Comunismo - Scintilla Rossa

Alcuni elementi di storia cambogiana, estratto da "Kampuchea, un popolo", Malcolm Caldwell (1978)

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 4/5/2016, 20:07
Avatar

Group:
Amministratori
Posts:
1,849

Status:


Alcuni elementi di storia cambogiana



Il Champa

La storia della Cambogia è antica e ricca di complesse ed alterne vicende.
Il Champa, antico regno Khmer, fu fondato nel II secolo all'epoca di Nokor Phnom nel Kampuchea.
Il suo territorio corrispondeva alla parte centrale dell'attuale Vietnam. La sua popolazione veniva chiamata "Cham".
Il Champa espresse una brillante civiltà nell'Asia del sud-est come testimoniano i monumenti di My Son.
Al momento dell'apogeo d'Angkor e all'epoca in cui i francesi cominciavano la costruzione di Notre-Dame, il territorio khmer contava più di 15.000.000 di abitanti: si estendeva dal mar della Cina meridionale alle montagne di Birmania; ricopriva allora la totalità della Cambogia attuale, gran parte del sud Vietnam, l'intera Thailandia, una parte notevole del Laos e giungeva fino alla penisola malese.
Oggi la Cambogia è il meno esteso degli stati della penisola indocinese. Conta appena 180.000 km2, comparativamente ai 236.000 km2 del Laos, ai 334.000 km2 del Vietnam ed ai 514.000 km2 della Thailandia.
È evidente che il problema della Cambogia contemporanea non può essere affrontato in modo chiaro senza riferimenti al passato. L'estensione relativamente piccola della Cambogia contemporanea in rapporto a quella dell'epoca angkoriana, si spiega con la storia politico militare della penisola indocinese dopo la caduta dell'Angkor nel XIV secolo. Il periodo post-angkoriano, fu caratterizzato dalle invasioni e dalle deportazioni siamesi, nella parte occidentale del Kampuchea e dalle invasioni vietnamite, nella parte orientale, a partire dal XVII secolo.
Se i quattro secoli successivi alla caduta d'Angkor costituirono un periodo oscuro, il fatto fondamentale di questa lunga sequenza storica fu la discesa a "forma di tenaglia" di queste due civiltà il cui contatto con gli Khmer, nel cuore della penisola, darà luogo a ricorrenti conflitti. Come ha fatto rimarcare Bernard Philippe Groslier: «Dopo la caduta d'Angkor fino ai giorni nostri il destino della cambogia sarà dettato dall'esterno».

Nel 1471 i vietnamiti conquistano la capitale del Champa, Vijaya e la chiamarono Binh Dinh. Da quel momento il Champa decadrà fino a scomparire progressivamente in quanto nazione.
I vietnamiti conquistarono tutto il territorio del Champa e assorbirono la popolazione Cham che si trovava a sud della capitale Vijaya.
- 1611: Annessione della regione Phu Yen a sud di Qui Nhom.
- 1653: Annessione della regione di Khanh Hoa (Kauthara in Cham) (1) nei pressi di Nha Trang e di Phan Rang (Padranga in Cham)
- 1693: I vietnamiti assorbirono il Champa annettendo la regione di Phan Thiet.

La razza Cham scomparve lentamente. Parallelamente alla loro conquista del Champa, i vietnamiti controllarono il Laos proseguendo la loro espansione in direzione del Kampuchea Krom (in Khmer significa «Kampuchea del sud»).

Superficie degli stati della penisola indocinese:

STATI--------------------SUPERFICE IN KM2
Thailandia-------------------514.000
Vietnam---------------------334.000
Laos------------------------236.000
Cambogia-------------------180.000



Il Kampuchea Krom

È quella parte del territorio del Sud Vietnam attuale costituito dalla regione occidentale del fiume Donai e il delta del Mékong. Questo territorio apparteneva al Kampuchea da più di 2.000 anni, ma già dall'inizio del XVII secolo i vietnamiti cominciarono a penetrarvi. Nel 1623 i vientamiti ottennero l'autorizzazione a praticare il commercio a Prey Nokor città che essi in seguito chiameranno Saigon.

Momenti della lenta annessione

1863-1954: sotto il regime coloniale francese i vietnamiti si impossessarono di altri territori di Kampuchea. Fu il periodo più drammatico per la nazione cambogiana che perse gran parte del suo territorio.

