Comunismo - Scintilla Rossa

omossessuali, che fare?

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Kollontaj
view post Posted on 5/8/2016, 14:23 by: Kollontaj
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CITAZIONE (Pol Pot @ 5/8/2016, 09:04) 
CITAZIONE (Kollontaj @ 18/7/2016, 20:45) 
qualcuno vada a dire a questi volgari degenerati che non possono essere froci/lesbiche e nel contempo essere comunisti, perchè mi sa che non l'han capito e vanno avanti con la loro guerra di popolo, e si sposano pure!

Se tale ilarità si riferisce al mio commento,penso sia fuori luogo in quanto in esso non c'è una frase che neghi la possibilità di essere gay e allo stesso tempo comunisti.

in realtà il sarcasmo riguardava più i termini "degenerati", "deviati" etc, come anche il concetto di "favorire" o "tollerare" i gay da parte di un eventuale partito.
poi si il messaggio rispondeva anche a te, e precisamente a queste affermazioni:

CITAZIONE
tenendo conto anche del fatto che le loro pratiche decadenti, "volgari e senza ideologia,piene di gangster,di girls da varietà,di esaltazione dell'adulterio,di prodezze di avventurieri d'ogni genere e di cavalieri d'industria" (A. Zdanov, Pravda 21/9/1946) rispecchiano specularmente,prasseologicamente e culturalmente,uno strato della borghesia ormai putrida ed assenteista,distruttiva e del tutto priva della sua enorme carica rivoluzionaria che un tempo era caratterizzante anche sotto il profilo culturale.

come vedi tu hai collegato l'omosessualità in genere (e, presumo, tutte quelle espressioni della sessualità e di identità di genere che non rientrano nell'idealistico binarismo di genere (ci arrivo a spiegare perchè per me è idealismo), quindi si, di fatto, se dici cosi, stai anche dicendo che uno non potrebbe essere frocio e comunista allo stesso tempo, come fa un borghese decadente, putrido e distruttivo essere un comunista?
come fa un proletario coscienzioso (come deve essere un comunista), ad essere anche frocio, se esser froci vuol dire essere borghesi decadenti e distruttivi?

ora passo a rispondere alla questione "gender", e cercherò di spiegare perchè secondo me il binarismo di genere è una concezione del mondo idealistica che si porta dietro molti condizionamenti culturali che come tali sono sempre prodotti sovrastrutturali di un dato processo produttivo (in questo caso partiamo dai retaggi culturali feudali, dall'assolutismo religioso di quelle sovrastrutture, etc).
partiamo dalla definizione di "gender theory", che vorrebbe dire semplicemente "teoria di genere", la prima cosa da dire è che viene usato il termine in inglese proprio per confondere i lettori, per farla sembrare una cosa strana, straniera, indefinita etc.
in realtà non esiste nessuna "gender theory", semmai esistono gli studi di genere (gender studies), e qualsiasi ragionamento su questi temi è una "teoria".
quindi quando si parla di "gender theory", si parla di niente solo per allarmare il pubblico, come se ci fosse una "teoria" di dominio frocio dell'umanità o robe del genere.
vedendola meglio, qualsiasi discorso di "rimessa in discussione" dei generi, dei ruoli sociali di genere etc, è uno "studio di genere", quindi praticamente tutto il femminismo rivoluzionario, marxista e non, è uno studio di genere.
la Kollontaj quando parlava di comunismo e famiglia, faceva studi di genere, rimetteva in discussione i ruoli di genere attribuiti a maschi e femmine prima della rivoluzione, etc, e questo vale per qualsiasi femminista marxista dai tempi della prima internazionale ad oggi.
consiglierei a chi non l'ha fatto di recuperare testi femministi rivoluzionari dagli anni 70 ad oggi per farsi un'idea.
quindi dobbiamo ricordarci che, anche se non avevano espressamente il nome di "gender studies", la storia del marxismo è piena di gender studies, anche il celebre libro di Engels è uno studio di genere, dato che cerca di inquadrare quali sono i ruoli di genere creati dalle varie realtà viste durante la storia umana, e cerca di capire e spiegare perchè si sviluppano certe forme di dominio di genere, e come queste forme di dominio sono sempre funzionali ai rapporti produttivi di una data società, e di come la stessa proprietà privata, e di conseguenza, il capitalismo, si basano proprio su questo dominio di genere.
Engels dimostra benissimo che la "famiglia naturale" è solo il prodotto del dominio di classe, e quindi questa famiglia naturale va distrutta, superata, e con essa ovviamente tutti i ruoli di genere.
quindi chi parla di "famiglia naturale" fa il gioco dei dominatori, sempre, perchè non esiste nessuna "famiglia naturale", perchè bisogna considerare la forma famiglia in relazione ai rapporti produttivi, perchè il concetto stesso di "natura" che certi vorrebbero far passare come assoluto, è fortemente antimarxista in quanto non materialista e antidialettico, idealizza la "natura" a stato ideale, non la concepisce per quello che è, non tiene conto delle evoluzioni, dei cambiamenti...cerca di renderla quello che dovrebbe essere (secondo lui).
la stessa parola "famiglia" deriva dagli schiavi nelle società romane...

