Comunismo - Scintilla Rossa

Cina: dove sta andando?

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view post Posted on 3/5/2022, 10:42

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Gli ultimi post di questa discussione sono davvero interessanti ed e' un peccato che il compagno Kazan sia sparito. Tuttavia vorrei ribadire un punto che non sara' mai sottolineato abbastanza:
il gradualismo e' in completo contrasto con il materialismo dialettico. Cio' posto, in Cina la controrivoluzione borghese c'e' stata con Deng, una nuova rivoluzione proletaria la stiamo ancora aspettando e fino a quel momento al potere c'e' e ci sara' la borghesia (burocratica o privata che sia). Che i maoisti cinesi alleati con Xi Jinping lo stiano appoggiando per accumulare quantitavamente una rimonta socialista e' un bene ma cio' non toglie che ad un certo punto dovra' avvenire una nuova rivoluzione, una ripresa del potere del proletariato, non vi sono alternative.

SPOILER (click to view)
QUOTE (primomaggio1945 @ 17/3/2021, 15:07) 
Compagni,
dovete tutti analizzare le vostre responsabilità. Se dovete cacare, cacate! Se dovete
scorreggiare, scorreggiate! Vi sentirete molto meglio.

Mao Tse Tung, Intervento alla conferenza di Lushan,1959, in volume 17 delle opere di mao tse tung, edizioni rapporti sociali.

Questa non me la aspettavo, che personaggio il grande Mao ^U^


Edited by k7ygd - 3/5/2022, 12:01
 
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view post Posted on 3/5/2022, 10:49
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Ma tanto "In Cina una parte di accademici fa "studi sul marxismo"" (cit. Kazan), quindi è tutto ok
 
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view post Posted on 3/5/2022, 11:01

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Be' via, dopo le pesanti sconfitte che il movimento comunista internazionale ha dovuto sopportare, un po' di ottimismo ogni tanto non guasta :P

No seriamente, compagno Kazan, se ancora ci leggi, rivaluta questo forum, anche se ci controbattiamo a vicenda, talvolta anche focosamente, e' solo per amor della dialettica e della ricerca scientifica.
 
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view post Posted on 2/2/2023, 12:38

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Conoscete la professoressa maoista Pao-yu Ching?
Qua alcune sue opere.
In particolare mi hanno consigliato questo scritto.

Edited by k7ygd - 2/2/2023, 19:36
 
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view post Posted on 2/6/2023, 08:50
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Movimento di capitali sotto il socialismo?


23 maggio 2023 Luca Zeiss

Lucas Zeise sul piacere ei rischi delle operazioni di capitale


LP21 Nota del redattore: la Cina è un paese socialista o è un paese capitalista governato da un partito comunista? Nel DKP c'è stata una disputa su questa questione per anni, meglio per decenni. Non svolge alcun ruolo diretto nella pratica del partito. Ma influisce sull'obiettivo del partito, nel cui valido programma del 2006 il socialismo è chiaramente indicato come obiettivo. L'estate scorsa, l'esecutivo del partito del DKP ha presentato una mozione contro la propaganda anti-cinese e contro “la rappresentazione della Repubblica popolare cinese come un impero del male”. D'altra parte, non si parla della differenza tra capitalismo e socialismo. Ecco perché i sostenitori socialisti ortodossi del partito temono

Uno di questi ortodossi, Lucas Zeise, è stato catturato l'ultimo giorno dello scorso anno. Da più di dieci anni, Zeise scrive una rubrica in ogni edizione del fine settimana del quotidiano Junge Welt dal titolo “Sul piacere e sui rischi dei movimenti di capitali”. Nel numero di fine anno, conclude – non sorprendentemente – dal fatto che esiste un mercato dei capitali altamente sviluppato nella Repubblica popolare cinese che questo paese ha un sistema economico capitalista (e per niente socialista). Per i redattori capo dello Junge Welt, questa verità apparentemente banale era ovviamente una ragione sufficiente per rimuoverla dal giornale. Sta facendo a meno di questo vecchio editorialista quest'anno.

Di seguito è riportato il testo di Lucas Zeise, che è stato nascosto ai lettori di jW.

Luca Zeiss

Nel vero socialismo della RDT c'erano i soldi. C'erano banconote e monete che servivano per comprare beni di tutti i giorni e meno. Ma non aveva l'importanza fondamentale che ha nelle odierne condizioni capitaliste. La ragione di ciò è ovvia e fondamentale: il denaro non poteva diventare capitale. Questa è anche la principale differenza tra capitalismo e socialismo.

