Comunismo - Scintilla Rossa

Posts written by primomaggio1945

view post Posted: 21/1/2021, 00:42 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
CITAZIONE
Per cui i marxisti-leninisti albanesi non hanno dichiarato un' esplicita guerra alla religione, come scritto nel testo di Lenin che si riferiva ad altro, bensì hanno accolto la volontà della maggioranza della popolazione. Discorso a parte per quanto riguarda la Cina dove invece la religione era ancora presente nella mentalità di grandi fasce della popolazione, per cui non poteva essere ancora sradicata

La questione è che la religione discende dalla divisione in classi della società...il socialismo è una fase di transizione...se è una fase di transizione tra una società divisa in classi (il capitalismo) e una società non divisa in classi (il comunismo) se ne deduce che per sua natura è ancora segnato dalle contraddizioni di classe e che lo sviluppo della transizione avanti verso il comunismo o indietro verso il capitalismo è determinato dalla lotta di classe. La religione è principalmente uno strumento del potere delle classi dominanti sfruttatrici ma è fondamentalmente un riflesso dell'alienazione delle classi oppresse. Il proletario senza coscienza di classe crede nella religione non solo perchè gli è stato inculcato di credere da parte delle classi dominanti, ma perchè ha bisogno di credere in una vita e in un potere ultraterreno, essendo oppresso nella vita terrena da circostanze che egli ritiene intoccabili.
Ora, giustamente per rimuovere l'egemonia dell'ideologia religiosa bisogna fare lotta ideologica antireligiosa, ma per rimuovere il bisogno di ideologia religiosa bisogna rimuovere l'oppressione e l'alienazione di classe, facendo avanzare le masse verso il rafforzamento del socialismo.
Ecco perchè nella Cina di Mao la lotta contro il revisionismo moderno della nuova borghesia fu congiunto alla lotta contro il confucianesimo, cioè alla tradizione filosofico religiosa tradizionale cinese, che i revisionisti riabilitavano più o meno spudoratamente. E qui torniamo al concetto già toccato precedentemente: la rivoluzione culturale combatte i residui delle vecchie classi dominanti sfruttatrici ma principalmente l'affermazione delle nuove classi dominanti sfruttatrici perchè è tramite esse, a causa della loro capacità di svilupparsi e conquistare potere nelle contraddizioni reali del socialismo, che quest'ultimo può retrocedere verso il capitalismo.
La lotta alla religione deve essere congiunta alla lotta in tutti i campi della sovrastruttura, ponendo in discussione anche gli assetti dello Stato e delle sovrastrutture socialiste che, nella visione hoxhaista, vengono sottratte dall'essere sottoposte all'azione trasformatrice delle masse. E può essere lotta vincente se contemporaneamente si rafforza, nella struttura, cioè nei rapporti di produzione e nelle forze produttive, la tendenza al comunismo.

CITAZIONE
Comunque non mi hai risposto né sul panarabismo che mi interessava

Il panarabismo fu un movimento politico variegato, che solo in pochi casi venne declinato in senso marxista, come ad esempio dai compagni del Fplp. Certo che il panarabismo in astratto potrebbe trasformarsi in un'ideologia imperialista, ma la sua funzione concreta fu quella di tentare di unificare la borghesia nazionale e le masse arabe contro l'ottomanesimo, l'imperialismo delle potenze europee, degli Usa e contro il sionismo. Quindi ebbe ed ha una funzione generalmente positiva, anche se tale aspetto convive con la sua tendenza all'anticomunismo, visto che come ogni dottrina nazionalistica vuole annullare ideologicamente le identità di classe.
Alla Cina di Mao interessava appoggiare la lotta dei popoli arabi, non il panarabismo...

Sulla assenza di coerenza in Hoxha non so più cosa dirti...parlare con te è come parlare con un fanatico religioso...ti arrampichi sugli specchi pur di non ammettere che Hoxha criticando Mao Tse Tung in maniera distruttiva, dopo la morte di quest'ultimo, ha più che altro attaccato sè stesso, poichè fin poco prima ne aveva decantato le lodi...Il rapporto tra la Cina e l'Albania non era, nè da una parte nè dall'altra, all'insegna del "meno peggio" ma della comune appartenenza alla sinistra marxista leninista nel movimento comunista, in opposizione al revisionismo moderno. E Hoxha riconosceva il ruolo guida della Cina. Hoxha è riuscito nel capolavoro di schizofrenia politica di condurre una lotta con Mao contro il revisionismo sovietico per poi attaccare Mao negli stessi termini con cui insieme attaccarono Kruscev. Ripeto: ha rinnegato sè stesso, perchè il valore del maoismo non è scalfito dalle scemenze di un dogmatico isolazionista, settario e profittatore allo stesso tempo.


CITAZIONE
Anche Mao era opportunista quando denigrò Stalin ed elogiò Krushiov e la Jugoslavia negli anni '50.

Mao non denigrò mai Stalin. Anzi lo difese da Kruscev...e attaccò pesantemene la Jugoslavia, accusandola di non essere un paese socialista, proprio come fecero Stalin e Hoxha.

www.bibliotecamarxista.org/Mao/libr...uest_stalin.pdf

www.bibliotecamarxista.org/Mao/libro_20/la_yug_paes_soc.pdf

CITAZIONE
Poi non stavo parlando male delle mobilitazioni operaie italiane degli anni' 70, stavo solo dicendo che erano dirette da gruppi o partiti revisionisti.

sì certo, l'operaismo e il soggettivismo di sinistra fecero molti danni negli anni settanta, impedendo lo sviluppo di una giusta posizione e politica rivoluzionaria marxista leninista maoista...ma l'hoxhaismo non fece nemmeno quelli...perchè era del tutto ininfluente se non per poche sette ed intellettuali staccati dal movimento rivoluzionario e di massa

CITAZIONE
Quindi la differenza tra me ed un picista è palese

astrattamente tu e un picista siete sicuramente diversi, ma concretamente il vostro opportunismo rispettivamente di sinistra e di destra vi rende uguali

CITAZIONE
ad inizio pagina alla voce "ideologia" che il PCdIML era hoxhaista

sei talmente cocciuto che hai le traveggole? hai postato un immagine dove "hoxhaismo" è messo in mezzo ad altre indicazioni ideologiche...wikipedia non è il massimo per capire i movimenti politici...e adesso per favore non dire che è colpa mia che ho messo il link ecc. ecc....devi leggere le cose per capirle non fermati alle figure come i bambini...comunque il Pcd'I Ml era un partito marxista leninista perchè, ti piaccia o no, il marxismo leninismo era un unico movimento prima che quell'opportunista e dogmatico di Hoxha lo frantumasse. E infatti nel 1980, buttafava e i suoi escono dal Pcd'i su posizioni hoxhaiste. Quello che dice il Pmli, che nasce anch'esso da una scissione del Pcd'I ml, ha poco valore, visto che generalmente, nel loro delirio soggettivista, accusano di tutto e di più chiunque non la pensi come loro...

ah sì...sulla leggenda metropolitana che Mao appoggiò l'unificazione europea ti invito a citarmi qualche fonte...più di dirti che appoggiare politicamente è diverso dal prendere atto di un processo politico e vederne gli sviluppi favorevoli per il proprio paese francamente non riesco...se vuoi capire capisci altrimenti tieniti le tue stupide convinzioni...sei come i trotskijsti che ripetono fino alla nausea che "Stalin era alleato dei nazisti", "Stalin era alleato degli Usa" senza capire una minchia dello sviluppo concreto delle contraddizioni sul piano internazionale, della dialettica tra lotta di classe e coesistenza pacifica...
view post Posted: 20/1/2021, 16:22 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
"..."La religione è l’oppio del popolo”: questo detto di Marx è la pietra angolare di tutta la concezione marxista in materia di religione. Tutte le religioni e le chiese oggi esistenti, tutte – quali che siano – le organizzazioni religiose sono sempre state considerate dal marxismo come strumenti della reazione borghese, che servono a difendere lo sfruttamento e a stordire la classe operaia.

Nello stesso tempo, però, Engels ha condannato più volte i tentativi di coloro che, desiderosi di essere “più a sinistra” o “più rivoluzionari” della socialdemocrazia, volevano introdurre nel programma del partito operaio un esplicito riconoscimento dell’ateismo nel senso di una dichiarazione di guerra alla religione... Friedrick Engels definisce la loro chiassosa dichiarazione di guerra alla religione una sciocchezza, affermando che una simile dichiarazione di guerra il mezzo migliore per ravvivare l’interesse per la religione e per ostacolare la sua reale estinzione..."


