Comunismo - Scintilla Rossa

La Baia dei Porci

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carre
view post Posted on 21/4/2024, 09:22 by: carre
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da fb Pietro Secchia Nuovo
19/04/1961, fallisce miseramente il tentativo d'invasione della "baia dei Porci" sull'isola di Cuba.
In verità nel post, ciò che m'interessa mettere in risalto è come in quei tre giorni di combattimenti, le forze armate cubane, si dimostrarono molto risolute e preparate, non solo ideologicamente ma estremamente pronte nel difendere la Rivoluzione, anche se in quella circostanza i loro armamenti non fossero, decisamente all'altezza della situazione...
Mi spiego meglio.
Nel 1961 le "Fuerzas Armadas Revolucionarias de Cuba" (FAR) si trovavano ancora in una fase di riorganizzazione e di transizione: armi ed equipaggiamenti moderni forniti dai paesi del Patto di Varsavia o acquistati nelle nazioni europee erano ancora in fase di consegna, e gran parte degli uomini doveva ancora utilizzare i rimasugli del vecchio esercito del dittatore Batista.
Le forze terrestri regolari erano suddivise in nove divisioni di fanteria, ciascuna con due brigate di 1.800 uomini e unità di supporto, oltre ad una divisione corazzata recentemente formata con l'assistenza sovietica.
A parte alcune aliquote della divisione corazzata e alcune batterie di artiglieria le forze regolari non furono coinvolte negli scontri della Baia dei Porci, che invece furono portati avanti principalmente dalla Milizia nazionale rivoluzionaria (MNR), un'organizzazione di recente formazione composta sostanzialmente da gruppi di civili armati raccolti tra i sostenitori della rivoluzione: nove battaglioni della milizia, oltre a una batteria d'artiglieria e altre unità ausiliarie, sostennero il grosso degli scontri alla Baia dei Porci.
Anche un battaglione della Policía Nacional Revolucionaria prese parte ai combattimenti.
Anche se l'equipaggiamento aereo della "Defensa Anti-Aérea y Fuerza Aérea Revolucionaria" (DAFAR) non è del tutto noto, si ritiene che nell'aprile 1961 i velivoli da combattimento operativi fossero: nove bombardieri Martin B-26 Marauder di fabbricazione statunitense, dieci caccia Hawker Sea Fury di origine britannica, due caccia North American P-51 Mustang e due caccia Republic P-47 Thunderbolt statunitensi, oltre a quattro jet d'addestramento Lockheed T-33 Shooting Star sempre di origine americana.
Il comandante dell'aeronautica cubana, temendo un bombardamento, aveva predisposto l'occultamento degli aerei da combattimento lontano dalle basi, protetti da reti mimetiche, facendo dormire i piloti al pomeriggio sotto le ali degli aerei in modo che fossero ben protetti ma pronti all'intervento in qualsiasi momento.
Inoltre, furono lasciati sulle piste degli aeroporti vecchi aerei civetta non funzionanti, per attirare su di loro le bombe e ingannare gli attaccanti.
Contrariamente i mercenari anti castristi, circa 1.400 uomini (in verità non tutti cubani) furono reclutati a Miami.
Tra questi si contavano 110 latifondisti, 24 grandi proprietari terrieri, 67 proprietari di immobili, 112 grandi commercianti, 194 ex militari e poliziotti, 179 benestanti della borghesia, 55 magnati dell'industria, 112 sottoproletari, 236 lavoratori a tempo indeterminato, 82 dirigenti, 200 membri di club aristocratici e 82 soldati statunitensi.
Questi mercenari furono addestrate da agenti della CIA, in una azienda (finca) di caffè, di proprietà di Robert Allejos, fratello di Carlos ambasciatore del Guatemala negli Stati Uniti.
La base, chiamata Campo Trax, vicino a Retalhuleu sulle montagne meridionali del Guatemala, era al comando di Jack Hawkins.
Circa 240 uomini erano studenti universitari, 200 uomini erano ex militari cubani della truppa di Batista, dei quali 14 ricercati a Cuba per omicidio, torture e stupro.
Ognuno di questi mercenari era pagato 400 dollari al mese durante l'addestramento, con una cifra addizionale di 175 dollari per la moglie e qualcosa in più per ogni figlio.
