Comunismo - Scintilla Rossa

Ucraina, scendono in campo gli Stati Uniti

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SkateRed
view post Posted on 11/3/2014, 14:21 by: SkateRed

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La Nato minaccia Mosca e rafforza l'accerchiamento della Russia


11.55 - Il capo del governo fantoccio di Kiev, Arseny Yatseniuk, sarà in visita a Washington domani per un colloquio con i rappresentanti del governo degli Stati Uniti.

11.50 - La Russia condanna l'''illegalità'' in cui è precipitata l'est dell'Ucraina. In un comunicato, il ministero degli Esteri a Mosca torna ad accusare la ''connivenza'' delle nuove autorità di Kiev con gruppi di estrema destra, denunciando che aggressori ''bene equipaggiati'' l'altro ieri hanno aperto il fuoco contro manifestanti pacifici a Kharkiv e che sette giornalisti russi sono stati fermati dalla polizia a Dnipropetrovsk.

11.40 - L'ex pugile Vitali Klitschko, leader del partito di destra Udar a capo del golpe, ha incontrato ieri a Donetsk colui che di Yanukovich era il maggior finanziatore: Rinat Akhmetov, l'uomo più ricco d'Ucraina. Ne dà notizia lo stesso partito di Klitschko. In ballo il sostegno degli oligarchi delle regioni russofone dell'Ucraina alle prossime elezioni presidenziali del 25 maggio. Ma mentre Klitschko era a Donetsk è stato preso di mira dai manifestanti filo-russi che hanno lanciato uova contro il leader politico arrivato da Kiev. Poco prima Klitscho era stato costretto ad annullare un incontro a Donetsk a causa di una contro manifestazione di circa 10mila persone contrarie al nuovo regime.

11.35 - L'Ue prenderà misure contro la Russia se Mosca non cambierà posizione sulla Crimea e sull'Ucraina "entro la fine della settimana". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, confermando quanto dichiarato poco fa dal collega francese Laurent Fabius.

11.25 - I rappresentanti delle comunità tartare della Crimea - popolazione turcofona e islamica - hanno annunciato il boicottaggio del referendum sull'annessione della Repubblica Autonoma alla Federazione Russa, nonostante l'offerta da parte delle autorità della regione di includere alcuni rappresentanti della comunità tartara all'interno del governo e dell'amministrazione e le assicurazioni sul rispetto dei diritti linguistici e culturali della minoranza.

11.15 - Alcuni media russi e ucraini lo avevano dato per moribondo, colpito da un grave infarto. Ma oggi l'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich, defenestrato e destituito dai partiti nazionalisti e di destra è ricomparso in pubblico nel corso di una conferenza stampa a Rostov, in Russia. Yanukovich ha rivendicato la legittimità del suo incarico presidenziale e ha dichiarato che intende tornare a Kiev, "non appena le circostanze lo permettono, e sono sicuro che accadrà presto: io tornerò sicuramente a Kiev". Viktor Yanukovich ha anche detto che "forze oscure" in Ucraina spingono per iniziare una guerra civile ricordando che l'attuale governo "vuole includere nelle forze armate organizzazioni nazionaliste militanti, dare loro le armi in mano".

11.00 - Il capo della diplomazia tedesca Frank-Walter Steinmeier, in visita a Tallinn, ha rassicurato i paesi baltici sulla loro sicurezza, garantita da Unione europea e Nato. "Sono qui per dire che i paesi baltici non saranno abbandonati. E' un problema comune per la Ue e la Nato" ha detto il ministro degli esteri del governo 'rosso-nero' di Berlino. Steinmeier è nella capitale estone per incontrare i suoi omologhi estone, lituano e lettone.

10.50 - Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha minacciato nuove sanzioni già "da questa settimana" contro la Russia se non arriveranno risposte positive alle richieste "di mitigare la situazione di tensione in Ucraina".

