperialismo è quella di soppiantare le persone, distruggere le economie e innescare guerre senza fine. calamità economica e morte. È risaputo che la natura dell'imperialismo è quella di soppiantare le persone, distruggere le economie e innescare guerre senza fine.

Il CC del PCI (maoista) si oppone fermamente alla guerra tra le forze imperialiste. Invita l'operaio, il contadino, la classe media e tutte le classi oppresse e le nazionalità oppresse a condannare la guerra. Invita il proletariato del mondo, le classi oppresse e le nazionalità oppresse a sostenere gli insegnamenti di Karl Marx e Frederick Engels secondo cui "la "classe operaia" non ha un paese ... i comunisti in ogni luogo sostengono sempre ogni singolo rivoluzionario movimento contro il sistema socio-politico (capitalista) esistente", "i lavoratori di tutti i paesi uniti" e l'insegnamento del grande maestro marxista Lenin, "... il proletariato illuminato non sostiene nessuno dell'orda di lupi imperialisti..." (Lenin Collected Works , Vol-27, P335-336) e di non schierarsi dalla parte di nessun paese imperialista.

“…La guerra è una continuazione della politica con altri mezzi. Le guerre sono inseparabili dai sistemi politici che le generano. La politica che un dato stato, una data classe all'interno di quello stato, ha perseguito per molto tempo prima della guerra, è inevitabilmente proseguita da quella stessa classe durante la guerra, cambiando solo la forma dell'azione…” (War and Revolution, LCW, Vol -24, P398-421). Allo stesso modo, anche la politica non è separata dai fattori economici. L'intensificarsi della contesa imperialista per i super profitti è vista in Ucraina e nell'Europa orientale sotto forma di guerra.

Che l'imperialismo sia forte o debole, che si tratti di USA, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone, Italia, Russia o Cina, la classe operaia non ha bisogno di porre il proprio sangue nei propri interessi. Non c'è niente come il buon imperialismo e il cattivo imperialismo. I movimenti delle classi e delle nazionalità oppresse devono scegliere una linea indipendente contro la guerra imperialista nella direzione del proletariato. Devono separarsi dagli interessi della borghesia e degli imperialisti e combattere nell'interesse della classe operaia, dei popoli oppressi e delle nazionalità oppresse. Nell'era dell'imperialismo la guerra giusta significa solo la guerra rivoluzionaria fatta dalla classe operaia e dai suoi alleati per prendere il potere. “Solo la rivoluzione proletaria e comunista può far uscire l'umanità dalle crisi create dall'imperialismo e dalle guerre imperialiste.

Lakh e milioni di persone in tutto il mondo, inclusa la Russia, stanno facendo lotte di protesta contro la guerra distruttiva della Russia contro l'Ucraina e contro le cospirazioni degli imperialisti che stanno portando il mondo verso la terza guerra mondiale attraverso la vendita di diverse armi mortali, comprese le armi nucleari che uccidere il mondo intero e il dispiegamento di forze militari. Il nostro partito sostiene queste lotte. Invita tutti i ranghi del partito, le forze del PLGA, le organizzazioni popolari rivoluzionarie, tutte le classi oppresse, le sezioni e le nazionalità dell'India a far parte di questi movimenti. Invita la classe operaia, i contadini e altre classi oppresse, nazionalità oppresse e democratici a portare avanti insieme questi movimenti con l'obiettivo di sradicare l'imperialismo dalla terra e stabilire il socialismo e il comunismo.

Il popolo oppresso e le nazionalità oppresse della Russia devono intensificare le loro lotte di protesta alla guida del proletariato con la richiesta di fermare immediatamente e incondizionatamente la guerra all'Ucraina che rispetta le aspirazioni dei popoli del mondo e di fare pressione sul governo Putin. Gli eserciti russi devono puntare le loro armi sul proprio governo. Se si abbandona alla guerra nucleare e inizia la terza guerra mondiale, devono imparare dalla grande esperienza del successo della rivoluzione d'ottobre di intere classi e nazionalità oppresse alla guida del proletariato alla guida dei compagni Lenin e Stalin nel 1917 da trasformare la prima guerra mondiale in una guerra civile e deve far cadere il governo Putin mantenendone l'eredità. Devono stabilire un nuovo e più elevato governo socialista nella direzione del proletariato.

La classe operaia e il popolo oppresso degli Stati Uniti devono combattere in modo militante con le richieste di fermare l'espansione dell'alleanza militare della NATO alla guida degli Stati Uniti, la vendita di armi ai loro paesi satelliti e ai governi fantoccio/comprador, il dispiegamento di forze armate imperialiste forze in quei paesi, la distruzione di tutte le armi nucleari, biologiche e chimiche che rovinano il mondo e per dissolvere l'alleanza militare della NATO. Se gli Stati Uniti osano iniziare la terza guerra mondiale, devono trasformarsi in una guerra civile.

Il popolo oppresso deve combattere fermamente e militante alla guida del proletariato contro le politiche favorevoli alla guerra (aiuto con le armi, dispiegamento di forze militari, assistenza economica, giustificazione politica e altro) seguite dai governi imperialisti di Gran Bretagna, Francia, Germania e l'Italia d'Europa, in Giappone e il nuovo socialimperialismo costringe la Cina ei governi capitalisti mondiali schierandosi (o Russia o Ucraina) nella guerra in Ucraina e istigando i lavoratori e gli oppressi a uccidersi a vicenda. Se gli imperialisti osano indulgere in una guerra mondiale, devono essere seppelliti e devono essere stabiliti governi socialisti nei loro paesi.

