Comunismo - Scintilla Rossa

Laibach suonano a Pyongyang

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giulio.
view post Posted on 16/4/2016, 07:54 by: giulio.




I Laibach e la loro tournée italiana.

State tornando in Italia per due show. Che tipo di rapporto avete con il pubblico italiano?

Laibach: Non abbiamo un rapporto speciale diciamo, non vogliamo fare differenze con il pubblico; prendiamo ciò che ci viene dato senza fare differenze. Ma certamente l’Italia è il nostro “vicino di casa”, condividiamo una storia comune – metà della Slovenia è stata occupata dall’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, perciò ora dovremmo essere noi a “occuparla” e ad esibirci più spesso nel vostro Paese.

Nel nostro Paese c’è spesso una dicotomia tra musica classica e moderna. Voi siete in grado di trovare la giusta armonia tra musica classica ed elettronica… Da dove viene questa grande capacità che avete di mixare questi due differenti mondi?

L: Abbiamo imparato molto dalla storia, non necessariamente solo dalla storia della musica, ma della storia in generale: dai film, dai libri, dall’arte alla poesia, dalla politica, anche da quella Italiana. L’Italia ha grandi artisti e ha avuto ancor di più una storia eccezionale, che è sempre stata un mix pazzesco di opposti che coesistono in un’armonia perfetta.

Viene prima il vostro interesse per la musica classica o per quella elettronica?

L: La nostra conoscenza della musica classica è molto ampia; vediamo già la musica elettronica come la musica classica del giorno d’oggi, specialmente la musica elettronica degli anni ‘60 e ’70, ma consideriamo Bach come il vero precursore della musica elettronica, specialmente il suo lavoro Kunst der Fuge, sebbene non avesse mai avuto l’opportunità di comporre la sua musica con strumenti elettronici.

Cosa ne pensate dei talent show?

L: E’ piuttosto ovvio che questi show siano frutto della manipolazione televisiva che influenza anche emotivamente e sono spesso ritenuti negativi per l’artista stesso. Infatti di solito questi programmi uccidono i reali talenti che diventano famosi troppo velocemente o troppo facilmente, senza affrontare quel percorso che creerebbe invece la loro carriera passo dopo passo, sebbene poi la maggior parte di loro resta famoso per soli “15 minuti”. I talent show sono l’abuso della democratizzazione dei media; infatti sono l’immagine reale della democrazia (distorta) stessa. In pratica questi show sono come il cibo-spazzatura: hanno il sapore del cibo spazzatura quando li guardi, e una volta che sono terminati ti senti abbastanza nauseato che non ne mangerai ancora la prossima volta.

Da quando siete diventati musicisti, che impatto hanno avuto su di voi i tragici eventi successi a Parigi al Bataclan?

L: Sebbene non ci consideriamo musicisti, certo che ha avuto un impatto su di noi e ci ha ricordato ancora una volta quanto la vita moderna sia a volte molto vicina alla guerra. Questo è particolarmente vero in America, dove le persone si uccidono a colpi di pistole ogni giorno. Ciò nonostante non possiamo paragonare queste situazioni alla vera Guerra come sta accadendo in Syria o in Iraq, o alle bombe e ai morti della Prima e Seconda Guerra Mondiale, ma per le vittime e i loro familiari, gli attacchi terroristici a Parigi, Bruxelles, ecc, non sono di certo meno tragici. Gli attacchi terroristici in Europa sono effettivamente in declino, se facciamo un paragone con il terrorismo negli anni ‘70, ‘80 e ‘90, ma la differenza con ora è che sempre più gli attacchi terroristici sono causati dallo ‘scontro di culture’, o come risultato di una moderna politica di neo-colonialismo, prodotta dalla ‘dominazione del Mondo Bianco Cristiano’. In un certo modo la situazione attuale ricorda molto le guerre Crociate ed è come se stessimo tornando indietro di secoli.

Quali aspettative avete per i prossimi concerti che farete in Italia? C’è qualcosa di nuovo che vorreste anticipare ai vostri fan italiani?

L: Ci aspettiamo un bel pubblico, speriamo che tutti si divertano durante il nostro concerto e che quindi tornino una prossima volta.

Avete qualche programma per il futuro di cui vorreste parlarci?

L: Al momento ci stiamo occupando di diversi nuovi progetti; uno di questi è un film tratto dal nostro concerto in Nord Corea che dovremmo lanciare dalla seconda metà di quest’anno. Insieme al film verrà anche lanciato un CD con le musiche del ‘Sound of Music’. Un altro progetto a cui stiamo lavorando è un grande concerto con l’Orchestra Sinfonica che stiamo pensando di fare il 2 Settembre a Ljubljana. Stiamo anche iniziando a lavorare sulle musiche per il sequel di Iron Sky e sulle musiche della performance teatrale ‘Così parlò Zaratustra’. E poi avremmo anche molti altri progetti per il futuro, ma è ancora troppo presto per poterne parlare.

Flavia Severin

http://www.corrieredellospettacolo.net/201...istorta-stessa/
 
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28 replies since 11/8/2015, 12:34   678 views
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