CITAZIONE
La parola familia non esprime originariamente l'ideale del filisteo d'oggigiorno, fatto di sentimentalismo e di discordie
domestiche; essa, presso i Romani, da principio non si riferisce affatto alla coppia unita in matrimonio, ma solo agli schiavi. Famulus significa schiavo domestico e familia è la totalità degli schiavi appartenenti ad un uomo. Ancora al tempo di Gaio la familia, id est patrimonium (cioè la parte ereditaria), era legata per testamento. L'espressione fu trovata dai Romani per caratterizzare un nuovo organismo sociale, il cui capo aveva sotto di sé moglie, figli, e un certo numero di schiavi sottoposti al potere patriarcale dei Romani, e col diritto di vita e di morte su tutti.
La parola dunque non è più antica del sistema familiare corazzato di ferro delle tribù latine, sorto dopo l'introduzione dell'agricoltura e della schiavitù legale e dopo la divisione degli Italici ariani dai Greci.
Marx aggiunge: La moderna famiglia contiene in germe, non solo la schiavitù (servitus), ma anche la servitù della gleba, poiché questa, fin dall'inizio, è in rapporto con i servizi agricoli. Essa contiene in sé, in miniatura, tutti gli antagonismi che si svilupperanno più tardi largamente nella società e nel suo Stato.
Una tale forma di famiglia segna il passaggio dal matrimonio di coppia alla monogamia. Per assicurare la fedeltà della donna, e perciò la paternità dei figli, la donna viene sottoposta incondizionatamente al potere dell'uomo

quindi sarebbe ora che certi comunisti capissero che l'unico approccio corretto per un marxista nei confronti della famiglia ("naturale", monogamica, quel che volete) e delle politiche famigliari borghesi è la loro distruzione ed il loro superamento, possibile ovviamente solo in regime socialista, ma la cui lotta comincia già in regime borghese (come tutte le altre lotte, razzismo etc, non possono risolversi completamente in regime borghese, ma non per questo smettiamo di lottare)

il binarismo di genere, per me, è la diretta conseguenza di questo concetto familiare e proprietario, e dei condizionamenti culturali tradizionalisti, religiosi, etc.
per essere più chiaro, il binarismo di genere è il concetto per cui esistano solo maschi e femmine, gay ed etero, e che tutto quello che non si riconosce pienamente in uno di questi elementi, o nel caso del genere, chi non si riconosce pienamente nel proprio sesso biologico, è "deviato", ad andar bene.
anche moltissimi gay spesso ragionano in modo binario, negando per esempio le realtà bisessuali, che secondo loro sono gay confusi o impauriti.
in realtà al mondo ci sono moltissime persone che non si riconoscono né nel binarismo maschio/femmina, né in quello gay/etero.

ora consideriamo queste due concezioni del mondo, da una parte chi crede che chi nasce uomo deve essere uomo e seguire certi comportamenti sociali di genere, e lo stesso per le donne.
dall'altra quella che chiamate "gender theory", che in realtà è la semplice affermazione che ci sono persone che magari nascono con un sesso biologico ma hanno una identità di genere che sentono diversa dal proprio sesso, per cui magari decisono di avere comportamenti che la società attribuisce al genere opposto, per cui quando hanno questi comportamenti, sono presi per il culo, discriminati, menati, ammazzati, etc
prendiamo per esempio un individuo che nasce maschio, ma ad una certa età decide di vestirsi "da donna", di truccarsi, e cosi via.
ovviamente sarà preso per il culo e discriminato da molte persone, e perchè? perchè si ritiene disdicevole che un uomo, che detiene una posizione di dominio rispetto alla donna, si "sminuisca" a tal punto di far finta di essere una donna, che viene ritenuta inferiore.
tant'è che la stessa reazione non avviene se una donna si veste da uomo, nessuno la vedrebbe ridicola allo stesso modo di un uomo vestito da donna.
anzi ci sono molte caratteristiche "maschili" che se presenti nelle donne vengono sottolineate come un pregio, pensate alle definizioni di "donna con le palle", "donna cazzuta", per indicare una donna degna di nota, bisogna appiopparle la caratteristica maschile per eccellenza, il cazzo, le palle.

