Comunismo - Scintilla Rossa

I revisionisti cinesi e le loro calunnie sul Comintern - Internazionale Comunista

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view post Posted on 16/12/2020, 17:48
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Mao critica apertamente Tito già in scritti del '49 e poi degli anni'50.
Nel '49 scrive in "Perché è necessario discutere il Libro bianco":

《Tutti i governi borghesi, compresi i governi reazionari di Germania, Italia e Giappone che sono protetti dall'imperialismo, sono governi di questo tipo. Il governo di Tito in Jugoslavia è ora diventato complice di questa banda.



L'idea di un Mao titoista poi redento per opportunismo non sta né in cielo né in terra.
 
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view post Posted on 17/12/2020, 04:03
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CITAZIONE
Mao critica apertamente Tito già in scritti del '49 e poi degli anni'50.
Nel '49 scrive in "Perché è necessario discutere il Libro bianco":

《Tutti i governi borghesi, compresi i governi reazionari di Germania, Italia e Giappone che sono protetti dall'imperialismo, sono governi di questo tipo. Il governo di Tito in Jugoslavia è ora diventato complice di questa banda.》

Qui però era ancora in vita Stalin e Mao in futuro ammise di aver condiviso la decisione del Cominform solo per opportunismo:
“Compagni miei, quando l'Unione Sovietica ci ha chiesto di seguirvi in ​​quel momento, era difficile per noi opporci. Questo è stato fatto perché a quel tempo c'erano alcune persone che dicevano che c'erano due Tito nel mondo: uno in Jugoslavia e l'altro in Cina. (...) Krusciov ha già corretto in relazione alla Jugoslavia." (Mao Zedong; Conversazione con la delegazione della Lega Comunista di Jugoslavia, tra il 15 e il 28 settembre 1956)

Giacché hai parlato di diverbi tra Krushiov e Mao, antecedenti alla crisi sino-sovietica sulla questione jugoslava, ti chiedo di dimostrarmeli

CITAZIONE
L'idea di un Mao titoista poi redento per opportunismo non sta né in cielo né in terra.

Ovviamente non è titoista, ma ha molte affinità con questo revisionismo: dal non trattare come antagoniste le contraddizioni tra proletariato e borghesia alla similitudine tra paesi non allineati e paesi del terzo mondo
 
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CITAZIONE
“Compagni miei, quando l'Unione Sovietica ci ha chiesto di seguirvi in ​​quel momento, era difficile per noi opporci. Questo è stato fatto perché a quel tempo c'erano alcune persone che dicevano che c'erano due Tito nel mondo: uno in Jugoslavia e l'altro in Cina. (...) Krusciov ha già corretto in relazione alla Jugoslavia." (Mao Zedong; Conversazione con la delegazione della Lega Comunista di Jugoslavia, tra il 15 e il 28 settembre 1956)

Tu continui a citare questa roba tagliuzzata. Nel testo originale le due frasi che riporti sono lontanissime tra loro e non dice "Krusciov ha già corretto", ma "Krusciov correggerà", il che vuol dire che Mao non si riferisce a qualche presunta correzione già avvenuta(nè tanto meno al riavvicinamento del '55). Mao temeva solo spaccature in relazione alla Jugoslavia nel movimento comunista internazionale, anche in relazione alla delicatissima questione ungherese proprio di quegli anni. Il tuo è un atteggiamento di esegesi che ricalca quello degli interpreti medievali della Bibbia, ovvero privo di uno sguardo al contesto. Ti aspettavi che - dati i timori di Mao riguardo lo spaccarsi del movimento comunista - Mao si mettesse ad insultare una delegazione ufficiale? Hai idea di come funzioni la diplomazia tra due paesi? Hai idea del fatto che lo stesso Stalin durante gli incontri con i diplomatici tedeschi disse frasi che lette oggi fanno venire i brividi e che vennero usate per anni da bordighisti e trotskisti? Era opportunista Stalin o era semplicemente abbastanza intelligente da capire che bisogna lisciare il pelo per ottenere un dato risultato?

Detto questo ci sono citazioni critiche anche di quegli anni e te le riporto. Disse Mao, nei vari discorsi durante la Seconda Sessione dell'Ottavo Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, risalenti al 1958:

《Il mondo capitalista è nel caos. Da noi, nel campo socialista, ci sono pochi disordini, la nostra unità si rafforza. La Jugoslavia non fa parte del nostro campo, essa non conta; non siamo noi a respingerla, è lei che non vuole partecipare.》



《Anche Tito osa pensare, osa agire, osa parlare, ma lo fa
secondo principi imperialisti, capitalisti e non secondo principi marxisti-leninisti》
.



《Anche i revisionisti danno prova di eccessiva modestia. Per esempio, Tito non ha fatto che copiare Bernstein, su molti punti non fa che imitare il suo maestro borghese.》

(qui Tito è messo direttamente nel gruppo dei revisionisti ed è il 1958, molti anni prima la crisi Cina-Urss, dunque cade la tua precedente controargomentazione che si rivela fallace storicamente)

Queste citazioni mostrano come Mao non appena la situazione con la Jugoslavia si rivelò irreversibile(Mao temeva disordini a catena nel blocco socialista e la situazione Ungherese nel '56 portava a pensare ciò), subito mostrò le sue vere opinioni a riguardo che tutto sono tranne che tenere. Tali citazioni sono anche molto prima della vera e proprio crisi sino-sovietica(motivo per il quale rifiutasti la precedente citazione) dunque credo tu non possa usare più tale argomento.

CITAZIONE
ti chiedo di dimostrarmeli

Confronta gli atteggiamenti di Krusciov sulla Jugoslavia con queste citazioni e avrai una veloce risposta.
Detto questo, non troverai citazioni ufficiali da nessuna parte, dunque calma la tua voglia talmudica. La questione non sta nelle paroline di questo o quel dirigente, e queste possono essere solo un ulteriore(e mai definitivo) mezzo per comprendere la realtà di quegli anni. La posizione cinese sulla Jugoslavia era diversa da quella staliniana? Sì. Lo era, ma non per via di un "titoismo" dei cinesi. Tu stai cercando - attraverso questo presunto e fantasioso titoismo dei cinesi o una presunta ammirazione verso la Jugoslavia che esiste solo nelle tue fantasie - di dimostrare che pure in Cina le cose andassero come in Jugoslavia.


Questo tuo argomento è fallace e non lo è solo dal punto di vista epistemologico e della ricerca storiografica(va contro ogni principio di analisi scientifica e storica derivare fatti da presunte posizioni), ma lo è anche se si comprende la VERA posizione cinese riguardo la Jugoslavia.

E qual è la VERA posizione cinese sulla Jugoslavia(posizione che tu hai sbrigativamente semplificato come conciliazionista perché appena una cosa diventa un tantino complessa ti perdi d'animo e applichi il tuo dogmatismo da Santa Inquisizione Albanese)?

In breve i cinesi pensavano che questa ambiguità jugoslava(lo stare un po' nel campo imperialista e un po' in quello socialista) fosse in parte vantaggiosa per il campo socialista. Ovviamente ciò non portava solo vantaggi, ma anche il pericolo di una rottura entro il campo socialista, ma il punto è che per i cinesi tale rottura sarebbe avvenuta tanto più cacciando definitivamente la Jugoslavia(e la situazione ungherese nel '56 non faceva ben sperare e si aveva paura di una reazione a catena), azione che anzi avrebbe potuto acutizzare antagonismi nel movimento comunista internazionale. I cinesi erano dunque convinti che il distacco dovesse avvenire in maniera naturale, come infatti poi avvenne per iniziativa della stessa Jugoslavia.
D'altra parte i cinesi MAI cambiarono opinione circa il revisionismo evidente dei quadri del Partito Jugoslavo e si comportarono verso di essi come ci si comporta verso un rifiuto speciale di cui sbarazzarsi con cautela e da utilizzare - nel mentre - per influenzare anche il campo imperialista grazie allo stare - da parte di Tito - con un piede in due scarpe. Perciò ai cinesi non piacque particolarmente l'avvicinamento eccessivo di Krusciov, per quanto apprezzarono il suo tentativo di ricucire i rapporti(che era, come detto sopra, vantaggioso nei termini del mantenimento dell'ordine nel movimento comunista internazionale).
E lo testimoniano le parole di Liu Shaoqi, risalenti al 1959, che dimostrano come addirittura lui(noto alleato di Krusciov) avesse opinioni tutt'altro che lusinghiere sulla Jugoslavia:

《L'esistenza di un tale paese, che vuole assumere una posizione intermedia tra il mondo socialista e il capitalismo, è in un certo senso vantaggiosa; la storia proverà chi ha ragione. E quando in Jugoslavia tornerà il capitalismo, anch'essa avrà fatto la sua esperienza. D'altro canto si può dire che la Jugoslavia sia un fenomeno internazionale inevitabile[...]. Perché la Jugoslavia gioca un ruolo nefasto, che non può giocare nè l'imperialismo, nè la socialdemocrazia: sabotare l'unità nel campo socialista e del movimento internazionale.》



Queste parole sono interessanti perché mettono in luce il clima che si respirava nel PCC riguardo la questione Jugoslava. Non è un caso che abbia riportato le opinioni del "Krusciov cinese", perché esse mostrano come anche un evidente revisionista avesse - in Cina - inevitabili opinioni negative riguardo la Jugoslavia. E se le aveva negative un kruscioviano convinto, puoi immaginare quale fosse il clima nella sinistra maoista del PCC.

Una sintesi della posizione cinese è questa: videro la Jugoslavia come fenomeno inevitabile con effetti nefasti che sarebbero divenuti solo più acuti(perdendo quel poco di vantaggioso che aveva tale fenomeno per il campo socialista) se si fosse operata una cacciata definitiva. Il distacco doveva essere naturale(Mao parla - nella prima citazione che ti ho riportato - proprio di una Jugoslavia che vuole essa stessa non partecipare - nel '58 - al campo socialista).

E tale opinione negativa la aveva anche Mao quando disse(riportato in "Conversazione con alcuni delegati della Seconda Sessione del Primo Congresso della Federazione Cinese dell'Industria e del Commercio", 8 dicembre 1956):

《Essi credono ancora che sia possibile adottare una posizione neutrale tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, facendo da spola tra i due; è il ruolo scelto dalla Jugoslavia, un espediente per prendere soldi da entrambe le parti: si prende di qua e si prende di là. Forse che ciò è giusto? Io ritengo che porsi a mezza strada tra i due è una cattiva posizione.》



Questa la posizione cinese. Ho riportato le opinioni di due personaggi agli antipodi proprio per mostrare quale clima si respirasse nel PCC.
Nota che la citazione di Mao è del '56(stesso anno della tua, pochi mesi dopo) e l'opinione verso la Jugoslavia è tutt'altro che lusinghiera. È evidente che il basso profilo tenuto qualche mese prima altro non era che una mossa di pura diplomazia(dato che la citazione da te riportata proviene da un incontro ufficiale con una delegazione Jugoslava).