I comandanti militari, assunti dal responsabile esecutivo della CIA Richard Bissel, furono gli stessi usati per il colpo di stato in Guatemala contro Arbenz del 18 giugno 1954: più esattamente mister Tracy Barnes, David Atlee Phillips, David Morales, Jake Esterline, William "Rip" Robertson, Howard Hunt, Gerry Droller alias Frank Bender, Desmond Fitzgerald, William Harvey e Ted Shackley; tutti uomini della CIA.
Il comando dei mercenari, non fu dato (come in uso al tempo) ad un colonnello ma a un medico: Cardona fu costretto da Allen Dulles ad ingaggiare Manolo Artime, un giovane medico di 28 anni.
Quest'ultimo inviato dall'ala conservatrice cattolica dei GESUITI, appoggiato da padre Posada, un sacerdote gesuita, che lo fece incontrare col cardinale Avery Robert Dulles pure membro gesuita, che lo pose sotto la protezione di suo zio Allen Dulles.
Gli altri comandanti furono Pepe San Roman, Eneido Oliva, vice comandante, e i due supervisori della CIA Grayston Lynch e William "Rip" Robertson della Special Activities Division.
Il 14 aprile 1961, la forza paramilitare cubana partì da Puerto Cabezas, in Nicaragua, salutata dal generale Luis Somoza, presidente del Nicaragua.
Quando Castro lesse l'articolo sul Washington Post disse: "... ora sappiamo quando ma non sappiamo ancora dove".
Partirono sei navi mercantili, più una vecchia nave da sbarco (Landing Craft Infantry, LCI), la USS San Marcos, prese in affitto dalla Garcia Lines, società marittima di Alfred Garcia, al prezzo di 600 dollari al giorno per ogni nave, più carburante, cambusa e personale.
Il 17 aprile, all'una di notte, un gruppo di uomini rana arrivò sulla spiaggia per segnalare alle navi la posizione dello sbarco.
Una camionetta cubana in perlustrazione li scambiò per pescatori, ma un uomo rana aprì il fuoco contro la camionetta, gettando l'allarme fra le forze cubane, che in questo modo seppero che lo sbarco era incominciato.
I 1453 mercenari del corpo di spedizione anticastrista cominciarono lo sbarco nella Baia dei Porci, portando a terra anche carri armati e camion.
Tuttavia ad attenderli trovarono i soldati dell'esercito cubano, al comando dei quali c'erano gli ex guerriglieri del Movimento 26 luglio, più esperti nel combattimento in quelle zone, che avevano attraversato durante i mesi della rivoluzione fino ad arrivare alla presa dell'Avana.
Allen Dulles si trovava a Puerto Rico per imbarcarsi col gruppo dell'Operazione 40, ideata dalla CIA e tenuta segreta anche allo stesso Kennedy, che comprendeva un gruppo di tiratori scelti della CIA, inizialmente 40 e poi portati a 70 militari e poi 80, che avevano il compito di falcidiare i quadri politici comunisti cubani.
A capo dello squadrone della morte c'era Joaquin Sanjenis Perdomo, ex capo della polizia a Cuba, al tempo del presidente Carlos Prío Socarrás e ne facevano parte David Atlee Philips, Howard Hunt e David Sánchez Morales.
Il 18 aprile alle ore 14:00 circa, il segretario generale del PCUS minacciò subito un intervento delle forze armate sovietiche.
Scrisse da Mosca una lettera intitolata "Sia posta fine all'aggressione statunitense contro la Repubblica di Cuba (End U.S. Aggression Against the Republic of Cuba).
Il contingente della CIA, Operazione 40, con Allen Dulles, trasportati su un battello, in rotta verso l'Avana, fu richiamato quando si seppe che non poteva essere impiegato perché lo sbarco era fallito.
Il 19 aprile, i mercenari al servizio della CIA, avendo finito le munizioni ed essendo senza cibo e acqua, fisicamente allo stremo, incominciò la ritirata verso la spiaggia del Giron, dove furono stretti in una tenaglia di fuoco rivoluzionario.
Affinché non fossero falciati dal micidiale fuoco cubano, sulla portaerei Essex fu preparato un gruppo di Skyhawk A-4s, ripitturati in grigio chiaro, cancellando tutti gli scudetti e i numeri d'ordine, e armati con cannoni da 20 mm.
