Comunismo - Scintilla Rossa

Proposta di discussione in 8 punti, di Amedeo Curatoli

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 10/9/2012, 08:58

Group:
Member
Posts:
23,823
Location:
ScintillaRossa

Status:


Proposta di discussione in 8 punti



(Punti enunciati, ma che verranno studiati, approfonditi e la cui veridicità inconfutabilmente dimostrata).

1.- Antonio Gramsci è un grande rivoluzionario marxista leninista, la Terza internazionale lo volle segretario del Pcd’I. Al Congresso clandestino di Lione nel 1926 Gramsci conseguì una vittoria di dimensioni plebiscitarie su Bordiga, e il Pcd’I , da allora, sotto la leadership di Gramsci si affermò come partito bolscevico leninista. In quello stesso anno egli fu arrestato, e durante la carcerazione gli vennero inflitte torture tali che miravano a piegarlo fisicamente e moralmente, a cui oppose una resistenza disperata ed eroica durata dieci anni. Morì giovanissimo, all’età di 46 anni. Chi non tiene conto delle condizioni proibitive e del più assoluto isolamento a cui Gramsci fu assoggettato non è un marxista. Gramsci è stato una figura eroica di martire antifascista e un teorico leninista originale e profondo. E’ assolutamente comprensibile che nella trappola fascista egli abbia potuto avere una visione di tempi più lunghi (rispetto a quelli delineati nelle Tesi di Lione) della rivoluzione in Italia, per una sopravvalutazione, forse, della forza “egemonica” del fascismo. Sta di fatto però che il fascismo cadde per via insurrezionale e la rivoluzione armata antifascista mise all’ordine del giorno anche la possibilità di proseguire oltre la caduta del fascismo, verso la rivoluzione socialista (come avvenne in tutta l’Europa dell’Est).

2.- La leadership di Togliatti, dalla svolta di Salerno all’8° Congresso del Pci (1956) deve essere oggetto da parte dei marxisti leninisti di accurato studio per distruggere il mito che ancora circonda quest’uomo. Dall’8° Congresso (1956) in poi, invece, già abbiamo una vasta documentazione per dimostrare il carattere revisionista, controrivoluzionario, kruscioviano della svolta che Togliatti impresse al Pci in seguito al 20° Congresso del Pcus, svolta che egli chiamò “via italiana al socialismo”. Questa “via italiana”, mai più confutata da chi gli succedette alla guida del Pci, ha portato, via via, attraverso Longo, Berlinguer, Natta, Occhetto alla distruzione del Pci. Ma l’operazione più truffaldina e malefica compiuta da Togliatti è consistita nell’associare Antonio Gramsci alla “via italiana al socialismo”, nel farne il padre spirituale, nel ridurre Gramsci, in ultima analisi, al n° 1 del moderno revisionismo in Italia. I marxisti leninisti devono vendicare Gramsci di questa ignobile strumentalizzazione compiendo l’operazione inversa: separare definitivamente Gramsci da Togliatti. I Quaderni del Carcere devono essere ristudiati, rimeditati dai marxisti leninisti, allo scopo di confutare e respingere tutti i vergognosi falsi, forzature e –ripetiamo- strumentalizzazioni revisioniste.dei Vacca, Ragionieri, gerratana Spriano ecc che si sono messi al servizio di Togliatti nell’opera di trasfigurazione revisionista di Gramsci.

3.- Un partito marxista leninista può nascere, in Italia, solo dalle ceneri del Pdci, di Rc, del Manifesto, che hanno predicato per decenni l’antistalinismo. Queste forze politiche hanno dato dell’Urss la rappresentazione di un luogo di infamie, e in questa campagna contro il comunismo storico hanno fatto -vergognosamente- da cassa di risonanza alla propaganda borghese imperialista occidentale. Volevano “rifondare” un comunismo mai esistito, un comunismo compatibile con la cultura e l’ideologia di una piccola borghesia velleitaria, pavida e intrisa di pregiudizi. Si sono opposti alla cancellazione della parola comunismo voluta da Occhetto, ma hanno poi usato il nome e i simboli del comunismo per ritornare, di fatto, a propagandare gli inganni di una via pacifica, minimale, ingannevole, inesistente al socialismo. Le contraddizioni fra marxisti leninisti e i gruppi dirigenti di queste sunnominate forze sono di natura antagonistica, insanabile, sono come il contrasto fra rivoluzione e controrivoluzione.

4.- Prima di suonare il de profundis alla classe operaia italiana e avventurarsi in nuove “analisi di classe” i marxisti leninisti si devono distinguere, dai revisionisti e dai trotskisti, per il rigore della ricerca in questo importantissimo terreno di analisi, e poter dire una parola definitiva solo dopo seri e approfonditi studi. Questo vale anche per il mondo contadino e per le nuove figure sociali che sono emerse dalla decomposizione e imbarbarimento del capitalismo . Non bisogna mai enunciare senza dimostrare.

