Comunismo - Scintilla Rossa

I comunisti e la guerra in Ucraina, comunicati da partiti comunisti di vari Paesi

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view post Posted on 19/6/2022, 09:04
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QUOTE (k7ygd @ 18/6/2022, 17:03) 
QUOTE (Shokut L @ 18/6/2022, 15:04) 
dal punto di vista della Russia, questa è una lotta contro una minaccia esterna alla sicurezza nazionale e al fascismo.

Quindi la contraddizione principale sarebbe la lotta tra le masse popolari russe e il fascismo ucraino appoggiato dalla NATO, non la lotta tra imperialismo atlantico e russo; e questa guerra dovrebbe essere considerata una guerra di liberazione nazionale in cui il proletariato di tutto il mondo deve unirsi appoggiando la borghesia nazionale russa.
A me pare una grande esagerazione...

Considerando che oggi il potere politico del proletariato è pari a 0, anche per i tradimenti dei vari partiti che si sono dichiarati comunisti o di sinistra e poi hanno fatto tutt' altro, un' alleanza con la Russia è strategica e necessaria perchè è l' unico paese che mette in dubbio il pensiero unico dell' economia globale, poi ovvio che bisogna avere delle criticità e dei dubbi considerando anche che la Russia appoggerebbe un' eventuale governo di centro destra italiano, detto questo la mia idea è che questa guerra non la sta vincendo nessuno e che solo una catastrofe smuoverà un po' le acque
 
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view post Posted on 19/6/2022, 09:42
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CITAZIONE
la Russia [...] è l' unico paese che mette in dubbio il pensiero unico dell' economia globale

Fusaro o Roberto Fiore?
 
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view post Posted on 19/6/2022, 10:59

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QUOTE (aixo @ 19/6/2022, 10:04) 
Considerando che oggi il potere politico del proletariato è pari a 0, anche per i tradimenti dei vari partiti che si sono dichiarati comunisti o di sinistra e poi hanno fatto tutt' altro, un' alleanza con la Russia è strategica e necessaria perchè è l' unico paese che mette in dubbio il pensiero unico dell' economia globale

Quindi nell'attuale situazione concreta, considerando la debolezza dei comunisti, dovremmo limitarci ad indebolire l'imperialismo dominante?
 
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view post Posted on 19/6/2022, 16:43
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Eppure mi sembra che troppa confusione alberga tra i compagni.
Nessuno qua sta sostenendo che è in atto una rivoluzione socialista guidata dalla "Russia di Putin".
Può anche essere irrilevante ma non mi pare ci siano certezze "che la Russia appoggerebbe un' eventuale governo di centro destra".
La Russia di Putin non è una democrazia popolare e anzi Putin come agente del KGB fu pure un traditore dell'URSS e non fece nulla per salvarla.
Detto ciò vi invito a rileggervi quanto ha scritto chi la sa più lunga di noi tutti messi insieme:

CITAZIONE (carre @ 25/3/2022, 20:10) 
Caro Shokut, gli imperialismi e gli imperialisti non sono tutti uguali, nè tutti ugualmente pericolosi. Altrimenti il nostro Lenin non avrebbe parlato di "sviluppo ineguale" riferendosi ai paesi capitalisti. Altrimenti il nostro Stalin non si sarebbe alleato con la creme dell'imperialismo mondiale per distruggere - ahimè non definitivamente, ma non certo per colpa sua - il fascismo e ciò che ne derivava per il proletariato mondiale.
Pertanto le posizioni "né questo, né quest'altro", oggi, allo stato attuale, non sembrano le più consone ai marxisti-leninisti. E, voglio divagare quasi per celia, mi ricordano il "né guerra, né pace" di troschista memoria a Brest-Litovsk. E Lenin se l'inculò de brutto (mi si perdoni il francesismo).
 
