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Partito Comunista

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view post Posted on 5/11/2019, 13:09
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QUOTE (RedSioux @ 5/11/2019, 13:04) 
SPOILER (click to view)
Ho spostato l'ultimo post di Aixo in un'alta discussione

Ok hai fatto bene, anche se l' ho postata qua dato che si parla delle cause del capitalismo, e la corruzione è senz' altro una di queste
 
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view post Posted on 8/11/2019, 01:07
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compagno

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La Riscossa

Intervista al compagno Rossano Rubicondi, candidato Presidente alle scorse elezioni regionali in Umbria per la lista del Partito comunista

Nato il 10 ottobre 1971, figlio di operai e nipote di contadini, ha lavorato sin dai 14 anni per mantenersi agli studi superiori, come operaio agricolo in tabacchicoltura, manovale edile e cameriere, per poi entrare nel 1992, al termine del servizio militare, come operaio alle Fornaci Briziarelli Marsciano.

Nel 1994 candidato da non iscritto nelle liste della CGIL per la RSU alla FBM. Iscritto alla CGIL, impegnato nella battaglia contro la “concertazione”, al congresso della CGIL del ‘96 appoggia la mozione “Essere sindacato”, in opposizione alla linea concertativa impersonata da Cofferati. Chiamato a fare il funzionario in rappresentanza della minoranza, nei 22 anni trascorsi nel sindacato si è occupato di sicurezza nei posti di lavoro, immigrazione e, infine, dell’ufficio vertenze, privilegiando il rapporto diretto con i lavoratori.

Dopo 22 anni di battaglie all’interno del sindacato, in seguito alle ultime vicende regionali legate a “Concorsopoli”, abbandona il ruolo di funzionario per ritornare, a partire dal 1° agosto scorso, al posto di operaio alla FBM, rimanendo comunque nella CGIL come semplice iscritto.

Cintura nera 6° Dan e maestro di Karate, Oro mondiale e campione europeo di Karate Goju-Ryu.


Caro compagno, comincerei con una domanda sul dopo elezioni. Il rientro al lavoro com’è stato? I compagni di lavoro, i compagni di partito: che reazioni ci sono state dopo le elezioni?

RR: Dopo le elezioni, al rientro al lavoro, c’era un po’ di – come posso dire – pacato rispetto. Molti avevano sperato – non avendo una percezione precisa – che ci sarebbe potuto essere un risultato maggiore. Siamo stati ostacolati da questo finto dualismo centrosinistra-centrodestra. C’è stato il richiamo al “voto utile”, che ha fatto presa su chi pensava che centrodestra e centrosinistra fossero appaiati, e quindi molti hanno pensato che un voto per Rubicondi poteva far perdere il centrosinistra. E allora, anche in virtù di una lista che si chiama “Sinistra civica e verde”, che ha fatto da stampella a PD e Movimento 5 Stelle, molti hanno optato per il “voto utile”, rispondendo al richiamo anti-fascioleghista: bisognava battere la Lega, la peggiore destra, il fascismo. E sono stati tutti traditi il giorno dopo. Anzi, no: due ore dopo. Quando ormai le dimensioni della sconfitta del PD-M5S erano apparse enormi, alle 2:00 di notte, Bianconi, il candidato di centrosinistra, ha dichiarato che lui, contro questa destra fascista non avrebbe fatto “opposizione”, ma avrebbe fatto “proposizione”. È evidente: lui è un padrone. Fra l’altro in questa settimana hanno costituito anche un gruppo consiliare lui e Fora (l’altro candidato che era stato prima candidato, poi fatto “fora” …), hanno costituito un gruppo insieme. Sono padroni, rappresentanti di padroni, che si apprestano a fare “proposizione”, perché i padroni stanno sempre dalla stessa parte.

