Comunismo - Scintilla Rossa

Posts written by carre

view post Posted: 5/12/2007, 22:40 C.A.R.C - Discussioni varie
CITAZIONE (Towarish Francesco @ 5/12/2007, 21:21)
Essere sempre pronti a dare del borghese, del reazionario o del trotzkista al prossimo, se soprattutto è un compagno

Qui non si tratta di affibiare epiteti a nessuno, tanto meno ai compagni, ma si tratta di capire chi è amico e chi è il nemico.
E' chiaro che chi milita nel campo della borghesia imperialista non può essere un compagno anche se si crede o se si definisce, in buona o in cattiva fede, un "comunista".
Allora bisogna chiedersi: chi fa gli interessi delle masse? Chi non fa gli interessi delle masse, ma quelli dei padroni? Così può essere più facile dirimere l'argomenro in questione.
Che cosa ci insegna Mao?

"Quali sono i nostri amici e quali i nostri nemici? Ecco un problema che nella rivoluzione ha un'importanza capitale. Se nel passato tutte le lotte rivoluzionarie in Cina hanno avuto scarso successo, ciò si deve soprattutto all'incapacità dei rivoluzionari di raccogliere intorno a sé i veri amici per poter colpire i veri nemici. Un partito rivoluzionario è un dirigente di masse, e non si è mai dato il caso in cui una rivoluzione, incanalata da un partito rivoluzionario su una via sbagliata, sia stata coronata da successo. Per essere certi di non incanalare la rivoluzione su una via sbagliata e di raggiungere sicuramente il successo, dobbiamo preoccuparci di raggruppare intorno a noi i nostri veri amici per poter colpire i nostri veri nemici. Per distinguere i veri amici dai veri nemici, occorre analizzare, nei suoi tratti generali, la situazione economica delle classi che compongono la società cinese e l'atteggiamento di ognuna di esse nei riguardi della rivoluzione."
"Le classi della società cinese" (marzo 1926), Opere scelte di Mao Tse-tunzg, vol. I.


"Colui che si allinea al fianco del popolo rivoluzionario è un rivoluzionario, mentre colui che si allinea al fianco dell'imperialismo, del feudalesimo e del capitalismo burocratico è un controrivoluzionario. Colui che si allinea al fianco del popolo rivoluzionario, ma soltanto a parole, e agisce altrimenti, è un rivoluzionario a parole; è un perfetto rivoluzionario colui che si allinea al fianco del popolo rivoluzionario non soltanto a parole ma anche coi suoi atti."
Discorso di chiusura alla Il sessione del I comitato nazionale della conferenza consultiva del Popolo cinese (23 giugno 1950).
view post Posted: 5/12/2007, 19:57 C.A.R.C - Discussioni varie
CITAZIONE (BrigataGaribaldi @ 5/12/2007, 19:44)
anche quella della <u>nuova borghesia che sorge in seno al Partito

Io mi sto incazzando perché tu delle due l'una: o sei scemo ( e non lo credo) o sei scorretto.
Hai dimenticato di scrivere la parte iniziale della frase che recita
sappiamo che per vincere la violenza della borghesia, in tutte le forme che la borghesia può assumere .
Quindi io sto parlando di quella che Mao chiama "contraddizione tra i nostri nemici e noi".
Capisco pure che probabilmente tu consideri "compagni", la borghesia. Se sono i tuoi compagni - compari sarebbe meglio dire - sono solo fatti tuoi.
view post Posted: 5/12/2007, 19:27 C.A.R.C - Discussioni varie
CITAZIONE (BrigataGaribaldi @ 5/12/2007, 12:46)
di Carre...nella discusione su Stalin

A parte il tono velatamente delatorio, la tua citazione di una mia frase, scritta in tutt'altro contesto, è provocatoria ed insensata, perché se si parla di violenza tra compagni (contraddizione in seno al popolo) non vedo che cosa c'entri una citazione che riguarda la lotta tra proletariato e borghesia (contraddizione tra noi e i nostri nemici).
Ma tant'è evidentemente tu sei fatto così e l'onestà intellettuale (come ti ho già ricordato altrove) non alberga costantemente tra i pezzi del tuo repertorio. E questa è una mia doverosa risposta ad un tuo comportamente poco corretto, forse causato dalla tua stizza per essere stato costantemente smentito dai fatti che io ho portato in altre discusioni.

