Comunismo - Scintilla Rossa

Estratti dalle Opere, Andrej Ždanov

« Older   Newer »
  Share  
Klim Voroshilov
view post Posted on 1/11/2011, 22:40




Premessa: questi estratti dalle Opere del compagno Zdanov, ad eccezione dell'ultimo (citato in www.marxists.org/archive/dunayevska...sts-falsify.htm), provengono dal seguente indirizzo: http://marxism.halkcephesi.net/zhdanov/index.htm ; la traduzione è mia; mi scuso in anticipo per eventuali errori.

K. V.




Contro il nichilismo nazionale e il cosmopolitismo



La cooptazione dell'idea di "governo unico mondiale" dell'intellighenzia borghese da parte di un gruppo di sognatori e pacifisti, è usata non solo come uno strumento di pressione per il disarmo ideologico dei popoli, che si battono per la loro indipendenza da ingerenze da parte della direzione dell'imperialismo americano, ma anche come uno slogan espressamente opposto all'Unione Sovietica, che costantemente difende il principio di una vera parità di diritti e la tutela dei diritti di sovranità di tutti i popoli, grandi e piccoli.

(citato in Il cosmopolitismo borghese e il suo ruolo reazionario di F. Chernov)

www.cyberussr.com/rus/chernov/chernov-mirovaya-e.html

***



La decadenza dell'arte e della letteratura borghese imperialista



Che cosa può scrivere l'autore borghese, che cosa può sognare, quale ispirazione può animare i suoi pensieri, quando può può trarre la sua ispirazione, quando l'operaio nel paese capitalista è incerto del domani, quando non sa se avrà lavoro il giorno successivo, quando il contadino non sa se domani lavorerà sul suo appezzamento di terreno o se sarà cacciato via da esso dalle crisi del capitalismo, quando l'intellettuale è senza lavoro oggi e non sa se otterrà il lavoro domani?

Che cosa può scrivere l'autore borghese, quale fonte di ispirazione ci può essere per lui, quando il mondo, da un giorno all'altro, può essere di nuovo gettato nel baratro di una nuova guerra imperialista?

Lo stato attuale della letteratura borghese è tale che essa non è più in grado di creare grandi opere d'arte. La decadenza e la dissoluzione della letteratura borghese, derivante dal collasso e dalla decadenza del sistema capitalista, rappresentano il tratto caratteristico, la peculiarità caratteristica dello stato della cultura borghese e della letteratura borghese nel momento attuale. Passati per non tornare più sono i tempi in cui la letteratura borghese, riflettendo la vittoria della società borghese sul feudalesimo, era in grado di creare le grandi opere del periodo in cui il capitalismo era fiorente. Ora tutto sta degenerando - temi, talenti, autori, eroi.

Nel terrore mortale della rivoluzione proletaria, il fascismo sta scatenando la sua vendetta sulla civiltà, volgendo indietro l'umanità verso i periodi più orribili e barbari della storia, bruciando nel falò e distruggendo barbaramente le opere delle più grandi menti.

Caratteristiche della decadenza e della decomposizione della cultura della borghesia sono le orge di misticismo e superstizione, la passione per la pornografia. Le "celebrità" della letteratura della borghesia - di quella borghesia che ha venduto la sua penna al capitale - sono ormai ladri, segugi della polizia, prostitute, teppisti.

Tutto ciò è caratteristico di quella parte della letteratura borghese che sta cercando di nascondere il decadimento della società borghese, che sta vanamente cercando di dimostrare che nulla è accaduto, che tutto va bene nello "Stato di Danimarca", che nulla è ancora marcio nel loro sistema del capitalismo. Alcuni rappresentanti della letteratura borghese che percepiscono lo stato delle cose più acutamente sono assorti nel pessimismo, nel dubbio del domani, nell'elogio delle tenebre: essi esaltano il pessimismo come la teoria e la pratica dell'arte. E solo una piccola parte - gli scrittori più onesti e lungimiranti - stanno cercando di trovare una via d'uscita lungo altre strade, in altre direzioni, per legare il loro destino con il proletariato e la sua lotta rivoluzionaria.