Al rientro in fabbrica ho avuto incoraggiamenti ad andare avanti. Oggi la classe operaia non è più la stessa. Nella mia fabbrica, come in tutte le altre fabbriche, gli operai votano per la Lega. Ci hanno ascoltato attentamente, hanno capito che noi eravamo cosa diversa dal PD, perché noi abbiamo criticato fortemente il PD partendo da “Sanitopoli”. Qualcuno, forse aveva pensato che io ero rientrato solo momentaneamente in fabbrica, passando da fare il funzionario sindacale, il funzionario politico e continuando, secondo questa logica perversa, al consiglio regionale. In realtà, qui purtroppo molti hanno pensato questo. Il fatto di essere rientrato in fabbrica, dopo ventidue anni di sindacato, ha smentito tutto ciò e ora mi trovo fianco a fianco coi miei compagni di lavoro. Questo sarà un compito che dovrò portare avanti: affermare la nostra diversità con la pratica, attraverso il fatto che sono un operaio e che mi sporco le mani come tutti gli altri. Io continuerò la mia battaglia, che non era, come diciamo noi, finalizzata all’elezione, ma era un mezzo per far conoscere il partito. Noi continueremo a fare politica, sia se stiamo dentro il consiglio regionale, sia se stiamo con la tuta blu.

Sulle polemiche invece a sinistra. Hai fatto delle riflessioni, hai parlato con i compagni?

RR: Noi abbiamo fatto una grandissima campagna elettorale. Siamo stati egemonici con un programma, come ho detto spesso, serio, concreto, realizzabile qui ed ora. Questo era il nostro slogan. E questo programma, tra l’altro, è ancora lì ed è tutto da attuare, ovviamente. C’era una lista civica – non meglio identificata – che appoggiava il centro sinistra. A sinistra di questa accozzaglia l’unico partito che supera la soglia psicologica dell’1% siamo noi, quindi siamo noi che siamo il punto di riferimento della sinistra. C’era un’altra lista con Potere al Popolo e il Partito Comunista Italiano, che può aver confuso l’elettore, che magari non sapeva che l’altra falce e martello, non la nostra, è stata costruita in una notte, più per togliere voti a qualcuno che per creare qualche cosa. Però questo ci ha creato dei danni, anche perché quel partito, in Umbria, formalmente non esiste. Esiste un simbolo che ha richiamato uno 0,5%. Se fossimo stati tutti insieme, secondo me non avremmo ottenuto la somma dello 0,8 più l’1. Forse avremmo ottenuto qualcosina in più, ma con i se e con i ma non facciamo né la politica né la storia. Quindi, ora noi ci siamo. Ci siamo fatti conoscere, abbiamo accresciuto anche i nostri militanti. Adesso si tratta, da qui in avanti, senza aspettare la prossima scadenza elettorale, di organizzare riunioni, manifestazioni, volantinaggi sul territorio per radicare il partito e per portare avanti le nostre battaglie.

Una su tutte, la questione della Sanità. C’è stata questa finta contrapposizione fra chi diceva: “la Sanità deve essere pubblica” e chi invece ipotizza privatizzazioni. In realtà la Sanità, checché ne dica il PD, è già bella e privata, ed è già molto costosa per i cittadini, se pure efficiente. E quindi noi dovremo iniziare a fare una battaglia per renderla realmente pubblica, iniziando dal problema sull’intramoenia e le liste d’attesa. Bisogna fare una battaglia raccogliendo firme, organizzando manifestazioni … quello che deve fare un Partito Comunista. L’altra battaglia è sulla questione dell’acqua pubblica, cercando di rendere efficace in regione un referendum che è rimasto inattuato. Lo slogan “Fuori i privati dalla gestione dell’acqua” deve diventare il nostro slogan, che non è uno slogan, ma deve essere una cosa che si realizza attraverso la battaglia politica. Questi strumenti serviranno a far crescere il Partito e a rendere il Partito il faro dell’opposizione. Io credo che dovremo proporre le nostre idee e, siccome le nostre idee, lo abbiamo dimostrato in campagna elettorale, sono egemoniche, nel senso che fanno presa (ce le hanno copiate e quindi vuol dire che funzionano), la nostra egemonia culturale la dobbiamo esercitare per far convergere su di esse l’attenzione dei cittadini, delle organizzazioni sindacali, le organizzazioni sociali, e chi ci vuole seguire, ci seguirà.

