Comunismo - Scintilla Rossa

L'ufologia sovietica

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view post Posted on 28/2/2024, 22:49
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Eroe di Leningrado

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Gli UFO nell'Unione Sovietica durante la Guerra Fredda


Traduzione di un
articolo di David Alvarez-Planas,
a cura di Zdanovista



Alcuni specialisti sostengono che fu intorno al 1947, in seguito all'incidente di Roswell nel New Mexico, che Stalin iniziò ad interessarsi alle notizie sempre più numerose ed inquietanti che giungevano al suo ufficio su strani oggetti non identificati che compivano strane evoluzioni nei cieli dell'Unione Sovietica. Alcune fonti suggeriscono che Stalin abbia ordinato a Sergei Korolev, il fondatore del programma spaziale sovietico, di analizzare le informazioni relative al presunto incidente di Roswell e di comunicargli le sue conclusioni. Dopo aver studiato attentamente i rapporti di cui era in possesso, Korolev informò il Cremlino che tutto sembrava indicare l'esistenza degli UFO e che le prove sembravano indicare che si trattava di navi pilotate da esseri intelligenti di origine forse non terrestre. Tuttavia, Korolev concluse anche che questi oggetti non rappresentavano una minaccia per la sicurezza dello Stato sovietico. A quanto pare, altri scienziati sono giunti a una conclusione simile, su richiesta dello stesso Stalin. Dopo aver ricevuto queste informazioni, il Cremlino fece la stessa cosa che avevano fatto altri governi, soprattutto quello nordamericano: negare ufficialmente l’esistenza degli UFO e, parallelamente e segretamente, creare un gruppo di ricerca composto da scienziati di alto livello che indagasse il fenomeno in tutti i suoi aspetti e che riferisse le proprie scoperte soltanto alle massime autorità dell'esercito.

