Comunismo - Scintilla Rossa

Come Berlusconi ha conquistato gli italiani 10 anni prima di scendere in campo

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view post Posted on 25/12/2020, 11:29
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Il berlusconismo ha impoverito culturalmente gli italiani. È una frase ripetuta da anni e che può certamente corrispondere al vero, anche se è più giusto allargarla a un cambiamento dell’intera società, cambiando gli italiani ben oltre la loro cultura. Quello che spesso viene equivocato è il momento in cui Berlusconi ha dato il via a questo processo: erroneamente si riavvolge il nastro fino alla sua discesa in campo del 1994, quando l’imprenditore è diventato politico trasformando il Parlamento in una succursale della Fininvest e il Paese nella sua azienda. In realtà questo è avvenuto un decennio prima, attraverso le sue televisioni.

Negli anni Ottanta in Italia vigeva un imperativo: dimenticare il decennio precedente degli anni di piombo. Erano gli anni in cui il mondo seguiva i binari dell’edonismo reaganiano, dello yuppie vanesio e venale, di tutti i Patrick Bateman di American Psycho che presidiavano gli uffici e società di tutto il mondo, magari senza la deriva omicida. L’Italia si allineò a modo suo, con la Milano da bere e l’esplosione del consumo di cocaina, con il socialismo gaudente e i paninari. Berlusconi seppe intuire e sfruttare quel nuovo corso: il successo, le giuste amicizie, i trionfi con il Milan e l’ingresso nelle case degli italiani erano accompagnati dall’ombra dell’appartenenza alla loggia massonica deviata P2 di Licio Gelli e dei rapporti con ambienti mafiosi. Per citare la serie Boris, “un Paese di musichette mentre fuori c’è la morte”.


Berlusconi capì prima di tutti in Italia l’importanza del mezzo televisivo come veicolo di persuasione. Partì dunque dalle realtà regionali per iniziare a intaccare il monopolio decennale della Rai. Nel 1978 la sua Fininvest diventò azionista di maggioranza dell’emittente locale Telemilano e si accordò con decine di reti regionali per trasmettere contemporaneamente le sue trasmissioni in tutto il Paese. Con questo sistema divenne a tutti gli effetti un network nazionale che nel 1980 cambiò nome in Canale 5. Berlusconi chiamò con sé i principali volti nazional popolari della Rai, come Mike Bongiorno, Corrado, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, iniziando ad acquistare i diritti di alcuni serial di successo, come Dallas. Il pubblico veniva così attirato sulle nuove reti da volti riconoscibili e rassicuranti, ma per differenziarsi dalla Rai queste seguivano una strada più spregiudicata, moderna, marcatamente anni Ottanta. La Tv commerciale non doveva informare e intrattenere, ma distrarre e imbambolare.



Per differenziare l’offerta e la programmazione, Berlusconi decise di ampliare il suo impero, aggiungendo al pacchetto Mediaset Italia 1 nel 1982 e Rete 4 nel 1984. Gli ascolti lo premiarono, portando in breve tempo le sue reti a ottenere uno share tanto alto da poter competere con i canali Rai. Il tutto senza la possibilità di trasmettere in diretta: per tutti gli anni Ottanta Mediaset rimase senza telegiornali, prima della legge Mammì del 1990.

Come ha fatto un imprenditore a possedere e mantenere tre reti televisive trasmesse in tutta la nazione?


Qui si entra nel cuore degli anni Ottanta e nella radicalità dei suoi intenti. Se il Pci piangeva la morte di Berlinguer e si avviava a un lento tramonto, i socialisti alzavano la testa adeguandosi allo spirito del decennio molto lontano dalla formalità di 30 anni di storia repubblicana. È l’indirizzo di Bettino Craxi, il progetto di un’Italia allegra, dal drink facile, lontanissima dalla lotta di classe e dalle tensioni degli anni Settanta, e proprio per questo vincente. Craxi e Berlusconi erano amici, seguivano la stessa filosofia, frequentavano gli stessi locali milanesi, dove muovevano i fili della politica e dell’imprenditoria locale e nazionale.