CITAZIONE
Ovviamente non è titoista, ma ha molte affinità con questo revisionismo: dal non trattare come antagoniste le contraddizioni tra proletariato e borghesia alla similitudine tra paesi non allineati e paesi del terzo mondo

Dunque anche Stalin è titoista quando tratta come non antagoniste le contraddizioni tra borghesia e proletariato dei paesi semicoloniali in relazione all'imperialismo. Stai assumendo posizioni pericolosamente trotskiste, come già avevi dimostrato di fare nel contesto odierno della questione bielorussa.

È evidente che hai le idee molto confuse riguardo a cosa sia effettivamente il titoismo.

Quanto alla similitudine di cui parli, ti invito a studiare più approfonditamente, dato che tale similitudine va contestualizzata in una analisi concreta dei rapporti concreti sul piano internazionale e sul piano interno dei rapporti concreti tra le classi. Questa tua posizione dogmatica ti porta a non sapere cosa rispondere quando ti si chiede come valuti la borghesia siriana al seguito di Assad o la borghesia libica al seguito di Gheddafi o la borghesia bielorussa al seguito di Lukashenko.

Questo tuo tentativo di derivare un fatto storico(il presunto non socialismo cinese) dalle posizioni e paroline di Mao(accusandolo di titoismo) è fallace dal punto di vista della ricerca storiografica ed è fallace anche perché le posizioni che attribuisci a Mao sono palesemente false come ti ho brevemente mostrato con le sue varie citazioni.

Edited by Ruhan - 17/12/2020, 18:49
 
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Tu continui a citare questa roba tagliuzzata. Nel testo originale le due frasi che riporti sono lontanissime tra loro e non dice "Krusciov ha già corretto", ma "Krusciov correggerà", il che vuol dire che Mao non si riferisce a qualche presunta correzione già avvenuta(nè tanto meno al riavvicinamento del '55). Mao temeva solo spaccature in relazione alla Jugoslavia nel movimento comunista internazionale, anche in relazione alla delicatissima questione ungherese proprio di quegli anni.

Non cambia quasi nulla tra "ha corretto" o "correggerà", in entrambi i casi Mao condivide l'avvicinamento alla Jugoslavia, nonostante questa fosse chiaramente un paese capitalista e filo-imperialista incorregibile. A lui non fregava nulla che la Jugoslavia avvesse un'economia capitalista e revisionista, l'unico problema era che la Cina, essendo alleata all'Urss e quindi contro l'America, aveva tutto l'interesse a far riavvicinare la Jugoslavia per rafforzare il proprio campo contro quello avversario, sti cazzi poi se la Jugoslavia era revisionista. Un paese davvero socialista avrebbe reputato l'avvicinamento con la Jugoslavia capitalista controproducente poiché avrebbe potuto mettere a repentaglio le conquiste socialiste

CITAZIONE
Mao temeva solo spaccature in relazione alla Jugoslavia nel movimento comunista internazionale, anche in relazione alla delicatissima questione ungherese proprio di quegli anni. Il tuo è un atteggiamento di esegesi che ricalca quello degli interpreti medievali della Bibbia, ovvero privo di uno sguardo al contesto. Ti aspettavi che - dati i timori di Mao riguardo lo spaccarsi del movimento comunista - Mao si mettesse ad insultare una delegazione ufficiale? Hai idea di come funzioni la diplomazia tra due paesi? Hai idea del fatto che lo stesso Stalin durante gli incontri con i diplomatici tedeschi disse frasi che lette oggi fanno venire i brividi e che vennero usate per anni da bordighisti e trotskisti? Era opportunista Stalin o era semplicemente abbastanza intelligente da capire che bisogna lisciare il pelo per ottenere un dato risultato?

Questione ungherese che proprio Tito ha alimentato. Con un riavvicinamento della Jugoslavia (col suo capitalismo) la borghesia degli altri paesi socialisti avrebbe trovato una grande ispirazione per rovesciare la dittatura del proletariato (un po'come la ha aiutata il krushiovismo)

CITAZIONE
Detto questo ci sono citazioni critiche anche di quegli anni e te le riporto. Disse Mao, nei vari discorsi durante la Seconda Sessione dell'Ottavo Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, risalenti al 1958:

《Il mondo capitalista è nel caos. Da noi, nel campo socialista, ci sono pochi disordini, la nostra unità si rafforza. La Jugoslavia non fa parte del nostro campo, essa non conta; non siamo noi a respingerla, è lei che non vuole partecipare.》



《Anche Tito osa pensare, osa agire, osa parlare, ma lo fa
secondo principi imperialisti, capitalisti e non secondo principi marxisti-leninisti》.



《Anche i revisionisti danno prova di eccessiva modestia. Per esempio, Tito non ha fatto che copiare Bernstein, su molti punti non fa che imitare il suo maestro borghese.》

(qui Tito è messo direttamente nel gruppo dei revisionisti ed è il 1958, molti anni prima la crisi Cina-Urss, dunque cade la tua precedente controargomentazione che si rivela fallace storicamente)

Queste citazioni mostrano come Mao non appena la situazione con la Jugoslavia si rivelò irreversibile(Mao temeva disordini a catena nel blocco socialista e la situazione Ungherese nel '56 portava a pensare ciò), subito mostrò le sue vere opinioni a riguardo che tutto sono tranne che tenere. Tali citazioni sono anche molto prima della vera e proprio crisi sino-sovietica(motivo per il quale rifiutasti la precedente citazione) dunque credo tu non possa usare più tale argomento.

CITAZIONE
Confronta gli atteggiamenti di Krusciov sulla Jugoslavia con queste citazioni e avrai una veloce risposta.
Detto questo, non troverai citazioni ufficiali da nessuna parte, dunque calma la tua voglia talmudica. La questione non sta nelle paroline di questo o quel dirigente, e queste possono essere solo un ulteriore(e mai definitivo) mezzo per comprendere la realtà di quegli anni. La posizione cinese sulla Jugoslavia era diversa da quella staliniana? Sì. Lo era, ma non per via di un "titoismo" dei cinesi. Tu stai cercando - attraverso questo presunto e fantasioso titoismo dei cinesi o una presunta ammirazione verso la Jugoslavia che esiste solo nelle tue fantasie - di dimostrare che pure in Cina le cose andassero come in Jugoslavia.


Questo tuo argomento è fallace e non lo è solo dal punto di vista epistemologico e della ricerca storiografica(va contro ogni principio di analisi scientifica e storica derivare fatti da presunte posizioni), ma lo è anche se si comprende la VERA posizione cinese riguardo la Jugoslavia.

E qual è la VERA posizione cinese sulla Jugoslavia(posizione che tu hai sbrigativamente semplificato come conciliazionista perché appena una cosa diventa un tantino complessa ti perdi d'animo e applichi il tuo dogmatismo da Santa Inquisizione Albanese)?

In breve i cinesi pensavano che questa ambiguità jugoslava(lo stare un po' nel campo imperialista e un po' in quello socialista) fosse in parte vantaggiosa per il campo socialista. Ovviamente ciò non portava solo vantaggi, ma anche il pericolo di una rottura entro il campo socialista, ma il punto è che per i cinesi tale rottura sarebbe avvenuta tanto più cacciando definitivamente la Jugoslavia(e la situazione ungherese nel '56 non faceva ben sperare e si aveva paura di una reazione a catena), azione che anzi avrebbe potuto acutizzare antagonismi nel movimento comunista internazionale. I cinesi erano dunque convinti che il distacco dovesse avvenire in maniera naturale, come infatti poi avvenne per iniziativa della stessa Jugoslavia.
D'altra parte i cinesi MAI cambiarono opinione circa il revisionismo evidente dei quadri del Partito Jugoslavo e si comportarono verso di essi come ci si comporta verso un rifiuto speciale di cui sbarazzarsi con cautela e da utilizzare - nel mentre - per influenzare anche il campo imperialista grazie allo stare - da parte di Tito - con un piede in due scarpe. Perciò ai cinesi non piacque particolarmente l'avvicinamento eccessivo di Krusciov, per quanto apprezzarono il suo tentativo di ricucire i rapporti(che era, come detto sopra, vantaggioso nei termini del mantenimento dell'ordine nel movimento comunista internazionale).
E lo testimoniano le parole di Liu Shaoqi, risalenti al 1959, che dimostrano come addirittura lui(noto alleato di Krusciov) avesse opinioni tutt'altro che lusinghiere sulla Jugoslavia:

《L'esistenza di un tale paese, che vuole assumere una posizione intermedia tra il mondo socialista e il capitalismo, è in un certo senso vantaggiosa; la storia proverà chi ha ragione. E quando in Jugoslavia tornerà il capitalismo, anch'essa avrà fatto la sua esperienza. D'altro canto si può dire che la Jugoslavia sia un fenomeno internazionale inevitabile[...]. Perché la Jugoslavia gioca un ruolo nefasto, che non può giocare nè l'imperialismo, nè la socialdemocrazia: sabotare l'unità nel campo socialista e del movimento internazionale.》



Queste parole sono interessanti perché mettono in luce il clima che si respirava nel PCC riguardo la questione Jugoslava. Non è un caso che abbia riportato le opinioni del "Krusciov cinese", perché esse mostrano come anche un evidente revisionista avesse - in Cina - inevitabili opinioni negative riguardo la Jugoslavia. E se le aveva negative un kruscioviano convinto, puoi immaginare quale fosse il clima nella sinistra maoista del PCC.

Una sintesi della posizione cinese è questa: videro la Jugoslavia come fenomeno inevitabile con effetti nefasti che sarebbero divenuti solo più acuti(perdendo quel poco di vantaggioso che aveva tale fenomeno per il campo socialista) se si fosse operata una cacciata definitiva. Il distacco doveva essere naturale(Mao parla - nella prima citazione che ti ho riportato - proprio di una Jugoslavia che vuole essa stessa non partecipare - nel '58 - al campo socialista).

E tale opinione negativa la aveva anche Mao quando disse(riportato in "Conversazione con alcuni delegati della Seconda Sessione del Primo Congresso della Federazione Cinese dell'Industria e del Commercio", 8 dicembre 1956):

《Essi credono ancora che sia possibile adottare una posizione neutrale tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, facendo da spola tra i due; è il ruolo scelto dalla Jugoslavia, un espediente per prendere soldi da entrambe le parti: si prende di qua e si prende di là. Forse che ciò è giusto? Io ritengo che porsi a mezza strada tra i due è una cattiva posizione.》



Questa la posizione cinese. Ho riportato le opinioni di due personaggi agli antipodi proprio per mostrare quale clima si respirasse nel PCC.
Nota che la citazione di Mao è del '56(stesso anno della tua, pochi mesi dopo) e l'opinione verso la Jugoslavia è tutt'altro che lusinghiera. È evidente che il basso profilo tenuto qualche mese prima altro non era che una mossa di pura diplomazia(dato che la citazione da te riportata proviene da un incontro ufficiale con una delegazione Jugoslava).