5.- Compito primario dei marxisti leninisti è fare un bilancio storico corretto della Rivoluzione d’Ottobre e dell’edificazione del socialismo in Urss. Stalin ha ereditato e sviluppato il leninismo, fra Lenin e Stalin vi è stata una ininterrotta linea di continuità. Il grande Georgiano è stato l’artefice, insieme al popolo multinazionale sovietico, dell’industrializzazione socialista e della collettivizzazione dell’agricoltura. Questa colossale opera di edificazione venne messa alla prova e al vaglio di una feroce guerra aggressiva su territorio sovietico che la borghesia mondiale direttamente e indirettamente ha finanziato. Tale prova è stata superata, e dalle rovine dell’invasione hitleriana l’Urss, lungi dallo sgretolarsi come era nell’auspicio dell’imperialismo, è risorta più potente di prima, economicamente, politicamente, militarmente, ed è stata d’esempio ai popoli oppressi di tutto il mondo, che hanno ridato impulso al movimento mondiale di lotta anticoloniale e per l’emancipazione, movimento mondiale ancora maggiore di quello seguito alla Rivoluzione d’Ottobre. Grazie all’esistenza dell’Urss vittoriosa, è stata possibile la creazione di Repubbliche socialiste in mezza Europa e la vittoria della Guerra rivoluzionaria in Cina. Nel bilancio storico dell’Urss vi sono due personaggi negativi, orrendi, criminali: Trotski e Krusciov. Trotski mise su una cospirazione antisovietica che non si fermò neanche di fronte alla collusione con la Gestapo hitleriana per divenire Quinta colonna in caso di aggressione nazista all’Urss. Le malefatte di questo personaggio e dei suoi uomini Zinoviev, Kamenev, Bucharin, Rikov ecc. vennero alla luce del sole in Processi pubblici celebrati a Mosca, nel 1936, 1937 e 1938, dal Tribunale Militare dell’Urss, alla presenza della stampa mondiale.
Krusciov, che nelle sue memorie ha svelato e rivendicato pienamente il suo passato trotskista (in: “Krusciov racconta” ediz. Sugar, 1970) riuscì in ciò in cui fallì Trotski. Egli è stato il cavallo di Troia che ha creato le condizioni (rivelatesi storicamente irreversibili) per distruggere dall’interno il paese dei Soviet, distruzione portata progressivamente a compimento dai suoi successori, da Breznev via via fino a Gorbaciov. Egli, che ha agito esattamente come uno strumento nelle mani dell’imperialismo, ha diffuso nel mondo l’odio e la calunnia contro l’edificatore del socialismo. Ancora oggi, l’antistalinismo è largamente diffuso finanche nella cosiddetta nuova sinistra. Noi non siamo “stalinisti”, siamo marxisti leninisti, lo stesso Stalin insorgeva contro questo termine, egli si è sempre considerato un discepolo di Lenin. La parola “stalinismo” soprattutto dopo il famigerato rapporto segreto di Krusciov passato alla Cia prima ancora che agli altri partiti comunisti, è divenuta, sia nel linguaggio borghese imperialista che in quello dei trotskisti e revisionisti, il contenitore di nefandezze di ogni genere, di delitti inspiegabili, di stragi insensate, è divenuta una parola d’ordine infamante, che si compendia, in ultima analisi, nel rifiuto del comunismo storico, nella demonizzazione del comunismo. I Processi di Mosca non sconfissero definitivamente la congiura trotskista: rimase libero di agire ancora uno della banda criminale sfuggito agli investigatori sovietici, Ezhov. Egli fu nominato Commissario del Popolo agli Affari Interni il 26 settembre 1936, e nel clima avvelenato dai sospetti indotti dalle rivelazioni dei Processi di Mosca, ebbe buon gioco, nei circa 2 anni in cui ricoprì la carica di Commissario del Popolo a confezionare false prove e a far condannare a morte centinaia di migliaia di innocenti allo scopo di screditare, indebolire, far odiare il regime sovietico, darne un’immagine di sistema in cui vigeva un terrore cieco e indiscriminato rivolto contro il popolo lavoratore e membri di partito. E’ ciò che è passato alla storia, nella propaganda kruscioviana e imperialista (a cui ha abboccato un gran numero di compagni in tutto il mondo) con l’espressione infamante di “Grandi purghe”. I verbali stenografici degli interrogatori di Ezhov da poco resi accessibili sono stati tradotti in inglese e pubblicati dallo storico statunitense Grover Furr (http://msuweb.montclair.edu/~furrg/researc...v042639eng.html). Bucharin, nelle ore che precedettero la sua esecuzione capitale, scrisse ben due lettere al Presidium del Soviet Supremo (pubblicate dalle Isvestia il 09.02.1992 e anch’esse tradotte in inglese da Grover Furr e pubblicate nel sito: http://msuweb.montclair.edu/~furrg/research/bukharinappeals ) chiedendo che gli salvassero la vita. Dichiarò di essersi amaramente pentito e di aver completamente disarmato. Ma fu l’ultima infamia della sua vita, l’ultima sua menzogna, perché non rivelò che Ezhov faceva parte della congiura e avrebbe potuto creare colossali danni (ciò che in effetti avvenne). Quindi a buon diritto si può dire che è stato Bucharin (e Trotski, ovviamente) l’artefice (gli artefici) delle cosiddette Grandi purghe.

