Comunismo - Scintilla Rossa

lo sono un black bloc, Poesia pratica della sovversione - Derive Approdi (2001)

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-Bardo-
view post Posted on 8/12/2011, 21:40




QUOTE
Wu Ming 1 says:
15/10/2011 at 8:41 pm
@ Ekerot
il “black bloc”, come tattica di piazza, non esiste più da dieci anni. Ed era una tattica ben precisa, che evitava ogni scontro con le forze dell’ordine, colpiva certi obiettivi e non altri etc. A prescindere dai giudizi che ciascuno di noi può avere su quella tattica, è un dato di fatto che non viene più messa in campo da un decennio. Chiamare “Black Bloc” ogni generico “violento” è una distorsione giornalistica. Tra l’altro, si dice “il Black Bloc”, non “i Black Block”, espressione che esiste solo in Italia e non vuol dire assolutamente niente.

Da: www.wumingfoundation.com/giap/?p=5599


Visto quanto successo il 15 ottobre, a qualcuno forse potrà interessare questo libro uscito nel 2001 subito dopo i fatti di Genova.
Per molti versi idealista, sicuramente controverso, a tratti molto condivisibile, questa raccolta di scritti rappresenta in pieno il pensiero di chi in quegli anni si avvicinò alla tattica del Black Bloc.
10 anni fa questo scritto mi colpì molto. Penso che potrà tornare sicuramente utile per smascherare definitivamente le tante cazzate che i massmedia scrivono e ancora scriveranno su "i Black Block" per giustificare ogni repressione perpetuata dai loro padroni allo scopo di mantenere lo status quo e abbassare sempre di più la qualità della vita di TUTTI gli Italiani attraverso la distruzione della solidarietà sociale, l'aumento della disoccupazione e dello sfruttamento sul lavoro, dissanguando deliberatamente TUTTI gli Italiani dei loro risparmi o guadagni, cancellandone il loro futuro e quello dei loro figli e figlie.
Chi ora segue i massmedia e i partiti nella disinformazione riguardante i "black block", chi ora si fa amplificatore della falsa retorica di contrapposizione violenti/non-violenti è e sarà sempre complice di tutto questo.

Download: www.filesonic.com/file/3992156955 (scrollate la pagina e cliccate su 'Slow Download' sotto le pubblicità)


Altro intervento sempre di Wu Ming da: www.wumingfoundation.com/giap/?p=5599 (di cui vi consiglio la lettura dei tanti commenti se avete un pomeriggio libero)

QUOTE
Io il Black Bloc storico l’ho visto in azione molto da vicino, sono stato spalla a spalla con il Black Bloc a Québec nella primavera 2001, pochi mesi prima di Genova. Quella volta, questa controversa tattica di piazza fu usata in modo impeccabile, in piena compatibilità con l’obiettivo comune di tutte le anime del corteo: tirare giù “le mur de la honte”, il muro della vergogna, ossia il grande recinto che delimitava la zona rossa del vertice ALCA.
Il Black Bloc storico cercava di evitare a ogni costo lo scontro diretto coi celerini, e metteva in campo diversi accorgimenti per evitarlo; quando la celere caricava, il BB si disperdeva e si raggruppava da un’altra parte grazie a un compagno che suonava un tamburo e segnalava qual era il punto più sicuro dove trovarsi. Non solo: il Black Bloc storico si assegnava anche compiti di assistenza e aiuto agli altri manifestanti: tirava su chi cadeva, distribuiva fazzoletti bagnati per limitare l’effetto dei lacrimogeni etc. In quello stesso periodo, durante una manifestazione a Buffalo, il Black Bloc fece scalpore perché, a colpi di ramazza, ripulì la via dai resti della sua stessa devastazione e gettò tutto nei cassonetti.
Il Black Bloc storico faceva violenza alle cose ma mai alle persone. Inoltre, le “cose” erano obiettivi selezionatissimi, c’era un regolamento non scritto in base al quale si potevano colpire le banche ma non i piccoli negozi etc.
A prescindere da quello che ciascuno di noi può pensare dell’effettiva utilità di questa tattica di piazza (io, come molti altri, giunsi a trovare sommamente inutile e dannosa la sua riproposizione compulsiva e noncurante dei diversi contesti), non si può negare che oggi vi siano discontinuità.

A questo punto, giunge inevitabile la domanda: e il Black Bloc che si vide a Genova?
Sabato 21 luglio 2001, al grande corteo, io parlai a lungo con Sander Donkers, un giornalista olandese che già conoscevo. Mi raccontò un aneddoto: il giorno prima, in un ostello, aveva intervistato dei ragazzi, in maggioranza tedeschi e con tutta evidenza militanti anarchici, mentre facevano i bagagli per tornare a casa prima del previsto. Costoro dichiararono di aver partecipato al Black Bloc internazionale, e si dissero delusi perché troppe persone vestite di nero, a loro sconosciute, avevano agito senza rispettare la filosofia del BB, colpendo anche obiettivi inutili, mettendo a repentaglio le piazze tematiche altrui etc.
Che a Genova ci fossero anche i fascisti, e non solo italiani, lo sappiamo tutti e già nell’immediato erano venute fuori testimonianze. Che alle devastazioni abbiano partecipato dogs and pigs, è altrettanto risaputo e nessuno venga a raccontarmi fregnacce.
Il risultato è che risalgono a Genova la confusione su cosa sia (stato) il Black Bloc e l’abuso giornalistico dell’etichetta con refuso “Black Block”.

Per approfondire ulteriormente segnalo: http://mazzetta.splinder.com/post/25680809...blecche-blocche
 
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1 replies since 8/12/2011, 21:40   715 views
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