(tratto da Saggi su letteratura, filosofia, e musica, pagine 10-11)

***



La lotta ideologica contro la decadenza occidentale



... Oggi sotto la bandiera della lotta "ideologica" contro il marxismo vengono mobilitate grandi riserve. Vengono reclutati gangsters, ruffiani, spie, ed elementi criminali. Permettetemi di prendere a caso un esempio recente. Come abbiamo riportato alcuni giorni fa nell'Izvestia, la rivista Les Temps Modernes, edita dall'esistenzialista Sartre, loda con qualche nuova rivelzione un libro dello scrittore Jean Genet, Il Diario di un Ladro, che inizia con le parole: "Tradimento, furto, e omosessualità - questi saranno i miei temi chiave. Esiste un collegamento organico tra il mio gusto per il tradimento, l'occupazione del ladro, e le mie avventure amorose." L'autore conosce evidentemente la mia attività. Le commedie di questo Jean Genet vengono presentate con molto sfarzo sul palcoscenico parigino e lo stesso Jean Genet è inondato con inviti a visitare l'America. Tale è l'"ultima parola" della filosofia borghese.

Ma l'esperienza della nostra vittoria sul fascismo ha già mostrato in quale vicolo cieco la filosofia idealistica ha portato intere nazioni. Ora essa appare nel suo nuovo, disgustosamente brutto carattere che riflette tutta la profondità, la bassezza, e l'odiosità della decadenza borghese. Ruffiani e criminali depravati come filosofi - questo è davvero il limite del decadimento e della rovina. Tuttavia, queste forze hanno ancora vita, sono ancora capaci di avvelenare la coscienza delle masse.


* * *




Nella nostra società sovietica dove le classi antagoniste sono state liquidate, la lotta tra il vecchio e il nuovo, di conseguenza, lo sviluppo dall'inferiore al superiore, ha luogo, non nella forma di una lotta tra classi antagoniste e cataclismi, come fa sotto il capitalismo, ma nella forma di critica e autocritica, che è l'autentica forza motrice del nostro sviluppo, il potente strumento nelle mani del partito. Questa è senza dubbio una nuova forma di movimento, un nuovo tipo di sviluppo, una nuova legge dialettica.

(Pubblicato in Questioni di filosofia, n. 1, 1947; anche in Bolshevik, n. 16, 30 agosto, 1947.)

Edited by Sandor_Krasna - 5/12/2014, 18:22
 
Top
Mikoyan89
view post Posted on 27/10/2012, 16:50




CITAZIONE
Nella nostra società sovietica dove le classi antagoniste sono state liquidate, la lotta tra il vecchio e il nuovo, di conseguenza, lo sviluppo dall'inferiore al superiore, ha luogo, non nella forma di una lotta tra classi antagoniste e cataclismi, come fa sotto il capitalismo, ma nella forma di critica e autocritica, che è l'autentica forza motrice del nostro sviluppo, il potente strumento nelle mani del partito. Questa è senza dubbio una nuova forma di movimento, un nuovo tipo di sviluppo, una nuova legge dialettica.

Ho un dubbio.Ne "Il Termidoro Kruscioviano" di Ubaldo Buttafava l'Autore afferma che nell'URSS socialista emersero due linee di pensiero differenti,l'una sostenuta da Stalin che poneva al centro dell'edificazione del Comunismo la lotta di classe,e un'altra che invece la metteva in secondo piano o addirittura la negava.

cit.<<...Emerge dunque evidente dalla documentazione,che mentre la tesi di J.Stalin,viene avvolta da una cortina fuomgena (con altisonanti affermazioni sulla vigilanza del Partito contro i nemici,sul ruolo della critica e dell'autocritica,sulla necessità fondamentale del lavoro ideologico),si tace sulla teoria della lotta di classe.>>

E' molto probabile che io abbia preso un abbaglio,ma è possibile che il discorso di Zdanov che ho citato sia di fatto una negazione della lotta di classe nel socialismo,che sicuramente c'è stata,mentre preferisce parlare di critica e di autocritica?
 