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Anche i rapporti sugli UFO raccolti dai piloti dell'aeronautica sovietica furono nascosti al pubblico. Secondo i dati pubblicati dal giornalista americano George Knapp, tra la metà degli anni '50 e la metà degli anni '60, i piloti segnalarono più di 15.000 avvistamenti UFO. Come afferma Knapp, alcuni casi possono essere dovuti a fenomeni naturali, altri a incidenti tipici della Guerra Fredda (voli non autorizzati, satelliti spia, ecc), ma altri non possono essere spiegati. In non meno di quaranta occasioni, agli aerei da combattimento sovietici fu ordinato di decollare e inseguire oggetti volanti che non potevano essere identificati e che non obbedivano alle istruzioni di atterraggio del controllo aereo. Evidentemente, non poteva trattarsi di fenomeni di inversione termica e altre cose del genere, ma di vere e proprie navi che sorvolavano lo spazio aereo russo senza autorizzazione. Uno di questi casi si verificò nel 1968, a Riga, in Lettonia, e merita di essere sottolineato per la sua spettacolarità e l'elevato numero di testimoni, la maggior parte dei quali piloti dell'aviazione militare altamente qualificati. Mentre una troupe cinematografica stava filmando le evoluzioni di un caccia per un film di propaganda dell'esercito sovietico, il pilota del caccia notò la presenza di uno strano oggetto che volava ad alta quota. Il resto della squadra fu avvisato, puntò le telecamere verso quella zona del cielo e poté registrare un oggetto a forma di triangolo che compiva strane evoluzioni ad alta quota. A diversi combattenti della base fu ordinato di decollare per intercettare lo strano oggetto, ma esso si nascose all'improvviso dietro una nuvola e non fu più visto. Successivamente, si stimò che la nave si trovava a circa 11.000 metri di altezza. La registrazione fu inviata al Cremlino, che la nascose al pubblico per anni e fu classificata come top secret. Solo di recente è stato possibile recuperare e visionare nuovamente il nastro. A parte l'elaborata spiegazione che potrebbe trattarsi di un pallone sonda, nessuno è riuscito a dare una risposta a questo enigma.
Ma mentre il segreto più assoluto avvolgeva tutte le indagini governative sul fenomeno UFO, in URSS cominciò a formarsi un vero e proprio esercito clandestino di ufologi. Naturalmente anche loro furono costretti a mantenere i loro studi nel più stretto segreto. Coloro che studiarono casi di UFO in quel periodo si sentirono seriamente minacciati dalla polizia e dal governo sovietici poiché le loro azioni erano considerate al di fuori della legge. Tra questi ricercatori c'era il prestigioso scienziato Felix Ziegel, considerato il padre dell'ufologia sovietica. Ziegel aveva un dottorato in matematica e astronomia presso l'Istituto di aviazione di Mosca. Si dedicò a cercare di scoprire l'origine di quegli strani oggetti che attraversavano impunemente i cieli della Russia. Ziegel sfidò il sistema sovietico organizzando conferenze in cui spiegava a chiunque lo ascoltasse le conclusioni delle sue ricerche sugli UFO e chiedeva ai cittadini sovietici di denunciare eventuali avvistamenti. Ziegel e i suoi ricercatori crearono una rete di comunicazione artigianale per tenere informati i diversi ricercatori del Paese attraverso la redazione e la distribuzione di bollettini clandestini che erano, come altre pubblicazioni, severamente proibiti dal Cremlino. Si trattava di raccolte di osservazioni e scritti dei ricercatori di cui ciascun destinatario faceva 5 o 6 copie che doveva consegnare ad altrettanti ricercatori. Tutto questo materiale veniva dattiloscritto utilizzando carta carbone e distribuito da messaggeri fidati che ne trasportavano segretamente copie da una persona all'altra. Le informazioni sugli UFO circolarono in modo clandestino fino al 1967.
Nel 1967 sembrò che il governo avesse finalmente cessato di praticare la censura sulle informazioni relative agli UFO. Col senno di poi, si può presumere che si sia trattata niente altro che di una manovra, di un piano studiato dal governo per continuare a tenere sotto stretto controllo le informazioni sul fenomeno UFO. Quell’anno ci fu una vera e propria “ondata” di avvistamenti, soprattutto nella zona dell’Ucraina e nella valle vicino alla foce del Volga. Anche nelle montagne del Caucaso vi furono numerosi avvistamenti, e diversi astronomi che svolgevano il loro lavoro negli osservatori astronomici di quella zona riferirono di aver visto strani oggetti a forma di mezzaluna spostarsi da ovest verso est. Stranamente, e per ragioni che ancora oggi ci sono sconosciute, il governo dell’Unione Sovietica permise alla stampa di riferire la notizia e permise perfino che si formassero gruppi di lavoro indipendenti per studiare questi avvistamenti. Félix Ziegel ottenne dal governo l'autorizzazione a creare un comitato investigativo composto da più di 200 esperti scientifici e militari. Questo comitato si riunì nell'ottobre 1967 presso il quartier generale dei piloti e dei cosmonauti a Mosca per discutere e, se possibile, scoprire l'origine degli avvistamenti di massa. A Ziegel fu permesso di chiedere ai cittadini sovietici di riferire qualsiasi informazione sugli UFO. Fu una vera pietra miliare storica, perché per la prima volta in URSS si poté parlare liberamente del fenomeno UFO. Sfortunatamente, questa situazione non durò a lungo. Pochi mesi dopo l'appello di Zigel ai cittadini sovietici, fu ripristinata la censura sull'argomento e fu nuovamente vietata la segnalazione di avvistamenti UFO. Le autorità imposero nuovamente che la stampa non riferisse più alcun avvistamento e il comitato di Ziegel fu sciolto. Ma perché ciò avvenne? Alcuni credono che il governo fosse spaventato dalle massicce segnalazioni inviate dai cittadini, e temesse che la questione sfuggisse di mano. Altri pensano che il Cremlino abbia cercato di nascondere qualcosa, e che quel qualcosa fosse la certezza che i cieli dell’Unione Sovietica erano ripetutamente violati da navi di sconosciuta provenienza, che facevano orecchi da mercante ad ogni avvertimento dell’esercito e che, inoltre, erano completamente incontrollabili. Infine, c'è chi crede che, in realtà, ciò che si cercava di nascondere fossero le attività di alcune armi segrete sovietiche: aerei spia, satelliti e missili. L'unica certezza è che la faccenda fu gettata alle ortiche e, ancora una volta, gli ufologi sovietici furono costretti a tornare a lavorare in clandestinità. Nonostante i divieti, le informazioni esaustive raccolte dal Comitato Félix Ziegel furono pubblicate dalla stampa. Non appena vennero alla luce le prime notizie, il governo sovietico si rese conto che stavano venendo pubblicate informazioni sensibili (ricordiamo che si era in piena Guerra Fredda) che avrebbero potuto essere usate per compromettere la sicurezza nazionale. Quindi, alla fine il governo russo decose di vietare la pubblicazione di rapporti sugli UFO. Ancora una volta, la censura e l'ostracismo sembrarono prevalere per più di 10 anni in cui la gente smise di parlare pubblicamente di UFO.