Veniamo alla questione della violenza. Non mi sembra ragionevole ritenere che la borghesia cederà mai il suo potere, i suoi profitti ed i suoi privilegi senza una lotta acerrima e sanguinosa. Non mi sembra ragionevole perché la storia dell'umanità non contempla una classe dominante che abbia mai lasciato il potere senza combattere contro la classe che la ha soppiantata. Noi sappiamo che , per esempio, la classe dell'aristocrazia feudale ha violentemente combattuto per decenni e decenni contro la borghesia e che quest'ultima ha utilizzato dosi massicce di violenza per giungere al potere. Noi sappiamo che tutte le volte che il proletariato di una nazione ha espropriato i mezzi di produzione della sua borghesia lo ha dovuto fare con la violenza perché la borghesia non li avrebbe mai ceduti. Faccio l'esempio della Russia, della Cina, della Corea, di Cuba, del Viet Nam e via dicendo.
Altrettanto ragionevolmente si può affermare che la via parlamentare al socialismo , tanto amata dai revisionisti antichi e moderni, ha sempre fallito, anzi ha portato spesso alla sconfitta per lungo periodo del proletariato dopo sanguinose repressioni. Fallì il Fronte Popolare in Francia, fallì in Spagna, fallì in Cile e così via.
Anche nel nostro piccolo, in Italia, abbiamo avute prove eclatanti di come la borghesia sappia usare cinicamente il massimo della violenza dei suoi apparati repressivi (esrcito, polizia, carabinieri ecc.). Ricordiamo come abbia utilizzato il fascismo -che è una delle forme politiche del dominio di classe capitalista - quando vi fu il pericolo di una rivoluzione socialista. In quel caso però non esisteva ancora, o non era ancora maturato, un vero partito comunista (nato appena nel '21) e le idee opportuniste e secondointernazionaliste dei falsi difensori delle masse popolari, i socialisti dell'epoca, portarono alla sconfitta della classe lavoratrice italiana. E, venendo più vicino ai nostri giorni, ricordiamo come i nostri democratici borghesi o cristiani che dir si voglia non ebbero tema di utilizzare lo stragismo per combattere le grandi lotte operaie e studentesche dal '68 in poi. Questo fa la borghesia per mantenersi al potere: violenza, violenza ed ancora violenza. La stessa violenza che esercita tutti i giorni, sia pure in maniera diversa, sugli sfruttati di tutto il mondo!
Una organizzazione che si definisca comunista e che si proponga di fare dell?italia un paese socialista (c'è anche nello statuto del PdCI una cosa del genere) non può esimersi dal considerare la possibilità, anzi la probabilità di dover utilizzare la violenza per difendersi dai conati dell'imperialismo morente. Chi non si attrezza per questa probabile evenienza tradisce la classe operaia, tradisce il proletariato, tradisce le masse popolari. Un Partito di tal fatta tradirebbe il suo ruolo ela sua funzione. Questo fu il grande errore del PCI dopo la Resistenza. Errore che riconsegnò l'Italia ai capitalisti ed ai collusi col fascismo.
Se poi mai i capitalisti ci dicessero: "Prego accomodatevi, è tutto vostro. Noi ci mettiamo a lavorare come avete fatto voi per duecento anni!", allora chi userà la violenza sarà un vero terrorista ;)
view post Posted: 4/12/2007, 23:25 pmli - Discussioni varie
La storia dei preti rossi è il cavallo di battaglia di tutti gli idealisti piccolo-borghesi di "sinistra" contro i marxisti-leninisti e i marxisti-leninisti-maoisti.
Sai quante volte, anche senza essere del pmli, me lo sono sentito dire in tanti anni? Oltre ovviamente a "stalinista" oppure (da giovane) "nipotino di Stalin ed ultimamente "rottame della storia" ecc. ecc.
Alla fin fine si trattava sempre di borghesi spesso di "sinistra", profondamente anticomunisti. Perciò, compagni,facciamo tutti un po' d'attenzione!
Invece il marxismo-leninismo-maoismo è quanto di più lontano può esserci da ogni forma di religione o di dogmatismo:
Il marxismo come scienza non può arrestarsi, ma si sviluppa e si perfeziona. Nello svilupparsi, esso deve ovviamente arricchirsi di nuove esperienze e di nuove conoscenze, e conseguentemente anche le sue singole formule e conclusioni devono modificarsi nel tempo, essere rimpiazzate da formule e conclusioni nuove, adeguate ai nuovi obiettivi storici. Il marxismo non conosce conclusioni e formule immutabili, obbligatorie per ogni epoca e periodo. Il marxismo avversa ogni dogmatismo. Stalin “Glottologia” 65

Esiste un marxismo dogmatico ed un marxismo creatore. Io mi schiero sul terreno di quest’ultimo.Stalin – VI Congresso – 1926

Esistono quindi anche "marxisti" dogmatici: sedicenti marxisti. Ecco, lotta comunista, ammesso che sia marxista è qualcosa che può avvicinarsi ad una chiesa. Di rosso però questa chiesa non so quanto abbia, dato che di Lenin ha travisato tutto e dato che considera Stalin e Mao dei non comunisti.

view post Posted: 4/12/2007, 22:53 Sul testamento di Lenin - Discussioni varie
Ti scandalizzi perché dei cospiratori durante una "congiura di palazzo" vogliono eliminare i capi del governo?
Ti sembra tanto strano?
Eppure Bukarin durante l'istruttoria ha detto:
« Devo confessare che eravamo in contatto diretto con i socialisti rivoluzionari "di sinistra", sulla base di questa piattaforma: rovesciare con la violenza il governo sovietico con a capo Lenin, Stalin e Sverdlov; in seguito, fare arrestare Lenin, Stalin e Sverdlov e formare un nuovo governo composto di "comunisti di sinistra" e socialisti ri¬voluzionari "di sinistra" » (T. 5, f. 122-verso).

E questo è un passo del drammatico interrogatorio durante il processo:
V.: Nel 1918, non eravate favorevole all'assassinio dei dirigenti del nostro partito e del governo?
B.: No, non lo ero.
V.: Eravate favorevole all'arresto di Lenin?
B.: All'arresto? Vi sono stati due casi di questo genere: il primo, l'ho raccontato allo stesso Lenin; sul secondo, non gli ho detto niente, per ragioni relative alla cospirazione. Se volete, posso spiegarvi i particolari. Ve ne sono parecchi.
V.: Ve ne sono?
B.: Sì.
V.: E per uccidere Vladimir Ilijch?
B.: Dapprima avevamo parlato di arrestarlo per ventiquattr'ore. C'era questa formula, e poi la seconda...
V.: E se Vladimir Ilijch non si fosse arreso?
B.: Ma Vladimir Ilijch, come sapete, non si batteva mai a mano armata, non era uno spadaccino.
V.: Contavate dunque che Vladimir Ilijch non avrebbe opposto resistenza quando vi foste presentati per arrestarlo?
B.: Vedete, posso fare riferimento a un'altra persona. Quan
do i socialisti rivoluzionari "di sinistra" hanno arrestato Dzerzinskij, questi non ha opposto la minima resistenza armata.

