Comunismo - Scintilla Rossa

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view post Posted: 19/2/2019, 15:30 IMCWP - Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai - Partiti e movimenti comunisti

20° IMCWP: Contributo del Partito Algerino
per la Democrazia e il Socialismo (PADS)



"La classe operaia contemporanea e la sua alleanza. I compiti dell'avanguardia politica - i partiti comunisti e operai - nella lotta contro lo sfruttamento e le guerre imperialiste, per i diritti dei lavoratori e dei popoli, per la pace, per il socialismo."

20° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo (PADS) | solidnet.org
Traduzione da lariscossa.com

Atene, 23-25 novembre 2018

Salutiamo calorosamente la celebrazione del centenario della fondazione del Partito Comunista di Grecia.

Lo scorso anno abbiamo celebrato il centenario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre 1917. I comunisti devono riflettere sulle lezioni apprese dal suo trionfo, la costruzione del socialismo e la vittoria della controrivoluzione alla fine degli anni '80, le conseguenze di questa ritirata sulla condizione della classe operaia e di tutti i popoli oppressi dal sistema capitalista-imperialista.

Partiamo dalla riaffermazione della correttezza della tesi che la nostra attuale epoca storica è e rimane quella della lotta per la transizione dal capitalismo al socialismo, prima fase del comunismo. La vittoria della controrivoluzione nell'URSS e negli altri paesi socialisti non invalida in alcun modo questa tesi, che rimane fondamentale per la definizione della strategia del movimento comunista internazionale. Come aveva affermato Lenin prima dell'ottobre 1917, questa è l'era delle rivoluzioni e delle controrivoluzioni, dell'offensiva e della difesa, delle vittorie e delle sconfitte delle classi sfruttate e oppresse nelle loro continue lotte per la loro emancipazione sociale, della loro instancabile lotta fino al trionfo finale realizzato dall'abolizione irreversibile del regime capitalista. Il riconoscimento della validità di questa tesi e l'azione per raggiungerla sono il banco di prova per distinguere ciò che nel movimento comunista è veramente comunista da ciò che è caduto nell'opportunismo e si comporta come un oggettivo alleato della perpetuazione dello sfruttamento capitalistico, con i suoi orrori, le sue guerre, la sua barbarie.

Nonostante gli scritti degli ideologi della borghesia tendenti a seminare il dubbio tra gli sfruttati sull'ineluttabilità della rivoluzione socialista, il mondo attuale è segnato dal protrarsi del conflitto economico, politico e ideologico irriducibile tra la borghesia e il proletariato, tra le classi dominanti e i popoli dominati in ogni paese e in tutto il mondo. Laddove i comunisti non hanno abbandonato la lotta mortale contro gli sfruttatori, questo conflitto si sta chiaramente manifestando nei suoi obiettivi, anche se la classe operaia nel suo insieme non ha ancora ripreso la speranza nelle sue forze. E anche altrove, la borghesia non può impedirgli di dispiegarsi. Può ancora ritardare per un certo tempo la consapevolezza dei lavoratori cercando di dividerli, di seminare odio tra di loro sulla base delle loro origini etniche, le loro pratiche religiose, aizzare gli autoctoni contro i migranti, cercare di disinnescare i processi rivoluzionari sventolando la bandiera dello sciovinismo, del separatismo, dell'oscurantismo, ecc. Ma non è in suo potere sradicare gli antagonismi di classe e le crisi inerenti al capitalismo che accelerano l'educazione degli sfruttati portandoli a combattere in modo consapevole e organizzato il regime di sfruttamento se i comunisti assolvono al loro dovere di rivoluzionari, propagandando instancabilmente la parola d'ordine della necessità della rivoluzione.