Questi aerei furono mandati come scorta ad un primo gruppo di bombardieri B-26 ma arrivarono in ritardo a causa di un malinteso dovuto alla differenza di fuso orario fra l'ora locale del Nicaragua e di dove si trovava la portaerei vicino a Cuba.
Di conseguenza, i primi bombardieri cercarono di giungere alla spiaggia della ridotta dei mercenari anti castristi, ma ne furono abbattuti ben quattro ed allora i restanti tornarono indietro.
Leo Francis Berliss e Thomas Williard Ray, piloti statunitensi dei B-26, avevano combattuto, cercando, con bombe, razzi e mitragliatrici, di rallentare la chiusura del cerchio a playa Giron e dare modo ai soldati di ritirarsi.
I due piloti americani, abbattuti dai più veloci Sea Fury e T-33, sopravvissero ma cercando di scappare furono colpiti e i loro corpi furono congelati e tenuti a Cuba a estrema memoria, come prova del coinvolgimento statunitense.
Gli aerei da caccia cubana delle FAR, più i T-33 (aerei d'addestramento e armati nella necessità di sola mitragliatrice), salvatisi dai bombardamenti del 15 aprile perché nascosti lontano dagli aeroporti, si levarono in volo e, sparando dei razzi da 76 mm, affondarono la nave di comando Rio Escondido e la nave Houston che trasportavano le munizioni, le radio ricetrasmittenti e i rifornimenti, lasciando gli attaccanti completamente inermi, senza collegamenti, senza benzina e senza alimenti.
Il capitano Enrique Carreras Rojas, noto come "il nonno", lanciò quattro razzi verso l'imbarcazione americana chiamata Houston, in navigazione otto chilometri a sud della Plaia Lunga, colpendola.
Altri due aerei la colpirono con i loro razzi.
Per salvarla dall'affondamento, il capitano della Houston diresse la nave verso la costa, facendola arenare.
Gli aerei rientrarono e ricaricati fecero una nuova incursione colpendo l'imbarcazione americana Rio Escondido, ferma proprio di fronte alla Playa del Giron, che, essendo carica di combustibile, prese fuoco e affondò in breve.
In successivi attacchi fu danneggiata un'altra nave che si allontanò, furono danneggiati molti mezzi da sbarco e tre barche.
Fra il 17 e il 20 aprile i dieci piloti delle FAR cubane effettuarono settanta missioni, abbattendo nove bombardieri B-26 americani su sedici impiegati, affondando due navi da 5.000 tonnellate su sei impiegate e inoltre una nave comunicazioni, tre lance da sbarco d'equipaggiamento e cinque lance da sbarco truppa.
L'operazione Zapata, nonostante i combattenti sbarcati avessero ricevuto un approfondito addestramento militare americano, un rilevante supporto logistico, fu un clamoroso insuccesso.
I mercenari anticastristi ebbero circa 104 morti, mentre l'esercito cubano ebbe 157 morti, purtroppo sotto i bombardamenti americani morirono molti civili.
26 combattenti riuscirono a ritirarsi e furono tratti in salvo sul sommergibile americano in condizioni pietose, essendo rimasti 5 giorni senza cibo e senza acqua.
Circa 1.113 controrivoluzionari si arresero, furono arrestati, imprigionati e processati; venti mesi dopo, il 21 dicembre 1962, furono rilasciati in cambio di 53 milioni di dollari in alimenti per bambini e farmaci.
Solo due di loro, che erano stati condannati in precedenza a Cuba per omicidio e torture, furono trattenuti e condannati a trent'anni di prigione.
Per concludere, ricordo alle amiche ed agli amici che mister Eisenhower approvò una spesa iniziale di 4 400 000 dollari (nel 1959) che comprendeva 950 000 dollari per l'azione politica,
1 700 000 dollari per la propaganda, 1 500 000 dollari per le forze paramilitari e 250 000 dollari per lo spionaggio.
Un anno dopo, la realtà dei fatti relativo al costo del tentativo di sbarco da parte dei mercenari anti castristi, per i contribuenti statunitensi ammonterà a più di 46 milioni di dollari, a cui si aggiunsero i 53 milioni di dollari di risarcimento al legittimo governo Rivoluzionario.
 
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