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Ma nel 1977 si verificò uno degli incidenti UFO più spettacolari della storia. Infatti, il 20 settembre 1977, prima che il sole sorgesse nella piccola città portuale russa di Petrozavodsk , uno spettacolare spettacolo di luci aeree illuminò il cielo. Questo evento sarebbe diventato uno degli avvistamenti UFO più spettacolari e studiati della storia sovietica. Intorno alle 4 del mattino, civili e militari videro enormi apparizioni a forma di stella muoversi nel cielo. Dapprima la strana formazione sembrò avvicinarsi alla città, per poi subito voltarsi e allontanarsi verso l'orizzonte. Le persone per strada videro quella che descrissero come una specie di medusa luminosa i cui tentacoli emergevano da un nucleo luminoso a forma di disco volante. Lo spettacolo impressionante durò circa 10 minuti. Contemporaneamente e secondo quanto riportato dai testimoni, l'avvistamento fu accompagnato da una serie di strani eventi accaduti sulla terraferma. Sono stati denunciati fenomeni anomali di ogni tipo: odore di ozono, dispositivi elettronici bloccati e guidatori che perdevano il controllo dei propri veicoli. Ma forse il fenomeno più difficile da spiegare è stata la comparsa di buchi perfettamente tagliati nei vetri delle finestre, nei muri degli edifici e nei marciapiedi delle città. Non c'è spiegazione a questo fatto, e non possiamo nemmeno affermare con certezza la relazione tra gli avvistamenti e quelle strane perforazioni, ma la coincidenza di tempo e di luogo è esatta. Non c'erano buchi prima dell'avvistamento, sono comparsi dopo. Era impossibile negare l'avvistamento di Petrozavodsk poiché le testimonianze si contavano a migliaia. Ma si è cercato di fornire una spiegazione ufficiale che calmasse gli animi turbati degli abitanti della zona, e si disse che quell'avvistamento fu provocato dal lancio di un satellite. Quella mattina, infatti fu lanciato un razzo da un centro spaziale segreto situato a nord di Mosca, presso il centro spaziale sovietico di Plesetsk, che trasportava il satellite spia Cosmos 955. A quanto pare, il lancio è coinciso con il momento in cui i testimoni hanno affermato di aver visto le norme UFO. I raggi del sole che stavano per sorgere illuminando da dietro la scia del razzo hanno creato un'immagine simile a quella di una medusa. Sebbene alcuni ufologi abbiano accettato il lancio di quel satellite come causa dell'effetto visivo riportato dai testimoni, molti altri ricercatori continuano ad affermare che questa teoria non spiega completamente l'incidente. Che spiegazione poteva esserci per i fasci di luce che perforavano i vetri delle finestre? Molto semplice: dopo aver analizzato i campioni, l'Istituto meteorologico di Mosca ha stabilito che questi fori erano il risultato di vetri difettosi. Ma allora, quali erano le cause dei buchi nei muri degli edifici o nella pavimentazione delle strade? E che dire dei guasti ai dispositivi elettrici? E gli strani odori che alcuni testimoni hanno riferito? Tuttavia, la cosa più rivelatrice di tutta questa vicenda inquietante è stata la decisione presa dal Cremlino, proprio in seguito al caso Petrozavosdsk, di creare un programma segreto per lo studio degli UFO.