Le condizioni economiche della nuova offensiva rivoluzionaria per sconfiggere il capitalismo stanno maturando. La classe operaia, principale forza motrice delle trasformazioni storicamente necessarie, continua a crescere numericamente ed economicamente. Il suo peso sta crescendo. Cento anni fa la rivoluzione socialista fu possibile in Russia, quando la classe operaia contava un numero di persone molto più piccolo su scala mondiale di quanto lo sia oggi. La classe operaia nel senso di classe che produce plusvalore nel sistema capitalista, la classe più sfruttata, la più concentrata, che ha stretti legami con gli altri strati sociali produttivi schiacciati dalla grande borghesia, la classe operaia, becchino della borghesia che l'ha prodotta, che è aumentata di numero e di forza a causa dell'accumulo di capitale, questa classe è praticamente presente in tutti i paesi del mondo. Si è formato un esercito proletario internazionale. Organizzato, unito, reso consapevole della sua missione storica - abbattere il regime capitalista e costruire la società socialista - costituisce, in alleanza con tutti gli strati sociali produttivi, una formidabile forza di emancipazione che sconvolgerà il mondo, farà brillare di mille luci la speranza in un mondo libero da oppressione e guerre, che porrà fine a un regime che ha raggiunto il suo ultimo stadio di capitalismo putrescente, agonizzante.

Il capitalismo non cadrà da solo come un frutto maturo. La responsabilità storica dei partiti legati alla dottrina di Marx-Engels-Lenin è di organizzare e dirigere la sua lotta verso la caduta del capitalismo, verso il socialismo. È creare le condizioni soggettive, politiche, ideologiche, organizzative della rivoluzione socialista, il rovesciamento del regime borghese, la presa del potere da parte della classe operaia e dei suoi alleati, l'instaurazione del socialismo.

Da comunisti, non siamo sognatori pensando che questo obiettivo possa esser raggiunto sin dall'inizio, senza lunghe lotte, difficili, disseminate di vittorie e fallimenti momentanei, senza passare attraverso zigzag come diceva Lenin, con lotte intermedie, date le realtà di ogni paese, che impongono tattiche diverse dettate dalle manifestazioni della legge dello sviluppo diseguale del capitalismo.

I percorsi nazionali differenti richiedono al contrario:

Di includere in questo grande obiettivo, la preparazione della rivoluzione socialista, le lotte economiche per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, per le libertà democratiche, per superare l'oscurantismo religioso, per la difesa del diritto dei popoli a definire il loro percorso di sviluppo minacciato da ingerenze e interventi militari dell'imperialismo, ecc.

Usare tutte le forme di lotta per raggiungere questo obiettivo, per sottomettere a questo obiettivo strategico queste forme e alleanze momentaneamente intrecciate con questa o quella categoria sociale schiacciata dal capitalismo ma esitante.

Svolgere un ruolo di propaganda, agitazione e formazione ideologica per connettere il Partito Comunista e l'avanguardia combattente della classe operaia, per conquistare l'intera classe alla necessità di porre fine al dominio della borghesia, per prepararlo all'esercizio della dittatura del proletariato senza il quale questa vittoria sarà effimera e sarà inevitabilmente seguita da tragiche sconfitte.

Unificare e coordinare a tal fine le lotte di tutto il movimento comunista internazionale: organizzare la cooperazione tra i partiti comunisti dei paesi dominanti e quelli dei paesi dominati politicamente o economicamente, in modo da spezzare i freni ideologici che tendono a fargli credere che la lotta deve escludere dai suoi slogan la lotta per il socialismo limitandosi alla conquista delle libertà democratiche borghesi, in attesa che lo sviluppo delle forze produttive abbia raggiunto un certo livello grazie all'alleanza con la cosiddetta borghesia "patriottica".

