Comunismo - Scintilla Rossa

La vera storia delle Foibe.

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view post Posted on 18/2/2015, 11:01
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Dossier sulla falsificazione adoperata dal revisionismo storico italiano di alcune foto ritraenti partigiani e civili sloveni massacrati:

https://twitter.com/Wu_Ming_Foundt/status/566167799228547072
 
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view post Posted on 10/2/2017, 17:55

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CITAZIONE
"È davvero triste che tanti fascisti, carnefici, razzisti e stupratori quel giorno li siano stati infoibati dai cattivoni partigiani communisti. Puhhhh ! "(Gianni L.V.)


CITAZIONE
"Sono istriana. Esiste solo un colpevole: il fascismo." (L.B.)
 
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view post Posted on 23/2/2017, 20:33

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Foibe inventate e scuse mancanti


Luciano Marcolini Provenza

La sconcertante vicenda di Corno di Rosazzo (Gorizia): la notizia di una strage rivelatasi inesistente e la pervicace diffamazione del movimento di Resistenza friulano

http://www.patriaindipendente.it/persone-e...scuse-mancanti/
 
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view post Posted on 10/2/2018, 17:10

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foibe: una vergogna tutta italiana


Pubblicato il 10/02/2018 di pennatagliente

Maurizio Gasparri è l’ex ministro delle Comunicazioni del governo guidato dal Delinquente di Arcore: attualmente posizionato nella co… – pardon, cricca – forzitaliota, è stato esponente di spicco del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale prima, e di Alleanza Nazionale poi.

Questo assai poco “signore” non riesce proprio a stare zitto e far pensare che sia ignorante: deve aprire bocca per forza, in modo da poter dimostrare inconfutabilmente di esserlo; se così non fosse, ci penserebbe molto bene prima di rovesciare completamente le verità storiche e pretendere di avere ragione.

In questo frangente – si veda l’edizione telematica del Corriere della Sera di mercoledì trentuno gennaio, e precisamente l’articolo, firmato la Redazione online, dal titolo «Convegno sulle foibe a Torino, Gasparri: “Ennesimo tentativo giustificazionista, è vergognoso”» – se la prende con un convegno, che si tiene oggi a Torino, organizzato dall’Anpi e da numerose associazioni antifasciste, in cui si parlerà di una delle pagine più vergognose dell’imperialismo italiano: gli infoibamenti, ossia quel metodo di eliminazione degli oppositori, adottato dai fascisti, che consisteva nel gettarli, ancora vivi, in profondi crepacci detti appunto foibe.

Il politicante romano si affanna a sostenere una posizione assolutamnte indifendibile, perché confutata da tutti gli studi fatti da seri ricercatori storici: secondo costui il fenomeno è da attribuire ai partigiani titini che, alla fine della guerra, si vendicarono sui “poveri italiani” eliminandone migliaia in questo modo, e facendone fuggire una quantità nettamente maggiore.

Peccato per lui che ciò non corrisponda affatto alla verità: i primi ad utilizzare questo sistema di eliminazione della popolazione furono proprio gli invasati agli ordini del Puzzone; è logico che poi qualcuno abbia pensato di pareggiare in qualche modo i conti andando a prelevare nelle proprie case i gerarchi fascisti, le loro spie, e chiunque era stato un collaborazionista, per ripagarli con la stessa moneta.

Per quanto attiene alla questione della fuga degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia, si tratta per più del novanta per cento di personaggi legati al regime fascista, che se fossero rimasti lì avrebbero subito la giusta punizione: invece hanno preferito rientrare in patria con lo status di profugo, e tanto di assegno mensile pagato dallo Stato.
 
