Comunismo - Scintilla Rossa

Partito Comunista

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Felix12
view post Posted on 25/7/2013, 18:24




CITAZIONE (Ceskystev @ 25/7/2013, 14:05) 
CITAZIONE (carre @ 25/7/2013, 12:35) 
Se è per questo il 99% dei Rivoluzionari dell'Ottobre non aveva letto una riga di Marx, di Engels .....
Queste sono affermazioni ridicole! Dato che, credo, neppure il 99% della popolazione mondiale lo sappia.
Vai in giro a chiedere chi era Giulio Cesare, o Napoleone, o Garibaldi, e vedrai che risposte.

Al contrario, secondo me, l'intervento di Elio è quasi completamente condivisibile. Certo che nella sua chiosa sulla "salvaguardia" della storia del PCI o è ambiguo, come la formazione politica alla quale sta aderendo, oppure si è espresso molto male.
La storia del PCI revisionista, cioè della direzione togliattiana post-bellica, va stigmatizzata a 359° gradi. E senza fare i conti con questo tipo di direzione, con i danni enormi e catastrofici che ha provocato, nessun Partito Comunista può ritenersi tale.
Allo stato attuale i CSP non mi sembra che abbiano fatto chiarezza. Mi sembra che, come al solito (ambiguità ed ondivaghezza piccolo-borghese), esistano almeno due anime. E la lotta fra le due linee, ce lo insegna Mao, è inevitabilmente necessaria per raggiungere la chiarezza indispensabile ad un lavoro proficuo.
Invito ancora tutti, ULTIMATIVAMENTE, a rimanere in tema, pena la canecellazione.

Mi sono espresso male allora. Condannando la svolta di salerno condanniamo il P.C.I da Togliatti in poi. Appunto esistono 2 anime nel csp, noi vogliamo far vincere quella socialista, non quella socialdemocratica e opportunista.

La linea socialdemocratica e opportunista, se c'è, è nascosta. E' assolutamente assente nelle dichiarazioni ufficiali. Avendo frequentato l'ambiente, non posso escludere la presenza (anche come iscritti) di anti-stalinisti 'classici'. Per quanto possa sembrare incredibile, vista la chiarezza delle posizioni ufficiali (con tanto di ritratti di Stalin, nonché CHIARISSIMI riconoscimenti del ruolo di Stalin nel movimento comunista) è incredibile come certe persone decidano di aderire lo stesso. In effetti, prima esprimono le proprie idee, cioè anti-stalinismo classico, poi si accorgono che il partito è stalinista. Tuttavia, vi restano..,
Non posso dire quanti sono, tuttavia devono essere necessariamente pochi, perché francamente non ha molto senso che una marea di anti-stalinisti si riversi in un partito che continua ad inneggiare a Stalin.
L'ingresso di questi nuovi compagni non potrà che rendere le posizioni del partito ancora più chiare.

Tuttavia una cosa deve essere chiara a questi nuovi compagni. e se lo facciano dire da me, che sono iscritto al partito sin dall'esordio, e comunque lo seguo, e virtualmente ne faccio parte sin da quando era un semplice embrione, innestato nel
PdCI: la chiarezza teorica non può esistere su tutto, o perlomeno non ci si può fare inibire nell'azione se non si hanno le idee chiare SU TUTTO.
Naturalmente entro certi limiti, altrimenti ognuno sarebbe comunista come gli pare, e ritorneremmo a Rifondazione comunista, all'eclettismo sterile e fuorviante.
I paletti in CSP sono TRE (e solo tre): 1) Marxismo-Leninismo 2) la figura storica di Lenin 3) la figura storica di Stalin. (dico figure storiche, nel senso che i pettegolezzi non ci interessano, e non li prendiamo minimamente in considerazione).

