Comunismo - Scintilla Rossa

Posts written by primomaggio1945

view post Posted: 12/4/2021, 16:42 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
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Per colpa della politica di Mao e la sua concezione revisionista delle contraddizioni nel socialismo che ha rafforzato la destra

Questo vallo a dire al tuo amico hoxha che fino a quando mao era in vita gli leccava il culo fino a consumarsi la lingua.
Mao non perse la battaglia con la destra finché fu in vita. La battaglia la persero purtroppo i maoisti ( che hoxha peraltro, nei suoi scritti sulla cina, pare contradditoriamente appoggiare). Dopodiché, se il movimento comunista ha temporaneamente perso la sua battaglia col capitalismo a causa del revisionismo moderno, ciò significa che non vi sono stati vincitori assoluti nella battaglia contro il revisionismo. Ma certamente mao tse tung ci ha dato l'insegnamento più importante in questa battaglia: nel socialismo la lotta di classe prosegue pena la sua regressione verso il capitalismo. Hoxha non ci ha insegnato nulla che non sia la ripetizione di dogmi e con il suo vigliacco veleno postumo contro Mao ha semplicemente teso a dividere le forze di coloro che si stavano battendo contro il revisionismo.
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che ha quindi diritto

No, che è inevitabile che la contraddizione tra proletariato e borghesia, le due classi fondamentali della nostra epoca, si manifesti anche nel socialismo e che è sulla base di tale contraddizione che il socialismo può svilupparsi fino al comunismo o regredire al capitalismo.
Ciò non significa che mao riconoscesse la legittimità di posizioni borghesi...riteneva che esse inevitabilmente si formino e che proprio la lotta contro tali posizioni e le loro radici strutturali possa sviluppare il socialismo. Anche la storia dell'albania lo dimostra: per quanto hoxha volesse impedire il ritorno del capitalismo con i suoi metodi burocratici e la declamazione di dogmi, la borghesia riaffiora sempre dagli stessi gangli che formalmente ne dovevano impedire lo sviluppo. L'unico modo per avanzare nel socialismo è la rivoluzione ininterrotta nella struttura e nella sovrastruttura.
CITAZIONE
Se le concezioni borghesi di Mao fossero state applicate nell'Urss, questa sarebbe crollata come un castello di carte durante l'invasione nazista

La guerra antifascista non fu vinta dai carriarmati ma dalla forza delle masse popolari. Detto questo, che spazza via le vostre interpretazioni militariste della politica economica sovietica, va detto che in mao sul campo economico vi sono due osservazioni generali alla manualistica sovietica.
La prima è che ogni programma economico deve essere applicato ad una realtà concreta nazionale e quindi a diverse condizioni oggettive e soggettive.
La seconda è che la priorità all'industria pesante, che mao condivide rispetto ai sovietici, deve basarsi contemporaneamente sullo sviluppo agricolo e tenere conto dell'industria leggera. Il revisionismo moderno sovietico si determinò anche e soprattutto a partire dalle contraddizioni tra i settori produttivi. La pianificazione economica deve essere dialettica altrimenti alla fine nega sé stessa creando blocchi di potere e contraddizioni antagoniste tra i settori che si riverberano sul piano politico.
Ad esempio kruscev era un esponente della nuova borghesia burocratuca colcosiana.
Breznev della borghesia dell'industria pesante...
view post Posted: 12/4/2021, 14:39 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
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Guarda che la mia era una sineddoche

Ma no, la tua è mentalità dogmatica perché sei un hoxhaista. Non concepisci la lotta tra due linee in un paese socialista...hua fu un centrista che aprì le porte alla destra perché la sinistra non fu capace di organizzarsi ed esercitare egemonia...mao non era un personaggio come hoxha che risolveva i conflitti politici inventandosi complotti, seminando cadaveri e a cui piaceva circondarsi di adulatori carrieristi pronti a vendersi alla prima occasione.

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Secondo il tuo punto di vista metafisico, il centralismo e la propensione per l'industria peasnte svolgono la stessa funzione indipendentemente dalla funzione utile al proletariato o alla borghesia.

Guarda che sono gli hoxhaisti che hanno fatto della dittatura dell'industria pesante una sorta di dogma del socialismo in contrapposizione alla concezione dialettica del maoismo. Sono gli hoxhaisti che pongono l'economia sopra la politica come tutti i revisionisti. Il centralismo può comportare sviluppo di tendenze burocratiche e borghesi e la dittatura dell'industria pesante può andare a detrimento della condizione di vita delle masse, soprattutto agricole. Per questo il maoismo pone l'industria pesante come fattore guida (principale), l'agricoltura come fattore fondamentale e l'industria leggera come secondario.

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Ma in questo caso sto sostenendo che tra Mao e i successori ci fosse una continuità ideologica, tanto che lo stesso Mao fu favorevole a Hua nonostante conoscesse le sue posizioni. Hoxha invece non conosceva le posizioni future di Ramiz Alia che si era sempre proclamato un fedele hoxhaista, anche nei primi anni in cui divenne leader

Quale continuità ideologica ci fu? Hua sosteneva una politica, soprattutto sul piano economico, diversa da quella di mao, analiga a quella predicata dagli hoxhaisti. E questo aprì le porte alla destra come in albania, dove il monolitismo partitico predicato da hoxha permise ai destri di scalare indenni le gerarchie del potere semplicemente celebrando il vecchio dogmatico.

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Myftiu, Rita Marko e il ministro della difesa Prokop Murra,

Tutti condannati dopo la fine ufficiale del regime socialista...stai dicendo menzogne per difendere una cricca che non ha voluto difendere concretamente in nessuna maniera il socialismo


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In realtà non fu tanto la perestrojka ad influire in Albania, bensì, da quanto ho capito, l'apertura troppo estesa ai mercati esteri (dovuta probabilmente allo stato di isolamento, involontario,

Guarda che stai contorcendo troppo l'unico neurone che hai...la troppa apertura dovuta all'isolamento involontario è un capolavoro di stupidità che mi mancava...stai dicendo da tempo che l'albania, al pari del resto dei paesi dell'europa orientale filosovietici, non riuscì a tenere testa all'offensiva politica degli usa e adesso cambi versione...fu la borghesia burocratica hoxhaista a passare nel campo esplicito della reazione nel 1991...certo che nel 1991 non era più ideologicamente hoxhaista ma fino al giorno prima lo era, poiché il marxismo leninismo formale e dogmatico del sistema di potere impiantato da hoxha glielo consentiva. Come mai l'urss passo' per la destalinizzazione per coprire ideologicamente la restaurazione del capitalismo da parte di kruscev? Come mai in cina dovettero avviare una sostanziale demaoizzazione rinnegando tutto ciò che fece mao dopo il 1958? Come mai invece nel bunker del socialismo di hoxha i suoi successori furono capaci di cambiare casacca in quattro secondi...imitando la borghesia revisionista sovietica e salendo con un balzo subitaneo sul carro della nato? Fatti due domande, nikos...
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Come mai allora non definisci Krushiov un maiale stalinista?

