Comunismo - Scintilla Rossa

manifesto del partito comunista italiano degli anni 50

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Josif Vissarionovic Dzugasvili
view post Posted on 8/2/2009, 10:25




CITAZIONE (carre @ 8/2/2009, 00:26)
Mi pare che nel volantino si dica che il PCI "non è un partito ateo".
Non ho capito il tuo intervento.

I membri del partito erano credenti cquindi non si poteva dichiararlo ateo
 
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view post Posted on 8/2/2009, 11:44
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compagno

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Comunismo . Scintilla Rossa

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Il problema sollevato nel topic è appunto questo.
I membri del Partito comunista non possono essere "credenti" e tanto meno "cattolici praticanti". Lenin e soprattutto Engels spiegano come una tale posizione fa scadere il Partito Comunista, in un volgare Partito Socialdemocratico piccolo-borghese. I fatti hanno dato loro pienamente ragione.
Un'altra indicazione di Lenin ci dice che è meglio avere meno iscritti, ma "migliori", piuttosto che una pletora di borghesucci che impediscono al Partito del proletariato di svolgere il proprio indispensabile compito.
Insomma la religione è un "affare privato" nella società, ma non può esserlo nel Partito Comunista, perché quest'ultimo deve essere l'avanguardia della classe. Non può esssere come il resto della classe, né tanto meno la sua retroguardia.
 
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BrigataGaribaldi
view post Posted on 8/2/2009, 11:59




D'accordo,ma il senso del manifesto è: anche se siete cattolici votate per il PCI. Non, cattolici entrate nel PCI.
 
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Redskin_Roma
view post Posted on 8/2/2009, 12:40




Prima di muovere critiche verso il PCI di allora bisognerebbe tenere conto della presenza capillare della DC sul territorio italiano nel primissimo dopoguerra. Parliamo di un partito che organizzava la vita sociale dal paesino più piccolo alle città industriali più grandi come Torino e Milano, che offriva luoghi di ritrovo e di svago ad ogni fascia della popolazione e che addirittura in certe zone era più popolare, tra gli operai, i contadini ed i bracciani, del PCI (nel Nord-est in particolare); aggiungiamo poi l'opera di demonizzazione portata avanti dalla DC nei confronti dei comunisti, roba che se si era dei 'rossi' ci si ritrovava ad essere isolati ed addirittura evitati dal resto della comunità. Oltretutto parliamo di un partito che non si faceva scrupoli a mettere in mezzo il Papa, o addirittura Dio, nelle varie questioni politiche (sembra una cazzata, ma le frasi del tipo «Nel segreto della cabina elettorale, Dio ti vede Stalin no» avevano un certo peso sull'italiano medio, spesso ignorante ed addirittura analfabeta).
Inoltre dirsi apertamente atei ed anti-clericali avrebbe permesso alla DC di presentare i comunisti (come effettivamente successe) come dei selvaggi, privi di valori e nemici della famiglia (temi carissimi ad una popolazione indottrinata da 20 anni di fascismo e stordita da secoli di cattolicesimo).
E si potrebbe continuare all'infinito... Per noi è facile parlare, per noi l'ingerenza della chiesa sono un comunicato da parte del Papa sul giornale (anche se col caso di Eluana stanno veramente passando il segno, ma è un altro discorso), mentre nel primo dopoguerra si parlava di un vero e proprio controllo totale.
 
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Il Quarto Stato
view post Posted on 8/2/2009, 13:12




Ecco tutti i frutti di politiche borghesi ...
 
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Josif Vissarionovic Dzugasvili
view post Posted on 8/2/2009, 13:27




CITAZIONE (Redskin_Roma @ 8/2/2009, 12:40)
Prima di muovere critiche verso il PCI di allora bisognerebbe tenere conto della presenza capillare della DC sul territorio italiano nel primissimo dopoguerra. Parliamo di un partito che organizzava la vita sociale dal paesino più piccolo alle città industriali più grandi come Torino e Milano, che offriva luoghi di ritrovo e di svago ad ogni fascia della popolazione e che addirittura in certe zone era più popolare, tra gli operai, i contadini ed i bracciani, del PCI (nel Nord-est in particolare); aggiungiamo poi l'opera di demonizzazione portata avanti dalla DC nei confronti dei comunisti, roba che se si era dei 'rossi' ci si ritrovava ad essere isolati ed addirittura evitati dal resto della comunità. Oltretutto parliamo di un partito che non si faceva scrupoli a mettere in mezzo il Papa, o addirittura Dio, nelle varie questioni politiche (sembra una cazzata, ma le frasi del tipo «Nel segreto della cabina elettorale, Dio ti vede Stalin no» avevano un certo peso sull'italiano medio, spesso ignorante ed addirittura analfabeta).
Inoltre dirsi apertamente atei ed anti-clericali avrebbe permesso alla DC di presentare i comunisti (come effettivamente successe) come dei selvaggi, privi di valori e nemici della famiglia (temi carissimi ad una popolazione indottrinata da 20 anni di fascismo e stordita da secoli di cattolicesimo).
E si potrebbe continuare all'infinito... Per noi è facile parlare, per noi l'ingerenza della chiesa sono un comunicato da parte del Papa sul giornale (anche se col caso di Eluana stanno veramente passando il segno, ma è un altro discorso), mentre nel primo dopoguerra si parlava di un vero e proprio controllo totale.