Hai parlato del radicamento del partito nel territorio. Sui luoghi di lavoro cosa possiamo dire? Sappiamo che la spina dorsale di un partito comunista sono i lavoratori, e in particolare i lavoratori di fabbrica, come quelli a cui appartieni tu. Che forza ci dà, anche questo voto, anche questa campagna elettorale, per entrare dentro i luoghi di lavoro, per fare conoscere il nostro messaggio non soltanto al più vasto territorio, ma specificatamente tra gli operai, tra i lavoratori?

RR: È necessario rientrare prima nella testa dei lavoratori, che sono sfiduciati, non hanno più fiducia nei partiti della sinistra che li hanno traditi e nemmeno nelle organizzazioni sindacali, che oggi sono più strumenti burocratici che strumenti per cambiare realmente lo stato di cose presente. E quindi, qual è la reazione spontanea, visto che i mass media ci propongono solo questa sfida fra PD e i suoi satelliti, dove adesso c’è anche il Movimento 5 Stelle, e la destra? Se la sinistra non funziona, viene logico pensare: “mi butto a destra”. E noi, con la nostra azione, dobbiamo dare l’alternativa: “guarda che ci sono i Comunisti”. Noi, quando diciamo “non siamo di sinistra, siamo Comunisti” per differenziarci, dobbiamo lavorare principalmente nella testa degli operai. Sapendo che c’è chi porta avanti le battaglie e ci crede. E la mia candidatura, in parte, sta a significare proprio quello che facciamo noi: pensiero e azione. Abbiamo un’idea diversa della società e la propagandiamo attraverso le lotte, spendendoci di persona.

Costruire il Partito nei luoghi di lavoro è complicato, molto complicato, ma non impossibile. La struttura delle imprese in Umbria coinvolge piccole, piccolissime, medie aziende. In un’azienda come la mia, di cento operai, costituire una cellula comunista non è facile perché, comunque, il ricatto padronale in questa situazione è forte e quindi bisogna entrare nella testa, prima, degli operai e poi, piano piano, lavorare per crearle quelle cellule. Pensa come ti può guardare male il padrone che sa benissimo quanto siamo pericolosi. Mentre non lo spaventa un sindacato confederale che si organizza in un’azienda, la costituzione di una cellula del partito sì.

Non è facile, ma intanto dobbiamo riportare i volantini, far circolare la falce e martello. I volantini ora non sono più quelli delle elezioni, ma devono essere periodici su temi importanti, anche specifici su temi che coinvolgono le grandi aziende. Penso, per esempio, all’ILVA. Questa settimana con la nostra parola d’ordine, che è l’unica attuabile, fuori dai cancelli dell’ILVA dobbiamo dire: “l’ILVA va nazionalizzata. Che cos’altro dobbiamo aspettare? Applichiamo la Costituzione!” E questo va esteso a ogni crisi aziendale: dobbiamo essere dentro ogni fabbrica, se possibile. E fino a quando non ci saremo, almeno fuori a dire “bisogna fare così”. È un lavoro affascinante stare fra gli operai. È importante però capirli gli operai, perché non li capisce più nessuno. L’ho detto al comizio del 5 ottobre a Roma: “a sinistra spesso gli operai puzzano”. Per noi non puzzano gli operai: sporcarsi e sudare al lavoro è profumo di dignità. E quindi, starci in mezzo e sudare insieme apre gli occhi a tutti quanti noi, a me per primo. Se votano a destra, hanno le loro motivazioni gli operai e non vanno condannati, ma dobbiamo solo spiegare meglio le nostre ragioni, portarli dalla nostra parte. Portarli a capire che per il momento sono dei tifosi fra il centrodestra e il centrosinistra. Non devono essere più tifosi, ma devono riscoprire la partecipazione attiva. Essere protagonisti.

Caro compagno, ti ringraziamo di questa bellissima intervista, che deriva non soltanto da una conoscenza libresca, ma – quello che è importante – dalla vita reale che vivi.
 
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view post Posted on 8/11/2019, 10:31
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www.nuovasocieta.it/intervista-a-ma...P9GFCE3sHCgktzU

Marco Rizzo, torinese di Borgo Vittoria. Classe 1959 figlio di un operaio di Fiat Mirafiori è tra i fondatori di Rifondazione Comunista dopo la scissione dal Partito Democratici di Sinistra. Contribuisce poi alla nascita del Partito dei “Comunisti Italiani”, di cui ricopre la carica di coordinatore della segreteria nazionale sino al 2004.