Il nostro partito trasmette solidarietà ai lavoratori e alle persone che subiscono i bombardamenti in tutte le aree dell'Ucraina. Condanna gli omicidi di civili. Fa appello al proletariato e ai popoli oppressi del mondo affinché proteggano il popolo ucraino che fugge come profugo in altre aree con prospettive umanitarie. Il proletariato e il popolo oppresso dell'Ucraina devono condannare le politiche imperialistiche pro-NATO e pro-USA del presidente del paese Zelensky che ha trasformato il paese in un satellite della NATO, in particolare gli imperialisti statunitensi, devono trasformare la guerra imposta dal imperialisti nella guerra civile e prendere il potere statale per l'esistenza della loro nazione. Il popolo oppresso del paese deve combattere contro ogni tipo di imperialismo alla guida del proletariato ucraino e raggiungere la sovranità dell'Ucraina.

Lavoratori, agricoltori, persone oppresse, intellettuali e democratici dell'India devono condannare fermamente la guerra fredda imperialista e la guerra di aggressione della Russia all'Ucraina e alzare la voce per fermare immediatamente la guerra. Devono sostenere il popolo ucraino che lotta per la sovranità del proprio paese. L'influenza della guerra sarà molto intensa sull'India. Dobbiamo mobilitare le persone di tutte le classi e sezioni e combattere contro le politiche distruttive degli imperialisti e delle classi dirigenti compradores indiane. Dobbiamo affrontare con coordinamento le lotte popolari e la guerra popolare contro la guerra alla guida del nostro partito. Dobbiamo costruire un movimento militante contro il governo fascista Hindutva Modi, chiedendo che l'India lasci l'alleanza militare "QUAD" guidata dagli imperialisti statunitensi e non si unisca alle alleanze imperialiste. Se la guerra si trasforma in terza guerra mondiale e l'India si unisce a qualsiasi parte, il popolo oppresso, le sezioni e le nazionalità oppresse dell'India devono condannarla. Dobbiamo smascherare le cospirazioni dei fascisti Hindutva per trasformare gli eserciti indiani e il popolo del paese come sudditi in una guerra imperialista istigando lo sciovinismo nazionale e la frenesia della guerra in nome del falso nazionalismo e del patriottismo. Dobbiamo trasformare la guerra in guerra civile. Dobbiamo intensificare la guerra popolare, stabilire aree liberate e portare avanti la Nuova Rivoluzione Democratica. Dobbiamo smascherare le cospirazioni dei fascisti Hindutva per trasformare gli eserciti indiani e il popolo del paese come sudditi in una guerra imperialista istigando lo sciovinismo nazionale e la frenesia della guerra in nome del falso nazionalismo e del patriottismo. Dobbiamo trasformare la guerra in guerra civile. Dobbiamo intensificare la guerra popolare, stabilire aree liberate e portare avanti la Nuova Rivoluzione Democratica. Dobbiamo smascherare le cospirazioni dei fascisti Hindutva per trasformare gli eserciti indiani e il popolo del paese come sudditi in una guerra imperialista istigando lo sciovinismo nazionale e la frenesia della guerra in nome del falso nazionalismo e del patriottismo. Dobbiamo trasformare la guerra in guerra civile. Dobbiamo intensificare la guerra popolare, stabilire aree liberate e portare avanti la Nuova Rivoluzione Democratica.

I popoli oppressi e le nazionalità dei paesi arretrati dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina devono combattere alla guida del proletariato contro le politiche sostenute dalla guerra dei governi compradores in schiavitù dei loro padroni imperialisti. Se inizia la guerra mondiale, deve trasformarsi in guerra civile. Le aree liberate devono essere stabilite nel percorso della guerra popolare prolungata e le nuove rivoluzioni democratiche devono essere avanzate.

Il sistema capitalista-imperialista è per natura distruttivo, anarchico e casuale per l'umanità e la natura del mondo. È il centro di crisi socioeconomiche, politiche, militari, ambientali, dei rifugiati e di altro tipo. Getta gli operai, i contadini e le classi medie nella disoccupazione e nella svia. È indifeso ed è abituato a combustibili fossili irrecuperabili (pelle bianca, combustibile nero: sul pericolo del fascismo fossile). Le persone oppresse e le nazionalità oppresse del mondo non saranno liberate senza sradicarle totalmente. È compito del proletariato mondiale mobilitare i lavoratori, i contadini, la classe media e altre classi oppresse e nazionalità oppresse e sradicare l'imperialismo.

La guerra tra le forze imperialiste che è scoppiata in Ucraina prenderà la guerra allo Yemen, la guerra alla Palestina, la guerra alla Somalia, la guerra alle donne, la guerra ai non residenti, la guerra dei razzisti bianchi alle persone di vari colori, la guerra ai lavoratori , guerra alla democrazia, guerra all'ambiente e altro a un livello intenso. È responsabilità della classe operaia internazionale trasformare queste guerre in guerre civili nei rispettivi luoghi. Sarà compito della classe operaia russa e dei vari popoli oppressi sconfiggere la Russia imperialista, della classe operaia e del popolo oppresso statunitense sconfiggere l'imperialismo statunitense, del proletariato mondiale, del popolo oppresso e delle nazionalità oppresse di abbattere il capitalismo mondiale. sistema imperialista che sta distruggendo l'ambiente naturale e stabilisce il socialismo. Il nostro partito fa appello alle forze della rivoluzione socialista, dei movimenti di Nuova Democrazia e di Liberazione della Nazionalità che stanno andando in tutto il mondo contro l'imperialismo che è la base per la distruzione del mondo per indirizzare le loro lotte unite e verso gli operai, i contadini, le classi medie e altri oppressi popoli del mondo ad assumere i movimenti popolari e le guerre popolari nei loro paesi in coordinamento con il movimento antimperialista. Il nostro partito crede che possiamo realizzare un mondo libero dalle guerre che può raggiungere uno sviluppo a tutto tondo solo sradicando l'imperialismo da questo mondo e stabilendo il socialismo e il comunismo. classi medie e altri popoli oppressi del mondo ad assumere i movimenti popolari e le guerre popolari nei loro paesi in coordinamento con il movimento antimperialista. Il nostro partito crede che possiamo realizzare un mondo libero dalle guerre che può raggiungere uno sviluppo a tutto tondo solo sradicando l'imperialismo da questo mondo e stabilendo il socialismo e il comunismo. classi medie e altri popoli oppressi del mondo ad assumere i movimenti popolari e le guerre popolari nei loro paesi in coordinamento con il movimento antimperialista. Il nostro partito crede che possiamo realizzare un mondo libero dalle guerre che può raggiungere uno sviluppo a tutto tondo solo sradicando l'imperialismo da questo mondo e stabilendo il socialismo e il comunismo.

