Viaggio nella Korea del nord, le mirabolanti (dis)avventure...

Questo sarà un topic che aggiornerò poco alla volta perchè francamanete non ho la minima voglia di scrivere nulla, lo faccio perchè lo trovo doveroso visto che io per primo sarei stato interessato a conoscere il più possibile un posto simile prima di andarci da chi ci è già stato.
Cominciamo col dire che sono andato con un'agenzia il cui acronimo è ypt, non scrivo il nome intero per evitare smaccata pubblicità (positiva o negativa del caso) ma per chi vorrà cercare info più dettagliate sicuramente arriverà a trovarsela da solo. Teoricamente era l'agenzia che offriva il costo più basso. All'atto pratico durante il viaggio sono saltati fuori un sacco di extra per cui adesso sono un attimino col portafogli vuoto. Nella reclame (parola quasi dialettale che da me si usa per dire pubblicità) del tour spacciavano come altamente probabile la possibilità di vedere una parata militare. In realtà quando andai all'ambasciata della RPDC a Roma mi fu già detto che quasi sicurametne non ci si sarebbe stata, preparativi a riguardo erano molto più probabili per la festa del partito in ottobre. Tuttavia il tour operator ha sempre continuato sulla stessa linea alimentando le mie speranze che puntualmente sono state disattese. E se uno come me attraversa l'orbe terracqueo lo fa per cercare l'esaltazione suprema di una parata militare cazzuta come in Europa non se ne vede più dai tempi in cui le svastiche titaneggiavano sui marmi delle piazze.
Altro disappunto che devo muovere all'agenzia è in merito al concerto dei Laibach. Non è che io sia uno che non si perderebbe un loro concerto, ma di certo sono uno che non si perderebbe un loro concerto in Pyongyang visto il contesto musicale in cui le loro opere si inseriscono. Mi spiego meglio: nel loro look e nella loro musica hanno sempre affrontato il tema dell'influenza sulle masse delle ideologie politiche, del militarismo e di stronzate simili, per cui un loro concerto in Pyongyang ha perfettamente senso. Motivo per cui violevo assolutamente vedere una loro performance già che ero li. Ed in principio fu detto che avremmo avuto modo di assistervi (ad un prezzo extra, ma va benissimo così). Dopo di che una volta partiti ci dissero "soltanto alcuni avranno modo di andarci, vedremo di accontentare chi sarà maggiormente interessato". Dopo di che smisero di aggiornarci anche a nostre insistenti richieste, e li fu chiaro che cippa lippa. La stessa agenzia aveva organizzato un tour apposito per chi partiva solo per la RPDC solo per andare a sentire sto concerto, e tutti i posti li avevano piazzati a loro evidentemente. Per cui questo mi ha lasciato amareggiato.
Altra cosa che mi ha lasciato amareggiato è il fatto che dal primo giorno che ho messo piede in korea fino a tutt'ora che vi scrivo, sono stato male. Il cibo koreano, caratterizzato da verdure e carni dagli aromi molto (troppo) intensi e speziati (leggasi anche piccanti, agro-piccanti) non era evidentemente di gradimento per il mio stomaco e il mio intestino. Una dolorosa diarrea mi svegliava ogni mattina e mi portava a lanciarmi nel bagno della camera dell'hotel ogni sera al nostro rientro. Fortunatamente durante la giornata riuscivo a contenermi, sebbene il mio umore, la mia socievolezza e la mia salute stessa fossero davvero in pessimo stato. Gli ultimi due giorni si è aggiunta la febbre con giramenti di testa, per cui figuratevi la gioia. In aereo Pechino-Milano mi è venuto pure il raffreddore, immagino dovuto all'aria condizionata dello stesso sorbitami per 11 ore e mezza di volo.
Adesso che vi scrivo il raffreddore è la noia più grande, la febbre è scesa, i giramenti di testa sono passati, e le cagate a spruzzo si stanno poco a poco rinormalizzando sotto l'effetto taumaturgico della cucina italiana. La frutta, che in korea non s'è vista proprio, ritorna a darmi l'apporto vitaminico di cui il mio corpo necessitava. tra qualche giorno confido di essermi ripreso.
Tutto questo per contestualizzarvi il fatto che il mio viaggio è stato caratterizzato da questi elementi negativi che hanno ovviamente influito sulla mia esperienza. Ora mi sono stancato per cui riprenderò un'altra volta.

Edited by Skatered - 23/8/2015, 10:41

Anche io mi aspettavo mele, e di meleti dal treno ne ho visti. Evidentemente li riservano tutti all'esportazione e non al consumo. L'unica cosa con le mele che si trovava era sta specia di acqua sciroppata al gusto appunto di mela estremamente zuccherina e per nulla dissetante che proprio non riuscivo a mandare giù.

Questo è il visto della korea, si tratta di un foglietto a parte per cui non ti rimane nulla sul passaporto, nessuna dimostrazione che tu sia stato li, cosa che seccava un po' tutti quelli che han viaggiato con me. A me fottesega francamente, tanto poi anche il passaporto lo rinnovi, lo cambi per cui buona notte suonatori.