ora, tra queste due concezioni del mondo, tra chi parla di concetti idealisti presi come realtà assoluta (l'eterosessualità, il binarismo di genere, la "famiglia naturale"...) e su questo basa la sua attività "politica" relativa a questi temi, cercando di plasmare il mondo a sua somiglianza (fallendo, perchè sappiamo che questo è il limite principale dell'idealismo), e chi invece parla di una moltitudine di "sensibilità" di genere e sessuali, per cui cerca di studiarle e capirle, quale delle due concezioni è aderente al materialismo dialettico, e quale è idealistica?
se prendiamo la storia delle civiltà, notiamo tutti che è strapieno di casi del genere, di gente che si sente del sesso opposto (ci sono concetti per esprimere i trans in qualsiasi popolo del mondo, di qualsiasi epoca), di chi ha un orientamento sessuale per il proprio sesso (tantissimi nomi storici illustri erano frocissimi eh, imperatori, filosofi, comandanti militari...Alcibiade e Socrate, Adriano e Antinoo, Eliogabalo, Alessandro Magno...possiamo andare avanti pagine e pagine)
quindi quale visione si basa sul materialismo dialettico, quella che osserva il mondo cosi com'è, lo studia, e solo dopo ne trae una teoria, un concetto, o quella che parte da un concetto aprioristico sulla "natura" e nega ogni deviazione da questo limitato orizzonte idealista, che sembra non tener conto della storia e della realtà materiale di milioni di persone in giro per il mondo?

inoltre, visto che si parla degli studi di genere come di un pericolo per non si sa chi, se io maschio biologico ad esempio, mi vesto e atteggio "da donna", quale reale danno o svantaggio procuro a chi non è come me?
non sto imponendo la mia visione o sensibilità, la sto solo vivendo sulla mia pelle.
ma se qualcun'altro, sulla base del suo idealismo, cerca di impedirmi di vestirmi da donna, o mi ostacola quando cerco di farlo, o mi discrimina, perchè io dovrei accettare la sua imposizione? perchè la mia sensibilità dovrebbe adeguarsi alla sua?

ora vorrei invece riprendere alcuni passaggi dell'articolo postato per mostrare quanto è impregnato di concetti reazionari, tradizionalisti, fortemente antimarxisti, dato che l'obiettivo dell'articolo è "difendere" la cosiddetta "famiglia naturale" patriarcale, base del sistema capitalista.

CITAZIONE
le pratiche ad essa ispirata mirano ad una esplicita trasformazione della psicologia dei bambini attraverso l’adozione di precisi programmi all’interno del sistema scolastico, i quali mirano al superamento degli “stereotipi di genere”, operando apertamente una manipolazione della personalità del bambino. Esse costituiscono un’inaudita intrusione nella vita del bambino, una manipolazione della sua psiche sulla base del presupposto che non esiste un’identità di genere che affondi le sue radici nella natura, ma che l’identità di genere è solo un costrutto culturale e in quanto tale modificabile a piacimento.

1- da buoni antimarxisti (o nonmarxisti), vedono la manipolazione del bambino in ipotetici discorsi gender fatti nelle scuole (su cui si dovrebbe fare un'altra discussione eventualmente), ma non vedono questa manipolazione in tutti gli altri ambiti della formazione scolastica istituzionale.
noi marxisti invece sappiamo che tutto l'impianto scolastico serve a indottrinarci e manipolarci in ogni ambito della nostra vita, per farci accettare di buon grado il capitalismo, la divisione in classi, le condizioni misere nelle quali viviamo, etc.
compresa l'educazione sociale che porta a riprodurre il modello famigliare base del sistema capitalistico, e soprattutto permette la riproduzione del proletariato e quindi la riproduzione del capitalismo stesso.