Quando la Rai e diverse associazioni denunciarono alle autorità la modalità di trasmissione delle tre reti di Berlusconi chiedendone la sospensione, Craxi, all’epoca presidente del Consiglio, intervenne personalmente. Presentò un decreto legge il 20 ottobre 1984, chiamato decreto Berlusconi, per consentire a Mediaset di continuare a trasmettere le sue trasmissioni. Venne considerato incostituzionale, e per questo il 6 dicembre dello stesso anno o arrivò il Berlusconi bis, poi votato con la fiducia e convertito in legge. La validità era solo di sei mesi, e quindi nel 1985 arrivò il Berlusconi ter, quello definitivo che permise a Mediaset di continuare le trasmissioni senza impedimenti.
...

https://thevision.com/politica/berlusconi-televisione/
 
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view post Posted on 25/12/2020, 11:53
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Cristo, che cumulo di puttanate.
 
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view post Posted on 26/12/2020, 22:46
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QUOTE (Sandor_Krasna @ 25/12/2020, 11:53) 
Cristo, che cumulo di puttanate.

Quali sarebbero gli errori dell' articolo?
 
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view post Posted on 26/12/2020, 23:20
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dico la mia: le letture dei fenomeni politici in termini culturali e non in termini di classe cadono sempre nella superficialità dell'ideologia e della morale borghese
 
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view post Posted on 26/12/2020, 23:52
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Quoto Primomaggio1945. Una lettura da circolo dei lettori, al massimo, che scade nello psicologismo borghese e nel puro soggettivismo(Berlusconi come cattivone). Ottimo però per un film di Sorrentino.
 
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view post Posted on 27/12/2020, 10:40
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QUOTE (primomaggio1945 @ 26/12/2020, 23:20) 
dico la mia: le letture dei fenomeni politici in termini culturali e non in termini di classe cadono sempre nella superficialità dell'ideologia e della morale borghese

Anche Gramsci leggeva alcuni fenomeni politici in termini culturali, gli elementi sovrastrutturali vanno spiegati in qualche modo, almeno per quanto riguarda la loro origine storica, perchè sono questi che permeano oggi nella società, il dibattito attuale non verte certo sull' alienazione lavorativa del proletariato. Poi i dispositivi di ricezione audio e video fanno parte della struttura economica (e quindi di classe ) perchè sono capitale costante influenzando così anche la sovrastruttura
 
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view post Posted on 27/12/2020, 11:03
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view post Posted on 27/12/2020, 14:45
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CITAZIONE
Anche Gramsci leggeva alcuni fenomeni politici in termini culturali, gli elementi sovrastrutturali vanno spiegati in qualche modo, almeno per quanto riguarda la loro origine storica, perchè sono questi che permeano oggi nella società,

Appunto. E la loro origine va ricercata guardando alla loro fonte sociale di classe attraverso una adeguata deduzione sociale, non guardando ad elementi altrettanto sovrastrutturali. Gramsci non ha mai fatto una rassegna muta di elementi della sovrastruttura, tanto che scriveva:

《Per conoscere con esattezza quali sono i fini storici di un paese, di una società, di un aggruppamento importa prima di tutto conoscere quali sono i sistemi e i rapporti di produzione e di scambio di quel paese, di quella società. Senza quella conoscenza si potranno compiere monografie parziali, dissertazioni utili per la storia della cultura, si coglieranno riflessi secondari, conseguenze lontane, non si farà però storia, l’attività pratica non sarà enucleata in tutta la sua solida compattezza.》

[Antonio Gramsci, “Il nostro Marx”]



CITAZIONE
dibattito attuale non verte certo sull' alienazione lavorativa del proletariato

Ah quindi l'origine materiale dei fenomeni sociali dipende dallo stato attuale del dibattito da salotto borghese :lol:

CITAZIONE
Poi i dispositivi di ricezione audio e video fanno parte della struttura economica (e quindi di classe ) perchè sono capitale costante influenzando così anche la sovrastruttura

L'articolo inserisce tale capitale costante all'interno di una manfrina moralistica. Il tuo discorso è insensato: anche Gesù quando entra nel Tempio si infuria con i mercanti. Si può dire che per il solo fatto di parlare di mercanti e danaro, quello di Gesù sia un discorso scientificamente fondato?
 