I 'paletti' sono i pilastri, senza i quali l'intera costruzione crolla. Gli sltri personaggi, importanti quanto si vuole, non assumono il rango di 'paletto'. Togliatti, per esempio, ha fatto errori o no, NON E' UN PALETTO. Togliatti non è una figura storica così importante da richiedere che tutti abbiano esattamente la stessa opinione su di lui. Per quanto mi riguarda Togliatti, nel suo essere comunista, ha rivelato una marcata debolezza, e tendenza ad appoggiarsi a personaggi più grandi di lui. Quando autonomo, ha rivelato l'incapacità ad agire da marxista-leninista e il ripiegamento sostanziale sulla socialdemocrazia.
Tuttavia il momento della verità non è stata la svolta di Salerno, che non è affatto sua, ma dell'URSS e di Stalin stesso, ma è stata l'implementazione pratica di questa 'svolta', che è andata molto al di là delle intenzioni dei sovietici.
I sovietici riconoscvano il governo Badoglio (cioè la svolta di Salerno) dietro precise condizioni, una delle quali era la DEFASCISTIZZAZIONE dello Stato.
Togliatti fece una amnistia ben sapendo che l'apparato dell magistratura era ancora fascista, e quindi anche lui è responsabile della messa in libertà di quasi tutti i criminali fascisti (mentre molti comandanti partigiani sono stati costretti all'esilio perché condannati dalla stessa magistratura).
Secondo, come ribadito da Zdanov al cominform, Togliatti non oppose alcuna resistenza al colpo di stato di De Gasperi con cui i comunisti e i socialisti vennero cacciati dal governo (consentendo così alla DC di gestire le elezioni da sola, di fatto nelle condizioni già difficili per i comunisti, la rinuncia alla presa del potere).

Questa è la mia posizione su Togliatti, voi ne potrete avere un'altra. Sperabilmente avremo un giorno la stessa opinione. Ma questo, in CSP, non avrà mai una importanza esiziale. Togliatti non è Stalin.
 
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view post Posted on 25/7/2013, 18:39
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compagno

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Togliatti, per esempio, ha fatto errori o no, NON E' UN PALETTO. Togliatti non è una figura storica così importante da richiedere che tutti abbiano esattamente la stessa opinione su di lui.

Io non capisco come tu possa fare un'affermazione di questo tipo. Il ruolo nefasto di Togliatti sul PCI e sulla possibilità di una Rivoluzione Socialista in Italia è grandissimo.Per un Partito Comunista italiano è fondamentale fare chiarezza sul ruolo di questo personaggio, vera iattura per l'Italia.
E come dimostrato riportando frasi di una Responsabile anche sull'argomanto "pionieri",tale chiarezza è ben lungi da venire.
Ti invito a leggere bene il nostro forum:
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CITAZIONE
la svolta di Salerno, che non è affatto sua, ma dell'URSS e di Stalin stesso

Questa è la solita fandonia propagandata dal vetero-PCI di Togliatti. Lo vedi che non ti sei o non vi siete emancipati dal revisionismo?
Era la famosatesi di Lepontico, destro del nostro forum ed iscritto, all'epoca, al Pdci.
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Quella tua frase su Gramsci è priva di ogni fondamento reale e concreto. O meglio è figlia della distorsione e dell'occultamento del pensiero gramsciano perpetriati dai revisionisti. E quindi, dicendo certe infamità sul grande compagno Gramsci (unico vero teorico della Rivoluzione in un Paese a capitalismo "avanzato" occidentale- studiatelo!) dimostri di essere ancora, sia pure parzialmente, succube dell'ideologia borghese.
Comunque ti sei meritato di diritto una citazione in "frasi storiche"!