Dal 1870 al 1873 i cambogiani persero la provincia di Raung Damrei (Tay Ninh), i territori di Peam Banteay Meas (Ha Tien), Moat Chrouk (Chau Doc) e Prasat Dap (Dong Thap).

1890-1914: la provincia di Choeung Preah (Song Be).

1929: i colonialisti francesi conquistarono la regione di Darlac (Dac Lac) cedendola ai Vietnamiti.

1939: sul piano amministrativo la Cochincina fu riattaccata al Vietnam con le isole di Koh Trâl (Phu Quoc); Koh Russey (Hon Doc) e un certo numero di altre isole.

Fino alla seconda guerra mondiale i Vietnamiti avevano annesso 65.000 Km2 di territorio del Kampuchea Krom, assorbendo circa un milione di abitanti del Kampuchea. Attualmente i Khmer Krom assommano a circa 4.000.000.

La causa di questi continui atti di annessione del Vietnam nei confronti del piccolo popolo cambogiano trova le sue radici in cause economiche, geografiche ed etniche che più avanti analizzeremo.
Per ora ci interessa sottolineare che la guerra anti-USA non attenuerà questi gravi contrasti, ma li accentuerà, soprattutto a guerra finita, quando le distruzioni, la mancanza di cibo, e le necessità della ricostruzione porranno la questione di chi avrebbe dovuto pagare il prezzo più alto della ricostruzione senza essere assorbito di nuovo dal paese più forte.
Solo una direzione rivoluzionaria autonoma e lungimirante, aperta ad una concezione del socialismo rispettoso dell'autonomia dei popoli, avrebbe potuto risolvere in modo equilibrato questi problemi senza entrare in collisione con gli interessi di libertà delle nazioni più piccole.

Una tendenza storica

I francesi chiamavano il Kampuchea Krom «Cochincina», nome che deriva dalle parole vietnamite: CO - CHIN - XIN: «CO» significa signorina», «CHIN» è il nome di una ragazza, «XIN» vuol dire «domandare». «CO-CHIN-XIN» vuol dire dunque: «Signorina Chin Domanda».
Nel XVII secolo, il re d'Annam della corte di Hué diede sua figlia in sposa al re Khmer Chey Chettha II (1618-1628). In cambio, il re annamita chiese nel 1623 l'autorizzazione ad aprire agenzie commerciali e ad amministrare il servizio delle dogane nella regione di Prey Nokor (Saigon). Su intervento della sua sposa annamita, Chey Chetta II finì con l'accettare.
A decine di migliaia i vietnamiti si installarono in questa regione. La popolazione khmer fu praticamente espulsa e obbligata a ritirarsi nelle regioni interne. Nel 1699 l'esercito vietnamita si impossesserà della provincia di Prey Nokor (Saigon), Ba Ria (Phuoc Le), e di Campong Sraka Trey (Bien Hoa).
I colonialisti francesi che governavano tramite intermediari assorbirono numerosi territori del Kampuchea e delle province di Raung Damrei (Tay Ninh) e di Choeng Preah (Son Be).
I territori del Kampuchea furono erosi a tal punto che ciò che resta presenta attualmente la forma di un becco d'anatra. In queste province vivono ancora centinaia di migliaia di persone di nazionalità khmer. Sono khmer di origine, come quelli che vivono a Nord di Siemreap. Nella provincia di Choeng Preah (Song Be), ci sono numerosi villaggi khmer il cui nome è preceduto dalla parola «srok» o «sok». «Srok» significa villaggio. Per esempio, Srok Svay, Srok Daung, Srok Roung, etc. Nella provincia di Raung Damrei (Tay Ninh) e lungo il fiume Vaco ci sono numerosi villaggi khmer il cui nome non ha potuto essere trascritto correttamente dai vietnamiti a causa della loro pronuncia. Per esempio «Thnot» in khmer è diventato «Ta Not» in vietnamita; «Dâng Tong» è divenuto «Long Tung»; «Ktum», «Ka Tum»; «Kampong Rokar», «Logo»; «Kampong Kdei», «Samyoeur», etc.
I procedimenti utilizzati dai vietnamiti sembra consistessero nell'acquisire i territori, premere sulle frontiere e stabilire carte geografiche di comodo. Queste iniziative erano favorite dalla presenza nel servizio del catasto di agenti vietnamiti. I francesi ratificavano.
Nel 1966 le autorità di Hanoi e i vietcong organizzarono un piano per introdurre migliaia di residenti vietnamiti nel Kampuchea portando il loro numero da 600.000 a un milione. Nel 1967, progettarono di introdurre 200.000 residenti vietnamiti. In quel periodo il regime fantoccio di Thieu costruì i famigerati villaggi strategici in ogni zona del Sud-Vietnam. Per la messa in opera di questo piano venne scelto Hay So (2). Le autorità vietnamite inviarono i loro residenti lungo le rive del fiume Mekong e del fiume Bassac, risalendone il corso con barche verso Kampong Chhnang e Pursut fino ai grandi laghi del Tonlé Sap.