10.40 - La Banca mondiale ha annunciato ieri di essere pronta a garantire 3 miliardi di dollari all'Ucraina nel 2014, per sostenere "riforme e progetti di sviluppo". "Siamo impegnati a sostenere il popolo ucraino in questi momenti difficili, con l'auspicio che la situazione nel paese si stabilizzi presto", ha detto il presidente Jim Yong Kim. Un miliardo è in arrivo dagli Stati Uniti ma Kiev è allo stremo e ha bisogno di una somma assai più consistente. Che la troika e il Fondo Monetario Internazionale potrebbero concedere anche se a prezzo di privatizzazioni, aumento del prezzo del gas e dell'energia, aumento dell'età pensionabile ecc.

La situazione alle 10.30

Teoricamente il presidente degli Stati Uniti Obama e le autorità dell’Unione Europea continuano ad appellarsi a una soluzione pacifica e concertata della crisi ucraina scatenata dal golpe filoccidentale messo a segno a fine febbraio a Kiev dalle forze di destra, nazionaliste e apertamente neonaziste.

Ma negli ultimi giorni i segnali di pressione militare occidentale nei confronti della Russia non sono mancati. Già nei giorni scorsi i comandi della Nato avevano inviato nei paesi baltici alcuni caccia ed ora la presenza militare dell’Alleanza Atlantica viene ulteriormente rafforzata con l’invio di aerei radar di tipo Awacs nei cieli di Polonia e Romania. I comandi di Bruxelles affermano che gli aerei radar "rafforzeranno la capacità di sorveglianza della situazione" della Nato e "avranno luogo esclusivamente al di sopra del territorio" dei paesi appartenenti all'Alleanza atlantica anche se in realtà la Russia ha già denunciato lo sconfinamento dei velivoli da guerra dell’Alleanza Atlantica sui cieli ucraini negli ultimi giorni. Inoltre gli Stati Uniti hanno annunciato il rafforzamento della propria presenza militare nei Paesi Baltici e anche in Polonia, dove in queste ore starebbero arrivando alcune centinaia di Marines e tecnici. Per non parlare dell’arrivo nei giorni scorsi in territorio ucraino di alcune centinaia di mercenari della Blackwater, multinazionale privata della sicurezza ma in realtà longa manus degli interessi di Washington e della Nato. Anche sui mari Washington ha accresciuto la sua presenza militare diretta attorno alla Russia, con l'arrivo di due navi da guerra a stelle e strisce nel Mar Nero, a largo delle coste della Crimea che tra pochi giorni - il 16 marzo - terrà un referendum sull'adesione della Repubblica Autonoma alla Russia.

E’ proprio su quanto sta avvenendo nella penisola abitata al 65% da cittadini russi o di lingua e cultura russa che si concentra lo scontro in queste ore. L'amministrazione della Crimea non ha invitato l'Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, a monitorare il referendum del 16 marzo, ha fatto sapere Rustam Temirgaliyev, vice primo ministro della Repubblica Autonoma di Crimea sottolineando che "l'invito verbale è stato effettivamente fatto dal primo ministro Sergei Aksyonov, ma nessun invito ufficiale è stato mandato". Per poi aggiungere: "Siamo aperti a varie organizzazioni internazionali, ma solo se sono pronti a inviare osservatori, non sabotatori, esperti militari e consulenti. Non abbiamo bisogno dell'aiuto di questi specialisti", ha tagliato corto.

Intanto il progetto di legge sulla annessione della Crimea alla Federazione Russa verrà discusso dalla Camera bassa del Parlamento russo, la Duma, il 21 marzo prossimo. Il progetto di legge è stato presentato dai deputati di Russia Giusta, un partito di minoranza, non sempre fedele alla linea putiniana, dopo che giovedì scorso il Consiglio Supremo della Repubblica Autonoma di Crimea ha annunciato di aver deciso di aderire alla Federazione russa come soggetto autonomo.

Il referendum del 16 marzo però viene definito illegittimo e quindi nulla da praticamente tutti i leader occidentali e naturalmente dal governo fantoccio di Kiev. Ma nella penisola i preparativi all’imminente passaggio nel territorio di Mosca procedono spediti e ieri l’amministrazione di Sebastopoli ha deciso che da ora in poi tutti i documenti ufficiali verranno redatti solo in russo e non più in Ucraino.
 
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