Per quanto ci riguarda, noi comunisti d'Algeria, iscriviamo la nostra azione in fedeltà al marxismo-leninismo. Rifiutiamo l'idea che l'Algeria sia ancora nella fase preliminare del completamento della rivoluzione nazional-democratica. Questa fase è stata superata nei primi anni di indipendenza. La lotta per la piena indipendenza politica ed economica si era intrecciata con la lotta per il socialismo attraverso l'azione spontanea dei lavoratori, in modo che le terre dei coloni e le fabbriche abbandonate dai capitalisti europei passassero sotto il loro controllo. La frazione nazionalista-rivoluzionaria della piccola-borghesia fece un'alleanza con i lavoratori e stimolò lo sviluppo industriale con i soldi delle esportazioni di petrolio e gas nazionalizzati. Meno di vent'anni dopo, questo processo progressista e promettente venne fermato e sconfitto dall'azione distruttiva congiunta della borghesia, che prosperò all'ombra del settore pubblico e non tollerò più alcuna minaccia per il suo futuro, dei grandi proprietari nazionalizzati dalla riforma agraria, dell'imperialismo. Le cause di questa sconfitta risiedevano anche nel:

Rifiuto di queste frazioni della piccola borghesia di adottare i principi del socialismo scientifico, di riconoscere il ruolo della classe operaia come forza trainante, di rompere con le frazioni reazionarie del potere derivati dalla guerra di liberazione, frazioni che conducono il sabotaggio delle opzioni e delle realizzazioni progressiste, dando ai comunisti e ai lavoratori la libertà di espressione e di organizzazione;

Gli errori dei comunisti: nel momento in cui le lotte di classe erano esacerbate dalla scelta del sentiero socialista di sviluppo, non reclamarono più il diritto all'esistenza organica indipendente del loro partito. Misero al centro della loro azione la realizzazione di un fronte unito sulla base dell'illusoria idea del "rinnovamento" del partito nazionalista piccolo-borghese (che aveva condotto la guerra di liberazione), della trasformazione di questo fronte in "grande partito d'avanguardia". Peggio ancora, non considerarono di porre al centro della loro azione di propaganda e organizzazione la lotta per la trasformazione rivoluzionaria del regime risultante dalla guerra di liberazione in regime dell'alleanza tra la classe operaia-contadina laborotrice e gli strati sociali intermedi che accettano il socialismo.

Il basso livello di coscienza e esperienza politica della classe operaia che ha continuato a fidarsi delle promesse del regime.

Il movimento comunista internazionale è a un bivio. Di fronte alla crisi insormontabile del capitalismo, una crisi dovuta alla fondamentale contraddizione tra il carattere sociale delle forze produttive e il carattere privato della proprietà dei mezzi di produzione, carattere che genera l'anarchia della produzione e dell'accumulazione capitalista, spreco delle forze produttive, all'incapacità del regime capitalista di mettere queste forze al servizio della piena soddisfazione dei bisogni sociali, materiali e culturali dei lavoratori, alle distruzioni, guerre locali e preparativi per la guerra su vasta scala al fine di una nuova divisione dei mercati e delle fonti di energia, al fine di risolvere la questione di chi dominerà il mondo, a fronte di ciò o il movimento comunista internazionale si riprende e intraprende il cammino di preparazione per la rivoluzione in gestazione, o diventa un ausiliario della perpetuazione della dominazione borghese-imperialista.

Proletari di tutti i paesi e popoli oppressi, unitevi!

Viva l'internazionalismo proletario!
view post Posted: 19/2/2019, 15:12 IMCWP - Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai - Partiti e movimenti comunisti

20° IMCWP: Contributo del Partito Comunista Sudafricano



"La classe operaia contemporanea e la sua alleanza. I compiti dell'avanguardia politica - i partiti comunisti e operai - nella lotta contro lo sfruttamento e le guerre imperialiste, per i diritti dei lavoratori e dei popoli, per la pace, per il socialismo."

20° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

Partito Comunista Sudafricano | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Atene, 23-25 novembre 2018

«Dal punto di vista di una superiore formazione socio-economica, la proprietà privata di singoli individui sul globo terrestre apparirà non meno assurda della proprietà privata di un uomo su un altro. Neppure un'intera società, una nazione, anzi tutte le società di una stessa epoca prese assieme, neppure esse sono proprietarie della terra. Ne hanno soltanto il possesso, l'usufrutto, e hanno il dovere, da boni patres familias [buoni padri di famiglia], di trasmetterla migliorata alle generazioni successive». Marx, Il Capitale, Libro 3, Capitolo 46.

