Sulla politica economica di Kruscev e Breznev
E avrebbero raggiunto e sorpassato gli Stati Uniti, se non ci fosse stata la guerra, se non ci fossero stati gli esperimenti di Krusciov.
Perché dopo la morte di Stalin hanno iniziato la "stagnazione" nell'industria, e hanno rovinato il settore economico dell'agricoltura? Perché i semianalfabeti di Krusciov hanno frazionato sul territorio un unico settore dell'economia nazionale, hanno portato allo sfacelo il settore economico dell'agricoltura, liquidando le stazioni statali di macchine agricole e trattori (MTS) e vendendo la tecnica ai kolchoz (?) per una costante crescita dei prezzi, hanno costretto il governo socialista a commerciare con se stessi.
Ai tempi di Stalin, a dire il vero, "la scala di riduzione del sistema dei prezzi era due volte meno", rappresentava lo stesso meccanismo della sola liquidazione del rapporto moneta commercio.
Secondo l'aumento della produttività del lavoro e dell'accumulazione del reddito nazionale costantemente abbassavano i prezzi all'ingrosso, distribuendo i prodotti statali corrispondenti ai costi di produzione. Il libero mercato all'ingrosso dei prodotti non esisteva. Il governo regolarmente abbassava i prezzi al dettaglio, superando il costo di produzione delle merci appena di qualche percentuale.
La produzione dei semilavorati, le imprese non li vendevano a prezzi "contrattati" con altre imprese, producendo da questi semilavorati il prodotto finito, attraverso i negozi a basso prezzo ritornava ai lavoratori di tutte le imprese. Il termine "mercato socialista" e "merce" erano abbastanza relativi, di fatto c'era la ripartizione per il lavoro. I Kolchoz curavano la terra e la tecnica statale. I prezzi invariabili dei loro prodotti si stabilivano con un piano, il loro eccesso si dirigeva soltanto nel settore della circolazione delle merci. Con la programmazione centralizzata, la contabilizzazione stabile dei prezzi (a prezzo di costo) e i prodotti, non poteva esserci squilibrio monetario di massa e sulla quantità di produzione, deficit, inflazione. Negli anni 1960 Krusciov dichiarò la "piena autonomia", confinando nel "successo" l'esperimento di *Schekinskji , corrompendo il complesso dell'economia nazionale in un conglomerato, praticamente non rendendo conto a nessuno della burocrazia dei territori ministeriali. La riforma Kosygin-Brezhnev del 1965 ha scomposto gli stessi territori, frazionandoli in una tenuta-azienda autogestita, orientata non sugli interessi di tutto il popolo, ne sulla riduzione del costo e dei prezzi del prodotto finito, ma al contrario sul "profitto", "valuta in rubli". E Krusciov e Brezhnev non hanno capito che il trasferimento sperimentale delle singole aziende alla "piena autonomia" poteva travasare dalla società il profitto gratis, solamente a spese dei fondi collettivi delle restanti aziende esistenti, prodotti alimentari economici, infrastrutture (abitazioni, trasporti, costruzioni di strade, linee di trasmissione dell’energia elettrica, acquedotti, gasdotti, centrali termiche, asili infantili, ospedali, scuole, istituti scolastici, personale istruito).
Non hanno capito che con i "rapporti diretti" è inevitabile l’anarchia non controllata di tutte le aziende: centinaia di migliaia di vagoni con merci immobilizzati su binari morti, guasti e incidenti di massa, che si ripetono, prezzi che salgono, deficit e speculazione, triplicazione nell'esercito di funzionari burocrati e finanziari di organizzazioni autonome, formazione di economia sommersa, corruzione, estorsioni e altre assimilazioni provenienti dalla Società’ capitalista.
Sono alla ricerca "del profitto" non per gli interessi sociali, ma a "svantaggio" dei palazzi di cultura, ospedali, stadi, asili infantili, dell'abbigliamento a basso prezzo, ecologia, tutela del lavoro. Sono alla ricerca del mitico profitto di mercato gonfiato oltre misura dallo stillicidio dell'investimento di crescita dei paesi dell'occidente esportatori di materie prime, vendendo quasi gratis il petrolio e il gas, comprando in cambio attrezzatura per il petrolio e i gasdotti, proprio per il medesimo primato dell'occidente. Hanno portato vagoni di jeans dall'occidente e regalie ai funzionari corrotti. Hanno corrotto gli amanti delle missioni all'estero che, provenienti dal mercato estero si sono ingegnati a portare il giro del commercio estero oltre il 20% del volume dei fondi circolanti nel paese. Ma questa è solo la punta dell'iceberg inghiottita da una colossale parte di budget.