Top
Klim Voroshilov
view post Posted on 27/10/2012, 17:57




CITAZIONE
E' molto probabile che io abbia preso un abbaglio,ma è possibile che il discorso di Zdanov che ho citato sia di fatto una negazione della lotta di classe nel socialismo,che sicuramente c'è stata,mentre preferisce parlare di critica e di autocritica?

Zdanov si riferisce qui al fatto che le classi antagoniste erano ormai scomparse nell'URSS; esistevano, è vero, delle classi, come operai e colcosiani, ma erano classi alleate ed unite nel cammino verso il comunismo. Tuttavia, permangono pur sempre i residui della vecchia ideologia borghese nella mentalità della popolazione; compito del potere sovietico è di estirpare questi rimasugli. In questo senso, la lotta di classe continua anche nel socialismo, sul fronte interno. Questo Zdanov lo sapeva bene, com'è attestato dalle seguenti dichiarazioni (tutti i corsivi sono miei):

“Che cosa c’è di comune fra questa poesia e gli interessi del nostro popolo e del nostro stato? Proprio nulla. L’opera dell’Akhmatova è l’espressione di un lontano passato; essa è estranea alla realtà sovietica contemporanea e non può venir tollerata sulle pagine delle nostre riviste. La nostra letteratura non è una impresa privata destinata a soddisfare i vari gusti del mercato letterario. Noi non siamo affatto obbligati a far posto, nella nostra letteratura, a gusti e costumi che non hanno nulla in comune con la morale e le qualità del popolo sovietico. Che cosa possono dare di istruttivo alla nostra gioventù le opere dell’Akhmatova? Nulla, se non del male. Queste opere possono soltanto seminare lo sconforto, la demoralizzazione, il pessimismo, l’aspirazione a evadere dai problemi essenziali della vita sociale, ad abbandonare l’ampia via della vita e dell’attività sociale per il ristretto piccolo mondo delle esperienze individuali. Come si può affidar loro l’educazione della nostra gioventù?! Eppure, si sono pubblicate con gran sollecitudine le cose dell’Akhmatova su Zviezdà e su Leningrad e perfino in volume. E’ stato un grosso errore politico.
Non è un caso che, in conseguenza di ciò, sulle riviste di Leningrado abbiano cominciato ad apparire le opere di altri scrittori che stanno scivolando nell’assenza di ogni ideologia e nel decadentismo. Alludo ad opere come quelle di Sadofiev e della Komissarova. In alcuni dei loro versi, Sadofiev e la Komissarova hanno incominciato a riecheggiare l’Akhmatova, a coltivare gli atteggiamenti di sconforto, di tristezza e di solitudine, tanto cari all’anima dell’Akhmatova.
Non occorre dire che simili atteggiamenti o l’apologia di simili atteggiamenti possono esercitare soltanto un influsso negativo sulla nostra gioventù, possono avvelenarne la coscienza con il soffio mefitico della mancanza di un’ideologia, dell’apoliticità, dello sconforto.
(Rapporto sulle riviste «Zviezdà» e «Leningrad»)