 La guerra di aggressione all'Ucraina è la manifestazione della contesa imperialista!

 Condanna la guerra fredda imperialista in Ucraina!

 Fermare la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina!

 Il popolo ucraino raggiungerà la sovranità del proprio paese!

 Mobilitare le nazionalità ei popoli oppressi contro l'imperialismo alla guida del proletariato!

 Mobilitare i popoli del mondo in lotte militanti contro il pericolo di una guerra nucleare-terza guerra mondiale!

 Sradicare l'imperialismo nel mondo!

 Solo il socialismo-comunismo sono l'alternativa al sistema capitalista imperialista!

 Trasforma la guerra imperialista in guerra civile!  Se si verifica la terza guerra mondiale, trasforma la guerra in guerra civile e fai avanzare le lotte Socialiste, Nuove Rivoluzioni Democratiche e Liberazione della Nazionalità!


6 aprile 2022


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Abbasso le guerre imperialiste e reazionarie! Lunga vita all'internazionalismo proletario!

https://maoistroad.blogspot.com/2022/04/uk...fghanistan.html

L'invasione imperialista, reazionaria e criminale dell'Ucraina da parte della Russia e la conseguente crisi globale hanno evidenziato ancora una volta la fondamentale incompatibilità del sistema mondiale capitalista-imperialista con gli interessi generali dell'umanità. Questa guerra di invasione reazionaria ha già causato enormi sofferenze e distruzioni umane. Cogliendo questo, i governi imperialisti, i media e i loro portavoce intellettuali stanno costantemente e irresponsabilmente a tutto volume e si preparano a un'escalation del conflitto militare con la Russia che potrebbe potenzialmente trasformarsi in un olocausto nucleare, e quindi la fine della vita sulla terra.

Anche dopo un mese di guerra devastante, la NATO, e in particolare i funzionari statunitensi, stanno mostrando gioia per la possibilità di una guerra di lunga durata in Ucraina, che sanguinerebbe e indebolirebbe la Russia. Nel suo viaggio in Europa per mobilitare i suoi alleati, Biden ha annunciato pubblicamente il desiderio del suo governo riguardo alla guerra dicendo: "[noi] dobbiamo impegnarci ora per essere in questa lotta a lungo termine". Tutte le fazioni della borghesia imperialista si stanno mobilitando dietro l'appello per l'escalation del conflitto con la Russia e stanno sostenendo e aumentando le loro spese militari. Gli Stati Uniti hanno annunciato un budget di 813 miliardi per il 2023, con un aumento di 31 miliardi rispetto all'anno precedente. La Germania ha triplicato il suo budget militare, annunciando 100 miliardi di euro di nuove spese militari.

Questa follia militarista può essere compresa solo nel contesto della competizione interimperialista. Gli USA/NATO vogliono consolidare la loro egemonia globale contenendo Russia e Cina. La presidenza Biden è iniziata con chiare aperture sull'intensificazione del confronto con Russia e Cina. Gli alti funzionari di gabinetto di Biden hanno tutti servito come una porta girevole tra i dipartimenti statali e di guerra del governo degli Stati Uniti e l'orrenda industria della sicurezza. Pertanto, i principali giornali statunitensi hanno interpretato le scelte di gabinetto di Biden come la preparazione di una squadra per affrontare Cina e Russia. È stata la prospettiva di una chiara inclinazione militarista della presidenza Biden che la sua vittoria elettorale ha fatto salire alle stelle i prezzi delle azioni dell'industria militare.

L'alleanza imperialista della NATO guidata dagli Stati Uniti e i loro portavoce presentano la situazione come un conflitto tra "democrazia" e "autocrazia". A questo proposito, l'autocratica Russia ha lanciato una guerra "non provocata" contro l'Ucraina per impedire alle loro aspirazioni occidentali di diventare un membro della NATO. Questo fa parte della propaganda di guerra per distorcere la realtà e nascondere il brutto coinvolgimento USA/NATO nel perpetuare la crisi attuale.

Dopo il crollo dell'imperialismo sociale sovietico, gli imperialisti statunitensi perseguirono una politica di creazione di un mondo unipolare sotto l'egemonia statunitense. L'espansione della NATO nell'Europa orientale è stato un importante pilastro geostrategico di questo obiettivo. L'Ucraina è emersa come uno dei principali punti di contesa tra USA/NATO e Russia dall'inizio degli anni 2000. Il track record degli Stati Uniti nel lavorare costantemente per escogitare un regime fantoccio pro-USA/NATO in Ucraina è molto noto. Come parte di questo sforzo, gli Stati Uniti ei loro alleati hanno sostenuto tutta una serie di elementi reazionari, comprese le forze fasciste e di destra. Questa politica ha incoraggiato e rafforzato i sentimenti reazionari etnonazionalisti e sciovinisti che hanno portato alla guerra civile reazionaria in Ucraina. L'apice di questa politica è stato il colpo di stato del 2014 che ha rovesciato un governo filo-russo e ha portato al potere una cabala filo-USA-NATO.