Ti ho già risposto. Innanzitutto kruscev non fu designato da Stalin come invece avvenne tra hoxha e ramiz Alia, viste le dinamiche personalistiche di gestione del potere del vecchio dogmatico. Poi kruscev dovette rinnegare Stalin per portare avanti la controrivoluzione e l'antistalinismo divenne concezione portante del pcus revisionista fino a Gorbacev. L'hoxhaismo viceversa fu la cantilena dogmatica dei revisionisti albanesi fino al giorno prima di proclamarsi liberali. Questo perché lo stalinismo rappresentava un patrimonio sostanziale e solidamente precludente alla restaurazione, mentre l'hoxhaismo era un marxismo leninismo formale dietro cui i burocrati si muovevano indisturbati. Quando non servi' più lo gettarono facilmente alle ortiche...

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Ma hai bevuto?

No...il problema di tutti i regimi dell'europa orientale fu il mancato sviluppo delle contraddizioni interne verso il rafforzamento del socialismo, il che le fece avanzare verso il capitalismo. Tutti questi regimi postularono la transizione pacifica al socialismo, sulla base dello sviluppo unilaterale delle forze produttive. L'albania di hoxha non fu differente nella sostanza...al massimo la lotta di classe venne gestita dall'alto, cioè dal potere statuale, senza sviluppo del potete delle masse. E tale lotta riguardo' aspetti ideologici, della sovrastruttura pre socialista e non fu una vera e propria lotta di classe nel socialismo.
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regime Kampucheano era revisionista (osservazione giusta) e che attaccò per primo il Vietnam (altrimenti dimostrami il contrario)

La verità è hoxha si rivelò un vero e proprio servo del socialimperialismo sovietico
https://cambodiatokampuchea.wordpress.com/...m-hero-to-zero/
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Sinceramente potrei anche essermi sbagliato, fatto sta le contraddizioni tra i due paesi non sono paragonabili a quelle precedenti.

Con Trump hanno toccato uno dei livelli più bassi da decenni...sono sotto embargo dall'inizio degli anni sessanta...non capisco cosa vuoi dire...chiaro che non c'è più quel fenomeno di kruscev che portava i missili a cuba e poi li ritirava davanti alle minacce usa...ma in ogni caso nella cuba revisionista le conquiste del socialismo sono in buona parte ancora lì...a differenza dell'albania autocelebratasi come ipersocialista e caduta assieme all'urss di Gorbacev...
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Questo perché, appunto, ha liberalizzato l'economia permettendo investimenti esteri

Tu parlavi di investimenti statunitensi...adesso giri la frittata...in ogni caso più che con investimenti diretti, i socialimperialisti sovietici sfruttavano cuba relegandola alla base della divisione internazionale del lavoro, come produttrice agricola, ad esempio con la canna da zucchero.
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sapresti spiegarmi come mai anche la Jugoslavia, nonostante non fosse nel patto di Varsavia e fosse il "paese socialista" più vicino agli USA, crollò guarda caso nello stesso periodo? Anche loro filo-sovietici?

In realtà per liquidare definitivamente la Jugoslavia vi vollero un decennio di guerre, l'intervento diretto della nato, nonché le sporche manovre degli ex hoxhaisti dell'uck in Kosovo.
In Jugoslavia la borghesia serba era contraria all'asservimento agli usa, all'ue e al vaticano e i popoli di quell'area pagarono un caro prezzo...e comunque un ultrarevisionista come milosevic fu un elemento di contraddizione all'imperialismo usa e delle potenze europee più dei cosiddetti marxisti leninisti albanesi, subito pronti a vendersi.



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Il KKE sarebbe hoxhaista? Dopo questa i compagni di Anasintaxi ti prenderebbero a sberle o vorresti dire che quelli del KKE sono "hoxhaiati di destra"?

Ho confuso le fonti tra gli hoxhaisti di 'espressostalinist" e gli opportunisti del kke...comunque ciò non toglie che la cretinata di ospitare militari sovietici in cina è pesantina...tutto ciò dimostra come la lotta al revisionismo sia una frase vuota in bocca a coloro che non scelsero effettivamente di contrastare le mire di potere internazionale dei kruscev e dei breznev...
view post Posted: 11/4/2021, 17:15 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
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Appunto! Hoxha mise al potere Ramiz Alia che era un traditore NASCOSTO, Mao mise Hua che era EVIDENTEMENTE un controrivoluzionario

Tu hai un'idea della vita politica dei paesi socialisti che corrisponde alla manualistica borghese. "Mao mise..." ogni nomina a posti di responsabilità passava per organismi collettivi di stato e di partito. Hua era un controrivoluzionario dichiarato? Perché hoxha non lo denunciò? Come mai voi hoxhaisti deprecate hua che aveva le stesse concezioni politiche di hoxha sul profilo economico (centralismo e tendenza all'unilateralismo per l'industria pesante)? Perché un controrivoluzionario aperto sarebbe peggiore di un controrivoluzionario nascosto? Ti ricordo che kruscev lodava stalin finché questo era in vita (come hoxha con mao)...
Il dogmatismo all'interno di un paese socialista consente ai destri di radicarsi nel partito e nello stato e facilita la loro opera di liquidazione del socialismo e delle conquiste della classe operaia.
Hoxha fu un burocrate dogmatico, formalmente marxista leninista ma revisionista nel concepire il socialismo, la transizione al comunismo e la contraddizione di classe che la segna. Per hoxha il socialismo corrispondeva fondamentalmente al suo potere personalistico e si circondò dei peggiori rinnegati i quali alla prima occasione liquidarono le conquiste del popolo albanese, restaurando il capitalismo. È innegabile che un paese che si fondava, stando alle parole dei suoi dirigenti, sul ripudio del modello sovietico, si rivelò essere legato per destino all'urss.

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Nexhmije Hoxha, Lenka Çuko, Muho Asllani, Hekuran Isai e Simon Stefani

Complimenti per il copia incolla da Wikipedia. Cosa fecero per impedire la restaurazione del capitalismo? A mio parere furono solo dei burocrati che dovevano il loro potere alle strutture economico-politiche del regime hoxhaista e tesero a difenderlo per i propri interessi. Tanto che precedentemente le controriforme di ramiz alia passavano indenni.
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Semplicemente il capitalismo si è restaurato in due diversi modi. Dato che affermi che l'Albania di Hoxha fosse meno marxista-leninista della Cuba di Castro allora fai finalmente coming-out dichiarando il tuo anti-comunismo, complimenti!