Sempre fedele ai principi del marxismo-leninismo, annuncia nel gennaio 2012 la costituzione del movimento “Comunisti Sinistra Popolare – Partito Comunista”, che dal gennaio 2014 diventa “Partito Comunista”, di cui oggi Rizzo è il segretario nazionale.


Marco Rizzo lei, pur vivendo a Roma, segue quanto avviene nella sua Torino costantemente. Ecco: cosa pensa dell’amministrazione Appendino, ricordando che al ballottaggio, molti hanno optato per i Cinque Stelle cercando un cambiamento comunque sempre a sinistra, ma che, come promessa, è stata tradita.

La giunta Appendino può avere le tre “i”, inesistente, inefficace, inconsistente, la cosa divertente è che solo oggi si scopre che sono due facce della stessa medaglia. Sono partiti che stanno totalmente all’interno del sistema liberista e della globalizzazione capitalistica, il Pd in diretta continuità con i poteri forti, è il partito del ”Abbiamo una banca”. L’altro è il partito che ha vinto, facendo credere al popolo italiano che fosse il cambiamento, ma cosi non è stato. Se si pensa alle motivazioni per cui il M5s è diventato nel 2018 il partito di maggioranza, non ce n’è una che non sia stata tradita, in maniera diametralmente opposta.

Le più eclatanti sono fatti ormai risaputi, parlo dell’Ilva , l’acquisto degli F35, l’ultima risale a qualche settimana fa, dove il presidente del consiglio Conte, in quota M5s ha fatto un incontro con il segretario generale della nato, Jens Stoltenberg, dove ha accettato un aumento spese militari pari a 7miliardi di euro, quasi mezzo punto di Pil. E possiamo continuare con il TAP (Trans Adriatic Pipeline ndr).

Tornando alla situazione torinese, essendo la giunta inefficace e incapace come già detto, abbiamo situazioni come quella che è successa in piazza San Carlo, dove sono morte due persone, ma poteva essere ben più grave. Quindi non può che essere un giudizio negativo.

Rispetto i temi dell’occupazione e della situazione post industriale, le istituzioni si sono dimostrate assenti.

Vogliamo dire che dal punto di vista della città, rispetto i temi dell’occupazione, nello specifico parliamo di FCA, l’amministrazione non ha mantenuto un atteggiamento con la “schiena diritta”, ma anzi, lo definirei modalità “tappeto”. Non hanno mai detto nulla, assolutamente sdraiati nei confronti delle richieste della società, e questo lo dice si il segretario del Partito Comunista, ma sono anche figlio di un operaio delle carrozzerie di Mirafiori, nel quale ha lavorato ben 35 anni.

Torino e periferie, sono state, per la campagna elettorale di Appendino, un cavallo di battaglia. Poi così non è stato. Come tornare a “sinistra” nelle periferie, oggi terreno fertile per le destre populiste?

Il simbolo di questo cambiamento è sintetizzato così, in via Chiesa della Salute, in borgo Vittoria dove sono nato e cresciuto, nel palazzo dove c’era la federazione di Torino del Partito Comunista , oggi è presente una filiale dell’Unicredit. Ricordo ancora, era il 1975, la strada bloccata in attesa dei risultati delle elezioni del sindaco di Torino. Ecco, guardando la situazione attuale si capisce la parabola della storia e, aggiungo io, di un tradimento.

Oggi il 50% delle periferie vota a destra, l’unico modo per ottenere un risultato è attraverso la fiducia. Se mi guardi, vedi un figlio di operai: per laurearmi ho dovuto fare mille lavori uno diverso dall’altro, da che parte posso stare?

La nostra gente di uno come me si può fidare, sicuramente il “fighetto radical chic” di me ha una giusta diffidenza. Sicuramente sarà una battaglia di lungo periodo, il nostro problema non è quello di tornare in Parlamento a tutti i costi.