6.- Il mondo imperialista è composto da tre entità (la Triade): Stati Uniti d’America, Europa (U.E. e Europa dell’Est ex socialista) e Giappone. Gli Usa sono l’imperialismo dominante, Europa e Giappone sono imperialismi di second’ordine che non avranno mai più un ruolo autonomo ma agiranno come ausiliari e complici dell’imperialismo dominante. La prima e la seconda guerra mondiale sono esplose nel cuore dell’Europa per motivi classicamente imperialisti, cioè per una nuova spartizione del mondo già spartito fra gruppi di paesi imperialisti contrapposti. Anche se nella Seconda guerra mondiale è stato coinvolto il paese del socialismo (l’Urss), ciò nonostante anche quella guerra ha avuto un carattere prettamente imperialista.
Oggi, i contrasti fra stati imperialisti che pure si manifestano (e sarebbe antistorico se non fosse così) non porteranno più, come per il passato, a scontri armati fra di loro. Due elementi della Triade (Europa e Giappone) non possono più aspirare a detronizzare gli Usa dal ruolo predominante perché il gap militare che hanno verso gli Usa è assolutamente incolmabile.

7-. La magistrale analisi leniniana del capitalismo nell’epoca dell’imperialismo e la legge dello sviluppo ineguale dei paesi capitalistici nell’epoca dell’imperialismo (anch’essa scoperta da Lenin), lo indussero a trarre due conclusioni: a) l’imperialismo è la vigilia della rivoluzione proletaria; b) il risvolto dell’ineguaglianza dello sviluppo dei paesi capitalistici nell’epoca dell’imperialismo conduce alla possibilità della vittoria della rivoluzione proletaria in un gruppo di paesi capitalistici o addirittura in un paese capitalistico preso singolarmente. Queste previsioni si sono rivelate scientifiche nel pieno significato del termine poiché hanno trovato puntuale conferma negli eventi storici susseguiti a queste analisi: la Prima guerra mondiale e la Rivoluzione socialista vittoriosa nella sola Russia.
Oggi l’imperialismo nel suo insieme è alla vigilia storica del suo crollo. Il dominante imperialismo Usa nel giro di pochi anni sarà scavalcato da paesi emergenti e perderà tutti i privilegi di cui ha goduto fino ad oggi per effetto del suo ruolo di iperpotenza termonucleare con basi militari disseminate su tutto il globo terrestre. Il più importante di questi privilegi è consistito nello stampare illimitatamente carta-moneta senza copertura e senza dover dar conto a nessuno. L’imperialismo statunitense avverte il declino inevitabile verso cui sta andando. Esso vede nella Cina socialista un potenziale pericolo(!) per la sicurezza (!) degli Stati Uniti.