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view post Posted on 19/6/2022, 20:36
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CITAZIONE
Eppure mi sembra che troppa confusione alberga tra i compagni.
Nessuno qua sta sostenendo che è in atto una rivoluzione socialista guidata dalla "Russia di Putin".
Può anche essere irrilevante ma non mi pare ci siano certezze "che la Russia appoggerebbe un' eventuale governo di centro destra".
La Russia di Putin non è una democrazia popolare e anzi Putin come agente del KGB fu pure un traditore dell'URSS e non fece nulla per salvarla.
Detto ciò vi invito a rileggervi quanto ha scritto chi la sa più lunga di noi tutti messi insieme:

Compagno, che voi non pensiate che la Russia sia socialista lo so bene, infatti le mie riserve non si sono mai basate su ciò, bensì sul fatto che questi articoli, soprattutto quelli del PCFR, gettano a mare il materialismo dialettico non prendendo l'economia come la base che riflette tutti gli altri campi e che separano la politica interna di un paese da quella esterna. Se la Russia ha un'economia di tipo monopolistica significa che tutto ciò che fa è a vantaggio dei propri monopoli, dunque anche l'intervento in Ucraina. Anche un intervento in funzione manifestatamente auto-difensiva, (sempre ammettendo, cosa impossibile, che la volontà degli imperialisti russi sia quella di salvare i russi del Donbass dal fascismo ucraino) nasconde la funzione latente a favore dei monopoli.
Sicché le divergenze qui sono di tipo filosofico, tra una concezione idealistica-volontaristica, che spiega i fenomeni a partire dalla volontà degli individui (ammesso che questi, ripeto, siano intervenuti davvero per salvare i russi del Donbass) mettendoli al di sopra della base materiale della società, ed una materialista dialettica che invece la spiega a partire dal modo di produzione.

Questione diversa invece se vogliamo metterla in chiave strategica. Effettivamente se la Russia vincesse la guerra ci sarebbero dei piccoli miglioramenti sia per il fatto che cesserebbe la politica razzista nel Donbass contro i russi (che, come dice in Stalin in "Il Marxismo e la Questione Nazionale", il fatto che gli appartenenti ad una nazionalità possano parlare la propria lingua è, seppur minimo, comunque un bene), sia per il fatto che probabilmente tornerebbero legali i Partiti Comunisti.
Ma, come ho già detto in altri post, il leninismo insegna che le rivoluzioni socialiste scoppiano negli anelli deboli dell'imperialismo, e chi meglio della Russia oggi è un anello debole, specie dopo l'invasione, considerando che al momento sta a stento riuscendo a conquistare la parte orientale Ucraina, lasciando la restante porzione nelle mani di Zelensky che si unirà all'UE e quindi forse alla NATO, e che sta fallendo nell'intento di separare l'Europa dagli USA?
 
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view post Posted on 19/6/2022, 22:53
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QUOTE (Shokut L @ 19/6/2022, 10:42) 
QUOTE
la Russia [...] è l' unico paese che mette in dubbio il pensiero unico dell' economia globale

Fusaro o Roberto Fiore?

Ho già detto cosa ne penso di Fusaro e fiore di forza nuova non sapevo nemmeno chi era, ci sono state le sanzioni, la Russia doveva crollare ma non l' ha fatto, perchè? perchè un sistema economico può autoregolarsi indipendentemente dalle regole che impongono i globalisti

QUOTE
Quindi nell'attuale situazione concreta, considerando la debolezza dei comunisti, dovremmo limitarci ad indebolire l'imperialismo dominante?

Sì, anche se Attualmente c' è da capire dove porterà questa guerra, molto probabilmente a qualcosa di catastrofico
 
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view post Posted on 20/6/2022, 07:49

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QUOTE (carre @ 25/3/2022, 20:10) 
Caro Shokut, gli imperialismi e gli imperialisti non sono tutti uguali, nè tutti ugualmente pericolosi. Altrimenti il nostro Lenin non avrebbe parlato di "sviluppo ineguale" riferendosi ai paesi capitalisti. Altrimenti il nostro Stalin non si sarebbe alleato con la creme dell'imperialismo mondiale per distruggere - ahimè non definitivamente, ma non certo per colpa sua - il fascismo e ciò che ne derivava per il proletariato mondiale.

A me pare che in queste frasi anche il compagno carre non neghi la natura imperialista di questa guerra. Poi proprio per il fatto che posta articoli del partito comunista di Russia, non riesco a capire la sua posizione.

