Morti sul lavoro
Muore d'infarto facendo sesso in viaggio di lavoro. La moglie dovrà essere risarcita
La vicenda di un uomo morto mentre faceva sesso durante un viaggio di lavoro potrebbe essere considerata come un caso di incidente sul lavoro. La moglie ora dovrà essere risarcita.
L'uomo, sposato, nel 2013 si trovava in viaggio di lavoro e approfittò dell'opportunità per avere un rapporto di sessuale con una donna nella sua stanza d'albergo. Poche ore dopo fu trovato morto e l'autopsia evidenziò che il decesso era stato provocato da un infarto.
Per la sua morte fu aperto un fascicolo che portò alla catalogazione del caso come "incidente sul lavoro". Da parte sua il datore rifiutò questa ipotesi degli inquirenti, adducendo che l'uomo non era morto durante l'espletazione delle proprie mansioni, bensì durante "una relazione adultera con una perfetta sconosciuta".
Ora sull'incidente si è pronunciata la Corte d'Appello di Parigi, la quale ha emesso una sentenza definitiva che costringerà l'ex datore di lavoro dell'uomo a pagare un risarcimento alla moglie.
Il tribunale ha motivato la propria decisione, sostenendo che "il salariato in viaggio di lavoro ha diritto alla protezione prevista dall'articolo L411 comma 1 del codice della sicurezza sociale durante tutto il periodo del viaggio effettuato per conto del suo datore di lavoro".
I giudici hanno inoltre ricordato che un rapporto sessuale è un atto della vita quotidiana e che quindi il fatto rientra a pieno titolo nella sfera di responsabilità del datore di lavoro.