8.- Dopo la seconda guerra mondiale la legge dello sviluppo ineguale ha agito su scala planetaria, in generale, tra l’imperialismo nel suo insieme e il resto del mondo; in particolare, fra l’anarchia dell’economia imperialistica e l’economia pianificata socialista. Anche dopo la tragedia del crollo dell’Urss e delle democrazie popolari dell’Est europeo questa legge è ancora operante. La corrente storica principale della nostra epoca è il contrasto che si va delineando fra imperialismo e paesi non-imperialisti. Si sta sviluppando, e consolidando, sotto i nostri occhi, un’Associazione di Stati che comprende la Cina, la Russia e una serie di paesi in via di sviluppo (India, Brasile, Sud Africa), associazione di Paesi attivamente promossa dalla Repubblica popolare Cinese. Gli stessi economisti globali di parte imperialista, prevedono che nel giro di un paio di decenni, questi Paesi, nel loro insieme, soppianteranno il primato economico dell’imperialismo e lo scavalcheranno. Per questi motivi, l’imperialismo Usa si prepara a scatenare una nuova guerra mondiale. E’ tuttora valida la sintesi maoista della situazione internazionale della nostra epoca espressa nei termini: o la guerra da impulso alla rivoluzione o la rivoluzione ferma la guerra.
L’oggetto principale della polemica mondiale che negli anni ’60 i marxisti leninisti del Pcc e del Partito del lavoro d’Albania condussero contro il revisionismo moderno verteva soprattutto sull’effettivo pericolo di una nuova guerra mondiale scatenata dall’imperialismo e contro le irresponsabili illusioni diffuse dal grande bandito trotskista Krusciov sulla ragionevolezza dei “circoli dirigenti americani”. Il prevalere in Italia e in Europa dei Krusciov occidentali (Togliatti, Thorez Carrillo) mise la sordina al problema del reale pericolo di una nuova guerra imperialista. Le pacifistiche illusioni sulla possibilità di evitare la guerra sono state ereditate dalla cosiddetta nuova sinistra (Manifesto, Pdci, Prc) la quale “nuova sinistra” ha rinunziato codardamente a fare, della presenza atomica Usa in Italia, un cavallo di battaglia all’epoca in cui aveva una consistente rappresentanza parlamentare. I marxisti leninisti devono lottare contro queste illusioni, legarsi alla tradizione della forte polemica antirevisionista degli anni ’60, e denunciare i pericoli mortali che incombono sul nostro popolo e sulla nostra Penisola divenuta un deposito di bombe termonucleari grazie a trattati segreti di tradimento nazionale stipulati da marci esponenti politici dell’altrettanto marcia e criminale borghesia italiana. I suddetti trattati segreti hanno fatto dell’Italia un obiettivo termonucleare “sensibile”. Il compito primario dei marxisti leninisti è la ripresa della lotta per cacciar via dal suolo italiano l’America e la Nato.

Amedeo Curatoli
 
Web  Top
view post Posted on 10/9/2012, 15:16
Avatar

Conducător

Group:
Member
Posts:
137
Location:
Firenze

Status:


È un piacere che ci sia gente come Amedeo Curatoli, in questo mondo totalmente corrotto dalla mistificazione borghese della storia.
 
Contacts  Top
Yuri Gagarin
view post Posted on 10/9/2012, 18:02




molto interessante !
 
Top
Hoxhaista Ortodosso
view post Posted on 11/9/2012, 09:44




CITAZIONE
L’imperialismo statunitense avverte il declino inevitabile verso cui sta andando. Esso vede nella Cina socialista un potenziale pericolo(!) per la sicurezza (!) degli Stati Uniti.

Dunque se non erro Curatoli, pur confermando la validità della teoria dell'ineguaglianza dei paesi imperialisti, e accettando conseguentemente l'esistenza di molteplici imperialismi e l'attuale predominanza di quello statunitense, contemporaneamente sostiene che la sola liquidazione di quello statunitense corrisponda ad una messianica instaurazione della società socialista per mezzo dell'intervento provvidenziale della Cina, considerata dall'autore "socialista, in barba alla sua asserzione precedente.

Curatoli, pertanto, si contraddice.

CITAZIONE
6.- Il mondo imperialista è composto da tre entità (la Triade): Stati Uniti d’America, Europa (U.E. e Europa dell’Est ex socialista) e Giappone.

Per il nostro geniale autore esiste soltanto un unico imperialismo, quello occidentale. Un'unica fazione imperialista, ma Curatoli non aveva confermato l'esistenza di contraddizioni interimperialistiche? Come è possibile che esistano contraddizioni interimperialistiche, se, a detta dello stesso Curatoli, attualmente esiste soltanto un unico imperialismo occidentale, dominato dagli Stati Uniti e assecondato da Europa e Giappone?

Edited by Hoxhaista Ortodosso - 11/9/2012, 11:50
 
Top
view post Posted on 11/9/2012, 10:52
Avatar

compagno

Group:
Founder
Posts:
15,500
Location:
Comunismo . Scintilla Rossa

Status:


CITAZIONE
il gap militare che hanno verso gli Usa è assolutamente incolmabile.

Purtroppo questo resta il lato debole delle asserzioni di Curatoli. Ed è debole perché assolutamente idealistico ed astorico.
Fra un numero X di anni gli Usa con ogni probabilità non avranno più alcuna supremazia né militare e neppure economica. Chi li supererà non è dato attualmente saperlo. Come non è ancora dato sapere se sarà qualche altro paese capitalista (o gruppo di paesi) a superare gli Usa. Oppure se sarà un paese socialista (o un gruppo di paesi socialisti) a farlo, dopo che sarà avvenuta una rivoluzione in uno più paesi.
D'altro canto l'eventualità, o forse meglio ancora, la probabilità di un futuro scontro interimperialistico, rende assai possibile lo scoppio della rivoluzione, come la storia c'insegna.
Purtroppo la falla di Curatoli dà il destro anche ad uno come il nostro "idealista ortodosso" per una critica che ha un certo parziale fondamento ...
 