Qui vedo solo critiche al filo-imperialismo della Jugoslavia, nemmeno una all'economia revisionista. Il Cominform non ha di certo espulso la Jugoslavia solo per il suo filo-imperialismo, ma principalmente per la costruzione di un sedicente socialismo pacifico (mi ricorda qualcuno). Qui continuano le calunnie su Stalin:
«Di conseguenza, ha commesso alcuni errori gravi, come i seguenti: ha ampliato il campo di applicazione della soppressione della controrivoluzione, gli è mancata la vigilanza necessaria alla vigilia della guerra antifascista, non ha prestato la dovuta attenzione all'ulteriore sviluppo della l'agricoltura e il benessere materiale dei contadini, ha dato alcuni consigli sbagliati nel movimento comunista e, in particolare, ha preso una decisione sbagliata sulla questione della Jugoslavia. Su questi temi, Stalin è caduto vittima del soggettivismo e dell'unilateralità, e si è separato dalla realtà oggettiva e dalle masse. (...) Comprensibilmente, i compagni jugoslavi nutrono un particolare risentimento contro gli errori di Stalin. In passato, hanno compiuto sforzi meritori per restare fedeli al socialismo in condizioni difficili. Anche i suoi esperimenti nella gestione democratica delle imprese economiche e di altre organizzazioni sociali hanno attirato la nostra attenzione. Il popolo cinese accoglie con favore la riconciliazione tra l'Unione Sovietica e altri paesi socialisti, da un lato, e la Jugoslavia, dall'altro, così come l'instaurazione e lo sviluppo di relazioni amichevoli tra Cina e Jugoslavia ”. (Renmin Ribao »; Sull'esperienza storica della dittatura del proletariato, 5 aprile 1956)
Qua i cinesi apprezzano addirittura la politica revisionista dell'autogestione

CITAZIONE
Dunque anche Stalin è titoista quando tratta come non antagoniste le contraddizioni tra borghesia e proletariato dei paesi semicoloniali in relazione all'imperialismo. Stai assumendo posizioni pericolosamente trotskiste, come già avevi dimostrato di fare nel contesto odierno della questione bielorussa.

Una cosa è la lotta nazionale per la difesa dall'imperialismo e un'altra è costruire il socialismo in modo pacifico

CITAZIONE
Quanto alla similitudine di cui parli, ti invito a studiare più approfonditamente, dato che tale similitudine va contestualizzata in una analisi concreta dei rapporti concreti sul piano internazionale e sul piano interno dei rapporti concreti tra le classi. Questa tua posizione dogmatica ti porta a non sapere cosa rispondere quando ti si chiede come valuti la borghesia siriana al seguito di Assad o la borghesia libica al seguito di Gheddafi o la borghesia bielorussa al seguito di Lukashenko.

Questa è una questione che non c'entra nulla con l'argomento che stiamo trattando

CITAZIONE
Questo tuo tentativo di derivare un fatto storico(il presunto non socialismo cinese) dalle posizioni e paroline di Mao(accusandolo di titoismo) è fallace dal punto di vista della ricerca storiografica ed è fallace anche perché le posizioni che attribuisci a Mao sono palesemente false come ti ho brevemente mostrato con le sue varie citazioni.

Bebler, viceministro degli affari esteri, dichiarò nell'aprile 1949: “Non abbiamo kulak come nell'Unione Sovietica. I nostri ricchi contadini hanno preso parte in massa alla guerra popolare di liberazione. (...) Sarebbe un errore se riuscissimo a trasformare i kulak verso il socialismo senza lotta di classe?". Sembra la copia spiccicata di "Sulla giusta Soluzione delle Contraddizioni in Seno al Popolo"
 
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CITAZIONE
Non cambia quasi nulla tra "ha corretto" o "correggerà", in entrambi i casi Mao condivide l'avvicinamento alla Jugoslavia, nonostante questa fosse chiaramente un paese capitalista e filo-imperialista incorregibile.

Cambia, invece, dato che allora non si riferisce all'avvicinamento del '55. In ogni caso già ti ho spiegato perché si augurassero un riavvicinamento tattico(non certo ideologico) al fine di non spaccare il movimento comunista internazionale. Il tuo è moralismo, senza alcuna capacità di analisi concreta e tattica.

CITAZIONE
A lui non fregava nulla che la Jugoslavia avvesse un'economia capitalista e revisionista, l'unico probleme era che la Cina, essendo alleata a l'Urss e quindi contro l'America, aveva tutto l'interesse a far riavvicinare la Jugoslavia per rafforzare il proprio campo contro quello avversario, sti cazzi poi se la Jugoslavia era revisionista. Un paese davvero socialista avrebbe reputato l'avvicinamento con la Jugoslavia capitalista controproducente poiché avrebbe potuto mettere a repentaglio le conquiste socialiste

Sono le tue solite fantasie su quello che secondo i tuoi schemini avrebbe dovuto o non dovuto fare un paese socialista.

Ovvio che non gliene fottesse nulla del revisionismo Jugoslavo nel contesto della tattica di non spaccatura del blocco socialista. Gliene fotteva nel contesto della critica ideologica, come ti ho mostrato attraverso le citazioni.
A Stalin fregó qualcosa del nazismo della Germania quando dovette inevitabilmente doverci fare un accordo tattico? Cambiano le ragioni che portano all'avvicinamento tattico, ma il principio è il medesimo: per il bene del movimento comunista internazionale si possono fare anche accordi con il demonio. È questo che voi rinnegati hoxhaisti non capirete mai.

CITAZIONE
Questione ungherese che proprio Tito ha alimentato. Con un riavvicinamento della Jugoslavia (col suo capitalismo) la borghesia degli altri paesi socialisti avrebbe trovato una grande ispirazione per rovesciare la dittatura del proletariato (un po'come la ha aiutata il krushiovismo)

Qui stai proprio arrampicando gli specchi. Il discorso è diverso: proprio perché la questione ungherese era legata anche con quella Jugoslava, c'era bisogno di tatto e di tattica al fine di recuperare il recuperabile. Tu proponi come al solito dogmatiche cacciate che lavano forse la tua coscienza, ma valgono zero dal punto di vista tattico e strategico.

L'ispirazione non è un elemento storicamente e scientificamente valido. Parli come uno storiografo borghese: la rivoluzione francese ispirata da quella americana :D
La storia fatta da idee e cause esterne. Ecco perché l'analisi hoxhaista vale fino ad un certo punto: siete convinti che Krusciov sia stato un fenomeno ideologico che attecchí qua e là come un morbo. Visione fantasiosa e degna della vulgata borghese. Quando capirai che idee e cause esterne contano nulla nella comprensione del fenomeno revisionista?

CITAZIONE
Qui vedo solo critiche al filo-imperialismo della Jugoslavia, nemmeno una all'economia revisionista

Amico mio, Mao parla chiaramente del revisionismo di Tito e lo accomuna a Bernstein. È evidente che parli ANCHE del contesto interno(di quale revisionismo parlerebbe, altrimenti?), contesto del quale dice - ESPLICITAMENTE nei testi, mi pare pure nel testo da cui proviene la tua citazione - che non vuole occuparsi fino in fondo, in nome della non interferenza tra paesi socialisti(la Cina non rivendica un ruolo di avanguardia che nel '56 vede ancora saldo nell'Urss). Inoltre solo un pasticcione del tuo calibro potrebbe pensare che filoimperialismo e questioni interne non siano strettamente collegate. Se un paese socialista va verso posizioni filoimperialiste è chiaro che questo avviene per via di una influenza della borghesia nel Partito e nei vari settori dello Stato.

CITAZIONE
Il Cominform non ha di certo espulso la Jugoslavia solo per il suo filo-imperialismo, ma principalmente per la costruzione di un sedicente socialismo pacifico (mi ricorda qualcuno)

Errore madornale dato che consegnò(in maniera affrettata) la Jugoslavia nelle mani dell'imperialismo senza nessuna possibilità di ripresa.

CITAZIONE
Qui continuano le calunnie su Stalin:
«Di conseguenza, ha commesso alcuni errori gravi, come i seguenti: ha ampliato il campo di applicazione della soppressione della controrivoluzione, gli è mancata la vigilanza necessaria alla vigilia della guerra antifascista, non ha prestato la dovuta attenzione all'ulteriore sviluppo della l'agricoltura e il benessere materiale dei contadini, ha dato alcuni consigli sbagliati nel movimento comunista e, in particolare, ha preso una decisione sbagliata sulla questione della Jugoslavia. Su questi temi, Stalin è caduto vittima del soggettivismo e dell'unilateralità, e si è separato dalla realtà oggettiva e dalle masse. (...) Comprensibilmente, i compagni jugoslavi nutrono un particolare risentimento contro gli errori di Stalin. In passato, hanno compiuto sforzi meritori per restare fedeli al socialismo in condizioni difficili. Anche i suoi esperimenti nella gestione democratica delle imprese economiche e di altre organizzazioni sociali hanno attirato la nostra attenzione. Il popolo cinese accoglie con favore la riconciliazione tra l'Unione Sovietica e altri paesi socialisti, da un lato, e la Jugoslavia, dall'altro, così come l'instaurazione e lo sviluppo di relazioni amichevoli tra Cina e Jugoslavia ”. (Renmin Ribao »; Sull'esperienza storica della dittatura del proletariato, 5 aprile 1956)
Qua i cinesi apprezzano addirittura la politica revisionista dell'autogestione

Qui Mao non dice nulla di sostanzialmente errato. Mi spiace, ma se volevi dimostrare qualcosa, hai evidentemente fatto un buco nell'acqua dato che ciò di cui parla è quel 30% di cui si dice spesso. Calunnie? Critiche verso un gigante, certo, ma pur sempre un compagno. Vi sono degli errori nelle valutazioni di Mao nel '56? Certo. Alcune critiche sono esagerate per via delle calunnie di Krusciov. Te lo ripeto da mesi che Mao eccedette nel fidarsi delle calunnie di Krusciov e lo si vede riguardo all'accusa di non vigilanza antifascista etc. Lo ammise lo stesso Mao in seguito facendo autocritica(conosci?). Qui dentro tutti siamo consapevoli dei limiti cinesi subito dopo il XX congresso. Limiti poi corretti in seguito. E cosa vorresti dimostrare con questo? Questo dimostra che cosa? Che non era socialismo quello in Cina? E in quale astruso modo? Può un errore di valutazione iniziale(vorrei vederti davanti ai sovietici stessi che fanno una apparente autocritica senza possibilità di smentita) dimostrare qualcosa circa la natura dei rapporti di produzione in Cina? No. Stai di nuovo commettendo una fallacia argomentativa grossa come una casa trovando connessioni assurde con ogni - peraltro già ammesso, pure dallo stesso Mao - presunto scheletro nelle dichiarazioni di Mao. Presunto perché sono tali solo per chi non è evidentemente molto informato circa la storia cinese e il pensiero di Mao.