Ora invece qualche risposta per le domande di Giulio

Avevo letto che alla frontiera ti ritiravano la sim del telefono per dartene un'altra loro e che ritiravi tutto al tuo ritorno. avevo letto di controlli severi e scrupolosi e per questo fastidiosi. E avevo letto anche di restizioni in merito di fotografie e giri turistici.
Quando siamo passati col treno al confine della korea abbiamo dovuto aspettare credo 2h prima di ripartire per permettere che le guardie controllassero tutto il treno, che era bello lungo e affollato. Ci hanno ritirato passaporti e visti, ci hanno fatto compilare dei moduli dove dichiaravamo che cosa portavamo che fosse di nostra proprietà (senza scrivere quante mutande e calzini, ho scritto solo il numero dei bagagli, gli oggetti elettronici e le cose più importanti) e quanti soldi avessimo dietro. Dopo di che han controllato i bagagli, giusto aprirli, mostrare che c'erano vestiti e richiuderli, non han frugato o fatto chissà che controlli. Stessa cosa per telefoni e fotocamere: io mi ero portato dietro un nokia di quelli vecchi che la batteria ti dura una settimana, la guardia mi fa "hai solo questo??" alquanto incredulo, e al mio si ha alzato le spalle e fatto un sorriso capovolto come di stupore per un simile pezzente. In realtà ho rimpianto di non essermi portato dietro lo smartphone perchè una fotocamera in più con la possibilità di fare autoscatti mi avrebbe fatto molto comodo. Quando chiedevo alla gente di farmi foto in una determinata maniera non riuscivo a farmi ascoltare, la facevano sempre come cazzo volevano loro:
"per favore, mi faresti una foto col mio faccione messo in mezzo tra quelle due bandiere? Non mi interessa il corpo intero, solo faccione"
e il tizio faceva la foto a figura intera...
"per favore, mi fai una foto prendendomi metà viso e inquadrando quel palazzo intero alle spalle?"
e il tizio faceva una panoramica ancora con me a figura intera
"per favore, mi fai una foto con la statua prendendomi dalle spalle alla testa?"
ma evidentemente la gente non si capacitava di come io potessi non volere una foto a figura intera. Fatto sta che ho dovuto iniziare a farmele da solo alla cieca per essere contento, e senza potermi vedere ho fatto un lavoro migliore di quello che han fatto gli altri nonostante mi fossi addirittura messo a fare le foto a loro nella posa e nel modo che volevo io così che loro poi potessero avere un modello esatto di come la volessi per me. Tutto fu vano.
Comunque non mi hanno toccato cellulare nè fotocamera nè all'andata nè al ritorno. Non hanno fatto controlli di sorta, non so se il nostro gruppo sia stata un'eccezione o meno, ma così è stato.
Restrizioni in merito a fotografie non ce ne sono di particolari: ci è stato fatto divieto di fotografare militari e relative installazioni, divieto che esiste anche qui, l'interno del mausoleo Kumsusan dove sono conservati i corpi dei due precedenti leader, l'interno del museo della guerra e l'interno di un supermercato di pyongyang che vendeva prodotti esteri. Ma, esattamente come qui, puoi fare tutte le foto che ti pare se non ti fai sgamare. Semplice.

Per quanto riguarda gli spostamenti devi sempre avere una guida koreana al tuo fianco, non puoi muoverti liberamente come turista, questa è uan forma di tutela sia per loro che per te visto che non ti si conosce, non si sa come ti comporti e se ti succede qualcosa non sai parlare la lingua nè quali siano esattamente i costumi del luogo e quindi le cose ok e le cose "no per l'amor di Kim Il Sung non lo fare!!!"
Come città abbiamo visto oltre a Pyongyang anche Kaesong, Sariwon, Wonsan, Hamhung e un sacco di altri paesi e città che abbiamo solo attraversato e non ci siamo fermati. Puoi andare quasi dappertutto insomma, basta che la cosa sia programmata con una guida koreana.

Edited by Kalashnikoba - 24/8/2015, 08:23

Io sono entrato col treno in ingresso e sono uscito poi in aereo.
Si, il tour era tutto organizzato per tempo, ma una volta li non si è seguito l'itinerario come da programma in realtà, e facevamo in giorni diversi le cose rispetto al piano originale.
Noi abbiamo visitato in una campagna un asilo locale, la casa di una contadina, e qualcosa dei campi.
La guida dipende, nel mio gruppo c'era una che parlava bene per cui ti riuscivi a far spiegare le cose, l'altro invece capiva meno e quando facevi domande non capivi se evitava di risponderti in maniera pertinenete se perchè non aveva capito o se perchè aveva capito ma non voleva risponderti esattamente.

Siamo partiti da Pechino fino a dandong, ultima città della Cina, prima di cambiare treno e proseguire. Ma si, ci sono anche collegamenti con vladivostok, sia ferroviari che aerei a quanto ho visto. Semplicemente è più facile che un'agenzia organizzi una partenza da Pechino che non da Vladivostok per ovvi motivi di collegamenti internazionali.
A parte il viaggio di andata/ritorno per chi ha scelto il treno, non abbiamo mai utilizzato le ferrovie nei trasporti all'interno della korea, solo pullman. Per i trasporti le strade non aspettartele liscie e regolari come da noi, ma in città sono tenute bene, l'autostrada da pyongyang a kaesong non è il massimo ma essendo praticamente percorsa solo dai pullman di turisti capisco che rifarla periodicamente non sia tra le priorità. Il trasporto locale dipende dal posto, in città è regolare, in campagna non è insolito vedere la gente spostarsi sui cassoni aperti dei camion.

la transiberiana volendo arriva anche a Pechino, ed è una tratta meritevole perchè passa dalla Mongolia. E' un viaggio che avrei voluto fare anch'io ma che non ho potuto permettirmi.

Uno dei miei amici di viaggio, un tale franzoso di origine vietnamita, ad oggi l'asiatico più grasso che abbia mai visto di persona, ha caricato questo video. Lui ha fatto il viaggio corto di 5 giorni, mentre io quello di 11, però vi da un'idea di cosa abbiamo fatto.
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