La provincia di Pursat fu scelta come base principale della loro installazione. Nel distretto di Peam Chor, provincia di Prey Véng, zona Est, prima del colpo di stato del 1970, il 90% della popolazione era composta da vietnamiti. Nel 1971 rappresentavano il 90% della popolazione complessiva. (qui presumo sia un errore di stampa dato che la percentuale è la stessa, NdR)
Lungo le rive del Mekong e del fiume Bassac, al livello dei distretti di Saang e Koh Thom, i vietnamiti vivevano ancora sulle loro imbarcazioni. In seguito, alcuni si stabilirono sulle rive del Mekong dedicandosi alla pesca e al commercio al dettaglio e spingendo la popolazione khmer verso la campagna.

Se il Kampuchea Democratico, dopo il 1975, non avesse preso misure decise per ostacolare la continua penetrazione vietnamita, avrebbe perso completamente i distretti di Saang e di Koh Thom.
Gli afflussi massicci dei vietnamiti che ci ricordano l'annessione forzata e progressiva dei sionisti della terra palestinese, si verificarono anche in altre province.
Si spiega così l'ossessione khmer di essere assorbiti ed assimilati da questo flusso migratorio spesso provocato ad arte dai colonialisti, dal regime Thieu-Ky e dai dirigenti del Partito Comunista Vietnamita. Così, dopo il 1975, essi presero misure concrete per ristabilire i confini e porre fine all'espansione indiscriminata verso il loro territorio.
Non si può dire che la lotta rivoluzionaria e la nuova egemonia aquisita dai rispettivi movimenti di liberazione nella lotta contro il colonialismo attenuasse queste contraddizioni economiche, demografiche ed etniche tra il Vietnam e gli altri popoli indocinesi.
Dal 1946 al 1954 la «solidarietà rivoluzionaria» contro il colonialismo francese pose di nuovo il problema di una egemonia vietnamita che, se pur rispondente a condizioni oggettive, rifletteva la debolezza relativa del movimento rivoluzionario in altri paesi e conferiva al Vietnam un ruolo centrale, condizionando fortemente l'autonomia della naziona cambogiana che le precedenti annessioni vietnamite avevano ridotto al minimo.
Il rischio era che la popolazione di 8 e più milioni di abitanti venisse completamente sommersa dai vietnamiti che continuavano a installarsi nel Kampuchea.
Durante la dominazione francese, il numero dei francesi residenti in Kampuchea non superava i 10.000. Per esercitare il loro controllo essi avevano un «Residente supremo» a Phnom Penh, i «Residenti» in provincia e dei capi di servizi.
C'era poi un contingente poco numeroso di soldati che formavano «la fanteria coloniale» e qualche francese nella «guardia indigena». Nelle piantagioni di caucciù, non c'erano che una decina di francesi che governavano il paese usando gli indigeni come intermediari.
Naturalmente i vietnamiti riuscirono dal 1945 al 1954 a installarsi a più riprese nel Kampuchea perchè in questo periodo i khmer erano impegnati contro il colonialismo francese, e non avevano ancora sviluppato una posizione politica indipendente.
Essi si appoggiavano sui vietnamiti, e non era chiaro perchè e per che cosa stessero facendo la rivoluzione. La presenza attiva dei cambogiani apparve quasi cancellata e i vietnamiti poterono gestire il movimento di resistenza khmer come cosa propria.


I FATTORI DELL'ANNESSIONISMO VIETNAMITA

Diversi sono i fattori che spingono il Vietnam a praticare una politica di annessione e di espansione nei confronti dei paesi confinanti.