Tu puoi passare ore a trastullarti con i tuoi deliri ma i fatti hanno la testa dura. Il bunker cosiddetto marxista Leninista degli hoxhaisti cadde miseramente come i paesi del patto di Varsavia con la caduta dell'urss revisionista...persino un paese come cuba, legato dichiratamente ai sovietici e sotto embargo statunitense da sempre (sei un vergognoso falsificatore della resistenza del popolo cubano) riuscì a sopravvivere a Gorbacev...
Mentre gli hoxhaisti collassarono con l'urss e si misero subito la giacchetta a stelle e strisce!

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Non ti dice nulla che in piena controrivoluzione vinse il partito (anche se dominato dai revisionisti) che il popolo associava alla straordinaria edificazione del socialismo avvenuta dalla lotta contro l'invasione fascista fino a pochi anni prima?

La cosa che mi dice è che forse c'erano dei margini di resistenza ma gli hoxhaisti erano troppo occupati a riciclarsi come democratici. Di fatto avvenne una mobilitazione reazionaria delle masse popolari come nel resto dei paesi del patto di Varsavia, a favore della restaurazione aperta del capitalismo.

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Certo, soltanto nel mondo delle fate in cui vivi non esistono tendenze, soprattutto in paesi piccoli come l'Albania, revisioniste e capitaliste

Il problema sorge quando queste tendenze si manifestano in relazione a processi esterni che non avrebbero dovuto incidere sulla vita interna del paese...perché un processo analogo alla Perestrojka del venduto Gorbacev passò pressoche' tranquillamente in un paese che si proclamava antagonista all'urss? Tutta la retorica hoxhaista si sciolse come neve al sole...
Il problema sorge anche quando nel paese in cui si manifestano tali contraddizioni non si verifica un vero e proprio scontro antagonista...in Urss kruscev fu costretto a condannare stalin per restaurare il capitalismo. In cina l'ala sinistra del pcc finì in carcere. In albania, la deriva capitalistica e burocratica era così forte che il passaggio avvenne indenne...ripeto: Ceausescu morì fucilato cantando l'internazionale, mentre i maiali hoxhaisti di tirana si preparavano già per le elezioni borghesi...

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legami politici

Non ci capiamo. Io sto sostenendo che il fatto che l'ungheria, la Polonia, la Cecoslovacchia, la ddr...seguissero i destini dell'urss fosse scontato visto i legami diretti...proprio perché questi erano sicuramente molto più deboli nel caso dell'Albania, ciò rivela ancora di più la fragilità dell'hoxhaismo, che va in crisi assieme a paesi dei quali esso diceva peste e corna...evidentemente qualcosa non quadra nella presunta alterità dell'hoxhaismo al revisionismo moderno...
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Siccome si stava espandendo il capitalismo liberale fai due conti e ci arrivi

Chi lo ha fatto espandere in Albania? Gli hoxhaisti...

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Peccato che non sia crollata per via di rivoluzioni socialiste, ma per via di una superpotenza imperialista e capitalista

Ecco...questo è un punto importante della miseria teorica degli hoxhaisti...che fanno finta di criticare il revisionismo moderno ma che non ne comprendono le dinamiche autonome rispetto all'azione imperialista esterna contro i paesi socialisti. In hoxha prevale la concezione dogmatica del socialismo da difendere rispetto ad influenze esterne, rispetto alla giusta concezione del socialismo da rafforzare con la lotta di classe a livello interno. Per questo egli e i suoi seguaci non riescono a praticare una politica generale sostanzialmente diversa da quella dei regimi del patto di Varsavia sul fronte interno e non arrivano a condividere l'equivalenza maoista tra social-imperialismo sovietico e imperialismo statunitense, di fatto denunciando perlopiù il primo come un cedimento economico e politico al secondo. O arrivando a schierarsi con i socialimperialisti sovietici e i loro servi, nelle avventure criminali espansionistiche, come successe nel caso dell'aggressione vietnamita alla kampuchea. E così arrivano a liquidare il socialismo sulla scia della crisi del modello sovietico...aggrappati alla sottana di Gorbacev e già pronti a saltare su quella della nato...


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Cuba, dopo il crollo dell'Urss, ha eliminato quel poco di buono che c'era nella sua economia permettendo investimenti dagli stessi USA, i quali vorrebbero sì rovesciare il regime di Cuba perché questi investimenti sono comunque troppo pochi, ma con un un'intensità comunque molto minore rispetto a quella verso un paese marxista-leninista.

Stai delirando...a cuba gli usa non possono investire per via dell'embargo. E in ogni caso cuba, paese per molti versi succube all'urss, resse al crollo di quest'ultimo, mentre i fanfaroni hoxhaisti seguivano la parabola dei revisionisti sovietici.

CITAZIONE
In secondo luogo, oltre all' ospitare i sovietici ( cosa che appunto sarebbe stata rischiosa per la Cina) , mi sembra si parli anche di chiusura dello spazio aereo agli americani e di trasporto di rifornimenti.

Si tratta di una proposta di chiusura dello spazio aereo del Vietnam non della cina. Ciò sarebbe potuto avvenire solo con l'intervento diretto dei sovietici il che avrebbe posto le basi per un conflitto interimperialista un Vietnam.
Non mi stupisce che fonti hoxhaiste rilancino la propaganda dei revisionisti sovietici, in nome del comune odio verso il comunismo rivoluzionario di Mao tse tung.
view post Posted: 11/4/2021, 10:30 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
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Non esisteva alcun legame tra Albania e Urss. L'unica prova che porti è il fatto che siano crollate nello stesso periodo, quando in realtà ciò è avvenuto perché entrambe hanno sofferto l'avanzata degli USA e dell'UE in Europa che ha acuito le loro contraddizioni interne

Non è un problema di legame diretto...la questione è l'incapacità degli hoxhaisti albanesi, della loro fazione di destra e di quella di sinistra (indicaci chi erano per favore gli autentici marxisti leninisti in Albania dopo hoxha, grazie), di sopravvivere al crollo del campo socialimperialista. Questo significa che il socialismo albanese aveva un destino comune ad una potenza che hoxha diceva di avversare, che il revisionismo aveva radici profonde nella società albanese, che l'influenza della marea reazionaria filostatunitense era forte in albania come nei paesi del patto di Varsavia. L'indipendenza politica dell'albania dall'urss si rivelò storicamente falsa alla prima grande prova storica...