A me compagno sembra che le uniche "frasi storiche" siano le tue, che ti sei messo a far passare Gramsci come un dio in terra, contrariamente a ogni principio dialettico e materialista marxista. Il gramscismo lo conosco abbastanza bene da potermi fare un'idea seria in proposito, mi sembra invece che non sia il caso tuo. Leggiti il suo articolo "La rivoluzione contro il capitale" del 1917. In esso è detto che la Rivoluzione d'Ottobre «è la rivoluzione contro il Capitale di Carlo Marx. Il Capitale di Marx era in Russia il libro dei borghesi, più che dei proletari [...] I fatti hanno superato le ideologie. I fatti hanno fatto scoppiare gli schemi critici entro i quali la storia della Russia avrebbe dovuto svolgersi secondo i canoni del materialismo storico. I bolscevichi rinnegano Carlo Marx, affermano con la testimonianza dell'azione esplicita, delle conquiste realizzate, che i canoni del materialismo storico non sono così ferrei come si potrebbe pensare e si è pensato», che il pensiero marxista «è la continuazione del pensiero idealistico italiano e tedesco, che in Marx si era contaminato di incrostazioni positivistiche e naturalistiche». Nei Quaderni dal Carcere invece scrisse: «La pretesa (presentata come postulato essenziale del materialismo storico) di presentare ed esporre ogni fluttuazione della politica e dell'ideologia come una espressione immediata della struttura, deve essere combattuta teoricamente come un infantilismo primitivo, o praticamente deve essere combattuta con la testimonianza autentica del Marx, scrittore di opere politiche e storiche concrete [...] integrando, illuminando e interpretando, le affermazioni teoriche sparse in tutte le opere. Si potrà vedere quante cautele reali Marx introduce nelle sue ricerche concrete, cautele che non poterono trovare posto nelle opere generali [...] tra queste cautele si potrebbero elencare come esempio queste:
1) La difficoltà di identificare volta per volta, staticamente come immagine fotografica istantanea, la struttura
[...]. Una fase strutturale può essere concretamente studiata e analizzata solo dopo che essa ha superato tutto il suo processo di sviluppo, non durante il processo stesso, altro che per ipotesi e esplicitamente dichiarando che si tratta di ipotesi.
2) dal 1° si deduce che un determinato atto politico può essere stato un errore di calcolo da parte dei dirigenti delle classi dominanti, errore che lo sviluppo storico, attraverso le "crisi" parlamentari governative delle classi dirigenti corregge e supera: il materialismo storico meccanico non considera la possibilità di errore, ma assume ogni atto politico come determinato dalla struttura, immediatamente, cioè come riflesso di una reale e permanente (nel senso di acquisita) modificazione della struttura
». In pratica, con questo bel casino, Gramsci cercava di scindere la struttura dalla sovrastruttura, in modo tale da permettere al proletariato, nel campo di quest'ultima, di confrontarsi con successo con la borghesia senza mettere in discussione il dominio della borghesia stessa nella struttura. E che dire del concetto gramsciano e di quello leninista di Stato, concetti ben diversi tra loro?
Lenin diceva: «Lo Stato è il prodotto e la manifestazione degli antagonismi inconciliabili tra le classi. Lo Stato appare là nel momento, in quanto, dove e quando nella misura in cui gli antagonismi di classe non possono essere oggettivamente conciliati. E per converso, l'esistenza dello Stato prova che gli antagonismi di classe sono inconciliabili» (Stato e rivoluzione, settembre 1917), mentre Gramsci sosteneva: «Stato è tutto il complesso di attività politiche e teoriche con cui la classe dirigente giustifica e mantiene il suo dominio, non solo, ma riesce ad ottenere il consenso attivo dei governanti» (Quaderni). E sempre nei Quaderni aggiungeva: «Lo Stato è concepito sì come organismo proprio di un gruppo, destinato a creare le condizioni favorevoli alla massima espansione del gruppo stesso, ma questo sviluppo e questa espansione sono concepiti e presentati come la forza motrice di un'espansione universale, di uno sviluppo di tutte le energie "nazionali", cioè il gruppo dominante viene coordinato concretamente con gli interessi generali dei gruppi subordinati e la vita statale viene concepita come un continuo formarsi e superarsi di equilibri instabili (nell'ambito della legge) tra gli interessi del gruppo fondamentale e quelli dei gruppi subordinati, equilibri in cui gli interessi del gruppo fondamentale prevalgono, ma fino a un certo punto, non cioè fino al gretto interesse economico-corporativo». In pratica questa teorizzazione rattoppata alla meglio vuole solo dare a intendere che lo Stato si configura come un mezzo di collaborazione tra le classi, niente di nuovo ma tanto di saccheggiato alle vecchie e ritrite argomentazioni borghesi e revisioniste interclassiste che tuttoggi ci propinano per scoraggiare ogni sia pur minima rivolta sociale. Lenin, in polemica con simili concezioni dello Stato, rispose egregiamente nella sua opera Ancora sul ministero della Duma (Eco, n. 6, 28/6/1906) : «In che cosa consiste l'errore principale di tutto questo ragionamento opportunista? Nel fatto che, in questo ragionamento, la teoria socialista della lotta delle classi, quale unica forza motrice vera della storia, è di fatto soppiantata dalla teoria borghese di "solidarietà" e di "progresso sociale"». In Stato e rivoluzione, egli disse: «Gli ideologi borghesi e soprattutto piccolo-borghesi, costretti a riconoscere, sotto la pressione di fatti storici incontestabili, che lo Stato esiste solamente dove esistono antagonismi di classe e la lotta di classe, "correggono" Marx in modo tale che lo Stato appare come l'organo della conciliazione delle classi». Quindi, io ci starei attento prima di sparare a zero su certe cose e dire che certe affermazioni sono "prive di ogni fondamento reale e concreto"...
CITAZIONE
Avendo frequentato l'ambiente, non posso escludere la presenza (anche come iscritti) di anti-stalinisti 'classici'. Per quanto possa sembrare incredibile, vista la chiarezza delle posizioni ufficiali (con tanto di ritratti di Stalin, nonché CHIARISSIMI riconoscimenti del ruolo di Stalin nel movimento comunista) è incredibile come certe persone decidano di aderire lo stesso. In effetti, prima esprimono le proprie idee, cioè anti-stalinismo classico, poi si accorgono che il partito è stalinista. Tuttavia, vi restano..,
Non posso dire quanti sono, tuttavia devono essere necessariamente pochi, perché francamente non ha molto senso che una marea di anti-stalinisti si riversi in un partito che continua ad inneggiare a Stalin.
L'ingresso di questi nuovi compagni non potrà che rendere le posizioni del partito ancora più chiare.

