Comunismo - Scintilla Rossa

La fittizia resurrezione di un apostata

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view post Posted on 18/7/2018, 18:48

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La fittizia resurrezione di un apostata


MARTEDÌ 17 LUGLIO 2018

Uno dei prodotti più chiari, più noti e più malfamati della putrefazione togliatto-berlingueriana è D’Alema. Egli non ha solamente portato a compimento, alla stregua di un esecutore testamentario, la distruzione del PCI (insieme ai suoi complici Occhetto e Veltroni) ma ha anche avuto il titolo di merito di comportarsi con estrema coerenza, coerenza nella degenerazione politica.
Chi avrebbe mai potuto immaginare che la via italiana al socialismo di Togliatti e l’eurocomunismo di Berlinguer si sarebbero tradotti alla fine in un’impresa criminale di attacco imperialista alla Iugoslavia? Ci ha pensato D’Alema. E soltanto un capo di governo “di sinistra” -e nessun altro!- poteva fare inghiottire ad un’opinione pubblica spaesata che quel bombardamento durato 6 mesi fosse una guerra umanitaria per ripristinare i valori eterni e immortali della democrazia.
Il generale Mario Arpino, all’epoca del governo D’Alema, ammise che anche l’Italia sganciò le sue bombe: “Di volta in volta sono i comandi NATO a decidere l’utilizzazione delle nostre forze. Ma non si tratta solo di 42 aerei. Il numero delle basi, il personale impegnato nei centri di controllo a terra, quello delle unità della Marina, gli uomini dell’Esercito schierati in Macedonia fanno dell’Italia un paese essenziale: lo sforzo dell’Italia in questa operazione è secondo solo a quello degli Stati Uniti”.
D’Alema volò a Washington a rapporto da Clinton e prendendo le pose dello statista di pari grado disse, anzi proclamò, a Clinton “Presidente, l’Italia non è una portaerei. Se faremo insieme questa azione militare ci prenderemo le nostre responsabilità al pari degli altri paesi dell’alleanza”.
Quindi Italia e Stati Uniti a braccetto, in un bombardamento a tappeto a un paese indifeso, bombardamento che superò di 180 volte quello nazista a Guernica.
Questa operazione rimarrà l’indelebile marchio d’infamia di D’Alema, per il resto della sua vita. E questa impresa di guerra DIRETTA dell’Italia (per la prima volta nella nostra storia, dalla caduta del fascismo) che è rimasta sicuramente impressa nella memoria delle masse popolari, ha prodotto la fine ignominiosa di D’Alema alle ultime elezioni.
Ma è accaduta una cosa assolutamente imprevedibile: questo transfuga del comunismo, per tentare di riguadagnare la scena politica ha osato salire in cattedra e dare lezioni di marxismo a un congresso mondiale di marxismo svoltosi recentemente a Beijging. Davvero incredibile!
Tuttavia, ciò che conta, è che si è schierato (con l’astuta accortezza che lo ha sempre caratterizzato) contro la globalizzazione a guida USA ed ha anche fatto l’elogio della società “armonica” cinese! Ma per il resto il suo è un marxismo contraffatto, un marxismo di marca togliatto-berlingueriano fatto di auspici idealistici perché il capitalismo mondiale assuma un volto più umano e ceda il posto ad una “politica che sappia regolare e garantire una crescita ordinata”, oppure “c’è l’esigenza di imprimere una svola progressista al corso dell’economia globale” oppure ancora “bisogna impedire che il potere economico e finanziario possa manipolare e controllare l’informazione e distorcere la democrazia” e così via.
Onestamente, inorridisce il fatto che il Partito Comunista Cinese abbiadato l’opportunità, anche a un bombardiere imperialista come D’Alema, di parlare a un Congresso mondiale sul marxismo. Ma prima di sbilanciarci in giudizi definitivi e inappellabili bisogna cercare di capire. Innanzitutto: D’Alema è stato un capo di governo italiano, quindi una personalità pubblica di rilievo. E tutto ciò che mette in discussione (come abbiamo visto nel suo discorso) la volontà egemonica degli USA e dell’Occidente, alla Cina sta bene. Che poi l’intervento di D’Alema abbia un carattere strumentale per suoi motivi personali (cioè per rifarsi una verginità marxista perduta), alla Cina non interessa nulla.
E poi, bisogna riflettere sul fatto che tutti quelli che in Italia si definiscono partiti comunisti, dal partito di Rizzo a quello di Maj a tutta una serie di gruppi minori che si definiscono marxisti leninisti, sono tutti pan-imperialisti, definiscono la Cina (e la Russia) un polo imperialista in competizione con quello USA. Ora, non c’è dubbio che se ci fosse in Italia un autentico partito marxista leninista (e prima o poi inevitabilmente accadrà) e questo partito avesse rapposti stabili con il PCC, questo partito avrebbe sconsigliato di far parlare un D’Alema a un congresso mondiale di marxismo, e i compagni cinesi, molto probabilmente, avrebbero prestato ascolto a questo consiglio.
Dobbiamo riconoscere che il potere d’inganno e di astuzia di D’Alema è riuscito a infinocchiare anche alcuni compagni, la qual cosa è davvero imperdonabile.

Amedeo Curatoli
 
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view post Posted on 19/7/2018, 06:37
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Onestamente, inorridisce il fatto che il Partito Comunista Cinese abbia dato l’opportunità, anche a un bombardiere imperialista come D’Alema, di parlare a un Congresso mondiale sul marxismo.

Inorridire sicuro, sorprendere mica tanto. Forse solo chi si ostina a non vedere la degenerazione del PCC.

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Ma prima di sbilanciarci in giudizi definitivi e inappellabili bisogna cercare di capire.

Eh già, onestamente anche io faccio fatica a capire le posizioni di Curatoli sulla Cina.
 
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view post Posted on 19/7/2018, 18:36
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compagno

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Dobbiamo riconoscere che il potere d’inganno e di astuzia di D’Alema è riuscito a infinocchiare anche alcuni compagni, la qual cosa è davvero imperdonabile.

Secondo me è imperdonabile che un grande compagno come Curatoli si sia fatto infinocchiare dai cinesi. A sua discolpa ben si sa che l'astuzia orientale è sempre stata proverbiale, mentre quella di "baffetto" invece no.
 
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view post Posted on 22/3/2022, 18:49
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view post Posted on 23/3/2022, 15:01
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