CITAZIONE
Guarda che i paesi sopravvissuti che hai citato, ovvero Cuba e Bielorussia (la Corea è un caso a parte), sono una un paese che ha liberalizzato l'economia permettendo investimenti imperialisti a destra e a manca (in pratica è un paese capitalista mascherato) e l'altro è un paese capitalista vero e proprio che ha forti relazioni con la Russia. L'Albania era nel cuore del pezzo d'Europa a cui aspiravano gli imperialisti

Tu hai detto che dopo il crollo dell'urss non c'era più spazio per paesi autonomi...non stavamo discutendo della natura sociale di quei paesi...un paese socialista e indipendente come avrebbe dovuto essere l'albania avrebbe dovuto rafforzarsi con il crollo di una potenza imperialista come l'urss? Perché ciò non avvenne? Mentre un paese come cuba, legato al socialimperialismo sovietico, resistette...evidentemente la borghesia burocratica albanese scelse il campo statunitense e il popolo albanese era talmente mobilitato in senso reazionario che non c'era scampo. Quindi un presunto paese antirevisionista come l'albania seguì il cammino sovietico dimostrandosi peggiore di un paese revisionista come cuba.
view post Posted: 9/4/2021, 15:15 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
CITAZIONE
Guarda che l'analisi economica l'ho citata e tu nella tua risposta l'hai ignorata, vista la tua disonestà intellettuale

,

Invece ti ho risposto nel merito facendoti notare come, con delle miserevoli perifrasi, ammetti che i destini dell'albania erano legati a quelli dell'urss.
CITAZIONE
Quando parlo di geografia mi riferisco ovviamente alla sconfitta dell'Urss e all'avanzata degli USA e dell'UE, che hanno alimentato le contraddizioni albanesi, e che non permette quasi più la presenza di paesi autonomi

E perché la Corea Democratica, Cuba, perfino la Bielorussia in Europa, resistettero in quella fase? La verità è che il bunker burocratico-dogmatico di hoxha non fu capace di sopravvivere al crollo del revisionismo sovietico, tanto attaccato a parole.

CITAZIONE
La Corea funge da stato cuscinetto tra Cina e Russia e imperialismo USA

Ma quale cuscinetto se è da sempre sotto minaccia di aggressione statunitense!
CITAZIONE
Le tue affermazioni antistoriche sono sotto gli occhi di tutti. I tuoi deliri e pregiudizi non ti permettono di comprendere che quella di Ramiz Alia era una linea nuova e che c'era invece una linea antagonista ad essa che rimase marxista-leninista. Come mai se Ramiz Alia era hoxhaista la sua corrente non andava a braccetto con l'altra

Non starai diventando maoista visto che mi parli di "lotta tra due linee"?
Il problema è che concretamente l'albania socialista (o presunta tale) crollò assieme ai revisionisti sovietici. Tutto il pla si rifaceva a hoxha e alla sua presunta lotta al socialimperialismo sovietico. I fatti hanno la testa dura.
CITAZIONE
Hua Guofeng non era il futuro segretario generale cinese già quando Mao era ancora in vita?

A parte il tuo italiano maldestro (geografia...era il futuro segretario generale...)...hua fu un compromesso nella lotta tra due linee all'interno del pcc...ramiz alia era invece il delfino di enver hoxha...il suo successore già designato...
view post Posted: 9/4/2021, 11:37 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
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Il fatto che in Europa, nessuno escluso, tutti i paesi socialisti crollarono non vuol dire nulla?

Vuol dire che, con l'affermazione della linea liquidazionista di gorbacev in urss, la restaurazione borghese poteva essere aperta e non più coperta sotto le forme del socialismo. E non è un processo che riguarda solo l'europa...ti ricordo che processi simili avvennero in Mongolia, Mozambico, Etiopia...la questione è che l'albania pretendeva di essere indipendente e antagonista al socialimperialismo ma invece crolla miseramente quando crollano i sovietici...evidentemente la retorica di hoxha e dei suoi successori era falsa e inconsistente...

CITAZIONE
Benissimo, allora spiegami perché il Vietnam e il Laos, veramente filo-sovietici, non crollarono a differenza di TUTTI i paesi europei che si dichiaravano socialisti

Perché la restaurazione capitalista segue vie diverse in ogni paese...ma è emblematico che in un paese che si proclamava antagonista al patto di Varsavia essa seguì le stesse forme dei paesi che invece vi aderivano...ufficialmente la Corea Democratica era molto più vicina all'urss dell'albania hoxhaista ma la prima ne regge al crollo, la seconda no...invocare il fattore geografico fa ridere perché:
1 la corea confinava con l'urss e l'albania no (non confinava nemmeno con nessun altro paese del patto di Varsavia)
2 spiegare i processi politici con fattori extrapolitici e in particolare senza riferimenti alle classi e alle loro contraddizioni non dovrebbe trovar spazio nel ragionamento di un supposto comunista. Ma evidentemente la coerenza non è mai il forte di quella fazione neobordighista del comunismo che si rifà al dogmatico albanese.
CITAZIONE
involontario, dato che non esisteva nessun paese marxista-leninista

Però evidentemente l'urss faceva scuola visto che i successori di hoxha (nonché suoi apologeti) ne seguirono l'esempio...

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Questo ragionamento del burocrate albanese che non combatte le derive revisioniste come mai non vale per Mao Zedong che, nonostante la Rivoluzione Culturale che tanto esaltate e il fatto che la Cina fosse più attrezzata per far sopravvivere il socialismo in un solo paese, cedette il potere ai destri ben un decennio prima rispetto ad Hoxha?

Perché in Cina vi fu una lotta di classe aperta e mao ne trasse degli insegnamenti sulla fase di transizione al comunismo che sono patrimonio irrinunciabile di tutti i compagni coscienti.
In Albania, hoxha proclamava la liquidazione della borghesia ma in realtà i futuri restauratori del capitalismo erano tutti coloro che gli stavano attorno.
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Stai implicitamente (forse anche esplicitamente) sostenendo che Stalin fosse un burocrate revisionista?

Non si parlava di stalin...io sostengo che il dogmatismo di enver hoxha ha un rapporto con lo stalinismo (diciamo così) come il dogmatismo di Bordiga ebbe un rapporto con il marxismo...ridurre un pensiero e una prassi vive e concrete, una guida per l'azione, ad un catechismo vuoto.

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Un'invasione di zombie-comunisti in Albania, con alla testa Hoxha, che combattono la restaurazione del capitalismo non mi pare un'ipotesi realizzabile

Il problema è che furono gli hoxhaisti a reintrodurlo apertamente...