Sulla creazione delle infrastrutture di servizio del ramo delle materie prime dell'occidente in modo non chiaro si spendevano i sforzi del lavoro in trilioni di rubli. Alcuni decenni fa i commercianti hanno indebolito l'economia socialista, tentando di accoppiare il piano "dell’autogestione e dell’autofinanziamento" delle aziende.
Prima di Gorbaciov a malapena riuscirono a ostacolare il movimento del socialismo, un potenziale troppo resistente. Nel 1913 la Russia zarista fece salire al 4% il prodotto industriale mondiale. Nel 1986 l'URSS aveva una quota corrispondente che ammontava al 20%. Le ricchezze nazionali nel 1987 sono aumentate rispetto al 1913 di 50 volte. E di fronte a 70 anni di potere sovietico, nell'arco dei 20 anni sono capitate le guerre e il ristabilimento dell'economia, mentre nell'arco dei 30 anni sono giunti agli esperimenti rovinosi "dell'autofinanziamento". L'URSS è salita al primo posto nel mondo per il volume della produzione di ghisa, di acciaio, del petrolio, del gas, dei concimi minerali, dei trattori, del cemento armato, del cotone e dei tessuti di lana, delle scarpe, dello zucchero, del grasso animale, del pesce, delle uova, delle patate. Il socialismo ci ha liberato dall'oppressione nazionale, dalla disoccupazione, dallo sfruttamento. Gli uomini vivevano del lavoro in condizioni di difesa sociale, con sicurezza nel futuro. Nel 1987 di giugno il Plenum del Comitato Centrale ha innalzato l'indipendenza in generale, e ha preso la rotta della suddivisione di aziende ormai in "autofinanziamento" di officine, di uffici, di "cooperative", di aziende minori. Questa economia non ha retto.
Negli anni 50-60 si notavano gli economisti degli Stati Uniti che scrivevano che l'economia di mercato è meno economica rispetto alla pianificata, ma questo sarebbe, la paga dell’occidente per la "libertà". Nel 1980 in una conferenza londinese: "L’economia sovietica .." i seri economisti occidentali rilevarono che l'URSS, verso l’anno 2000 può vincere la gara economica contro gli Stati Uniti.
L'economia di mercato dell'occidente esiste solo come austerità di sistema , "il primo mondo consuma l’80% di minerali, di risorse energetiche e umane, il terzo mondo, è al servizio del primo. Sotto la presenza dell'isolamento occidentale l'economia delle risorse del terzo mondo crolla e l'occidente introduce l’austerità pianificata di sistema.
Riguardo il paragone con la Luxemburg questo viene fatto in modo gratuito. Lei ha dato la vita e si è sempre impegnata per il socialismo, Breznev se ne è stato in poltrona e, volente o nolente, non ha agito, o potuto agire. Ecco perché il suo caso è diverso da quello della Luxemburg, ecco perché è diverso da quello ti trotski, che ha agito ma negativamente. Ecco l'unica cosa che separa Breznev dagli altri capi di stato dell'URSS dopo di lui fino all'arrivo di Gorbacev, il fatto che si sia trovato in una situazione politica più accesa rispetto a quella dei suoi futuri successori.
CITAZIONE
Rifiutare a priori i compromessi momentanei è una tattica avventurista.
Aver timore di agire per paura di peggiorare la situazione porta alo fallimento. Se si dovessero pensare a tutti i rischi di una rivoluzione, hai morti, al possibile fallimento, e si avesse timore e si aspettasse che questi non ci siano, la nostra azione sarebbe destinata al fallimento.
CITAZIONE
lo scontro ideologico sull'economia riguarda gli anni '60\'70.
Parlo solo di questo.
CITAZIONE
Questo fatto non è stato giustificato da nessuno
Non puoi giustificare qualcosa a metà, se la giustifichi per intero giustifichi anche questo