CITAZIONE
Un orpello di parole preziose gli interventi degli stalinisti. Parole e null’altro.
Caspita! Più parolaio del tuo intervento. Suvvia ...
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Temerario soprattutto il modo in cui gli esseri umani vengono catalogati nemici del popolo.
Il modo te lo spiego subito: fare gli interessi della borghesia imperialista oppure quella delle masse popolari, militare in un campo o nell'altro. Tu dive stai?
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In ogni caso, fa pensare come la vecchia guardia bolescevica, i valorosi rivoluzionari che hanno edificato l’Ottobre, e che a Pietroburgo erano lì! siano divenuti, in età staliniana, dei controrivoluzionari.
Caro el tabarro, forse non hai fatto caso che il mondo è dominato da leggi scientifiche che obbediscono al materialismo dialettico. Ciò che è valido in inverno, non lo è in estate. Altrettanto si può dire delle persone. Chi era contro lo zar, poteva essere comunque per la borghesia, e chi non era con la borghesia poteva successivamente cambiare idea e così via. Di che cosa ti meravigli? Mussolini non era forse socialista? E Napolitano non era forse "comunista"? Pajetta e Terracini non erano forse antifascisti? Ma ciò non ha impedito loro di essere i capofila del revisionismo moderno in Italia.
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Mettete da parte i verbali dei processi!
Sì e prendiamo il Nuovo testamento magari! I dati scientifici e storici sono sempre determinanti per i marxisti.
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Riflettete sui morti! Sul significato umano e spirituale di ciascun morto!
Ogni uomo, un giorno, deve morire, ma non tutte le morti hanno lo stesso significato. Uno scrittore dell'antica Cina, Sema Tsien, diceva: "Certo, gli uomini sono mortali; ma la morte di alcuni ha più peso del monte Taichan, quella di altri meno di una piuma." Morire per gli interessi del popolo ha più peso del monte Taichan, ma buttarsi al servizio dei fascisti e morire per gli sfruttatori e gli oppressori ne ha meno di una piuma.
"Al servizio del popolo" (8 settembre 1944), Opere scelte di Mao Tse-tung, vol. III. CITAZIONE
E dimmi, caro carre, anche la moglie di Kamenev, fucilata in modo sommario nella foresta di Medvedev, era un nemico del popolo? E pure i suoi due figli? Il più giovane di appena diciassette anni!
E il suicidio del giovane Majakovskij?
Alle balle spaziali della propaganda imperialista mancano il giornalaio di Kamenev, il benzinaio di Zinovev, la sarta della zia di Bucharin e la pedicure di Trotzky. Che fine hanno fatto? A quando su "Chi la visto"?
Anch'io inorridisco, ma ciò accade quando penso ai crimini ormai plurisecolari delle classi sfruttatrici e dei preti
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Ci si chiede perché il comunismo sia stato annientato - con ogni onore per i popoli che lottano attualmente.
Il comunismo non è mai ancora esistito ed il movimento comunista non è stato annientato, ma soltanto sconfitto. Mi sembra che i fatti attuali stiano a dimostrarlo. Persino la tua presenza, nel suo piccolissimo, ne rivela la sopravvivenza. Con l'esperienza dei primi paesi socialisti, con l'enorme sviluppo delle forze produttive, con la imperitura contraddizione della società capitalista tra forze produttive e rapporti di produzione, il futuro non è così oscuro, lo è soltanto per i piccolo-borghesi pronti a tradire alla minima avversità
CITAZIONE
È corretto dire i perché.
Il comunismo ha anche fallito sotto l’aspetto umano.
E allora il capitalismo dovrebbe essere morto da un bel pezzo!
CITAZIONE
La violenza gratuita dell’epoca staliniana è una macchia nera della storia del comunismo.
E' gratuito, per esempio il fatto che l'URSS fu praticamente il solo paese occupato dai nazisti in cui non fu possibile istituire un governo collaborazionista? E' gratuito allontanare chi tradisce il proprio popolo, il proprio paese, il proprio Partito i propri ideali?
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Gli oltre 500mila “nemici del popolo” fucilati hanno, per me, un valore simbolico. E in primis umano.
