Comunismo - Scintilla Rossa

Basi americane e militarizzazione dei territori:

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SkateRed
view post Posted on 20/6/2012, 11:24 by: SkateRed

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"Lo sai che c’è un posto in Calabria a pochi chilometri da noi che si chiama Monte Mancuso dove esiste una base militare dove nessuno può entrare nonostante che tutti gli impianti radar siano stati da tempo dismessi? perché non vai lì sopra mi dice? perché come giornalista, che dici di essere, non formi un gruppo di persone e ci andate sopra e andate a vedere cosa c’è dentro? Avete paura?" (Francesco Cirillo)

La vetta del Mancuso è avvolta dalle foresta e dalle nebbie, ma anche dal mistero. Infatti, tutti conoscono che qui vi è un’importante base NATO, sulla quale, negli anni della “guerra fredda”, si sono alimentati miti e leggende. Secondo i più fantasiosi, i militari americani nascondevano nel sottosuolo i micidiali missili a testata atomica da utilizzare in caso di aggressione sovietica. Ma quanto e cosa sarà stato vero di tutto ciò? La base di Monte Mancuso è stata sempre, come tuttora, un centro di telecomunicazioni, oppure v’era qualcos’altro? Chi lo saprà mai! Le nebbie continueranno ad avvolgere la montagna ed a custodire intatti i suoi terrificanti segreti nucleari!



Basi americane e militarizzazione dei territori:
la base IMMZ di Monte Mancuso



Breve dossier sulla Base IMMZ di Monte Mancuso (CZ) realizzato ed illustrato in occasione della presentazione del libro “Un Eco MUOStro a Niscemi” di Antonio Mazzeo. (19 giugno 2012)

BASI AMERICANE E MILITARIZZAZIONE DEI TERRITORI



Le basi militari in Italia
Sono 113 le basi militari, attive e non, in Italia. (per il sole 24 ore sono 11 (1))
In Calabria, in particolare, la mappa riporta 3 siti:
- Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.
- Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
- Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

Ci soffermeremo, quindi, sulla base di Monte Mancuso.

ACE HIGH STATION
MONTE MANCUSO – IMMZ


La base di Monte Mancuso, la IMMZ, faceva parte dell’ACE-HIGH Network, un sistema strategico per le radiocomunicazioni nell’ambito Nato che collegava tra di loro e con i centri decisionali e di comando, tutti i radar remoti posti sui confini est dell’Alleanza Atlantica.

In particolare, la IMMZ era un centro nodale da dove partiva un collegamento con la Grecia e la Turchia tramite la stazione di Cefalonia GKFZ.

La base fu ultimata nel 1960 quando, come testimoniano queste foto, sotto la neve si issa il paraboloide sperimentale per la prova della tratta con Cefalonia.

Nel 1970 quindi la base, come dimostrano queste altre foto scattate all’interno della sala OH, era a pieno regime.

Per capire meglio cosa succedeva nella base e per studiare l’impatto che essa ha avuto sul territorio ci siamo recati a Falerna per raccogliere alcune testimonianze:
<<gli abitanti del posto ed i boscaioli che lavoravano nei boschi intorno alla base, non potevano dire cosa succedeva li dentro>>;
<<nel 1991, durante la guerra in Iraq spesso i militari scendevano in paese a Falerna>>;
<<nel 2002 c’erano solo 3 soldati di guardia nella base>>.

Proprio questi segreti sulla base hanno generato nella popolazione diverse preoccupazioni e diversi misteri. Sono in molti a sostenere, infatti, che sotto la base fosse nascosto qualcosa di pericoloso…
Ed il pensiero va subito alle bombe atomiche americane.

Nonostante la posizione favorevole ed il compito che doveva svolgere, il ponte radio di Monte Mancuso non è stato mai citato nelle inchieste sulla strage di Ustica.


La Base oggi
Superata la Guerra Fredda, molte delle basi USA in Italia sono state dismesse o riconvertite. L’ACE-HIGH Network venne chiuso nella prima metà degli anni ’90 (in Italia 94-95). La IMMZ, cessata ufficialmente la propria funzione di ponte radio, rimani lì, tra la nebbia e la fitta vegetazione di Monte Mancuso, con le sue grandi antenne e i suoi misteri.

03immzline




FONTI
www.francescocataudo.it/MancusoItinerario/index.htm
http://altralamezia.org/2012/06/19/basi-am...-monte-mancuso/
www.ik4mgv.it/Amarcord2.htm
http://scirocco.blog.tiscali.it/2010/06/


NOTE

(1) La Nato in Italia: 116 strutture in tutto
L’Italia - un po’ per la sua posizione geografica, e un po’ perché per moltissimi anni ebbe uno dei più forti partiti comunisti di tutto l’Occidente – ospita sul suo territorio tantissime basi: Aviano, Sigonella, Ederle, Ghedi sono quelle che conoscono tutti, perché sono le più grandi e le più attive in caso di conflitti. Ma sul nostro territorio le strutture riconducibili alla NATO o anche esclusivamente all’esercito statunitense sono ben 116. Si tratta soprattutto di depositi, piccoli centri di comunicazione o soltanto di antenne. In alcuni casi non esiste nessuna guarnigione, e manutenzione e sicurezza sono garantite da personale italiano.