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La notizia dell'incidente di Petrozavosdsk ha avuto rilevanza internazionale ed è stata oggetto di notizie e commenti nei media occidentali. Nelle settimane successive all'avvistamento diversi Paesi europei chiesero spiegazioni sulla natura di questo strano evento. In risposta, l’Accademia delle Scienze dell’URSS chiese al Cremlino il permesso di creare un gruppo di ricerca che avrebbe svolto il proprio lavoro nella massima segretezza. Si è ammesso che la reale natura di molti degli avvistamenti UFO segnalati non era nota, ma si sarebbe cercato di studiarli e di fornire una risposta da un punto di vista strettamente scientifico. Fu così che venne avviato il programma scientifico ufficiale per lo studio dei fenomeni anormali e degli oggetti volanti extraterrestri. E fu così che nel 1978 venne creato quello che posteriormente fu conosciuto come Istituto 22, il cui lavoro, svolto sempre nel più stretto segreto, durerà 13 anni. La ricerca dell'Istituto 22 è stata condotta congiuntamente dall'Accademia delle Scienze dell'Unione Sovietica e dal Ministero della Difesa. Da parte sua, all'esercito è stato ordinato di indagare sull'influenza degli UFO sul funzionamento delle apparecchiature elettroniche militari e se potessero rappresentare un pericolo per la sicurezza nazionale. Il Ministero della Difesa aveva un’enorme capacità di osservare e monitorare tutto ciò che accadeva nei cieli dell’Unione Sovietica poiché disponeva di unità militari dislocate in tutto il Paese. Inoltre, bastava un ordine militare per trasformare tutti i soldati in potenziali osservatori. E così fu: centinaia di migliaia di marinai, soldati e piloti furono mobilitati per monitorare e segnalare gli avvistamenti di UFO nei cieli dell'URSS. Naturalmente a nessuno è stato detto il motivo per cui sono state richieste queste relazioni. E tutte queste informazioni sono state classificate e analizzate dagli scienziati dell'Accademia delle Scienze assegnati al cosiddetto Istituto 22. Il personale del laboratorio non era numeroso. Non c'erano più di 10 persone e quel numero non è mai stato superato. Si trattava di specialisti altamente qualificati in vari campi della scienza. Dai fisici agli esperti di radioelettronica, meteorologia, astrofisica, ecc. Quasi tutte le discipline scientifiche erano rappresentate e il fenomeno UFO veniva studiato da tutte le angolazioni possibili.
Il 4 ottobre 1982 si verificò un incidente che mise il mondo sull’orlo della guerra nucleare. In quegli anni di tensione politica, l’Armata Rossa disponeva di silos sparsi in tutta l’Unione Sovietica che ospitavano missili nucleari a lungo raggio puntati su obiettivi strategici in Occidente. In uno di questi silos, attualmente abbandonato, si verificò un incidente UFO che per poco non provocò la terza, ed ultima, guerra mondiale. Tutto è iniziato intorno alle 18:00 quando gli abitanti della città di Byelokoroviche e alcuni soldati della vicina base militare hanno potuto vedere uno strano oggetto nel cielo. Era un enorme UFO a forma di disco di circa 900 metri di diametro. Nello stesso momento, all'interno del silo, sul pannello di controllo si è accesa una luce di emergenza, collegata direttamente a Mosca. Quella luce indicava che un missile nucleare era in modalità di lancio. Il tenente colonnello Vladimir Plantonev, un ingegnere specializzato in missili che si trovava all'interno del bunker quando si verificarono i fatti, è energico quando afferma che, in qualche modo, qualcosa aveva inserito il codice di lancio corretto. Ma Mosca non aveva ordinato alcun lancio, né nessuno nel bunker aveva toccato il pannello di controllo. Per 15 interminabili secondi i tecnici tentarono in tutti i modi di fermare il lancio, ma la verità era che avevano perso il controllo delle armi nucleari. All'improvviso, senza alcuna spiegazione logica, la sequenza di lancio venne interrotta. L'UFO scomparve e il modulo di controllo del lancio ritornò nella sua posizione normale. La domanda è inevitabile: un UFO potrebbe aver interferito con il controllo del lancio di un missile nucleare? Un team di ricercatori dell'Istituto 22 , il gruppo segreto di ricerca sugli UFO finanziato dallo Stato, si è immediatamente recato alla base missilistica. In brevissimo tempo, esattamente mezza giornata, si constatò che in una vicina base aerea era stata effettuata un'esercitazione militare. Gli investigatori hanno scoperto che l'avvistamento è avvenuto nello stesso momento e nello stesso luogo in cui i militari stavano testando i razzi. Lanciati dagli aeroplani, i razzi fornivano dai 5 ai 7 minuti di illuminazione. Con questa spiegazione (razzi) si è cercato di liquidare l'avvistamento da parte di decine di testimoni dell'enorme UFO a forma di disco di 900 metri di diametro. Inoltre, chi o cosa ha attivato la sequenza di lancio nucleare? Successivamente, i tecnici hanno smontato pezzo per pezzo il sistema di controllo missilistico ma non hanno riscontrato alcun difetto che potesse spiegare l’anomalia. Lo strano incidente non può essere attribuito a un guasto elettronico. Tutto sembrava indicare che in qualche modo qualcosa avesse attivato i codici di lancio corretti.