Torino 2021 , il Partito Comunista come si porrà in vista del rinnovo del sindaco, soprattutto su che cosa si baserà il programma elettorale?

Quando si andrà a votare, si voterà sia a Roma che a Torino e nello specifico Appendino avrà solo una grande fortuna, cioè di essere poco meno peggio di Virginia Raggi.

E questo, nel patto trasformista di potere PD-M5S, potrebbero lasciare Appendino candidata a Torino per la coalizione, e, facendo fuori la Raggi, mettere un candidato del PD a Roma. Sicuramente in tutte e due le città ci sarà un candidato alternativo, sia a questa coalizione che alle destre, e sarà un candidato del Partito Comunista.

Questo per dire che ci presenteremo da soli, come è stato anche per le recenti elezioni in Umbria, ci presenteremo sempre in modo indipendente, saremo alleati socialmente con tutte le classi sociali proletarizzate, ma politicamente con la propria indipendenza.

La piattaforma su cui ci basiamo, è la lotta quotidiana su cui si spande il Partito Comunista. L’ultima vertenza su cui ci stiamo spendendo sul territorio piemontese, riguarda la Mhale, azienda tedesca che sede a La Loggia, la quale è di proprietà di una multinazionale tedesca, la quale è in attivo con il fatturato, ha dipendenti con un altissimo livello di specializzazione, ma ha la sfortuna di produrre pistoni per i motori diesel, e quale miglior scusa per se non la storiella della “green economy” per cercare di chiudere lo stabilimento e licenziare tutti gli operai? Noi partiamo da qui per la costruzione del partito, dalle vertenze come questa, dove gli operai vivono una contraddizione, cioè fabbriche in attivo, qualificazione elevata, nessun problema economico e finanziario, ma dove si evince la volontà di chiudere. Il nostro obbiettivo è cambiare il sistema sociale.

In un momento storico come questo, dove le ideologie vengono osteggiate e si tende a fare riferimento al “partito liquido”. Leggendo i sondaggi e dati reali si riscontra un nuovo riavvicinamento a partiti come quello Comunista. A cosa è dovuto questo lento, ma presente cambiamento di direzione?

Le ideologie, attualmente, non sono osteggiate, ma del tutto cancellate. La crescita nel piccolo c’è, se si pensa a cosa è successo alla sinistra radicale negli ultimi anni, mi riferisco a partiti come Rifondazione Comunista, che è praticamente scomparsa, in Umbria non si è nemmeno presentata, a parte qualche candidato non eletto nelle “listarelle” di sinistra, che hanno accompagnato quel disastro elettorale, ma altre realtà sono praticamente inesistenti.

Ciò che avvicina le persone al nostro partito è il fatto che si vede la nostra perseveranza e che aderiamo ad un progetto chiaro, non siamo il partito dei gusti alimentari o dei gusti sessuali, non siamo il partito della frammentazione ideologica ed eclettica, noi siamo il partito della classe operaia e di tutti i lavoratori dipendenti ma anche delle partite iva, ma sopratutto di tutti coloro che vivono del proprio lavoro.

Ciò che voglio ribadire e che noi oggi, contendiamo i lavoratori e le periferie alla destra, non abbiamo bisogno di presentarci come è stato in passato, dove la sinistra si presentava con nomi diversi, ripenso alle liste Arcobaleno, lista Tsipras o lista Ingroia, ecco noi ci chiamiamo Partito Comunista e così ci presentiamo, e ne siamo orgogliosi, se dovessimo rientrare in Parlamento, i nostri eletti entreranno con uno stipendio da operai, ma non come i Cinque Stelle, i quali si sono adoperati ad una truffa mediatica.

Come in passato, quando ero segretario di Rifondazione Comunista nel 1993 a Torino, e siamo arrivati 14,5% superando il PDS, noi utilizziamo le elezioni per far conoscere il nostro progetto, e non per andare a prendere qualche sedia. Ora sono io il segretario di questo partito, ne sono al timone. E il timone è puntato in questa direzione.
 