CITAZIONE
così anche l'uck è l'uck senza considerare quale classe era al potere il Albania

Tu non ti poni il problema di come mai un movimento hoxhaista è di colpo divenuto un movimento atlantista?
CITAZIONE
Mha, un Enver Hoxha che di punto in bianco proclama il multi-partitismo non ce lo vedo

I suoi seguaci lo fecero
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questo legame con i sovietici fosse diplomatico/politico

Dico che la presunta fortezza del marxismo leninismo, come amava presentarsi l'albania, cadde miseramente assieme ai paesi che aveva sempre criticato, anzi attaccato. Può essere che i legami con l'urss a livello economico e diplomatico fossero deboli, ma sicuramente l'influenza del revisionismo sovietico era pesantissima perché sia i dirigenti albanesi che le masse popolari albanesi scelsero di seguire l'esempio di Gorbacev e eltsin.
view post Posted: 9/4/2021, 08:14 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
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o comunque più di quanto lo fosse l'Albania

Un po' di sincerità ogni tanto non guasta...
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E come mai non si dissolsero regimi davvero filo-sovietici o comunque più di quanto lo fosse l'Albania come il Vietnam, il Laos e la Corea o paesi ultra-revisionisti come la Cina stessa, se non per cause principalmente geografiche e/o inerenti alla piccolezza dell'Albania e alla politica di Ramiz Alia

Geografiche? E perché no metereologiche? Altro che frasi storiche del forum...Nikos tu rischi di passare come "personaggio storico" del forum per le stupidaggini che dici...l'albania cadde come un bunker di carta come tutti gli altri regimi filosovietici nonostante gli hoxhaisti proclamassero la sua alterità e il suo presunto antagonismo rispetto al blocco sovietico. E senza che confinasse con nessun paese filosovietico (altro che fattore geografico)!

La Corea Democratica del "revisionista" Kim Il Sung (secondo i tuoi deliri settari) confinava con l'urss (visto che ti diletti di geografia) ma non risentì politicamente della sua dissoluzione. Probabilmente perché aveva una linea politica interna ben più corretta degli inutili proclami dogmatici dei farabutti del pla...i quali alla prima occasione vendettero subito il culo agli usa...basti vedere che i burocrati del partito socialista albanese e i vertici dell'albania postsocialista sono gli stessi che circondavano hoxha, cioè la borghesia nel partito e nello stato socialista che hoxha evidentemente non combatté in termini reali. Almeno ceasescu resistette pagando con la vita...la Jugoslavia dovette essere aggredita dalla nato (con la partecipazione non secondaria dei boia dell'uck, ex hoxhaisti)...invece quelle merde degli hoxhaisti albanesi di dimostrarono per quello che erano: prima burocrati di un regime legato oggettivamente all'esistenza dell'urss socialimperialista poi prostitute dell'imperialismo usa.
view post Posted: 8/4/2021, 15:28 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
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Mi chiedo : ma in quella fase non era prioritaria la lotta contro l'imperialismo americano in Vietnam piuttosto che la lotta al socialimperialismo sovietico che almeno nei confronti del Vietnam, anche se con numerose ambiguità, aveva una funzione più progressiva ?

Nel '69 l'urss aveva aggredito la Cina...come vuoi che potessero ospitare militari sovietici? Non riesco a capire come mai i filohoxhaisti critichino sempre la cina per la sua politica presuntamente collusa con gli usa ma "casualmente" questa collusione si sarebbe manifestata laddove la cina ha svolto politiche diverse e antagoniste a quelle sovietiche... forse perché la storia dimostrò che l'Albania di hoxha era di fatto legata all'urss, quantomeno nei destini politici, visto che si estinse al pari dei regimi aderenti al patto di Varsavia, con la dissoluzione del socialimperialismo sovietico?
view post Posted: 19/3/2021, 16:05 Cina: dove sta andando? - Esteri
La questione fondamentale per capire la differenza tra i processi di collettivizzazione agricola in urss e cina riguarda propriamente le diverse condizioni oggettive. Dalle quali discesero diversi (anche se non antagonisti) orientamenti programmatici e visioni politiche. Mao, del resto, poteva trarre degli insegnamenti dall'esperienza sovietica, già svoltasi, e dallo sviluppo del revisionismo in Urss.
In realtà 8-9 anni fu un tempo breve per realizzare la collettivizzazione in paese vasto come l'urss. Tale processo poteva essere basato su uno sviluppo industriale avviato e contemporaneamente era condizione perché quello sviluppo industriale proseguisse, come ci dice stalin.
Una differenza rilevante tra i processi di collettivizzazione in urss e Cina, riguarda i tempi rispetto alla presa del potere da parte del proletariato. In Urss venne lanciata dopo 11 anni dalla presa del potere del proletariato, in cina fu la diretta prosecuzione della riforma agraria già avviata nella guerra civile.
Del resto, in urss, gli anni della nep avevano visto la crescita della borghesia agraria, i kulaki, che pretendevano sempre più potere economico e politico, (con la destra del partito comunista che gli faceva da rappresentante). Come contraltare ai kulaki, nell'egemonia di massa e nel potere nella società, vi era una forte e sempre più numerosa e politicizzara classe operaia, molto più stretta attorno all'avanguardia rivoluzionaria rispetto alle masse contadine. Inoltre in urss, il processo rivoluzionario è partito dalle città e poi si è esteso alle campagne. Tutto ciò è stato all'origine dei tempi più prolungati nell'avvio del socialismo nelle campagne.
In Cina, la rivoluzione nelle campagne, con il rovesciamento dei rapporti di produzione semifeudali e le espropriazioni, era già iniziata durante la rivoluzione, che per buona parte ebbe la forma di guerra partigiana contadina. Ciò faceva sì che l'iniziativa pratica rivoluzionaria era in larga parte nelle mani dei contadini e che la capacità di dirigerne il movimento era fondamentale per i comunisti cinesi. Frenarne l'iniziativa avrebbe dato potere agli strati reazionari tra i contadini ricchi. Quest'ultimi non erano anticomunisti dichiarati come i kulaki russi e il loro rapporto con la destra del partito era semiufficiale, ancor più di quello tra bucharin e i kulaki in urss.
Le condizioni oggettive a livello economico e produttivo della cina non permettevano un forte sviluppo industriale slegato dal processo di collettivizzazione agricola. D'altronde, come scrive stalin nel testo citato, ciò valeva in ultima analisi anche in urss. Ancor più che in urss, anche stando a quello che scrive stalin, non portando avanti la socializzazione dell'agricoltura, si sarebbe rafforzata la destra e le tendenze controrivoluzionarie, anche fra i contadini, poiché postporre la rivoluzione nelle campagne voleva dire garantire per più tempo il potere economico dei contadini ricchi e la loro egemonia sulle masse contadine in generale. Frenare l'iniziativa rivoluzionaria delle masse avrebbe portato spazio alla destra, così come uno sviluppo unilaterale dell'industria che pesasse sulle campagne. E la cina non aveva una classe operaia numerosa e fortemente politicizzata come quella sovietica. La stessa rivoluzione di nuova democrazia, per non degenerare in rivoluzione borghese democratica tout court, doveva sviluppare gli elementi di socialismo in contraddizione ai pur temporaneamente necessari elementi di capitalismo.

