Comunismo - Scintilla Rossa

L'insurrezione armata, A. Neuberg

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Public Enemy
view post Posted on 29/11/2012, 16:00 by: Public Enemy




Introduzione

L'insurrezione armata è la forma più alta della lotta politica del proletariato.
La condizione essenziale del suo trionfo è che gli elementi de¬terminanti del proletariato siano pronti a sostenere una lotta ar¬mata implacabile per rovesciare il potere politico delle classi domi¬nanti, e che esista inoltre un grande partito comunista, ideologi¬camente e organicamente coerente, forte della teoria leninista e idoneo a condurre la lotta delle masse.
Non appena un desiderio elementare e irresistibile di lotta animi le masse, non appena milioni e milioni d'uomini abbiano preso coscienza dell'"impossibilità di continuare a vivere come prima" e siano disposti a qualunque sacrificio, dovere del Partito comunista è di condurli sapientemente sulle posizioni essenziali di combattimento, di scegliere oculatamente l'ora in cui verrà sfer¬rato l'attacco al potere governativo costituito e di dirigere politi¬camente e militarmente la battaglia durante l'insurrezione vera e propria.
"L'insurrezione è un'arte come è arte la guerra e, come ogni arte, è subordinata a certe regole la cui dimenticanza conduce alla rovina il partito che si sia reso colpevole di averle trascurate." La storia delle lotte armate del proletariato, nonostante la lezione della rivoluzione d'Ottobre e le notevoli opere di Marx, Engels e Lenin sull'insurrezione, dimostra che i vari partiti comunisti non hanno ancora imparato l'arte dell'insurrezione.
La tattica dell'insurrezione armata è una materia la cui cono¬scenza è estremamente difficile. Il Partito sarà in grado di con¬durre opportunamente la lotta armata delle masse soltanto a patto che ciascuno dei suoi aderenti assimili i principi essenziali di questa tattica.
Lo studio della tattica insurrezionale deve avere per fonda¬mento l'esperienza storica, soprattutto l'esperienza delle lotte armate del proletariato nel corso degli ultimi decenni. Solo lo stu¬dio completo delle insurrezioni che si sono verificate in questi ultimi tempi in tutte le parti del mondo offrirà la chiave dei prin¬cipali fattori di quest'arte originale. Soltanto lo studio della ricca esperienza realizzata dalle lotte armate del proletariato permet¬terà di approfondire i principi essenziali della tattica e della stra¬tegia delle insurrezioni e di evitare in futuro gli errori del passato.
Risulta che molte sezioni dell'I.C. non hanno ancora dedi¬cato sufficiente attenzione allo studio delle insurrezioni proleta¬rie e della tattica insurrezionale in genere. Ci sembra che non sia stato neppure intrapreso come si conviene lo studio delle opere di Lenin sull'argomento, nonostante il fatto che vi si possa ritro¬vare, oltre ai vari problemi della strategia e della tattica della lotta armata proletaria per la presa del potere, tutto il concen¬trato d'esperienza di tre rivoluzioni russe e gran parte dell'espe¬rienza delle battaglie rivoluzionarie dell'Occidente. Lenin risponde a tutti i più gravi interrogativi della preparazione e dell'organiz¬zazione della rivoluzione proletaria.
Lo studio dell'esperienza insurrezionale e della tattica della lotta armata in genere risulta impossibile senza una buona cono¬scenza delle opere di Lenin, lo stratega e il tattico geniale della lotta armata del proletariato che ci ha lasciato di quella lotta una ricca esperienza sistematizzata.
Senza parlare dell'accanita lotta politica quotidiana condotta dalla borghesia, con l'ausilio della socialdemocrazia, contro il pro¬letariato rivoluzionario, contro il Partito comunista, sua avan¬guardia, e contro le organizzazioni proletarie o semiproletarie (contadini) poste sotto la sua influenza, le classi dirigenti di ogni paese hanno svolto e continuano a svolgere un lavoro immane per sfruttare a proprio vantaggio l'esperienza della lotta armata del proletariato e delle rappresaglie condotte contro le insurrezioni proletarie: oggi non v'è governo borghese (e non soltanto bor¬ghese) che non disponga di considerazioni bell'e pronte fondate su questa esperienza, di industrie già organizzate, di piani d'azione già predisposti in vista dell'eventualità di un intervento armato di parte operaia. La borghesia, per accomunare tutte le sue espe¬rienze in fatto di lotta contro il proletariato rivoluzionario, con¬voca congressi internazionali (convegno poliziesco a Washington nel 1925, ecc.). Si pubblica una massa ingente di manuali e di istruzioni ufficiali per insegnare alla polizia e all'esercito la tattica della lotta antinsurrezionale, si predispongono piani diabolici che prevedono l'impiego di tutto l'arsenale dei moderni armamenti, compresi gli ordigni chimici, contro il proletariato rivoluzionario, nell'eventualità di una sollevazione dei proletari, armi in pugno, contro il regime sociale esistente.