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view post Posted on 8/11/2019, 11:31
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CITAZIONE (carre @ 8/11/2019, 01:07) 
Questa settimana con la nostra parola d’ordine, che è l’unica attuabile, fuori dai cancelli dell’ILVA dobbiamo dire: “l’ILVA va nazionalizzata. Che cos’altro dobbiamo aspettare? Applichiamo la Costituzione!”

Io nutro forti dubbi sul senso di queste affermazioni. Come è intesa la nazionalizzazione di un'attività produttiva attuata da uno Stato borghese dal partito?
Per applicazione della Costituzione cosa si intende?
Come è possibile che un partito comunista si faccia strada con queste parole d'ordine?
 
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view post Posted on 8/11/2019, 14:34
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QUOTE (RedSioux @ 8/11/2019, 11:31) 
QUOTE (carre @ 8/11/2019, 01:07) 
Questa settimana con la nostra parola d’ordine, che è l’unica attuabile, fuori dai cancelli dell’ILVA dobbiamo dire: “l’ILVA va nazionalizzata. Che cos’altro dobbiamo aspettare? Applichiamo la Costituzione!”

Io nutro forti dubbi sul senso di queste affermazioni. Come è intesa la nazionalizzazione di un'attività produttiva attuata da uno Stato borghese dal partito?
Per applicazione della Costituzione cosa si intende?
Come è possibile che un partito comunista si faccia strada con queste parole d'ordine?

la crisi dell' ILVA non nasce oggi, ha radici lontane, quindi sono domande giuste, però il pupulismo ha cambiato la metodologia della politica anche a sinistra, e invece di riflettere si dice la prima cosa che viene in mente, l' importante nella politica di oggi è farsi sentire
 
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view post Posted on 8/11/2019, 16:09
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È straovvio che la nazionalizzazione in ambito borghese non ha nulla a che fare con la proprietà di tutto il popolo, ma noi stiamo parlando della nostra situazione attuale. E ci sono articoli della Costituzione che la permettono. Li posterò appena posso.
 
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view post Posted on 8/11/2019, 17:48
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Non v'è dubbio che la Costituzione consenta l'espropriazione a determinate condizioni e mi riferisco agli articoli 42 e 43. Piuttosto rimango scettico sul modo di imporsi davanti a queste vicende. Temo infatti che ciò che per noi può apparire ovvio, potrebbe non esserlo altrettanto per altri.
 
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view post Posted on 8/11/2019, 19:10
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Hai colto nel segno.

Art. 42.
La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale.
La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.
Art. 43.
A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.


Credo che nell'attuale situazione sia utilissimo inserirsi nelle contraddizioni del sistema capitalistico, sempre col fine dell'interesse dei lavoratori e dell'accumulo delle forze rivoluzionarie.
 
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view post Posted on 8/11/2019, 20:23
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CITAZIONE (RedSioux @ 8/11/2019, 17:48) 
Temo infatti che ciò che per noi può apparire ovvio, potrebbe non esserlo altrettanto per altri.

Che intendi di preciso?
 
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view post Posted on 10/11/2019, 13:10
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CITAZIONE (RedSioux @ 8/11/2019, 11:31) 
CITAZIONE (carre @ 8/11/2019, 01:07) 
Questa settimana con la nostra parola d’ordine, che è l’unica attuabile, fuori dai cancelli dell’ILVA dobbiamo dire: “l’ILVA va nazionalizzata. Che cos’altro dobbiamo aspettare? Applichiamo la Costituzione!”

Come è intesa la nazionalizzazione di un'attività produttiva attuata da uno Stato borghese dal partito?
Per applicazione della Costituzione cosa si intende?
Come è possibile che un partito comunista si faccia strada con queste parole d'ordine?

La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale. Art. 42, Costituzione.

Nella Costituzione è inoltre previsto (anche se mai applicato nella storia), che la proprietà privata, il suo utilizzo e il suo sviluppo siano tendenti al benessere comune. Ovviamente la Costituzione nel Socialismo deve essere superata, e molti articoli non sono che la proiezione delle logiche borghesi nel diritto pubblico, ma questo è ciò a cui si riferiva Rubicondi.
 
