CITAZIONE (Towarish Francesco @ 15/8/2007, 20:33)
La penso pienamente come AntiFascistaBresciano
L'instaurazione del socialismo i Russia non può giustificare i milioni di morti.
A mio parere il socialismo dovrebbe differenziarsi dal capitalismo e dal imperialismo borghese anche nel non essere una macchina represssiva spietata.
Bisogna però considerare che l'URSS non ha mai avuto una vita tranquilla. Fin dalla nascita, con la Rivoluzione d'ottobre, che è stata fatta in modo decisamente pacifico, con poche perdite, l'Unione Sovietica è stata oggetto di vigliacchi attacchi da parte dei paesi capitalisti, che finanziavano i reazionari interni e aggredivano la neonata URSS proprio nei difficili anni del dopo guerra, sopratutto con gli embarghi e le armi. Un dopo guerra che per l'Unione Sovietica è stato forse più terribile per gli altri paesi, per colpa della demenza dello zar Nicola II., l'ultimo zar, che con armamenti scadenti mandava in guerra i proletari come carne da macello, per la felicità delle elite economiche russe. Inoltre, e questa cosa viene di solito nascosta, lo zar Nicola II. è responsabile di uno dei primi genocidi del secolo contro gli ebrei. Si parla di 2.000.000 di ebrei sterminati. Ora capite anche perchè molti ebrei supportavano la Rivoluzione, perchè stanchi di secoli di perseguitamenti zaristi.
Tutto questo è cessato con Lenin e con la Rivoluzione. Lenin ha bandito l'anti-semitismo, la discriminazione, ha fermato la guerra, e ha iniziato tutta una serie di migliorie a favore dei più poveri, rialzando il paese da una guerra con milioni di morti.
La "repressione" ( e più tardi spiegherò le virgolette) in URSS nasce come risposta ai continui attentati alla vita del paese, da parte dei controrivoluzionari e delle infiltrazioni/sabotamenti dei paesi capitalisti. Quasi ogni settimana qualche miniera saltava in aria per via dei sabotatori e morivano centinaia di operai, come testimoniano anche alcuni degli ingegneri americani, che all'epoca lavoravano nell'URSS. A tutto ciò andava messo un freno. Stalin ha cercato di fermare questi crimini, usando il pugno di ferro.
I gulag, intendiamoci, erano prigioni con il lavoro forzato. Per i crimini minori, non c'era nemmeno da lavorare. Era il sistema carcerario sovietico, alla pari delle altre carceri con il lavoro forzato, come in America ad esempio. Una volta scontata la pena uscivi, tranne per gli ergastoli.
E poi c'era la collettivizzazione e i successi del piano quinquennale, nonostante la carestia degli anni '30 e la guerra con i kulaki. Poi è arrivato il nazismo e la 2. Guerra Mondiale e quindi la Guerra Fredda e la corsa agli armamenti. Insomma, L'URSS non ha mai potuto nei suo 74 anni vita prendersi un momento di pausa, ma ha sempre avuto una vita di lotte, che ne hanno plasmato questo carattere estremo, che in realtà era solo una reazione agli attacchi esterni. Ciò nonostante, l'URSS è riuscita a sconfiggere la più grande macchina da guerra mai creata dai capitalisti, il nazismo, è riuscita a resistere agli attacchi dei paesi capitalisti, è riuscita a diventare La superpotenza mondiale con influenza su metà del globo, ha portato la Russia medioevale degli zar e il suo popolo dalla fame e dal fango ad avanguardia della vera democrazia (il potere dei molti sui pochi), e ha rappresentato, con il suo progressismo, la musa ispiratrice di tutti perseguitati e gli oppressi, di ogni colore e nazione.