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view post Posted on 11/2/2018, 14:53

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Il Giorno del Ricordo e i falsi fotografici sulle foibe


La maggior parte dei falsi da noi smascherati presenta un totale ribaltamento del contenuto. Le foto mostrano vittime slovene o croate uccise dagli italiani.

https://www.wumingfoundation.com/giap/2015...ci-sulle-foibe/
 
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view post Posted on 16/2/2018, 15:22

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Le foibe e il 10 febbraio, "giorno del ricordo"
www.resistenze.org/sito/os/ip/osipib10-020032.htm
 
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view post Posted on 4/2/2020, 12:48
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view post Posted on 10/2/2020, 11:10
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view post Posted on 10/2/2020, 11:49
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poesia_foiba_LI
 
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view post Posted on 21/10/2021, 09:28
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In merito a quanto accaduto nelle scorse settimane e alla esclusione di Kappa Vu dallo stand della Regione Friuli-Venezia Giulia al Salone Internazionale del Libro di Torino, desideriamo esporre quanto segue, anche per rispondere a quanto ulteriormente affermato questa mattina in Consiglio regionale dall'assessore alla Cultura Tiziana Gibelli (come da video allegato), in risposta all'interrogazione presentata dal consigliere Furio Honsell.
Il testo qui sotto è la lettera inviata già in data 14 ottobre al direttore del Messaggero Veneto, ma non ci risulta sia stata pubblicata:
*** "Egr. Direttore del Messaggero Veneto.
Sono comparsi sul suo giornale due articoli relativi all'esclusione della casa editrice Kappa Vu dallo stand della regione Friuli-Venezia Giulia dal Salone Internazionale del libro di Torino. Nel primo, motivato da un'interrogazione del consigliere regionale Furio Honsell, è stata contattata l'assessore Tiziana Gibelli, nel secondo interviene il deputato di Forza Italia Roberto Novelli.
Chiediamo che sia fatto conoscere anche il parere di Kappa Vu, diretta danneggiata da questa esclusione:
1) L'assessore Gibelli definisce la casa editrice Kappa Vu “negazionista delle foibe”. Sarebbe interessante sapere in base a quali sue conoscenze dell'argomento l'assessore si permette di usare termini offensivi come “negazionista” nei confronti di una realtà editoriale che all'argomento ha dedicato numerose pubblicazioni, già dagli anni '90, sempre corredate da ampia documentazione di fonte italiana, britannica, statunitense e jugoslava.
2) L'assessore Gibelli non dice quali siano le sue “fonti”, ma ricorda “una mozione approvata dal Consiglio regionale”; immaginiamo si riferisca alla mozione 50/2019. Senza entrare nel merito di tale mozione, tanto è evidente l'inaccettabilità democratica del testo (facilmente rinvenibile in internet), rileviamo che Kappa Vu non vi è citata. Non si capisce quindi chi abbia deciso e in base a quali criteri, che Kappa Vu rientri nei casi previsti da questa mozione. Ci pare evidente l'arbitrarietà del tutto.
3) L'esclusione di Kappa Vu è avvenuta con una telefonata, non alla casa editrice diretta interessata, ma all'Associazione di editori di cui Kappa Vu fa parte, con la minaccia di esclusione di tutti gli altri editori appartenenti all'Associazione. Un metodo che si potrebbe definire, nel caso più benevolo, con l'aggettivo “ricattatorio”. Non c'è stato modo di avere una comunicazione scritta, il che la dice lunga sulla buona fede di chi ha condotto tutta questa operazione.