Top
view post Posted on 11/9/2012, 11:25
Avatar

Conducător

Group:
Member
Posts:
137
Location:
Firenze

Status:


CITAZIONE
Dunque se non erro Curatoli, pur confermando la validità della teoria dell'ineguaglianza dei paesi imperialisti, e accettando conseguentemente l'esistenza di molteplici imperialismi e l'attuale predominanza di quello statunitense, contemporaneamente sostiene che la sola liquidazione di quello statunitense corrisponda ad una messianica instaurazione della società socialista per mezzo dell'intervento provvidenziale della Cina, considerata dall'autore "socialista, in barba alla sua asserzione precedente.

Curatoli, pertanto, si contraddice.

Non ne sono sicuro, ma credo che Curatoli sia ironico, nel pezzo da te citato. Le contraddizioni interimperialistiche esisteranno sempre; anche se a detta dello stesso Curatoli "esiste un solo imperialismo, quello occidentale", ciò non vuol dire che l'imperialismo occidentale non sia costituito da più paesi imperialisti ognuno autonomo e sovrano per conto suo.
Compagno carre, non dimenticare la Corea del Nord, unico paese socialista al mondo, che nonostante le balle e le mistificazioni dei pennivendoli nostrani, possiede comunque un valido armamento nucleare e uno degli eserciti più forti e numerosi al mondo.
 
Contacts  Top
view post Posted on 11/9/2012, 21:17

Group:
Member
Posts:
23,823
Location:
ScintillaRossa

Status:


Risposta del compagno Amedeo Curatoli ai commenti di questa discussione (*)



I compagni fanno finta di non capire quello che ho scritto: parlino chiaro anche loro, ognuno ha ilo diritto di scervellarsi e di vedere il mondo e i futuri sviluppi politici e militari a loro modo.

C’è uno che dice: la corea del nord è l’unico paese socialista, il resto del mondo è imperialista. Un altro (forse carre?) che ritiene la cina imperialista ecc

Ma siano onesti e dicano chiaramente (senza ironia e sprechi di aggettivi insultanti) la loro visione, la scrivano (come ho fatto io) sotto forma di una tesi sintetica, e la contrappongano alla mia, così vengono fuori con nettezza le divergenze, le quali ultime possono addirittura aiutare a formulare meglio e con maggiore argomentazione le proprie posizioni.



Io dico: l’imperialismo è una Triade, non è un Unico. Non nego, non potrei negare le divergenze all’interno della triade. Il problema è: le divergenze interimperialiste non porteranno più a scontri armati fra gruppi di paesi imperialisti come è accaduto nella prima e seconda guerra mondiale perché fra il principale paese imperialista della triade (gli Usa) e gli altri due il gap militare è incolmabile.



Fra un numero X di anni gli Usa con ogni probabilità, come dice uno dei compagni, non avranno più nessuna supremazia né economica né militare? Si, non avranno più la supremazia, per questo tenteranno la carta hitleriana della guerra termonucleare (e: o la rivoluzione fermerà la guerra o la guerra provocherà la rivoluzione e sarà in ambedue le ipotesi la fine dell’imperialismo, e a questa fine ci siamo storicamente vicini).



Io ritengo la Cina un grandioso paese socialista e ritengo tutti gli altri paesi del mondo (eccetto la triade ovviamente) NON IMPERIALISTI. La legge dello sviluppo ineguale agisce fra la Triade, da una parte, e il resto del mondo, dall’altra. Ecco il mio schema interpretativo. Se riduciamo tutto il mondo (tranne la Corea socialista) ad imperialismo diciamo una sciocchezza. Diciamo una sciocchezza anche se affermiamo che la Cina è imperialista.

Ecco quello che affermo e che non può essere equivocato. Negli anni che mi restano ci ritornerò più e più volte ancora (già ho scritto molti articoli sull’argomento su lanostralotta.org e su aginform.

Poi i futuri sviluppi della politica mondiale diranno chi ha o ha avuto ragione.


Amedeo Curatoli


(*) risposta riportata dal sottoscritto su suo incarico
 
Web  Top
Ceskystev
view post Posted on 11/9/2012, 21:27




Tesi sulla Cina imperialista

1) Subito dopo la morte di Mao vi fu uno scontro all'interno del partito: da una parte si contrapponevano Deng ed i destri, considerati tali non solo da molti di noi per le politiche economiche poco socialiste intraprese, ma anche dallo stesso Mao che criticò più volte la sua fazione; dall'altra la banda dei 4, composta da compagni fidati di Mao che avevano intenzione di proseguire il cammino verso il socialismo, o almeno quello di Mao. La banda dei 4 è stata sconfitta, Deng ha preso il potere con la sua fazione. Oggi la Cina ha moltissimi rapporti con gli USA, le tensioni che esistono tra la Cina odierna e gli USA sono più basse persino delle tensioni che vi erano tra l'URSS revisionista di Kruscev e Breznev. Come considerare in base a questo la Cina odierna, socialista? E quale paese socialista avrebbe permesso una tale ingiustizia come quella accaduta in Libia? Un veto non costa vite umane, ne denaro. E quale paese socialista non si adopera per la diffusione del marxismo-leninismo negli altri paesi? E per organizzare congressi dei socialisti in tutto il mondo?