2- " sulla base del presupposto che non esiste un’identità di genere che affondi le sue radici nella natura, ma che l’identità di genere è solo un costrutto culturale e in quanto tale modificabile a piacimento."

prima di tutto, non lo dice proprio nessuno che l'identità di genere è "modificabile a piacimento", anzi, si dice proprio l'opposto, perchè se fosse modificabile a piacimento, non esisterebbe la disforia di genere, per esempio.
quello che dice è che non esiste SOLO l'identità di genere "cis", cioè conforme al proprio sesso biologico, ma ci sono ANCHE persone che sentono di avere una identità di genere diversa dal proprio sesso biologico.
cosa c'entra questo col dire che è "modificabile" a piacimento? è solo allarmismo, rendere un concetto ridicolo e paradossale affinchè sembri naturale ribatterlo, quando in realtà il concetto dice tutt'altro.
poi, riguardo alla parte citata, le metafisiche radici "nella natura" le lascerei agli idealisti, la "natura" è un insieme di molteplici fenomeni che "sono perpetuamente in moto e in trasformazione e lo sviluppo della natura è il risultato dello sviluppo delle contraddizioni nella natura, il risultato dell'azione reciproca delle forze opposte nella natura" e ancora "il metodo dialettico ritiene che nessun fenomeno della natura può essere capito se presoa sè, isolatamente, senza legami coi fenomeni che lo circondano, poiché qualsiasi fenomeno, inqualsiasi campo della natura, può diventare un assurdo se lo si considera al di fuori delle condizioni
che lo circondano, distaccato da esse; e, al contrario, qualsiasi fenomeno può essere compreso e spiegato se lo si considera nei suoi legami inscindibili coi fenomeni che lo circondano, condizionalo dai fenomeni che lo circondano.
b) Contrariamente alla metafisica, la dialettica considera la natura non come uno stato di riposo
e di immobilità, di stagnazione e di immutabilità, ma come uno stato di movimento e di
cambiamento perpetui, di rinnovamento e sviluppo incessanti, dove sempre qualche cosa nasce e si
sviluppa, qualche cosa si disgrega e scompare.

Perciò il metodo dialettico esige che i fenomeni vengano considerati non solo dal punto di vista dei loro mutui legami e del loro condizionamento reciproco, ma anche dal punto di vista del loro movimento, del loro cambiamento e del loro sviluppo, dal punto di vista del loro sorgere e del loro sparire."

CITAZIONE
L’ideologia gender nei suoi esponenti più estremisti arriva addirittura a negare la figura della madre, la maternità non sarebbe un fatto naturale ma solo culturale al fine di legittimare una pratica abominevole come il cosiddetto utero in affitto.

l'utero in affitto, come tutte le altre tecniche riproduttive contemporanee, non c'entra NULLA con nessun discorso di genere.
se vogliamo fare un discorso serio sulle tecniche riproduttive e sul loro ruolo nella società (sia capitalista che, eventualmente, socialista), dovremmo farlo in separata sede, e slegarlo completamente dal discorso genere, perchè davvero non c'entra nulla.
la stragrande maggioranza dei fruitori del cosiddetto utero in affitto sono eterosessuali con idendità di genere uguale al proprio sesso biologico, persone "normali" come direbbe qualcuno.
tra l'altro la cosa veramente abominevole è questa imposizione alle donne a cui si vorrebbe negare ancora una volta la libertà di fare quello che vogliono coi loro corpi e con le proprie scelte riproduttive, esattamente come con l'aborto.
poi si possono, si devono fare discorsi e considerazioni sullo sfruttamento capitalista che esiste anche in questo ambito come in tutti gli altri ambiti della vita umana, ma è proprio un altro discorso, proprio del capitalismo.

CITAZIONE (stefanov @ 5/8/2016, 14:53) 
Concordo,totalmente,con''pol pot''!!La teoria del gender,e',per usare un termine della scienza militare marxista-leninista,''un falso scopo''percercare di demolire la realtà' biologica,per cui nessun popolo,a maggior ragione socialista e comunista,può' perpetuarsi,senza l'Unione carnale di uomo e donna!!

mi spieghi in che modo questa "teoria del gender" nega o contrasta con il fatto che la specie umana si perpetua con "l'unione carnale" etc?
se una è donna ma si sente uomo e si comporta di conseguenza, in che modo lei nega che ci si riproduce scopando tra uomo e donna? o tu vorresti proprio impedire alle persone di avere rapporti che non siano uomo/donna?

Edited by Kollontaj - 5/8/2016, 16:27
 
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