Dopo aver esaminato l’episodio del silo del missile balistico intercontinentale, il team di ricercatori dell'Istituto 22 ha analizzato diversi avvistamenti in tutto il Paese. Tra i testimoni che hanno affermato di aver visto degli UFO c'erano anche alcuni cosmonauti. Per esempio, lo stesso Yuri Gagarin affermò con forza, nei documenti ZEBRA 3, che gli UFO esistono. Inoltre, il secondo uomo sovietico a viaggiare nello spazio, il cosmonauta Gherman Titov, ha detto di aver visto sette UFO danzare attorno alla sua capsula durante il suo breve volo spaziale. Tuttavia, attualmente e ormai da anni, i cosmonauti, seguendo i rigidi protocolli di sicurezza imposti dalle agenzie spaziali, sono riluttanti a parlare di qualsiasi fenomeno insolito a cui hanno assistito nello spazio. D'altro canto, il timore di essere ridicolizzati e che la loro carriera professionale possa esserne influenzata spinge molti a rifuggire dal parlare chiaramente del fenomeno UFO e delle esperienze vissute nello spazio. Tuttavia alcuni astronauti non esitano a raccontare al mondo le loro esperienze. Per esempio,, l'ex comandante Vladimir Kovalenok della stazione spaziale Salyut-6 ha rivelato di aver visto un oggetto irriconoscibile illuminato da una delle finestre della sua nave, il 5 maggio del 1981. Disse: "L'oggetto aveva una forma ellittica e volò con noi. Volò in linea retta finché non si verificò una specie di esplosione che produsse una bellissima luce dorata. Poi si verificò una seconda esplosione e apparvero due sfere, ma non potevamo più vedere perché eravamo entrati nell'oscurità dell'ombra della Terra". Nella missione MIR del 1991, il cosmonauta Musa Maranov riuscì a registrare uno strano oggetto in video durante un'operazione di attracco di routine. In seguito disse: "Stavo guardando fuori dalla finestra più grande. Era proprio di fronte a me. Conosco tutti i tipi di astronavi, ma quella era diversa". Il dibattito sugli avvistamenti effettuati dagli astronauti americani e russi è ancora vivo. Gli scettici insistono sul fatto che ci siano abbastanza detriti spaziali in orbita da innescare una cascata di avvistamenti di strani oggetti.
A metà degli anni ’80, i leader degli Stati Uniti e dell’URSS tennero diversi vertici con l’obiettivo di ridurre le loro armi nucleari e la tensione tra le due superpotenze. Poco dopo uno di questi incontri, il presidente Ronald Reagan dichiarò che lui e Mikhail Gorbaciov avevano discusso di incontri con extraterrestri. Reagan fece cinque dichiarazioni pubbliche, inclusa una davanti alle Nazioni Unite in cui affermò che se gli UFO rappresentassero una minaccia per la Terra, tutti i Paesi dovrebbero unirsi. Dopo la caduta del regime sovietico, nel 1993 George Knapp si recò in Russia e incontrò Boris Sokolov, il coordinatore dell'istituto 22. Come molti dei progetti scientifici dell'epoca sovietica, il governo ritirò i finanziamenti dopo il crollo dell'URSS e il progetto venne sospeso. Sokolov ha fornito a Knapp alcuni dei file UFO declassificati più recentemente. File che contenevano informazioni sui casi più difficili da spiegare. A quanto pare, l'obiettivo finale dello studio degli avvistamenti UFO da parte dell'esercito sovietico era la speranza di poter ottenere informazioni sulla loro tecnologia e prendere così l'iniziativa nella corsa allo spazio contro gli americani. Il clima di distensione che esisteva a metà degli anni ‘90 permise a Sokolov e allo scienziato Yulii Platov di pubblicare un rapporto con le scoperte dell'istituto 22 intitolato "Storia della ricerca statale sugli UFO in URSS". Questo rapporto afferma che tra il 90 e il 95% dei 3.000 avvistamenti UFO indagati possono essere attribuiti a fenomeni che coinvolgono l'uomo (soprattutto lanci di missili e palloni aerostatici da ricerca), mentre il restante 5-10% non può essere spiegato. Ma nel rapporto si afferma anche che non ci sono ragioni per sostenere che gli avvistamenti inspiegabili abbiano una natura extraterrestre. Tuttavia, questo rapporto ha rivelato solo una parte delle informazioni esistenti. Secondo George Knapp, esiste una vera e propria miniera di documenti del KGB su questo argomento che nessuno ha visto, anche se questa organizzazione ha pubblicato alcuni documenti all'inizio degli anni Novanta. Ma sono in molti a sostenere che i migliori resoconti siano ancora nascosti negli archivi dei servizi segreti russi, eredi degli archivi del KGB. Cos'è successo ai file? Una cosa è certa: solo una minima parte è venuta alla luce e i ricercatori hanno avuto accesso solo alla punta dell'iceberg. Finché non saranno disponibili tutte le informazioni e non saranno esaminati tutti i dossier, non si potrà affermare che quanto pubblicato da Sokolov e Platov sia tutta la verità.

