Comunismo - Scintilla Rossa

Tributo a Gheddafi

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Psilocibe
view post Posted on 19/9/2011, 23:43






a vostro parere vengono dette inesattezze ?

...o vere stronzate??
Comunque le interviste e le immagini d'epoca sono interessanti
 
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view post Posted on 22/9/2011, 13:15

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"Noi non siamo animali rinchiusi in una fattoria,dove veniamo immolati durante le feste secondo i loro desideri. Noi siamo esseri umani che hanno il diritto di vivere con onore su questa terra e sotto il sole che illumina questa terra. Se non abbiamo questo diritto dobbiamo combattere per averlo".
(Il Colonnello Gheddafi alle Nazioni Unite)

"A cosa servono le Nazioni Unite se 5 Stati hanno il diritto di vita e di morte? A cosa serve che noi veniamo a fare i nostri discorisi una volta l'anno alle Nazioni Unite se nella sala accanto ci sono 5 Stati che decidono per voi che siete seduti qui. Voi 191 Stati siete solo ornamento in questa sala".
(Il Colonnello Gheddafi alle Nazioni Unite)


 
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view post Posted on 25/9/2011, 21:04

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view post Posted on 17/10/2011, 12:57

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view post Posted on 20/10/2011, 18:23

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Ricordi della mia vita


Muammar Gheddafi, Leader della Rivoluzione



5 aprile 2011

In nome di Allah, il Benevolo, il Misericordioso ...

Per 40 anni, o magari di più, non ricordo, ho fatto tutto il possibile per dare alla gente case, ospedali, scuole, e quando aveva fame, gli ho dato da mangiare convertendo anche il deserto di Bengasi in terra coltivata.

Ho resistito agli attacchi di quel cowboy di nome Reagan, anche quando uccise mia figlia, orfana adottata, mentre in realtà cercando di uccidere me, tolse la vita a quella povera ragazza innocente.

Successivamente aiutai i miei fratelli e le mie sorelle d’Africa soccorrendo economicamente l'Unione africana, ho fatto tutto quello che potevo per aiutare la gente a capire il concetto di vera democrazia in cui i comitati popolari guidavano il nostro paese; ma non era mai abbastanza, qualcuno me lo disse, tra loro persino alcuni che possedevano case con dieci camere, nuovi vestiti e mobili, non erano mai soddisfatti, così egoisti che volevano di più, dicendo agli statunitensi e ad altri visitatori, che avevano bisogno di "democrazia" e "libertà", senza rendersi conto che era un sistema crudele, dove il cane più grande mangia gli altri.

Ma quelle parole piacevano, e non si resero mai conto che negli Stati Uniti, non c’erano medicine gratuite, né ospedali gratuiti, nessun alloggio gratuito, senza l’istruzione gratuita o pasti gratuiti, tranne quando le persone devono chiedere l'elemosina formando lunghe file per ottenere un zuppa; no, non era importante quello che facevo, per alcuni non era mai abbastanza.

Altri invece, sapevano che ero il figlio di Gamal Abdel Nasser, l'unico vero leader arabo e musulmano che abbiamo avuto dai tempi di Saladino, che rivendicò il Canale di Suez per il suo popolo come io rivendicai la Libia per il mio; sono stati i suoi passi quelli che ho provato a seguire per mantenere il mio popolo libero dalla dominazione coloniale , dai ladri che volevano derubarci.

Adesso la maggiore forza nella storia militare mi attacca; il mio figliuolo africano, Obama, vuole uccidermi, togliere la libertà al nostro paese, prendere le nostre case gratuite, la nostra medicina gratuita, la nostra istruzione gratuita, il nostro cibo gratuito e sostituirli con il saccheggio in stile statunitense, chiamato "capitalismo", ma tutti noi del Terzo Mondo sappiamo cosa significa: significa che le corporazioni governano i paesi, governano il mondo, e la gente soffre, quindi non mi rimangono alternative, devo resistere.

E se Allah vuole, morirò seguendo la sua via, la via che ha arricchito il nostro paese con terra coltivabile, cibo e salute e ci ha permesso di aiutare anche i nostri fratelli e sorelle africani ed arabi a lavorare con noi nella Jamahiriya libica.

Non voglio morire, ma se succede, per salvare questo paese, il mio popolo e tutte le migliaia che sono i miei figli, così sia.