4) Il deputato Roberto Novelli cita diversi testi di Kappa Vu:
– “Foibe, revisionismo di stato e amnesie della Repubblica”: tale testo, frutto di diversi contributi di importanti storici, corrisponde perfettamente all'articolo 1 della Legge 30 marzo 2004 n. 92, istitutiva del Giorno del Ricordo, trattando appunto di quella «complessa vicenda del confine orientale», dimenticata in tante occasioni, cerimonie, scritti in questo dopoguerra e che la legge dice che invece bisogna ricordare nella sua complessità;
– “Operazione foibe tra storia e mito”: l'autrice Claudia Cernigoi sottopone la documentazione fino a quel momento (2005) conosciuta a un'analisi incrociata, e contemporaneamente analizza per la prima volta l'ampia documentazione statunitense (prima inedita), relativa alla foiba di Basovizza, dando così un fondamentale contributo alla conoscenza documentale della vicenda; non vediamo come questo possa essere definito “negazionismo”;
– “Fenomenologia di un martirologio mediatico” di Federico Tenca Montini è il testo di una tesi di laurea conseguita presso l'Università di Milano-Bicocca, quindi non si vede come l'autore (con doppio dottorato, presso l'Università di Teramo e quella di Zagabria, autore recentemente di un importante libro sui rapporti tra Italia e Jugoslavia al tempo della questione di Trieste, pubblicato con Il Mulino) possa essere definito “sedicente intellettuale”.
5) I libri citati vengono definiti «di chiaro stampo riduzionista», ma bisognerebbe per lo meno chiedersi rispetto a quali numeri, cosa che nella mozione lo stesso Novelli che ne rivendica la paternità si è guardato bene dall'esplicitare.
6) Il deputato Novelli dice poi che Kappa Vu «in questa battaglia» ha ricevuto «prebende dalla Regione allora guidata dal PD».
CIÒ È COMPLETAMENTE FALSO. KAPPA VU NON HA MAI RICEVUTO CONTRIBUTI DALLA REGIONE PER TESTI O RICERCHE DI CARATTERE STORICO, MA ESCLUSIVAMENTE, DAL 2006, PER LA
SUA ATTIVITÀ DI RICERCA, PRODUZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA LINGUA E DELLA CULTURA FRIULANE, avendo cominciato tale attività ben prima del riconoscimento come ente che valorizza e tutela la lingua e la cultura friulane, essendo l'interesse per la nostra cultura elemento fondativo della casa editrice (Cjantis e rimarolis pai frutins, primo libro di Kappa Vu, 1987, in collaborazione con l'Istituto di Didattica delle lingue dell'Università di Udine).
7) La produzione libraria di Kappa Vu consta, in 34 anni di attività, di oltre 300 titoli che spaziano in moltissime Collane, dalla Didattica in lingua friulana, alla Narrativa e alla Poesia in italiano e friulano, alla Saggistica su problemi ambientali, sociali e del mondo del Lavoro, alla Storia non solo del confine orientale. Escludendo Kappa Vu in manifestazioni come il Salone di Torino si discriminano tutti gli autori che la nostra Casa editrice ha pubblicato e valorizzato in questi anni.
Le cose da aggiungere sarebbero ancora molte, per esempio riguardo alla violazione di libertà di pensiero e di stampa." ***
Dopo aver sentito l'intervento dell'assessore, aggiungiamo che la presentazione del libro avvenuta al Salone di Torino è figurata, come stabilito precedentemente con i responsabili di Promoturismo, sotto l'egida dell'Associazione degli Editori del FVG, E NON COME Kappa Vu (che non è stata nemmeno nominata né presente con proprie effigie).
Nel video qui presente, si può valutare anche il tono e le argomentazioni utilizzate dall'assessore Tiziana Gibelli, che ci sembrano poco consoni al ruolo da lei ricoperto.
 