Questo perché il CSP è invece un partito eclettico e, in quanto tale, non del proletariato. Come può Togliatti "non essere un paletto"? Togliatti è stato, assieme a Gramsci e Bordiga, uno dei padri del falso comunismo italiano, se non è un "paletto" lui chi lo deve essere? Se si permette ai membri del proprio partito di accettare il togliattismo, tutto il resto viene da sé. Il togliattismo non è altro che l'edizione italiana del krusciovismo. Se Togliatti, come giustamente hai ammesso tu, compagno Felix12, non è stato capace di mantenere una posizione marxista-leninista una volta "lasciato autonomo" (di fatto ha sempre giocato il ruolo di valletto dell'URSS, sia di quella socialista di Stalin che di quella revisionista kruscioviana), è perché il marxismo-leninismo in lui non è mai penetrato a fondo ma si è sempre trattato di questioni formali. La "via italiana al socialismo" Togliatti l'ha elaborata quando Stalin era ancora vivo e vegeto, e non è certo stato lui a ispirarla, a dispetto di ciò che dice la propaganda borghese, perché Stalin era il miglior discepolo di Lenin, il quale sosteneva l'universalità dei princìpi fondamentali del marxismo, che Togliatti negava. Infatti il compagno Zhdanov lo criticò più che giustamente.
Però compagno scusami una cosa: se tutti questi anti-stalinisti si riversano in CSP come mai dici che "L'ingresso di questi nuovi compagni non potrà che rendere le posizioni del partito ancora più chiare"? L'unico senso che può avere questa frase è che detto ingresso porterà una volta per tutte il CSP sulla strada del revisionismo...
CITAZIONE
la chiarezza teorica non può esistere su tutto, o perlomeno non ci si può fare inibire nell'azione se non si hanno le idee chiare SU TUTTO.

Al contrario, compagno: la chiarezza teorica DEVE esistere su tutto, e una volta fatta questa chiarezza la "disinvoltura" (chiamiamola così) nell'azione viene da sé. Se non ci fosse chiarezza teorica il partito diventerebbe un circolo di discussione, un'organizzazione priva di disciplina e centralismo, un nugolo eclettico antimarxista o non marxista, ma in ogni caso non l'avanguardia del proletariato, come volevano Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao.
 
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view post Posted on 25/7/2013, 23:50
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Rileggiti quello che hai copiato e capirai che vi sono interpretazioni pretestuose nel contrapporre Marx e Lenin a Gramsci.
CITAZIONE
Lenin, in polemica con simili concezioni dello Stato, rispose egregiamente nella sua opera Ancora sul ministero della Duma (Eco, n. 6, 28/6/1906)

Gramsci nel 1906 andava a scuola, E Lenin vi polemizzava!!!!

FINE OT.
 
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Ceskystev
view post Posted on 26/7/2013, 00:07




Si puo' continuare sul post che ho aperto?
 
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Felix12
view post Posted on 26/7/2013, 14:05




CITAZIONE (carre @ 25/7/2013, 19:39) 
CITAZIONE
Togliatti, per esempio, ha fatto errori o no, NON E' UN PALETTO. Togliatti non è una figura storica così importante da richiedere che tutti abbiano esattamente la stessa opinione su di lui.

