5 ottobre
Un passaggio sconcertante, nel quale anche gli applausi dei militanti hanno vacillato, è stata l'affermazione con la quale Rizzo si è posto un passo indietro alle centinaia di migliaia di antifascisti che non hanno dato tregua all'aspirante duce d'Italia Salvini nelle sue comparsate in tutta Italia; in sostanza il segretario generale del PC ha dichiarato: “Salvini è un reazionario, razzista, ma non è un fascista”; sostenendo anche che “se c'è il fascismo, si va in montagna”, e contornando il tutto con una affermazione che nega di fatto il marxismo-leninsmo-pensiero di Mao, quale “oggi il capitalismo non ha più bisogno del fascismo”.
Siamo certi che su questo passaggio le compagne ed i compagni del PC rifletteranno bene poiché in ultima analisi Rizzo scinde due elementi legati a doppio filo fra loro quali il razzismo e il fascismo, e riscrive – quindi revisiona – anche il principio marxista-leninista secondo il quale il fascismo è una forma della dittatura della classe dominante borghese che essa alterna e mescola con la forma liberale e democratico-parlamentare a suo piacimento a seconda della situazione economica e politica del momento, come è avvenuto prima con Salvini ed ora col governo Conte bis.
Possibile che Rizzo, uno che si definisce comunista, che grida dal palco “Viva Stalin”, riduca il fascismo solo alle formazioni come CasaPound e Forza Nuova, nonostante l'esperienza del governo Salvini-Di Maio che noi abbiamo definito il governo dei fascisti del XXI secolo ed i suoi provvedimenti razzisti e liberticidi? Possibile non veda la nuova forma di fascismo, altrettanto pericolosa quanto evidente in Salvini e nella Lega? Sembra proprio di sì. Gatta ci cova!
Sbaglia poi, se si prende per riferimento ciò che ne diceva Lenin, nel definire che cos'è il Partito Comunista, poiché lui lo reputa “il partito della classe operaia e dei lavoratori tutti”, mentre il grande Maestro Lenin lo attribuiva soltanto alla parte più avanzata della classe operaia, alla sua “avanguardia”; Rizzo ne ricorda lo scopo, che dice essere “dare il potere politico al proletariato e la proprietà dei mezzi di produzione”, ed è giusto, ma si dimentica di dire come.
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