Un conto è la tattica e un altro è la tattica rigettando i propri valori,secondo ques'analisi noi non dovremmo dire di essere comunisti
 
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Redskin_Roma
view post Posted on 8/2/2009, 13:45




Nel primo dopoguerra i comunisti dovettero scegliere se fare dei compromessi o essere emarginati politicamente. Se l'alternativa è non poter volantinare, tenere comizi, aprire sezioni e, per farla breve, non avere alcuna agibilità politica, smussare il proprio disprezzo per la chiesa e la DC è la scelta migliore - a meno che ovviamente non si voglia fare i 'duri e i puri', ma questa tattica non ha mai portato a risultati concreti.
Alla fine voler temporeggiare ha portato i suoi frutti: negli anni '50 sono stati i comunisti a sostituire la DC nell'organizzazione della vita sociale, nella creazione di luoghi di aggregazione (le case del popolo) e nella creazione di leghe e strutture per resistere ai soprusi degli industriali e dei proprietari terrieri - cosa che gli scioperi al nord e l'occupazione dei terreni agricoli al sud dimostrano.
Il compromesso non piace a nessuno, ma se l'alternativa è rinunciare del tutto alla propria attività politica la scelta è presto fatta; all'epoca il PCI rischiava addirittura di divenire fuorilegge, cosa che successe in Francia negli anni '50. All'epoca era in atto un scontro politico e culturale tra le istituzioni e la chiesa nei confronti dei comunisti, e fare la voce grossa non avrebbe portato a niente, se non a più repressione, più arresti e un allontanamento ancora maggiore delle masse nei confronti del PCI e dei sindacati.
 
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Josif Vissarionovic Dzugasvili
view post Posted on 8/2/2009, 13:51




Infatti la chiesa ora ammette questi partiti perchè hanno rinunciato al comunismo,togliatti veniva comunque considerato differentemente dopo il suo abbandono del comunismo
 
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Lepontico
view post Posted on 8/2/2009, 14:08




carre, le tue argomentazioni sono del tipo: "Engels ha detto così, quindi deve essere così", senza dimostrare nella pratica. Era così fondamentale nell'Italia degli anni '50 che il PCI si precludesse alla quasi totalità della classe lavoratrice italiana? Secondo me sarebbe stato un comportamento suicida, te puoi parlare di antimarxismo, ma cerchiamo di rimanere con i piedi per terra e di analizzare i fatti non in senso idealistico. Prima di tutto chiediamoci: perchè i comunisti devono essere immuni da credenze religiose? Il marxismo si fonda sul materialismo storico e non su principi idealistici quindi è opposto all'esistenza di ogni tipo di credenza religiosa; inoltre è storicamente opposto al cristianesimo in quanto questo ha rappresentato (e rappresenta in gran parte) un aspetto sovrastrutturale al potere costituito di sfruttamento, che giustifica lo sfruttamento e che distoglie (come una droga..) l'uomo dai propri bisogni e interessi materiali; ma cerchiamo di comprendere che cos'era la religione cattolica dell'Italia degli anni '50: questa si basava sull'entità morale del papa e sulle parrocchie, istituzioni che, a parte i "cattolici militanti", erano soprattutto seguiti come se fosse una tradizione dalle donne nei paesi, sebbene la quasi totalità della popolazione era battezzata cresimata ecc. Si trattava quindi per la stragrande maggioranza della popolazione di un "comportamento tradizionale" (si andava a messa per Natale perchè era tradizione, non perchè la propria coscienza rispondeva ai dettami dell'ortodossia dottrinale cattolica), solo una minoranza di cattolici militanti (l'azione cattolica, la fuci, CL ecc.) agivano deliberatamente per applicare la dottrina e quindi (inconsapevolmente o meno) per giustificare un assetto di sfruttamento o per crearne altri. Detto questo, di fronte ad una popolazione tradizionalmente cattolica, di fronte ad una Chiesa istituzionalizzata e radicata territorialmente che si scagliava contro i comunisti e i loro sostenitori, risultava evidentemente secondario che un comunista (cioè una persona che agiva per l'interesse della propria classe lavoratrice) si sposasse in Chiesa perché così imponeva la tradizione, andasse a messa il giorno di Natale o di Pasqua ecc. Si trattava di elementi e comportamenti tradizionali del tutto secondari alla dottrina e non confliggenti con la pratica e l'azione dei comunisti (e sfido chiunque a dimostrare il contrario). Una cosa è la tradizione e un'altra è una dottrina. E dato il radicamento di questa tradizione e la sua dipendenza da alte sfere anticomuniste militanti, togliere a questi ultimi il controllo morale e materiale dei "fedeli" era una questione importantissima.
Il tuo discorso può valere magari per altre forme e comportamenti, come i catto-comunisti; ma cosa completamente diversa è una tradizione, includere persone che si sentivano "cattoliche" non tanto per fedeltà ad una dottrina codificata ma che sentivano quell'aggettivo come se fosse simile a "italiano" o "europeo".
Ora dovresti dimostrare come questo atteggiamento abbia effettivamente influito; argomentando però, non parlando per frasi fatte. E delineare (nell'Italia di quegli anni) quale alternativo comportamento avrebbe dovuto assumere il partito per acquistare ugualmente sostegno di massa.
 