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view post Posted on 23/1/2021, 20:22
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QUOTE (Ruhan @ 27/12/2020, 14:45) 
Appunto. E la loro origine va ricercata guardando alla loro fonte sociale di classe attraverso una adeguata deduzione sociale, non guardando ad elementi altrettanto sovrastrutturali. Gramsci non ha mai fatto una rassegna muta di elementi della sovrastruttura, tanto che scriveva:

《Per conoscere con esattezza quali sono i fini storici di un paese, di una società, di un aggruppamento importa prima di tutto conoscere quali sono i sistemi e i rapporti di produzione e di scambio di quel paese, di quella società. Senza quella conoscenza si potranno compiere monografie parziali, dissertazioni utili per la storia della cultura, si coglieranno riflessi secondari, conseguenze lontane, non si farà però storia, l’attività pratica non sarà enucleata in tutta la sua solida compattezza.》

Chi prova a fare storia fa delle valutazioni per esempio nella scelta delle quantità di cose utili (come scrive Marx all' inizio del capitale) in un dato periodo storico, per stabilire queste scelte entrano in gioco sicuramente degli elementi sovrastrutturali, anche influenze esterne di cui lo storico può anche non essere consapevole
 
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view post Posted on 23/1/2021, 20:49
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CITAZIONE (aixo @ 23/1/2021, 20:22) 
CITAZIONE (Ruhan @ 27/12/2020, 14:45) 
Appunto. E la loro origine va ricercata guardando alla loro fonte sociale di classe attraverso una adeguata deduzione sociale, non guardando ad elementi altrettanto sovrastrutturali. Gramsci non ha mai fatto una rassegna muta di elementi della sovrastruttura, tanto che scriveva:

《Per conoscere con esattezza quali sono i fini storici di un paese, di una società, di un aggruppamento importa prima di tutto conoscere quali sono i sistemi e i rapporti di produzione e di scambio di quel paese, di quella società. Senza quella conoscenza si potranno compiere monografie parziali, dissertazioni utili per la storia della cultura, si coglieranno riflessi secondari, conseguenze lontane, non si farà però storia, l’attività pratica non sarà enucleata in tutta la sua solida compattezza.》

Chi prova a fare storia fa delle valutazioni per esempio nella scelta delle quantità di cose utili (come scrive Marx all' inizio del capitale) in un dato periodo storico, per stabilire queste scelte entrano in gioco sicuramente degli elementi sovrastrutturali, anche influenze esterne di cui lo storico può anche non essere consapevole

Traduco per i lettori non abituati alla prosa criptica di aixo/seit1: tu sostieni che lo storico quando va a dare una interpretazione storica sceglie alcuni elementi di cui tenere conto e ne lascia stare altri. Nella scelta - tu dici - giocano un ruolo elementi ideologici anche legati alla sua epoca, magari inconsapevoli.

Certo. Hai ragione. Perciò esiste un metodo scientifico. Questo serve per incorrere il meno possibile nel cortocircuito di cui tu parli. E questo metodo scientifico-storico ce lo ha fornito Marx con la sua divisione teorica tra una struttura e una sovrastruttura. Sempre Marx ci ha indicato l'elemento materiale/strutturale costante che ci permette di fare scienza storica, ovvero la contraddizione tra 1) rapporti di produzione e 2) forze produttive. Questi due elementi in rapporto compongono la struttura. La sovrastruttura è determinata - in ultima istanza, come scrive Engels - dalla struttura. E così via.

L'articoletto da te postato non rispetta questo metodo scientifico, ovvero non parte dalla struttura, ma si limita ad analizzare elementi puramente sovrastrutturali(ideologici, morali, addirittura personalistici) del tutto scissi dagli elementi strutturali che li hanno determinati e ci ricama sopra interpretazioni circa le mire di conquista del singolo Silvio Berlusconi. Non è quindi altro che insulsa chiacchiera moralistica e personalistica. Come parlare della caduta dell'Impero Romano analizzando una supposta decadenza culturale delle élite e attribuendo a questa la caduta.

La storia - caro seit1 redivivo - la fanno le classi nella loro lotta e contraddizione, la fa il rapporto contraddittorio tra rapporti di produzione e forze produttive, non i singoli uomini alla maniera di individui cosmico-storici hegeliani..

Inoltre, non vorrai spacciarci un articoletto di TheVision come una ricerca storiografica compiuta da qualche storico? Si tratta di un semplice articoletto giornalistico fatto acchiappando notizie qua e là. Facciamo i seri, aixo/seit1..
 