Io non capisco come tu possa fare un'affermazione di questo tipo. Il ruolo nefasto di Togliatti sul PCI e sulla possibilità di una Rivoluzione Socialista in Italia è grandissimo.Per un Partito Comunista italiano è fondamentale fare chiarezza sul ruolo di questo personaggio, vera iattura per l'Italia.
E come dimostrato riportando frasi di una Responsabile anche sull'argomanto "pionieri",tale chiarezza è ben lungi da venire.
Ti invito a leggere bene il nostro forum:
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Certo, il CSP è italiano e deve fare chiarezza su questo ma la posizione ufficiale è più o meno la mia, quindi per nulla 'togliattiana'. CSO è un partito gramsciano-secchiano, dal punto di vista della storia del MC italiano. Però il MC internazionale è di gran lunga più importante dei personaggi italiani, quindi innanzitutto occorre che vi sia chiarezza sulle personalità di livello internazionale, e su CHI SONO queste personalità.

CITAZIONE
CITAZIONE
la svolta di Salerno, che non è affatto sua, ma dell'URSS e di Stalin stesso

Questa è la solita fandonia propagandata dal vetero-PCI di Togliatti. Lo vedi che non ti sei o non vi siete emancipati dal revisionismo?
Era la famosatesi di Lepontico, destro del nostro forum ed iscritto, all'epoca, al Pdci.
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Fandonia? Ma se veniva Vishinsky in Italia a prendere contatto con i badogliani?
Questi sono FATTI.. c'è tanto di documenti ufficiali su questo.. Devo produrli qui sul forum? Risparmiatemi la fatica... suvvia. Togliatti in quel momento era poco più di una pedina, fu convocato al Cremlino il giorno prima di partire per l'Italia. e probabilmente fu quella la prima volta che ebbe notizia della politica sovietica per l'Italia... Fino a quel momento non c'è notizia di una opposizione di Togliatti alla politica del PCI, che in quel momento era tutta rivolta all'organizzazione della resistenza e per giunta non in mano a Togliatti (era in mano ad un altro, in Italia, di cui non ricordo il nome). Quando Togliatti annuncia 'la svolta' la annuncia come politica sovietica per l'Italia (su cui però naturalmente lui è d'accordo). Non vi è notizia (a parte qualche trozkista, del tutto ininfluente) di una non accettazione da parte del PCI di questa 'svolta'.

X il compagno Fiero Maoista (che ha scritto):


<<però compagno scusami una cosa: se tutti questi anti-stalinisti si riversano in CSP come mai dici che "L'ingresso di questi nuovi compagni non potrà che rendere le posizioni del partito ancora più chiare"? L'unico senso che può avere questa frase è che detto ingresso porterà una volta per tutte il CSP sulla strada del revisionismo...>>


Intendevo i compagni del collettivo Red Militant, naturalmente.
 
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Ceskystev
view post Posted on 26/7/2013, 14:17




CITAZIONE
Fandonia? Ma se veniva Vishinsky in Italia a prendere contatto con i badogliani?
Questi sono FATTI.. c'è tanto di documenti ufficiali su questo.. Devo produrli qui sul forum? Risparmiatemi la fatica... suvvia. Togliatti in quel momento era poco più di una pedina, fu convocato al Cremlino il giorno prima di partire per l'Italia. e probabilmente fu quella la prima volta che ebbe notizia della politica sovietica per l'Italia... Fino a quel momento non c'è notizia di una opposizione di Togliatti alla politica del PCI, che in quel momento era tutta rivolta all'organizzazione della resistenza e per giunta non in mano a Togliatti (era in mano ad un altro, in Italia, di cui non ricordo il nome). Quando Togliatti annuncia 'la svolta' la annuncia come politica sovietica per l'Italia (su cui però naturalmente lui è d'accordo). Non vi è notizia (a parte qualche trozkista, del tutto ininfluente) di una non accettazione da parte del PCI di questa 'svolta'.

Se apriamo una discussione e hai un po' di pazienza (perche' sto studiando e posso frequentsre il forum a singhiozzo) ho un libro ben documentato, scritto da un esperto compagno del mio collettivo, sulla svolta di Salerno. Non so che tipo di documentazione tu possa avere, ma nel libro c'e' tutto e quindi sono sicuro di poterti far cambiare prospettiva.
 
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view post Posted on 26/7/2013, 14:42
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Intendevo i compagni del collettivo Red Militant, naturalmente.

Ah, allora ho capito tutto.
CITAZIONE
Gramsci nel 1906 andava a scuola, E Lenin vi polemizzava!!!!