Se il compagno Curatoli mi risponderà ne sarò lieto.
 
Top
Yuri Gagarin
view post Posted on 11/9/2012, 21:56




CITAZIONE
Io ritengo la Cina un grandioso paese socialista e ritengo tutti gli altri paesi del mondo (eccetto la triade ovviamente) NON IMPERIALISTI. La legge dello sviluppo ineguale agisce fra la Triade, da una parte, e il resto del mondo, dall’altra. Ecco il mio schema interpretativo. Se riduciamo tutto il mondo (tranne la Corea socialista) ad imperialismo diciamo una sciocchezza. Diciamo una sciocchezza anche se affermiamo che la Cina è imperialista.

La cina non è decisamente socialista , ma riguardo alle vicende siriane non si sta comportando da paese imperialista , non ha basi come la NATO , l'unica cosa che fa per ora è comprare terreni in africa , ma comunque rimane un paese molto meno pericoloso degli stati uniti . L'imperialismo per antonomasia rimane quello occidentale e per ora è il più grand eostacolo alla rivoluzione socialista vista la sua enorme influenza

CITAZIONE
6.- Il mondo imperialista è composto da tre entità (la Triade): Stati Uniti d’America, Europa (U.E. e Europa dell’Est ex socialista) e Giappone. Gli Usa sono l’imperialismo dominante, Europa e Giappone sono imperialismi di second’ordine che non avranno mai più un ruolo autonomo ma agiranno come ausiliari e complici dell’imperialismo dominante. La prima e la seconda guerra mondiale sono esplose nel cuore dell’Europa per motivi classicamente imperialisti, cioè per una nuova spartizione del mondo già spartito fra gruppi di paesi imperialisti contrapposti. Anche se nella Seconda guerra mondiale è stato coinvolto il paese del socialismo (l’Urss), ciò nonostante anche quella guerra ha avuto un carattere prettamente imperialista.
Oggi, i contrasti fra stati imperialisti che pure si manifestano (e sarebbe antistorico se non fosse così) non porteranno più, come per il passato, a scontri armati fra di loro. Due elementi della Triade (Europa e Giappone) non possono più aspirare a detronizzare gli Usa dal ruolo predominante perché il gap militare che hanno verso gli Usa è assolutamente incolmabile.

Germania e GIappone sono subordinate chiaramente agli usa e non si manifesterà un conflitto armato tra di loro , ma penso che un futuro conflitto sarà tra l'area imperialista e i capitalismi emergenti in asia , sopratutto contro la Cina che comunque sta sviluppando alcune caratteristiche dei paesi imperialisti moderni come le multinazionali e anche ingerenze su stati tipo il Sudan e quindi gli yankee vedono insidiato il loro primato proprio dalla Cina
 
Top
view post Posted on 11/9/2012, 22:06
Avatar

compagno

Group:
Founder
Posts:
15,500
Location:
Comunismo . Scintilla Rossa

Status:


Ma perché il compagno Curatoli, a parte la sua proverbiale pigrizia, non interviene direttamente sul forum?
 
Top
noize87
view post Posted on 11/9/2012, 22:21




Come fa lei, signor Curatoli a sostenere che la Cina sia un grande paese socialista? Quale abbaglio ha preso? Il modello sociale cinese è un "tipo di socialismo" o magari un tipo di capitalismo? Io penso che lei,e glielo dico chiaramente,sia il revisionista piu' moderno che ci sia. Lei appoggia la linea di Xiaoping che ha instaurato in Cina il capitalismo. é solo che a differenza del suo degno compare russo lo fa senza rinnegare i predecessori.Un atteggiamento schifosamente opportunista e ancor piu' mascherato.(ai meno preparati)
Ad oggi nel 2012 è ancora l'Urss di Stalin ad aver sviluppato il piu' alto grado di socialismo nella storia.
Sentir dire uno che si ritiene marxista-leninista che la Cina sia un grande paese socialista va criticato come uno che sostiene che 'Urss di Kruscev e Breznev fossero grandi paesi socialisti.
Il problema è chi lo sostiene. Se lo sostiene una persona onesta e che non abbia la totalmente compreso la concezione del mondo marxista-leninista questa non è una contraddizione tra noi e il nemico.(naturalmente coi dovuti riguardi di classe!) Ma se a sostenerlo è una persona avvezza al marxismo-leninismo ,che ci si dichiari, che lo ha studiato e anche applicato magari, che ha una certa influenza sui compagni,e poi sostenga una tale tesi,o magari non ha appreso a fondo la concezione borghese e proletaria del mondo oppure va trattato come va trattata qualsiasi forma di revisionismo e trozkismo
 