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view post Posted on 10/11/2019, 13:53
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QUOTE (Paderborner @ 10/11/2019, 13:10) 
QUOTE (RedSioux @ 8/11/2019, 11:31) 
Come è intesa la nazionalizzazione di un'attività produttiva attuata da uno Stato borghese dal partito?
Per applicazione della Costituzione cosa si intende?
Come è possibile che un partito comunista si faccia strada con queste parole d'ordine?

La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale. Art. 42, Costituzione.

Nella Costituzione è inoltre previsto (anche se mai applicato nella storia), che la proprietà privata, il suo utilizzo e il suo sviluppo siano tendenti al benessere comune. Ovviamente la Costituzione nel Socialismo deve essere superata, e molti articoli non sono che la proiezione delle logiche borghesi nel diritto pubblico, ma questo è ciò a cui si riferiva Rubicondi.

Appunto, lo applicheranno proprio ora? Il governo più a sinistra della storia repubblicana c' è stato negli anni 60-inizi 70, non è certamente questo dei 5 stelle
 
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view post Posted on 10/11/2019, 16:23
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Il governo più a sinistra della storia repubblicana c' è stato negli anni 60-inizi 70, non è certamente questo dei 5 stelle

Giusto, erano tali proprio quelli che durante il periodo delle contestazioni ordinavano di massacrare persino i ragazzini che protestavano davanti le scuole ma forse ti riferisci a quelli delle stragi di stato!
 
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view post Posted on 10/11/2019, 17:26
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QUOTE (Petruzza @ 10/11/2019, 16:23) 
QUOTE
Il governo più a sinistra della storia repubblicana c' è stato negli anni 60-inizi 70, non è certamente questo dei 5 stelle

Giusto, erano tali proprio quelli che durante il periodo delle contestazioni ordinavano di massacrare persino i ragazzini che protestavano davanti le scuole ma forse ti riferisci a quelli delle stragi di stato!

Più a sinistra intendevo meno a destra, in Italia ci sono sempre stati governi di destra tranne in parte nei decenni 60 e 70 in cui la dc ha governato insieme al partito socialista. E infatti sono stati i migliori da un punto di vista economico ( si parla sempre di sviluppo economico capitalista però indicano quanta ricchezza dai ricchi è finita ai ceti popolari). 4% anni 60 e 70, 2% (quindi ha incominciato a rallentare) nel periodo craxiano fino ad arrivare allo 0% o addirittura indice negativo nel periodo berlusconiano o quello della lega-5 stelle. Sugli aspetti sociali è vero però gli anni 50 erano peggio e comunque si era ancora nella fase in cui bisognava sconfiggere l' analfabetismo e c' era speranza che le cose potevano migliorare.
 
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view post Posted on 10/11/2019, 17:43
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Caro aixo, hai mai sentito parlare di crisi generale del capitalismo?
 
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view post Posted on 10/11/2019, 17:52
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CITAZIONE (aixo @ 10/11/2019, 17:26) 
CITAZIONE (Petruzza @ 10/11/2019, 16:23) 
Giusto, erano tali proprio quelli che durante il periodo delle contestazioni ordinavano di massacrare persino i ragazzini che protestavano davanti le scuole ma forse ti riferisci a quelli delle stragi di stato!

Più a sinistra intendevo meno a destra, in Italia ci sono sempre stati governi di destra tranne in parte nei decenni 60 e 70 in cui la dc ha governato insieme al partito socialista. E infatti sono stati i migliori da un punto di vista economico ( si parla sempre di sviluppo economico capitalista però indicano quanta ricchezza dai ricchi è finita ai ceti popolari). 4% anni 60 e 70, 2% (quindi ha incominciato a rallentare) nel periodo craxiano fino ad arrivare allo 0% o addirittura indice negativo nel periodo berlusconiano o quello della lega-5 stelle. Sugli aspetti sociali è vero però gli anni 50 erano peggio e comunque si era ancora nella fase in cui bisognava sconfiggere l' analfabetismo e c' era speranza che le cose potevano migliorare.

Non riesco a capirti. Sono più di sinistra i governi che fanno crescere l'economia? Allora i governi americani sono da sempre di estrema sinistra :P
Hai mai sentito parlare di distribuzione della ricchezza?
 
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