Il Partito Comunista Sudafricano (SACP) si unisce ai partecipanti al 20° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai nell'esprimere i suoi profondi e fraterni auguri al Partito Comunista di Grecia (KKE) in occasione del suo centenario e della ventesima edizione dell'Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai.

Questo risultato va ascritto in non piccola parte a un partito saldo, impegnato a sostenere i principi e gli ideali di una società migliore - il socialismo. Salutiamo i dirigenti, i militanti e i sostenitori del KKE e delle organizzazioni a esso alleate, la sua sezione giovanile KNE e il sindacato militante di classe PAME.

Il tema di questa ventesima edizione dell'Incontro Internazionale ci offre l'occasione non soltanto per analizzare la congiuntura, ma anche per riflettere criticamente sull'opera dei nostri partiti intesa a rafforzare, promuovere e difendere gli ideali di una società alternativa al rapace sistema capitalista e alle sue varie espressioni della globalizzazione neoliberale finanziarizzata.

Questi compiti sono ancor più importanti in questo periodo, come hanno dimostrato i recenti sviluppi internazionali negativi in tutto il mondo, innescati dalla profonda crisi di sistema che vive il capitalismo nella sua fase finanziarizzata. Gli inevitabili cicli di crescita e recessione sono un tratto essenziale delle economie capitaliste, e quando giunge la recessione l'economia si riduce, la gente perde il lavoro e il tenore di vita della popolazione declina.

Il 14° Congresso del SACP, tenutosi nel 2017 sul tema «Difendere, promuovere, approfondire la rivoluzione democratica nazionale: il ruolo guida del SACP», ci ha dato impulso confermando la nostra posizione strategica in questo periodo, quella di una radicale seconda fase della Rivoluzione Democratica Nazionale quale via più diretta verso un Sud Africa socialista. Il 14° Congresso ha inoltre auspicato la creazione di una leadership nell'ambito di un fronte patriottico quanto più ampio possibile per la difesa della nostra democrazia e della sovranità nazionale del nostro Paese. I delegati presenti allo storico 14° Congresso si sono impegnati a mettere in pratica attivamente tutte le risoluzioni del congresso, quali quelle relative al ruolo guida nei luoghi di lavoro, nelle nostre comunità, nei luoghi di istruzione e in tutti gli altri fondamentali ambiti di potere. Il nostro Partito è dell'opinione che il ruolo di avanguardia debba essere conquistato nelle trincee della lotta - attraverso il lavoro attivo all'interno del popolo e delle sue organizzazioni.

Il SACP ha identificato come priorità la difesa della nostra democrazia contro il saccheggio su vasta scala delle risorse pubbliche da parte di un ceto politico-burocratico parassitario. Altre zone del mondo offrono importanti esempi, come per esempio lo sviluppo di una borghesia burocratica nell'Iran post-rivoluzionario, dai quali dobbiamo apprendere se vogliamo superare le sfide immediate che la nostra rivoluzione si trova di fronte.

Samir Amin, recentemente scomparso, ha molto da insegnare su questo tema. Nel capitolo conclusivo del suo ultimo libro, Amin analizza il presente dalla prospettiva di una vita intera di attivismo che risale agli anni Quaranta. La parte centrale di questo capitolo (appropriatamente intitolato «Rivoluzione o decadenza?») offre punti di riferimento importanti che contribuiscono a chiarire la nostra situazione, almeno per quanto riguarda il Sud Africa, e ci aiutano a inquadrare la nostra realtà in un contesto più ampio di tendenze globali.

Amin scrive: «Nella periferia [il Sud geo-politico], la transizione socialista non è distinta dalla liberazione nazionale», e prosegue: «Divenne chiaro che quest'ultima [la liberazione nazionale] è impossibile sotto la guida borghese locale, e diventa così uno stadio democratico nel processo di una rivoluzione ininterrotta a tappe guidate dalle masse contadine e operaie». Amin afferma correttamente che «una rivoluzione non può essere attuata soltanto con una formazione politica d'avanguardia o con il potere statale». Il fattore cruciale sono le «forze popolari», che egli definisce «disalienate».