Lenin non polemizzò con Gramsci ma contro le concezioni revisioniste dello Stato simili alle sue.
Ma dov'è finito il mio ultimo post???????
 
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Felix12
view post Posted on 26/7/2013, 16:36




CITAZIONE (Ceskystev @ 26/7/2013, 15:17) 
CITAZIONE
Fandonia? Ma se veniva Vishinsky in Italia a prendere contatto con i badogliani?
Questi sono FATTI.. c'è tanto di documenti ufficiali su questo.. Devo produrli qui sul forum? Risparmiatemi la fatica... suvvia. Togliatti in quel momento era poco più di una pedina, fu convocato al Cremlino il giorno prima di partire per l'Italia. e probabilmente fu quella la prima volta che ebbe notizia della politica sovietica per l'Italia... Fino a quel momento non c'è notizia di una opposizione di Togliatti alla politica del PCI, che in quel momento era tutta rivolta all'organizzazione della resistenza e per giunta non in mano a Togliatti (era in mano ad un altro, in Italia, di cui non ricordo il nome). Quando Togliatti annuncia 'la svolta' la annuncia come politica sovietica per l'Italia (su cui però naturalmente lui è d'accordo). Non vi è notizia (a parte qualche trozkista, del tutto ininfluente) di una non accettazione da parte del PCI di questa 'svolta'.

Se apriamo una discussione e hai un po' di pazienza (perche' sto studiando e posso frequentsre il forum a singhiozzo) ho un libro ben documentato, scritto da un esperto compagno del mio collettivo, sulla svolta di Salerno. Non so che tipo di documentazione tu possa avere, ma nel libro c'e' tutto e quindi sono sicuro di poterti far cambiare prospettiva.

OK grazie. L'ultimo libro che ho letto sull'argomento è 'L'Alleato Stalin'.
E' scritto da un giovane storico molto serio.
 
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view post Posted on 26/7/2013, 16:46
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CITAZIONE (Fiero Maoista @ 26/7/2013, 15:42) 
CITAZIONE
Intendevo i compagni del collettivo Red Militant, naturalmente.

Ah, allora ho capito tutto.
CITAZIONE
Gramsci nel 1906 andava a scuola, E Lenin vi polemizzava!!!!

Lenin non polemizzò con Gramsci ma contro le concezioni revisioniste dello Stato simili alle sue.
Ma dov'è finito il mio ultimo post???????

Probabilmente non lo hai cercato bene o è stato spostato/cancellato. Ceskystev ha aperto una discussione apposita qui siete Off topic e state solo creando confusione
 
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view post Posted on 26/7/2013, 17:39
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Esattamente. Ma evidentemente il compagno Fiero Maoista oltre a non leggere quello che scrivo, non legge neppure le disussioni già presenti nel forum, e neppure quelle che io cortesemente gli riporto.
Dalle quali si evidenzia chiaramente che sta scrivendo un mucchio di cavolate revisioniste sulla svolta di Salerno e sull'URSS.
Inoltre dimostra una certa carenza di dialettica marxista quando pretende di giustificare col riconoscimento sovietico del governo Badoglio, tutto il resto, ben più sostanziale e non contingente, insito nella famosa svolta di Salerno.
Adesso però basta e si torna a parlare UNICAMENTE del tema della discussione.
Chiaro?
 
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Ceskystev
view post Posted on 27/7/2013, 16:56




Cosi' e' se ti pare.

Tornando all'argomento CSP, quLcuno andra' al congresso di Novembre?
 
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view post Posted on 27/7/2013, 18:46
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Ho spostato i messaggi. Il prossimo che va fuori tema lo banno per un mese.
Carre-grillino-fascista? Non me ne frega un caxxo!
Soprattutto se detto da certi ....
 
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Yuri Gagarin
view post Posted on 28/7/2013, 11:51




A novembre dovrei verificare le mie possibilità ma sarebbe interessante parteciparvi
 
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view post Posted on 12/8/2013, 16:02
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Abdullah Calahamed (EAU) Vladimir Sevchenko (Belarus)

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Nel nostro lavoro politico (come CSP - Partito Comunista) per la costruzione del Partito Comunista molti compagni pongono in maniera pertinente due domande:

" - Cosa è il socialismo? ";

" - Cosa devono dire i marxisti-leninisti alla classe operaia su cosa è il socialismo oggi ? ”.