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view post Posted on 11/5/2023, 17:27
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La Nuova Alabarda ELCDD
28 maggio 2020
·

NON VI FURONO CARABINIERI "INFOIBATI" NEL 1945

.
Duole contraddire questo commovente post dell'unione istriani, ma dobbiamo ricordare che dopo il 25 luglio 1944 non esisteva più l'Arma dei Carabinieri nell'Adriatisches Kustenland, era stata sciolta dai nazisti che aveva provveduto a "riciclare" i militi in altre formazioni alle loro dipendenze (soprattutto l'MDT, in cui erano stati inquadrati anche molti carabinieri già da prima dello scioglimento dell'Arma, come ad esempio i carabinieri uccisi a Malga Bala nel marzo 1944, che non erano più carabinieri ma militi nazisti) ed ad internare nei lager coloro che non accettarono questa imposizione. Detto per inciso, sarebbe forse più "patriottico" ricordare questi carabinieri, che pagarono con la vita il loro giuramento di fedeltà all'Italia, che non coloro che accettarono di servire l'occupatore, tradendo il legittimo stato italiano. Dei soli carabinieri romani ricordiamo che furono deportati in 2.000 nell'ottobre 1943.
Dunque, nessun carabiniere fu "infoibato" dopo il 25 luglio 1944, né a Basovizza né altrove. Furono arrestati e condannati a morte diversi ex carabinieri, collaborazionisti, come Giovanni Geraci che aveva comandato la stazione di via Cologna e che era poi rimasto in sede passando nei ranghi dell'Ispettorato Speciale di PS che lì si era insediato; ed anche come Giovanni Burzachechi che era passato alle SS già da prima dello scioglimento dell'Arma e fu tra i responsabili della cattura e della morte, bruciati nella Risiera di San Sabba, dell'intera missione del capitano Molina, tre uomini e una donna; furono passati per le armi alcuni ex carabinieri di Gorizia che avevano continuato a prestare servizio pressi le carceri agli ordini dei nazisti.
Memoria? certo, ricordare è giusto. Ma ricordiamo "tutto"; sennò non si fa storia ma propaganda.
 
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view post Posted on 13/6/2023, 09:28
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La Nuova Alabarda ELCDD

IL NUOVO LAPIDARIO CON I NOMI DEGLI "INFOIBATI" DI GORIZIA.


Dato che il "vecchio" lapidario nel parco della rimembranza di Gorizia con 665 nomi di "infoibati" non era stato aggiornato, togliendo i nominativi di chi era stato rimpatriato o era morto in altre circostanze, la camorra nazionalista di Gorizia ha ben pensato di edificare un "nuovo" lapidario, del quale non siamo riusciti a capire se contenga anche i nomi del precedente e se i 101 nomi siano tutti nuovi (eppure un paio di anni fa si era parlato di un'ottantina di "altri" infoibati...), ma si sa che i numeri degli "infoibati" sono la cifra più labile che si possa avere, in Italia.
Ad ogni buon conto abbiamo trovato un articolo di Viterbotoday, che racconta di un loro concittadino il cui nome è stato inserito nel nuovo lapidario.
Si tratta di Giulio Mancini, classe 1922, descritto come "carabiniere ausiliario" che prestava servizio nella caserma di Gradisca d’Isonzo" e che secondo "una relazione dell'ufficio informazioni dello stato maggiore dell'Esercito" si sarebbe recato da Gradisca a Gorizia la sera del 24/6/45, "per prendere degli indumenti", ma "giunto in città" sarebbe stato "catturato dai partigiani di Tito i quali, dopo averlo torturato per tutta la notte, all’alba lo uccisero con un colpo di pistola alla nuca, tipico dei killer comunisti". Il corpo fu ritrovato la mattina dopo, e "secondo un rapporto dell'Arma dei Carabinieri" sarebbe stato "ucciso certamente da elementi slavi".
Sorvolando sull'incongruenza di alcuni punti (se era di stanza a Gradisca perché doveva andare a Gorizia a prendere degli indumenti?) e sulla "certezza" che solo i killer comunisti uccidevano con un colpo alla nuca, va detto innanzitutto che nel 1945 non esisteva più l'Arma dei Carabinieri, sciolta per ordine del Reich il 25/7/44, quindi Mancini, qualunque sia stata la sua sorte, non era un "carabiniere ausiliario". Infatti, se andiamo a consultare l'Albo dei caduti della RSI leggiamo che era un "ex carabiniere", inquadrato nel IV MDT di Gorizia (cioè il corrispettivo della GNR nel territorio annesso al Reich). E dato che l'Arma, sciolta un anno prima, non era ancora stata ricostituita nel giugno 1945 a Gorizia, dato che il 12 giugno gli jugoslavi avevano lasciato la città in mano agli angloamericani e non allo stato italiano, è legittimo chiedersi in base a quali informazioni, testimonianze, prove, sia stata redatta l'informativa dei Carabinieri che hanno concluso che il malcapitato militare sia stato ucciso "certamente" da "elementi slavi" (che poi, cosa significa "elementi slavi"? erano militari, polizia politica, civili sloveni del territorio? dire "elementi slavi" non significa nulla, se non rivelare il pregiudizio mutuato da un ventennio di repressione fascista degli sloveni e dei croati dei territori annessi dopo la prima guerra mondiale.
Questa è la "verità storica" che questo regime (sì, si tratta di un regime, perché governa a suon di propaganda e di falsificazioni elevate a dogmi) ci propina: nessun riscontro concreto, nessuna prova documentale, solo le "chiacchiere" considerate "testimonianze inoppugnabili". E quanto alla documentazione dello SME, abbiamo già avuto modo di parlarne nel dossier "Intrigo nazionale a Rocca Bernarda" (scaricabile qui: www.diecifebbraio.info/.../intrigo-nazionale-a... ), dal pag. 17 a pag. 21, in cui analizziamo la genesi e la qualità dei documenti raccolti per le trattative di pace, molti dei quali apocrifi (sconfessati dalle persone cui furono attribuiti) ed altri privi del minimo rigore scientifico.
Ovviamente, chi smentisce menzogne di regime in un regime, viene ostracizzato ed accusato di "negazionismo". Poco importi che a raccontare fandonie siano gli altri, e che si smentiscano a suon di prove provate: siamo in un regime, mica in uno stato di diritto.
 