Putin e i suoi gruppi rappresentano gli interessi parassitari capitalisti oligarchici e imperialisti russi. Stanno combattendo questa guerra criminale per preservare la loro posizione al tavolo del saccheggio imperialista globale. Nel suo discorso di guerra, mettendo in mostra l'essenza reazionaria del suo regime, Putin ha versato veleno sciovinista per tessere giustificazioni storiche per aver violato il diritto all'autodeterminazione dell'Ucraina. Denunciando Lenin e la politica bolscevica di difesa del diritto delle nazioni all'autodeterminazione per la creazione dell'Ucraina, ha giustificato la sua "operazione militare speciale", il nome che ha dato alla sua guerra criminale.

L'imperialismo russo ha invaso l'Ucraina per ottenere una leva militare contro NATO/USA in cambio del saccheggio imperialista, e USA/NATO si sono precipitati con entusiasmo a condurre una guerra per procura contro la Russia. In effetti, i crimini di Putin in Ucraina impallidiscono davanti ai crimini di USA/NATO nella storia recente. Almeno più di un milione di persone sono morte nelle guerre USA/NATO in Afghanistan e Iraq e altrove in Medio Oriente. Nel perseguire una guerra per procura contro la Russia, gli USA/NATO hanno riversato miliardi di armi alle forze armate ucraine per indebolire e sanguinare la Russia a spese del popolo ucraino. Le conseguenze della guerra sono già state catastrofiche per il popolo ucraino in particolare, e per le masse disgraziate in generale, aggravando la crisi globale dei rifugiati, la carestia, la fame e l'indigenza. È la natura stessa del sistema imperialista capitalista causare guerra, razzismo, povertà e distruzione ambientale. L'irrazionale spinta bellica dei governi imperialisti è solo un altro promemoria di quanto sia obsoleto e pericoloso il sistema capitalista imperialista.

In mezzo a questa crisi, i proletariati internazionali devono seguire l'insegnamento di Lenin nel tentativo di trasformare le guerre imperialiste di annessione e saccheggio in guerre di classe rivoluzionarie. Dobbiamo difendere il diritto del popolo ucraino all'autodeterminazione sui principi dell'internazionalismo proletario e il diritto dei popoli a resistere all'occupazione e al dominio imperialisti.

In Afghanistan, è responsabilità delle forze comuniste, rivoluzionarie e progressiste issare la bandiera rossa della guerra popolare rivoluzionaria in Afghanistan contro il regime disumano dei talebani come parte della lotta globale contro il capitalismo e l'imperialismo per il socialismo e la marcia verso il comunismo.

Il proletariato internazionale deve intensificare a livello internazionale l'organizzazione contro le guerre imperialiste e reazionarie e organizzare e prepararsi alla guerra civile rivoluzionaria per seppellire il sistema capitalista imperialista e salvare il pianeta.

Abbasso le guerre imperialiste e reazionarie!
Viva l'internazionalismo proletario!
Viva il comunismo! Partito Comunista (Maoista) dell'Afghanistan

7 aprile 2022
 
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view post Posted on 17/6/2022, 19:19
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La Russia sta combattendo il neonazismo in Ucraina


L’analisi dell’Operazione Speciale russa svolta dal PCFR (Partito Comunista della Federazione Russa) e la risposta dello stesso PCFR alle critiche del KKE (Partito Comunista di Grecia).

da: Dipartimento Internazionale del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa, su “La Pravda” del 3-6 giugno 2022

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Il 23 aprile 2022 il quotidiano “Risospastis”, organo di stampa del Partito Comunista di Grecia, ha pubblicato un articolo del Dipartimento Internazionale del Comitato Centrale del KKE “Sulla guerra imperialista in Ucraina e la posizione del Partito Comunista della Federazione Russa”.

L’articolo valuta le azioni del Partito Comunista della Federazione Russa in merito all’operazione speciale condotta in Ucraina e accusa apertamente il partito di avere una posizione filogovernativa, cioè filoimperialista. Siamo categoricamente in disaccordo con una tale valutazione utilitaristica.

La quintessenza dell’articolo sta nel fatto che, dal punto di vista dei compagni greci, è in corso in Ucraina una guerra imperialista nell’interesse della borghesia russa e quindi, appoggiando l’operazione speciale, il Partito Comunista della Federazione Russa “sta perseguendo una linea di solidarietà con il partito al potere, Russia Unita, e con il presidente Putin”.

Nell’insistere sulla natura “imperialista” di questa guerra, i compagni greci si affidano alla nota affermazione di V. I. Lenin: «La lotta per i mercati e per la rapina dei paesi stranieri, la volontà di stroncare il movimento rivoluzionario del proletariato e la democrazia all’interno dei singoli paesi, il tentativo di ingannare, dividere e decimare i proletari di tutti i paesi, aizzando gli schiavi salariati di una nazione contro quelli di un’altra a beneficio della borghesia: questo è il solo contenuto reale, il solo reale significato della guerra». Tuttavia, i compagni non hanno menzionato che questa affermazione è contenuta nella “Risoluzione di un gruppo di socialdemocratici”, un rapporto del 1914 di V. I. Lenin contro la guerra appena scatenatasi. Stiamo parlando specificamente della Prima guerra mondiale, in realtà essenzialmente imperialista, predatoria. Ma se non prendiamo posizione sulla base del dogmatismo, allora dobbiamo ammettere che ogni guerra ha le sue specificità.

Il compito di un marxista nel determinare la sua posizione rispetto alla guerra è, in primo luogo, definirne esattamente il carattere specifico. Infatti, oltre alle guerre imperialiste, ci sono anche guerre di liberazione nazionale e antifasciste, che hanno acquisito una portata particolarmente ampia a metà del XX secolo, quando il fascismo e il nazismo sono emersi come fenomeni politici e la lotta di liberazione nazionale si è intensificata sotto l’influenza della Rivoluzione d’Ottobre.