QUOTE (Shokut L @ 19/6/2022, 21:36) 
che la volontà degli imperialisti russi sia quella di salvare i russi del Donbass dal fascismo ucraino

Un po' come dire che Hitler occupo' la cecoslovacchia per salvare i tedeschi sudeti...

QUOTE (aixo @ 19/6/2022, 23:53) 
Sì, anche se Attualmente c' è da capire dove porterà questa guerra, molto probabilmente a qualcosa di catastrofico

Ho capito, comunque rimane ancora la questione di come considerare questa guerra. Una guerra di liberazione o una lotta fra imperialismi? Il partito comunista di Russia (e a sto punto credo anche voi) dicono la prima. Io e Shokut la seconda.
 
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view post Posted on 20/6/2022, 08:12
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Ho capito, comunque rimane ancora la questione di come considerare questa guerra. Una guerra di liberazione o una lotta fra imperialismi? Il partito comunista di Russia (e a sto punto credo anche voi) dicono la prima. Io e Shokut la seconda.

Credo che per chi vive in Donbass sia una liberazione per il resto dell' ucraina no, l' aspetto economico per quanto sia la causa principale non è l' unico da considerare, una città attualmente viene costruita da proletari ma l' impianto giuridico con cui essa si rappresenta all' esterno è la sovrastruttura che lo decide,l' articolo che ho postato sul thread questioni sull' imperlialismo si parla appunto come un' insieme di sovranità non per forza sono destinate a convivere ma entrare in conflitto e questo perchè essendo le leggi costruite da uomini non sono mai perfette
 
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view post Posted on 20/6/2022, 08:32

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QUOTE (aixo @ 20/6/2022, 09:12) 
Credo che per chi vive in Donbass sia una liberazione per il resto dell' ucraina no

Ma chiaro che per i russi in donbass e' una liberazione, cosi come lo fu per i tedeschi sudeti in cecoslovacchia. Il punto e' che alla borghesia monopolista russa non frega una beneamata cippa dei russi in donbass ma solo di estendere/difendere la propria influenza su quelle regioni... Poi va bene, da un punto di vista tattico posso anche essere d'accordo che sia attualmente opportuno appoggiare la borghesia nazionale russa ma quella e' un'altra questione.

Edited by k7ygd - 26/6/2022, 16:17
 
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view post Posted on 20/6/2022, 09:15
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compagno

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CITAZIONE
Poi proprio per il fatto che posta articoli del partito comunista di Russia, non riesco a capire la sua posizione.

La mia "posizione" è stata già espressa altrove. Postare gli articoli di un Partito Comunista rientra negli argomenti del topic.

CITAZIONE
per i russi in donbass e' una liberazione, cosi come lo fu per i tedeschi sudeti in cecoslovacchia

Siamo alla morte della dialettica?
 
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view post Posted on 20/6/2022, 09:16
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QUOTE (k7ygd @ 20/6/2022, 09:32) 
QUOTE (aixo @ 20/6/2022, 09:12) 
Credo che per chi vive in Donbass sia una liberazione per il resto dell' ucraina no

Ma chiaro che per i russi in donbass e' una liberazione, cosi come lo fu per i tedeschi sudeti in cecoslovacchia. Il punto e' che alla borghesia monopolista russa non frega una beneamata cippa dei russi in donbass ma solo di estendere/difendere la propria influenza su quelle regioni... Poi va bene, da un punto di vista strategico posso anche essere d'accordo che sia attualmente opportuno appoggiare la borghesia nazionale russa ma quella e' un'altra questione.

Ovviamente Putin e il governo russo non sono dei santi, tuttavia non credo che senza il genocidio del donbass l' invasione ci sarebbe stata lo stesso
 
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view post Posted on 20/6/2022, 09:49

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QUOTE (carre @ 20/6/2022, 10:15) 
La mia "posizione" è stata già espressa altrove.

Che io ricordi l'unica tua posizione un pelo argomentata postata su questo forum è questa e non mi pare tu abbia negato la natura imperialista di questa guerra, in barba quindi alle mistificazioni revisioniste del partito comunista di Russia.

