| MILANO - In fin di vita per un malore dopo aver fumato dell'hashish, poche ore prima, con i compagni di scuola. E' questa la vicenda che vede tragicamente protagonista un diciottenne di un paese in provincia di Viterbo, Federico Rosati, in gita a Milano con il suo istituto. Ieri, improvvisamente, Federico si è sentito male mentre si trovava nel centro del capoluogo lombardo, e ora è ricoverato in coma irreversibile all'ospedale. Sul banco dell'accusa, ancora una volta, uno spinello. Il giovane, infatti, aveva fumato durante il viaggio da Montefiascone, dove vive con la madre e il fratello (il padre è morto anni fa).
E i medici della clinica S.Rita, dove si trova ricoverato, se da una parte attribuiscono le cause cliniche a una malformazione arteriovenosa, dall'altra "non escludono che ci possano essere state delle concause, legate allo stress, all'agitazione, al viaggio e magari anche ad altri fattori esogeni come l'uso di alcune sostanze". La scolaresca era giunta a Milano ieri pomeriggio, aveva lasciato i bagagli in albergo e aveva subito visitato il centro della città, dal Castello Sforzesco al Duomo. Quando è stato soccorso, ieri sera intorno alle 17, mentre si trovava sotto i portici del Duomo, in un fast-food, Federico era già incosciente. Il caso ricorda un fatto analogo del maggio 2007 che destò molto scalpore e che vide vittima Dario Evola, un quindicenne morto in classe dopo aver fumato uno spinello durante l'intervallo in un istituto tecnico di Paderno Dugnano (Milano). In quell'occasione, però, l'autopsia aveva stabilito che il ragazzino non aveva patologie, mentre gli esami eseguiti ieri allo studente viterbese hanno evidenziato una malformazione arteriovenosa alla testa, la presunta causa diretta dell' emorraggia che ha portato al coma Federico.
Di certo Federico aveva in tasca 10 grammi di hashish. Il particolare è emerso dal rapporto degli agenti intervenuti all'ospedale, che hanno trovato lo stupefacente nei suoi vestiti. Alcuni dei suoi compagni di classe, sentiti subito dopo il malore, avrebbero ammesso che il giovane aveva fumato hashish con altri in un'area di sosta, durante una pausa del viaggio in pullman. La polizia non esclude che la droga sia stata acquistata prima della partenza, magari per qualche festino serale tra compagni. Intanto, i genitori, secondo quanto riferito dalla direzione sanitaria, sono orientati a donare i suoi organi non appena sarà stata accertata la morte cerebrale. Probabilmente, però, il ragazzo verrà presto trasferito in una struttura più vicina al suo paese d'origine.
IDEALI PER LOTTARE, NO DROGA PER MORIRE!
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