Cosa ha guidato il Partito Comunista nella determinazione della sua posizione

Nello sviluppare la sua posizione politica sulla questione della conduzione di un’operazione speciale, il Partito ha analizzato le specifiche condizioni storiche che hanno oggettivamente causato la crisi in Ucraina.

Prima della Rivoluzione d’Ottobre in Russia, l’Ucraina, che faceva parte dell’Impero russo, era un Paese puramente agricolo. Per rafforzarne lo sviluppo, su suggerimento di V. I. Lenin, sei regioni industriali della RSFSR a Est e a Sud furono trasferite in Ucraina, comprese Donetsk e Lugansk che non avevano mai fatto parte dell’Ucraina. Nel 1939, la Galizia (Ucraina occidentale), in precedenza parte della Polonia, fu annessa all’Ucraina. L’attuale territorio dell’Ucraina è il risultato del suo ingresso nell’URSS ed è formato da parti molto diverse che vanno dalla Galizia (Lviv) con una forte influenza di Polonia, Austria e Ungheria, all’Ucraina Orientale, fortemente gravitante verso la Russia.

L’Ucraina socialista si è sviluppata grandemente. All’estrazione di metalli e carbone si sono aggiunti l’aviazione e la costruzione di razzi, la petrolchimica, l’industria dell’energia elettrica (4 centrali nucleari) e le industrie della difesa. Come facente parte dell’URSS, l’Ucraina ha avuto non solo la maggior parte del suo attuale territorio, ma ha accresciuto anche il suo potenziale economico, divenendo una delle 10 maggiori economie d’Europa.

La distruzione dell’Unione Sovietica, nel dicembre 1991, ha provocato contemporaneamente la distruzione della secolare integrazione economica dell’Ucraina con la Russia e la rottura di tutti i legami economici, politici e culturali.

Ora è uno dei Paesi più poveri d’Europa. L’industria manifatturiera, ad eccezione della metallurgia, è praticamente distrutta. L’economia dell’Ucraina si basa sui prestiti dell’Occidente e sul reddito di migranti partiti per l’Europa e la Russia in cerca di lavoro. Il tenore di vita della popolazione è diminuito in modo catastrofico e l’emigrazione è aumentata notevolmente (circa 10 milioni di persone, gli specialisti più qualificati, su 45 milioni di abitanti).

Il livello di corruzione e differenziazione sociale ha raggiunto uno dei livelli più alti al mondo. Il Paese è sull’orlo di una catastrofe nazionale.

Il colpo di stato a Kiev come base per incitare al conflitto

Nel febbraio 2014 è stato compiuto un colpo di stato in Ucraina con l’apporto diretto degli Stati Uniti e di altri Paesi della NATO. Il potere legittimo nel Paese è stato rovesciato. Come risultato del colpo di stato, i neonazisti sono saliti al potere nell’Ucraina Occidentale, nella Galizia, dove sono storicamente forti sentimenti nazionalisti, antisemiti, anti-polacchi, russofobi e anticomunisti. Successivamente, gli Stati Uniti hanno pubblicamente detto di aver investito circa 5 miliardi di dollari per preparare il cambio di potere nel Paese e lo “sviluppo della democrazia”. È abbastanza ovvio che nessuno spenderà una così grande quantità di danaro in tale maniera.

Ha avuto inizio, così, l’assimilazione forzata della popolazione di lingua russa. L’ostracismo della lingua russa e la decisione di trasferire l’istruzione scolastica dal russo all’ucraino hanno suscitato una forte resistenza nelle regioni di Donetsk e Lugansk. La popolazione ha preso le armi.

L’11 maggio 2014, in un referendum popolare, l’87% dei cittadini ha votato per l’indipendenza. Quindi, non sotto la direzione del Cremlino, ma è su iniziativa delle masse che sono sorte le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.

Dopo diversi tentativi falliti di impadronirsi della LPR-DPR, i nazisti di Kiev sono passati al terrore. In 8 anni di incessanti bombardamenti con cannoni di grosso calibro, quasi 14mila civili sono stati uccisi e decine di migliaia mutilati. Gravi danni sono stati arrecati alle infrastrutture.

I Paesi europei e gli Stati Uniti sono stati del tutto indifferenti al genocidio del popolo russo nel Donbass di quegli anni, giustificando sostanzialmente le azioni del regime di Kiev. E oggi, UE e USA, mostrando un’ipocrisia senza precedenti, parlano della sofferenza delle persone durante gli scontri, ma tacciono sul fatto che l’uso di scudi umani è diventato sistematico da parte di coloro che chiamano “combattenti per la libertà”.

Lo sviluppo del neonazismo in Ucraina

I nostri compagni, considerando la situazione in Ucraina, menzionano solo con riluttanza il pericolo della sua fascistizzazione, sebbene uno degli obiettivi principali dell’operazione militare russa in questo Paese sia la sua denazificazione. Dopotutto, anche secondo i membri del Congresso e le agenzie di intelligence statunitensi, l’Ucraina è diventata un centro del neonazismo internazionale.

Ecco alcuni fatti. Nell’Ucraina Occidentale, dove, come abbiamo già detto, erano forti i sentimenti nazionalisti, antisemiti, russofobi e anticomunisti, dopo l’invasione dell’URSS da parte di Hitler, furono formate divisioni delle SS per combattere l’Armata Rossa. I nazionalisti locali, con alla guida Stepan Bandera, ammiratore di Hitler, iniziarono a sterminare la popolazione ebraica. In Ucraina, circa 1,5 milioni di ebrei, la quarta parte di tutte le vittime dell’Olocausto, furono uccisi per mano di Bandera. Nel “massacro di Volyn” del 1944, nell’Ucraina occidentale, furono brutalmente uccisi circa 100.000 polacchi. Bandera ha sterminato i partigiani e bruciato viva la popolazione di centinaia di villaggi in Bielorussia.

