Comunismo - Scintilla Rossa

Gramsci

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view post Posted on 8/3/2021, 23:30
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Grazie
 
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view post Posted on 10/3/2021, 11:36
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Figurati compagno!
 
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view post Posted on 1/5/2022, 11:27

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Miriam Pellegrini Ferri del gruppo G.A.MA.DI. (Gruppo Atei Materialisti Dialettici) nel ricordo della fondazione del PCd'I di Antonio Gramsci

 
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view post Posted on 26/4/2023, 23:23
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Antonio Gramsci, esemplare dirigente comunista


Antonio Gramsci appartiene al movimento comunista e operaio. È stato e rimane la più grande figura di comunista che la classe operaia del nostro paese abbia espresso, uno dei grandi dirigenti rivoluzionari del proletariato internazionale.
Gramsci fu il primo in Italia a comprendere il carattere internazionale della Rivoluzione Socialista d’Ottobre, rompendo con le interpretazioni meccaniciste ed evoluzionistiche del marxismo. Nel biennio rosso 1919-20 fu alla testa dell’occupazione delle fabbriche in Italia, scoprendo e dirigendo il movimento dei Consigli di fabbrica come organismi che incarnavano l’esperienza sovietica e la volontà di emancipazione della classe operaia.
Nel 1921 portò a fondo la lotta contro il riformismo e il massimalismo, figurando tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia (PCdI).
Gramsci nel 1922 viene chiamato a far parte dell’Esecutivo della Terza Internazionale Comunista, che gli affidò il compito di combattere il bordighismo, bolscevizzare il Partito e portare avanti la tattica di fronte unico. Le fondamentali “Tesi di Lione”, che raccolsero la stragrande maggioranza dei voti al III Congresso del PCdI, sono frutto della sua elaborazione politica.
Gramsci fu lo stratega della rivoluzione proletaria in Italia e applicò con reale impegno il marxismo-leninismo alla situazione concreta. E’ sua l’idea-forza della alleanza della classe operaia con le grandi masse, soprattutto dei contadini delle regioni meridionali, sotto l’egemonia (direzione) del proletariato e del suo Partito, per conquistare e mantenere il potere. Per questo motivo la borghesia italiana, attraverso il fascismo, imprigionò Gramsci nel 1926 e lo assassinò lentamente.
Innumerevoli sono gli insegnamenti che Gramsci ci ha lasciato. Una vera e propria miniera aurea, un’elaborazione originale e creativa che riguarda innumerevoli aspetti teorici, politici, economici, storici, culturali, etc.
I revisionisti e gli intellettuali borghesi hanno sempre cercato di riassorbire Gramsci negli schemi della teoria e della politica borghese. Ma Gramsci supera di gran lunga gli ideologi delle classi proprietarie, non si confonde e non si mescola con essi, perchè ha seguito una strada completamente nuova: quella del marxismo e del leninismo.
La grandezza di Gramsci fu giustamente messa in risalto dal comunicato del Comitato esecutivo della Terza Internazionale Comunista diffuso dopo la sua morte, avvenuta il 27 aprile 1937 dopo lunghi anni di carcere e maltrattamenti fascisti:
Strettamente legato alle masse, capace di istruirsi alla scuola delle masse, sapendo comprenderne tutti gli aspetti della vita sociale, rivoluzionario inflessibile, fedele fino al suo ultimo soffio all’Internazionale Comunista e al suo partito, Gramsci ci lascia il ricordo di uno dei migliori rappresentanti della generazione di bolscevichi che nelle file dell’Internazionale Comunista fu edificata nello spirito della dottrina di Marx, Engels, Lenin, Stalin, nello spirito del bolscevismo.
La difesa del pensiero e dell’opera rivoluzionaria di Antonio Gramsci è un compito permanente di tutti i sinceri comunisti.
Gramsci vive nella lotta per il Partito della rivoluzione proletaria!
27 aprile 2023
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia
 
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view post Posted on 27/4/2023, 14:07

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Personalmente apprezzo Gramsci come intellettuale di sinistra martire del fascismo.
Ma non come marxista-leninista.
 
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view post Posted on 27/4/2023, 15:20
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CITAZIONE
Personalmente apprezzo Gramsci come intellettuale di sinistra martire del fascismo.
Ma non come marxista-leninista.

Personalmente non lo conosco molto, ma finché fu in libertà fu il massimo esponente del leninismo in italia e autore della bolscevizzazione del PCd'I. Se poi tu lo accusi solo per questioni terminologiche come fa il PMLI, sappi che era in carcere e purtroppo poteva scrivere solo in un certo modo
 
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view post Posted on 27/4/2023, 15:43

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Non accuso affatto Gramsci. La sua è una costruzione teorica più che legittima e anche coerente.
Ma la rivoluzione socialista non la si farà di certo conquistando a poco a poco l'egemonia culturale nello stato borghese ad opera degli intellettuali organici.
Se poi tutto quello che scrive va rimappato in quanto è stato scritto in codice, dove gli intellettuali organici vanno letti come il partito rivoluzionario, l'egemonia culturale va letta come il potere dei comitati popolari che si affianca a quello borghese, il blocco storico va letto come il proletariato, allora tutto diventa possibile, ma ognuno può darne l'interpretazione che vuole. E che valore ne ricaviamo?
A quel punto ognuno può interpretare Gramsci come vuole e tutte le interpretazioni diventano giuste e tutte diventano anche sbagliate.
Ma se lo leggiamo alla lettera non è una teoria marxista rivoluzionaria.
 
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view post Posted on 27/4/2023, 18:23
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compagno

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CITAZIONE
Ma se lo leggiamo alla lettera non è una teoria marxista rivoluzionaria.