QUOTE
Postare gli articoli di un Partito Comunista rientra negli argomenti del topic.

Insomma hai postato quell'articolo per dovere di cronaca ma in realtà te ne discosti completamente?

QUOTE
Siamo alla morte della dialettica?

Dimmelo tu, ma visto che l'hai messa nelle frasi storiche :lol: la dialettica la si butta a mare quando si ragiona dogmaticamente in termini di buoni/cattivi negando che anche casi estremi come il nazismo sono contraddittori. Non è oggi negli interessi dei russi del Donbass l'invasione di Putin come fu a suo tempo negli interessi dei tedeschi in Cecoslovacchia l'invasione di Hitler? E allo stesso tempo non vanno forse considerate come due invasioni imperialiste? Raffigurare l'invasione russa come un'eroica operazione di salvezza dei popoli del Donbass dal "nazifascismo ucraino", magari perché in risentimento dei vecchi tempi ci stanno sulle palle gli americani e simpatici i russi, ignorando completamente il principio leninista che dietro ad ogni azione politica c'è l'interesse di una determinata classe, questa sì che è la morte della dialettica.

QUOTE (aixo @ 20/6/2022, 10:16) 
non credo che senza il genocidio del donbass l' invasione ci sarebbe stata lo stesso

È un semplice pretesto, le cause materiali vanno cercate altrove...

La storia mondiale dimostra che solo le classi dirigenti reazionarie dei paesi grandi, sul genere di quelle di Hitler, inventano pretesti per provocare e accusare i paesi piccoli di trasgressione, per poi usare questi pretesti per giustificare la loro propria aggressione ed espansionismo.
- Pol Pot

Comunque riguardo a queste vostre posizioni, che io definirei "multipolariste" piu che marxiste-leniniste o se vogliamo semplicemente revisioniste, riporto alcuni passi da questo articolo (che tra l'altro non capisco perche sia stato chiuso):

