CITAZIONE
Ma questa pur fatta da Stalin e dall'NKVD in particolare(visto che era il comando di Berja a occuparsi delle cose più sporche),non la si può accostare ad una sua particolare e ossessiva depravazione della visione Socialista.
Infatti non la voglio accostare ad alcuna visione distorta o ossessiva del socialismo, il socialismo soprattutto in economia rimane valido anche nell'epoca di Stalin; sono solo questioni di giustizia che non riguardano la politica ma sono generali.
Certo che anche italiani, statunitensi, britannici, ogni popolo colonialista ha sfruttato e deportato popolazioni "nemiche" o minoranze etniche. Quello di cui parlo non rientra nel nazionalismo o nel razzismo: si tratta di popolazione accusate di collaborazionismo e dunque punite per questo. La mia critica è però la seguente: uno stato, soprattutto socialista, non può perseguitare intere popolazioni, (uomini, donne e bambini per intenderci, anche animali) e bollarle con un'accusa di crimine collettivo, il crimine collettivo non deve esistere assolutamente! La polizia avrebbe dovuto occuparsi di trovare i collaborazionisti, processarli e condannarli, ma i singoli collaborazionisti perchè un intero popolo non può in nessun modo avere colpa. Voglio aggiungere anche che da questi episodi, il partito e i dipartimenti culturali legati al partito, hanno approfittato per diffondere visioni culturali russocentriche e vietate o bollate come controrivoluzionarie opere e testimonianze di molte minoranze etniche (per esempio le epopee nazionali dei popoli musulmani come l'epopea azera Dede Korkuz, la uzbeka Alpamysh, la kirghiza Manas). Certamente è da ricordare che la costituzione consentiva e riconosceva molte minoranze, ma da questi episodi sono state attuate delle strette autoritarie.
CITAZIONE
Sinceramente, quali etnie avrebbe perseguitato l'URSS?
la parola "perseguitato" è fuorviante perchè rientra più nel nazionalismo e nel razzismo; l'Urss non ha perseguitato etnie. Ha accusato di crimine collettivo alcune etnie deportandole coattivamente. Le popolazioni sono: ingusci e tatari di Crimea (acusati e deportati dal 1946) a cui seguì la soppressione della Repubblica autonoma Ceceno-Inguscia, la degradazione della Repubblica autonoma di Crimea a regione di Crimea. Ma già dal 1941 erano stati deportati i tedeschi del Volga accusati di avere fra loro delle spie, tra il 1943 e il 1944 vennero deportati sempre per crimine collettivo di collaborazionismo anche gli ingusci, i calmucchi, i karacaj, i balkari e 400.000 persone circa fra i ceceni.
Con questo discorso non voglio dire che tutte le persone fra quelle nazionalità erano innocenti, certamente ci sono stati collaborazionisti; il punto è che è profondamente sbagliato, allora come oggi, applicare una nozione di crimine collettivo e una condanna di deportazione coatta.
Mi piacerebbe comunque che in questa discussione si parlasse anche del metodo della democrazia sovietica, quell'applicazione, che trovo sbagliata e degenerante, del centralismo democratico e della doppia dipendenza che ha reso di fatto la democrazia popolare in decisionismo del vertice, ovvero del Presidium se non del Segretario del partito.