Ancora dopo la guerra fino al 1953, ribelli anticomunisti e antisovietici nell’Ucraina Occidentale, con il sostegno di Stati Uniti e Gran Bretagna, hanno usato il terrore contro la popolazione civile. In questi anni Bandera ha sterminato circa 50mila civili. Sono i discendenti e i seguaci di questi assassini che sono saliti al potere dopo il colpo di stato del 2014. Le tradizioni del terrore antipolacco, antisemita e antirusso sono molto forti tra i neonazisti che ora controllano l’Ucraina.

L’ideologia nazista viene impiantata in Ucraina. I fascisti ucraini, fautori delle atrocità della guerra, sono ufficialmente riconosciuti come eroi nazionali. Il loro simbolismo diviene ufficiale. Ogni anno si tengono marce solenni in onore dei criminali fascisti. Da loro prendono il nome strade e piazze. Il Partito Comunista d’Ucraina è stato costretto alla clandestinità. Le intimidazioni e gli omicidi politici di politici e giornalisti sono all’ordine del giorno. I monumenti a Lenin e tutto ciò che è connesso con la memoria della vita in URSS vengono distrutti.

Al momento, Bandera, come gli assaltatori SS in Germania, funge da distaccamento shock delle grandi imprese. Controllano strettamente ogni movimento del potere statale, ricattandolo costantemente con la minaccia di un colpo di stato.

La natura dell’attuale Stato ucraino è un’alleanza tra il grande capitale e la più alta burocrazia statale, sostenuta da elementi fascisti, sotto il completo controllo politico e finanziario degli Stati Uniti.

Cause e natura dell’operazione militare speciale

Sulla base della teoria marxista, il conflitto militare in Ucraina non può essere considerato una guerra imperialista, come i nostri compagni stanno cercando di dimostrare. Per sua natura, questa è una guerra di liberazione nazionale del popolo del Donbass. E dal punto di vista della Russia, questa è una lotta contro una minaccia esterna alla sicurezza nazionale e al fascismo.

Non è un segreto che la milizia popolare del Donbass non sia stata in grado di resistere in modo indipendente alle molte migliaia di unità dell’esercito ucraino rifornito di armi straniere. La sconfitta delle milizie porterebbe inevitabilmente all’annientamento totale degli abitanti di lingua russa, molti dei quali erano cittadini russi. In conformità con la Costituzione della Federazione Russa, al fine di proteggere i suoi cittadini e garantire la sicurezza nazionale, la Russia ha intrapreso le azioni previste dalla legge, poiché era impossibile farlo in altri modi.

Il processo negoziale nel quadro degli accordi di Minsk è stato deliberatamente sabotato da Kiev con il sostegno di Stati Uniti e Unione Europea.

A questo punto, l’Ucraina aveva concentrato 150.000 soldati e battaglioni nazisti nel Donbass. Kiev, con il sostegno degli Stati Uniti, si preparava a riprendere il controllo del Donbass con mezzi militari.

Con la benedizione dei curatori americani, all’inizio di marzo di quest’anno, l’Ucraina si stava preparando a lanciare un’operazione militare per impadronirsi del Donbass e poi della Crimea. Oggi ci sono abbastanza dati per avvalorare questi piani.

Il regime di Bandera si prepara alla guerra da 8 anni. L’indottrinamento ideologico del personale militare è stato sistematicamente effettuato nello spirito di una vera e propria russofobia, sono state create le aree fortificate più potenti e l’esercito è stato saturato con le armi più recenti.

Seguendo i loro obiettivi geopolitici imperialisti, gli Stati Uniti includevano sistematicamente l’Ucraina nella sfera dei suoi interessi militari, trasformando il Paese in una punta di diamante della NATO, con l’intenzione di combattere la Russia “fino all’ultimo soldato ucraino”.

Nel dicembre 2021, la Russia si è rivolta agli Stati Uniti con una proposta per negoziare la non espansione della NATO verso Est. Gli americani hanno evitato una risposta diretta. A questo proposito, nel gennaio 2022, la Russia ha avvertito che in una situazione del genere sarebbe stata costretta ad adottare misure aggiuntive per proteggere la propria sicurezza nazionale.

Allo stesso tempo, le cose si stavano muovendo verso il dispiegamento di armi tattiche statunitensi in Ucraina. L’Ucraina, che ha quattro centrali nucleari e un grande potenziale scientifico e tecnico, ha iniziato i preparativi per creare le proprie armi nucleari.

Sotto il patrocinio del Pentagono, in Ucraina sono stati creati più di 30 laboratori per lo sviluppo di armi batteriologiche. Ci sono documenti che confermano il lavoro in questi laboratori con batteri particolarmente pericolosi, responsabili di malattie letali, nonché lo studio dei metodi per la loro distribuzione, tenendo conto della razza di una persona.

Tutto ciò rappresenta una minaccia non solo per la Russia, ma per tutta l’umanità.

Si sostiene che questo sia esclusivamente un argomento di contraddizioni interimperialistiche o di lotta per i mercati e i minerali. L’incapacità di vedere la componente nazionale delle questioni di classe e la componente di classe delle questioni nazionali conduce nel regno del dogmatismo.

L’interesse dell’oligarchia russa in Ucraina o la sua mancanza?

Nel tentativo di dimostrare che la guerra viene condotta nell’interesse della borghesia russa, nell’interesse della conquista delle risorse naturali e del potenziale industriale dell’Ucraina, i nostri compagni usano la dichiarazione di V. I. Lenin sulla natura delle guerre.

Tuttavia, l’affermazione che la leadership russa stesse preparando in anticipo un’acquisizione militare dell’Ucraina contraddice i fatti.