Detto questo. Mao valuta positivamente il processo di democratizzazione Jugoslava? Sì. Il punto è che ne valuta positivamente solo alcuni elementi che sono peraltro quelli di cui ti ho parlato per mesi, quegli elementi di democratizzazione e partecipazione dal basso nelle fabbriche che impediscono la formazione di una nuova borghesia per effetto dell'eccessivo dirigismo. Ricordi che ne abbiamo parlato o devo citare intere pagine di discussione?
Tu come al solito condanni tutto in blocco e gridi allo scandalo, ma il dirigismo che tu - senza saperlo - difendi, fu uno dei trespoli su cui prosperó quella classe che poi fece la controrivoluzione in URSS. Come mai qui non gridi altrettanto allo scandalo? Sarà che quegli elementi di dirigismo erano i medesimi su cui si reggeva la cricca dei rinnegati albanesi?

CITAZIONE
Una cosa è la lotta nazionale per la difesa dall'imperialismo e un'altra è costruire il socialismo in modo pacifico

Distinzione astratta dato che la rivoluzione in Cina nasce nell'alveo di una lotta nazionale e di una lotta aperta contro gli elementi feudali e compradori; e la borghesia(debolissima) servì inizialmente quale elemento di de-feudalizzazione del paese. Data la sua debolezza si immaginò per ipotesi(ipotesi che compie lo stesso Engels, una ipotesi meramente scientifica e ho tentato di spiegartelo fin troppe volte) che non avrebbe avuto la forza necessaria per resistere alle misure di costruzione socialista. Ma non appena i rapporti divennero antagonistici, subito Mao le diede di santa ragione. Questo socialismo pacifico tu continui a citarlo a casaccio senza renderti conto che rimase una ipotesi a parole, anche con finalità di inganno diplomatico verso la borghesia, ma venne nei FATTI(dicevi che a te interessano questi e non le parole, no?) mai applicato se non in un primo periodo a cavallo tra fase di Nuova Democrazia e fase socialista.

CITAZIONE
Questa è una questione che non c'entra nulla con l'argomento che stiamo trattando

E allora cosa cazzo la citi a fare quella similitudine se non c'entra nulla? Se la citi a sproposito ti dico che non ne capisci nulla e lo dimostri ogni volta che si parli di contesti nei quali bisognerebbe applicarla.

CITAZIONE
Bebler, viceministro degli affari esteri, dichiarò nell'aprile 1949: “Non abbiamo kulak come nell'Unione Sovietica. I nostri ricchi contadini hanno preso parte in massa alla guerra popolare di liberazione. (...) Sarebbe un errore se riuscissimo a trasformare i kulak verso il socialismo senza lotta di classe?". Sembra la copia spiccicata di "Sulla giusta Soluzione delle Contraddizioni in Seno al Popolo"

Nikos, hai finito le citazioni di Mao e ora cominci a citare addirittura Bebler? Per quale motivo? Ah sì, perché ti ricorda Mao e dunque Mao: COLPEVOLE!

Il nostro hoxhaista pasticcione non si rende minimamente conto che la differenza sostanziale sta nel fatto che la Cina era un paese semifeudale e semi-coloniale nel quale la borghesia era troppo debole per costituire una reale minaccia e aveva davvero svolto e poteva svolgere un ruolo progressivo in vista di una de-feudalizzazione della Cina e di una distruzione degli elementi compradori. No, a Nikos la differenza tra i contesti non passa nemmeno per la zucca! Per lui ogni contesto si presta allo schemino, che sia un paese semifeudale e semicoloniale o un paese avanzatissimo: tutto uguale. Sei buffo nella tua svogliatezza e incapacità di compiere una analisi degna di questo nome. Sei l'antileninismo in persona.



Quindi riassumiamo: accusi Mao di un socialismo pacifico soltanto ipotizzato a parole, ma mai applicato nei fatti(se non a cavallo fra fase di Nuova Democrazia e passaggio a quella pienamente socialista) e di un titoismo che - date le forti critiche di Mao prima della stessa crisi sino-sovietica - esiste solo nella tua testa. Resoti conto del fatto che le critiche maoiste verso Tito esistevano già da prima della crisi Cina-URSS e resoti conto di esserti bruciato il controargomentello, ti sei inventato - mentendo spudoratamente, date le chiare accuse di revisionismo da parte di Mao, verso Tito - che queste critiche "ma no, riguardavano solo la politica estera eh". Questo lo stato pietoso delle tue controargomentazioni. Peccato che Mao dica testuali parole nel '58(ti rinfresco la memoria):


Anche i revisionisti danno prova di eccessiva modestia. Per esempio, Tito non ha fatto che copiare Bernstein, su molti punti non fa che imitare il suo maestro borghese.》



Qui Mao inserisce Tito nel gruppo dei revisionisti e lo accusa di avere Bernstein(!!) come maestro. Più esplicito di cosi :D

Davanti a queste parole casca rovinosamente il tuo controargomentello traballante sulla politica estera e rimani con i tuoi soliti dischi rotti peraltro già smentiti(il socialismo pacifico che non vi fu e altre fantasie albanesi).

Edited by Ruhan - 19/12/2020, 02:31
 
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Cambia, invece, dato che allora non si riferisce all'avvicinamento del '55. In ogni caso già ti ho spiegato perché si augurassero un riavvicinamento tattico(non certo ideologico) al fine di non spaccare il movimento comunista internazionale. Il tuo è moralismo, senza alcuna capacità di analisi concreta e tattica.

CITAZIONE
Sono le tue solite fantasie su quello che secondo i tuoi schemini avrebbe dovuto o non dovuto fare un paese socialista.

Ovvio che non gliene fottesse nulla del revisionismo Jugoslavo nel contesto della tattica di non spaccatura del blocco socialista. Gliene fotteva nel contesto della critica ideologica, come ti ho mostrato attraverso le citazioni.
A Stalin fregó qualcosa del nazismo della Germania quando dovette inevitabilmente doverci fare un accordo tattico? Cambiano le ragioni che portano all'avvicinamento tattico, ma il principio è il medesimo: per il bene del movimento comunista internazionale si possono fare anche accordi con il demonio. È questo che voi rinnegati hoxhaisti non capirete mai.

CITAZIONE
Qui stai proprio arrampicando gli specchi. Il discorso è diverso: proprio perché la questione ungherese era legata anche con quella Jugoslava, c'era bisogno di tatto e di tattica al fine di recuperare il recuperabile. Tu proponi come al solito dogmatiche cacciate che lavano forse la tua coscienza, ma valgono zero dal punto di vista tattico e strategico.

L'ispirazione non è un elemento storicamente e scientificamente valido. Parli come uno storiografo borghese: la rivoluzione francese ispirata da quella americana :D
La storia fatta da idee e cause esterne. Ecco perché l'analisi hoxhaista vale fino ad un certo punto: siete convinti che Krusciov fu un fenomeno ideologico che attecchí qua e là come un morbo. Visione fantasiosa e degna della vulgata borghese. Quando capirai che idee e cause esterne contano nulla nella comprensione del fenomeno revisionista?

Qui gli unici idealisti siete tu e Mao. Proprio perché le idee krushioviane e i titoiste nacquero come riflesso delle condizioni materiali e sociali dei rispettivi paesi, Mao, appoggiando la Jugoslavia, dimostra di quale classe facesse gli interessi: la borghesia; Stalin, Dimitrov ecc.,invece, di qiella proletaria. Paragoni l'imparagonabile: cerchi di equiparare un patto di non aggressione ad un'organizzazione di partiti comunisti che delineava la linea del movimento comunista durante la Guerra Fredda. Ma chi vuoi prendere in giro? Lo vedi che sei tu che ragioni attraverso schemini (oltretutto privi di ogni logica). Che cappero c'entra la Jugoslavia con il Cominform se seguivano una linea totalmemte diversa e addirittura antagonista? Dici (giustamente) che le idee dei leader politici sono il riflesso dei loro interessi di classe. Benissimo, allora se Tito faceva gli interessi della borghesia per quale motivo sarebbe dovuto restare nel Cominform? La sua espulsione fu tutt'altro che frettolosa e dannosa: oltre che a epurare dal Cominform un agente dell'imperialismo e un provocatore, ha contribuito a distruggere la borghesia degli altri paesi socialisti che, attraverso l'infezione titoista, sarebbe potuta tornare alla ribalta con: Kostov in Bulgaria; Gomulka in Polonia, Rajk in Ungheria ecc, hai presente? Con "ispirazione" intendevo, semplicisticamente, che, senza una lotta risoluta al titoismo (quindi contro la borghesia), tutto il campo socialista avrebbe potuto fare la stessa fine. Al "grande statista" Mao Zedong fregava una cippa se questi borghesi avessero preso il potere nei rispettivi paesi, l'importante che si fosse salvaguardata l'unità del campo socialista (anche a costo di farlo diventare revisionista).

CITAZIONE
Inoltre solo un pasticcione del tuo calibro potrebbe pensare che filoimperialismo e questioni interne non siano strettamente collegate. Se un paese socialista va verso posizioni filoimperialiste è chiaro che questo avviene per via di una influenza della borghesia nel Partito e nei vari settori dello Stato.

Proprio perché lo penso non capisco come Mao volesse far avvicinare uno con influenze borghesi nel partito

CITAZIONE
E allora cosa cazzo la citi a fare quella similitudine se non c'entra nulla? Se la citi a sproposito ti dico che non ne capisci nulla e lo dimostri ogni volta che si parli di contesti nei quali bisognerebbe applicarla.

Ma chi cazzo l'ha citata? Sei tu che l'hai citatata. Io parlavo dei Cento Fiori, non dei fronti popolari anti-imperialisti

CITAZIONE
Detto questo. Mao valuta positivamente il processo di democratizzazione Jugoslava? Sì. Il punto è che ne valuta positivamente solo alcuni elementi che sono peraltro quelli di cui ti ho parlato per mesi, quegli elementi di democratizzazione e partecipazione dal basso nelle fabbriche che impediscono la formazione di una nuova borghesia per effetto dell'eccessivo dirigismo. Ricordi che ne abbiamo parlato o devo citare intere pagine di discussione?

Certo, anche se questa "democratizzazione" introduce elementi di mercato. Quindi sai che ti dico? W la democrazia di Ronal Reagan e Margaret Thatcher (e di Tito e Mao Zedong)! Abbasso il dirigismo di Stalin e Hoxha!