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view post Posted on 29/1/2021, 19:43
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QUOTE (aixo @ 23/1/2021, 20:22) 
Inoltre, non vorrai spacciarci un articoletto di TheVision come una ricerca storiografica compiuta da qualche storico?

No però ci sono stati anche storici come Ginsborg che hanno analizzato il berlusconismo da una prospettiva storica non vedendolo quindi solo come un semplice fenomeno politico passeggero o di costume. Questi tentativi di analisi storica possono apparire sovrastrutturali però c' è da tenere conto della rigida divisione del lavoro che impone il capitalismo e che impedisce a chi scrive di questi temi di fare anche analisi più profonde sulla struttura

https://books.google.it/books?id=fgKODAAAQ...epage&q&f=false
 
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view post Posted on 29/1/2021, 20:03
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c' è da tenere conto anche della rigida divisione del lavoro che impone il capitalismo e che impedisce a chi scrive di questi temi di fare anche analisi più profonde sulla struttura

Ma cosa stai dicendo? :D

Cosa c'entra la divisione del lavoro con il fatto che uno storico serio DEVE partire dalla struttura e da questa dedurre la sovrastruttura?
Questo è il metodo scientifico, caro aixo/seit1. Il metodo che gli storici marxisti seguono già da più di un secolo. Ti stai arrampicando sui vetri.

CITAZIONE
però ci sono stati anche storici come Ginsborg

E questo che c'azzecca con l'articolo-cloaca di The-Vision da te postato? :lol:

Inoltre scusami tanto, ma Ginsborg(e lo si vede già dalle prime pagine) concepisce il berlusconismo quale "dittatura proprietaria" ovvero quale sistema di potere clientelare/patrimoniale atto a promuovere il suo fondatore(Berlusconi).

Questa sarebbe una deduzione sociale(a partire dalla struttura) del fenomeno politico berlusconiano? Azz, bella merda :D

Questa è esattamente la cloaca che hai postato: una analisi puramente sovrastrutturale, personalistica che non deduce il fenomeno politico a partire dai rapporti di forza tra le classi e dalla loro mutazione a cavallo tra gli anni '80 e '90. Insomma: pura chiacchiera da salone del libro o da circolo dei lettori.
 
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view post Posted on 29/1/2021, 21:44
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QUOTE (Ruhan @ 29/1/2021, 20:03) 
Inoltre scusami tanto, ma Ginsborg(e lo si vede già dalle prime pagine) concepisce il berlusconismo quale "dittatura proprietaria" ovvero quale sistema di potere clientelare/patrimoniale atto a promuovere il suo fondatore(Berlusconi).

Questa sarebbe una deduzione sociale(a partire dalla struttura) del fenomeno politico berlusconiano? Azz, bella merda :D

Questa è esattamente la cloaca che hai postato: una analisi puramente sovrastrutturale, personalistica che non deduce il fenomeno politico a partire dai rapporti di forza tra le classi e dalla loro mutazione a cavallo tra gli anni '80 e '90. Insomma: pura chiacchiera da salone del libro o da circolo dei lettori.

Quali sarebbero state queste mutazioni? Se la sovrastruttura ha così poca importanza allora perchè gli operai oggi votano lega nord che è un partito che fa l' opposto dei loro interessi?, se conta solo la struttura ci sarebbero due blocchi totalmente opposti ma così non è

Edited by aixo - 29/1/2021, 22:03
 
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view post Posted on 29/1/2021, 22:14
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Quali sarebbero state queste mutazioni? Se la sovrastruttura ha così poca importanza allora perchè gli operai oggi votano lega nord che è un partito che fa l' opposto dei loro interessi, se conta solo la struttura ci sarebbero due blocchi totalmente opposti ma così non è

1) la sovrastruttura non è che abbia poca importanza, semplicemente bisogna dedurla come determinata IN ULTIMA ISTANZA dalla struttura. Il tuo articolo lo fa? No. È pura merda.

2) fai un discorso che tradisce un fatto: sono 4 anni che bazzichi sul forum - violando tra l'altro un ban che ti avevo comminato e lo fai di nuovo attraverso il multinick(che era una delle ragioni del ban) - e continui a non studiare nemmeno i fondamenti del marxismo. Sono 4 anni che cianci e non hai mai aperto e studiato seriamente nè Marx, nè Engels, nè Lenin. In 4 anni che sei qui! :D

Studia seit1, sei di una ignoranza spaventosa.