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view post Posted on 16/2/2024, 09:40
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view post Posted on 5/5/2024, 09:10
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La Nuova Alabarda ELCDD

E' da ormai molti anni che abbiamo resi noti i fatti che concretamente portarono all'arresto della novantina di guardie di finanza (gli ufficiali furono poi passati per le armi) della caserma di Campo Marzio, che si trovarono, il 1 maggio 1945, a sparare contro l'esercito jugoslavo assieme ai militari nazisti accasermati assieme a loro. Tale comportamento fu causato dal fatto che il CLN giuliano non aveva comunicato ai comandanti della GdF che gli accordi per l'insurrezione era che i militari collaborazionisti, sia della Finanza che della Guardia civica, avrebbero dovuto unirsi al CVL, e sparare contro i tedeschi, non assieme a loro.
Questo fatto gravissimo ha portato alla naturale conseguenza (se a Milano un gruppo di finanzieri avesse sparato contro l'esercito statunitense che entrava in città, pensate che le conseguenze sarebbero state diverse?) dell'arresto e successivo internamento (a Borovnica, i nomi di 48 di queste guardie risulta in un elenco di prigionieri di quel campo) della truppa, e della fucilazione degli ufficiali (probabilmente nei pressi di Divača, sicuramente non a Basovizza).
Ciononostante ogni anno ci tocca leggere cose del genere:
i finanzieri che "nei primi giorni del maggio 1945, all’indomani della liberazione della città di Trieste, furono dapprima deportati e successivamente uccisi ed infoibati".
Condensare in così poche parole tanti errori storici è davvero difficile, ma evidentemente questo è un Paese in cui le bufale sono molto più apprezzate delle ricerche storiche serie. Ovviamente quando servono alla propaganda.
Qui potete leggere l'articolo completo che parla della vicenda dei finanzieri uccisi nel maggio 1945:
www.diecifebbraio.info/.../Il-caso-dei-finanzieri...
 
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103 replies since 29/1/2011, 16:52   8231 views
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