CITAZIONE
A questo riguardo, va detto che i timori di Stalin e di Trotski, due nemici, si dimostrarono fondati. Trotski alla fine degli anni ’30 aveva scritto apertamente della degenerazione della burocrazia sovietica in quasi-classe e aveva parlato del pericolo della sua degenerazione borghese. Stalin definì questo gruppo “casta maledetta”, ma pensò che ripulendo e irrigidendo la classe operaia, questo problema sarebbe stato risolto.
questione mal posta e sostanzialmente errata e così si fa solo un favore ai trotskisti.
1- Trotskij aveva una concezione burocratico-militarista del rapporto partito masse, basti vedere la sua semplicistica definizione del ruolo del sindacato come "cinghia di trasmissione del partito" e la sua posizione favorevole ad una militarizzazione del lavoro;
2 - Trotskij non concepì la lotta contro la burocrazia come tale ma come opportunistica contestazione della direzione staliniana e dell'unità del partito nel momento in cui le sue posizioni vennero poste in minoranza: per lui la contestazione della burocrazia era formale, la sostanza era la rottura del centralismo democratico, dell'unità e della direzione del partito per affermare in tale maniere le proprie posizioni sconfessate dalla realtà e dalla maggioranza dei comunisti sovietici;
3 - una volta in minoranza Trotskij divenne "l'avanguardia della burocrazia" cioè si mosse per frenare l'avanzata delle conquiste del socialismo sovietico sotto la direzione staliniana e in questa azione unì sotto la propria direzione (e degli altri rinnegati Zinoviev, Kamanev, Bucharin...) tutta la resistenza che la burocrazia opponeva a tale gigantesco processo di trasformazione (ricordiamo ad esempio i quadri dei settori economici che sabotarono l'industrializzazione socialista perchè provenivano dalle file dello specialismo borghese);
4 - la tesi trotskijsta per cui l'Urss (sia quello di Stalin, sia quello di Kruscev e successori), in quanto dominato dalla burocrazia, fosse uno "stato operaio degenerato" non ha nulla di dialettico e scientifico e fu utile solo per contestare la validità delle conquiste socialiste e della direzione staliniana: Trotskij e i suoi epigoni non analizzarono mai la società sovietica con metodo di classe, individuando i rapporti di classe e le contraddizioni della transizione, ma semplicemente agitarono questo feticcio della burocrazia che da un lato, secondo loro, invalidava ogni conquista del socialismo, ma dall'altro, ragionando in termini idealistici e manichei, qualora fosse sparito (cioè i trotkijsti avrebbero preso il potere) si sarebbe prodotto un risanamento socialista della società sovietica. Niente a che fare con la profonda analisi delle contraddizioni e problematizzazione in senso di classe e materialista dialettico che fecero Lenin, Stalin e Mao, pur con punti di vista in parte divergenti, sulle questioni della transizione.