Comunismo - Scintilla Rossa

LA SCUOLA E' TROPPO SELETTIVA

« Older   Newer »
  Share  
Ibrid
view post Posted on 24/11/2015, 13:35




gymnasium



Sembra che Papa Francesco nella sua ultima omelia abbia colto nel segno dei tempi,quando parla di una scuola che a livello mondiale è diventata troppo selettiva,ed è volta a formare solo i "migliori" ,Bergoglio utilizza pure il termine "superuomini".Il tema dell'istruzione e della formazione sarà un tema gravitazionale per le società future,e tutto attorno a questo tema ruota un arcipelago di altre problematiche,anche il tema centrale della produzione industriale.Durante tutti gli anni 70 e 80 la scuola Italiana era divenuta troppo poco selettiva,ed era una via di mezzo tra un parcheggio per gli alunni e una macchina burocratica per iperassunzioni di insegnanti.Ecco perchè Bergoglio fa una critica giusta e a metà sul sistema di istruzione,affermando che gli insegnanti sono gli operai meno pagati.Ve ne sarebbero stando alle statistiche di operai nel vero senso del termine sottopagati,come per esempio molti occupati nell'edilizia.Bergoglio non vede o non vuole vedere il problema di una scuola di massa,dove si è iniziato negli anni 40 con un insegnante unico nelle elementari e dove dopo le riforme nate dalle proteste sessantottine e delle ideologie libertarie americaniste,Marcuse,Spoke,Montessori,si è arrivati a sostenere tramite il soldi pubblici una scuola che è divenuta una delle prime cause del debito pubblico nel nostro paese,per la quantità di insegnanti assunti.Per esempio in Finlandia dove c'è una delle scuole del sistema europeo piu' all'avanguardia nei sistemi di insegnamento,alle elementari troviamo ancora la figura del maestro unico.Ed il problema della selettività se osservato da questo punto di vista,passa in secondo binario rispetto al problema dell'organizzazione della scuola nel suo complesso.Da metà anni 2000 le riforme del centrodestra e poi quelle del centrosinistra hanno solo destrutturato il sistema di istruzione,cercando di renderlo piu' selettivo possibile.Ma non hanno risolto i problemi di struttura come direbbe Karl Marx,e nemmeno quelli di convivenza ambientale:oggi infatti ci sono oltre che scuole che hanno assunto troppi insegnanti e dove ci sono troppe materie,anche classi iperaffollate.E i problemi di struttura rimangono li in attesa di essere risolti.Prima di tutto il problema centrale :che senso dare alla scuola del futuro.In Germania vige una selettività superiore che in Italia,per esempio nelle Università c'è il numero chiuso,ma anche nelle scuole superiori che non siano di avviamento professionale è neccessario avere delle buone caratteristiche in termini di curriculum studiorum precedente,per entrare.E non pensiamo che sia solo il prodotto di una cultura politica ordoliberista.Nella Germania dell'Est scriveva Enzo Biagi si improntava un modello dove privilegiata era la cultura del lavoro e la formazione al lavoro.E la stessa Germania dell'Est era meno selettiva,perchè impostava una formazione connessa con le fabbriche e le industrie.I ragazzini imparavano subito a giocare con i carri armati e capirne le caratteristiche ingegneristiche.(Germanie Enzo Biagi).Insomma il problema va visto sotto diverse angolazioni.L'Italia è divenuta selettiva in ritardo rispetto alle altre nazioni europee,ma è divenuta selettiva proprio quando le altre nazioni europee cercavano strategie per migliorare la tenuta sociale e l'organicità dei compiti e ruoli che avranno in futuro i propri cittadini.In Italia invece si sta riproponendo il modello di selettività e diseguaglianza organica retaggio della vecchia cultura fascista,proprio quando questa diseguaglianza organica e selettività non può essere assorbita in termini di manodopera in una nazione dove il settore dei servizi è cresciuto prima e piu' del settore industriale.Insomma c'è una forte disoccupazione tecnologico industriale,in parte legata all'incapacità di creare industria nella nostra nazione in termini politici,in parte dovuta ai cambiamenti che stanno scontando tutte le nazioni del mondo,come la robotizzazione e il dumping sociale cinese,in parte ancora per colpa di un sistema di istruzione poco incline alla cultura industriale e del lavoro,che ha formato un enorme dissocupazione intelettuale.Mentre se andiamo a vedere nelle statistiche notiamo che il ceto che ha avuto maggiori benefici politici negli ultimi 30 anni,è stato quello dei 30-40 enni che si sono diplomati o laureati negli anni tra la fine degli anni 70 e la fine degli anni 90,proprio grazie a un sistema scolastico troppo poco selettivo.Oggi invece si scatenano nuove polemiche,perchè esistono fenomeni di drop out cioè giovani ,ragazzini e anche bambini bocciati ripetutamente o esclusi "bruciati" dal sistema di istruzione (abbandoni ecc) che sono esclusi anche dal sistema industriale rispetto agli anni 1950-2000.Perchè il sistema industriale sta scomparendo in molte zone e regioni del nostro paese,e quindi anche la formazione professionale si limita a formare "professionisti" nei soli settori del consumo,marketing,pubblicità,servizi ecc.