3) dato che sei su un forum marxista, ti informo che noi marxisti - a differenza di voialtri - partiamo innanzitutto(metodicamente) dalla struttura dei rapporti sociali di classe per poter dedurre(e comprendere) i fenomeni politici, culturali, ideologici.
Ora tu metti in discussione questo metodo(MARXISTA) con delle argomentazioni stupidissime perché tu non hai mai letto in vita tua Marx e nemmeno Lenin, dunque concepisci il rispecchiamento ideologico(la coscienza di classe) come automatico(a). Peccato che Lenin contro questa concezione meccanicistica(coscienza di classe automatica) dedichi pagine e pagine. Prova a studiarle..
Quindi no, non esistono due blocchi ideologici contrapposti automatici perché - come insegna Lenin - la coscienza di classe non è automatica: il rispecchiamento non è automatico.

● Perché ora sposti l'attenzione sulla validità del metodo elaborato da Marx, Engels e poi Lenin? Perché il punto è esattamente questo. Noi ti abbiamo contestato l'articolo perché è l'opposto di una analisi marxista seria. Tu - colto in castagna - inizialmente hai tentato di mostrare che in fondo non era tanto opposto, ma non riuscendoci ora cambi argomento e cerchi di attaccare direttamente Marx. Tieniti le chiacchiere di Ginsborg, Travaglio e The.Vision, che posso dirti? :D

Noi preferiamo Marx, Engels e Lenin.
 
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view post Posted on 30/1/2021, 00:50
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QUOTE (Ruhan @ 29/1/2021, 22:14) 
Posted: 29/1/2021, 22:14
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Quali sarebbero state queste mutazioni? Se la sovrastruttura ha così poca importanza allora perchè gli operai oggi votano lega nord che è un partito che fa l' opposto dei loro interessi, se conta solo la struttura ci sarebbero due blocchi totalmente opposti ma così non è

1) la sovrastruttura non è che abbia poca importanza, semplicemente bisogna dedurla come determinata IN ULTIMA ISTANZA dalla struttura. Il tuo articolo lo fa? No. È pura merda.

2) fai un discorso che tradisce un fatto: sono 4 anni che bazzichi sul forum - violando tra l'altro un ban che ti avevo comminato e lo fai di nuovo attraverso il multinick(che era una delle ragioni del ban) - e continui a non studiare nemmeno i fondamenti del marxismo. Sono 4 anni che cianci e non hai mai aperto e studiato seriamente nè Marx, nè Engels, nè Lenin. In 4 anni che sei qui! :D

Studia seit1, sei di una ignoranza spaventosa.

3) dato che sei su un forum marxista, ti informo che noi marxisti - a differenza di voialtri - partiamo innanzitutto(metodicamente) dalla struttura dei rapporti sociali di classe per poter dedurre(e comprendere) i fenomeni politici, culturali, ideologici.
Ora tu metti in discussione questo metodo(MARXISTA) con delle argomentazioni stupidissime perché tu non hai mai letto in vita tua Marx e nemmeno Lenin, dunque concepisci il rispecchiamento ideologico(la coscienza di classe) come automatico(a). Peccato che Lenin contro questa concezione meccanicistica(coscienza di classe automatica) dedichi pagine e pagine. Prova a studiarle..
Quindi no, non esistono due blocchi ideologici contrapposti automatici perché - come insegna Lenin - la coscienza di classe non è automatica: il rispecchiamento non è automatico.

● Perché ora sposti l'attenzione sulla validità del metodo elaborato da Marx, Engels e poi Lenin? Perché il punto è esattamente questo. Noi ti abbiamo contestato l'articolo perché è l'opposto di una analisi marxista seria. Tu - colto in castagna - inizialmente hai tentato di mostrare che in fondo non era tanto opposto, ma non riuscendoci ora cambi argomento e cerchi di attaccare direttamente Marx. Tieniti le chiacchiere di Ginsborg, Travaglio e The.Vision, che posso dirti? :D

Noi preferiamo Marx, Engels e Lenin.

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Edited by aixo - 30/1/2021, 00:51
 
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