Il fatto è che nella seconda metà del 1955 in Cina si è verificato un cambiamento radicale. Su 110 milioni di famiglie contadine cinesi, adesso, alla fine del dicembre del 1955, più del 60 per cento, ossia oltre 70 milioni, hanno risposto all’appello del Comitato centrale del Partito comunista cinese e hanno aderito alle cooperative di produzione
agricola semisocialiste. Nel rapporto Sul problema della cooperazione agricola che
ho fatto il 31 luglio 19558
, ho riferito che 16 milioni e 900 mila famiglie contadine
avevano aderito alle cooperative; in pochi mesi, altri 50 e più milioni di famiglie sono
entrate nelle cooperative. Si tratta di un fatto straordinario. Questo fatto ci indica che sarà sufficiente un solo anno, il 1956, per portare a termine per l’essenziale la
trasformazione semisocialista dell’agricoltura. Con altri tre o quattro anni, vale a dire
nel ’59 o nel ’60, sarà possibile realizzare in linea di massima il passaggio delle
cooperative dal livello semisocialista a quello socialista.
Questo fatto ci indica anche che dobbiamo tentare di realizzare la trasformazione socialista dell’artigianato e la trasformazone socialista dell’industria e del
commercio capitalisti cinesi prima della scadenza prevista, per far fronte alle
esigenze di sviluppo dell’agricoltura. Ci indica altresì che per le dimensioni e per il ritmo dell’industrializzazione della Cina, così come per le dimensioni e per il
ritmo dello sviluppo della scienza, della cultura, dell’istruzione, della sanità, ecc., non è più possibile attenersi completamente agli obiettivi originariamente previsti nel piano; tutto deve essere ampliato e accelerato in misura adeguata.
La cooperazione agricola, che ora si sviluppa così rapidamente, sta procedendo
in modo sano? Assolutamente sì. Tutte le organizzazioni locali del partito dirigono
il movimento in tutti i suoi aspetti. I contadini vi partecipano con grande entusiasmo e in modo ordinato. Il loro dinamismo nella produzione è salito a livelli senza precedenti. Le larghe masse per la prima volta sanno chiaramente cosa il futuro ha
in serbo per esse. Al compimento dei tre piani quinquennali, cioè nel 1967, la produzione di cereali e di molte altre colture supererà di una o due volte le annate record del periodo precedente la fondazione della Repubblica popolare cinese.


Mao Tse Tung, seconda prefazione a Alta marea del socialismo nelle campagne cinesi, 1955


Riguardo a "La vertigine del successo" di stalin, in tale intervento non si critica la velocità in sé del processo di collettivizzazione, ma i talune degenerazioni coercitive e burocratiche talvolta utilizzate per implementarlo e, in parte, per velocizzarlo.

Secondo me le opere di mao delle edizioni rapporti sociali sono un egregio lavoro editoriale...magari manca qualche scritto e discorso ma c'è tutto il necessario per comprendere l'esperienza di mao tse tung, del pcc e del popolo cinese sotto la sua guida.
view post Posted: 17/3/2021, 15:57 Cina: dove sta andando? - Esteri
La convergenza è tra krusceviani e hoxhaisti...entrambi considerano in termini antidialettici, dogmatici, attendisti e opportunisti il rapporto tra industria e agricoltura, specie in un paese con un livello di sviluppo semifeudale e semicoloniale, quindi a netta prevalenza agraria, com'era la cina...per il loro il rapporto tra sviluppo dell'industria socialista e dell'agricoltura socialista è dicomotico non dialettico...ma stalin non c'entra nulla...basti vedere come ragionava stalin rispetto ai rapporti tra industrializzazione socialista e collettivizzazione dell'agricoltura in urss...



Voi sapete certamente che fra i comunisti circola ancora la cosiddetta teoria dell'«equilibrio» dei settori della nostra economia nazionale. È evidente che questa teoria non ha niente di comune col marxismo. Nondimeno questa teoria è propagandata da alcuni uomini della destra. Questa teoria suppone che abbiamo prima di tutto il settore socialista, — una specie di compartimento a sè, — e che abbiamo inoltre il settore non socialista, capitalista se volete, — un altro compartimento. I due compartimenti si trovano su differenti binari e procedono pacificamente in avanti, senza urtarsi fra di loro. La geometria insegna che le linee parallele non si incontrano. Nondimeno gli autori di questa magnifica teoria pensano che un giorno queste parallele s'incontreranno e che, quando si incontreranno, avremo il socialismo. Inoltre questa teoria perde di vista che dietro i cosiddetti «compartimenti» stanno le classi, e che il movimento di questi «compartimenti» si produce attraverso una lotta di classe accanita, una lotta a morte, una lotta dominata dal principio: «Chi vincerà?».

Non è difficile capire che questa teoria non ha nulla di comune col leninismo. Non è difficile capire che questa teoria mira, oggettivamente, a difendere le posizioni dell'azienda contadina individuale, a fornire agli elementi kulak una «nuova» arma teorica nella loro lotta contro i colcos e a screditare le posizioni dei colcos. Nondimeno questa teoria ha corso, finora, nella nostra stampa. E non si può dire che abbia incontrato una risposta seria, e ancor meno una risposta schiacciante da parte dei nostri teorici. Come spiegare quest'incongruenza, se non con l'arretratezza del nostro pensiero teorico?

Eppure basterebbe estrarre dal tesoro del marxismo la teoria della riproduzione e contrapporla alla teoria dell'equilibrio dei settori perchè di quest'ultima teoria non rimanesse traccia. Infatti la teoria marxista della riproduzione insegna che la società moderna non può svilupparsi senza accumulare anno per anno, e che l'accumulazione è impossibile senza una riproduzione d'anno in anno più larga. Ciò è chiaro e comprensibile. La nostra grande industria socialista centralizzata si sviluppa secondo la teoria marxista della riproduzione allargata, perchè ogni anno essa aumenta di volume, ha la sua accumulazione e avanza a passi di gigante. Ma la nostra grande industria non è tutta l'economia nazionale. Anzi, nella nostra economia nazionale prevale ancora la piccola azienda contadina. Si può dire che la nostra piccola azienda contadina si sviluppi secondo il principio della riproduzione allargata? No, non si può dirlo. La nostra piccola azienda contadina non solo non realizza nel suo assieme, ogni anno, una riproduzione allargata, ma al contrario, non ha sempre la possibilità di realizzare nemmeno la riproduzione semplice. È possibile far progredire a ritmo accelerato la nostra industria socialista, avendo una base agricola come la piccola azienda contadina, incapace di riproduzione allargata e che rappresenta, inoltre, la forza predominante nella nostra economia nazionale? No, non è possibile. È possibile, per un periodo di tempo più o meno lungo, far poggiare il potere sovietico e l'edificazione socialista su due basi differenti, — la base della più potente industria socialista unificata e la base dell'azienda contadina a piccola produzione mercantile, che è la più spezzettata e la più arretrata? No, non è possibile. Ciò porterebbe un giorno al crollo completo di tutta l'economia nazionale. Dov'è la via d'uscita? La via d'uscita sta nell'ingrandire le aziende agricole, nel renderle capaci di accumulazione, di riproduzione allargata, e nel trasformare, in questo modo, la base agricola dell'economia nazionale. Ma come ingrandire le aziende agricole? Per questo vi sono due strade. C'è la strada capitalista, che consiste nell'ingrandire le aziende agricole stabilendo in esse il capitalismo, e che conduce all'impoverimento dei contadini e allo sviluppo delle aziende capitaliste nell'agricoltura. Questa strada la respingiamo, come incompatibile con l'economia sovietica. C'è un'altra strada, la strada socialista, che consiste nello stabilire nell'agricoltura i colcos e i sovcos, e che conduce a raggruppare le piccole aziende contadine in grandi aziende collettive, armate della tecnica e della scienza, e ad eliminare gli elementi capitalistici dall'agricoltura. Noi siamo per questa seconda strada.