Che questo testamento sia la mia voce di fronte al mondo: che ho combattuto contro gli attacchi dei crociati della NATO, che ho combattuto contro la crudeltà, contro il tradimento, che ho combattuto l'Occidente e le sue ambizioni coloniali, e che sono rimasto con i miei fratelli africani, i miei veri fratelli arabi e musulmani, come un faro di luce, quando gli altri stavano costruendo castelli.

Ho vissuto in una casa modesta ed in una tenda. Non ho mai dimenticato la mia gioventù a Sirte, non spesi follemente il nostro tesoro nazionale, e, come Saladino, il nostro grande leader musulmano che riscattò Gerusalemme all'Islam, presi poco per me ....

In Occidente, alcuni mi hanno chiamato "pazzo", "demente", però conoscono la verità, ma continuano a mentire ; sanno che il nostro paese è indipendente e libero, che non è in mani coloniali, che la mia visione, il mio percorso è, ed è stato chiaro per il mio popolo : lotterò fino al mio ultimo respiro per mantenerci liberi, che Allah Onnipotente ci aiuti a rimanere fedeli e liberi.

Colonnello Muammar Gheddafi, 5 aprile 2011



(Tradotto dal Professor Sam Hamod - Information Clearing House)
 
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view post Posted on 21/10/2011, 15:20

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Staliznev
view post Posted on 21/10/2011, 15:36




Epitaffio a Muʿammar Gheddafi






è morto il 20 Ottobre 2011, lui che aveva liberato il popolo libico dal giogo della monarchia, dell'arretratezza e del colonialismo è stato brutalmente eliminato senza processo dai sedicenti amanti della libertà, della giustizia e della democrazia, a riprova di quanto potesse essere d'impaccio per quei servi dell'imperialismo e del colonialismo europeo. Questi sorci insorti, credendo che l'eliminazione di un uomo possa spalancargli la strada verso la conquista e il dominio di un paese, hanno commesso l'ennesimo, grossolano, errore strategico e hanno reso un uomo già grande tra il suo popolo un vero emblema della lotta contro l'imperialismo e martire per l'indipendenza africana. A nulla sono valse le ingiurie, le demonizzazioni, le falsificazioni e mistificazioni dell'informazione occidentale, egli saldo ha guidato il suo popolo fino alla morte, non è fuggito quando ne aveva la possibilità, non si è arreso quando le bombe dilaniarono il suo paese, non ha abbandonato i suoi figli acquisiti libici nonostante la morte dei suoi veri figli, egli è nato ed è morto proprio come un vero beduino, un vero combattente del deserto pronto a sacrificarsi per la sua terra.

Tutti noi dobbiamo prendere ad esempio Muʿammar Gheddafi, il leone del deserto, che ha guidato verso l'emancipazione e la modernizzazione un paese reso schiavo da anni di colonialismo europeo. Non era solo un patriota che unì il suo paese profondamente diviso da differenze etniche ed economiche abissali, condannato dalle guerre intestine tribali e con differenze tra costa ed entroterra non paragonabili a nessun altro paese se non la Cina di Mao o la Russia di Lenin e Stalin. Anche in questo cammino difficile lui non si è fermato, ha continuato e come vero stratega e amico dei popoli arabi e dell'indipendenza di un continente intero, quello africano, si è battuto per unirli economicamente e politicamente affinché insieme potessero opporsi alle ingerenze degli sfruttatori e moderni negrieri. Chi non riconosce questi meriti a Gheddafi non è solo un falso o un ignorante, è anche un nemico dell'emancipazione di tutti i popoli e amico dello sfruttamento che da secoli viene perpetrato nei continenti arretrati e appositamente mantenuti in queste condizioni, sacrificati in cambio del benessere di quella minoranza europea di cui noi facciamo parte.