“Sapete che il Comitato Centrale del partito ha scoperto, negli ultimi tempi, dei fatti inammissibili di insufficienza ideologica e di apoliticità nella nostra letteratura e nella nostra arte. Noi conosciamo bene la natura di questa insufficienza ideologica. Sono quelle sopravvivenze del capitalismo nella coscienza degli uomini che noi dobbiamo ancora vincere ed estirpare. Le ultime risoluzioni del Comitato Centrale del P.C. (b) dell’U.R.S.S., sui problemi del lavoro politico-ideologico, hanno avuto lo scopo di rafforzare l’intransigenza bolscevica verso le deviazioni ideologiche di qualsiasi genere e di portare a un livello nuovo, più elevato, tutti i mezzi della nostra cultura socialista: la stampa, l’agitazione e la propaganda, la scienza, la letteratura e l’arte. Abbiamo bisogno di un maggior numero di film di alto livello ideologico e artistico, di opere letterarie, teatrali, ecc.
Un’importanza particolarmente grande ha l’educazione politica della nostra giovane generazione. Il regime sovietico non può tollerare un’educazione della gioventù priva di orientamento ideologico, improntata all’indifferenza politica. E’ necessario difendere la gioventù dalle deleterie influenze estranee e organizzare la sua educazione e istruzione nello spirito dell’ideologia bolscevica. Solo così si può educare la schiera ardita dei costruttori del socialismo, fiduciosi nel trionfo della nostra causa, attivi, impavidi dinnanzi a tutte le difficoltà, pronti a sormontare tutti gli ostacoli.”
(Il XXIX anniversario della grande rivoluzione socialista d’ottobre)

“Bisogna affrettarsi a ricuperare il tempo perduto. I nostri compiti non possono attendere. La luminosa vittoria che il socialismo ha riportato nella grande guerra patria, e che è anche una luminosa vittoria del marxismo, è come un osso nella gola degli imperialisti. Oggi, il centro della lotta contro il marxismo si è trasferito in America e in Inghilterra. Tutte le forze dell’oscurantismo e della reazione sono oggi al servizio della lotta contro il marxismo. Per armare la filosofia borghese, serva della democrazia del dollaro e della bomba atomica, vengono riesumati e riadoperati i più consunti ritrovati dell’oscurantismo e del clericalismo, il Vaticano e la teoria razzista, il nazionalismo sfrenato e la più sorpassata filosofia idealistica, la venale stampa gialla e la corrotta arte borghese. Ma le forze, a quanto pare, non bastano. Sotto la bandiera della lotta «ideologica» contro il marxismo, si reclutano oggi delle riserve sempre più larghe. Vengono arruolati i gangster, i lenoni, le spie, i delinquenti comuni. Voglio fare un esempio recente. Come il giornale Izvestia ha comunicato in questi giorni, la rivista Temps Modernes, diretta dall’esistenzialista Sartre, ha esaltato come una nuova rivelazione l’opera dello scrittore giallo Jean Genet, Il diario di un ladro, che comincia nel seguente modo: «Il tradimento, il furto e l’omosessualità: ecco i miei argomenti fondamentali. Esiste un legame organico tra l’attrazione che provo per il tradimento, le imprese ladresche e le mie avventure amorose». L’autore, evidentemente, sa il fatto suo. Le opere teatrali di questo Jean Genet vengono rappresentate con gran chiasso sulle scene parigine, mentre egli viene insistentemente inviato in America. Questa è l’«ultima parola» della filosofia borghese.
L’esperienza della nostra vittoria sul fascismo ci ha già dimostrato in quale vicolo cieco la filosofia idealistica ha condotto interi popoli. Oggi essa si presenta nella sua nuova natura, sudicia e ripugnante, che dimostra l’abisso, la bassezza e la meschinità in cui è caduta la borghesia. I lenoni e i delinquenti comuni nella filosofia: è questo davvero il limite del crollo e della decomposizione. Tuttavia queste forze sopravvivono ancora, sono ancora capaci di avvelenare la coscienza delle masse.
(Intervento nella discussione sulla storia della filosofia dell’Europa occidentale di G. F. Alexandrov)

“I compositori sovietici hanno dei compiti di responsabilità al più alto grado. Il principale, è sviluppare e perfezionare la musica sovietica. L’altro consiste nel difendere la musica sovietica contro l’intrusione degli elementi della decadenza borghese. Non bisogna dimenticare che l’U.R.S.S. è attualmente l’autentica depositaria della cultura musicale universale, come anche in tutti gli altri campi è il baluardo della civiltà e della cultura umana contro la decadenza borghese e la decomposizione della cultura. Bisogna aspettarsi che alle influenze borghesi venute da oltre frontiera facciano eco delle sopravvivenze del capitalismo nella coscienza di qualche rappresentante dell’intellettualità sovietica, dove si traducono in sforzi di una folle leggerezza per barattare i tesori della musica sovietica con lo stracciume dell’arte borghese contemporanea. Così, non è solo l’orecchio musicale, ma anche l’orecchio politico dei compositori sovietici che deve essere più sensibile. I vostri legami con il popolo devono essere più stretti che mai. Dovete tendere alla critica un orecchio molto attento. Dovete seguire i processi che si sviluppano nell’arte occidentale.
(Intervento alla Conferenza dei musicisti sovietici)