La questione si pone dunque così: o una strada o l'altra, o indietro, verso il capitalismo, o avanti, verso il socialismo. Una terza strada non esiste e non può esistere. La teoria dell'«equilibrio» è un tentativo di tracciare una terza strada. E appunto perchè mira a una terza strada (inesistente), essa è utopistica, antimarxista.



Stalin, questioni di politica agraria in urss, 1929


Dal punto di vista della crescita/rivoluzionarizzazione di agricoltura e industria stalin e Mao convergono...ovviamente al netto di altre differenze di cui si diceva e della situazione oggettivamente diversa di urss e cina.
view post Posted: 17/3/2021, 14:07 Cina: dove sta andando? - Esteri
Io ho commesso due crimini. Uno è aver rivolto l’appello alla produzione di 10.7 milioni di tonnellate di acciaio e alla mobilitazione di massa per la produzione di acciaio. Se eravate d’accordo su questo, dovete spartire con me anche una parte del biasimo. Dato però che io sono stato l’inventore delle figurine funerarie, non posso
esimermi dal biasimo: la responsabilità maggiore è mia. Per quanto riguarda le
comuni popolari, il mondo intero le ha osteggiate; l’Unione Sovietica le ha osteggiate.
C’è anche la linea generale. Che abbia o meno consistenza, dovete dividerne anche parte della responsabilità. Le sue verifiche saranno i risultati nell’industria e
nell’agricoltura. Per quanto riguarda gli altri grossi calibri, altre persone dovranno
accollarsi parte delle responsabilità. Tu, padron Tan, hai tirato un sacco di pesanti
bordate, ma la tua mira non era precisa, avevi il sangue alla testa e non hai fatto le
cose con cura. Sei stato troppo veloce nel creare comuni. Se ne è parlato prima nello
Honan, poi la notizia si è sparsa rapidamente nel Kiangsu e nel Chekiang. Se non
stai ben attento a quel che dici, non riuscirai a tenere le cose sotto controllo. Devi
essere più cauto. La tua forza sta nel fatto che sei energico e non rifuggi dalle
responsabilità; molto meglio di quelli che sono tristi e depressi. Ma quando tiri grosse
bordate su questioni importanti, devi stare più attento. Anch’io ho tirato tre grossi
colpi: le comuni popolari, la produzione dell’acciaio e la linea generale. Peng Teh-
huai ha detto di essere un tipo rozzo senza raffinatezze. Io sono come Chang Fei che,
pur essendo rozzo, aveva una certa sottigliezza. Sulle comuni popolari ho detto che
erano un sistema di proprietà collettiva. Ho detto che per compiere il passaggio dalla
proprietà collettiva fino alla proprietà comunista di tutto il popolo, due piani
quinquennali erano un periodo troppo breve. Forse ci vorranno venti piani
quinquennali!
Se volete parlare della fretta, anche Marx ha fatto molti errori. Ogni giorno sperava
che arrivasse una rivoluzione europea, ma non arrivava. Ci furono molti alti e bassi
e quando lui morì non era ancora arrivata. Arrivò soltanto al tempo di Lenin. Non
è questo un esempio di impazienza? Non era questo fanatismo piccolo-borghese? [XX
interrompe: “Anche Lenin disse che le condizioni erano mature per la rivoluzione
mondiale, che invece non c’è stata”]. Marx sulle prime si oppose alla Comune di Parigi
e Zinoviev si oppose alla Rivoluzione d’Ottobre. In seguito Zinoviev fu condannato
a morte. Anche Marx avrebbe dovuto essere ucciso? Quando fu instaurata la Comune
di Parigi, egli la sostenne anche se era convinto che sarebbe crollata. Resosi conto
che era la prima dittatura proletaria, pensò che anche se fosse durata soltanto tre mesi
sarebbe stata ugualmente una buona cosa. Se consideriamo la questione con la
mentalità di un ragioniere, non ne valeva la pena. Anche noi abbiamo avuto la
Comune di Canton, ma la grande rivoluzione fallì. Fallirà anche il nostro attuale
lavoro, come successe nel 1927? O sarà come la Lunga Marcia di 25.000 li, quando la maggior parte delle nostre basi erano perdute e le aree sovietiche erano ridotte
a un decimo della loro estensione originaria? No, non sarà così. Abbiamo fallito
questa volta? Tutti i compagni presenti dicono che ci sono stati dei vantaggi; non è
stato un fallimento completo. È un fallimento totale? No, è soltanto un fallimento
parziale. Abbiamo pagato un prezzo alto. È soffiato molto “vento di comunismo”,
ma il popolo dell’intero paese ha imparato una lezione.
A Chengchow ho parlato due volte della questione dell’opera di Stalin Problemi
economici del socialismo nell’URSS. Ma erano soltanto discorsi. Ora dobbiamo
studiarla a fondo, altrimenti non possiamo sviluppare e consolidare la nostra
causa.
Per parlare di responsabilità, sia X che X hanno alcune responsabilità, come le ha
X del Ministero dell’agricoltura. Ma quello che ha più responsabilità sono io. Vecchio
Ko, per la tua invenzione non ti senti addosso nessuna responsabilità? [Il vecchio Ko
dice “sì”]. La tua responsabilità è minore della mia? La tua è una questione di ideologia,
la mia di 10.7 milioni di tonnellate e 90 milioni di persone scese in battaglia. Ne è
venuto fuori un gran caos generale e io me ne assumo la responsabilità. Compagni,
dovete tutti analizzare le vostre responsabilità. Se dovete cacare, cacate! Se dovete
scorreggiare, scorreggiate! Vi sentirete molto meglio.


Mao Tse Tung, Intervento alla conferenza di Lushan,1959, in volume 17 delle opere di mao tse tung, edizioni rapporti sociali.