SPOILER (click to view)
[...] la "Teoria dei Tre Mondi" sostiene non solo che il proletariato dei paesi capitalisti avanzati dovrebbe rinunciare alla lotta per il potere politico ma che dovrebbe sostenere gli Stati oppressori nei loro rispettivi paesi (in nome dell'indipendenza nazionale e della difesa nazionale). E poi, dal momento che tra le superpotenze, il socialimperialismo sovietico è il pericolo maggiore, la classe operaia deve puntellare perfino l'alleanza che il "loro" Stato stringe con l'imperialismo USA contro il socialimperialismo sovietico. In altre parole, i movimenti della classe operaia dell'Europa occidentale devono supportare la NATO (che è guidata dall'imperialismo USA) contro il Patto di Varsavia (che è guidato dal socialimperialismo sovietico)!
[...] Nei paesi capitalisti avanzati, questa "teoria" si è spinta fino alle possibilità di fronte per la collaborazione di classe non solo meramente dei movimenti della classe operaia con le classi dominanti ma anche con le stesse superpotenze! Davvero i teorici del Terzo Mondo hanno superato Krusciov nell'universalizzare la collaborazione di classe! [...]
i teorici del Terzo Mondo prendono il passo successivo di costruire il fronte unito globale antisovietico, includendo dunque una delle superpotenze come un'importante alleata in questo fronte. Per cui all'intero popolo mondiale e alle forze rivoluzionarie si chiede di schierarsi con una delle superpotenze nella lotta contro i due blocchi di potere imperialista capeggiati dalle due superpotenze! Essi stanno provando a distrarre l'attenzione dei popoli verso l'insensata discussione di determinare quale superpotenza è più aggressiva o più forte dell'altra, contando il numero di missili che ciascuna possiede o il numero di paesi che ciascuna domina. Simili differenze in dettaglio non apportano alcun cambio fondamentale nel carattere di entrambe le superpotenze o del sistema imperialista in generale. A volte una superpotenza può apparire più aggressiva e potente dell'altra e viceversa. E le forze rivoluzionarie non dovrebbero determinare la loro strategia internazionale sulla base di tali variazioni tattiche nella bilancia delle forze tra i vari blocchi imperialisti. [...] le forze rivoluzionarie del mondo si possono forgiare in avanti solo conducendo una lotta senza compromessi contro tutte e due le superpotenze, le altre potenze imperialiste alleate con esse e le forze reazionarie nazionali che sono i lacché dell'imperialismo. [...] Nell'imminente guerra mondiale, il proletariato mondiale e le nazioni oppresse dovrebbero sostenere l'imperialismo USA contro il socialimperialismo sovietico, questo è il loro appello. La politica revisionista della Seconda Internazionale di partecipare alle guerre ingiuste portate avanti dalle potenze imperialiste per la spartizione del mondo e del prendere poi parte al massacro dei propri stessi fratelli di classe ─ questa è la stessa spazzatura revisionista che risalta nella politica di fronte unito dei teorici del Terzo Mondo. Nel periodo della Prima Guerra Mondiale le forze rivoluzionarie sotto la guida di Lenin furono capaci di smascherare e sconfiggere il tradimento di Kautsky e soci. Ancora, quando Krusciov e la sua comitiva lo ripeterono, i marxisti-leninisti del mondo guidati da Mao e dal PCC li smascherarono e li sconfissero. Anche oggi, quando i teorici del Terzo Mondo stanno ripetendo lo stesso tradimento, in forma nuova, i marxisti-leninisti del mondo li possono certamente smascherare e sconfiggere i loro disegni.
Mao precisò: "Dal momento che la questione della guerra mondiale è contemplata esistono due possibilità, l'una è che la guerra porterà alla rivoluzione e l'altra è che la rivoluzione preverrà la guerra". In ambedue queste possibilità concernenti la guerra mondiale, la rivoluzione è il fattore principale. Poi, se la guerra deve essere portata alla rivoluzione, le forze rivoluzionarie dei rispettivi paesi devono cogliere correttamente le contraddizioni interne e devono preparare le condizioni per la rivoluzione. Se la rivoluzione deve prevenire la guerra, questi preparativi devono andare molto più spediti. In ciascun caso, è solo approfondendo la lotta di classe in ciascun paese che la guerra può essere portata alla rivoluzione o la rivoluzione fatta per prevenire la guerra. Poi, fin quando la questione della guerra è contemplata, il fattore cruciale è la lotta di classe interna di ciascun paese. Ciò che la "Teoria dei Tre Mondi", argomentando per il suo fronte unito tra Stati ha gettato a mare è precisamente questa lotta di classe.


La priorità dei comunisti è la rivoluzione non l'equilibrio interimperialista, peraltro se non abbiamo la forza per farla di certo non la abbiamo neanche per aiutare in modo determinante questa o quella superpotenza a vincere una guerra mondiale. La paranoia alla Toni Negri secondo cui se non fermiamo gli americani si prenderanno tutto il mondo e addio al socialismo non ha nulla di leninista. Quando un monopolio diventa troppo forte, altri monopoli si alleano per distruggerlo, e non c'è bisogno dei comunisti per questo.

Edited by k7ygd - 7/7/2022, 20:25
 
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view post Posted on 30/6/2022, 08:20
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QUOTE (k7ygd @ 20/6/2022, 10:49) 
La priorità dei comunisti è la rivoluzione non l'equilibrio interimperialista, [/QUOTE[


Infatti, ma le rivoluzioni accadono quando si raggiunge un certo livello di produzione e di scambio


peraltro se non abbiamo la forza per farla di certo non la abbiamo neanche per aiutare in modo determinante questa o quella superpotenza a vincere una guerra mondiale. La paranoia alla Toni Negri secondo cui se non fermiamo gli americani si prenderanno tutto il mondo e addio al socialismo non ha nulla di leninista. Quando un monopolio diventa troppo forte, altri monopoli si alleano per distruggerlo, e non c'è bisogno dei comunisti per questo.