NORD
Delle regioni settentrionali l’unica a non ospitare nessuna base è la Valle d’Aosta, mentre la concentrazione maggiore la si trova in Veneto.

Piemonte: sono due, entrambe della Nato, e si trovano a Cameri (Novara) e a Candelo-Masazza (Vercelli).
Lombardia: due in provincia di Brescia (a Ghedi e a Montichiari), una in provincia di Pavia (a Remondò), e soprattutto il comando Nato di Solbiate Olona in provincia di Varese. In una frazione di Castiglione delle Stiviere e di Cavriana (Mantova), e a Sorico (Como) si trovano delle antenne utilizzate per le telecomunicazioni.
Veneto: le truppe Nato dell’Europa Meridionale hanno il loro quartier generale presso la "Caserma Carlo Ederle" a Vicenza. Nella stesso distretto si trovano basi anche a Longare, a Tormeno e a Vicenza stessa. La provincia di Verona è “fornita” di 5 basi: Bovolone, Affi, Erbezzo, Lunghezzano e il Comando Nato delle Forze di Terra dell’Europa del Sud nella città di Giulietta e Romeo. In provincia di Padova si possono trovare truppe Usa/Nato a S.Anna di Alfaedo, a Conselve e sul Monte Venda. Numerose anche le basi in provincia di Treviso (Istrana, Ciano, Oderzo e Condogné) e Venezia (Ceggia, Scorzè, Lame di Concordia, Venezia, Boscomantivo).
Trentino-Alto Adige: due centri-radio sul Monte Paganella (Trento) e sulla Cima Gallina (Bolzano).
Friuli Venezia-Giulia: ovviamente Aviano (Pordenone), Roveredo (sempre Pordenone), Trieste e tre in provincia di Udine (Maniago, Rivolto e San Bernardo).
Liguria: a Finale Ligure a a S.Bartolomeo, in provincia di La Spezia.
Emilia-Romagna: Parma, Bologna, Rimini (due), Piacenza. Ma anche a Pisignano (Ravenna), Poggio Renatico (Ferrara), S.Damiano (Piacenza) e sul Monte Cimone (Modena).

CENTRO
Umbria, Abruzzo e Molise non vedono la presenza di nessuna base.

Toscana: la conosciutissima Camp Darby si trova in provincia di Pisa, e anche la città della torre pendente ospita un aeroporto militare utilizzabile da velivoli a stelle e strisce. E poi Coltano (ancora Pisa), Livorno, Monte Giogo (Massa Carrara) e Poggio Ballone (Grosseto).
Marche: soltanto una, a Potenza Picena in provincia di Macerata.
Lazio: Roma, Rocca di Papa (Roma), Gaeta e Casale delle Palme (Latina). All’occorrenza può essere utilizzato come scalo militare anche l’aeroporto di Ciampino.

SUD
Basi e – soprattutto – centri di comunicazioni sono presenti in tutte le regioni di questa area a cavallo tra Balcani, Africa, Mediterraneo orientale ed Europa continentale.

Campania: il porto e l’aeroporto di Napoli hanno aree militari riservate, tanto che una portaerei americana nel golfo del capoluogo campano è uno spettacolo piuttosto abituale. In provincia di Napoli ci sono anche le basi di Bagnoli, Ischia, Nisida, Agnano, Giugliano, Monte Camaldoli e Licola. Una base anche in provincia di Avellino (Montevergine) e due in provincia di Caserta (Mondragone e Lago Patria).
Basilicata: due, a Cirigliano e a Pietraficcata, entrambe in provincia di Matera.
Puglia: Brindisi, Taranto, Otranto (Lecce), Gioia del Colle (Bari), Amendola (Foggia), Monte Iacotenente (Foggia), Punta della Contessa (Brindisi), Martina Franca (Taranto) e San Vito dei Normanni (Brindisi).
Calabria: tre stazioni di comunicazione a Crotone, Monte Mancuso e Sellia Marina (entrambi in provincia di Catanzaro).

ISOLE
Sicilia e Sardegna hanno entrambe moltissime basi.

Sicilia: la notissima Sigonella in provincia di Catania, al centro di un vivacissimo scontro politico-diplomatico a metà degli anni Ottanta, è soltanto la più famosa. Sempre in provincia di Catania basi si trovano a Caltagirone, Vizzini e Motta S.Anastasia. E poi Marina di Marza (Ragusa), Monte Lauro (Siracusa), Niscemi (Caltanissetta), Trapani, Centuripe (Enna), Augusta (Siracusa). Infine tre isole: Lampedusa, Pantelleria e l’Isola delle Femmine.
Sardegna: Capo Teulada (Cagliari), Oristano, Isola della Maddalena (Sassari), Sinis di Cabras (Oristano), Perdasdefogu (Nuoro), Tempio (Sassari), Cagliari, Isola di Tavolara (Sassari), Monte Arci (Oristano), Monte Limbara (Sassari), Santulussurgiu (Oristano) e Capo Frasca (Oristano). Infine queste sono le basi in provincia di Cagliari: Elmas, Decimomannu, Capo di San Lorenzo, Monte Urpino, Salto di Quirra. fonte
 
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