CITAZIONE
Tu come al solito condanni tutto in blocco e gridi allo scandalo, ma il dirigismo che tu - senza saperlo - difendi, fu uno dei trespolo su cui prosperó quella classe che poi fece la controrivoluzione in URSS. Come mai qui non gridi altrettanto allo scandalo? Sarà che quegli elementi di dirigismo erano i medesimi su cui si reggeva la cricca dei rinnegati albanesi?

Una cosa è criticare la burocratizzazione e un'altra è appoggiare uno che stava portando avanti un'economia di libero mercato

CITAZIONE
Il nostro hoxhaista pasticcione non si rende minimamente conto che la differenza sostanziale sta nel fatto che la Cina era un paese semifeudale e semi-coloniale nel quale la borghesia era troppo debole per costituire una reale minaccia e aveva davvero svolto e poteva svolgere un ruolo progressivo in vista di una de-feudalizzazione della Cina e di una distruzione degli elementi compradori. No, a Nikos la differenza tra i contesti non passa nemmeno per la zucca! Per lui ogni contesto si presta allo schemino, che sia paese semifeudale e semicoloniale o un paese avanzatissimo: tutto uguale. Sei buffo nella tua svogliatezza e incapacità di compiere una analisi degna di questo nome. Sei l'antileninismo in persona.

Eh si, proprio avanzatissimo il Regno di Jugoslavia. Giravano tutti in Range Rover

CITAZIONE
Quindi riassumiamo: accusi Mao di un socialismo pacifico soltanto ipotizzato a parole, ma mai applicato nei fatti(se non a cavallo fra fase di Nuova Democrazia e passaggio a quella pienamente socialista) e di un titoismo che - date le forti critiche di Mao prima della stessa crisi sino-sovietica - esiste solo nella tua testa. Resoti conto del fatto che le critiche maoiste verso Tito esistevano già da prima della crisi Cina-URSS e resoti conto di esserti bruciato il controargomentello, ti sei inventato - mentendo spudoratamente, date le chiare accuse di revisionismo da parte di Mao, verso Tito - che queste critiche "ma no, riguardavano solo la politica estera eh". Questo lo stato pietoso delle tue controargomentazioni. Peccato che Mao dica testuali parole nel '58(ti rinfresco la memoria):


《Anche i revisionisti danno prova di eccessiva modestia. Per esempio, Tito non ha fatto che copiare Bernstein, su molti punti non fa che imitare il suo maestro borghese.》



Qui Mao inserisce Tito nel gruppo dei revisionisti e lo accusa di avere Bernstein(!!) come maestro. Più esplicito di cosi :D

Davanti a queste parole casca rovinosamente il tuo controargomentello traballante sulla politica estera e rimani con i tuoi soliti dischi rotti peraltro già smentiti(il socialismo pacifico che non vi fu e altre fantasie albanesi).

Ho già detto che Mao non era completamente titoista, però aveva in comune molte cose con questo revisionismo
 
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Qui gli unici idealisti siete tu e Mao. Proprio perché le idee krushioviane e i titoiste nacquero come riflesso delle condizioni materiali e sociali dei rispettivi paesi, Mao, appoggiando la Jugoslavia, dimostra di quale classe facesse gli interessi

Ecco che comincia il circo di Nikos che ormai senza nessun vero argomento degno di questo nome(se mai ne avesse avuto uno veramente tale), comincia con i suoi soliti deliri e arrampicamenti.

Dimostrato ormai che Mao critica Tito come revisionista già nel '58, il nostro Nikos tenta di derivare il titoismo di Mao da qualche altra parte. E cosa si inventa questa volta il nostro eroe? Un fantomatico appoggio della Cina verso la Jugoslavia. La stessa che viene aspramente criticata da Mao e trattata dallo stesso Shaoqi(addirittura da lui!) come un rifiuto speciale di cui sbarazzarsi con cautela. :D
Eccolo il fantomatico appoggio della Cina verso la Jugoslavia! :lol:

E il piccolo Nikos non riesce proprio a capire che il riavvicinamento era in funzione del non spaccamento del movimento comunista internazionale anche in relazione alla crisi ungherese. Non riesce a capire questi basilari principi di tattica pratica. Glielo si spiega, ma lui torna sempre con il suo disco rotto. Ma ti capisco: dopo aver visto i tuoi controargomentelli sciogliersi come neve al sole ti rimane solo il ripetere fino allo sfinimento delle falsità ormai smentite da spiegazioni corredate di citazioni :D
Avanti così, campione!

CITAZIONE
Paragoni l'imparagonabile: cerchi di equiparare un patto di non aggressione ad un'organizzazione di partiti comunisti che delineava la linea del movimento comunista durante la Guerra Fredda.

Te l'ho messa in grassetto, Nikos. Ti sei risposto da solo. Parli di "imparagonabile", ma il contesto della Guerra Fredda e il pericolo di un crollo del blocco socialista, fanno ben capire quali fossero i motivi dietro le preoccupazioni dei cinesi e dietro i loro tentativi di recuperare il recuperabile evitando spaccature insanabili. Hai fatto tutto da solo, smentendoti nella stessa frase e ti ringrazio.

CITAZIONE
Ma chi vuoi prendere in giro?

No, figurarsi, qui il campione delle prese per il culo(tutte scoperte) rimani tu. Ci inchiniamo davanti a te, oh Pinocchio.

CITAZIONE
Lo vedi che sei tu che ragioni attraverso schemini (oltretutto privi di ogni logica).

Nikos, non sono i miei schemini. Sai perché ti faccio questo tipo di paragoni? Perché tu spesso critichi cose che però accetti senza remore se fatte da Lenin o Stalin. E allora sono costretto a rimandarti ai tuoi schemini che si riducono fondamentalmente a: "bisogna fare come nell'URSS di Lenin e Stalin". E lo hai dimostrato migliaia di volte come nella discussione sulla industria leggera o sulla posizione delle città chiave. È un modo per riportarti con i piedi per terra utilizzando i tuoi stessi schemini. Accusi te stesso. :D

CITAZIONE
Che cappero c'entra la Jugoslavia con il Cominform se seguivano una linea totalmemte diversa e addirittura antagonista?

CITAZIONE
Dici (giustamente) che le idee dei leader politici sono il riflesso dei loro interessi di classe. Benissimo, allora se Tito faceva gli interessi della borghesia per quale motivo sarebbe dovuto restare nel Cominform?

Nikos, ti si continua a spiegare da giorni che Mao sperava in un distacco naturale della Jugoslavia e non imposto, poiché quest'ultimo avrebbe potuto causare spaccature entro lo stesso movimento comunista internazionale. Non si parla di linee comuni, ma di opportunità tattica. Stai dunque parlando del vuoto.

CITAZIONE
La sua espulsione fu tutt'altro che frettolosa e dannosa: oltre che a epurare dal Cominform un agente dell'imperialismo e un provocatore, ha contribuito a distruggere la borghesia degli altri paesi socialisti che, attraverso l'infezione titoista

No, consegnò solo definitivamente un paese nelle mani dell'imperialismo e impedì ogni possibilità di recupero attraverso un lavorio con la sinistra del Partito. Che vuoi che sia? :D

Aridaje con la teoria delle infezioni lol
Lo vuoi capire o no che non esistono infezioni che arrivino dall'esterno? Vuoi capirlo o no che la teoria delle cause esterne non ha nessun valore scientifico? È inutile che ripeti le tue teorine da vulgata borghese.

CITAZIONE
sarebbe potuta tornare alla ribalta con: Kostov in Bulgaria; Gomulka in Polonia, Rajk in Ungheria ecc, hai presente? Con "ispirazione" intendevo, semplicisticamente, che, senza una lotta risoluta al titoismo (quindi contro la borghesia), tutto il campo socialista avrebbe potuto fare la stessa fine

Ma cosa cazzo c'entra con Tito? Ma lo vedi che ragioni in modo dozzinale? Tu riporti l'influenza della borghesia interna al Partito di un dato paese a non chiare influenze magiche da parte di Tito :D
Tito faceva parte di una corrente revisionista che nasceva laddove vi era influenza borghese. Punto. Non era Tito ad ispirarla dato che essa si generava a partire da concretissime influenze borghesi entro i singoli paesi. E dunque Tito o non Tito tali influenze sarebbero comunque esistite. Non era certo Tito dalla Jugoslavia a generare influenze borghesi entro i vari paesi. :D
Attraverso cosa? Con la bacchetta magica? Lol
Stai sostenendo la tua solita teoria idealista delle cause esterne e dei morbi ideali che attecchiscono. È inutile che spacci il termine "ispirazione" come una semplice semplificazione: non semplifichi nulla, dato che l'intera tua analisi è esattamente basata su questo, ovvero influenze ideali provenienti dalla Jugoslavia. La sagra dell'idealismo.

CITAZIONE
"grande statista" Mao Zedong fregava una cippa se questi borghesi avessero preso il potere nei rispettivi paesi, l'importante che si fosse salvaguardata l'unità del campo socialista (anche a costo di farlo diventare revisionista).

1) Mao diversamente da te ragionava come un marxista e non come un dozzinale analista borghese e sapeva che le borghesie prendono il potere indipendentemente da cause esterne o influenze ideali.
2) la salvaguardia dell'unità del blocco socialista era necessaria di fronte alla pressione imperialista durante la Guerra Fredda. O - ripeto - fece male Stalin a fare accordi con il demonio pur di rimandare una aggressione? Ti rendi conto vero che la spaccatura del blocco socialista significava aggressione assicurata e caduta a catena di ogni paese nelle mani della borghesia aiutata(se sufficientemente forte) dalla borghesia imperialista?
Perché sei così unilaterale da preoccuparti del revisionismo ideologico e non di quello che sarebbe stato effettivo motivo di presa del potere da parte delle borghesie? Perché non incominci a ragionare su quello che scrivi una buona volta?


CITAZIONE
Proprio perché lo penso non capisco come Mao volesse far avvicinare uno con influenze borghesi nel partito

Te l'ho già spiegato almeno una decina di volte: per evitare una spaccatura a catena nel blocco socialista. Punto. E perché era anche in un certo senso vantaggiosa la ambiguità jugoslava, dato che permetteva di influenzare il blocco imperialista usando la Jugoslavia da tramite, da ponte.

CITAZIONE
Ma chi cazzo l'ha citata? Sei tu che l'hai citatata. Io parlavo dei Cento Fiori, non dei fronti popolari anti-imperialisti

Rileggiti Nikos:

CITAZIONE
alla similitudine tra paesi non allineati e paesi del terzo mondo

Ti ho semplicemente detto che non hai compreso nulla della similitudine che citi malamente.

CITAZIONE
Certo, anche se questa "democratizzazione" introduce elementi di mercato.

Prova a rileggermi:

《ne valuta positivamente solo alcuni elementi



Fatto? Hai letto quell'ALCUNI? Lo hai compreso? È evidente che non valutasse positivamente la gestione eccessivamente non centralista che portava all'opposto problema di una concorrenza tra imprese.