Top
view post Posted on 12/9/2012, 12:36
Avatar

Conducător

Group:
Member
Posts:
137
Location:
Firenze

Status:


Caro compagno Curatoli (rispondo direttamente a lui),
io non ho mai detto che "il resto del mondo è imperialista". Forse mi sono espresso male io, ma ciò che intendevo dire è che tutto il mondo, a parte la Corea del Nord, è capitalista. Fra di essi (paesi capitalisti), vi sono alcuni paesi, i più forti, imperialisti (USA, UE, Russia, Cina ecc.). Ma devo rivedere la mia opinione su di te (siamo tra compagni, diamoci del tu), compagno, se mi dici che la Cina è un paese socialista. La Cina è stata socialista solo fino al 1976, il cosiddetto "socialismo dalle caratteristiche cinesi" è nient'altro che capitalismo, è una cortina fumogena per ingannare la gente. Gli operai sono super-sfruttati e sottopagati, le rivolte popolari, dal 1989 a questa parte, sono ormai la prassi comune, e i burocrati ultra-ricchi ogni volta che c'è una qualche minima protesta, devono irreggimentare i luoghi e le città coi carri armati. Hai sentito della recente Lettera dei 1644 compagni cinesi marxisti-leninisti-maoisti che chiedevano la dimissione di Wen Jiabao? Essi poi criticavano le scelte di mercato e l'economia capitalista intrapresa dal PCC. In un partito comunista che si rispetti, poi, la lotta ideologica è vitale. Laggiù è cessata. Se poi credi che la Cina sia socialista, come mai hanno interrotto la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria (senza lanciarne un'altra o riprendere comunque la prima)? Davvero non noti differenze tra il Presidente Mao e i suoi indegni successori? La Cina è un paese più che imperialista, vedasi le rivolte sanguinosamente represse in Tibet nel 2008. Se vai in Cina, compagno Curatoli, noterai che è in tutto e per tutto un paese capitalista. Anche nella mentalità. In un paese socialista non troverai mai cartelloni pubblicitari con questa o quella marca di prodotti (giacché prima di tutto in un paese socialista c'è una marca sola per ogni cosa) con magari la bella e avvenente donna per incoraggiarti a comprare il prodotto in questione. In Corea del Nord infatti i cartelloni ritraggono militari, contadini e intellettuali in posa fiera sotto la bandiera del Partito dei Lavoratori di Corea e la dicitura "Avanti al comunismo!" (per dire). In Cina sono più che diffusi stili borghesi anche nella letteratura, nell'arte, nell'abbigliamento e nei media in generale. In un paese socialista, invece, l'arte è rigidamente proletaria e sotto la direzione del Partito. La Cina oggi è un avamposto dell'occidente in Oriente, potremmo dire. Come vedi, quindi, definire la Cina un paese socialista è più ridicolo che definire l'Africa "interamente popolata da bianchi". E dobbiamo considerare poi anche solo la venuta al potere di Deng Xiaoping, nemico del popolo, e la riabilitazione di tutti i controrivoluzionari giustamente epurati nella Grande Rivoluzione Culturale Proletaria (Liu Shaoqi in primis)?

CITAZIONE
Ad oggi nel 2012 è ancora l'Urss di Stalin ad aver sviluppato il piu' alto grado di socialismo nella storia.

No davvero, compagno noize87. Il più alto grado di socialismo nella storia è stato sviluppato nella Cina di Mao. Ad oggi 2012.
 
Contacts  Top
amedeo curatoli
view post Posted on 12/9/2012, 18:44




Scriverò un articolo sulla Cina vincendo la mia "proverbiale pigrizia" (come dice il compagno Carre). A tutti i compagni consiglio di stare più attenti: il giudizio sulla Cina (è SOCIALISTA, è IMPERIALISTA?) è determinante. Cominciate a leggere quotidianamente (c'è in francese e in inglese) il "People's daily" organo del PCC. Andate alla ricerca dei documenti congressuali del PCC. Sul sito troverete anche le opere scelte di Deng Xiaoping (oltre che quelle di Mao, ovviamente). I marxisti leninisti hanno il dovere di essere colti, altrimenti parlano per parlare rimasticando le ideuzze che girano in Occidente sul grande paese asiatico. Una situazione complessa richiede un cervello complesso. Se alle cose complicate diamo una risposta semplice siamo marxisti da prima elementare
 
