Repubblica manda al macero 100.000 copie
Giorgio Bianchi – da Teleragione (visione TV) informa – “La prima notizia di oggi è che la direzione di “Repubblica” ha mandato al macero 100.000 copie di ‘Affari e finanza’ per un articolo non gradito al padrone Elkann Agnelli”. Naturalmente il direttore ha ubbidito come un cagnolino alla proprietà. I redattori hanno protestato contro Sambuca Molinari per questa decisione. Il voto della redazione non è vincolante per il mantenimento della poltrona di Molinari al quale interessa soltanto avere la fiducia del padrone. D’altra parte uno il coraggio non se lo può dare, come diceva Manzoni e Molinari sembra perfetto nei panni di don Abbondio.
C’era già una certa tensione fra la redazione e Molinari per la posizione sfacciatamente filoisraeliana assunta dalla direzione. E il giornale aveva appena fatto una figuraccia cancellando l’intervista col cantante Ghali che aveva parlato di pace. Benché il cantante non avesse neanche citato Israele Molinari gli ha cancellato l’intervista perché non aveva citato Hamas. L’ intervista poteva essere pubblicata – ha detto Molinari – se il cantante avesse fornito la risposta che gli è stata chiesta su Hamas. Un ricatto bello e buono.
Ma qual è stata la pietra dello scandolo che ha portato alla distruzione delle 100.000 copie? Una semplice frase che parlava di “un rapporto squilibrato tra Francia e Italia” e che faceva pensare all’acquisizione della Fiat da parte dei francesi. Agli Agnelli interessa che il pubblico non conosca i termini reali della cessione della FIAT ai francesi. Perché non si è trattato di una fusione, come hanno cercato di farci credere, dal momento che i francesi avranno pieni poteri su tutto. Inoltre non era vero che sarebbe stata salvaguardata l’occupazione, ci sono stati tagli all’occupazione fra i lavoratori italiani ma non fra quelli francesi. I redattori hanno affermato che l’intervento su questo articolo minava la credibilità della testata. Ma tutte le menzogne e le baggianate sull’Ucraina non hanno minato la credibilità della testata?
Se fossero dei giornalisti liberi e indipendenti avrebbero dovuto fare quello che ha fatto Stefania Maurizi che ha dichiarato di non condividere il modo in cui “Repubblica” ha trattato il caso Assange e ha annunciato le sue dimissioni dal giornale dopo 14 anni di collaborazione. Evidentemente non poteva condividere il modo in cui è stato trattato il caso Assange nella rubrica “l’amaca” di Michele Serra. Serra ha scritto che Assange ha denunciato i crimini delle democrazie ma non quelli delle “plutocrazie”
Quindi ha danneggiato le democrazie e si è meritato quello che gli è successo.
Voglio ricordare anche che nel 2019 Pino Cabras fece una rivelazione molto interessante. Ci sono 13 italiani che hanno ricevuto la Legion d’Onore dal governo francese e sono tutti del PD o vicini al PD.
Si tratta di una onorificenza che viene concessa a chi ha fatto qualcosa negli interessi della Francia
Ebbene, l’ hanno ricevuto Franco Bassanini, Pisapia, Gianni Letta (di Letta sapevamo già che lavorava per i francesi), Romano Prodi, la Pinotti, Emma Bonino, Veltroni, D’Alema, Giovanna Melandri, Beppe Sala, De Benedetti, Fassino e Sandro Gozzi. Sandro Gozzi è il caso più eclatante perché non solo ha ricevuto la Legion d’ Onore ma, dopo avere lavorato per i governi di Renzi e di Gentiloni, adesso lavora per il governo francese. Un italiano che lavora in Francia per il governo francese!
Aldo Calcidese – Circolo Itinerante Proletario “Georges Politzer”
https://pennatagliente.wordpress.com/2024/...bblichiamo-559/