Nel socialismo esiste ancora la proprietà privata. Ecco perché ci sono anche persone che hanno più proprietà di altre. Il ricco può, come gli accaparratori di Marx, accumulare gran parte della sua ricchezza sotto forma di denaro (alla cassa di risparmio o come cambiali in uno scrigno), ma non può convertire questa ricchezza monetaria in capitale per realizzare quell'autofinanziamento. -riproduzione della ricchezza che il capitalismo non solo è possibile, ma onnicomprensiva. Non può comprare lavoratori sul mercato del lavoro, comprare la fabbrica di produzione sul mercato dei beni e degli immobili, comprare le macchine e le materie prime di cui ha bisogno, e tanto meno farsi credito sul mercato dei capitali per finanziare il tutto, figuriamoci sul capitale scambio acquisire società esistenti. difficoltà ovunque. Tutto rigorosamente regolamentato

L'incapacità del denaro di funzionare come capitale è stata dannosa per la reputazione internazionale della valuta dei paesi socialisti. Solo coloro che volevano acquistare merci o materie prime prodotte in questi paesi hanno acquistato denaro da questi paesi sul mercato dei cambi. La domanda era corrispondentemente bassa. Chiunque ricevesse rubli o marchi della RDT, forse perché lì aveva venduto macchine o farina di pesce, ha cercato rapidamente di scambiare questi soldi con dollari o marchi tedeschi. Le valute socialiste, come quelle dei paesi in via di sviluppo, erano quindi strutturalmente sottovalutate. Indebitarsi in valute occidentali, come fecero in modo particolarmente eccessivo Romania e Polonia, era quindi economicamente sfavorevole e contribuì anche al declino dei paesi socialisti europei.

Anche sotto il socialismo, i lavoratori sono assunti per lavorare, ma i salari sono fissati politicamente. Non si può parlare del valore della forza lavoro perché non è una merce. I beni di produzione vengono allocati anziché liberamente acquistati. Il mercato dei capitali che è centrale per il capitalismo (chiamato anche mercato finanziario nel capitalismo più sviluppato) non esiste affatto. Nel capitalismo, il movimento del capitale avviene lì sotto forma di denaro, il capitale fluisce dai settori meno redditizi a quelli più redditizi, sostiene lì l'attività di investimento e determina così la direzione in cui la società si sviluppa economicamente. Il denaro non può fare tutte queste cose meravigliose sotto il socialismo. Al contrario, se esiste un mercato dei capitali sviluppato in un paese, come in Cina oggi, si può concludere che

Insomma, il socialismo si riconosce dal fatto che il denaro non può diventare capitale.

www.lunapark21.net/kapitalverkehr-im-sozialismus/
 
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view post Posted on 3/6/2023, 19:14
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[....]Nel giugno 2016 l'Inter passa in mano all'attuale proprietà cinese. Il Gruppo Suning, con Steven Zhang presidente, acquista il 68.55% delle quote nerazzurre, mentre è nel gennaio del 2019 che l'altro 31.05% (con qualche socio di minoranza a completare il pacchetto restante e inferiore all'1%) viene acquisito dalla LionRock Capital
[....]
Yonghong Li era stato il primo proprietario straniero (senza considerare il co-fondatore inglese Edwards) nella storia del Milan. Attraverso la società lussemburghese "Rossoneri Sport Investment Lux", l'imprenditore cinese aveva acquisito nell'aprile 2017 il 99.93% del capitale sociale del Milan dal gruppo Fininvest, chiudendo così la gloriosa era Berlusconi. L'epoca cinese, tuttavia, finirà dopo un solo anno a causa di inadempimenti obbligazionali verso il fondo Elliott
[.....]

https://sport.sky.it/calcio/serie-a/squadr...ri-stranieri#22
 
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view post Posted on 6/1/2024, 10:53
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manifestazione di massa per il 130° anniversario della nascita di mao tsetung a shaoshan, cina (da maoist road)


Pubblicato il 03/01/2024 da pennatagliente
In several media there were reports on a mass-demonstration in Chairman Mao’s hometown, Shaoshan, on the eve of the 130th anniversary of his birth. A huge crowd, locals and people from other parts of the country, gathered for a commemoration.