Gheddafi nel bene e nel male ha sempre fatto l'interesse del suo popolo, per un simile eroe e liberatore possiamo tralasciare le pecche ideologiche e lodarlo per meriti che nessuno di noi può neanche sognare di raggiungere. Egli è riuscito a realizzare in soli quarant'anni quasi tutti gli obbiettivi che si era prefissato, ha tolto dalle mani straniere le risorse libiche, ha reso fertili zone desertiche incoltivabili, ha dato pari diritti alle donne in una nazione araba, ha reso gratuite scuole ed ospedali, ha resistito ai boicottaggi ed ai sabotaggi occidentali, ha lottato, sempre lottato e per quarant'anni ha sempre vinto e anche la sua morte è stata una vittoria. Si perché Gheddafi è riuscito a trarre una vittoria anche da un apparente sconfitta, è riuscito a diventare un simbolo per tutti i libici di buona volontà e desiderosi di emancipazione dalla schiavitù e dall'aggiogamento occidentale che presto si abbatteranno sul paese, ed ogni rivolta, ogni protesta, ogni lotta in Libia adesso porterà il suo nome ed il suo marchio, il marchio del beduino di Sirte, della guida del popolo libico verso l'indipendenza che è diritto inalienabile di ogni popolo.

Per questo tutti coloro che si ritengono sostenitori della vera libertà di decisione, dell'autodeterminazione dei popoli, della lotta contro l'egemonia occidentale che condanna tutto e tutti alla miseria ed al servaggio devono riconoscere e ammirare ciò che Gheddafi ha rappresentato e rappresenterà sino alla fine dell'oppressioni che ogni popolo potrà mai esercitare su di un altro, e tutti coloro che si ritengono nemici del colonialismo, del vassallaggio moderno, del potere della minoranza sulla maggioranza e dell'oppressore sull'oppresso devono continuare a sventolare la sua bandiera e perpetrare le sue azioni per sconfiggere questi nemici che oggi ci sembrano invincibili ma che non sono altro che tigri di carta.

Tremino gli imperialisti e i loro servi nel ricordarlo e rabbrividiscano al solo pronunciare il suo nome, perché da oggi egli è ufficialmente entrato nei cuori di ogni rivoluzionario e militante della libertà e il suo esempio lo guiderà nel suo operato finché avrà respiro e facoltà di pensiero. Gheddafi è stato ucciso dagli stessi servi della monarchia che lui sconfisse, dalla tribù che prima controllava la Libia dei tempi idrisini e da tutti quei paesi che mai si sono dati pace per non poter affilare i loro artigli e mettere le mani sulla ricca regione africana, forti di una benevolenza e ammirazione per la libertà apparenti, ciechi verso la scontentezza dei loro popoli e imperterriti ad arricchirsi alle spalle di intere masse che da oggi grideranno per ottenere la vera libertà dei popoli sconosciuta anche ai nostri paesi. Gheddafi morendo ha acquistato una forza ed una qualità che da vivo non avrebbe mai potuto ottenere, di questo ringraziamo gli stolti ratti che oggi pensano di aver vinto ma che in realtà hanno segnato la loro condanna e quella di un intero paese, svendendo ciò che per un popolo è più importante sopra ogni altra cosa, l'indipendenza. Il leone non è morto in vano e il suo ruggito continuerà ad echeggiare per il deserto, infondendo speranza in tutti i popoli oppressi di tutti i continenti (primo tra tutti l'Africa) e paura in quelli degli schiavisti moderni.

Edited by carre - 7/12/2022, 10:02
 
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view post Posted on 21/10/2011, 15:51

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tu l'hai scritto?
 
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Staliznev
view post Posted on 21/10/2011, 15:56




CITAZIONE (§kãtê®Gµërrërõ™ @ 21/10/2011, 16:51) 
tu l'hai scritto?

si
 
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view post Posted on 21/10/2011, 16:12

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complimenti
fanne una nota su fb cosi la facciamo girare...
 
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Staliznev
view post Posted on 21/10/2011, 16:20




Ok, entro stasera diverrà nota e (compagni volendo) girerà.
 
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www.russologia.com
view post Posted on 21/10/2011, 18:47




Questo è il mio tributo al Colonello:
Id del video su youtube è: ytYO_M2ujcs
 
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view post Posted on 21/10/2011, 19:24

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view post Posted on 21/10/2011, 20:15

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CITAZIONE (www.russologia.com @ 21/10/2011, 19:47) 
Questo è il mio tributo al Colonello:
Id del video su youtube è: ytYO_M2ujcs

non è male il video, solo insiste troppo con cossiga e vedersi un tipo del genere per molto tempo disgusta...
sapevo che andreotti e cossiga esaltavano gheddafi, ma, come tutti i borghesi, credo erano disposti a tradirlo come ha fatto berlusconi...
 
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77 replies since 10/4/2011, 13:31   2092 views
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