V.: Questo dipende, caso per caso, dalla situazione concreta.
Dunque, all'occorrenza, voi non prevedevate alcuna resistenza?
B.: No.
V.: E per l'arresto del compagno Stalin, nel 1918, la prevedevate?
B.: Vi sono stati, in quel periodo, numerosi incontri riguardanti...
V.: Non vi sto interrogando sugli incontri, ma sul piano per arrestare il compagno Stalin.
B.: Siccome non concordo con voi, quando parlate di un piano, consentitemi di chiarire alla Corte che cosa è accaduto in realtà. Si può dire dunque che allora non avevamo un piano, ma abbiamo avuto un incontro.
V.: A quale proposito?
B.: Abbiamo avuto un incontro relativo alla formazione di un nuovo governo, composto di "comunisti di sinistra".
V.: Io vi chiedo: nel 1918 avevate un piano per l'arresto del compagno Stalin?
B.: Non di Stalin. C'era un piano per l'arresto di Lenin, Stalin e Sverdlov.
V.: Di tutti e tre, Lenin, Stalin e Sverdlov?
B.: Precisamente.
V.: Dunque, non del compagno Stalin, ma dei compagni Lenin, Stalin e Sverdlov?
B.: Precisamente.
V.: C'era un piano per l'arresto?
B.: Ho detto: non c'era un piano, ma abbiamo avuto degli incontri su questo argomento.
V.: E a proposito dell'assassinio dei compagni Stalin, Lenin e Sverdlov?
B.: Niente di tutto questo.
V.: Per chiarire questo punto, chiederò alla Corte di citare oggi, alla fine di questa udienza o alla prossima, i seguenti testimoni: Iakovleva, ex dirigente del gruppo dei "comunisti di sinistra"; Ossinskij, ex dirigente del gruppo dei "comunisti di sinistra"; Mantsev e poi i socialisti rivoluzionari di "sinistra", membri del Comitato Centrale dei socialisti rivoluzionari "di sinistra", Karelin e Kamkov, per interrogarli al fine di sapere se Bukarin e i "comunisti di sinistra" che egli dirigeva in quel periodo, insieme con i socialisti rivoluzionari "di sinistra" avevano un piano – e quale piano – per l'arresto e l'assassinio dei compagni Lenin, Stalin e Sverdlov. Per il momento non ho altre domande da fare.

Ecco i fatti! I testimoni di cui parla Vischinskji in quest'ultima parte dichiareranno tutti che il piano esisteva e prevedeva anche l'assassinio. E' indicativo di come Bucharin cerchi di svicolare dall'accusa di tentato omicidio dicendo che Lenin non si sarebbe opposto con la forza all'arresto, come non aveva fatto neppure Dzerzinskij, quando era stato arrestato. Vischinskji sottilmente allora pone il caso di Stalin, persona dal carattere certo tanto rude (come diceva Lenin) da opporsi sicuramente all'arresto e quindi capace di determinare una situazione atta al suo assassinio. Bukarin allora tenta di cambiare discorso.
I fatti!



view post Posted: 4/12/2007, 21:14 C.A.R.C - Discussioni varie
CITAZIONE (emilianoqd @ 4/12/2007, 21:02)
grazie

qualcosa in più sul modo di agire?

Scusa, ma vai sul loro sito www.carc.it
e vedi.

view post Posted: 4/12/2007, 20:29 Sul testamento di Lenin - Discussioni varie
CITAZIONE (Towarish Francesco @ 4/12/2007, 17:09)
Non so ma mi sembra che sotto il nome "trokzisti" vengono racchiusi criminali di ogni lega o dissidenti. Come del resto spesso fa il pmli...

Il "blocco" comprendeva sia i "destri" che i "sinistri" e poiché il capo del blocco era Trotsky, col termina trotskisti si identificavano tutti i membri del blocco.
D'altro canto la deviazione di destra è speculare a quella di sinistra come ben spiegato in questo testo di Stalin
http://www.bibliotecamarxista.org/stalin/p...str_pc_urss.htm

CITAZIONE (BrigataGaribaldi @ 4/12/2007, 14:47)
x carre:
cosa ne pensi della sentenza del tribunale su Bucharin? Credi veramente a quello che c'è scritto?
Tra l'altro Bucharin si è dichiarato "colpevole" di essere parte del “blocco della destra e dei trotzkisti” (quale sarebbe il crimine poi?avere idee diverse da Stalin?). Ma di non aver commesso nessun reato...però è stato fucilato. Perchè nel 1918 stava per uccidere Lenin,Stalin,Sverdlov.......................forse anche il papa e la madonna già che c'era

Mi associo alla risposta di Nikolaj.
Non è onesto da parte tua postare solo una frase della sentenza. Quando avrò tempo te la darò per intiero ed in italiano.

Edited by carre - 4/12/2007, 22:04
view post Posted: 4/12/2007, 19:44 un saluto a tutti i compagni - Presentazioni
CITAZIONE (vale.antifa.Oi! @ 4/12/2007, 13:48)
Penso che sia arrivato il momento di lottare contro questo sistema, ma di certo non all'interno di un partito.