Nell'ultimo periodo il SACP ha intrapreso misure concrete allo scopo di affrontare queste sfide, ma anche di costruire alleanze, incentrate sugli obiettivi generali e sugli ideali del 14° Congresso e sui programmi dei precedenti congressi del partito, affrontando nel contempo il problema dell'alienazione e del ruolo delle grandi masse. Il SACP sta attuando un processo di sviluppo di un fronte patriottico ampio e di fronti di sinistra sul terreno delle sfide socio-economiche e politiche del nostro Paese, come la lotta alla corruzione e al saccheggio indiscriminato delle risorse pubbliche. Ciò ha condotto anche a un dibattito per la «riconfigurazione dell'Alleanza» con l'African National Congress (ANC) e con il Congress of South African Trade Unions (federazione dei sindacati sudafricani, COSATU). Questo dibattito è importante nel contesto successivo al 1994, in cui l'ANC e i suoi alleati sono al governo.

Infine, riteniamo sarebbe un errore fondamentale non riflettere sugli sviluppi recenti e sull'ascesa di carismatici «uomini forti» populisti di destra quali Duterte, Trump, Bolsonaro e, in Italia, Salvini. L'ascesa del populismo di destra al giorno d'oggi è un sintomo del (parziale) fallimento delle politiche progressiste. Secondo alcuni, le origini di tale processo risalirebbero agli anni Ottanta. In realtà, si tratta di uno spettacolare fallimento del neoliberalismo!

L'ascesa delle politiche di destra trae origine dalla decadenza politica, tra gli altri, dei partiti centristi e socialdemocratici. Questi sono tempi pericolosi per la democrazia. Negli Stati Uniti, Donald Trump rappresenta la maggiore minaccia per l'ordine istituzionale americano dai tempi di Richard Nixon. La dura realtà è che Trump è riuscito a farsi eleggere facendo appello a una serie di ansie, frustrazioni e legittimo malcontento per i quali i partiti tradizionali non hanno risposte convincenti. Ciò significa che per coloro che sono preoccupati da Trump e dal populismo non è sufficiente mobilitarsi, protestare e resistere - è necessario anche attuare una politica convincente che deve partire dalla comprensione del malcontento che intorbidisce la politica.

Come ora riconoscono molti commentatori, è imminente un'ennesima crisi economica. Come sappiamo, tutte le riforme e le norme imposte all'indomani della Grande Depressione degli anni Trenta non servirono a impedire le analoghe crisi minori verificatesi tra il 1941 e il 2008, e un'altro grande crollo nel 2008. Da secoli, l'instabilità del capitalismo resiste a ogni tentativo di risolverla, con o senza l'intervento statale. Ma l'economia mainstream, perlopiù, evita di affrontare a viso aperto i costi sociali di questa instabilità economica. Quel che è peggio, si sottrae a un confronto aperto con la critica marxista che collega tali costi alla rivendicazione del fatto che un cambiamento di sistema costituirebbe la soluzione migliore e più «efficace».

L'Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai deve quindi elaborare risposte adeguate a queste politiche, in modo tale da offrire al nostro popolo soluzioni concrete e realistiche per le difficoltà che le nostre società devono affrontare, difficoltà che sono la diretta conseguenza della crisi di sistema del capitalismo.

Il socialismo è il futuro - costruiamolo ora!
view post Posted: 18/2/2019, 18:50 immigrazione - Esteri
riceviamo da “piattaforma comunista” e volentieri pubblichiamo

Pubblicato il 18/02/2019 di pennatagliente

Significato e conseguenze dello slogan “Prima gli italiani”


Uno degli slogan più sbandierati da leghisti e i fascisti è “Prima gli italiani”. Lo slogan si basa sui presunti privilegi di cui godrebbero i lavoratori immigrati (che nel nostro paese sono 2,4 milioni, per lo più operai e assimilati impiegati nei lavori meno pagati e meno qualificati) e sui presunti danni che deriverebbero dalla loro presenza (in realtà questi lavoratori producono il 9% del PIL e versano ogni anno circa 12 miliardi annui di contributi previdenziali, coprendo il buco creato alle casse Inps dall’evasione fiscale e previdenziale).