Il fattore economico:

Il Vietnam è un paese povero. L'Annam, cioè il Vietnam, centrale, occupa una superfice di 148.000 Km2 circa, ma non possiede che piccole pianure sabbiose lungo le coste marittime. Dopo il mare non ci sono che rocce e poi montagne lungo la frontiera col Laos. Questa regione è poverissima. Dai tempi della colonizzazione, i francesi acquistavano un'intera famiglia a un prezzo che si aggirava dalle 20 alle 30 piastre e la spedivano per ferrovia nelle loro piantagioni di caucciù in Cochinchina e nel Kampuchea.
Il Tonkino, o Vietnam del Nord, ha una superfice di più di 100.000 Km2, zona povera anche questa con alcune pianure lungo il fiume rosso e nel suo delta, ma la superfice è esigua in rapporto alla popolazione. Per di più il Nord Vietnam deve affrontare continuamente calamità naturali, inondazioni, siccità. La terra non è molto fertile e necessita di una grande quantità di concimi.
Il regime del Nord Vietnam non è stato in grado di risolvere i problemi ereditati dal disastro di due inondazioni. A più di 15 anni dalla partenza dei francesi, solo una o due province possono ottenere un rendimento annuale di 7 t. di riso per ettaro. Quanto agli animali da tiro siamo sulla media di un bue o un bufalo ogni 4 famiglie. Qiesto è uno dei motivi che spingono i vietnamiti verso i territori di altri paesi.
Verso il Nord non possono muorversi perchè hanno di fronte i cinesi. Ad Ovest ci sono le montagne. Di conseguenza da secoli si spingono verso Sud.
Dopo aver inghiottito il Champa, arrivarono nel Kampuchea Krom e successivamente si diressero verso Nord-Ovest, cioè verso il Kampuchea, nelle province di Kratié, Kampong Chan, Avay Rieng, Prey Véng, Kandal, Takeo e Kampit, fino a Kampong Chhnang, Pursut e i grandi laghi del tonlé Sap.

Il fattore politico:

Questo fattore è rinvenibile nella storia del Vietnam dopo il periodo feudale, ma ha avuto un peso sempre maggiore nell'epoca attuale. Il fatto poi che i vietnamiti abbiano condotto una rivoluzione vittoriosa contro la superpotenza americana pagando un tributo altissimo di sangue e sofferenze ha dato loro un enorme prestigio nel sud-est asiatico e nel mondo.
In questo periodo gran parte della comunità internazionale si è riconosciuta nella lotta dei vietnamiti. Il 68 in occidente ha avuto il Vietnam come potente riferimento ideologico e politico.
I vietnamiti hanno usato l'appoggio internazionale per consolidare il loro progetto di egemonia nei confronti di degli altri popoli indocinesi.
Già all'epoca questa ambizione dei vietnamiti era ben chiara ai cambogiani che la subivano poiché mancava una forza organizzata e autonoma che fosse in grado di portare avanti in modo indipendente la rivoluzione e conquistarsi sul campo il ruolo di avanguardia della rivoluzione.
L'egemonismo vietnamita poteva assumere, in quel periodo, una coloritura di utopismo internazionalista per una palangenesi liberatoria che doveva coinvolgere tutto il sud-est asiatico dominato dal colonialismo e dal neocolonialismo. Questo porsi come «liberatori complessivi» poggiava naturalmente su una presenza vietnamita molto diffusa in tutti i paesi del sud-est asiatico.
Se il Vietnam voleva quindi assolvere a questo ruolo egemonico in Indocina doveva per forza annettere il Laos e la Cambogia a meno che una nuova rivoluzione interna, una forte opposizione esterna e l'iniziativa comune della comunità internazionale non gli avessero impedito di realizzare questo progetto.

Il fattore militare:

Questo fattore è la diretta conseguenza degli altri due. I vietnamiti vogliono avere una potente base militare in Indocina per realizzare i loro progetti di espansione nell'Asia del Sud-Est. L'organizzazione delle loro forze armate militari è funzionale a questo progetto.
Si potrebbe obiettare che i vietnamiti non hanno la possibilità di costruire basi militari perchè non sono ricchi come gli americani. Le esperienze del passato hanno dimostrato che i vietnamiti, penetrando direttamente nei paesi confinanti hanno sviluppato attività politiche e creato addirittura una loro forza armata in questi paesi.
Nel Kampuchea ad esempio, tra il 1946 ed il 1954, hanno a più riprese, messo in piedi un esercito composto di Khmer al loro servizio per usarli come strumento della loro politica di annessione. E quando nel 1964 sono tornati in Kampuchea hanno ripreso le loro attività con lo stesso scopo. Con una tale organizzazione armata, anche in altri paesi come il Laos, essi possono sviluppare le loro attività.
Dal 1946 al 1954 i vietnamiti non sono venuti in Kampuchea in qualità di consiglieri, ma per dirigere tutti i settori della politica, dell'economia e dell'esercito. Erano segretari dei comitati provinciali e comandanti delle unità militari. Insomma controllavano tutti i settori della società cambogiana.
Per questi motivi si può comprendere come il conflitto che oppone il popolo cambogiano al Vietnam non sia un ordinario problema di frontiera. Le radici di questo conflitto sono da ricercare nella politica di espansione e di annessione del Vietnam. Il metodo è stato la combinazione della penetrazione silenziosa con l'aggressione militare e diretta di questi ultimi anni.
I vietnamiti hanno ereditato uno dei più potenti eserciti del mondo. Per mantenerlo, in funzione degli scopi che si propongono, devono spendere cifre astronomiche ed imporre tremendi sacrifici alla popolazione, soprattutto ai contadini.
Può il Vietnam che non è un paese ricco e per di più alle prese con gravi problemi economici sostenere una tale spesa? Chi può dargli una mano per realizzare il suo progetto? l'aiuto sovietico e tedesco orientale a questo punto diventa decisivo.
Stranamente oggi i vietnamiti devono riqualificare il loro esercito, cambiare la strategia ed il modo di combattere. Ciò pone problemi nuovi agli attuali dirigenti. Da esercito di popolo regolare e partigiano deve attrezzarsi per svolgere come nel caso della Cambogia e del Laos il ruolo di esercito di occupazione permanente in territorio straniero per una guerra di repressione e sterminio razziale.
Le difficoltà dei vietnamiti sono enormi. Ad esempio non sono riusciti a controllare la piccola Cambogia quando hanno impostato lo scontro militare con i khmer rossi sul piano della guerra di guerriglia. I khmer rossi combattendo sul loro territorio in piccole unità riescono a mettere in continuo scacco i tentativi vietnamiti di controllare la campagna.
E se l'invasione in grande stile ha permesso ai vietnamiti spostando lo scontro a livello campale, di occupare i più importanti centri urbani, non ha però consentito di occupare e tenere sotto controllo le campagne.



----------------------------------------------------------------------------------------------
(1) I nomi tra parentesi sono quelli che i vietnamiti hanno dato alle città e province Khmer dopo la loro annessione.
(2) Membro del Comitato Centrale del Partito Vietnamita implicato nel colpo di stato nella zona est del Kampuchea verso la fine del maggio 1978.
 
Top
giulio.
view post Posted on 5/5/2016, 13:51




Grazie mille !!!
Posso chiederti dove hai trovato il libro "kampuchea un popolo" ?? E' da anni che cerco di averlo,insieme a quello di Sarzi Amadè.
 
Top
view post Posted on 5/5/2016, 14:00
Avatar

Group:
Amministratori
Posts:
1,849

Status:


compagno li sto digitalizzando entrambi, li ho trovati in biblioteca nella mia provincia.
son stato fortunato perchè tanta roba che cerco non la trovo in biblioteca (tipo quello su dzerzhinskij, che sto cercando come un matto lol)

Edited by Kollontaj - 29/8/2016, 22:24
 
Top
view post Posted on 5/5/2016, 15:09

Group:
Member
Posts:
23,823
Location:
ScintillaRossa

Status:


Compagno Kollontaj, se questo scritto non è disponibile altrove online (in italiano) lo spostiamo negli inediti!
 
Web  Top
Saloth Sar- Il Sung
view post Posted on 5/5/2016, 18:42




Bellissimo testo compagno!!!! Ho diario de le testimone di mio padre 1976 molto bello
 
Top
view post Posted on 7/5/2016, 07:46
Avatar

addàrivenì baffone

Group:
moderatori globali
Posts:
1,200

Status:


CITAZIONE (giulio. @ 5/5/2016, 14:51) 
Posso chiederti dove hai trovato il libro "kampuchea un popolo"

Ma per caso si tratta di quel testo svedese che trattava al meglio la questione cambogiana?
 