CITAZIONE
Una cosa è criticare la burocratizzazione e un'altra è appoggiare uno che stava portando avanti un'economia di libero mercato

Rileggi sopra. Mao - come ti è stato già mostrato con evidentissime citazioni - critica Tito di revisionismo. Non lo appoggia certo riguardo gli elementi revisionisti. Si limita a valutare positivamente i soli elementi di democratizzazione dal basso(se efficacemente uniti ad un sano centralismo).

CITAZIONE
Eh si, proprio avanzatissimo il Regno di Jugoslavia. Giravano tutti in Range Rover

È qui che il nostro Nikos mostra di tradire quanto lui parli di cose che non conosce minimamente. Secondo lui la Jugoslavia poteva essere paragonata ad una nazione semifeudale come la Cina :D

Il mio riferimento al "paese avanzatissimo" non era certo un riferimento alla Jugoslavia(come avrebbe capito anche un bambino), ma al fatto che tu applicheresti il tuo schemino così come ad un paese feudale/semifeudale anche ad un paese avanzatissimo come ad esempio gli USA. Tutto per te è uguale. Era un riferimento(quello al paese avanzatissimo) al tuo mettere nello stesso calderone anche contesti opposti.

CITAZIONE
Ho già detto che Mao non era completamente titoista, però aveva in comune molte cose con questo revisionismo

Cose che non hai saputo dimostrare, dato che ogni cosa da te proposta è stata poi tranquillamente smentita con citazioni e spiegazioni.

Le prime ti hanno letteralmente distrutto ogni controargomentello(dato che Mao accusa esplicitamente Tito di revisionismo già nel 1958). E infatti - misteriosamente - su queste hai smesso di dare fiato alla bocca(o alle dita). Hai capito che non sono un buon modo per dimostrare il fantasioso quasi-titoismo di Mao :D

Le seconde stai cercando di rifiutarle con argomenti di cui ho ampiamente mostrato il carattere dozzinale. Speriamo tu te ne renda conto prima di fare l'ennesima figura da fesso.
 
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Non è rispettoso da parte tua nei confronti dell'interlocutore snaturare qualsiasi cosa questi scriva. Dato che non mi va di perder tempo, ti spiegherò per l'ultima volta,cercando di esser più chiaro possibile, che:

1) Con "titoismo" di Mao non intendevo che il cinesse seguisse letteralmente la politica e la pratica del jugoslavo, bensì un tentativo di riavvicinamento oltre che ad avere alcune similitudini a livello economico e in politica interna ed estera. Per cui, anche se Mao taccia Tito di revisionismo per alcune divergenze, non vuol dire che Mao non possa essere a sua volta revisionista per motivi simili a quelli di Tito

2) Con appoggio della Cina alla Jugoslavia non intendo l'apprezzamento totale del paese balcanico, ma l'appoggio nella questione dell'espulsione dal Cominform

3) Lasciare piede libero al titoismo avrebbe potuto rappresentare una minaccia non perché Tito avesse la bacchetta magica, ma perché i residui della borghesia, ancora presenti nei paesi socialisti, se non combattuti, sarebbero potuti diventare pericolosi e chissà, avrebbero potuto prendere addirittura il potere. Per cui, la lotta contro Tito non rappresenta solo la lotta contro il leader Jugoslavo, rappresentante della borghesia del suo paese, ma anche contro i Tito degli altri paesi socialisti. Mao non si rende conto che non lottando contro il titoismo, la borghesia avrebbe potuto prendere il potere e trasformare il campo socialista in un altro campo imperialista

CITAZIONE
No, consegnò solo definitivamente un paese nelle mani dell'imperialismo e impedì ogni possibilità di recupero attraverso un lavorio con la sinistra del Partito. Che vuoi che sia? :D

Allora lasciamo i titoisti (della jugoslavia e degli altri paesi socialisti) servi dell'imperialismo operare e sabotare con tutta calma
 
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Non è rispettoso da parte tua nei confronti dell'interlocutore snaturare qualsiasi cosa questi scriva

Io non snaturo assolutamente nulla, caro mio, e chi legge può rendersene conto. Quello che faccio è semplicemente eliminare le tue mille "mani avanti" mostrando dove vanno a parare(che conseguenze abbiano e quale fondamento abbiano) le tue tesi. Non ti arrabbiare se scopro fin troppo spesso la dozzinalità delle tue tesine. Cerca piuttosto di studiare l'ABC del marxismo-leninismo.

CITAZIONE
1) Con "titoismo" di Mao non intendevo che il cinesse seguisse letteralmente la politica e la pratica del jugoslavo, bensì un tentativo di riavvicinamento oltre che ad avere alcune similitudini a livello economico e in politica interna ed estera. Per cui, anche se Mao taccia Tito di revisionismo per alcune divergenze, non vuol dire che Mao non possa essere a sua volta revisionista per motivi simili a quelli di Tito

Incredibile! Il nostro Nikos è pieno di risorse in quanto al mettersi in ridicolo! Dimostrato ormai che Mao critica Tito come revisionista già nel 1958 e lo accomuna addirittura a Bernstein, Nikos s'inventa che tale critica "bhe sì c'è, ma si riferiva solo ad alcuni elementi!!". E da dove la ricava questa informazione il Nostro? Da nessuna parte. Semplicemente è il suo ultimo arrampicamento sugli specchi per evitare il capitombolo che non s'è accorto d'aver fatto da almeno 2 risposte :D

Ma facciamo un riassunto delle avventure del nostro caro Nikos:

1) inizialmente accusa Mao di non aver costruito affatto il socialismo in Cina. E perché? Inizialmente Nikos è confuso. Cita l'Angola, cita vecchi argomenti già smentiti e spiegati. No, qualcosa non funziona. Poi il lampo di genio! Mao era titoista!!

2) ora però Nikos deve dimostrare in qualche modo che Mao fosse davvero titoista e se riuscirà a dimostrarlo, ecco dimostrato che non c'era socialismo in Cina! E quale idea gli passa per la zucchetta? Di citare l'argomento del riavvicinamento alla Jugoslavia. Gli viene spiegato in che senso si guardasse positivamente a tale riavvicinamento(tattico) e in quale senso si guardasse negativamente a tale riavvicinamento(non doveva essere un riavvicinamento ideologico). Ma Nikos non si arrende.

3) gli vengono mostrate delle citazioni di Mao. Ma non gli vanno bene! Sono troppo vicine alla crisi sino-sovietica. Troppo facile!

4) gli viene allora mostrata una serie di citazioni del '56 e del '58. Ma nemmeno queste gli vanno bene: si parla solo della politica estera! E quella interna?

5) gli viene allora mostrata una citazione che probabilmente s'era perso in cui Mao accusa - nel 1958 - palesemente Tito di revisionismo e lo accomuna a Bernstein. Tale paragone con Bernstein mostra che - la condanna di revisionismo verso Tito - era totale, non parziale come s'inventa - senza la minima prova, se non una sua fantasia - il nostro Nikos.

Ma lui non ci sta e si inventa l'ultima spiaggia: "va bene lo condanna, ma solo per alcune cose". Da dove lo dedica il nostro novello Sherlock non è dato saperlo.

Tu Nikos stai semplicemente giocando al sofista. Davanti ad una dimostrazione lampante giochi con sofismi tra l'altro traballanti dato che la condanna di Mao(proprio per via del riferimento a Bernstein che ti inchioda) è totale e non parziale come ti inventi tu dal nulla.

Quindi piantala di giocare all'imcompreso. La cazzata del non-del-tutto-titoista te la sei inventata come ultima spiaggia per fare fronte(fallendo miseramente) alle inequivocabili citazioni.

Ah e guarda un po' cosa affermavi dall'altra parte:

CITAZIONE
E poi contano i fatti, non le parole. Mao era un titoista a parole e nei fatti

Ti ho compreso male io o tu semplicemente all'inizio tutte queste distinzioni tra "quasi-titoista" e "titoista" non le avevi tirate fuori perché non eri ancora stato sbugiardato con la precisa citazione di Mao?

CITAZIONE
2) Con appoggio della Cina alla Jugoslavia non intendo l'apprezzamento totale del paese balcanico, ma l'appoggio nella questione dell'espulsione dal Cominform

Bene. Apprendo allora da qui(e non potrai più rimangiartelo) che l'unica forma di appoggio di cui tu parli è quella del riavvicinamento. Ti ho già abbondantemente spiegato a cosa servisse, perché fosse utile e quanto questo fosse(parole addirittura di Shaoqi del 1959 eh) un trattamento tattico da riservare ad un paese scomodo al fine di non rischiare infauste conseguenze di cui parla esplicitamente Mao.

CITAZIONE
3) Lasciare piede libero al titoismo avrebbe potuto rappresentare una minaccia non perché Tito avesse la bacchetta magica, ma perché i residui della borghesia, ancora presenti nei paesi socialisti, se non combattuti, sarebbero potuti diventare pericolosi e chissà, avrebbero potuto prendere addirittura il potere.

La tua argomentazione non regge, dato che come ti ho dimostrato Mao non intendeva riavvicinarsi al titoismo(che condanna totalmente come revisionista e filoimperialista), ma alla sola Jugoslavia per controllarne le mosse, usarla in funzione di destabilizzazione antimperialista e da smaltire in via naturale per evitare spaccature. Spaccature di che tipo? Ad esempio che paesi come l'Ungheria non finissero per gravitare attorno ad una Jugoslavia lasciata "libera" e formassero una sorta di blocco filoimperialista intermedio e cuscinetto.

CITAZIONE
Per cui, la lotta contro Tito non rappresenta solo la lotta contro il leader Jugoslavo, rappresentante della borghesia del suo paese, ma anche contro i Tito degli altri paesi socialisti.

Ti ho risposto già sopra: Mao non voleva un riavvicinamento con il titoismo che considera integralmente revisionista, dunque il tipo di riavvicinamento cui auspicava Mao non aveva tra i suoi obiettivi quello di giustificare gli elementi di destra(riflesso di una interna influenza della borghesia).

Rimane oscuro il perché - se Tito non aveva bacchette magiche - fosse terribile riavvicinarsi tatticamente in senso diplomatico(e non ideologico) con la Jugoslavia. Tu hai fatto riferimento solo ad un motivo puramente simbolico(parlando dei "Tito" degli altri paesi), ma tale causalità simbolica risulta ben poco scientifica.

CITAZIONE
Mao non si rende conto che non lottando contro il titoismo, la borghesia avrebbe potuto prendere il potere e trasformare il campo socialista in un altro campo imperialista

Filerebbe, se non fosse che Mao lotta contro il titoismo(derive di destra; piantiamola di personalizzare) e la citazione del '58 in cui lo condanna come integralmente revisionista ne è una prova(se non ti va bene quella del '56 in cui ne denuncia l'opportunismo fintamente neutralista). Dunque questo tuo argomento risulta invalidato.