Lenin, "L'atteggiamento del partito operaio verso la religione", 1909
view post Posted: 20/1/2021, 14:09 Le bugie concernenti la storia dell'Unione Sovietica - Storia
La cibernetica di wiener venne criticata aspramente ai tempi di Stalin perché tendente allo scientismo...wiener applicava le leggi tecniche in materia cibernetica alla vita umana e alla società. La robotica in particolare venne vista funzionale al capitale nella sostituzione della forza lavoro proletaria, con tutte le conseguenze potenziali che, effettivamente, accaddero e stanno accadendo nelle economie capitaliste.
view post Posted: 19/1/2021, 23:38 Le bugie concernenti la storia dell'Unione Sovietica - Storia
La borghesia idealizza l'individuo per suo credo ideologico e dunque punta a demonizzare i nemici in quanto individui, nelle loro vicende individuali.
Certo è che vi è una dialettica tra il personale e il politico, anche se è sbagliato dire che coincidono, come si diceva errando negli anni settanta...nessuno è perfetto specie in una società profondamente "imperfetta" come quella capitalista...è l'essere sociale che determina l'individuo e non l'incontrario...la contraddizione è vita e il miglioramento individuale è frutto potenziale dell'esperienza personale; principalmente, nella nostra ottica, è parte di un processo collettivo, cioè della lotta di classe e della rivoluzione proletaria.
I dirigenti comunisti non sono santi, ma uomini in carne ed ossa che svolgono una funzione di avanguardia rispetto alla classe operaia e alle masse popolari. Detto questo, è giusto aspettarsi dagli individui che assumono ruoli di responsabilità e, nel caso di Stalin, addirittura di magistero e guida per il proletariato internazionale, dei comportamenti in linea con gli obbiettivi del comunismo, cioè della liberazione ed emancipazione umana dallo sfruttamento, dalle ingiustizie, dalla sopraffazione. Va da sè che però, come diceva Brecht,

"Eppure lo sappiamo:
anche l’odio contro la bassezza
stravolge il viso.
Anche l’ira per l’ingiustizia
fa roca la voce. Oh, noi
che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si poté essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l’ora
che all’uomo un aiuto sia l’uomo,
pensate a noi"
con indulgenza.
"

cioè è chiaro che Stalin è figlio del secolo del ferro e del fuoco, forgiato dalla rivoluzione proletaria, dalla necessità della durezza e dell'implacabilità con i nemici di classe...ed è un bene grandioso aver avuto uomini d'acciaio come lui...può essere che ciò abbia influito anche nella sua vita personale.
Quindi se da un lato dobbiamo distinguere il personale dal politico, dall'altro possiamo, a livello secondario, giudicare il personale dal punto di vista politico, ma tenere in considerazione che il rapporto tra politico e personale nel singolo individuo non è astratto - le "idee" e la vita personale come due essenze che si guardano allo specchio - ma è concreto, sofferto, è vita reale.

Riguardo al suicidio della seconda moglie, posso dire che francamente non so nemmeno se è questa la realtà. All'epoca si parlò di appendicite...poi gli storici borghesi propesero per questa versione...Nadezda Alliueva soffriva già precedentemente di depressione e forse anche di schizofrenia...nel senso che stava male psichicamente. Se veramente è stata una baruffa ad averla portata al suicidio, dire che Stalin l'ha portata al suicidio è semplicemente una cattiveria verso Stalin, le cui intenzioni sicuramente non andavano in tal senso...Tra l'altro una persona non si suicida per un singolo evento o accadimento, ma per un dolore più profondo che rende la vita non più affrontabile o almeno fa ritenerla tale...L'episodio della baruffa può essere semplicemente una goccia che ha fatto traboccare un vaso già ricolmo...Penso che sia una vicenda estremamente dolorosa, che Stalin però affrontò in maniera ammirevole...era la seconda moglie che perdeva ma lui non si fermò, nella causa rivoluzionaria e comunista, per questi gravissimi lutti...Riguardo l'infedeltà coniugale io non credo nel matrimonio e nelle relazioni eterne, nessun comunista dovrebbe crederci...I rapporti tra Stalin e Nadezda pare fossero sempre più tesi...veramente vogliamo giungere a questi elementi per giudicare Stalin? Lo dico per i suoi detrattori professionisti, pagati dal nemico di classe, non rispetto al nostro riflettere...
Tra l'altro ho letto che fu a seguito della morte di Nadezda che in Urss si seppe che Stalin era stato sposato...alla faccia del culto della personalità!
view post Posted: 19/1/2021, 12:34 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
CITAZIONE
L'ha esaltata prima del golpe

E dopo la tanto deplorata visita di nixon...dopo e prima è abbastanza indifferente...se ritieni che un paese ti fa il golpe in casa o si sia schierato con gli imperialisti usa lo denunci apertamente se hai un minimo di coerenza politica...ma hoxha non l'aveva...


CITAZIONE
Volevo dire che anche Mao capì che doveva iniziare ad assumere una posizione meno centrista altrimenti i destri l'avrebbero spodestato

"Meno centrista" la rivoluzione culturale? Quindi hoxha declamava le lodi del "centrismo" di mao? L'importanza fondamentale della rivoluzione culturale cinese sta nel dimostrare che la mobilitazione delle masse rispetto alle contraddizioni della società socialista può svilupparsi e essere diretta a "sinistra". La rivoluzione culturale rovescia il paradigma della mobilitazione reazionaria delle masse nei paesi socialisti su cui hanno puntato gli imperialisti, specie gli imperialisti usa e soprattutto a partire dalla costituzione del campo socialista dopo la seconda guerra mondiale.

CITAZIONE
Con "sono contrario a tutti gli aspiranti imperialisti" mi riferivo al panarabismo, non alla lotta dei singoli stati arabi.

Il panarabismo fu dottrina politica di singoli stati arabi in lotta contro l'imperialismo. Nikos...tu non sai di cosa stai parlando...prima di dire stupidaggini su mao tse tung cerca di connetterti alla realtà...


CITAZIONE
Fortunatamente quello di Mao si chiama marxismo-leninismo-pensiero di Mao e non marxismo-leninismo. Quindi almeno sotto questo aspetto il nome del marxismo-leninismo non è stato infangato

Ma ti diletti in giochi di parole?...questo forum si definisce marxista Leninista e riporta le immagini dei maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e mao...stiamo infangando qualcosa? Se sì cosa cosa ci fai qua?


CITAZIONE
Questo perché Mao esaltava opportunisticamente Stalin guadagnandosi la stima di tutti gli anti-revisionisti.
Comunque rottami revisionisti come Potere Operaio, Lotta Continua o le Brigate Rosse erano molto più forti dei partitini e gruppetti maoisti

Guarda di grandi "esaltatori opportunisti" nel movimento comunista ce ne sono stati due: kruscev rispetto a Stalin, hoxha rispetto a mao. Entrambi hanno utilizzato il metodo della lode in vita e della diffamazione dopo morte. Politicamente sono uno il rappresentante della borghesia che restaura il capitalismo, l'altro di una burocrazia che oggettivamente ne prepara le condizioni. Tu sei fan di uno dei due...ma la natura politica e morale di entrambi è, in ultima analisi, la stessa. Basti vedere come parli del movimento comunista in Italia negli anni settanta, con la stessa supponenza e protervia dei peggiori picisti.

CITAZIONE
Probabilmente è così, resta il fatto però che non era parlamentarista, a differenza di quanto hai detto prima

Guarda che scherzavo...figurati cosa mi frega cosa votassero i tuoi...comunque hai pure cannato questo...il pci d'i (ml) era maoista https://it.m.wikipedia.org/wiki/Partito_Co...xista-leninista)

CITAZIONE
Quello al massimo sarai tu. Io ti ho fornito dati sulla lotta alla religione in Albania, le tue, per ora, sono solo chiacchiere da bar

Ti ho risposto nel merito argomentando sul piano teorico. Non ho messo in dubbio il fatto che in Albania vi fosse un movimento di massa contro la religione...ho criticato l'impostazione ideologico-politica verso cui hoxha diresse tale movimento. Ma tu sul punto non sai cosa dire...
view post Posted: 19/1/2021, 00:21 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
CITAZIONE
potrebbe essere una eventuale spiegazione del perché le critiche di Hoxha verso Mao sono in buona parte dopo la morte del grande timoniere.

Hoxha dopo la morte di Mao lo attacca in tutto e per tutto e attacca l'intera storia del Pcc. e della Cina rivoluzionaria...il problema di Hoxha era la coerenza del suo pensiero e della sua opera...che mancava del tutto, quantomeno rispetto alla Cina...e per giustificarne l'assenza ricorreva ad ogni basso artificio fintamente argomentativo...e il buon Nikos direi che è sulla strada buona indicata dal maestro...

CITAZIONE
non era ancora social-imperialista

però era golpista...secondo il delirio di Hoxha...ma non poteva rompere anzi doveva esaltarla...Nikos ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?

CITAZIONE
Questo perché Mao capì che la classe di cui era rappresentante per sbarazzarsi dei destri che ormai avevano preso il potere doveva avanzare un po' verso la costruzione del socialismo

stai dicendo talmente cazzate che anche la forma espressiva sta degenerando...non si capisce cosa volevi dire ma "doveva avanzare un po' verso la costruzione del socialismo" è mitica...

CITAZIONE
Le tue considerazioni infondate non hanno alcun valore

Tipico argomentare dei dogmatici: "ho ragione io"

CITAZIONE
Io, a differenza di Mao, sono contrario a tutti gli aspiranti imperialisti.

Ah ecco...qua...finalmente è chiaramente visibile il bordighista che c'è dietro ogni hoxhaista...i movimenti di liberazione e unificazione nazionale sono "aspiranti imperialisti"...splendida...
CITAZIONE
non vedo come il marxismo-leninismo, che è la scienza oggettiva del progresso, potesse vagare nell' oblio se non fosse stato per Mao

Perchè se non fosse stato per la Cina maoista della definizione "marxista leninista" se ne sarebbero appropriati i revisionisti sovietici, mentre con Mao quella espressione assume il significato di comunismo rivoluzionario, in antitesi al revisionismo moderno.

CITAZIONE
I maoisti italiani invece cosa avrebbero fatto di tanto eclatante?