Il gruppo di Zdanov era in lotta con i futuri revisionisti (Krusciov, Malenkov, Beria), i quali spalleggiarono il suo assassinio e distrussero l'organizzazione di partito di Leningrado ("affare di Leningrado", 1949-50), per eliminare i suoi collaboratori.
 
Top
Klim Voroshilov
view post Posted on 27/10/2012, 19:19




Inoltre, Zdanov parla poi della critica ed autocritica. Ma che cosa sono, di preciso, la critica e l'autocritica? Così risponde G. Teriaiev:

“Nelle condizioni create dal socialismo si manifesta una nuova legge per mettere in evidenza e risolvere le contraddizioni: lo Stato e la sua forza essenziale, il Partito comunista, mettono coscientemente in luce le contraddizioni dello sviluppo della società sovietica, il contrasto tra i nuovi compiti, il nuovo contenuto, i nuovi bisogni dello sviluppo e le forme d’attività ormai superate.
«Il nostro progresso — dice Stalin — si attua attraverso la lotta, attraverso lo sviluppo delle contraddizioni, attraverso la eliminazione di queste contraddizioni, attraverso il chiarimento e la liquidazione di queste contraddizioni».
Stalin ha dato una definizione scientifica della critica e dell’autocritica, come di una delle forze motrici più importanti della società sovietica, come di una forma particolare per mettere in luce e risolvere le contraddizioni tra il nuovo e l’antico nella società socialista. Egli insegna che, senza una critica e un’autocritica audace ed energica, ogni passo avanti è impossibile.
In tutti i campi della vita sociale, la critica e l’autocritica rivelano nuove fonti per accelerare il ritmo di sviluppo della società sovietica nel suo progresso verso il comunismo.
Secondo la definizione di Stalin, l’emulazione socialista è la espressione «... dell’autocritica rivoluzionaria pratica delle masse, appoggiata dall’iniziativa creatrice di milioni di lavoratori».
La lotta contro la stagnazione, l’abitudine, i metodi e le norme di lavoro superati, lotta in cui il nuovo trionfa, s’è manifestata con forza particolare nel movimento stakanovista.”
(Le forme di sviluppo della società socialista)

Come insegna Stalin (cfr. Un anno di grande svolta), l'autocritica è una forma di lotta contro il burocratismo; ed anche questo è dimostrato egregiamente dalla prassi zdanoviana, uno dei cui temi principali è precisamente la lotta contro la sclerotizzazione burocratica delle organizzazioni.
 
Top
Mikoyan89
view post Posted on 28/10/2012, 11:40




Grazie,speravo in una risposta di questo tenore. Quindi se ho ben capito,la lotta di classe continua nel socialismo non solo sotto forma di lotta alle deviazioni politiche di "sinistra" o di "destra" (ad esempio contro Trotsky e Bukharin),contro i traditori,gli opportunisti,ma anche e sopratutto sul piano culturale e di conseguenza come lotta sul piano artistico affinchè la Borghesia dei paesi capitalisti,o quello che ne rimane nella società socialista,non possa più influenzare il popolo sul piano teorico...E questa lotta si combatte con lo strumento della critica e dell'autocritica. Giusto?
 
Top
view post Posted on 28/10/2012, 12:30
Avatar

compagno

Group:
Founder
Posts:
15,565
Location:
Comunismo . Scintilla Rossa

Status:


Scusate l'O.T., ma queste sono le discussioni che nessun altro forum che io conosca può vantare!
 