CITAZIONE
Allora lasciamo i titoisti (della jugoslavia e degli altri paesi socialisti) servi dell'imperialismo operare e sabotare con tutta calma

Con tutta calma hanno operato lo stesso, con la differenza che troncando i rapporti non vi era nemmeno la più basilare forma di controllo da parte del Comintern. Ti è chiaro o no?


Dunque, pare ovvio che allo stato attuale tu non abbia più molte argomentazioni. La citazione di Mao ha smentito le tue accuse di filo-titoismo(totale o parziale che fosse nella tua testa). E il resto ti è stato già spiegato. Puoi certamente continuare a proporre ad oltranza la tua intransigenza da Santa Inquisizione senza la minima capacità strategica, fai come vuoi, finirò semplicemente per ripeterti le medesime smentite ai tuoi controargomentelli.
 
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inizialmente accusa Mao di non aver costruito affatto il socialismo in Cina. E perché? Inizialmente Nikos è confuso. Cita l'Angola, cita vecchi argomenti già smentiti e spiegati. No, qualcosa non funziona. Poi il lampo di genio! Mao era titoista!

Per me la conversazione puó considerarsi conclusa, non mi interessa se ora il tuo ego sarà pompato e crederai di aver "vinto". D'altronde mi conosci, quindi avrai capito che se riconosco un errore lo ammetto. Questa sarà l'ultima volta che rispondo

Si parla della politica estera cinese nei confronti della jugoslavia e dell'Angola e tu ne approfitti per accusarmi di aver detto che la Cina era non socialista solo per questo motivo, ignorando tutto il resto (come se non avessi mai accusato la politica interna di Mao). Vorresti sbeffeggiarmi, ma così dimostri di non aver argomentazioni (come nel caso dell'Angola di cui non hai mai argomentato)

CITAZIONE
gli vengono mostrate delle citazioni di Mao. Ma non gli vanno bene! Sono troppo vicine alla crisi sino-sovietica. Troppo facile!

Ovvio, la Jugoslavia, l'Urss e gli Usa erano nemiche della Cina durante la crisi

CITAZIONE
4) gli viene allora mostrata una serie di citazioni del '56 e del '58. Ma nemmeno queste gli vanno bene: si parla solo della politica estera! E quella interna?

CITAZIONE
5) gli viene allora mostrata una citazione che probabilmente s'era perso in cui Mao accusa - nel 1958 - palesemente Tito di revisionismo e lo accomuna a Bernstein. Tale paragone con Bernstein mostra che - la condanna di revisionismo verso Tito - era totale, non parziale come s'inventa - senza la minima prova, se non una sua fantasia - il nostro Nikos.

Ma lui non ci sta e si inventa l'ultima spiaggia: "va bene lo condanna, ma solo per alcune cose". Da dove lo dedica il nostro novello Sherlock non è dato saperlo.

Lo deduco dal fatto che anche la Cina seguiva una politica di integrazione del capitalismo nel socialismo. Non serve essere Sherlock per capirlo, ma in confronto a te anche il più stupido sembra il famoso detective

CITAZIONE
Tu Nikos stai semplicemente giocando al sofista. Davanti ad una dimostrazione lampante giochi con sofismi tra l'altro traballanti dato che la condanna di Mao(proprio per via del riferimento a Bernstein che ti inchioda) è totale e non parziale come ti inventi tu dal nulla.

Ora che abbiamo appurato che Mao condanna Tito di revisionismo, come mai cercava ancora di portare la Jugoslavia nel campo socialista?

CITAZIONE
Quindi piantala di giocare all'imcompreso. La cazzata del non-del-tutto-titoista te la sei inventata come ultima spiaggia per fare fronte(fallendo miseramente) alle inequivocabili citazioni.

Ah e guarda un po' cosa affermavi dall'altra parte:

CITAZIONE
CITAZIONE
E poi contano i fatti, non le parole. Mao era un titoista a parole e nei fatti

Ti ho compreso male io o tu semplicemente all'inizio tutte queste distinzioni tra "quasi-titoista" e "titoista" non le avevi tirate fuori perché non eri ancora stato sbugiardato con la precisa citazione di Mao?

E con ciò? Alcune volte si esagera volutamente per rafforzare un concetto. Anche Mao accusa Krushiov di aver creato una dittatura "hitleriana", ma questa dittatura era davvero identica a quella di Hitler? Ovviamente no, ma era solo una frase ad effetto per dare un'idea. E poi dalle mie dichiarazioni precedenti si capiva benissimo che non sostenevo che Mao fosse titoista nel vero senso del termine ma che avesse molte affinità

CITAZIONE
La tua argomentazione non regge, dato che come ti ho dimostrato Mao non intendeva riavvicinarsi al titoismo(che condanna totalmente come revisionista e filoimperialista), ma alla sola Jugoslavia per controllarne le mosse, usarla in funzione di destabilizzazione antimperialista e da smaltire in via naturale per evitare spaccature.

Abbiamo capito, non serve che lo ripeta ogni volta, d'altronde lo pensavo già

CITAZIONE
Spaccature di che tipo? Ad esempio che paesi come l'Ungheria non finissero per gravitare attorno ad una Jugoslavia lasciata "libera" e formassero una sorta di blocco filoimperialista intermedio e cuscinetto.

Lasciare la Jugoslavia nel campo socialista senza combattere il titoismo sarebbe stato ancora peggio, dato che neanche negli altri paesi socialisti si sarebbe combattuto e sarebbero potute nascere tante jugoslavie

CITAZIONE
Rimane oscuro il perché - se Tito non aveva bacchette magiche - fosse terribile riavvicinarsi tatticamente in senso diplomatico(e non ideologico) con la Jugoslavia

Perché, se non si riabilitava la sua politica, questo riavvicinamento non sarebbe mai potuto esserci. O secondo te Tito avrebbe accettato tranquillamente tutte le critiche?

CITAZIONE
Filerebbe, se non fosse che Mao lotta contro il titoismo(derive di destra; piantiamola di personalizzare) e la citazione del '58 in cui lo condanna come integralmente revisionista ne è una prova(se non ti va bene quella del '56 in cui ne denuncia l'opportunismo fintamente neutralista). Dunque questo tuo argomento risulta invalidato.

Ho capito, ma per far rientrare Tito nel campo socialista si sarebbe dovuta riabilitare anche la sua politica e di conseguenza si sarebbe dovuta interrompere la lotta contro i titoisti degli altri paesi

CITAZIONE
Con tutta calma hanno operato lo stesso, con la differenza che troncando i rapporti non vi era nemmeno la più basilare forma di controllo da parte del Comintern. Ti è chiaro o no?

Con la differenza che i titoisti degli altri paesi potevano essere combattuti nel massimo delle possibilità

CITAZIONE
Dunque, pare ovvio che allo stato attuale tu non abbia più molte argomentazioni. La citazione di Mao ha smentito le tue accuse di filo-titoismo(totale o parziale che fosse nella tua testa). E il resto ti è stato già spiegato. Puoi certamente continuare a proporre ad oltranza la tua intransigenza da Santa Inquisizione senza la minima capacità strategica, fai come vuoi, finirò semplicemente per ripeterti le medesime smentite ai tuoi controargomentelli.

Le ho eccome, sei tu che non ci hai capito un cazzo
 
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view post Posted on 19/12/2020, 07:42
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ignorando tutto il resto

CITAZIONE
come se non avessi mai accusato la politica interna di Mao

Il "resto" e la "politica interna di Mao" facevano parte di quegli argomenti già smentiti in passato di cui parlo quando scrivo:

"cita vecchi argomenti già smentiti e spiegati"



Non fare la solita lagna.

CITAZIONE
Vorresti sbeffeggiarmi, ma così dimostri di non aver argomentazioni (come nel caso dell'Angola di cui non hai mai argomentato)

Ho dimostrato di averne fin troppe di argomentazioni, tanto da tapparti la bocca abbastanza da farti ora innervosire e lagnarti :D

Sulla Angola ti ho rimandato ad uno studio più approfondito della questione, dato che da quello che hai citato era palese ne sapessi poco o niente. Come possa - questo mio rimandarti ad un approfondimento maggiore - in qualche modo annullare il fatto che ogni argomento da te proposto è stato annullato nel giro di qualche minuto, lo sai solo tu. Il tuo ultimo tentativo di recuperare quel poco di onore, probabilmente.

CITAZIONE
Ovvio, la Jugoslavia, l'Urss e gli Usa erano nemiche della Cina durante la crisi

Sì, che è esattamente il motivo per il quale hai rifiutato quelle prime citazioni. Si tratta di un riassunto.

Lasciamo perdere la domanda: e perché mai erano nemiche? A questo avrai la risposta pronta: problemi tra bande! E buona notte ad ogni analisi degna di questo nome.

CITAZIONE
Lo deduco dal fatto che anche la Cina seguiva una politica di integrazione del capitalismo nel socialismo. Non serve essere Sherlock per capirlo, ma in confronto a te anche il più stupido sembra il famoso detective

Sai qual è la cosa divertente della tua persona? Che hai fatto ripetutamente la figura del fesso proprio grazie al sottoscritto e non sei certo dei più intelligenti dato che ci ritenti ogni volta, ma poi te ne esci con queste meravigliose battute che starebbero bene tra le dita di uno che stesse vincendo il dibattito e non in uno che - come te - sta facendo per l'ennesima volta la figura dell'imbecille. Sei comico ed imbarazzante.

Detto questo: lo deduci da un fatto che esiste solo nella tua testa, dato che quello che affermi è semplicemente falso e mostra - per l'ennesima volta - che non hai davvero nemmeno una minima idea di quale sia la storia della Cina Maoista.

Quindi ti è stato tolto l'ennesimo argomentello per giustificare quella cazzata - inventata in corsa - della condanna solo parziale di Tito. E quindi mi chiedo: da dove la derivi? Risposta: da nessuna parte.
Oltretutto il riferimento a Bernstein non lascia spazio a dubbi circa la totalità della condanna.

CITAZIONE
Ora che abbiamo appurato che Mao condanna Tito di revisionismo, come mai cercava ancora di portare la Jugoslavia nel campo socialista?

Te l'ho spiegato talmente tante volte che mi chiedo se tu sia solo scemo o un troll. E sulla seconda ho seri dubbi.

Mi cito:

Mao non intendeva riavvicinarsi al titoismo(che condanna totalmente come revisionista e filoimperialista), ma alla sola Jugoslavia per controllarne le mosse, usarla in funzione di destabilizzazione antimperialista e da smaltire in via naturale per evitare spaccature.



CITAZIONE
Abbiamo capito, non serve che lo ripeta ogni volta, d'altronde lo pensavo già

Se hai capito allora cosa cazzo lo richiedi a fare poche righe più sopra?