All'epoca di Gorbaciov il suo Ministro degli Interni, quindi non certo un feroce bolscevico, coll'ausilio dell'apertura dei cosiddetti archivi segreti, quantificò il numero delle condanne a morte comminate durante il periodo in cui Stalin era la guida del Partito. Ebbene, erano la metà del numero dei morti per incidente stradale in Italia in un anno. E comunque, scusami, ma è ridicolo che i morti abbiano un valore simbolico. Credo che loro, quelli che sono morti, del valore simbolico non sappiano che farci ...
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Perché, vedete, come i popoli nella storia del Novecento hanno impugnate le armi per ribellarsi a millenni di oppressione, in pari modo rigettano ogni violazione delle libertà individuali basilari.
Perché la sinistra arretra? Perché è stata consegnata su un piatto d’argento la parola libertà alle destre. E in virtù di cosa le destre sono riuscite a impossessarsi della “libertà”? Proprio perché il socialismo reale ha tenuto in poco conto le libertà minimali dell’individuo.
In sostanza, anche quei 500mila esseri umani formano il “corpo d’accusa” al socialismo applicato.
La domanda sorge spontanea: siete disposti ad ammazzare, anche a rivoluzione fatta, presunti o meno “nemici del popolo” o “controrivoluzionari” d’ogni sorta?
Io credo che il socialismo, quello del tempo di Stalin intendo, abbia esaltato come mai prima di allora nella storia dell'umanità, le libertà anche quelle individuali. Certo si può e si potrà fare di meglio. Ma il primo assalto al cielo pur nella sua inesperienza ha dimostrato che si può vivere senza padroni.
Sul concetto di libertà i marxisti-leninisti (tu non so di che parrocchia sei) si rifanno a "Stato e Rivoluzione" di Lenin, dove si legge:
... Ora, la dittatura del proletariato, vale a dire l'organizzazione dell'avanguardia degli oppressi in classe dominante per reprimere gli oppressori, non può limitarsi a un puro e semplice allargamento della democrazia. Insieme a un grandissimo allargamento della democrazia, divenuta per la prima volta una democrazia per i poveri, per il popolo, e non una democrazia per i ricchi, la dittatura del proletariato apporta una serie di restrizioni alla libertà degli oppressori, degli sfruttatori, dei capitalisti. Costoro noi li dobbiamo reprimere per liberare l'umanità dalla schiavitù salariata; si deve spezzare con la forza la loro resistenza; ed è chiaro che dove c'è repressione, dove c'è violenza, non c'è libertà, non c'è democrazia. Engels lo ha espresso in modo mirabile scrivendo che "finché il proletariato ha ancora bisogno dello Stato, ne ha bisogno non nell'interesse della libertà, ma nell'interesse dell'assoggettamento dei suoi avversari, e quando diventa possibile parlare di libertà, allora lo Stato come tale cessa di esistere".
Democrazia per l'immensa maggioranza del popolo e repressione con la forza, vale a dire esclusione dalla democrazia, per gli sfruttatori, gli oppressori del popolo: tale è la trasformazione che subisce la democrazia nella transizione dal capitalismo al comunismo.
Soltanto nella società comunista, quando la resistenza dei capitalisti è definitivamente spezzata, quando i capitalisti sono scomparsi e non esistono più classi (non v'è cioè più distinzione fra i membri della società secondo i loro rapporti coi mezzi sociali di produzione), soltanto allora "lo Stato cessa di esistere e diventa possibile parlare di libertà". Soltanto allora diventa possibile e si attua una democrazia realmente completa, realmente senza alcuna eccezione. Soltanto allora la democrazia comincia a estinguersi, per la semplice ragione che, liberati dalla schiavitù capitalistica, dagli innumerevoli orrori, barbarie, assurdità, ignominie dello sfruttamento capitalistico, gli uomini si abituano a poco a poco a osservare le regole elementari della convivenza sociale, da tutti conosciute da secoli, ripetute da millenni in tutti i comandamenti, a osservarle senza violenza, senza costrizione, senza sottomissione, senza quello speciale apparato di costrizione che si chiama Stato. ...