Dopo i saluti di rito vorrei fare due precisazioni.
1) Lo "stalinismo" è, a mio avviso, soprattutto una categoria utilizzata ed oserei dire inventata dagli anticomunisti. Infatti esiste un marxismo il quale racchiude il pensiero di Marx ed Engels, un leninismo ed un maoismo (aborro ;) la dizione "pensiero di Mao Tse-tung"). Ma dov'è lo "stalinismo"?
Che cosa diceva Stalin in proposito?
Sono contrario al fatto che ti definisci allievo di Lenin e di Stalin. Non ho allievi; definisciti allievo di Lenin…Non hai motivo di dire che sei allievo dell’allievo di Lenin. E’ sbagliato, è inutile.
Werke, vol.9, 133


2) Quando scrivi "Penso che sia arrivato il momento di lottare contro questo sistema, ma di certo non all'interno di un partito" credo che tu ti riferisca ai partiti sedicenti comunisti del nostro attuale parlamento. Perché, come ci insegnano Marx e soprattutto Lenin, è fondamentale il Partito per la scalata al cielo da parte del proletariato. Rinunciare al Partito significherebbe abiurare al leninismo ed alla rivoluzione proletaria; allora non avrebbe senso il fatto che tu hai messo Lenin nella tua "firma". Lenin lottò accanitamente per tutta la sua vita contro l'opportunismo il cui motto era "il Partito è nulla, il movimento è tutto". Poiché dovrei avere all'incirca l'età di tuo padre (io ho 51 anni) mi permetto di consigliarti a tal proposito la lettura del "Che fare" di Lenin, ovviamente se non l'hai già letto. Lo puoi trovare in internet su http://www.marxists.org/italiano/lenin/190...re/cf-index.htm oppure su http://www.filosofico.net/leninchefare.htm

Scusami il tono saccente che già so che ti darà sui nervi

view post Posted: 3/12/2007, 20:26 Sul testamento di Lenin - Discussioni varie
CITAZIONE
Un orpello di parole preziose gli interventi degli stalinisti. Parole e null’altro.

Caspita! Più parolaio del tuo intervento. Suvvia ...
CITAZIONE
Temerario soprattutto il modo in cui gli esseri umani vengono catalogati nemici del popolo.

Il modo te lo spiego subito: fare gli interessi della borghesia imperialista oppure quella delle masse popolari, militare in un campo o nell'altro. Tu dive stai?
CITAZIONE
In ogni caso, fa pensare come la vecchia guardia bolescevica, i valorosi rivoluzionari che hanno edificato l’Ottobre, e che a Pietroburgo erano lì! siano divenuti, in età staliniana, dei controrivoluzionari.

Caro el tabarro, forse non hai fatto caso che il mondo è dominato da leggi scientifiche che obbediscono al materialismo dialettico. Ciò che è valido in inverno, non lo è in estate. Altrettanto si può dire delle persone. Chi era contro lo zar, poteva essere comunque per la borghesia, e chi non era con la borghesia poteva successivamente cambiare idea e così via. Di che cosa ti meravigli? Mussolini non era forse socialista? E Napolitano non era forse "comunista"? Pajetta e Terracini non erano forse antifascisti? Ma ciò non ha impedito loro di essere i capofila del revisionismo moderno in Italia.
CITAZIONE
Mettete da parte i verbali dei processi!

Sì e prendiamo il Nuovo testamento magari! I dati scientifici e storici sono sempre determinanti per i marxisti.
CITAZIONE
Riflettete sui morti! Sul significato umano e spirituale di ciascun morto!

Ogni uomo, un giorno, deve morire, ma non tutte le morti hanno lo stesso significato. Uno scrittore dell'antica Cina, Sema Tsien, diceva: "Certo, gli uomini sono mortali; ma la morte di alcuni ha più peso del monte Taichan, quella di altri meno di una piuma." Morire per gli interessi del popolo ha più peso del monte Taichan, ma buttarsi al servizio dei fascisti e morire per gli sfruttatori e gli oppressori ne ha meno di una piuma.
"Al servizio del popolo" (8 settembre 1944), Opere scelte di Mao Tse-tung, vol. III.

CITAZIONE
E dimmi, caro carre, anche la moglie di Kamenev, fucilata in modo sommario nella foresta di Medvedev, era un nemico del popolo? E pure i suoi due figli? Il più giovane di appena diciassette anni!
E il suicidio del giovane Majakovskij?

Alle balle spaziali della propaganda imperialista mancano il giornalaio di Kamenev, il benzinaio di Zinovev, la sarta della zia di Bucharin e la pedicure di Trotzky. Che fine hanno fatto? A quando su "Chi la visto"?
CITAZIONE
Inorridisco.

Anch'io inorridisco, ma ciò accade quando penso ai crimini ormai plurisecolari delle classi sfruttatrici e dei preti
CITAZIONE
Ci si chiede perché il comunismo sia stato annientato - con ogni onore per i popoli che lottano attualmente.

Il comunismo non è mai ancora esistito ed il movimento comunista non è stato annientato, ma soltanto sconfitto. Mi sembra che i fatti attuali stiano a dimostrarlo. Persino la tua presenza, nel suo piccolissimo, ne rivela la sopravvivenza. Con l'esperienza dei primi paesi socialisti, con l'enorme sviluppo delle forze produttive, con la imperitura contraddizione della società capitalista tra forze produttive e rapporti di produzione, il futuro non è così oscuro, lo è soltanto per i piccolo-borghesi pronti a tradire alla minima avversità
CITAZIONE
È corretto dire i perché.
Il comunismo ha anche fallito sotto l’aspetto umano.

E allora il capitalismo dovrebbe essere morto da un bel pezzo!
CITAZIONE
La violenza gratuita dell’epoca staliniana è una macchia nera della storia del comunismo.

E' gratuito, per esempio il fatto che l'URSS fu praticamente il solo paese occupato dai nazisti in cui non fu possibile istituire un governo collaborazionista? E' gratuito allontanare chi tradisce il proprio popolo, il proprio paese, il proprio Partito i propri ideali?
CITAZIONE
Gli oltre 500mila “nemici del popolo” fucilati hanno, per me, un valore simbolico. E in primis umano.

