CITAZIONE (Ludovico @ 26/4/2020, 19:25)
[QU
[/SPOILER]OTE=Majakovskij,26/4/2020, 15:32 ?t=56711047&st=255#entry444242894]
Sinceramente condivido poco alcune posizioni sull'intervento di Barbero.
Nel senso che lui ha parlato di metodi di repressione simili tra Stalin e Hitler ma con fini diversi e spinti da un'ideologia ed un obiettivo totalmente differenti. Sicuramente si poteva dire meglio, ma fatico a vedere il falso storico in queste frasi: Stalin ha dovuto usare dei metodi repressivi in alcuni momenti per combattere i nemici interni al socialismo, perché si ritrovò vittima delle azioni di Ezhov. Qual è il problema? Sappiamo che è così, sappiamo cosa dice Marx in merito.
Poi è ovvio che Barbero non possa dire: "Vorrei che oggi si utilizzassero quei metodi per fare la rivoluzione" per via dei suoi ruoli istituzionali e della sua figura pubblica, ma ce ne fossero di personaggi preparati e coerenti come lui!
Stessa cosa sul patto Molotov-Ribentropp, del quale ha parlato in chiave storicamente perfetta: gli inglesi preferivano Hitler piuttosto che Stalin, i polacchi dissero "Con i tedeschi perderemo la nostra libertà, con i sovietici la nostra anima". Dunque Stalin non aveva altre opzioni a livello di politica internazionale, anche qui Barbero ha sottolineato quando il georgiano fu cinico ma anche quanto quel cinismo era l'unica soluzione e ha pagato dei dividendi importantissimi per il futuro dell'Europa intera.
La cosa che mi è piaciuta meno è stata la considerazione sul "Socialismo in un solo paese", visto che comunque in quel momento storico si era arrivati a ben 15 repubbliche (correggetemi se sbaglio) e si era deciso che per il momento fosse meglio rafforzare il Comunismo in quei paesi piuttosto che espanderlo, non che si dovesse fare in un unico paese.
Però nel panorama italiano lo reputo comunque una personale affidabile e che sa quel che dice, oltre uno dei pochi che hanno analizzato (come uno storico deve fare) Stalin senza diffamarlo e soprattutto facendo una netta con differenza con Hitler, mossa non tanto dall'essere una persona migliore del fuhrer, quanto dall'ideologia che li spingeva (che Stalin fosse o meno una brava persona a me sentirlo dire cambia a interessa davvero poco, a me interessa solo che fosse un marxista-leninista).
[SPOILER]
Evidentemente abbiamo sentito due discorsi diversi. Barbero dice che il comunismo esiste da 150 anni mentre il nazismo e morto con Hitler nel bunker di Berlino. Poi dice : con Stalin e in parte anche e nelle esperienze asiatiche si sono verificate delle storture e degli orrori come nel nazismo. Ma quello non era comunismo. Quello di Stalin non lo era.
Ho riascoltato l'intervento di Barbero. Riascoltalo, è disponibile su Facebook.
Barbero è un opportunista.
Confermo il mio precedente post.
[/QUOTE]
Ho riascoltato ed effettivamente quella parte è davvero brutta. Però io non dimentico la sua lezione sul "Molotov-Ribentropp" al Festival di Sarzana nel 2014 in cui elogiò la politica estera di Stalin, non dimentico che è andato nelle scuole e nelle TV a parlare di "lotte di classe", che è stato l'unico intellettuale di spicco che sulla buona scuola di Renzi ha parlato di "skills spendibili sul mercato=servilismo del capitale".
Barbero non è un filosofo, un economista, un politico. Stavolta ha pestato una merda e sono deluso, ma anche in questo caso ha specificato che comunque Stalin e Hitler sono divisi da una profonda differenza ideologica.
Però Barbero io lo perdono perché in un mondo che è il regno del mainstream, come il suo, è stato l'unico capace di usare determinati termini e di illustrare un determinato schema di pensiero. Sono troppo buono? Forse, se qualcuno come te lo ritiene un opportunista dopo queste frasi, non posso biasimarlo.
Ma Barbero su Stalin ha sempre espresso giudizi storicamente accurati e, pur sottolineandone tutte le azioni che ad oggi da chi non conosce il marxismo possono essere ritenute negative, ha sempre messo un punto esclamativo sulle conseguenze positive e sui risultati raggiunti dal magnifico georgiano...