In footage published on social media one can see people raising the portrait of Chairman Mao, waving banners with the images of Marx, Engels, Lenin, Stalin and Chairman Mao, demanding a return to socialism and rejecting revisionism in speeches, chants and slogans from the time of the Great Proletarian Cultural Revolution.

mao%20130%201
mao%20130%202
The banner reads “Remember what he said about opposing revisionism and having the courage to carry out rebellion against revisionism”; source: X
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view post Posted on 27/3/2024, 00:20
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L’invasione cinese del Messico

Alessandro Lubello, giornalista di Internazionale


Lo scambio di merci sta rallentando in tutto il mondo, ma c’è un’eccezione, scrive Bloomberg: le esportazioni di prodotti cinesi in Messico. Nel 2023 erano aumentate del 35 per cento rispetto all’anno precedente, mentre a gennaio di quest’anno sono cresciute del 60 per cento. Secondo l’azienda di analisi di mercato Xeneta, questo è “oggi il flusso commerciale che cresce più rapidamente nel mondo”. Tra i motivi c’è soprattutto quello di evitare i dazi statunitensi sui prodotti cinesi: passando per il Messico, all’ingresso negli Stati Uniti si pagano i dazi agevolati dello United States-Mexico-Canada agreement, firmato nel 2020.

Un esempio eclatante è il settore delle auto. Elon Musk, l’amministratore delegato della Tesla, ha invitato i fornitori cinesi a lavorare in Messico, dove potrebbero creare impianti simili a quelli con cui a Shanghai assicurano componenti alla casa automobilistica statunitense. Musk vuole aprire un impianto per la produzione di veicoli di fascia bassa nello stato messicano di Nuevo León, grazie anche ai 153 milioni di dollari di sussidi messi a disposizione dal governo locale.

Secondo i dati preliminari diffusi dalla Ina, l’associazione dei produttori messicani di componenti per le auto, l’anno scorso erano attive nel paese 33 aziende cinesi, diciotto delle quali esportano negli Stati Uniti. Nel frattempo, per la prima volta in vent’anni il Messico ha superato la Cina come principale fonte delle importazioni statunitensi.


www.internazionale.it/notizie/ales...-cinesi-messico

Edited by aixo - 27/3/2024, 01:05
 
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view post Posted on 29/4/2024, 11:21
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Dall'ANSA (non mi fa scrivere l'URL)

Pechino sarà "sempre" aperta alle imprese straniere, ha detto il primo ministro cinese, Li Qiang, incontrando il capo di Tesla, Elon Musk, nel secondo viaggio del miliardario americano nel Paese nel giro di un anno.
Secondo l'emittente statale Cctv, Li ha detto a Musk che il mercato cinese su larga scala sarà sempre aperto alle imprese finanziate dall'estero, promettendo che la Cina "continuerà a lavorare duramente per espandere l'accesso al mercato".

(ANSA-AFP).


Al di là della cosa in sé, mi preme evidenziare come sembri che i cinesi già da un po' stiano abbandonando finanche la retorica comunista, voi cosa ne pensate?
 
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view post Posted on 1/5/2024, 10:28

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CITAZIONE (Compagno Folagra @ 29/4/2024, 12:21) 
Dall'ANSA (non mi fa scrivere l'URL)

Pechino sarà "sempre" aperta alle imprese straniere, ha detto il primo ministro cinese, Li Qiang, incontrando il capo di Tesla, Elon Musk, nel secondo viaggio del miliardario americano nel Paese nel giro di un anno.
Secondo l'emittente statale Cctv, Li ha detto a Musk che il mercato cinese su larga scala sarà sempre aperto alle imprese finanziate dall'estero, promettendo che la Cina "continuerà a lavorare duramente per espandere l'accesso al mercato".

(ANSA-AFP).


Al di là della cosa in sé, mi preme evidenziare come sembri che i cinesi già da un po' stiano abbandonando finanche la retorica comunista, voi cosa ne pensate?