Il socialismo è un modo di produzione complesso, una società complessa che ha molti aspetti, pertanto ci sono molte definizioni di socialismo.
Come Stalin ha sintetizzato, il socialismo è una forma superiore di organizzazione sociale in rapporto al capitalismo.
E’ superiore economicamente,politicamente, moralmente e spiritualmente.
E’ superiore perché il socialismo, così come il comunismo, è basato sul carattere sociale dei mezzi di produzione.
Deve essere dichiarato alla classe operaia che il socialismo è una forma superiore di organizzazione sociale che può risolvere in 5 anni immensi problemi che il capitalismo non può risolvere in 100 anni.
Socialismo significa un tasso di crescita dell’ economia che il capitalismo non può offrire, al di sopra di un 10 %, di modo che problemi come la casa, la sanità, l’ educazione possono essere risolti in un periodo di tempo molto breve; al più occorrerebbe una generazione per far fiorire un paese.
Perciò il popolo nel socialismo è in grado di credere nel futuro, capisce che il paese sta crescendo, che la gente progredisce, che le necessità sociali vengono prima delle necessità individuali e questa è una parola d'ordine per lo sviluppo socialista.
Noi comunisti m-l dobbiamo spiegare che il capitalismo, lo sfruttamento, è una forma di relazione storicamente superata, che porta alla sofferenza, mentre il socialismo risolverà effettivamente in un breve periodo di tempo carenze e problemi perché è una forma superiore di organizzazione sociale.
Perciò noi m-l dobbiamo essere capaci di spiegare alla classe operaia che quando c’era il socialismo, questa forma di organizzazione sociale che è esistita in Unione Sovietica, quando c’era un 10 o un 15 % di tasso di crescita economica, quando l’ Unione Sovietica dava alla classe operaia e al popolo un incremento di anno in anno del loro standard di vita e risolveva ogni giorno i problemi sociali di fronte agli occhi delle masse, il popolo era realmente convinto che stava costruendo qualcosa di superiore al capitalismo.
Quando (come CSP - Partito Comunista) facciamo volantinaggi nelle fabbriche per parlare alla classe operaia i lavoratori a volte chiedono:
“Per cosa state lottando, cosa è il socialismo?”.
Per esempio, c’è una affermazione assai significativa fattami da un operaio russo:
“Odio i comunisti perché hanno distrutto l’ Unione Sovietica”.
Cosa vuol dire?
In primo luogo, per comunisti non intende i marxisti-leninisti ma i membri del partito revisionista, il PCUS, che hanno distrutto il prosperare del socialismo, la grandezza del suo paese.
Così quando si va dagli operai e si dice che si sta difendendo il socialismo loro domandano:
“Che tipo di socialismo state difendendo ?
State difendendo il periodo di Breznev o quello di Gorbaciov?”.
La classe operaia non difenderà il tipo di socialismo brezneviano, gli operai non lotteranno né daranno la loro vita per una economia di stagnazione, per una società nella quale non sono dominanti ma al contrario sono stati dominati.
Quando diciamo come comunisti (m-l) che il socialismo è una forma superiore di organizzazione sociale noi non possiamo sostenere di fronte agli operai che il socialismo è esistito fino al 1991, perché domanderanno:
“Dove era quella forma superiore di organizzazione sociale per cui state lottando?”.
Per molti comunisti dell'Italia questo è difficile da digerire, poiché le condizioni della classe operaia nell’ Unione Sovietica nell’ epoca di Breznev e perfino nell’ epoca di Gorbaciov erano ancora migliori di quelle della classe operaia in Italia.
Ma bisognerebbe domandarsi:

- “Esisteva la dittatura del proletariato in Unione Sovietica in quell’ epoca, il potere apparteneva allora alla classe operaia?”;

- “Lo standard di vita e la partecipazione della classe operaia nella produzione stavano crescendo, oppure il socialismo stava morendo?”;

- “E’ questo un modello di socialismo che possiamo indicare alla classe operaia?”.