All'epoca di Gorbaciov il suo Ministro degli Interni, quindi non certo un feroce bolscevico, coll'ausilio dell'apertura dei cosiddetti archivi segreti, quantificò il numero delle condanne a morte comminate durante il periodo in cui Stalin era la guida del Partito. Ebbene, erano la metà del numero dei morti per incidente stradale in Italia in un anno. E comunque, scusami, ma è ridicolo che i morti abbiano un valore simbolico. Credo che loro, quelli che sono morti, del valore simbolico non sappiano che farci ...
CITAZIONE
Perché, vedete, come i popoli nella storia del Novecento hanno impugnate le armi per ribellarsi a millenni di oppressione, in pari modo rigettano ogni violazione delle libertà individuali basilari.
Perché la sinistra arretra? Perché è stata consegnata su un piatto d’argento la parola libertà alle destre. E in virtù di cosa le destre sono riuscite a impossessarsi della “libertà”? Proprio perché il socialismo reale ha tenuto in poco conto le libertà minimali dell’individuo.
In sostanza, anche quei 500mila esseri umani formano il “corpo d’accusa” al socialismo applicato.
La domanda sorge spontanea: siete disposti ad ammazzare, anche a rivoluzione fatta, presunti o meno “nemici del popolo” o “controrivoluzionari” d’ogni sorta?

Io credo che il socialismo, quello del tempo di Stalin intendo, abbia esaltato come mai prima di allora nella storia dell'umanità, le libertà anche quelle individuali. Certo si può e si potrà fare di meglio. Ma il primo assalto al cielo pur nella sua inesperienza ha dimostrato che si può vivere senza padroni.
Sul concetto di libertà i marxisti-leninisti (tu non so di che parrocchia sei) si rifanno a "Stato e Rivoluzione" di Lenin, dove si legge:
... Ora, la dittatura del proletariato, vale a dire l'organizzazione dell'avanguardia degli oppressi in classe dominante per reprimere gli oppressori, non può limitarsi a un puro e semplice allargamento della democrazia. Insieme a un grandissimo allargamento della democrazia, divenuta per la prima volta una democrazia per i poveri, per il popolo, e non una democrazia per i ricchi, la dittatura del proletariato apporta una serie di restrizioni alla libertà degli oppressori, degli sfruttatori, dei capitalisti. Costoro noi li dobbiamo reprimere per liberare l'umanità dalla schiavitù salariata; si deve spezzare con la forza la loro resistenza; ed è chiaro che dove c'è repressione, dove c'è violenza, non c'è libertà, non c'è democrazia. Engels lo ha espresso in modo mirabile scrivendo che "finché il proletariato ha ancora bisogno dello Stato, ne ha bisogno non nell'interesse della libertà, ma nell'interesse dell'assoggettamento dei suoi avversari, e quando diventa possibile parlare di libertà, allora lo Stato come tale cessa di esistere".
Democrazia per l'immensa maggioranza del popolo e repressione con la forza, vale a dire esclusione dalla democrazia, per gli sfruttatori, gli oppressori del popolo: tale è la trasformazione che subisce la democrazia nella transizione dal capitalismo al comunismo.
Soltanto nella società comunista, quando la resistenza dei capitalisti è definitivamente spezzata, quando i capitalisti sono scomparsi e non esistono più classi (non v'è cioè più distinzione fra i membri della società secondo i loro rapporti coi mezzi sociali di produzione), soltanto allora "lo Stato cessa di esistere e diventa possibile parlare di libertà". Soltanto allora diventa possibile e si attua una democrazia realmente completa, realmente senza alcuna eccezione. Soltanto allora la democrazia comincia a estinguersi, per la semplice ragione che, liberati dalla schiavitù capitalistica, dagli innumerevoli orrori, barbarie, assurdità, ignominie dello sfruttamento capitalistico, gli uomini si abituano a poco a poco a osservare le regole elementari della convivenza sociale, da tutti conosciute da secoli, ripetute da millenni in tutti i comandamenti, a osservarle senza violenza, senza costrizione, senza sottomissione, senza quello speciale apparato di costrizione che si chiama Stato. ...
view post Posted: 3/12/2007, 17:46 Sul testamento di Lenin - Discussioni varie
CITAZIONE (Koba 81 @ 3/12/2007, 14:22)
Ottimo Carre.
Mi associo alla richiesta di Rikycccp di postare i verbali dei processi (o un link se sono in qualche sito), magari anche in un apposito topic. Io purtroppo ho solo una versione in spagnolo.
Se puoi anche una bibliografia dei testi che citi (alcuni mi sembra che siano di Martens "Stalin, un altro punto di vista").

In qualche libreria antiquaria o dell'usato, nonché, con una buona dose di culo, su qualche bancarella si possono ancora trovare due testi editi in italiano:
"Il processo antitrotskista del 1937" Capriotti editore Roma 1946
"I grandi processi di Mosca 1936-37-38. Precedenti storici e verbali stenografici. A cura di Giuseppe Averardi" Rusconi 1977 (WARNING! si tratta di un testo violentemente anticomunista)

CITAZIONE (BrigataGaribaldi @ 3/12/2007, 17:40)
preciso:non sono mie considerazioni, ho solo ri-elaborato il testo. Quella frase mi era sfuggita..in ogni caso, mi sembra che più di così non si possa dire: il teorico più stimato e più forte del partito, ma è pure considerato legittimamente come il beniamino di tutto il partito.
CITAZIONE
Ora mi sembrerebbe un tantinello strano che Lenin si augurasse un teorico non interamente marxista alla guida del Partito.

neanche lo stesso Marx può definirsi interamente marxista. ha scritto tantissime, troppe cose ;)
e poi chi è venuto non era certamente più marxista di lui

Mi sembra che della lettera di Lenin ti sia sfuggito un fondamentale "però" ...
view post Posted: 3/12/2007, 17:30 Sul testamento di Lenin - Discussioni varie
CITAZIONE (BrigataGaribaldi @ 3/12/2007, 16:47)
Nell’udienza pomeridiana del 5 marzo entra finalmente in scena per l’interrogatorio Nikolaij Bucharin. Visinskij se lo è tenuto per ultimo perché Bucharin è la figura più rappresentativa di tutti gli imputati, il più noto teorico sovietico del marxismo, l’uomo che Lenin aveva designato per la successione...