Se “Prima gli italiani” si traduce per i lavoratori immigrati in maggiori discriminazioni e sottosalari, soppressione dei diritti elementari e più ricatti, cosa significa per i lavoratori italiani?

L’ideologia del populismo di destra è una variante dell’ideologia borghese e riformista. Il cardine su cui gira è il concetto di collaborazione fra le classi, la conciliazione degli antagonismi di classe, l’intervento dello Stato “superiore alle classi”.

Oggi le frecce avvelenate di questa ideologia sono utilizzate per paralizzare e ostacolare l’azione di lotta degli operai in difesa dei propri interessi economici e politici.

Attraverso lo slogan “Prima gli italiani” l’attenzione e la lotta degli operai italiani viene deviata contro i lavoratori provenienti da altri paesi, che vengono additati come la causa dei loro problemi.

Ma a causare i problemi dei lavoratori italiani non sono gli operai rumeni, albanesi, marocchini, ucraini, pakistani, etc. Sono i padroni e i padroncini (spesso mascherati sotto forme “cooperativistiche”) che li utilizzano a livelli di sfruttamento altissimi. Sono gli affaristi e gli speculatori che affittano loro topaie a prezzi da capogiro. Sono i caporali che li tormentano per far rispettare la “regola” del minimo salario e del massimo orario imposta dalle aziende. E’ lo Stato che chiude tutti e due gli occhi su questi fenomeni e sottopone i lavoratori immigrati a un regime spietato attraverso leggi come il “Decreto sicurezza”. A sfruttare gli operai italiani, a togliere loro il pane di bocca, a reprimerli, sono gli stessi padroni, affaristi, speculatori e caporali, è lo stesso Stato oppressore.

Il ragionamento che seguono i reazionari consiste invece nel dire agli operai italiani che le loro esigenze e le loro rivendicazioni non possono essere soddisfatte perché vi sono gli operai stranieri, perché vi è la crisi, e quindi devono accettare sempre nuove riduzioni di salari e di diritti.

In tal modo si fa credere agli operai che hanno gli stessi interessi dei padroni, e non interessi diametralmente opposti; che devono unirsi assieme ai padroni per fare la lotta ai lavoratori di altri paesi, invece che lottare contro i capitalisti che si approfittano di entrambi.

“Prima gli italiani” serve a far dimenticare la classe, la solidarietà e la lotta di classe, a imprimere nella mente degli operai che esiste “l’Italia” (come la Francia, la Germania, gli Stati Uniti, etc.) in quanto comunità di persone che hanno le stesse esigenze, gli stessi obiettivi, le stesse aspirazioni, nascondendo il fatto che nel nostro paese, come negli altri, non è vero che “siamo tutti sulla stessa barca”. C’è chi ha lo yacht e chi il gommone, chi viaggia a sbafo e chi sgobba tutti i giorni. Questo per dire che esistono proletari e capitalisti, lavoratori sfruttati e padroni sfruttatori, con condizioni di vita, esigenze, obiettivi e aspirazioni contrapposti.

Con la demagogia di “Prima gli italiani” si vuole spegnere con ogni mezzo la coscienza di classe dei lavoratori, prevenire la rivolta delle masse sfruttate, favorire la divisione e la collaborazione di classe.

Allo stesso tempo questo slogan serve a sostenere il “proprio” imperialismo nella lotta contro altre potenze e nella politica di saccheggio dei popoli oppressi, serve per giustificare le sempre maggiori spese militari. E’ dunque un’arma di cui si serve la classe al potere per la preparazione politica e psicologica delle masse alla guerra.