Fin dall’inizio, la leadership della Federazione Russa non ha sostenuto l’idea di un referendum sulla formazione delle repubbliche popolari del Donbass. A seguito degli accordi previsti dall’Accordo di Minsk-2, la Russia presumeva a priori che il Donbass sarebbe rimasto parte dell’Ucraina, anche se con un certo grado di autonomia. E la leadership russa, fino all’inizio dell’operazione militare, ha insistito sull’attuazione degli accordi di Minsk-2, cioè sull’appartenenza del Donbass all’Ucraina.

Allora, dov’è la preparazione per un’acquisizione imperialista?

L’Ucraina, la sua industria e le sue risorse dal 1991 sono state sfruttate al massimo dai monopoli degli Stati Uniti e dell’UE.

L’oligarchia russa non ha partecipato alla “spartizione della torta”, che è nella sfera degli interessi occidentali. Inoltre, l’oligarchia russa era contraria all’operazione militare in Ucraina. Ha cercato con tutte le sue forze di integrarsi nell’oligarchia mondiale, ed era già sotto forte pressione da parte dell’Occidente, che chiedeva da esso un’influenza più energica sul governo per mantenere l’orientamento filo-occidentale della Russia.

Inoltre, gli oligarchi russi hanno risentito molto dall’operazione militare russa in Ucraina. Sono inseriti negli elenchi delle sanzioni, palazzi e yacht gli vengono portati via, i conti bancari vengono congelati.

Non proviamo la minima simpatia per coloro che hanno saccheggiato la Russia per tre decenni e ora stanno perdendo il loro bottino. Vogliamo solo sottolineare che l’oligarchia russa non solo non era interessata all’operazione militare, ma ne soffriva anche. Rifiutandosi di sostenere questa operazione, le grandi imprese hanno perso non solo proprietà e denaro, ma anche influenza nell’élite dirigente russa.

Prestate attenzione in primo luogo a quali forze di classe si sono opposte all’operazione militare russa in Ucraina. Prima di tutto, quelle di un grande capitale monopolistico, i suoi rappresentanti politici nell’ambiente liberale, e i suoi servitori “creativi” tra la cosiddetta intellighenzia.

Naturalmente, riconosciamo l’esistenza di contraddizioni interimperialistiche. Il desiderio dei predatori imperialisti di impadronirsi delle risorse naturali ed energetiche di altri Paesi. La Russia è una vittima dei piani dell’Occidente di trasformare il nostro Paese in una fonte di materie prime a basso costo. E abbiamo combattuto contro tali piani per molti decenni. Ma non crediamo affatto che la Russia, nonostante tutta la depravazione del suo attuale sistema politico basato sul potere del grande capitale, si sia improvvisamente trasformata nello stesso predatore. La lotta in Ucraina ha un carattere fondamentalmente diverso che non rientra nei dogmi.

La posizione del Partito Comunista

È stato il Partito Comunista della Federazione Russa a definire per primo l’essenza del regime che ha preso il potere in Ucraina durante il Maidan del 2014. Così, tutta l’attività successiva del Partito è stata costruita proprio sulla base dell’essenza di classe dei processi politici in atto.

Siamo stati molto critici nei confronti della politica estera della leadership russa, abbiamo sempre condannato il disprezzo di fatto per gli interessi dei popoli che, fino a poco tempo fa, facevano parte dello Stato sovietico unificato.

Se qualcuno segue da vicino le nostre azioni (e ci è sembrato che i compagni greci conoscessero bene i nostri documenti), vedrà inevitabilmente che è stato il Partito Comunista della Federazione Russa che dal 2014 ha avanzato con insistenza la richiesta di riconoscimento dalla Russia delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Nessun altro partito politico in Russia ha fatto così tanto per sostenere la popolazione del Donbass. Dall’inizio abbiamo sostenuto il ritorno del Donbass in Russia. Non è il Partito Comunista a “mostrare solidarietà alla Russia Unita e al Presidente Putin”, ma essi, in virtù di imperativi storici, sono costretti a intraprendere la strada su cui il Partito Comunista della Federazione Russa ha ostinatamente insistito per tre decenni.

In una situazione del genere, è giusto dire che sosteniamo quasi ciecamente la politica di Putin in Ucraina?

I comunisti di Russia partecipano attivamente alla difesa della LPR-DPR. Centinaia di comunisti stanno combattendo i nazisti come parte delle truppe delle repubbliche popolari. Decine di comunisti sono morti in questa lotta. Per 8 anni, il Partito Comunista della Federazione Russa ha inviato 93 convogli con aiuti umanitari in queste repubbliche per un peso totale di 13.000 tonnellate e ha accolto migliaia di bambini per la salvezza e le cure in Russia.

In tutti questi anni, il Partito Comunista della Federazione Russa ha chiesto alla leadership russa di riconoscere l’indipendenza del Donbass.

È francamente spiacevole per noi sentire come i nostri compagni greci parlino con un elemento di disprezzo delle “cosiddette” Repubbliche popolari “del Donbass, poiché queste sono proprio le repubbliche popolari emerse come risultato della vera espressione della volontà delle masse.

I cittadini dell’LNR-DNR le hanno difese a costo della vita di migliaia di civili e combattenti dei loro eserciti durante gli 8 anni più duri di resistenza all’aggressione strisciante del neonazista Bandera.

Di fondamentale importanza è il fatto che non solo l’esercito russo stia combattendo contro il popolo di Bandera, ma anche le unità di volontariato dello stesso Donbass, in cui è presente uno strato molto ampio di comunisti e minatori.

E dov’è la “tutela degli interessi dell’oligarchia”? I nostri compagni, che ogni giorno mettono in pericolo la propria vita, stanno difendendo anche gli interessi dell’oligarchia russa? O stanno proteggendo la gente comune che è caduta vittima dei neonazisti che hanno preso il potere in Ucraina?

Bisogna avere una forte riluttanza a vedere il reale stato delle cose per affermare che il Partito Comunista della Federazione Russa sta mostrando solidarietà al gruppo dirigente.