Grazie per aver dimostrato che un'organizzazione che trama contro il potere del popolo sovietico e per la restaurazione dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, che trama per la guerra contro il proprio paese(verosimilmente con milioni di morti!), per la sconfitta militare, per lo smembramento del territorio del popolo sovietico, per l'avvelenamento degli alimenti (sai quanto fa bene ingoiare qualche chiodo insieme al burro! Si potrebbe chiamare apporto di ferro :D ), per l'uccisione degli animali da lavoro dai quali dipendeva all'epoca gran parte della produzione alimentare dei lavoratori, per l'assassinio di grandi poeti e letterati e per quello tentato dei massimi dirigenti politici del partito, merita la più severa condanna.

A proposito del Bucharin da te impropriamente definito "l’uomo che Lenin aveva designato per la successione", te ne porto il giudizio di Lenin (scusa se è poco rispetto al tuo):

« Tra i giovani membri del Comitato Centrale voglio dire qualche parola su Bukharin e Piatakov. Essi, secondo me, sono (tra i più giovani) le forze che spiccano di più e nei loro riguardi bisognerebbe tener presente quanto segue: Bukharin non è solo il teorico più stimato e più forte del partito, ma è pure considerato legittimamente come il beniamino di tutto il partito; però è molto dubbio che le sue concezioni teoriche possano essere considerate interamente marxiste, dato che in lui c'è qualcosa di scolastico, egli non ha mai studiato e, credo, non ha mai compreso interamente la dialettica

Ora mi sembrerebbe un tantinello strano che Lenin si augurasse un teorico non interamente marxista alla guida del Partito.
view post Posted: 2/12/2007, 17:57 Sul testamento di Lenin - Discussioni varie
CITAZIONE
Sei veramente convinto della colpevolezza di Bukharin?

Lo era lui per primo.
CITAZIONE
La maggior parte di quelle confessioni sono state estorte con violenza

E questo chi lo dice? Ti ho postato i documenti che affermano che tutti o quasi i testimoni oculari dell'epoca, e parlo degli ambasciatori dei paesi capitalistici, erano convinti del contrario. Tu riporti le menzogne da guerra fredda e da caccia allestreghe degli anticomunisti, nonché le bugie dei kruscioviani (anticomunisti anch'essi), a loro volta smentite dai compagni cinesi (e ho postato pure questi)

CITAZIONE
Ti faccio una domanda a cui ti prego di rispondere con onestà: se tu venissi a conoscenza certa che una parte di quei processi erano illegittimi, e appunto messi in piedi per combattere un'opposizione politica e non per punire dei crimini penali, ti schiereresti ugualmente a favore dell'uccisione di quelle persone che avevano la sola colpa di avere posizioni politiche differenti?

Nessuno che si richiami al marxismo-leninismo può accettare che vengano assassinati dei compagni solo perchè hanno una linea politica diversa, sia pur evidentemente sbagliata, ma altresì nessun marxista-leninista può permettere che una banda di traditori porti alla controrivoluzione capitalistica ed al ritorno dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo. A questo bisognerebbe opporsi con ogni mezzo.

CITAZIONE
Ovviamente Mussolini non c'entra nulla, anche perchè la sua uccisione si colloca in un contesto di guerra e di colpe effettive non da un punto di vista ideale ma materiale.

Ma scusa, secondo te la lotta di classe non è una guerra? E la durissima lotta di classe dell'unico paese socialista accerchiato da potentissime nazioni imperialiste e addirittura fasciste, non è la puù aspra delle guerre? Non si configura forse come una guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata? Ti ricordo infine che Marx e Lenin riprsero il motto di Von Clausewitz che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi.

dalla Dichiarazione finale di Bucharin durante l'udienza pomeridiana del 12 marzo 1938

... Ripeto ancora una volta che mi riconosco colpevole di aver tradito la patria socialista, che è il crimine più grave di tutti; di aver organizzato le sollevazioni dei kulakí e di aver preparato atti di terrorismo; di aver appartenuto a una organizzazione antisovietica clandestina. Mi riconosco poi colpevole di aver preparato un complotto, una "rivoluzione di palazzo". Da questo deriva, fra l'altro, l'inesattezza di tutti quei passi della requisitoria pronunciata dal Cittadino Procuratore in cui presenta le cose in modo tale da far credere che io abbia assunto la posizione di teorico puro, di filosofo, eccetera. Le cose di cui mi accuso sono eminentemente pratiche. Ho già detto, e lo ripeto adesso, che sono stato il dirigente e non un gregario dell'attività controrivoluzionaria. Da ciò deriva, si capisce, che ho potuto ignorare molte cose concrete e che le ho effettivamente ignorate; ma ciò non mi libera delle mie responsabilità.
Mi riconosco responsabile, politicamente e giuridicamente, per l'orientamento disfattista che ha dominato nel "blocco della destra e dei trotzkisti", ma affermo che: a) personalmente, non condividevo questa posizione; b) la frase relativa all'apertura del fronte non era mia; era un'eco del mio colloquio con Tomskij; c) se Rikov mi ha sentito per la prima volta pronunciare quella frase, ciò dipende dal fatto che, lo ripeto, essa era un'eco della mia conversazione con Tomskij.
Tuttavia mi riconosco responsabile di questo immenso e mostruoso crimine commesso davanti alla patria socialista e all'intero proletariato internazionale.
Mi riconosco poi politicamente e giuridicamente responsabile di sabotaggio, benché non mi ricordi di aver dato, personalmente, ordini di sabotaggio. Non ne ho parlato. Ne ho parlato positivamente una volta con Grinko. Per il resto, nelle mie deposizioni ho detto di aver dichiarato a Radek che consideravo scarsamente utile questo metodo di lotta. Tuttavia il Cittadino Procuratore mi rappresenta nel ruolo di dirigente del sabotaggio...