Tutto ciò che politicamente stette a sinistra del Pci fu influenzato dal maoismo...a parte pochi gruppi trotskijsti...diciamo che il maoismo rappresentò la continuità politica della lotta di classe dopo il tradimento togliattiano...
CITAZIONE
qui dimostri che lo conosci ancora meno di quanto lo conosca io

penso che fosse uno dei tanti fintopartitini m-l o m-l-m sostanzialmente ininfluenti...orpelli di estrema sinistra nell'arco politico del regime borghese
view post Posted: 18/1/2021, 23:34 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
CITAZIONE
Hoxha "esaltò" la Rivoluzione Culturale, come spiega anche in "Imperialismo e Rivoluzione" , perché il potere in Cina stava per essere preso da una cricca di reazionari. Quindi, in quel caso, Mao ha svolto un ruolo progressista

Tu insisti sempre nel denigrare il compagno Hoxha come un coglione che non sapeva quello che diceva...Hoxha esaltò la Rivoluzione Culturale per beccarsi gli aiuti cinesi, concessi praticamente gratuitamente grazie al fraterno internazionalismo della Cina di Mao, per far fronte comune rispetto all'Urss e perchè il ruolo rivoluzionario internazionale della Cina maoista era talmente forte che non poteva fare altrimenti...


CITAZIONE
in Albania il potere era saldo tra le mani del proletariato che aveva Hoxha come rappresentante, quindi non c'era bisogno di una mobilitazione di massa, ma solo di adattare i rapporti di produzione allo sviluppo delle forze produttive ed eliminare le tendenze burocratiche. In Cina invece, per via della politica conciliazionista della cricca di Mao, i destri avevano emarginato Mao, per cui una mobilitazione di massa era obbligatoria per riprendere il potere.

La mobilitazione di massa nella rivoluzione culturale cinese non fu funzionale principalmente alla lotta tra due linee nel Partito Comunista, ma alla costruzione del socialismo di cui la mobilitazione di massa è espressione come sviluppo diretto del potere del proletariato, come sviluppo positivo della contraddizione diretti-dirigenti, come avanzamento sul piano della sovrastruttura, per modificarla combinando il centralismo come principale e la democrazia come fondamentale.

CITAZIONE
In secondo luogo, stai parlando male di una delle vittorie più importanti del marxismo-leninismo che liberò da un'oppressione millenaria gli Albanesi, ovvero l'abolizione della religione.

Fu l'abolizione dell'espressione pubblica della religione...I dogmatici revisionisti albanesi ritenevano che la religione, espressione dell'alienazione umana, potesse essere "abolita" senza abolire la radice dell'alienazione umana, cioè le classi. Visto che nel socialismo, le classi e le contraddizioni di classe permangono, come dimostrò il prevalere del revisionismo nei paesi socialisti, pensare di "abolire la religione" in una fase di transizione è pura utopia idealista. E infatti la religione è ritornata ad avere centralità nella vita pubblica albanese dopo la completa restaurazione del capitalismo poichè già prima soppravviveva seppur senza espressione pubblica...l'abolizione completa della religione può avvenire solo nel comunismo...Hoxha fu anche in questo un dogmatico-revisionista, incapace di cogliere le contraddizioni di classe nella società socialista e infatti il linguaggio meccanicista dei suoi seguaci ("il proletariato era al potere perchè c'era Hoxha) la dice lunga sulla loro comprensione dello sviluppo delle contraddizioni nella società socialista...Inoltre va considerato che per Hoxha la cosiddetta abolizione della religione fu dettata anche dall'elemento nazionale giacchè le diverse identità religiose albanesi (cattolica, mussulmana, ortodossa) rimandavano ad influenze straniere (rispettivamente italiana, turca e serba).
Che ci fossero movimento di massa antireligiosi in Albania fu sicuramente positivo, ma l'inquadramento politico che Hoxha gli diede fu ideologicamente dogmatico e politicamente opportunista, poichè esulava la sovrastruttura dello Stato socialista dal protagonismo delle masse, preservando il potere burocratico di Hoxha, che rappresentò l'alveo da cui si sviluppò la successiva svolta revisionista e restaurazionista del capitalismo, anche in Albania.

Riguardo al ruolo delle masse contadine ti ricordo quanto da te postato poco fa ""Le masse contadine albanesi costituivano la forza principale nella nostra rivoluzione, ma, nonostante ciò, fu la nostra classe operaia, benché molto limitata numericamente, a guidare le masse contadine, poiché la rivoluzione era guidata dall’ideologia marxista-leninista, l’ideologia del proletariato, incarnata nel Partito Comunista, oggi Partito del Lavoro, l’avanguardia della classe operaia. Ecco perché abbiamo vinto non solo nella Lotta di Liberazione Nazionale ma anche nella costruzione del socialismo."[Enver Hoxha - Imperialismo e Rivoluzione]" Quindi per favore: smettila di darti la zappa sui piedi e discuti coerentemente.

CITAZIONE
Capisci che l'Europa unita, in un primo momento, avrebbe creato un fronte unito con gli USA a tutto svantaggio dell'Urss? Come mai allora Mao non ha appoggiato anche il panarabismo che all'epoca era una possibilità concreta? Forse perché avrebbe indebolito troppo gli USA?

Capisci che le contraddizioni interimperialiste tra Usa e Urss allontanavano la possibilità di una guerra imperialista contro la Cina? Mao sostenne sempre la lotta dei popoli arabi...il panarabismo è un'altra cosa...tra l'altro rilevo nuovamente la tua schizofrenia ideologica...dapprima accusi Mao di alleanze ecclettiche e poi chiedi perchè non ha sostenuto il panarabismo che, te lo ricordo, fu una dottrina nazionalista borghese e in buona parte anticomunista...

CITAZIONE
La vera lotta di classe in Italia l'hanno condotta i marxisti-leninisti fino alla fine della seconda guerra mondiale e al tradimento del PCI, che non ha nulla a che vedere con le deviazioni maoiste, operaiste, trotzkiste ecc. di quegli anni che hanno oscurato il marxismo-leninismo

Se non ci fosse stato il maoismo oggi probabilmente non esisterebbe più neanche il termine marxista leninista che Mao e la Cina difesero a livello internazionale, dirigendo la lotta al revisionismo moderno, con l'Albania del dogmatico che all'epoca aveva ben capito chi fosse l'avanguardia politica riconosciuta dal proletariato internazionale

CITAZIONE
Mi risulta che il PCdI(ML), partito più importante a sinistra del PCI, negli anni '70 fosse "hoxhaista"

Cazzo...veramente un partito che ha fatto molto per la lotta di classe in Italia...i tuoi lo votavano?

CITAZIONE
infatti anche Hoxha non cinosceva quasi nulla

BASTA DENIGRARE IL COMPAGNO HOXHA...BASTA DIRE CHE HOXHA PARLAVA A VANVERA...a Hoxha non importava sapere...Hoxha parlava in quei termini perchè era un gran furbone opportunista...che tu ci creda o no c'aveva cervello...aveva quattro schemi fissi in testa ma il ruolo oggettivo e soggettivo di avanguardia della Cina di Mao all'epoca gli era ben penetrato nei neuroni e lo aveva dovuto digerire...poi quando ebbe l'occasione sputò fuori il suo veleno con la sguaitezza di una vipera qual'era...
view post Posted: 17/1/2021, 00:11 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
Ogni rivoluzione proletaria ha la sua concretezza rispetto alle condizioni oggettive e soggettive nelle quali si sviluppa. La rivoluzione cinese si è sviluppata in una paese semicoloniale nella quale l'oppressione della borghesia imperialista straniera si riversava non solo verso la classe operaia, i contadini, la piccola borghesia ma anche, in parte, verso la borghesia nazionale. Il Partito Comunista Cinese ha perciò guidato un fronte di classi oppresse che andavano dai contadini a settori di borghesia nazionale, ponendosi alla testa come avanguardia politica della classe operaia. Dopo la presa del potere, le condizioni di sviluppo delle forze produttive e di rapporti di produzione hanno posto la necessità di combinare l'azione economica dello Stato proletario con lo sviluppo del capitalismo nazionale, in modo da porre le basi oggettive per il successivo passaggio alla costruzione del socialismo. Ciò significò distinguere anche all'interno della borghesia nazionale sulla base della sua fedeltà politica alla lotta e costruzione rivoluzionaria e all' accettazione della progressiva integrazione in un'economia pianificata e socializzata.
Non si tratta di "integrazione del capitalismo nel socialismo" come diceva rozzamente Nikos, ma di sviluppo dialettico della forze produttive e dei rapporti di produzione in un contesto semicoloniale nel quale la classe operaia ha conquistato il potere politico (rivoluzione di nuova democrazia, secondo la definizione maoista).
Tutto ciò ha comportato contraddizioni nel processo rivoluzionario e di costruzione del socialismo in Cina, com'è inevitabile: d'altronde la contraddizione è il motore dello sviluppo del reale, socialismo incluso, e ogni processo rivoluzionario nasce, si connatura e si sviluppa sulla base delle contraddizioni concrete che lo animano. Lo sviluppo del revisionismo nei paesi socialisti è frutto fondamentalmente dei residui delle vecchie classi dominanti e principalmente dell'azione della nuova borghesia che si annida nella struttura economico-sociale e nella sovrastruttura. Dire che la rivoluzione culturale era diretta principalmente a fare i conti con la borghesia nazionale progressivamente integrata nel socialismo è impreciso giacchè dal 1956 in poi la società cinese entra in una fase socialista nella quale la tradizionale borghesia privata, commerciale e industriale, viene privata del potere economico e nella quale si afferma la socializzazione dei mezzi di produzione e la pianificazione della produzione. Ovviamente questa liquidazione è avvenuta anche attraverso l'integrazione personale e l'indennizzo della proprietà privata ove si erano le condizioni per svolgerle, nei casi in cui cioè la contraddizione tra proletariato e borghesia nazionale non avesse assunto natura antagonistica. Ciò in coerenza con il ruolo della borghesia nazionale (fattore soggettivo) nella lotta all'imperialismo straniero, che fu alla base della rivoluzione cinese, e anche dalle necessità di sviluppo delle forze produttive e dei rapporti di produzione in un paese semicoloniale qual era la Cina (fattore oggettivo. Chiaro che, in ogni caso, la necessità del fronte popolare e le condizioni oggettive di sviluppo di un processo rivoluzionario pesano, come già detto, sulle contraddizioni concrete con il quale esso si sviluppa e chiaramente l'influenza della borghesia sia compradora che nazionale, delle sue concezioni e dei suoi interessi comunque di rivalsa, pesavano nella società cinese, in una fase di transizione com'è quella socialista, dove, secondo quanto ci insegna Mao Tse Tung, o si rafforza il socialismo avanzando verso il comunismo, o si indebolisce il socialismo, avanzando verso la restaurazione capitalista.
Ma la rivoluzione culturale aveva un nemico principale che era la nuova borghesia:

Come sappiamo, le basi economiche su cui poggia l’esistenza della borghesia della
libera concorrenza, della borghesia monopolista nonché della borghesia in seno al
partito che sorge nella fase storica del socialismo, non presentano cambiamenti
quanto al contenuto, ma si manifestano in forme sempre differenti. Benché l’antagonismo di classe tra borghesia e proletariato non cambi, tuttavia cambiano le forme
concrete di questo antagonismo. Opportunisti e revisionisti usando questi cambiamenti non sostanziali si danno a speculazioni politiche creando continuamente
assurdità circa il fatto che la borghesia sta scomparendo da sola o è già estinta, sforzandosi di fare in modo che il proletariato e il popolo lavoratore non vedano chiaramente dove si trova la borghesia e per coprire l’attacco della borghesia al proletariato.
All’epoca del capitalismo di libera concorrenza, la borghesia, contando sulla base
economica esistente, cioè sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sulla
posizione dominante dell’economia mercantile, diffonde il principio della “libertà di
commercio”, dello “scambio tra valori uguali” agitando lo slogan di “libertà,
uguaglianza e fraternità”. Se gli schiavisti e feudatari per proteggere il proprio
dominio avevano costruito la roccaforte ben difesa del sistema gerarchico, tracciando
una precisa linea di demarcazione tra le classi, la borghesia diversamente o si
nasconde nel terzo stato o si nasconde dietro la cortina di fumo dello slogan “tutti
sono cittadini” e fa di tutto per mascherare l’antagonismo di classe tra borghesia e
proletariato, allo scopo di coprire i rapporti di classe tra sfruttatori e sfruttati. A
quell’epoca c’era chi, nell’esaminare i nuovi rapporti di classe della società
capitalistica, utilizzava i vecchi schemi propri dell’analisi della società schiavista e
feudale col risultato che si lasciava ingannare dalla cosiddetta “libertà e uguaglianza”
e non vedeva dove si trovavano l’antagonismo di classe e lo sfruttamento di classe.
Alcuni opportunisti che pescavano nel torbido, sottolineavano sempre cose come
“la natura comune del genere umano”, insistevano su concetti come “l’amore del
genere umano”, trasformando così il comunismo nel “regno della natura umana”; essi
pretendevano che proletariato e borghesia si abbracciassero e baciassero l’un l’altra
nascondendo la borghesia dietro la facciata del “regno della natura umana”.
Quando il capitalismo entrò nella fase dell’imperialismo, a causa del rapido
sviluppo dell’organizzazione dei monopoli di Stato, personaggi come Bernstein
usarono questo tipo di cambiamento formale nella proprietà privata capitalista,
misero in atto il loro imbroglio politico qualificando le “imprese pubbliche” e “l’economia amministrata dallo Stato” come economia socialista, pretendendo che la base
economica del capitalismo, la proprietà privata capitalista dei mezzi di produzione,
scomparisse gradualmente, pretendendo che le barriere di classe tra borghesia e
proletariato andassero gradualmente scomparendo, che il capitalismo stesse “pacificamente trasformandosi in socialismo”. All’epoca dell’imperialismo e della rivoluzione proletaria, proprio nel momento in cui la dittatura del proletariato veniva messa
in pratica direttamente, i revisionisti della Seconda Internazionale, per evitare alla
borghesia gli attacchi delle tempeste rivoluzionarie, fecero di tutto per creare
confusione, per impedire che le masse rivoluzionarie vedessero chiaramente dov’era
la borghesia, fecero del proprio meglio per predicare il socialsciovinismo, nascosero
la borghesia nelle cosiddette “comunità statali” e “comunità nazionali”, utilizzando
la lotta per l’egemonia imperialista e l’aggravarsi degli antagonismi nazionali della
borghesia, allo scopo di coprire l’antagonismo di classe tra borghesia e proletariato.
Dopo la presa del potere da parte del proletariato, la borghesia, sebbene sia stata
sconfitta, rovesciata, messa in fuga, tuttavia è lungi dall’essere stata eliminata.
Bukharin e soci usando questi nuovi cambiamenti intervenuti nei rapporti di classe,
fecero un gran baccano dicendo che la borghesia in parte era scappata all’estero, in
parte si era sottomessa e aveva capitolato; che la produzione di merci non poteva
produrre nuova borghesia; che i contadini ricchi stavano entrando nel “sistema
complessivo socialista”. Essi descrivevano la Russia dopo la Rivoluzione d’Ottobre
come fosse divenuta “un sistema armonico” composto di tutte le classi, nascondendo
la borghesia in questo cosiddetto “sistema armonico”.
In particolare, dopo aver compiuto per l’essenziale la trasformazione socialista
della proprietà dei mezzi di produzione, la base economica da cui dipende l’esistenza
della borghesia si manifesta in una forma molto differente. La cricca dei traditori
revisionisti sovietici usa questo tipo di cambiamento per creare un’opinione pubblica
controrivoluzionaria, strillando che nell’Unione Sovietica di oggi nessuno ha
fabbriche, nessuno ha terra, che le classi sfruttatrici sono già state eliminate, usando
la copertura della proprietà socialista di tutto il popolo per coprire la proprietà della
borghesia burocratica monopolista, sventolando la bandiera dell’“applicazione
integrale del principio a ciascuno secondo il suo lavoro”, appropriandosi arbitrariamente delle ricchezze del popolo lavoratore per nascondere la borghesia nel “partito
di tutto il popolo” e nello “Stato di tutto il popolo”. Le cricche antipartito di Liu Shaochi, di Lin Piao e di Teng Hsiao-ping hanno ripetuto per filo e per segno queste storie
e dal 1956, quando s’è completata nel nostro paese per l’essenziale la trasformazione
socialista della proprietà, essi hanno diffuso freneticamente assurdità circa l’“estinzione
della lotta di classe”, insistendo a più riprese che il problema di chi abbia vinto tra
borghesia e proletariato è già fondamentalmente risolto, che la borghesia è già stata
“sterminata”. Essi, travestendosi da marxisti-leninisti e usando l’etichetta di membri
del partito, ingannano le masse per nascondere la borghesia all’interno del partito
comunista.


Ma Yan Wen, Un importante sviluppo del marxismo, 1976

Per quanto riguarda l'economia innanzitutto uno degli scopi principali della rivoluzione culturale era sviluppare la produzione socialista e fu raggiunto:

Abbiamo superato il terzo piano quinquennale e il quarto piano quinquennale sarà
anch’esso portato a termine con successo nel 1975. Nell’agricoltura sono stati
registrati buoni raccolti per tredici anni consecutivi e si calcola che nel 1974 il valore
globale della produzione agricola sarà del 51 per cento superiore a quello del 1964.
Ciò dimostra appieno la superiorità del sistema della comune popolare. A partire
dalla Liberazione, la popolazione del nostro paese è aumentata del 60 per cento, ma
la produzione cerealicola si è accresciuta del 140 per cento e quella del cotone del
470 per cento. In un paese come il nostro, che ha circa 800 milioni di abitanti, sono
state così soddisfatte le esigenze fondamentali del popolo per quanto riguarda il cibo
e il vestiario. Si calcola che nel 1974 il valore globale della produzione industriale
sia aumentato del 190 per cento rispetto al 1964. La produzione dei principali prodotti
ha registrato notevoli aumenti: l’acciaio è aumentato del 120 per cento, il carbone
del 91 per cento, il petrolio del 650 per cento, l’energia elettrica del 200 per cento,
i fertilizzanti chimici del 330 per cento, i trattori del 520 per cento, i filati di cotone
dell’85 per cento e le fibre chimiche del 330 per cento. Nel corso di questo decennio,
contando sulle nostre forze abbiamo completato 1.100 progetti di costruzioni
industriali di grandi o medie dimensioni, effettuato con successo gli esperimenti della
bomba all’idrogeno e lanciato dei satelliti artificiali terrestri. In contrasto con la
situazione economica caotica e l’inflazione che imperversano nel mondo capitalista,
le entrate e le uscite del nostro bilancio statale sono in equilibrio e non abbiamo debiti
né esteri né interni. I prezzi sono stabili, il tenore di vita del popolo migliora con continuità e l’edificazione socialista è in pieno rigoglio. I reazionari interni ed esterni affermavano che la grande Rivoluzione culturale proletaria avrebbe intralciato lo sviluppo
della nostra economia nazionale, ma ora i fatti hanno dato loro un’energica smentita.