Ma tu l'hai letto tutto Gramsci !!!
O hai letto solamente quello che ti hanno voluto far credere di Gramsci.
CITAZIONE
non come marxista-leninista

Beh, trattandosi certamente del più grande marxista-leninista italiano dovremmo esser messi proprio male!

Edited by carre - 28/4/2023, 09:34
 
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view post Posted on 27/4/2023, 22:57
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QUOTE (Pepito 17 @ 27/4/2023, 16:43) 
Non accuso affatto Gramsci. La sua è una costruzione teorica più che legittima e anche coerente.
Ma la rivoluzione socialista non la si farà di certo conquistando a poco a poco l'egemonia culturale nello stato borghese ad opera degli intellettuali organici.
Se poi tutto quello che scrive va rimappato in quanto è stato scritto in codice, dove gli intellettuali organici vanno letti come il partito rivoluzionario, l'egemonia culturale va letta come il potere dei comitati popolari che si affianca a quello borghese, il blocco storico va letto come il proletariato, allora tutto diventa possibile, ma ognuno può darne l'interpretazione che vuole. E che valore ne ricaviamo?
A quel punto ognuno può interpretare Gramsci come vuole e tutte le interpretazioni diventano giuste e tutte diventano anche sbagliate.
Ma se lo leggiamo alla lettera non è una teoria marxista rivoluzionaria.

Come che valore ne ricaviamo, magari a una prima apparenza sembra che Gramsci si sia occupato di argomenti astratti o circoscritti, ma in realtà se si guarda in profondità ha analizzato le condizioni date di una società (in particolare la situazione italiana) e le sue modifiche storiche con cui è possibile poi svolgere ogni critica sociale, su questo è stato un maestro anche se non è stato un' illustre economista o scienziato,ma non è poco non essere stato il fusaro di turno
 
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view post Posted on 30/4/2023, 10:43

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Intendevo che valore ne ricaviamo come marxisti-leninisti. Sono il primo a riconoscere che Gramsci è stato un grande intellettuale di sinistra, antifascista e rivoluzionario. Ma il suo principale contributo, cioè la teoria dell'egemonia culturale, rientra nel filone idealistico, non in quello materialistico. Non ha alcun senso conquistare l'egemonia nella sovrastruttura culturale se la struttura economica rimane capitalista. Avrebbe avuto senso se avesse parlato di conquistare l'egemonia nel proletariato. Ma non è quello che intendeva, lui parlava di conquistare l'egemonia culturale nella società borghese prima della conquista del potere e questa è un'assurdità, come tra l'altro la storia d'Italia degli ultimi 70 anni ha ampiamente dimostrato. La sovrastruttura culturale di una società è sempre il riflesso dei rapporti di produzione, se questi non cambiano nessun cambiamento nella cultura dominante è possibile.
 
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view post Posted on 30/4/2023, 10:55
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QUOTE (Pepito 17 @ 30/4/2023, 11:43) 
Intendevo che valore ne ricaviamo come marxisti-leninisti. Sono il primo a riconoscere che Gramsci è stato un grande intellettuale di sinistra, antifascista e rivoluzionario. Ma il suo principale contributo, cioè la teoria dell'egemonia culturale, rientra nel filone idealistico, non in quello materialistico. Non ha alcun senso conquistare l'egemonia nella sovrastruttura culturale se la struttura economica rimane capitalista. Avrebbe avuto senso se avesse parlato di conquistare l'egemonia nel proletariato. Ma non è quello che intendeva, lui parlava di conquistare l'egemonia culturale nella società borghese prima della conquista del potere e questa è un'assurdità, come la storia d'Italia ha ampiamente dimostrato. La sovrastruttura culturale di una società è sempre il riflesso dei rapporti di produzione, se questi non cambiano nessun cambiamento nella cultura dominante è possibile.

Gramsci si augurava un' alleanza tra intellettuali e popolo che non c' è nel capitalismo, se sia stato un' idealista o un realista da questo punto di vista è un' altro discorso, per arrivare al comunismo c' è bisogno comunque di qualcuno che guidi lo stato almeno inizialmente,quindi le sue teorie non sono slegate dalla realtà,la sua visione di stato è concreta e anche in gran parte riferita al caso italiano spiega le modifiche e le transizioni che ci possono essere tra uno stato borghese e uno socialista,non è quello che ha fatto in fondo anche Marx?
 
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view post Posted on 30/4/2023, 11:03

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Gli intellettuali non sono una classe autonoma, esisteranno sempre intellettuali borghesi e intellettuali proletari. Ma finché la borghesia mantiene il potere (e cioè detiene i mezzi di produzione) l'egemonia culturale nella società per definizione sarà della borghesia e quindi degli intellettuali borghesi.
 
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view post Posted on 30/4/2023, 11:08
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QUOTE (Pepito 17 @ 30/4/2023, 12:03) 
Gli intellettuali non sono una classe autonoma, esisteranno sempre intellettuali borghesi e intellettuali proletari. Ma finché la borghesia mantiene il potere (e cioè detiene i mezzi di produzione) l'egemonia culturale nella società per definizione sarà della borghesia e quindi degli intellettuali borghesi.

gli intellettuali borghesi sono anch' essi dei dominati della classe dominante,per questo adattano le loro idee alla situazione contingente, quendo questo gioco a loro non conviene più possono diventare alleati del proletariato
 
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view post Posted on 30/4/2023, 11:20

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Se i vecchi intellettuali borghesi passano al proletariato, la borghesia ingaggerà nuovi intellettuali borghesi e l'egemonia culturale resterà della borghesia. Che la sovrastruttura debba riflettere la struttura è una legge ineluttabile.
 
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view post Posted on 30/4/2023, 15:07
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Struttura e sovrastruttura sono in rapporto dialettico (e non meccanico).
 
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