Top
view post Posted on 7/5/2016, 13:16
Avatar

Group:
Amministratori
Posts:
1,849

Status:


CITAZIONE (Khleb @ 7/5/2016, 08:46) 
CITAZIONE (giulio. @ 5/5/2016, 14:51) 
Posso chiederti dove hai trovato il libro "kampuchea un popolo"

Ma per caso si tratta di quel testo svedese che trattava al meglio la questione cambogiana?

no khleb, quello dovrebbe essere di Jan Myrdal, questo invece è di Caldwell, che era un accademico inglese impegnato a demolire le menzogne sulla Kampuchea, e proprio in Kampuchea è morto, nel 1978.
riporto la quarta di copertina:

"La rivoluzione Cambogiana è "la rivoluzione più calunniata del mondo", sostiene Malcolm Caldwell, l'autore di questo libro.
Caldwell era un intellettuale onesto dedito alla causa della rivoluzione che non accettava la propaganda di parte sia che venisse dai campi profughi della Thailandia, sia come più tardi dai vietnamiti e dai sovietici.
Era uno studioso che insegnava alla London's School di studi orientali e africani, specializzato nel sud-est asiatico.
Inoltre era co-editore della rivista "Journal of Contemporary Asia".
Il suo metodo era scientifico; nelle indagini usava la metodologia oggettiva e rigorosa di ricerca delle scienze sociali.
Egli ricercò i fatti, e giunse infine alla conclusione che la maggior parte della propaganda contro i rivoluzionari cambogiani era falsa.
Perciò, da attivo difensore della verità, si accinse alla stesura di uno studio in difesa dell'esperienza cambogiana di costruzione di una società socialista in un paese del 3° mondo sottosviluppato, impoverito e distrutto dalla guerra.
Questo libro ne è il risultato."

dimenticavo, si skate spostalo pure negli inediti, grazie.
 
Top
giulio.
view post Posted on 7/5/2016, 13:51




CITAZIONE (Kollontaj @ 5/5/2016, 15:00) 
compagno li sto digitalizzando entrambi, li ho trovati in biblioteca nella mia provincia (bergamo).
son stato fortunato perchè tanta roba che cerco non la trovo in biblioteca (tipo quello su dzerzhinskij, che sto cercando come un matto lol)

Beh complimenti allora,hai una biblioteca molto fornita ! Non sono libri facili da reperire. Se riesci a trascrivere i passi che confutano le maggiori calunnie penso saremmo tutti molto lieti di leggerli,quando hai tempo e voglia naturalmente.

@khleb: ha risposto kollontaj per me,ricordo anche gli ottimi lavori di Emilio Sarzi Amadè con "l'indocina rimeditata" (nel forum dovrebbe esserci un brevissimo estratto) e di Michael Vickery con il suo "Cambodia". Quest'ultimo è stato ripreso anche da Noam chomsky quando difese i Khmer.
Ricordo anche l'avvocato Jacques Verges che intervistò e difese Pol Pot ma non so se ci siano suoi scritti disponibili.
 
Top
view post Posted on 7/5/2016, 15:20
Avatar

addàrivenì baffone

Group:
moderatori globali
Posts:
1,200

Status:


grazie Kollontaj per il chiarimento e grazie per il lavoro che hai postato.
Si Giulio, quello di Sarzi Amade l'ho reperito, grazie per le altre fonti.
 
Top
Mekong
view post Posted on 1/9/2016, 11:04




Kampuchea un popolo raccogli gli scrittti di Caldwell e Samir. Fu pubblicato dall'associazione Italia Kampuchea Democratica di Roma. Il curatore attualmente è passato da tanti anni ai radicali..........
La lotta del popolo, l'ho digitalizzato e dovrebbe esserci il link del pdf ancora sul forum
Risultano gli unici due libri specifici in italiano
Cmq in rete si trovano quasi tutti i numeri tradotti in inglese di bandiera rivoluzionaria in pdf
 
Top
Mekong
view post Posted on 1/9/2016, 18:07




i 3 libri di Myrdal non sono mai stati tradotti in lingua inglese (in realtà nessun editore come riferiva Myrdal si fece mai avanti).
Gli unici due libri recenti di dirigenti della Kampuchea democratica acquistabili in lingua francese sono quelli di Khieu Samphan e Suong Sikoeun

www.uploady.com/#!/download/YsLwAl~mTER/EvREax0fRdmhGshr testo fondamentale
 
Top
Mekong
view post Posted on 27/9/2016, 22:04




segnalo anche (avendolo dimenticato in passato) Vulcano Indocina di Massimo Loche. Sintetico e in gran parte neutrale
Contiene la famosa intervista a Pol Pot agli Yugo, tradotta in italiano ma con alcune parti mancanti
 
Top
view post Posted on 29/3/2023, 00:31

Group:
Member
Posts:
12

Status:


Qualcuno ha ancora i pdf delle opere di Caldwell, Sarzi Amadè eccetera sulla Kampuchea?
 
Top
12 replies since 4/5/2016, 20:07   564 views
  Share