view post Posted: 2/12/2007, 14:44 x favore mi chiarite su Franco e Stalin? - Discussioni varie
Vorrei aggiungere alcuni dati ed alcune testimonianze in mio possesso. Poi ciascuno saprà farne il conto che è capace di farne.

Nel 1932-33 ci fu una carestia in Ucraina che vede per sommi capi quattro cause (poi se vorrete le sviscereremo in un secondo tempo una ad una):
1) La guerra civile scatenata dai kulaki e dagli elementi reazionari contro la collettivizzazione dell'agricoltura.
2) La siccità degli anni 1930, 31 e 32.
3) L'epidemia di tifo che colpì l'Ucraina ed il Caucaso del nord.
4) Il disordine provocato inevitabilmente dalla riorganizzazione dell'agricoltura e dal profondo sconvolgimento di tutti i rapporti economici e sociali; la mancanza di esperienza, l'improvvisazione e la confusione delle direttive, l'impreparazione e il radicalismo di sinistra di alcuni strati dei contadini più poveri e di alcuni funzionari.
La stima più probabile fu di uno o due milioni di morti che è certamente una cifra impressionante. Ma poco in confronto alla carestia del 20-21, causata dalla guerra civile, in cui perirono circa 9 milioni di persone. La carestia non andò oltre il raccolto del '33. Le misure straordinarie adottate dal governo sovietico garantirono il successo del raccolto di quell'anno. Furono inviati 16 milioni di chilogrammi di sementi, di alimenti e di foraggio e furono consegnate molte migliaia di trattori, di macchine utensili combinate e di camion.
Al principio del 1929 l'URSS rurale possedeva 18.000 trattori, 700 camion e 2 (due!) mietitrici.
Al principio del 1935: trattori 148.000, camion 14.000 e mietitrici 14.000.
Nel 1941: trattori 684.000, camion 228.000 e mietitrici 182.000.
Investimenti del governo sovietico nell'agricoltura:
1928 379 milioni di rubli
1930 2.590 milioni di rubli
1931 3.645 milioni di rubli
1934 4.661 milioni di rubli
1935 4.983 milioni di rubli
La quota destinata all'agricoltura dell'insieme degli investimenti statali passò dal 6,5% del biennio 1923-24 al 25% del 1931.


Il 29 luglio 1939 Charles Roden Buxton del Partito Laburista portò a termine una missione segreta per il primo ministro Chamberlain presso l'ambasciata tedesca. Presentò il seguente piano:
"La Gran Bretagna si dichiara pronta a concludere con la Germania un accordo che delimiti le sfere di influenza....
1) La Germania si impegna a non intromettersi negli affari dell'Impero britannico.
2) La Gran Bretagna si impegna a rispettare per intero le sfere di interesse tedesche ad Est ed a Sud-Est dell'Europa.Ciò avrebbe come conseguenza che la Gran Bretagna rinunci alle garanzie che ha accordato ad alcuni Stati situati nella sfera degli interessi tedeschi. La Gran Bretagna si impegna inoltre a lavorare in modo che la Francia ripudi la sua alleanza con l'Unione Sovietica.
3) La Gran Bretagna si impegna a mettere fine ai colloqui attualmente condotti con l'Unione Sovietica in previsione della conclusione di un patto"
Documents et materiaux se rapportant à la veille de la Deuxième Guerre mondiale. Ed. en langues étrangères, Moscou, 1948, tomo I, pag. 282

Harold Ickes, all'epoca ministro degli Affari Interni degli USA, scrisse in quei giorni nel suo Diario:
"L'Inghilterra accarezzava la speranza di provocare uno scontro tra la Russia e la Germania e di non compromettersi". "La Francia dovrà ugualmente rinunciare all'Europa centrale e Orientale a favore della Germania nella speranza di vederla entrare in guerra contro l'Unione Sovietica. Così la Francia potrà sentirsi sicura dietro la linea Maginot".
Il Diario segreto di Harold Ickes, vol. II, pag 705

Il 1° ottobre 1939 Churchill dichiarava:
!Il fatto che le armate russe siano schierate su questa linea è dovuto chiaramente al bisogno di sicurezza della Russia di fronte alla minaccia nazista. In ogni caso, la linea esiste ed è stato creato un fronte ad Est che la Germania non osa attaccare"
Winston Churchill. La Seconda guerra mondiale vol. I