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Krissss
view post Posted on 8/2/2009, 14:11




CITAZIONE (Redskin_Roma @ 8/2/2009, 12:40)
Prima di muovere critiche verso il PCI di allora bisognerebbe tenere conto della presenza capillare della DC sul territorio italiano nel primissimo dopoguerra. Parliamo di un partito che organizzava la vita sociale dal paesino più piccolo alle città industriali più grandi come Torino e Milano, che offriva luoghi di ritrovo e di svago ad ogni fascia della popolazione e che addirittura in certe zone era più popolare, tra gli operai, i contadini ed i bracciani, del PCI (nel Nord-est in particolare); aggiungiamo poi l'opera di demonizzazione portata avanti dalla DC nei confronti dei comunisti, roba che se si era dei 'rossi' ci si ritrovava ad essere isolati ed addirittura evitati dal resto della comunità. Oltretutto parliamo di un partito che non si faceva scrupoli a mettere in mezzo il Papa, o addirittura Dio, nelle varie questioni politiche (sembra una cazzata, ma le frasi del tipo «Nel segreto della cabina elettorale, Dio ti vede Stalin no» avevano un certo peso sull'italiano medio, spesso ignorante ed addirittura analfabeta).
Inoltre dirsi apertamente atei ed anti-clericali avrebbe permesso alla DC di presentare i comunisti (come effettivamente successe) come dei selvaggi, privi di valori e nemici della famiglia (temi carissimi ad una popolazione indottrinata da 20 anni di fascismo e stordita da secoli di cattolicesimo).
E si potrebbe continuare all'infinito... Per noi è facile parlare, per noi l'ingerenza della chiesa sono un comunicato da parte del Papa sul giornale (anche se col caso di Eluana stanno veramente passando il segno, ma è un altro discorso), mentre nel primo dopoguerra si parlava di un vero e proprio controllo totale.

D'accordissimo
 
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_@L!0_
view post Posted on 8/2/2009, 14:52




Si, anche io son d'accordo con Gori.
 
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Josif Vissarionovic Dzugasvili
view post Posted on 8/2/2009, 20:34




L'inganno del PCI ha portatto a questa sinistra
 
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Redskin_Roma
view post Posted on 8/2/2009, 21:05




Tra il dopoguerra e il 2000 ci sono almeno 50 anni, mi sa che hai saltato qualche pezzo ;)
 
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Josif Vissarionovic Dzugasvili
view post Posted on 8/2/2009, 21:15




CITAZIONE (Redskin_Roma @ 8/2/2009, 21:05)
Tra il dopoguerra e il 2000 ci sono almeno 50 anni, mi sa che hai saltato qualche pezzo ;)

Infatti è stato progressivo il cambiamento della sinistra italiana per esempio la sinistra di 50 anni fa perlomeno era "stalinista" ora lo considerano peggio di berlusconi
 
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view post Posted on 9/2/2009, 00:35
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CITAZIONE (Krissss @ 7/2/2009, 18:21)
Sinceramente non ci vedo nulla di male.
Anzi sono d'accordo specialmente nella situazione politica italiana degli anni 40 in cui chi votava comunista veniva scomunicato!!!
Non riesco a capire questa intolleranza verso una fede religiosa...parlo da ateo

Se uno si legge "I dieci giorni che scoinvolsero il mondo",il ritratto dei Bolscevichi non è per nulla quello dei mangiapreti.

Stò ritratto ce lo hanno affibiato i clericali- fascisti che oggi con Eluana Englaro ci vogliono paragonare a degli assassini che volgiono stroncare una giovane vita(che giovane non è per il semplice fatto che ora ha 40 anni passati visto che son passati ben17 anni da un incidente che non l'ha fatta più risvegliare.
 
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55 replies since 7/2/2009, 00:38   4355 views
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