Choun En Lai, Rapporto sulle attività di governo, 1976

Ciò avvenne sulla base di tali orientamenti politici

“Fare la rivoluzione e promuovere la produzione”: questo principio è completamente giusto; esso spiega giustamente il rapporto fra la rivoluzione e la produzione,
fra lo spirito e la materia, fra la sovrastruttura e la base economica e fra i rapporti di
produzione e le forze produttive. Il presidente Mao ci ha insegnato sempre: “Il lavoro
politico è la linfa vitale di ogni lavoro economico”. Condannando con forza gli
opportunisti che si opponevano a considerare i problemi politicamente, Lenin disse:
“La politica non può non avere la precedenza sull’economia. Argomentare differentemente significa dimenticare l’abc del marxismo”. Lenin sottolineò ancora che anche
mettere la politica alla pari dell’economia significa “dimenticare l’abc del marxismo”.
La politica è l’espressione concentrata dell’economia. Senza fare la rivoluzione nella
sovrastruttura, senza mobilitare le larghe masse degli operai e dei contadini, senza
criticare la linea revisionista, senza denunciare il pugno di rinnegati, agenti segreti,
dirigenti avviatisi sulla via capitalista e controrivoluzionari e senza consolidare la
direzione del proletariato, come possiamo consolidare ulteriormente la base
economica del socialismo e sviluppare ulteriormente le forze produttive socialiste?
Questo non significa sostituire la rivoluzione alla produzione, ma usare la rivoluzione
per dirigere, stimolare e accrescere la produzione. Noi dobbiamo compiere indagini
e ricerche e risolvere in modo attivo e sicuro numerosi problemi di politica nella lottacritica-trasformazione sul fronte economico, secondo la linea generale del presidente
Mao “edificare il socialismo in base al principio di fare ogni sforzo possibile, mirare
alto e perseguire risultati maggiori, più rapidi, migliori e più economici”, secondo il
grande concetto strategico di “prepararsi in previsione di una guerra, premunirsi
contro le calamità naturali e fare tutto nell’interesse del popolo” e secondo una serie
di principi quali “prendere l’agricoltura come base e l’industria come fattore guida”.
Dobbiamo sviluppare appieno l’iniziativa e la creatività rivoluzionarie delle masse
popolari delle varie nazionalità, fare con fermezza la rivoluzione e promuovere con
vigore la produzione e adempiere e superare il piano di sviluppo dell’economia
nazionale. È certo che la grande vittoria della grande Rivoluzione culturale proletaria
continuerà a far apparire nuovi balzi in avanti sul fronte economico e nella nostra
causa dell’edificazione socialista nel suo insieme.


Lin Piao - Mao Tse Tung, Rapporto al nono congresso del Partito Comunista Cinese, 1969

Furono affrontati problemi specifici come ad esempio la questione della distribuzione nelle comuni popolari:

Le regioni rurali hanno sviluppato in tutto il paese un movimento di rettifica e di critica al revisionismo, guidate dalla linea approvata dal nono Congresso del
partito, il congresso dell’unità e della vittoria e aderendo alle direttive della nostra
grande guida, il presidente Mao, sull’esecuzione dei provvedimenti di educazione
ideologica e politica in tutto il partito.
Questa educazione è riuscita soprattutto a sventare la congiura controrivoluzionaria
dell’arrivista, congiurato e traditore Lin Piao e dei suoi inconfondibili seguaci, a
sconfiggere la linea revisionista e controrivoluzionaria di Lin Piao e Chen Po-ta, a
ravvivare la consapevolezza delle grandi masse dei contadini, a spronare i membri
delle comuni e i quadri rivoluzionari nella loro lotta di classe, a portare più a fondo
la lotta fra le due linee, ad accrescere l’impeto nella rivoluzione socialista e nella
produzione, a dare maggior spazio al movimento di massa “in agricoltura, imparare
da Tachai” e con ciò a suscitare lo sviluppo d’insieme dell’economia rurale, forestale
e dell’allevamento, della produzione nelle industrie collegate e della pesca.
Col superamento delle gravi catastrofi naturali, causate da siccità, inondazioni,
tifoni e insetti nocivi, l’agricoltura ha raggiunto già da dieci anni consecutivi record
di produzione. Ci troviamo ora in un momento molto importante per la rivoluzione
e per la produzione nelle campagne. In tale situazione, “dobbiamo curare gli interessi
dello Stato e gli interessi collettivi e individuali” e contemporaneamente rendere
pienamente efficace la politica agricola del partito ed effettuare bene il lavoro di
distribuzione nelle comuni popolari rurali. Ciò è di grande importanza per
l’esecuzione del piano strategico del presidente Mao, “essere preparati in caso di
guerra, essere preparati alle catastrofi naturali e fare tutto per il popolo”, per il
consolidamento del regime socialista nel paese, per il rafforzamento della dittatura
del proletariato, per l’avanzata del fervore socialista nelle vaste masse dei membri
delle comuni e per il rafforzamento dell’edificazione socialista del paese.
Nell’insieme il lavoro di distribuzione nelle comuni rurali del paese procede bene.
Negli scorsi anni i nostri compagni delle diverse regioni hanno generalmente potuto
regolare nel giusto modo i rapporti tra lo Stato, i collettivi e gli individui; essi hanno
raggiunto e anche oltrepassato gli obiettivi della riscossione delle tasse per lo Stato
e degli ammassi attraverso cui viene rafforzata l’economia collettiva e aumentata
l’entrata dei membri della comune. Dobbiamo però anche riconoscere che sulla
questione della distribuzione la lotta fra le due classi, le due vie e le due linee è ancora
molto forte. Alcune comuni “distribuiscono tutto e consumano tutto”; altre hanno sì
aumentato la produzione collettiva, ma il reddito degli individui non è stato
aumentato; altre comprendono molte famiglie che occultano i loro mezzi, per cui una
distribuzione giusta diviene impossibile. Altre ancora, che avevano esercitato la
critica alla parola d’ordine “fare assumere la preminenza al metodo dei punti-lavoro”,
remuneravano il lavoro con criteri di egualitarismo. Tutte impedivano la coscienziosa
attuazione della linea rivoluzionaria del presidente Mao.
Se vogliamo ancora migliorare il lavoro di distribuzione nelle comuni rurali,
dobbiamo unire le nostre esperienze, aumentare il rendimento, eliminare le
deficienze e risolvere i seguenti problemi.
1. Il giusto trattamento del rapporto tra la riserva collettiva e la distribuzione tra i
membri della comune. Le comuni devono, basandosi sullo sviluppo della produzione, costituire a poco a poco un fondo di riserva. Per ottenere ciò non bisogna però
accumulare troppo alla svelta. Bisogna mettere i contadini in condizione di ottenere
anno dopo anno, in presenza di un normale aumento della produzione, un’entrata
personale più alta. Le comuni, brigate o squadre di produzione che accrescono più
rapidamente la loro produzione, possono, col consenso degli associati da raggiungere dopo adeguata discussione, trattenere una quota corrispondentemente più alta
da accumulare in una riserva comune. In generale la comune non può riscuotere i
mezzi per la sua riserva dalla squadra di produzione. Può però, col permesso dei
rappresentanti dell’assemblea della squadra, prelevare una parte limitata della riserva
pubblica per costituire imprese o comprare macchine agricole, supposto che con
questo non venga compromesso il piano di crescita produttiva della squadra.
La riserva pubblica deve essere destinata all’incremento della produzione. Non
può essere usata per la costruzione di ambienti per riunioni di affari e per
conferenze, o alberghi, o per scopi di servizio o per altre spese non produttive.
2. Amministrazione particolarmente oculata della distribuzione dei cereali. La
direttiva del Comitato centrale sul piano quinquennale, sulle riscossioni in corso
e sull’acquisto di cereali, deve essere seguita in maniera molto efficace, con tutta
serietà e accuratezza.
Dobbiamo assicurarci che le commissioni di riscossione e di acquisto portino
a termine sia in tempo utile che bene il loro lavoro, per provvedere al
sostentamento dei membri della comune. “È severamente proibito acquistare più
cereali del necessario”.
La squadra di produzione deve accantonare quantità sufficienti di cereali da
utilizzarsi come sementi e come mangime. “Deve esserci una riserva di cereali.
Una piccola riserva accumulata anno dopo anno, frutta un grande patrimonio”.
Le riserve collettive di cereali sono destinate principalmente a previdenza in caso
di guerra e di catastrofi naturali e non possono essere adoperate per usi diversi
senza un valido motivo.
Se bisogna intaccare le riserve, il loro uso deve essere deciso dopo discussione
dell’assemblea dei membri della comune.
Per la distribuzione delle razioni, possiamo, in via generale, agire in modo che ai
punti-lavoro venga destinata la parte principale; possono essere prese però anche
altre decisioni adeguate che siano appoggiate dalla maggioranza dei membri della
comune. In questo caso bisogna distribuire i cereali in modo che molti membri della
comune siano spronati a maggior zelo nel lavoro e si deve contemporaneamente
assicurare che anche i congiunti di patrioti, soldati, personale d’ufficio, operai e in
particolar modo le famiglie in condizioni difficili ricevano le normali razioni.
Le razioni per i membri della comune vanno inviate a domicilio dei singoli, sotto
controllo degli stessi membri della comune. Dobbiamo educare i membri della
comune a essere economi e diligenti e a programmare bene l’uso delle loro
razioni. Nelle regioni in cui vi sono anche altre coltivazioni, la riscossione delle
imposte, l’acquisto di cereali e il prezzo medio di mercato devono essere
organizzati in maniera adeguata. Dobbiamo impegnarci decisamente perché i
membri delle comuni in queste regioni, ricevano delle razioni non inferiori a
quelle percepite nelle regioni confinanti, produttrici di cereali. Anche le razioni
per i membri delle comuni a economia forestale, di allevamento o di pesca, vanno
stabilite convenientemente.
3. Adempimento della massima socialista “da ognuno secondo la sua capacità,
a ognuno secondo il suo lavoro”. Nel ricompensare i membri della comune per
il loro lavoro, dobbiamo sempre fare attenzione a che prevalga la linea politica
proletaria. È necessario ravvivare incessantemente nei membri della comune, la
consapevolezza che essi coltivano il loro riso per la rivoluzione e combattere
continuamente contro le tendenze capitaliste.
Al momento presente dobbiamo fare attenzione a superare l’egualitarismo.
Dobbiamo pagare i membri della comune in ragione della quantità e qualità del
loro lavoro.
Per studiare i metodi di gestione del lavoro seguiti a Tachai, dobbiamo astrarre dalla
situazione particolare di Tachai e discutere la questione con le masse e non applicare
i metodi senza esaminarli pubblicamente. Bisogna mobilitare le masse affinché
raccolgano con serietà le esperienze tipiche che si sono mostrate fruttuose nella loro
regione in modo da poter rimediare a tutti quei procedimenti complicati e sterili che
fanno scemare il loro zelo; affinché seguano anche per il futuro quei procedimenti
semplici e praticamente eseguibili che vengono accettati dalle masse nella loro
maggioranza, contribuendo a migliorarli continuamente.
Bisogna tradurre in atto la massima “uguale ricompensa per uguale lavoro di
uomini e donne” e criticare e respingere i pregiudizi feudali nei confronti delle
donne. In alcune regioni i “quattro elementi”
che hanno presso di sé più uomini
che donne, pagano in maniera diversa lo stesso lavoro, sfruttando i contadini e
approfittando della mentalità antiquata dei quadri e delle masse. A questa
stortura, che va combattuta ed eliminata in tempo, dobbiamo dedicare un’attenzione particolare.
4. Seria esecuzione della politica di amministrazione diligente e parsimoniosa
delle comuni e fiducia nelle possibilità delle proprie forze e della propria lotta.
“Dobbiamo amministrare molto parsimoniosamente le nostre forze di lavoro
e le nostre scorte di materiali e astenerci assolutamente dallo spreco”. Le spese
pubbliche sostenute e ordinate da comuni, squadre o brigate, devono corrispondere alle condizioni di sviluppo dell’economia. Non è permesso senza valido
motivo aumentare i beni dati a persone non addette alla produzione. Le squadre
di propaganda, gli annunciatori radiofonici e le squadre sportive devono
esercitare nel loro tempo libero anche altre attività.
In avvenire anche i “medici scalzi” devono prendere parte al lavoro collettivo
di produzione. Se necessario, possono astenersi dal lavoro su consenso, ottenuto
in seguito a discussione, dei membri della comune e avere tuttavia accreditati i
loro punti-lavoro.
Il metodo di far partecipare anche per il futuro i quadri del partito alla
produzione è un fatto di fondamentale significato nel sistema socialista. Alcuni
quadri prendono poca parte al lavoro delle brigate e delle squadre di produzione.
Questa situazione deve essere decisamente modificata e i quadri devono
diventare come i “tre non estraniati”.
Il compenso per il loro lavoro aggiuntivo non può superare l’importo fissato
nei sessanta articoli.
I tipi di riunione sono da semplificare. Il numero delle riunioni va diminuito e
la loro durata deve essere contenuta. Se il governo del distretto di campagna o
di collina convoca i membri delle comuni per una riunione o per corsi di studio,
le persone chiamate hanno diritto a un piccolo sussidio per il vitto e al rimborso
delle spese di viaggio.
Le comuni e le brigate non devono usare il tempo destinato alla produzione
per riunioni di discussione. Se la comune vuole modificare la forza-lavoro di una
squadra di produzione, deve trattare con i membri di quest’ultima.
Se il governo regionale chiama operai di una squadra di produzione, deve
ottenere prima il consenso dell’assemblea del partito ai diversi livelli e il lavoro
deve essere ricompensato adeguatamente.
Non deve essere commesso ancora una volta l’errore di accettare incondizionatamente le dichiarazioni delle brigate di aver “stabilizzato e potenziato la
produzione” così come è opportuno non effettuare campagne di distribuzione
di regali o di raccolta di denaro.
Se il regime popolare realizza imprese e attività culturali, di formazione politica,
medica o di altro tipo, o delega l’organizzazione di tali attività ai contadini della
squadra di produzione, la spesa per queste attività viene sostenuta dal settore
interessato del regime popolare, non però da altre organizzazioni o dagli associati
alla comune.
I sussidi statali che vengono elargiti a quelle scuole che sono gestite dalla
popolazione e i sussidi statali a simili scuole per i maestri nelle singole regioni
non possono essere adoperati per altri scopi senza preventivo permesso.
5. Coscienziosa soluzione del problema delle famiglie che occultano i loro beni.
Da tempo alcune comuni, brigate e squadre hanno nascosto alcuni loro beni, il
che rende impossibile una distribuzione normale. Esse hanno adoperato perfino le
riserve raccolte dal gruppo e distribuito tra loro i prestiti dello Stato e così facendo
hanno seriamente compromesso la volontà di lavoro per la produzione collettiva
degli associati alla comune e pregiudicato il consolidamento e lo sviluppo
dell’economia del paese. Questa situazione deve essere rivista e sanata in tutta
serietà. Ci sono molti motivi che spiegano il formarsi di simili economie familiari che
nascondono i loro mezzi. Il principale consiste nell’attività dei nemici di classe e nel
cedimento di quadri ritenuti sicuri, per colpa dell’ideologia capitalista.
Perciò dobbiamo riprendere vigorosamente la lotta di classe, porre fine al
sabotaggio dei nemici di classe e criticare ed eliminare le tendenze capitaliste.
È necessario intensificare l’opera di costruzione socialista dei gruppi-modello
delle comuni, squadre e brigate, educare i quadri al risveglio della loro coscienza,
cambiare il loro modo di lavorare e portarli inoltre, con la riparazione dei loro
errori, ad assumere il comando.
Dobbiamo organizzare la finanza nelle organizzazioni e nelle unità responsabili dell’amministrazione ai suoi diversi livelli, in modo che abbia a cessare la
segretezza e la misteriosità degli affari, rendendo pubblici i rendiconti e facendo
trionfare la democrazia anche in campo economico.
6. Esecuzione approfondita della politica “i cereali come principale anello della
catena per l’accelerazione dello sviluppo”. L’incremento della produzione e l’aumento delle entrate sono il fondamento della distribuzione. Se la comune popolare
prende in mano la produzione di cereali, essa può tradurre in atto anche i piani per
l’economia rurale, forestale e di allevamento, per le attività sussidiarie e per la pesca
e organizzare i rapporti tra cereali, cotone, olio, lino, seta, te, zucchero, ortaggi,
tabacco, frutta, piante medicinali e altri prodotti; in tal modo, attraverso il successo
dei principali anelli della catena, la produzione viene stimolata anche in altri campi,
generando un aumento della produzione complessiva.
Noi dobbiamo tracciare una linea di netta separazione fra l’attività economica
in tutte le sue diverse manifestazioni e “la signoria del denaro” in modo da non
confondere l’attività commerciale approvata dal partito con le tendenze capitaliste che noi rigettiamo.
Tutti gli organismi e le funzioni che hanno a che fare con il commercio, devono
organizzare una attiva vita economica nelle comuni, nelle brigate e nelle squadre
ed eseguire contemporaneamente i piani dettati dall’amministrazione.
Essi devono inoltre intensificare l’acquisto di prodotti e tradurre in pratica le
decisioni prese dal partito, per suscitare così un vivace processo economico in
tutte le regioni. Allo stesso modo si deve instaurare un’accorta politica di compensi
per le vendite, che non possa essere mutata da chiunque e arbitrariamente. Il
Comitato centrale spera che i comitati di partito ai diversi livelli assumano con
impegno il compito della distribuzione nelle comuni popolari e che nel contempo
essi possano rafforzare il movimento di rettifica dello stile di lavoro e di critica al
revisionismo, considerandolo come il principale anello della catena nella
continuazione della linea di massa.
A questo proposito essi dovranno effettuare approfondite inchieste e organizzare ricerche allo scopo di individuare alcuni casi modello e organizzare le
esperienze in modo da poter esaminare e regolare efficacemente i rendiconti
finali e i procedimenti di distribuzione di quest’anno
.

Comitato centrale del Partito Comunista Cinese, Sulla questione della distribuzione nelle comuni popolari, 1971
view post Posted: 15/1/2021, 16:02 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
Capitali? Rendita? Capitalisti messi a capo delle aziende statali? Quante cazzate in poche righe...
Ti consiglio di leggere alcune cose: https://www.glistatigenerali.com/storia-cu...la-cina-di-mao/

Sulla rivoluzione culturale cinese vale ripetere quanto disse il "temporaneamente maoista" hoxha:

Voi compagno Mao Tse-tung, avete scatenato e guidato di persona la Grande rivoluzione culturale proletaria, il cui trionfo è stato una grande vittoria non solo nazionale ma internazionale del marxismo-leninismo, della causa del socialismo e del comunismo e una fonte di ispirazione per tutto il movimento rivoluzionario nel mondo. La rivoluzione culturale ha smascherato la linea di tradimento del rinnegato Liu Shao-chi e ha consolidato le vittorie del socialismo e della dittatura del proletariato in Cina. Sotto la Vostra direzione, il Partito Comunista Cinese ha scoperto e schiacciato il pericoloso complotto controrivoluzionario della cricca antipartito dell'arrivista borghese, cospiratore e rinnegato Lin Piao.
Il grande popolo cinese, applicando la Vostra indicazione «fare la rivoluzione e promuovere la produzione», ha ottenuto successi magnifici, ha creato una industria moderna, una agricoltura avanzata, una scienza e una tecnica di livello mondiale, un insegnamento e una cultura fiorenti e un potenziale di difesa invincibile, munito delle armi più potenti. Oggi la Cina popolare gode di una autorità incomparabile e riveste un ruolo ed esercita una grande influenza sull'arena internazionale. Essa si erge come una roccia di granito, un baluardo invincibile della rivoluzione, della libertà dei popoli e del socialismo. I comunisti e tutto il popolo cinesi, illuminati dalle Vostre grandi idee marxiste-leniniste, temprati nelle aspre battaglie di classe della Grande rivoluzione culturale proletaria e applicando con determinazione le decisioni dello storico X Congresso del Partito Comunista Cinese, marciano a passi da gigante sulla via radiosa per conseguire nuove vittorie ancora più grandi nello sviluppo continuo della rivoluzione e nella edificazione socialista del Paese
view post Posted: 15/1/2021, 13:44 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
Non ho mai sostenuto che hoxha fosse maoista...ho sostenuto che hoxha fosse un esaltatore pubblico della Cina maoista finché di colpo espresse giudizi opposti. Gli scritti denigratori sulla cina sono tutti posteriori alla morte di mao quindi tu no hai dimostrato nulla se non confermare che hoxha fosse un ipocrita. Anche rispetto alla rivoluzione culturale cinese dapprima hoxha mostrava alcune perplessità, come si evince nel testo da te citato, ma successivamente l'esalto', come si può leggere nella lettera a mao del 1973, tanto da volerne fare una brutta copia in Albania.
Hoxha copio' la rivoluzione culturale cinese declinandola quasi solo unicamente come lotta alla religione senza avanzamenti del socialismo sul piano della sovrastruttura, in coerenza con le sue concezioni dogmatiche ed opportuniste e i suoi metodi burocratici e accentratori.
Una volta morto mao, nelle Riflessioni sulla cina, hoxha ritorna nuovamente indietro e critica senza appello la rivoluzione culturale cinese...
Ripeto: o vogliamo credere che hoxha fosse uno che parlasse a vanvera...oppure tutte queste svolte sono frutto di basso opportunismo...Ti do' un consiglio: non sprecarti troppo nel difendere il "pensiero" di hoxha rispetto alla cina perché di coerenza non se ne può trovare...e soprattutto cerca di mettere d'accordo le tue sparate estremiste sui contadini con il marxismo leninismo in questo caso espresso dalla citazione perfettamente "maoista" del sig. Hoxha.
Poiché come disse mao: "Di tutte le classi che oggi stanno di fronte alla borghesia, solo il proletariato è una classe veramente rivoluzionaria" (Sulla dittatura democratico popolare, 1949)
Riguardo la questione dell'unificazione europea, la lettura che dà hoxha di un'europa perfettamente allineata agli usa è assolutamente dogmatica...decenni di contraddizioni interimperialiste tra usa e ue lo confermano...come su ogni cosa, da buon dogmatico, hoxha vede i processi reali in maniera unilaterale storpiandoli.
Sei veramente ridicolo a fare i nomi degli "illustri compagni" per dimostrare o smentire la validità del dogmatismo hoxhaista e del marxismo leninismo maoismo...la tua mentalità di fondo è evidentemente intrisa di idealismo...la storia non la fanno i "grandi" ma le masse popolari...i "grandi" sono coloro che hanno saputo mettersi alla testa delle masse per far avanzare la rivoluzione socialista come marx, Engels, Lenin, Stalin e mao...il maoismo in Italia ha ispirato praticamente tutte le lotte e le soggettività che sono emerse a sinistra del pci dagli anni sessanta in poi...operai, braccianti, studenti, intellettuali, donne, spesso degli anonimi attori della straordinaria lotta di classe di quei decenni nel nostro paese...hanno trovato nel maoismo la risposta pratica al tradimento togliattiano e hanno lottato, dando anche la vita, sulla base del fondamentale insegnamento maoista per cui "ribellarsi è giusto"
view post Posted: 15/1/2021, 00:02 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
P.s.
Del Partito del Lavoro dell'Iran (toufan) mi ha colpito la capacità di coniugare l'autonomia politica del proletariato con l'antimperialismo rispetto alle campagne imperialiste contro il proprio paese. Non è assolutamente facile. Penso sia discretamente radicato nelle masse operaie urbane...

Il sito è www.toufan.org
view post Posted: 14/1/2021, 23:42 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
CITAZIONE
Ti ho già spiegato che non ruppe subito le relazioni neanche con l'Urss di Krushiov che nel '60 tentò un golpe con Belishova e Tashko

Ti ho già risposto che però condusse una polemica contro Kruscev...invece la Cina la lodava pubblicamente...guarda che non ne vieni fuori Nikos...Hoxha è indifendibile nei suoi atteggiamenti...

CITAZIONE
La rivoluzionarizzazione ulteriore ti dice nulla?

Sì...Fu un tentativo contraddittorio, in parte positivo, di emulare la rivoluzione culturale cinese...a dimostrazione del ruolo di avanguardia del Pcc e di Mao anche in Albania...ma non ruppe sicuramente gli assetti di potere burocratici e l'ideologismo dogmatico su cui poggiava Hoxha...non è certo paragonabile alla rivoluzione culturale cinese...

CITAZIONE
Cosa che l'Albania sarebbe diventata anche se avesse esaltato Mao dopo la sua morte

Lo sarebbe divenuta certamente molto di più di quello che è stata (poco)...ma Hoxha valutò male la sua campagna di attribuzione del deviazionismo di Deng a Mao...una campagna che fallì perchè basata sul nulla politico...e inoltre il maoismo faceva paura, come concezione del mondo, del socialismo e della lotta di classe, ad un burocrate come lui...era in contraddizione con il suo dogmatismo...

CITAZIONE
Quindi, traducendo quanto hai scritto, sostieni anche tu che Hoxha ruppe con Deng perché la Cina divenne imperialista

Certo...ma questo non vuol dire che le motivazioni addotte erano tutte valide e reali...perchè Hoxha finse di non vedere che la Cina di Deng rompeva nettamente con la Cina di Mao, che ne era l'opposto...Hoxha ruppe politicamente con la Cina imperialista e allo stesso tempo ruppe ideologicamente anche con la storica amicizia sino-albanese, con la lotta comune contro il revisionismo sovietico, quindi anche con la stessa storia del socialismo albanese che con quella amicizia e lotta si era sviluppato.

CITAZIONE
Io sto invece parlando male della tattica maoista dei contadini che egemonizzano la rivoluzione al posto del proletariato (cosa che in Kampuchea è stata ancor più estremizzata).

non c'è nessuna egemonia contadina...è l'alleanza degli operai e dei contadini...chiaro che è difficile da digerire per quei criptotrotskijsti che sono gli hoxhaisti...ma fu alla base anche della Rivoluzione Sovietica...

CITAZIONE
E quella sarebbe una rivoluzione proletaria? Ma mi faccia il piacere

secondo i tuoi parametri nemmeno la rivoluzione albanese fu una rivoluzione proletaria perchè a condurla furono soprattutto contadini.

CITAZIONE
Intanto gli hoxhaisti italiani hanno avuto l'onore di essere rappresentati da un grande dirigente come Ubaldo Buttafava

ammazza che culo

CITAZIONE
Quando ho dimostrato tramite lo scritto di Hoxha che l'Europa Unita andava a vantaggio degli USA contro l'URSS adesso parli di semplici rapporti basati sulla coesistenza pacifica

ah se vuoi lo ripeto...la Cina vedeva probabilmente con favore un'Europa unita perchè accentuava le contraddizioni interimperialiste in Europa e le attenuava in Asia...mica mi faccio intimidire dalle banalità di Hoxha...

CITAZIONE
Intanto la destra prese il potere e Mao dovette servirsi di un putsch per riprenderlo

putsch che il cagnolino di Tirana lodava immensamente...siete proprio degli schizofrenici voi hoxhaisti...

CITAZIONE
"la campagna rivoluzionaria può accerchiare le città... il lavoro nelle campagne deve assumere il ruolo principale nel
movimento rivoluzionario cinese, mentre il lavoro in città deve assumere un ruolo secondario"

La creazione dei reparti partigiani seguì generalmente questa via: dalle città, i comitati regionali del Partito inviavano nelle campagne (sulle montagne) un certo numero di membri del Partito, di giovani comunisti e di simpatizzanti, esperti nella lotta dei nuclei di guerriglia, con il compito di organizzare i reparti partigiani. Intorno a questo nucleo centrale, i reparti partigiani si ingrossavano soprattutto con l’apporto dei contadini. Le campagne divennero la base e la riserva principale dei reparti partigiani.

Enver Hoxha, Storia del Partito del Lavoro d'Albania.

Non solo non hai citato nulla a sostegno della tua fandonia sulla presunta concezione maoista del ruolo guida dei contadini, ma hai dimostrato come sia la rivoluzione cinese che quella albanese si siano basate sulle masse contadine...involontariamente inizi ad approcciarti al comunismo...
view post Posted: 14/1/2021, 22:16 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
CITAZIONE
Compagni esattamente in Cina quando è stata espropriata la borghesia nazionale ?

Progressivamente durante gli anni cinquanta, nel '57 Mao affermò che la proprietà privata capitalista era stata fondamentalmente liquidata

CITAZIONE
Perché nonostante talune divergenze la Cina era alleata dell'albania e non si era ancora smascherata

ancora...sei disperante...un tentato golpe è una semplice "divergenza"? Dai Nikos smettila di ripetere incoerenze...