L’intensità della lotta politica di classe in Russia non è affatto diminuita. La persecuzione dei comunisti e dei sostenitori del partito, anche dopo l’inizio dell’operazione militare in Ucraina, mostra che non c’è armonia di classe tra il Partito Comunista della Federazione Russa e l’attuale gruppo dirigente. Si possono elencare moltissimi casi in cui i nostri compagni subiscono repressioni. E reagiamo duramente alla persecuzione dei nostri compagni.

Allo stesso tempo, sottoponiamo il corso socio-economico dell’attuale governo a dure critiche. Nessun partito in Russia può affermare di essere stato più esplicito nelle sue critiche alle autorità.

Negli oltre trent’anni trascorsi dal colpo di stato anticomunista del 1991, abbiamo fornito innumerevoli prove della nostra risoluta lotta contro la fazione al potere. Ecco perché il nostro partito gode di un ampio sostegno da parte delle masse.

Il Partito Comunista della Federazione Russa ha ricevuto quasi il 19% dei voti alle elezioni della Duma di Stato nel settembre 2021. E questo nelle condizioni di una ben consolidata macchina di brogli elettorali. Siamo sicuri che il livello del nostro sostegno tra la gente è molto più alto. E ciò accade perché siamo guidati, nello spirito del marxismo-leninismo, dal desiderio di studiare attentamente gli interessi e gli umori delle persone. A proposito, sostenendo l’operazione speciale della Russia in Ucraina, il Partito Comunista ha espresso la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini russi.

Per quanto riguarda le accuse di “flirtare con sentimenti nazionalisti e forze nazionaliste”, siamo orgogliosi di affermare che il Partito Comunista della Federazione Russa è la principale forza patriottica di sinistra in Russia.

E consideriamo nostro dovere internazionale proteggere gli interessi del popolo russo e di altri popoli che hanno convissuto per secoli con i russi, principalmente ucraini e bielorussi. E negare il significato storico del mondo russo o della civiltà russa, a nostro avviso, è altrettanto assurdo quanto negare il grande significato dell’antica civiltà greca.

Quando Manolis Glezos strappò la bandiera nazista dall’Acropoli, fu guidato non solo dagli interessi di classe, ma anche dall’orgoglio nazionale dei greci, che si unirono risolutamente alla lotta contro l’occupazione tedesca.

Atteggiamento della comunità mondiale agli eventi in Ucraina

Sebbene i politici e i media occidentali, dipingendosi con arroganza come “opinione pubblica mondiale”, partecipino apertamente alla guerra a fianco dei neonazisti, i più grandi Paesi dell’Asia, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’America Latina, che sanno in prima persona cosa sia l’Europa e il neocolonialismo americano, giustamente considerano ciò che sta accadendo in Ucraina come la lotta della Russia contro il mondo unipolare guidato dagli Stati Uniti.

I Paesi la cui popolazione costituisce il 60% della popolazione mondiale sostengono l’operazione russa o assumono una posizione neutrale.

Una posizione aggressiva è assunta solo da coloro che, nel 1941, sono venuti da noi con una guerra come parte della coalizione nazista. Questi sono i Paesi d’Europa, così come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, che hanno fatto molto per far rivivere la macchina militare nazista dopo la sconfitta nella Prima guerra mondiale. Oggi la Russia è di nuovo in lotta contro il fascismo e contro coloro che lo sostengono in Europa e negli Stati Uniti.



Memori dei meriti eroici del Partito Comunista di Grecia nella lotta contro il nazismo e contro la dittatura militare, respingiamo categoricamente l’idea che i nostri compagni possano finire consapevolmente nel campo di coloro che ora stanno cercando di schiacciare la Russia attraverso l’Ucraina. Sottolineiamo ancora una volta il nostro profondo rispetto per il KKE come partito che ha dato un enorme contributo alla rinascita del movimento comunista e operaio internazionale dopo la distruzione dell’URSS nel 1991. Tuttavia, le dichiarazioni dei nostri compagni a volte suonano come la verità ultima. Siamo per il dialogo fraterno, che ha sempre aiutato i comunisti di tutto il mondo a comprendere l’essenza degli eventi e a sviluppare un proprio approccio corretto e veramente marxista alla loro valutazione.
 
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view post Posted on 18/6/2022, 14:04
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dal punto di vista della Russia, questa è una lotta contro una minaccia esterna alla sicurezza nazionale e al fascismo.

Kautsky separa la politica dell'imperialismo dalla sua economia interpretando le annessioni come la politica "preferita" del capitale finanziario, e contrapponendo ad essa un'altra politica borghese, senza annessioni, che sarebbe, secondo lui, possibile sulla stessa base del capitale finanziario. Si avrebbe che i monopoli nella vita economica sarebbero compatibili con una politica non monopolistica, senza violenza, non annessionista; che la ripartizione territoriale del mondo, ultimata appunto nell'epoca del capitale finanziario e costituente la base della originalità delle odierne forme di gara tra i maggiori Stati capitalistici, sarebbe compatibile con una politica non imperialista. In tal guisa si velano e si attutiscono i fondamentali contrasti che esistono in seno al recentissimo stadio del capitalismo, in luogo di svelarne la profondità. Invece del marxismo si ha del riformismo borghese.
(Lenin - Imperialismo, Fase Suprema del Capitalismo)
 
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QUOTE (Shokut L @ 18/6/2022, 15:04) 
dal punto di vista della Russia, questa è una lotta contro una minaccia esterna alla sicurezza nazionale e al fascismo.

Quindi la contraddizione principale sarebbe la lotta tra le masse popolari russe e il fascismo ucraino appoggiato dalla NATO, non la lotta tra imperialismo atlantico e russo; e questa guerra dovrebbe essere considerata una guerra di liberazione nazionale in cui il proletariato di tutto il mondo deve unirsi appoggiando la borghesia nazionale russa.
A me pare una grande esagerazione...
 
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