Un grosso problema sociale dunque,che il Papa ha richiamato all'attenzione dei mass media,ma che era già stato affrontato giustamente anche dai movimenti popolari di sinistra negli scorsi anni,denunciando come l'eccesso di bocciature alle elementari costituisca una violenza psicologica verso i bambini per fare un primo esempio.Il Papa si rivolge alle periferie esistenziali e anche ambientali,ma attorno a queste problematiche ruotano anche altri problemi incombenti per la politica europea e adesso con i nuovi attacchi a Parigi dell'Isis,spesso fatti passare in secondo piano.Prima di tutto l'inflazione europea sta continuando a crescere,e stesso dicasi per il debito pubblico Italiano,la manovra Italiana del governo Renzi è stata rimandata dalla comissione europea per un esame in Primavera,quindi si continua a temporeggiare.Le manovre della BCE e di Draghi con il quantitative leasing hanno solo pompato liquidità all'interno del sistema monetario,che è entrata da un lato poi uscita e rientrata da un altro lato,insomma in parole povere non hanno funzionato,hanno solo fatto crescere l'inflazione.La BCE dovrà quindi tornare a una politica restrittiva seguendo le tesi di Milton Friedman,invece che stampare moneta come la Federal Reserve?Se andiamo ad analizzare il sistema monetario asiatico e quello russo in particolare vediamo un sistema monetario molto piu' controllato e restrittivo di quello americano e europeo.Le teorie di Friedman sono state piu' in voga in economie comuniste (seppur erano teorie economiche prodotte da menti liberiste come la Scuola di Chicago)che in nazioni capitaliste.Mentre oggi il capitalismo europeo si trova a fare i conti con nuove proposizioni politiche,prima di tutto se optare per un sistema redistributivo ma anche con un basso tenore di vita come lo propone Papa Francesco,o continuare in questa politica di "centro" (destra e sinistra)di accrescimento del volume economico delle classi privilegiate del Capitale,e di quelle che ci girano attorno,come l'enorme burocrazia statale che chiede investimenti pubblici e sovvenzioni.Si avvera un altra precognizione di Marx,cioè il privato diventa stato e lo stato diventa privato.Solo che alla base c'è solo il capitale finanziario non piu' l'industria.E quindi viviamo in un mondo dominato solo da mode e pubblicità,che incita al consumo continuo per non colassare.E lo strumento di drenaggio principale di questo mondo è il petrolio che innesca conflitti su scala mondiale.Per esempio diverse fonti giornalistiche affermano ultimamente che la riduzione del costo del petrolio,possa essere il prodotto di una politica estera di belligeranza e quindi piu' della geopolitica e geostrategia che della compagine economica favorevole.Ma il dominio sulle fonti di petrolio si rivolta contro l'Occidente tramite il terrorismo.ancora un altro tema riflette le ideosincrasia delle elite finanziarie mondiale,cioè quello della pressione migratoria.Se per esempio l'"economia di guerra" prodotta dal terrorismo ,riporta il quotidiano Il Foglio migliora la vendita del settore delle armi e quindi solleva di qualche punto l'economia occidentale dalla crisi,allo stesso tempo con il rischio terrorismo è neccessario investire nel sostegno della sicurezza pubblica,polizia,carabinieri,esercito.C'è ne accorgiamo adesso scusate?E tutto in un colpo e in modo univoco?Perchè nessuno affrontando il tema sicurezza negli scorsi mesi,quando ci fu l'esodo di migranti piu' grande della storia recente,ha spiegato come l'eccessiva spinta di migranti nei nostri confini possa arricchire quelle lobby del commercio di esseri umani?e quindi possa trasformarsi in un detonatore che intacca la serenità pure dei cittadini europei?(magari rapimenti e sparizioni).ricordo la scorsa estate sono andato in un piccolo paesetto di mare della romagna,e ho notato un cartello appeso alla stazione dei treni che raffigurava l'immagine di un ragazzo scomparso di cui non si sa piu niente.Ma questo tema se era all'ordine del giorno negli anni 80 e 90 tramite il programma televisivo Chi l'Ha visto adesso è quasi silenziato dai media,probabilmente perchè la sicurezza è solo quella contro il terrorismo,e non la sicurezza in se stessa,in una società sempre piu' flessibile dove avvengono grossi spostamenti e dove sbiadisce l'umana convivenza e le famiglie rischiano di scomparire,ennesimo tema che dovrebbe essere centrale nella vita pubblica.

EDOARDO BUSO
 
Top
0 replies since 24/11/2015, 13:35   440 views
  Share