Tali domande dovrebbero essere poste direttamente davanti alla classe operaia e noi comunisti dovremmo dire che non sosteniamo quell’ organizzazione della produzione.
Quale era la formazione sociale che è esistita in Unione Sovietica dopo la morte di Stalin?
Le riforme economiche cominciarono nel 1953, la prima tappa durò fino al 1958 e vide una trasformazione dei mezzi di produzione in merci.
Nel 1957 ci fu la vendita delle Stazioni di Macchine e Trattori ai colcos (fattorie collettive), la trasformazione delle SMT in merci, poi nelle industrie i mezzi di produzione furono trasformati in merci. Naturalmente, la produzione di merci ha leggi obiettive, la legge del valore, e in definitiva la legge del plusvalore che è inerente alla produzione concentrata di merci.
In seguito, ci fu una serie di riforme che si conclusero nel 1965-1967, nelle quali l’ intero sistema dei rapporti di produzione e l’ indice dell’ economia furono basati sulla legge del valore e sull’ estrazione di plusvalore; fu affermato apertamente che l’ indice che mostrava se una azienda stava funzionando bene o male era il profitto.
Se l’ azienda faceva profitti era utile, se non li faceva era dannosa. Se noi m-l diciamo che la base economica di quanto esisteva allora in Unione Sovietica era il socialismo non saremmo comunisti, non saremmo marxisti-leninisti.
Cosa dovettero conservare i revisionisti dal socialismo?
Dovettero mantenere il sistema sanitario ed educativo universale e gratuito, la piena occupazione, dovettero contenere l’ applicazione della legge del valore, il che significa che non permisero la libera compravendita della terra o la libera circolazione dei capitali.
Ci furono notevoli restrizioni nella applicazione della legge del valore, ma ciò non vuol dire che quello che esisteva era il socialismo.
Dal momento che il sistema che fu costituito nell’ Unione Sovietica all’ epoca di Breznev uscì dal socialismo, i revisionisti furono obbligati a mantenere tali diritti al fine di evitare la guerra civile, al fine di evitare che la classe operaia lottasse per questi diritti.
Come risultato si è avuto una formazione sociale la cui base economica era fondata sul profitto, il quale nasconde l’ appropriazione del plusvalore prodotto dalla classe operaia e dalle masse lavoratrici, ma dall’ altro lato si avevano forme economiche che limitano l’ applicazione della legge del valore e delle leggi dello sfruttamento capitalistico in generale.
Quindi, questi due aspetti dovevano portare ad una contraddizione; questo sistema doveva crollare.
Stalin aveva preannunciato ciò, ed Enver Hoxha, un sostenitore di Stalin, predisse il tracollo dell’ Unione Sovietica, che era impossibile avere una economia in crescita se la base economica dipende dal profitto e ci sono limitazioni a queste leggi economiche.
Si aveva il profitto, l’ estrazione di plusvalore come motore della produzione, ma d’ altra parte non si aveva la disoccupazione.
Come si può sviluppare un economia basata sull’ estrazione del profitto, nella quale si giudica se l’ economia va bene oppure male basandosi sul profitto, ma contemporaneamente dovete mantenere il lavoro improduttivo?
Nelle condizioni della produzione capitalistica il lavoro improduttivo è semplicemente eliminato spedendolo nell’ esercito dei disoccupati.
E’ impossibile mantenere la produzione in crescita con tutti questi elementi.
Un’ analisi economica della evoluzione dell’ economia sovietica ha dimostrato che in alcuni momenti nella seconda metà degli anni settanta il tasso di crescita cadde a zero.
Questo fu ammesso dagli economisti revisionisti brezneviani, basandosi sulla produzione dell’ economia sovietica.
Bisogna appunto considerare quello che era stato prodotto l’ anno prima e quello che è stato prodotto nell’ anno corrente e calcolare la percentuale.
Le statistiche ufficiali dicevano che c’era una crescita del 3-6 %, ma erano calcolate in termini di prezzi, per questo c’era una falsa crescita.
Il PIL era calcolato in termini di prezzi, cioè di quanti rubli c’erano in circolazione.
In economia ci sono due modi per far salire il valore totale: o producendo di più, o facendo salire i prezzi.
Quello che accadde in Unione Sovietica era una ingannevole inflazione dei prezzi di produzione sulla cui base era calcolata una certa percentuale di crescita.
Questo economista brezneviano di sinistra calcolò la stessa percentuale in termini di produzione reale: tonnellate di acciaio, tonnellate di frumento, ecc comparando quello che era stato l’ anno precedente a quello che era stato prodotto nell’ anno in corso, e nella seconda metà degli anni settanta questa crescita economica toccò lo zero.
Noi m-l del CSP - Partito Comunista dobbiamo essere capaci di spiegare alla classe operaia che i comunisti offrono un modo di costruzione del socialismo e del comunismo, che noi possiamo realizzarlo, e che il socialismo per cui stiamo lottando è una società che può risolvere i problemi della classe operaia.""
 
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