L'intervento autocritico che citi è riportato in questa enorme cagata hoxhaista:

http://ml-review.ca/aml/China/historyofmaopt2.html

Non lo trovavo sul web, non risultava nessuna conferenza a wuhan (infatti si svolse a WUCHANG) e riportando su Google le parole citate (da fonte terza) mi è uscita quella oscenità in cui mao viene classificato come esponente della borghesia compradora, in cui si ravvede appieno la convergenza, rispetto alla questione dell'agricoltura, tra hoxhaisti, krusceviani e destra del pcc, in nome dell'attendismo e dell'anticipazione della "teoria delle forze produttive" del rinnegato deng.

Ancora una volta, generico marxista Leninista, ti consiglio di farti un'idea su mao e sul pcc leggendo principalmente i loro testi e non i deliri hoxhaisti.
view post Posted: 13/3/2021, 21:36 Cina: dove sta andando? - Esteri
La comune era la base oggettiva del passaggio al comunismo perché permetteva il superamento delle contraddizioni tra rapporti di produzione e forze produttive, tra settori di produzione, tra centro e periferia, tra lavoro manuale e intellettuale, tra dirigenti e diretti...che fosse il principale elemento di comunismo nel socialismo cinese i compagni lo avevano ben chiaro...infatti fu la prima cosa che deng smantello'...ma ben presto i proclami sul passaggio prossimo al comunismo che rieccheggiavano la demagogia krusceviana in urss furono abbandonati...anche perché la teoria della contraddizione nel socialismo che mao e il pcc stavano sviluppando andava in un'altra direzione...

"La nostra amministrazione statale comprende molta gente, anche persone del Kuomintang. Per Lo Lung-chi, le misure che noi prendiamo adesso sono delle
misure temporanee, le misure radicali consisterebbero nel non proseguire la lotta
di classe. Noi vogliamo che la lotta di classe prosegua per diecimila anni, altrimenti
diventeremo sicuramente della gente del Kuomintang, dei revisionisti.

La “transizione pacifica” significa nessuna transizione nell’immediato, nessuna
transizione mai.
"

Mao Tse Tung, Proseguire la lotta di classe per 10 mila anni, 1962


"Nella lunga e aspra lotta tra le due classi, tra le due vie e tra le due linee dobbiamo sviluppare lo spirito di continuare la rivoluzione; quando
crolla uno dei rappresentanti della borghesia non dobbiamo credere che la lotta
è finita; dopo aver ottenuto una vittoria, non dobbiamo dimenticare che ci saranno
altre lotte. Là dove vanno i seguaci della via capitalista, là devono essere pronti
a combattere i rivoluzionari. I membri del partito comunista devono armarsi di
spirito comunista per portare avanti la lunga lotta del proletariato contro la
borghesia, lotta che si protrae di generazione in generazione fino al comunismo.
Il presidente Mao ci ha insegnato che “la via è tortuosa, ma l’avvenire è
luminoso”: si tratta di una generalizzazione scientifica del processo di sviluppo
della rivoluzione proletaria. La rivoluzione socialista che il nostro partito dirige ha
come obiettivo ultimo l’eliminazione di tutti i sistemi di sfruttamento di tutte le classi, le si contrappone tutto il vecchio mondo e la borghesia è anche nel partito:
da qui deriva la sua particolare complessità. Se non viene portata avanti bene, la
restaurazione capitalista è sempre possibile. È per questo che dobbiamo avere le
idee chiare ed elevare la nostra vigilanza."


Quotidiano del popolo, Edificare il nostro partito nella lotta, 1976
view post Posted: 6/3/2021, 23:59 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
CITAZIONE
ma non è che semplicemente Stalin la sovrastruttura la lasciava sottointesa perché ben consapevole che nel socialismo struttura e sovrastruttura devono andare di pari passo ?

essendo il socialismo un sistema di transizione con elementi strutturali sia di comunismo che di capitalismo, la sovrastruttura rivoluzionaria, volta cioè a coltivare ed espandere i primi e a superare i secondi, non può essere semplice riflesso della struttura, ma deve essere leva di trasformazione della struttura, deve essere soggetto politico organizzato della transizione. Tale è la funzione della dittatura del proletariato, della lotta di classe e della rivoluzione culturale nella fase del socialismo
view post Posted: 1/3/2021, 20:37 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
Alla fine, secondo me, hanno contato i fatti e non le parole di chicchessia...e i fatti hanno detto a Stalin che mao non era un "Tito" (e successivamente i fatti hanno confermato a Mao che, morto stalin e sciolto il Cominform, tito fosse un revisionista).
view post Posted: 27/2/2021, 01:35 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
Non penso che la questione dei rapporti Stalin - Mao vada ricondotta a fraintendimenti derivati dal ruolo di Kovalev (che peraltro l'allora interprete e traduttore di Mao in lingua russa ha definito un deformatore della storia), ma dalle contraddizioni reali che distinsero la politica dei comunisti sovietici da quella dei comunisti cinesi nonchè dal contesto internazionale.
Le contraddizioni tra la politica sovietica e quella cinese furono: la specificità politica della rivoluzione cinese rispetto alla rivoluzione sovietica, la diversità di linea strategica rispetto alla conduzione della rivoluzione in Cina, la questione degli avanzamenti e posizionamenti strategici dei sovietici in Cina così come dei confini tra Cina e Urss (ereditati in parte dall'epoca zarista), i rapporti all'interno del fronte antifascista (nel quale gli Usa e la Gran Bretagna effettivamente c'erano e pure il Kuomintang).
A questi ambiti di contraddizioni interni dobbiamo aggiungerne quelli esterni, che, rispetto ai primi, in parte ne designano il più vasto quadro nel quale si svolgono e in parte ne determinano propriamente la concretezza. Essi sono: lo sviluppo della Seconda guerra mondiale, la divisione globale in blocchi, l'inizio della cosiddetta guerra fredda (che in Asia diviene subito "guerra calda" con il conflitto in Corea) e la rottura tra Urss e Jugoslavia.
Un quadro decisamente non semplice, nel quale però il merito di Stalin e di Mao Tse Tung fu quello di trattare le contraddizioni come "in seno al popolo", nel segno della comune appartenenza al movimento comunista internazionale, quindi dell'internazionalismo proletario e della lotta all'imperialismo, riconoscendo da parte della Cina il ruolo di guida dell'Urss e, da parte di quest'ultima, riconoscendo la rivoluzione cinese e la costituzione della Cina popolare come acquisizione fondamentale per la causa del socialismo. Il Trattato Sino-Sovietico del 1950 è la sintesi di questa unità, aldilà di tutte le considerazioni svolte allora, anche da parte dei diretti protagonisti (e che possiamo svolgere oggi).Una sintesi che chiuse anche la possibilità degli imperialisti di insinuarsi in tali contraddizioni per farle esplodere in senso antagonistico, come in parte successe per la Jugoslavia.
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