QUOTE (carre @ 20/6/2022, 10:15)
La mia "posizione" è stata già espressa altrove.
Che io ricordi l'unica tua posizione un pelo argomentata postata su questo forum è
questa e non mi pare tu abbia negato la natura imperialista di questa guerra, in barba quindi alle mistificazioni revisioniste del partito comunista di Russia.
QUOTE
Postare gli articoli di un Partito Comunista rientra negli argomenti del topic.
Insomma hai postato quell'articolo per dovere di cronaca ma in realtà te ne discosti completamente?
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Siamo alla morte della dialettica?
Dimmelo tu, ma visto che l'hai messa nelle frasi storiche
la dialettica la si butta a mare quando si ragiona dogmaticamente in termini di buoni/cattivi negando che anche casi estremi come il nazismo sono contraddittori. Non è oggi negli interessi dei russi del Donbass l'invasione di Putin come fu a suo tempo negli interessi dei tedeschi in Cecoslovacchia l'invasione di Hitler? E allo stesso tempo non vanno forse considerate come due invasioni imperialiste? Raffigurare l'invasione russa come un'eroica operazione di salvezza dei popoli del Donbass dal "nazifascismo ucraino", magari perché in risentimento dei vecchi tempi ci stanno sulle palle gli americani e simpatici i russi, ignorando completamente il principio leninista che dietro ad ogni azione politica c'è l'interesse di una determinata classe, questa sì che è la morte della dialettica.
QUOTE (aixo @ 20/6/2022, 10:16)
non credo che senza il genocidio del donbass l' invasione ci sarebbe stata lo stesso
È un semplice pretesto, le cause materiali vanno cercate altrove...
La storia mondiale dimostra che solo le classi dirigenti reazionarie dei paesi grandi, sul genere di quelle di Hitler, inventano pretesti per provocare e accusare i paesi piccoli di trasgressione, per poi usare questi pretesti per giustificare la loro propria aggressione ed espansionismo.- Pol Pot
Comunque riguardo a queste vostre posizioni, che io definirei "multipolariste" piu che marxiste-leniniste o se vogliamo semplicemente revisioniste, riporto alcuni passi da
questo articolo (che tra l'altro non capisco perche sia stato chiuso):
[...] la "Teoria dei Tre Mondi" sostiene non solo che il proletariato dei paesi capitalisti avanzati dovrebbe rinunciare alla lotta per il potere politico ma che dovrebbe sostenere gli Stati oppressori nei loro rispettivi paesi (in nome dell'indipendenza nazionale e della difesa nazionale). E poi, dal momento che tra le superpotenze, il socialimperialismo sovietico è il pericolo maggiore, la classe operaia deve puntellare perfino l'alleanza che il "loro" Stato stringe con l'imperialismo USA contro il socialimperialismo sovietico. In altre parole, i movimenti della classe operaia dell'Europa occidentale devono supportare la NATO (che è guidata dall'imperialismo USA) contro il Patto di Varsavia (che è guidato dal socialimperialismo sovietico)!
[...] Nei paesi capitalisti avanzati, questa "teoria" si è spinta fino alle possibilità di fronte per la collaborazione di classe non solo meramente dei movimenti della classe operaia con le classi dominanti ma anche con le stesse superpotenze! Davvero i teorici del Terzo Mondo hanno superato Krusciov nell'universalizzare la collaborazione di classe! [...]
i teorici del Terzo Mondo prendono il passo successivo di costruire il fronte unito globale antisovietico, includendo dunque una delle superpotenze come un'importante alleata in questo fronte. Per cui all'intero popolo mondiale e alle forze rivoluzionarie si chiede di schierarsi con una delle superpotenze nella lotta contro i due blocchi di potere imperialista capeggiati dalle due superpotenze! Essi stanno provando a distrarre l'attenzione dei popoli verso l'insensata discussione di determinare quale superpotenza è più aggressiva o più forte dell'altra, contando il numero di missili che ciascuna possiede o il numero di paesi che ciascuna domina. Simili differenze in dettaglio non apportano alcun cambio fondamentale nel carattere di entrambe le superpotenze o del sistema imperialista in generale. A volte una superpotenza può apparire più aggressiva e potente dell'altra e viceversa. E le forze rivoluzionarie non dovrebbero determinare la loro strategia internazionale sulla base di tali variazioni tattiche nella bilancia delle forze tra i vari blocchi imperialisti. [...] le forze rivoluzionarie del mondo si possono forgiare in avanti solo conducendo una lotta senza compromessi contro tutte e due le superpotenze, le altre potenze imperialiste alleate con esse e le forze reazionarie nazionali che sono i lacché dell'imperialismo. [...] Nell'imminente guerra mondiale, il proletariato mondiale e le nazioni oppresse dovrebbero sostenere l'imperialismo USA contro il socialimperialismo sovietico, questo è il loro appello. La politica revisionista della Seconda Internazionale di partecipare alle guerre ingiuste portate avanti dalle potenze imperialiste per la spartizione del mondo e del prendere poi parte al massacro dei propri stessi fratelli di classe ─ questa è la stessa spazzatura revisionista che risalta nella politica di fronte unito dei teorici del Terzo Mondo. Nel periodo della Prima Guerra Mondiale le forze rivoluzionarie sotto la guida di Lenin furono capaci di smascherare e sconfiggere il tradimento di Kautsky e soci. Ancora, quando Krusciov e la sua comitiva lo ripeterono, i marxisti-leninisti del mondo guidati da Mao e dal PCC li smascherarono e li sconfissero. Anche oggi, quando i teorici del Terzo Mondo stanno ripetendo lo stesso tradimento, in forma nuova, i marxisti-leninisti del mondo li possono certamente smascherare e sconfiggere i loro disegni.
Mao precisò: "Dal momento che la questione della guerra mondiale è contemplata esistono due possibilità, l'una è che la guerra porterà alla rivoluzione e l'altra è che la rivoluzione preverrà la guerra". In ambedue queste possibilità concernenti la guerra mondiale, la rivoluzione è il fattore principale. Poi, se la guerra deve essere portata alla rivoluzione, le forze rivoluzionarie dei rispettivi paesi devono cogliere correttamente le contraddizioni interne e devono preparare le condizioni per la rivoluzione. Se la rivoluzione deve prevenire la guerra, questi preparativi devono andare molto più spediti. In ciascun caso, è solo approfondendo la lotta di classe in ciascun paese che la guerra può essere portata alla rivoluzione o la rivoluzione fatta per prevenire la guerra. Poi, fin quando la questione della guerra è contemplata, il fattore cruciale è la lotta di classe interna di ciascun paese. Ciò che la "Teoria dei Tre Mondi", argomentando per il suo fronte unito tra Stati ha gettato a mare è precisamente questa lotta di classe.
La priorità dei comunisti è la rivoluzione non l'equilibrio interimperialista, peraltro se non abbiamo la forza per farla di certo non la abbiamo neanche per aiutare in modo determinante questa o quella superpotenza a vincere una guerra mondiale. La paranoia alla Toni Negri secondo cui se non fermiamo gli americani si prenderanno tutto il mondo e addio al socialismo non ha nulla di leninista. Quando un monopolio diventa troppo forte, altri monopoli si alleano per distruggerlo, e non c'è bisogno dei comunisti per questo.
Edited by k7ygd - 7/7/2022, 20:25