Comunismo - Scintilla Rossa

Una nuova educazione scolastica basata sull'autocritica

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Ibrid
view post Posted on 23/4/2014, 13:02




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Ho sempre trovato difficolta come studente nel rapportarmi con l'ampio carico di studi.La scuola borghese come denunciava anche Mao,riempie gli studenti di carichi esosi di studi.Oltre a questo fatto che richiede l'impegno personale,e che molte volte dagli studenti distratti da internet,o videogames manca,il problema principale è che la scuola sopprattutto nelle superiori chiede allo studente di comprendere e riportare determinate materie senza lasciargli più chanches.
La scuola in Italia,ha il problema principale del sovvraffollamento,ci sono troppi studenti per classe,troppe interrogazioni da fare.Si fanno addirittura interrogazioni con quindici minuti a testa prendendo 7 persone.
Quindi c'è difficoltà ad argomentare,mentre gli stessi test a crocette o risposta multipla introdotti come la migliore delle forme di verifica negli Stati Uniti e diventati moda nazionale durante il governo dell'idiota schizzofrenico di George Walker Bush,ha ampliato anche nella scuola europea il ricorso a questi metodi,che si sono rilevati altamente infruttuosi.Ricordiamo che negli stessi Stati Uniti dopo un sondaggio statistico si è rilevato che in quell'America tanto impegnata in guerre planetarie con " Strateghi di alto livello" come Pearl e Wolfowitz,un numero altissimo di studenti intervistati,anche frequentanti scuole areonautiche o militari come Marines,non sapevano dove sono l'Uzbekistan od il Pakistan. vedi (Vittorio Zucconi L'Aquila ed il pollo fritto,mondadori).

Quello che mi ha sempre fatto specie,è che nella scuola come è impostata fin dall'istituzione dell'istruzione di massa borghese,non c'è spazio per il ripensamento,o meglio per correggere lo studente che sbaglia.
Basterebbe farsi guidare dal concetto di disciplina e di correzione presenti nello sport e nella religione.
In questi due argomenti la disciplina si impara facendo per lunghi periodi lo stesso esercizio,o studiando lo stesso argomento,ed sempre nello sport e nella religione ci sono le cadute,il peccato,e poi ci si rialza.
Lo spot delle olimpiadi di Soki di quest'anno è molto valorizzante questa tesi.

https://it.eurosport.yahoo.com/video/sochi...-080652410.html

Allo stesso modo la scuola,e la rivoluzione culturale comunista ebbero il loro punto nevralgico nella Cina,che conosceva già il modello Confuciano e che lo applicò in senso socialista,nella scuola critica ed autocritica di Mao Zedong.

La situazione si può cambiare,interrogando più volte lo studente su di un argomento.Si potrebbe interrogare una volta più studenti,ma con un massimo di 4 persone e non 7.E poi agli studenti che sbagliano,invece che mettere subito un voto negativo,fargli segnare i propri errori,elencarli,e richiamarli senza avere messo un voto ad una interrogazione pomeridiana,cercando di convincere gli svogliati che lo studio è importante,di fare autocritica dei propri errori,e di presentarsi all'interrogazione sennò ci sarebbe il rischio sospensione.

Insomma bisognerebbe programmare almeno 4 possibilità di riscatto,quando si ha difficoltà ad fare entrare in zucca un argomento.Invece che correre avendo già attribuito un voto negativo,verso il prossimo argomento,tanto per finire colossali programmi prima della fine dell'anno.


Certo una scuola ed educazione di questo tipo,richiede dedizione,dialogo,ed anche spazi di concentrazione,dove si impari a studiare.La scuola occidentale oltre ad reinserire il lavoro negli assetti scolastici,dovrebbe imparare dall'Oriente ed anche dall'Islam in tema di insegnamento,concentrazione,autocritica,silenzio e meditazione.
Bisogna imparare anche da Mao a non dare solo risposte,ma come diceva sempre lui "A porre le giuste domande".Per questo tra un argomento trattato a scuola ed la sua riproposta durante l'interrogazione,dovrebbero esserci ampi spazi di meditazione personale ed di gruppo,con percorsi di comprensione ed autocomprensione.


EDOARDO BUSO
 
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view post Posted on 24/4/2014, 23:48
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Abdullah Calahamed (EAU) Vladimir Sevchenko (Belarus)

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Grande buso!
 
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view post Posted on 28/4/2014, 13:51
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ottimo contributo di critica all'organizzazione della trasmissione della cultura così come concepita dalla borghesia
 
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Giaiettobis
view post Posted on 23/9/2017, 15:02




Riflessione molto interessante! Forse rischio di andare “fuori tema”, come si diceva una volta, ma questo argomento mi ha fatto tornare in mente una fantasia che a volte mi viene in mente: visto che esistono scuole private laiche e religiose per ricconi che in Francia e nei pesi anglosassoni vengono chiamate ipocritamente “pubbliche”, si potrebbe organizzare una immaginaria scuola comunista “privata”? Le riflessioni espresse da Buso sono certamente d’aiuto in tal senso per quanto riguarda il metodo. Il modello delle scuole cinesi o coraniche (che è vero, hanno un curriculum piuttosto ridotto rispetto al nostro, sul modello: “poco, ma ben fatto”) lo condivido pienamente anche se va detto che non è affatto “leggero”. Credo che vada benissimo anche che i ragazzi siano interrogati più volte sullo stesso argomento e che venga dato tempo per la riflessione e il recupero come nello sport o nella religione, ma secondo me questo modello non è proponibile nelle scuole organizzate dalla grande borghesia dove tutto è funzionale al capitale, compresi, per esempio, i manuali scolastici. Basta dare uno sguardo a quelli di storia per capire che siamo davanti a dei veri e propri strumenti di bassa propaganda con le loro unità (cioè i vecchi capitoli) sul terrore staliniano, i gulag e sul “totalitarismo” peggiore della storia, cioè quello dell’URSS. Mi chiedo quale docente potrebbe invitare gli studenti a una sana critica o riflessione su Stalin o l’URSS in una scuola pubblica. Io da studente di insegnanti così non ne ho incontrato nemmeno uno (sarò stato sfortunato?), mentre al contrario intorno a me a un certo punto era tutto un cinguettar di foibe, un fare minuti di silenzio istituzionali per i “martiri italiani” massacrati in guerre neo-coloniali, un fare assemblee d’istituto sulla feroce repressione cinese in Tibet, per non parlare di dibattiti sulla Palestina dove per "par condicio" venivano invitati anche sionisti israeliani… Insomma, a me pare che la scuola del capitale abbia molto chiaro dove vuole andare a parare (figuriamoci poi quelle confessionali) sia nella teoria che nella pratica, con la sua ridicola didattica per unità d’apprendimento, la sua miserabile mistica delle competenze, patetici curricoli, inutili crediti formativi e tutte le idiozie della scuola azienda che non deve preparare "liberi pensatori" ma servi/consumatori ubbidienti, ma noi comunisti invece? Cosa dovrebbe comprendere un nostro ipotetico curricolo scolastico e a chi sarebbe rivolto? E visto il semi-deserto culturale di sinistra comunista in cui viviamo, con quali strumenti perseguirlo? E dove, cioè in quale istituzione, andrebbe realizzato? Vabbe'... ma in fondo questa è solo una mia fantasia.

Edited by Giaiettobis - 23/9/2017, 21:57
 
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