Comunismo - Scintilla Rossa

Trotskismo: controrivoluzione mascherata (1935), Moissaye J. Olgin

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Sandor_Krasna
view post Posted on 14/1/2015, 02:38 by: Sandor_Krasna
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8. Il Comitato Anglo-Russo

L’atteggiamento trotskista nei confronti dei problemi della rivoluzione mondiale è un prodotto dell’errore fondamentale di Trockij sull’impossibilità del socialismo in un solo paese.
Tra le innumerevoli questioni, ci occuperemo delle seguenti come esempi:
1. il Comitato Anglo-Russo di Unità;
2. la Rivoluzione cinese;
3. la questione del terzo periodo;
4. la questione del social-fascismo;
5. la situazione tedesca.
La gloria suprema di queste politiche appare nella forma di una straordinaria nuova struttura, la Quarta Internazionale.

***


Il Comitato Anglo-Russo di Unità fu istituito nel 1926 allo scopo di organizzare un’azione comune dei lavoratori contro l’imperialismo, contro la guerra e per l’unità sindacale. Era composta dai rappresentanti sindacali sovietici e britannici. Intendeva offrire ai lavoratori britannici e di tutto il mondo una miglior comprensione della situazione e degli obiettivi dei lavoratori sovietici, aiutare i proletari nella lotta contro l’imperialismo britannico e aumentare l’influenza sovietica tra i lavoratori dei paesi capitalisti.
Perché i leader dei sindacati britannici acconsentirono alla formazione del Comitato? Perché i lavoratori in Gran Bretagna e in altri paesi si stavano radicalizzando; perché l’influenza della Rivoluzione bolscevica tra i lavoratori di tutti i paesi stava crescendo; perché i sindacati sovietici impressionarono quelli degli altri paesi, dato che partecipavano al potere statale della Repubblica dei lavoratori; e perché ovunque i comunisti affermavano la necessità dell’unità delle masse lavoratrici in campo economico.
Perché i leader dei sindacati sovietici accettarono di entrare nel Comitato? Conoscevano benissimo la natura dei sindacalisti britannici, anche quelli “di sinistra”: Purcell, Cook e altri. Ma videro in quel Comitato un’apertura di contatto con le masse europee più ampie. Il Comitato era un pulpito dal quale le voci del bolscevismo sarebbero state udite da gran parte dei lavoratori inglesi e di altri paesi. In esso videro soprattutto un’arma per la difesa dell’Unione Sovietica in un momento in cui gli imperialisti stavano mettendo a punto i piani per un attacco. La tradizione dei comitati d’azione proletari contro l’intervento britannico in Russia del 1920 era ancora recente.
Attraverso il Comitato Anglo-Russo di Unità la questione di un fronte unito di lotta contro il capitalismo e la guerra fu presentata a un’ampia massa di proletari nei paesi capitalisti. Delegazioni di lavoratori sovietici non iscritti al Partito sono una pratica comune. A Purcell e i suoi compagni fu permesso di visitare l’Unione Sovietica, dove furono accolti con amicizia. In cambio, ai rappresentanti dell’Unione Sovietica fu data l’opportunità di comparire di fronte a grandi masse di lavoratori britannici per presentare i loro progetti rivoluzionari.
L’opposizione era “contraria”.
In un opuscolo del teorico del trotskismo negli Stati Uniti, Max Shachtman, si sostiene che il Comitato fosse “un blocco politico tra i riformisti inglesi e la burocrazia di partito russa” (Ten Years, p. 39). In realtà non era un blocco, e non era nemmeno un’alleanza; era un comitato per la propaganda dell’unità sindacale. Fu il Comitato a offrire all’Unione Sovietica l’opportunità di smascherare anche i leader “di sinistra” quando ve ne fu l’occasione. Ciò accadde dopo il collasso dello sciopero generale in Gran Bretagna nel maggio 1926. I leader britannici del Comitato si spostarono a destra e iniziarono a nasconderne l’appartenenza ai lavoratori; in realtà stavano cercando di svincolarsi dagli obblighi che avevano accettato entrando nel Comitato. Questo diede ai sindacati sovietici l’opportunità di comparire di fronte ai lavoratori britannici e spiegare loro il tradimento dei sindacalisti “di sinistra”. E fu proprio in quel momento che i trotskisti divennero più chiassosi e chiesero lo scioglimento del Comitato.
Il discepolo di Trockij negli Stati Uniti già citato presenta un’ingegnosa teoria. Sottolinea “la falsità della convinzione” che leader come Purcell, Cook, Hicks, Swales e Citrine possano diventare “gli organizzatori rivoluzionari del proletariato mondiale contro la guerra imperialista e per la difesa della Repubblica Sovietica”. Oh, profondo teorico! Oh, penetrante tattico! I comunisti dovettero attendere fino al 1933 per apprendere questa consumata saggezza sui leader riformisti che restano leader riformisti. Il signor Shachtman dimentica per sua convenienza che, quando si costituisce un fronte unito al quale un leader riformista è costretto a partecipare, non è il leader ma sono le masse sotto la sua influenza a essere spinte alla difesa dell’Unione Sovietica e agli altri compiti rivoluzionari.
Shachtman lancia il suo attacco mortale con questa bordata: nel Comitato Anglo-Russo vede la mano degli “stalinisti”, che sono alla frenetica ricerca di “anti-interventisti” e che tentano di “trasformare i Partiti Comunisti in guardie di frontiera sovietiche” (Ibid., p. 39).
Il signor Shachtman non vuole che i Partiti Comunisti proteggano le frontiere dell’Unione Sovietica. Perché dovrebbe, se i trotskisti non pensano che in Unione Sovietica si stia costruendo il socialismo? Lo dice francamente: “La concezione stalinista del ruolo e della natura del Comitato Anglo-Russo sgorga direttamente dalla teoria del socialismo in un solo paese. Secondo questa teoria, la Russia potrebbe costruire la sua economia socialista razionalmente isolata, se solo l’intervento militare straniero potesse essere scongiurato”. Per i trotskisti non è così, perciò scongiurare l’intervento militare straniero non è per loro l’obiettivo primario del proletariato internazionale.
Un’altra cosa va detta a proposito del Comitato Anglo-Russo. Proprio nel momento in cui la situazione si faceva più difficile, quando il tradimento dello sciopero generale britannico pose l’ostacolo più grande sulla strada dell’avvicinamento sovietico ai lavoratori britannici, quando era necessario usare più pazienza e tattiche più flessibili nei confronti di quei lavoratori, l’opposizione si ritirò di fronte alle difficoltà. In un modo autenticamente piccolo-borghese, cadde nel panico. L’espressione di quel panico era la richiesta di scioglimento. La richiesta suonava “ultrarivoluzionaria”. Era sconfittismo.

Edited by Sandor_Krasna - 26/1/2015, 02:39
 
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