Top
Klim Voroshilov
view post Posted on 28/10/2012, 13:29




CITAZIONE
Grazie,speravo in una risposta di questo tenore. Quindi se ho ben capito,la lotta di classe continua nel socialismo non solo sotto forma di lotta alle deviazioni politiche di "sinistra" o di "destra" (ad esempio contro Trotsky e Bukharin),contro i traditori,gli opportunisti,ma anche e sopratutto sul piano culturale e di conseguenza come lotta sul piano artistico affinchè la Borghesia dei paesi capitalisti,o quello che ne rimane nella società socialista,non possa più influenzare il popolo sul piano teorico...E questa lotta si combatte con lo strumento della critica e dell'autocritica. Giusto?

Esattamente. Alla lotta sul fronte culturale si affianca poi quella contro la burocrazia. Quest'ultima, è vero, non è possibile liquidarla immediatamente; occorre tuttavia condurre una lotta decisa in questa direzione. Particolarmente significativo, a proposito della conduzione di questa lotta negli ultimi anni dell'era staliniana, è, oltre ai discorsi di Zdanov, la parte finale, dedicata al partito, del rapporto di Malenkov al XIX Congresso del PCUS, scritta in collaborazione con Stalin. Le due lotte, quella antiburocratica e quella ideologica e culturale, non sono prive di legami reciproci, come Zdanov rilevò già nel 1934:

“Estirpare le sopravvivenze del capitalismo nella coscienza del popolo, significa lottare contro tutti i resti dell’influenza borghese sul proletariato, contro il rilassamento, la frivolezza, la fannulloneria, l’indisciplina e l’individualismo piccolo-borghese, l’avidità e la mancanza di coscienza nei riguardi della proprietà collettiva.”
(Discorso al I Congresso degli scrittori sovietici)

Colgo l'occasione per dire che, di tutti i passi di Zdanov qui tradotti, è ora disponibile una traduzione migliore ed originale, presente nel testo integrale dei vari discorsi che digitalizzai durante l'estate appena passata.
 
Top
view post Posted on 17/11/2012, 18:52
Avatar

Conducător

Group:
Member
Posts:
137
Location:
Firenze

Status:


Questa discussione mi ha incuriosito, voglio approfondire la mia conoscenza dello Zhdanovismo, le cui teorie sono quantomai attualissime e piene di significato. Ce ne dovremo servire come di un tesoro per costruire il socialismo in Italia. Altro che Moccia e Fabio Volo! (scusate l'eventuale O.T.)
 
Contacts  Top
VOSTOK
view post Posted on 17/11/2012, 19:02




CITAZIONE (Fiero Maoista @ 17/11/2012, 18:52) 
Questa discussione mi ha incuriosito, voglio approfondire la mia conoscenza dello Zhdanovismo, le cui teorie sono quantomai attualissime e piene di significato. Ce ne dovremo servire come di un tesoro per costruire il socialismo in Italia. Altro che Moccia e Fabio Volo! (scusate l'eventuale O.T.)

Ad oggi ancora nessuno e' arrivato al punto di seguire gli insegnamenti di Moccia e Fabio Volo per costruire il socialismo :) Scusate l' OT.
 
Top
view post Posted on 17/11/2012, 21:09
Avatar

Conducător

Group:
Member
Posts:
137
Location:
Firenze

Status:


CITAZIONE
Ad oggi ancora nessuno e' arrivato al punto di seguire gli insegnamenti di Moccia e Fabio Volo per costruire il socialismo

Avevo nominato quei due per esaltare la grandezza di Zhdanov, contrapponendola alle porcherie letterarie scritte appunto da Moccia e Volo. :) scusate l'OT (ma siamo sicuri che i nostri siano proprio proprio degli OT?)
 
Contacts  Top
view post Posted on 18/11/2012, 00:37
Avatar

compagno

Group:
Founder
Posts:
15,565
Location:
Comunismo . Scintilla Rossa

Status:


Sì.
 
Top
10 replies since 1/11/2011, 22:40   545 views
  Share