La borghesia di tutto il mondo, non fidandosi interamente del¬l'esercito permanente e della polizia in armi da impiegare contro il proletariato in una situazione schiettamente rivoluzionaria, or¬ganizza alacremente una vera e propria armata controrivoluzio¬naria (organizzazioni volontarie, associazioni studentesche parami¬litari, squadre fasciste, leghe di difesa d'ogni sorta, circoli mili¬tari di fabbrica, ecc.) per la tutela dell'ordine costituito.
Allo scopo di sottrarre la polizia all'influenza di una popo¬lazione a tendenze rivoluzionarie, in certi paesi, in Germania per esempio, vengono creati a spese dell'erario, ai margini dei grossi centri industriali, quartieri residenziali destinati ad accogliere gli agenti e le loro famiglie. Altri poliziotti vengono addirittura acquartierati in caserme, inquadrati militarmente, dotati degli armamenti più moderni (auto blindate, carri armati, aerei, mi¬tragliatrici, artiglieria, gas, ecc.). Scopo di tutti questi provvedi¬menti di militarizzazione è la trasformazione della polizia in una forza per quanto possibile sicura da utilizzare nella lotta contro gli operai rivoluzionari.
Per quanto riguarda l'esercito, le classi dirigenti posseggono un sistema complesso inteso al mantenimento di una disciplina che assicuri in modo certo l'impiego efficace dei soldati in fun¬zione antinsurrezionale.
Le classi dominanti si preparano febbrilmente alle future lotte di classe decisive, sfruttando a tal fine, sotto ogni aspetto, l'espe¬rienza degli scontri passati. Il proletariato, e soprattutto la sua avanguardia, il Partito comunista, non deve quindi perdere di vista questa esperienza.
Viviamo nell'epoca delle guerre imperialiste e delle rivoluzioni proletarie. Mentre, da un lato, la borghesia imperialista interna¬zionale, impegnata in una guerra sistematica di sterminio ai danni del proletariato rivoluzionario, prepara furiosamente nuovi atti di brigantaggio per la spartizione del mondo e predica la crociata contro l'URSS, unico stato proletario dell'universo, giovandosi dell'ausilio della socialdemocrazia internazionale, dall'altro il pro¬letariato rivoluzionario, alleato dei contadini lavoratori e dei mi¬lioni di schiavi coloniali entrati in lotta rivoluzionaria contro l'imperialismo e la reazione indigena, dedica sempre più le nuove energie e i propri sforzi alla preparazione della mina rivoluzionaria che farà saltare in aria il vecchio mondo. L'umanità sta precipitando verso grandiosi scuotimenti sociali.
Le condizioni degli scontri rivoluzionari decisivi stanno ma¬turando di pari passo con l'inasprimento degli antagonismi tra i vari gruppi capitalisti e dell'antagonismo tra questi ultimi e l'URSS, focolaio della rivoluzione proletaria mondiale.
Nonostante la stabilizzazione temporanea del capitalismo (o forse grazie a tale stabilizzazione), è possibile e verosimile che la guerra civile dichiarata (l'inizio della rivoluzione) cominci nei vari paesi prima della prossima guerra imperialista contro il paese della dittatura del proletariato. Ma la guerra imperialista e la guerra contro l'URSS rendono la rivoluzione inevitabile nella maggior parte degli stati.
L'influenza del fattore militare nella rivoluzione è immensa. "Soltanto la forza può risolvere i grandi problemi storici, e la forza organizzata è, nella lotta contemporanea, l'organizzazione militare."
Durante la rivoluzione ogni comunista è un soldato della guerra civile e un dirigente della lotta armata delle masse. Nel preparare intensamente e minuziosamente, giorno per giorno, la mobilitazione rivoluzionaria dei lavoratori, educandoli al rovescia¬mento del dominio imperialista, i comunisti di tutti i paesi de¬vono oggi, in una situazione che non è immediatamente rivolu¬zionaria, prepararsi coscienziosamente al loro ruolo di dirigenti della futura insurrezione del proletariato. Lo studio dell'arte mi¬litare e, in particolare, dell'esperienza delle lotte armate del pro¬letariato nei vari paesi, lo studio dei problemi militari dell'insur¬rezione, la propaganda dell'idea dell'insurrezione armata delle masse operaie, soprattutto nell'epoca presente, in cui s'annuncia il nuovo balzo del movimento rivoluzionario del proletariato e dei popoli oppressi d'Oriente, costituiscono il compito di ciascun partito comunista, un compito di cui sarebbe impossibile esagerare l'importanza.
"Ricordiamoci che s'avvicina il momento della lotta delle masse. Sarà l'insurrezione armata. Il partito del proletario co¬sciente deve fare il suo dovere in questo grande scontro!"
 
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