CITAZIONE
Lasciare la Jugoslavia nel campo socialista senza combattere il titoismo sarebbe stato ancora peggio, dato che neanche negli altri paesi socialisti si sarebbe combattuto e sarebbero potute nascere tante jugoslavie

Niente. Non ce la fai proprio a distinguere il titoismo dalla Jugoslavia, è troppo difficile. Il problema è COMBATTERE il titoismo(derive di destra), no? Bene. E come lo combatti? Lasciandolo libero di agire indisturbato e magari attrarre davvero altri paesi agendo da giocatore indipendente o tenendoti la Jugoslavia in modo tale da mantenerla sotto i vecchi sistemi di controllo e poter agire su di essa e sulle derive di destra al suo interno?

Questo è il punto.

CITAZIONE
Perché, se non si riabilitava la sua politica, questo riavvicinamento non sarebbe mai potuto esserci. O secondo te Tito avrebbe accettato tranquillamente tutte le critiche?

Ciò che auspicava Mao era il tentativo di agire su una frittata fatta da Stalin. La complicazione nasceva proprio dal doversi RIAVVICINARE, ma un riavvicinamento non avrebbe motivo d'essere senza un precedente allontanamento. E chi lo aveva causato questo allontanamento?

Il riavvicinamento dunque doveva avvenire in maniera cauta, assicurando non interferenze nella politica interna Jugoslava(dato che il fine era quello di sbarazzarsene a maremoto passato, come testimoniano le parole del '59 di Shaoqi), ma non per questo non condannando il titoismo(come peraltro Mao fa dopo il riavvicinamento, nel '58, prima di ogni crisi URSS-Cina). Tu stai confondendo i motivi per i quali si considera un errore quello di Stalin con i motivi per i quali Mao spera in un riavvicinamento temporaneo successivo. Sono motivazioni completamente diverse, figlie di contesti parzialmente mutati. Certo, rimane l'idea di controllare la Jugoslavia(specie in riferimento ai suoi rapporti con il blocco imperialista, metterle un guinzaglio), ma senza interferire eccessivamente o esplicitamente nella politica interna. Ovviamente questo non precludeva l'agire contro elementi di destra interni ad altri paesi.

CITAZIONE
Ho capito, ma per far rientrare Tito nel campo socialista si sarebbe dovuta riabilitare anche la sua politica e di conseguenza si sarebbe dovuta interrompere la lotta contro i titoisti degli altri paesi

Nient'affatto. La tua è una derivazione causale che non rispecchia il reale contesto storico, dato che - come ti ripeto - Mao pur auspicando il famoso riavvicinamento, non riabilita e anzi critica aspramente la politica revisionista di destra di cui Tito è solo uno dei tanti esponenti.
Non c'è correlazione, stai trattando una questione eminentemente politica come una questione tra semplici personalità.

CITAZIONE
Con la differenza che i titoisti degli altri paesi potevano essere combattuti nel massimo delle possibilità

Certo e fu uno degli effettivi vantaggi cui mirò il - tutt'altro che stupido - Stalin. Ma questo vantaggio risulta essere solo apparente dato che è un vantaggio a breve scadenza: nel tempo il non controllo verso la Jugoslavia porta a forme di contatto tra questa(ormai libera da ogni controllo) e gli elementi di destra(riflesso della borghesia) dei vari paesi vicini. È(per usare una semplice immagine esplicativa) come liberare un prigioniero che poi finirà per liberare anche gli altri.

CITAZIONE
Le ho eccome, sei tu che non ci hai capito un cazzo

Le hai, eh? E allora mi sa che le tieni molto nascoste, perché non hai fatto altro che ripetere gli stessi argomenti già smentiti, cui ho risposto nuovamente, smentendoli.
Probabilmente a non averci capito un cazzo(da mesi) sei tu. Eppure continui a volerne discutere mettendoti continuamente in ridicolo.

Ed ecco quindi lo stato attuale: il titoismo di Mao ormai non sai più come sostenerlo perché anche le ultime cazzate ti sono state smontate. La questione del riavvicinamento continui a trattarla tramite un approccio semplicistico e privo di qualsiasi capacità di analisi tattica e tutti possono rendersene conto. Forse hai davvero ragione:

CITAZIONE
la conversazione puó considerarsi conclusa

E quando scrivi:
CITAZIONE
crederai di aver "vinto"

Non credo nulla. Credo solo tu sia tanto ignorante e confuso.
 
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view post Posted on 19/12/2020, 20:38
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addàrivenì baffone

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Belli de casa, visto che si avvicina il santo Natale io direi di non far arrabbiare più Gesù bambino, sotterrate qui le asce bellicose dei vostri animi e fate i pii. Altrimenti ci tocca aprire un forum-ring tutto per voi, le vostre posizioni sono ben chiare, chi vi legge ha sufficiente materiale per farsi le proprie idee.
 
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view post Posted on 10/1/2021, 01:19
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Ritorno su questa discussione per parlare dell'accusa che mi hai rivolto riguardo il mio non sostegno alla Siria di Assad, poi eventualmente i moderatori la sposteranno nella sezione apposita.

Dunque, le mie conoscenze (scarsissime) a riguardo mi fanno pensare che comunque la Siria non sia un vero paese anti-imperialista, considerando anche che ha sul suo territorio delle basi militari russe. Quindi una vittoria di Assad non farebbe altro che rafforzare l'imperialismo russo anziché auello americano, stop. Questione diversa invece per quanto riguarda la Libia di Gheddafi, l'Iran ecc. Sulla Bielorussia invece non ho ancora capito se è un paese che funge da intermediario tra le varie superpotenze e viene demonizzata dagli occidentali solo perché è l'ultimo paese Europeo a non essere maggiormente influenzato da loro oppure se, come la Siria (o addirittura in misura maggiore) è legata alla Russia e ai suoi scopi egemonici
 
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Quindi una vittoria di Assad non farebbe altro che rafforzare l'imperialismo russo anziché auello americano, stop

Copio-incollo una puntalissima analisi(molto breve, ma parecchio significativa) del compagno primomaggio1945. E chiedo anche che la questione venga spostata in una discussione confacente all'argomento trattato.

CITAZIONE
Sulla Siria e sull'Iran è chiaro che siamo difronte a dittature della borghesia nazionale e che come tali vanno considerate nelle relazioni con il proletariato sul fronte interno e in una visione e posizione comunista nello scontro tra imperialismo e nazioni oppresse. Rispetto al regime di Assad in Siria convivono la tendenza alla compradorizzazione rispetto all'imperialismo russo, come prezzo del suo intervento militare, e la tendenza ad una posizione nazionale autonoma, che comunque finora a dovuto giocoforza esprimersi nella resistenza alla guerra per procura e all'intervento diretto dei paesi Nato, di Israele e delle petromonarchie arabe. Sul piano internazionale, va rilevato a mio avviso che il nemico principale dei popoli è tuttora l'imperialismo Usa, visto che dirige lo sviluppo della fase di guerra imperialista per tutelare soggettivamente-strategicamente la proprie posizione mondiale difronte all'oggettiva decandenza del suo ruolo. Poi è chiaro che il nemico principale del popolo russo, sul proprio scenario concreto nazionale, è il regime di Putin, del popolo cinese quello di Xi Ping, per noi quello della borghesia imperialista italiana ecc. ecc. Ma le singole contraddizioni particolari devono essere poste in relazioni dialettica per costruire una visione e concezione strategica generale, altrimenti ci perdiamo nei rivoli del particolare (empirismo, tatticismo, opportunismo vedi i curdi siriani) o nell'astratezza dei "principi giusti" non calati nella realtà (vedi buona parte dei gruppi maoisti che paradossalmente arrivano alle stesse posizioni dei gruppi trotskijsti e bordighisti).

E riguardo ragionamenti simili ai tuoi(da parte, in quel caso, di gruppi maoisti statunitensi), scriveva:
CITAZIONE
il loro è un ragionamento schematico: Assad è sostenuto dalla Russia allora Assad è un compradore reazionario della Russia. Ma questo non è un ragionamento dialettico, ma di logica formale. Non è del tutto sbagliato, ma è formalistico-schematico, non coglie il movimento delle cose, le loro contraddizioni interne, le contraddizioni esterne e complessive, l'analisi concreta della situazione concreta. Ad esempio probabilmente Erdogan in questo momento è più indipendente dal blocco Usa-Nato rispetto ad Assad nei confronti della Russia. Ma concretamente è più reazionario perchè mira al rango di potenza imperialista, perchè comunque è ancora integrato nella Nato, perchè si è dimostrato capace di trattare anche con la Russia e dunque di dividere il fronte anti-Nato e perchè, con il settarismo e il fanatismo sunnita, il suo avanzamento in Medio Oriente scatena la balcanizzazione delle masse e la crescita dell'integralismo religioso. Oltre che, sul piano interno, sta instaurando un regime islamofascista. Ma, ragionando in termini formali e astratti e senza fare l'analisi delle contraddizioni e quella concreta della situazione concreta, si potrebbe dire, sbagliando, che Erdogan rappresenta una forza progressiva rispetto agli imperialismi in lotta, per la sua strategia indipendente da entrambi. Per certi versi, anche in caso di una assoluta compradorizzazione di Assad da parte della Russia, il suo ruolo potrebbe essere comunque progressivo dal punto di vista della resistenza all'aggressione alla Siria condotta dal blocco Nato, dalle petromonarchie e da Israele.

Io - invece - scrivevo:
CITAZIONE
Esiste una doppia tendenza nel regime di Assad e questi opposti non sono assoluti o fissi, ma in una contraddizione ancora tutta da decidersi, anche se mi pare che per ora la tendenza all'autonomia nazionale abbia svolto il ruolo di elemento principale proprio utilizzando come mezzo utile il suo opposto(la compradorizzazione). Chiaro che questo mezzo alla lunga potrebbe rafforzarsi(l'imperialismo russo non sarà così fesso da farsi sfuggire l'occasione) e i ruoli tra i due opposti potrebbero cambiare. Tutto dipende da cosa la borghesia siriana sarà disposta a concedere all'imperialismo russo pur di mantenersi in piedi.

Mi pare tu abbia posizioni simili a quelle degli attuali trotskisti sulla questione siriana(il nè con USA nè con Putin nè con Assad) e che la mia "accusa" - basata su una rassegna veloce di alcuni tuoi modi di procedere nelle analisi - fosse del tutto fondata.
 
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Io non sostengo proprio nulla, come faccio ad avere una posizione se ho detto di non conoscere la questione? La mia era solo una semplicissima intuizione basata sui pochissimi elementi di cui disponevo. Per quanto concerne l'analisi di primomaggio1945, per dargli ragione dovrei conoscere i rapporti che aveva la Siria con la Russia prima della guerra

Sulla Bielorussia cosa hai da obiettare?
 
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62 replies since 15/12/2020, 12:32   1288 views
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