Si scorticano gli operai, si riducono i salari, si allungano gli orari, la disoccupazione aumenta e le promesse fatte non vengono rispettate? La colpa è sempre dello straniero che dev’essere schiacciato come capro espiatorio della disoccupazione, dei bassi salari, della miseria dilagante. L’immigrato è l’untore del populismo in una fase di accentuata pressione sulla classe operaia e di preparazione alla guerra, mentre i capitalisti vengono scagionati dalle loro responsabilità.

Gli operai intossicati dalla demagogia sciovinista smettono di lottare contro i propri sfruttatori e affamatori; collaborano di fatto con padroni e ministri indirizzando il loro malcontento verso la parte più debole della classe lavoratrice; avversano le rivendicazioni e le lotte dei lavoratori immigrati, sperando in questo modo di salvarsi a spese altrui.

Nulla di più controproducente! Chi non lotta contro i padroni, ma lotta contro i lavoratori immigrati adottando lo slogan “Prima gli italiani”, fa soltanto l’interesse dei suoi nemici, tradisce gli interessi suoi e della sua classe.

L’immigrazione è un fenomeno tipico del sistema imperialista-capitalista, è una sua conseguenza. Non sono i migranti che hanno creato la globalizzazione, l’UE e la crisi. Non sono loro che portano via il lavoro e la casa, che impongono licenziamenti e sacrifici. Non sono loro a causare la disoccupazione e l’impoverimento di massa. Non è l’accoglienza ai migranti (meno di 5 mld l’anno) a causare il debito, ma i regali a banche e padroni, l’evasione fiscale (260 mld), la corruzione e gli sprechi (100 mld).

Il male dell’Italia non sono i lavoratori stranieri, ma i capitalisti e i ricchi, i mafiosi, i corrotti, che si accaparrano la maggior parte della ricchezza prodotta.

Diciamo basta alle divisioni fomentate dalla demagogia e dalle menzogne dei leghisti, dei fascisti e dei loro complici! Smascheriamo in ogni occasione, di fronte alle masse, la demagogia leghista e fascista!

Operai, non lasciatevi mettere l’uno contro l’altro, non scaricate le responsabilità su altri lavoratori e su altri popoli, ma rafforzate l’unità di classe. Lottate uniti contro i capitalisti per avere l’aumento generale dei salari, la riduzione dell’orario di lavoro e diritti per tutti.

Lottate per respingere i licenziamenti, affinché tutti i lavoratori abbiamo assicurato un lavoro dignitoso e il benessere, per farla finita con i veri privilegiati, che sono i padroni, i parassiti e i loro servi. Lottate contro la guerra di brigantaggio imperialista, per la via di uscita proletaria e rivoluzionaria dalla crisi!

https://pennatagliente.wordpress.com/2019/...ubblichiamo-63/
view post Posted: 18/2/2019, 16:13 Il vertice del gruppo di Visegrad a Gerusalemme è stato annullato - Esteri
scarta u megliu :P

Il vertice del gruppo di Visegrad a Gerusalemme è stato annullato

Il vertice dei paesi Visegrad in programma a Gerusalemme in Israele è stato annullato. Lo stop è arrivato dopo forfait della Polonia. Varsavia aveva deciso di non prendere parte al summint in polemica con il premier israeliano Benyamin Netanyahu accusato di «razzismo» per alcune dichiarazioni, da lui smentite, sulle complicità polacche nella Shoah. La conferma dello stop è arrivata dal ministero degli esteri israeliano spiegando che il summit «prevede la presenza di tutti e quattro» le nazioni. «I tre premier in arrivo», ha spiegato il portavoce del ministero Emmanuel Nahshon riferendosi a Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, «avranno un incontro con il premier Benyamin Netanyahu».