I monopoli (che sono poi la causa per cui il capitalismo come metodo di sviluppo va in crisi) possono durare anche a lungo, e non basta la volontà o l' unione di individui per spezzarli,Gramsci spiega bene qui il meccanismo:


"Si aumenta il capitale costante, ma in questo incremento esiste una variabile che toglie immediatamente effetto alla legge: una o più variabili, come produzione di macchine sempre più perfette, di metalli più resistenti, di un diverso tipo di operaio, diminuzione dello scarto, utilizzazione dei sottoprodotti (in generale, cioè risparmio di scarti, [necessari,] reso possibile dalla loro grande quantità). L’industriale con ognuna di queste innovazioni passa da un periodo di costi crescenti a un periodo di costi decrescenti, in quanto viene a godere di un monopolio d’iniziativa che può durare abbastanza a lungo (relativamente): il monopolio dura a lungo a causa anche degli «alti salari» che tali industrie progressive possono e «devono» dare, per avere la possibilità di selezionare, nella massa degli operai esistenti, quelli «psicofisicamente» più adatti per i metodi di lavoro e di produzione. L’estensione del nuovo tipo di produzione porta a una serie di crisi, che ripropone gli stessi problemi della «caduta tendenziale del saggio di profitto», problemi che si può immaginare ritornanti a ciclo finché:

non si sia raggiunto il limite matematico della resistenza del materiale,
non si sia raggiunto il limite nell’uso delle macchine automatiche,
non si sia raggiunto il limite di saturazione nell’industria mondiale, tenendo conto del saggio di aumento della popolazione e della produzione per rinnovare la merce d’uso e i beni strumentali.
La legge tendenziale scoperta da Marx sarebbe quindi alla base dell’americanismo, cioè del ritmo accelerato nel progresso dei metodi di lavoro e di produzione e di modificazione del tipo di operaio.
"

https://quadernidelcarcere.wordpress.com/2...o-del-profitto/


Le rivoluzione accadono più facilemente quando si sono raggiunte determinate forze di produzione o di scambio ma cause socioeconomiche e culturali possono comunque ritardare questo sviluppo, invece se cambiano scenari nella geopolitica o politica internazionale essi si riflettono anche nella situazione economica
 
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view post Posted on 7/7/2022, 15:00
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Aixo, lì Gramsci stava descrivendo i fattori che frenano la caduta tendenziale del saggio di profitto dell'economia marxiana e quindi la caduta del capitalismo, cosa c'entra con quello che ha detto k7ygd? K7gd stava dicendo, in piena linea col leninismo, che un monopolio non può espandersi all'infinito, perché in un sistema basato sulla concorrenza sorgerebbero contraddizioni con altri monopoli che si coalizzerebbero contro di esso, o addirittura nello stesso monopolio, o, ancora, sconvolgimenti nel sistema di alleanze imperialiste, ad esempio, se, ipotesi, la Russia crollasse, si inasprirebbero le contraddizioni tra l'UE e gli USA molto probabilmente
 
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view post Posted on 7/7/2022, 18:25

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QUOTE (aixo @ 30/6/2022, 09:20) 
Infatti, ma le rivoluzioni accadono quando si raggiunge un certo livello di produzione e di scambio [...] I monopoli (che sono poi la causa per cui il capitalismo come metodo di sviluppo va in crisi) possono durare anche a lungo, e non basta la volontà o l' unione di individui per spezzarli

Allora ti chiedo: quali tra i paesi coinvolti in questa guerra non hanno raggiunto questo "livello di produzione e di scambio" considerando che gia la Cambogia a suo tempo fece la rivoluzione?

QUOTE (aixo @ 30/6/2022, 09:20) 
Le rivoluzione accadono più facilemente quando si sono raggiunte determinate forze di produzione o di scambio ma cause socioeconomiche e culturali possono comunque ritardare questo sviluppo, invece se cambiano scenari nella geopolitica o politica internazionale essi si riflettono anche nella situazione economica

E va bene, cio che io contesto e' dare priorita' alla questione geopolitica, che mi sembra quello che state facendo voi. Mi auguro ancora una volta che sia solo una mia malcomprensione perche' davvero altrimenti significherebbe buttare nel cesso la storia della Seconda e della Terza Internazionale.
 
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