Nei primi giorni del maggio 1939 si riunirono presso Stalin i membri del consiglio di difesa, tra cui Voroscilov e Zukov. D’improvviso Stalin disse:”Da informazioni in mio possesso potrebbe verificarsi l’eventualità che Hitler possa rovesciare la situazione in Polonia e con il suo aiuto, approfittando del nostro isolamento e dell’indifferenza delle potenze occidentali, scatenare un attacco contro di noi. Ho in mente una mossa per impedire questo evento, ma prima ho bisogno di una risposta a questa domanda precisa: nel caso di un attacco tedesco-polacco saremmo in grado di respingere l’aggressore?”.
Tutti si guardarono, nessuno osava prendere la parola. Infine Voroscilov si rischiarò la gola:”Se noi arriviamo a…”.
“No!” – interruppe Stalin – non possiamo accontentarci dei se, io voglio, esigo un parere netto, senza trucchi e scappatoie. Un sì o un no. L’Armata Rossa è abbastanza forte da respingere la Wermacht?”.
Zukov con lo sguardo si consultò con gli altri ufficiali, poi guardando Stalin in modo diretto disse:”La risposta è: no, compagno segretario generale”.
Stalin restò un attimo in silenzio, poi levandosi disse:”E’ una risposta onesta. Quella che occorreva. La seduta è tolta”.
Evidentemente già pensava che, non potendo battere Hitler, doveva arrivare ad un accordo con lui.
Tansky: “Zukov”
view post Posted: 2/12/2007, 14:36 Sul testamento di Lenin - Discussioni varie
Bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di definire coloro che vogliono sovvertire l'ordinamento socialista per una controrivoluzione capitalistica appoggiata dagli eserciti fascisti, dei NEMICI DEL POPOLO.
Questo è quanto incontrovertibilmente emerso dai processi e quanto confermato dagli osservatori del'epoca, come ho riportato.
Fin quando l'opposizione si è limitata al livello politico, la stessa ha ricevuto un trattamento politico. Quante volte Trotzky, Kamenev, Zinovev, Bucharin e altri sono stati sospesi dal C.C. e poi riammessi?
Quando, dopo la loro totale sconfitta politica (i trotzkisti avevano meno dell'1% dei delegati ai Congressi - ti sei chiesto come mai? Non è forse che la loro lienea politica era staccata dalle masse? Oppure le masse non contano nulla?), la loro "opposizione" ha assunto forme prettamente terroristiche di tradimento del socialismo, essi hanno ricevuto, anche troppo tardivamente, la risposta che le loro azioni meritavano.
Nessuno, mio caro, è favorevole ad uccidere qualcun altro in via di principio. Ma siccome dovremmo essere marxisti e basarci, quindi, sui fatti materiali e concreti delle condizioni esistenti, sappiamo che per vincere la violenza della borghesia, in tutte le forme che la borghesia può assumere - anche quella della nuova borghesia che sorge in seno al Partito, bisogna prepararsi a rispondere e poi rispondere effettivamente con una quantità di violenza necessaria alla vittoria del socialismo contro il capitalismo.
Scusa, ma tu sei anche contro la fucilazione di Mussolini per caso?
view post Posted: 2/12/2007, 13:31 Sul testamento di Lenin - Discussioni varie
CITAZIONE
Il documento dell'ingegnere americano è interessante, ti faccio notare come però il suo giudizio si basi sul giudizio del Tribunale, ovvero non sposti il problema di una virgola.

Littlepage dichiara di essere stato testimone di sabotaggi, inoltre spiega come a causa del "burocrate" la produzione d'oro era insignificante rispetto alle possibilità del sottosuolo e delle forze produttive. Il Tribunale sta a sancire i suoi dubbi ed i suoi sospetti.

CITAZIONE
Si critica proprio la falsità di questi Tribunali, esaltata dai famosi processi farsa.

Mi sembra che il rapporto riservato dell'ambasciature statunitense al suo Segretario di Stato, possa parzialmente smontare questa insulsa diceria. I grandi processi di Mosca, di cui ho i verbali delle sedute, erano pubblici, vi partecipavano tutte le delegazioni straniere nonché delegazioni dei lavoratori da tutta l'URSS. In conformità alla Costituzione Staliniana l'imputato aveva diritto ad una difesa ed alla possibilità piena del contraddittorio. Si può senz'altro affermare che il procedimento giudiziario sovietico era di gran lunga più giusto di quello borghese. In quest'ultimo infatti chi si può permettere un grande principe del foro è a metà dell'opera per la sua scarcerazione e poi per la sua assoluzione. Non c'è bisogno di fare esempi credo!

CITAZIONE
L'altro documento non ha una fonte.
Si potrebbe definire uno scritto fascio-capital-imperialistico...a cui non dare il benchè minimo peso...

Non si capisce a che cosa ti riferisca. Se parli del rapporto dell'ambasciatore, questo è pubblicato sui suoi diari, editi in italiano nel 1944 con il titolo "Missione a Mosca" per la Donatello De Luigi; se invece intendi il giudizio del professore di Cambridge ne ho postato il riferimento bibliografico e non credo che Cambridge sia un covo di trinariciuti bolscevichi mangiabambini....
Se poi ti riferivi a Tucachevski, vuoi sapere chi era Tuchacevskij? Ascoltalo:
"Ciò che distingue l'esercito di Sua Maestà Britannica è che alla sua guida non ci potrebbe essere un agente di Scotland Yard (allusione al ruolo della Sicurezza di Stato in URSS). Per quanto riguarda i calzolai (allusione al padre di Stalin) li si ammette solo nei depositi dell'intendenza e inoltre senza tessera del Partito... Certo il soldato britannico è un completo ignorante per quanto riguarda la storia del Partito e gli indici di produzione (allusione all'educazione politica nell'Armata Rossa)...."
riferito da Alexandre Ouralov - Oppositore russo fuggito negli USA - 1951

"Tuchacevskij...aveva effettivamente preso il comando di un movimento che mirava a soffocare il partito e ad instaurare una dittatura militare"
Robert Coulundre Ambasciatore francese a Mosca dal 36 al 38 - 1950

"L'episodio principale di questo colpo di stato sarebbe dovuto essere una rivolta di palazzo al Cremlino, che sarebbe culminata con l'assassinio di Stalin....Tuchacevskij era l'anima della cospirazione"
Isaac Deutscher - trotskista - 1973
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