CITAZIONE
per Hoxha e l'Albania non sarebbe cambiato assolutamente nulla

Evidentemente no. Pur arruffianandosi la Cina per un quindicennio, ottenendo sostegno politico ed economico, Hoxha disapprovava il maoismo in quanto sviluppo rivoluzionario del marxismo leninismo, che ossificava in dogmatismo e formalismo. Le concezioni maoiste della lotta di classe nel socialismo erano contrapposte al socialismo burocratizzato e all'opportunismo di Hoxha, che tendeva a riprodurre, pur mascherandosi dietro fraseologia marxista leninista, le politiche e i mecccanismi di potere tipici dei paesi revisionisti. Inoltre Hoxha, assumendo finalità tipiche del nazionalismo borghese, voleva proclamarsi continuatore del marxismo leninismo ed esaltare l'Albania quale centro del movimento comunista internazionale.
Probabilmente, inoltre, dietro l'ostentazione dogmatica dei principi e il nulla sostanziale nella politica pratica, voleva tranquillizzare Usa e Urss sull'inoffensività dell'Albania nello scenario internazionale, utile stato cuscinetto, assieme alla Jugoslavia, nella faglia tra blocco filostatunitense e blocco filosovietico in Europa. Nella fase in cui i denghisti accentuavano la contrapposizione all'Urss, era tempo di rompere radicalmente con la Cina, per dimostrarsi al di fuori di ogni contesa internazionale nell'intricato scenario balcanico. Nello specifico della rottura con la Cina, sicuramente Hoxha aveva fiutato che i denghisti, una volta affermatisi al potere, non avrebbero più certamente appoggiato l'Albania in maniera disinteressata e sostanzialmente senza contropartite sul piano economico (come quel cattivone revisionista di Mao).

CITAZIONE
I gruppi maoisti invece, nonostante ne avessero uno al potere in uno dei paesi più grandi e popolati del mondo, sono riusciti a portare a termine solo un'altra rivoluzione, in Kampuchea (e che rivoluzione!). Il marxismo-leninismo invece, di cui Hoxha, pur facendone parte, non è un classico, ha generato nazioni socialiste, oltre che in Urss, in Albania, Romania, Jugoslavia, Polonia, Bulgaria, Mongolia, Germania Est e Cecoslovacchia. Quindi, anche numericamente, i paesi marxisti-leninisti battono quelli "marxisti-leninisti-pensiero di Mao". Per quanto riguarda i partiti "hoxhaisti", mi risulta che in Sud-America siano relativamente radicati. Poi se consideriamo, come fai tu, la validità di un partito solo dalla forza che ha allora gli euro-comunisti dovrebbero, da te, essere considerati meglio dei maoisti e Potere al Popolo è la migliore organizzazione comunista in Italia

Da queste poche righe, ovvero dalla contrapposizione tra marxismo-leninismo e marxismo-leninismo-maoismo, si capisce come tu ignori la storia del movimento comunista e la sua continuità/sviluppo fino ad arrivare al maoismo. Per la cronaca, il maoismo non venne adottato come ideologia dal Partito Comunista di Kampuchea e dalla gloriosa rivoluzione che guidò, dei quali ti invito ad avere rispetto e ad approcciarvisi con umiltà, come per ogni altra rivoluzione proletaria. Il maoismo, come concezione ideologica, è alla testa degli unici processi rivoluzionari oggi in corso e guidati da partiti comunisti, in India e nelle Filippine, oltre che ispirare reparti rivoluzionari, fra i più avanzati, in tutto il mondo. In Italia i gruppi maoisti fanno pena, lo ammetto, ma i gruppi hoxhaisti non sono da meno. Tra i gruppi hoxhaisti che meritano a mio avviso stima (non sono un dogmatico come te) voglio ricordare il Partito del Lavoro dell'Iran (Toufan).

CITAZIONE
un altro è sperare nella nascita di una nuova superpotenza imperialistica alleata agli USA contro l'Urss esclusivamente in chiave anti-sovietica

La Cina non sperava nulla...la Cina prendeva atto sulla base della coesistenza pacifica della nascita del progetto d'unificazione europeo...


CITAZIONE
Vuoi dire "combattere" la destra con una mano e con l'altra riconciliarsi con essa

se isolare per te vuol dire riconciliarsi allora sei ben messo...

CITAZIONE
Dalle parole dello stesso Mao che sosteneva che la rivoluzione in Cina dovesse essere condotta e guidata dai contadini

citamele esattamente o altrimenti taci per favore, perchè c'è un limite alla tua insolenza falsificante
view post Posted: 14/1/2021, 19:24 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
CITAZIONE
Della Cina

Se era un nemico della Cina perchè era alleato della Cina e l'esaltava? Ti avrò fatto questa domanda un centinaio di volte...e tu mi rispondi "perchè non si era ancora reso conto che la Cina era revisionista"...ma allora perchè era nemico della Cina se non si era ancora reso conto? I circoli viziosi del tuo "ragionare" iniziano ad essere un pò ripetitivi...non ti muovi da quattro concetti che sono anche in contraddizione (non dialettica, ma formale, sostanziale, argomentativa, logica...) l'uno con l'altro...

CITAZIONE
Quella dell'alleanza militare con Jugoslavia e Romania

La storia è chiara, aldilà delle fandonie di Hoxha...La Cina non ha imposto nulla...E l'Albania non ha imposto nulla alla Cina in merito ai rapporti con gli Usa...critiche, anche aspre, fra paesi socialisti...se dopo la morte di Mao, Hoxha lo ha voluto accusare, assieme alla Cina maoista, di ogni nefandezza, è perchè voleva egemonizzare il campo marxista leninista con il suo dogmatismo e debellare la forza ideologica del maoismo...accusandolo, falsificando i fatti, di aver generato il mostro denghista...operazione sostanzialmente fallita: a parte forse l'Mlkp turco-curdo, rientrante nel fronte guidato dal Pkk, i partiti comunisti e il gruppi hoxhaisti sono sempre rimasti marginali nella lotta di classe.

CITAZIONE
La nascita di una nuova superpotenza imperialista non è un bene per chi lotta per il socialismo.

Le contraddizioni interimperialiste sono sempre state un terreno di sviluppo oggettivo della lotta di classe.

CITAZIONE
io critico il centrismo di Mao e la tattica che usava per combattere la borghesia

Centrismo di Mao? Semplicemente a voi dogmatici è incomprensibile nella pratica la linea di massa maoista: organizzare la sinistra, la conquista del centro e l'isolamento della destra. Ogni lotta rivoluzionaria vincente ha applicato, magari inconsapevolmente, questa formula generale. Anche la rivoluzione albanese si basò sull'organizzazione della sinistra, la classe operaia e i comunisti come suo reparto d'avanguardia, la conquista del centro, i contadini soprattutto, e l'isolamento della destra, la borghesia collaborazionista. Mao sintetizzò e sistematizzò l'esperienza generale del movimento comunista, inteso secondo la definizione di Marx come "movimento reale che abolisce l'esistente". Quelli come Hoxha, nonostante i meriti effettivi nella lotta rivoluzionaria, non seppero o non vollero sistematizzare le leggi di sviluppo della lotta di classe, nei loro termini reali, fermandosi alla declamazione vuota e morta di principi e finendo, per certi versi inevitabilmente, a scontrarsi con l'essenza rivoluzionaria del marxismo e con chi la rappresenta nella nostra epoca, ovvero il maoismo.

CITAZIONE
Non ho capito, puoi riformulare la domanda?

dovresti spiegare come e perchè, secondo te, i contadini soppiantarono la classe operaia nella direzione della rivoluzione cinese...
view post Posted: 14/1/2021, 00:31 Sulla questione di Stalin e della Cina - Documenti e Dossier
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E infatti in questo caso Hoxha era un nemico perché si opponeva a questa tattica cinese

nemico di chi? quale tattica?

CITAZIONE
Non c'è niente di marxista-leninista in un movimento di liberazione nazionale se si allea alla borghesia rifiutando di svolgere il ruolo di guida nella rivoluzione

E chi ha detto che l'Unita si rifiutava? Era sicuramente un movimento più forte del Fnla...

CITAZIONE
Se la Cina non aveva alcuna influenza allora tanto vale non sostenere affatto l'Europa unita.

Non ci siamo capiti...la Cina non ha sostenuto il processo di unificazione europea...ne ha preso atto e ritenuto positiva la possibilità che si sviluppino contraddizioni, da tale processo, rispetto al dominio statunitense e sovietico in Europa.

CITAZIONE
Il che era scritto anche nelle Costituzioni dei paesi revisionisti

No, perchè i revisionisti rinnegarono la dittatura del proletariato a favore della formula interclassista "Stato di tutto il popolo"

CITAZIONE
Comunque mi riferivo alla rivoluzione cinese in cui i contadini avevano l'egemonia al posto del proletariato

Ancora con queste fantasie?!...perchè non spieghi come sarebbe avvenuto?

CITAZIONE
C'è scritto

Cosa c'è scritto? C'è solo l'ammissione delle ambiguità e della meschinità di Hoxha...critica il movimento comunista internazionale perchè non si pronuncia contro la Cina ma poi rivendica il suo non pronunciarsi, proprio come gli altri...Oltre alla sua tracotanza nel pretendere che le sue critiche alla Cina, immotivate, arbitrarie e probabilmente inventate dopo la morte di Mao, siano condivise da qualcun'altro, senza porsi nell'ottica di esternarle...un capolavoro di ipocrisia e altezzosità...

CITAZIONE
Per un paese socialista, il concedere aiuti ad uno più debole non ha nulla di eclatante. Mao non ha nulla da vantarsi così come Hoxha non ha nulla da vergognarsi.

E chi ha detto nulla di tutto ciò? Hoxha non avrebbe dovuto vergognarsi per gli aiuti ma per aver diffamato dopo morto il grande Mao, rinnegando la grandiosa amicizia tra popolo albanese e popolo cinese, forgiata nella comune lotta al revisionismo sovietico

Edited by primomaggio1945 - 14/1/2021, 08:03
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