Penso che in determinate condizioni storiche sia possibile arrivare a forme di socialismo, ma il difficile è creare l'uomo socialista. Per quello ci vogliono parecchie generazioni e la barra della rivoluzione deve essere tenuta sempre dritta. Credo che Stalin e Mao si fossero trovati di fronte allo stesso problema: generazioni di incrostazioni di individualismo e massimizzazione del proprio profitto personale impedivano la completa statalizzazione dei mezzi di produzione ( i colcos, se non erro, erano forme cooperative date in concessione, unico modo per fare accettare ai contadini di mettere la terra in comune). In Cina la situazione era ancora peggiore e per spingere la crescita hanno dovuto introdurre il mercato, lo sfruttamento di capitali stranieri, unica forma accettata di alienazione dei prodotti del lavoro da parte di contadini e lavoratori. Se da una parte è un bene che ci siano più attori della stessa forza sul piano geopolitico, dall'altra parte in Cina stanno instillando un virus individualista mutato e geneticamente potenziato, che mi lascia perplesso sulla possibilità di una radicale svolta socialista entro qualche lustro ( di cui parla Cheng Fu, se non mi sbaglio), senza sollecitare manifestazioni interne di dissenso di tutti i borghesi e piccolo borghesi allevati nella parola d'ordine Mercato. E' chiaro che finché permangono tensioni con l'Occidente morente questa svolta non potrà mai essere attuata, visto il pericolo di aprire un secondo fronte, questa volta interno. L'unica possibilità di accelerazione in direzione realmente socialista potrebbe verificarsi se in Europa si creerà una spinta ideologica rivoluzionaria, critica verso l'individualismo e il mercato, quale unica e migliore possibilità di soddisfare i bisogni. Ma per questo credo che occorreranno alcuni anni.

Edited by Cheng - 1/5/2024, 12:19
 
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view post Posted on 1/5/2024, 12:07
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Condivido l'analisi sulla costruzione dell'uomo nuovo, ma il più grande ostacolo alla sua costruzione non è tanto l'occidente concreto ma quello ideale; difatti krushov diceva nell'incontro che fece con (mi pare) Nixon - ad una esposizione di elettrodomestici americani - che voleva emularli, anzi superarli, in termini di benessere come adesso afferma una certa retorica cinese col "sogno cinese" e vari slogan. La cosa è impossibile - a parer mio - per due ordini di ragione:
Il primo è che quella americana è una vetrina rappresentante la sola borghesia;
Il secondo è che anche le fasce più basse che godono di un certo tenore di vita lo fanno per via della rapina che perpetra la borghesia nei confronti delle altre nazioni.
Un paese socialista non può e non dovrebbe cercare di competere perché facendolo o fallirebbe o finirebbe per snaturarsi. Dopodiché - per la mia ignorante opinione - reputo anzi che stiano facendo bene nella loro opera di lotta contro il neocolonialismo, e se nel lungo periodo riscontreranno vittorie tattiche sarà per lo stato di avanzamento di questo processo di erosione di questa base sistemica, il cui crollo porterà ad incrinare il "sogno americano" per ragioni economiche, e conseguentemente anche il riferimento ideale che alcuni hanno in esso anche nei paesi socialisti. In ultimo che essi siano revisionisti o meno, che le loro azioni siano rivolte a prendere il posto degli americani o no, stanno accidentalmente facendo un favore alle masse popolari, benché su di loro e sul loro modello il mio giudizio non è granché positivo, anche perché non mi è chiaro sia analiticamente come funzioni il modello in sé, sia perché non mi è chiaro cosa vogliano realmente fare visto che la propaganda piena di melassa sul multipolarismo e sui fiorellini la fa anche Putin non perché ci creda ma perché - per sua stessa ripetuta(!) ammissione - dopo aver tentato di partecipare alla sparizione del mondo con gli altri imperialisti gli hanno detto no, e quindi è andato verso la seconda scelta.
Aprendo una parentesi: la cosa mi è ancora meno chiara quando vedo che il loro intrattenere rapporti in Italia con partiti comunisti sia limitato a mandare l'ambasciatore a sentire le scemenze di Rizzo che mi sembra giusto internazionalismo di facciata, ma forse mi sbaglio - o quanto meno mi auguro.

PS giacché si parla di Putin
Non so se anche altri l'hanno notato, ma quando l'americano gli fece una domanda che concerneva la Cina Putin rispose - abbastanza freddamente - una cosa del tipo "sono lì sul confine, i vicini non si scelgono, ci dobbiamo avere a che fare".
Non so se sia dovuto al fatto che fosse un intervista rivolta principalmente ad europei ed americani - che spiegherebbe anche i continui appelli, quasi ridicoli, a ricucire i rapporti - oppure se sia dovuto ad una esternazione di rapporti oggettivamente non idilliaci, ma sta di fatto che la cosa mi rimase impressa.
 
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610 replies since 3/10/2009, 09:10   16855 views
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