Continua qui: www.msn.com/it-it/notizie/mondo/il...ocid=spartandhp


intanto in Italia :P

Vittorio Feltri: “Gli ebrei? Sono decenni che rompono i coglioni con la Shoah”

Le parole del direttore di Libero in collegamento con La Zanzara su Radio 24 al termine di un battibecco con David Parenzo. Poi su Berlusconi: "Dice che gli italiani sono rincoglioniti perché non lo votano? Lo erano di più quando lo facevano. In tutti gli anni di governo non ha fatto un cazzo, poveraccio". Sul Sud: "Solo la 'ndrangheta è organizzata"

continua qui: www.ilfattoquotidiano.it/2019/02/1...-shoah/4975825/
view post Posted: 17/2/2019, 18:55 Tradurre lettera dal francese! - Bacheca-Comunicati
Qualcuno conosce il francese ed è capace di tradurre una lettera con una grafia molto complicata?
Si tratta di una lettera (privata) di un grande compagno!

Molto importante
view post Posted: 17/2/2019, 18:14 Ciao! - Presentazioni
Vero, al centro della terra c'è il paradiso e al polo nord c'è la porta da dove entrano gli alieni, i nazisti, gli illuminati e altri fenomeni umani e non (ora pure i leghisti e i grillini)

Che all'interno della terra ci siano delle cavità è indiscutibile e con uno geo-radar si possono facilmente rivelare!
Poi mi spieghi quale utilità una teoria simile può avere per il comunismo!
view post Posted: 17/2/2019, 16:58 Ciao! - Presentazioni
CITAZIONE (aixo @ 17/2/2019, 16:47) 
CITAZIONE (DDR Neujahr @ 14/2/2019, 16:51) 
Al 100%.
Ah no scusa, la terra è piatta, ci sono le scie chimiche e gli integrali sono un'arma di distruzione di massa al servizio dei Rothschild :D

La terra è cava

view post Posted: 16/2/2019, 20:24 La tomba di Marx vandalizzata! maledetti! - Varie

La tomba di Marx Karl Marx vandalizzata per la seconda volta in un mese!


Le parole "Dottrina dell'odio" e "Architetto del genocidio" sono state intonacate di rosso sulla tomba del più famoso abitante del cimitero di Highgate.

https://www.standard.co.uk/news/crime/karl...Yp31OeFmTsE4JPs
view post Posted: 16/2/2019, 19:55 Pappagallo si perde in strada. Trovato perché fischia ‘bandiera rossa’ - Bar Toto Cutugno

Pappagallo si perde in strada.
Trovato perché fischia ‘bandiera rossa’



Cipolla, detto 'Cipo', è un calopsita e vive alle Cure con la famiglia che lo ha

Firenze, 15 febbraio 2019 - Fischietta «Avanti popolo alla riscossa» ed è tutto contento. Se vi chiedete cosa ci sia da cantare e da essere contenti, aspettate di sapere che l’esecutore è un pappagallo. Cipolla, detto «Cipo», è un calopsita e vive alle Cure con la famiglia che lo ha adottato lo scorso anno. La gioia di aver trovato una casa fu tanta che intonò quasi subito il celebre inno comunista alleggerendo poi l’esibizione con un accenno del motivetto «Ammazza la vecchia...». «Abbiamo provato a rintracciare il padrone, ma non c’è stato verso – spiega la padrona –. Le canzoni un po’ vintage farebbero pensare a un anziano, ma chissà...».

Ora Cipo ha improvvisamente esteso la propria fama oltre i confini di quartiere, almeno fino a viale don Minzoni e via Masaccio, perché domenica è scappato e Michela Rizzuti, la sua padrona, ha diffuso volantini e chiesto aiuto sui social network – mezzo di comunicazione efficace per quanto, chissà, forse eccessivamente moderno per un uccellino dai gusti evidentemente più retrò – segnalando proprio la propensione a zufolare la popolare canzone politica. «Non è la prima volta che scappa – racconta Michela Rizzuti – Lo lascio girare libero, è socievole e gli piace appoggiarsi sulla spalla di chi è in casa ed è talmente leggero che non te ne accorgi neanche».

E difatti è stato così che l’uccellino – refrattario alla gabbia come ogni uccello più che da rivoluzionario di razza – ha varcato la soglia ed è volato via.

di laura gianni
qui tutto l'articolo e il VIDEO: www.lanazione.it/firenze/cronaca/p...GLhBlYi11arKMkM
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