Top
noize87
view post Posted on 12/9/2012, 18:56




A livello economico a mio avviso era piu' vicina al comunismo l'Urss di Stalin che la Cina di Mao. Questo non toglie assolutamente nulla agli arricchimenti teorici e pratici di Mao inerenti la costruzione del socialismo come il metodo di affrontare le contraddizioni (in seno al popolo e non) o la lotta contro la borghesia che si crea nel socialismo.
Detto questo una persona che conosce il marxismo-leninismo come Curatoli deve fare autocritica per le stronzate che spara riguardo sto presunto socialismo cinese. Te pensi compagno maoista che non sappia Curatoli cio che hai appena postato riguardo la situazione cinese?
 
Top
view post Posted on 12/9/2012, 19:41
Avatar

Conducător

Group:
Member
Posts:
137
Location:
Firenze

Status:


Compagno Curatoli, provo a consigliarti umilmente di leggerti un Quotidiano del Popolo dei tempi di Mao e confrontarlo con uno uscito recentemente. La differenza sarà notevole. Le Opere Scelte di Mao non ho bisogno (almeno io, altri non so) di andarle a cercare in inglese, francese o cinese sul sito del Quotidiano del Popolo perché le ho già qui in casa mia in italiano, edite dalla Casa Editrice in Lingue Estere di Pechino rispettivamente nel 1969, 1971, 1973 e 1975. Ho letto tutti e quattro i volumi tra luglio e novembre 2011. :)
Condivido poi le tue riflessioni sui marxisti-leninisti che devono essere colti, ma alle cose bisogna dare una risposta semplice. Le cose complicate sono per i burocrati e per le persone intellettualmente disoneste che si vogliono mascherare dietro un linguaggio ricercato per gettare fumo negli occhi alla gente confondendola con parole intricate.
CITAZIONE
A livello economico a mio avviso era piu' vicina al comunismo l'Urss di Stalin che la Cina di Mao. Questo non toglie assolutamente nulla agli arricchimenti teorici e pratici di Mao inerenti la costruzione del socialismo come il metodo di affrontare le contraddizioni (in seno al popolo e non) o la lotta contro la borghesia che si crea nel socialismo.

Ah te dicevi a livello economico...mea culpa. ;) Beh bisogna però tenere conto delle diversissime condizioni esistenti all'epoca tra URSS e Cina, Mao criticò spesso coloro che volevano copiare tutto meccanicamente e acriticamente dall'Unione Sovietica.
CITAZIONE
Te pensi compagno maoista che non sappia Curatoli cio che hai appena postato riguardo la situazione cinese?

Ma sicuramente lo saprà, compagno. Il compagno Curatoli sa molte cose, e come ho detto all'inizio è una fortuna che al giorno d'oggi, dopo la morte del compagno Ludo Martens l'anno scorso, possiamo avere storici ed economisti del suo calibro. Però secondo me ha solo male interpretato alcune tesi marxiste. Ad esempio, noi non possiamo allearci con un imperialismo contro un altro imperialismo, a meno che le condizioni inderogabilmente obblighino a fare diversamente (non dimentichiamo l'incontro tra Mao e Nixon e tra Mao e Kissinger rispettivamente nel 1972 e 1973, sebbene naturalmente non si possa parlare di "alleanza", com'è ovvio). Oggi non mi sembra che le condizioni obblighino a fare diversamente. Il compagno Curatoli invece sostiene proprio questo: che dobbiamo allearci con il socialimperialismo cinese contro l'imperialismo USA. Sarebbe stato come dire 40 anni fa allearsi con Brezhnev contro Nixon. L'imperialismo è imperialismo, anche se la sua bandiera è rossa e con un eventuale simbolo comunista dipinto sopra. Quello che devono fare tutti i marxisti-leninisti, secondo me, è creare un fronte comune che sfoci poi nella fondazione del Partito autenticamente proletario e rivoluzionario (che in Italia ahinoi MANCA) e fondare dunque il primo paese socialista. Nel caso dell'Italia, se diventasse socialista sarebbe una vera e propria spina nel fianco per il capitalismo e l'imperialismo e l'UE tutta perché occupiamo una posizione strategica sul Mediterraneo e inoltre confiniamo con uno dei paesi fondatori dell'UE stessa...
La Corea del Nord sì è un paese socialista e in questo senso dobbiamo sostenerla, ma ci sono alcune pecche soprattutto ideologiche che vanno chiarite (ad esempio mi piacerebbe sapere che posizione hanno i Kim su Mao una volta per tutte..).
 
Contacts  Top
41 replies since 10/9/2012, 08:58   1462 views
  Share