Fonte originale: www.dogmacero.org/2011/01/05/ovnis-en-la-union-sovietica/
 
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view post Posted on 12/4/2024, 09:31
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Questo thread è bellissimo non lo avevo mai visto,purtroppo in occidente l' ufologia sta diventando sempre più borghese,sapere che erano studiati anche in URSS è importante perchè riconnette alla vera origene di questo fenomeno sebbene non ci siano ancora delle prove sull' origine di questi velivoli
 
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view post Posted on 12/4/2024, 20:47
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IL CASO ROSWELL, STORIA E AGGIORNAMENTI
A cura di Alessandro Cacciatore,


Era l'estate del 1947, quando a Roswell New Mexico stava nascendo il pilastro della dottrina strategica americana, e si sperimentavano in gran segreto i missili balistici V-2. Fu una vera doccia fredda quando il Roswell daily record scrisse: l'USAF cattura un disco volante. La notizia fece il giro del mondo! gli stessi militari scrissero che aveva effettivamente catturato un disco volante. Ecco cosa accadde quella sera: erano circa le 22 quando il ferramenta W. Mac Brazel stava fuori sul portico di casa parlando con la moglie, ad un certo punto avvistarono un oggetto a forma a cuneo o a piatto rovesciato luminoso schiantarsi nella parte di S. Corona, cittadina poco lontano da Roswell. Il giorno dopo Brazal nel suo ranch, ritrova dei "rottami", e pensando che potesse essere una cosa interessante, nasconde i frammenti nella sua fattoria e va a chiamare lo sceriffo della zona. Nella parte principale dello schianto invece arrivano i militari e la faccenda diventa top-secret. Il primo testimone che avvistò i rottami venne trattenuto dall'aereonautica e cambiò la sua prima versione dei fatti. Poi uscì la scritta sul giornale, dove l'USAF dichiarò di aver catturato un disco volante. Ma l’8 luglio i militari mostrarono ai testimoni dello schianto dell'ufo i rottami, che erano in realtà parte di un pallone meteorologico, il caso era chiuso.
Nel 1978 un fisico nucleare, Stanton Friedman, intervistò l’ex maggiore Jesse Marcel, che nel 1947 era a capo dell’intelligence del RAAF. Il suo racconto tolse il caso Roswell dal dimenticatoio e lo fece diventare il più famoso incidente ufologico della storia. Il maggiore Marcel, ormai in pensione, raccontò che la storia del pallone sonda era una manovra di copertura. Lui i detriti li aveva visti e toccati,non solo, li aveva trasportati alla base di Fort Worth, in Texas. C’erano fogli di metallo leggeri e flessibili come carta, altre parti metalliche avevano le proprietà di un tessuto. Erano resistentissime, non bruciavano e contenevano simboli simili a geroglifici. La sera del ritrovamento dei frammenti, Marcel tornò a casa e mostrò un filo d'acciaio con degli strani segni sopra alla moglie e al figlio. Alcuni avevano la forma di una stella, altri di un bicchiere, un altro ancora sembrava una foca che aveva una palla sul naso. Questo però verrà detto dallo stesso figlio di Marcel, Jassie Marcel jr. Il caso di Roswell sembrò tornare alla ribalta.
Negli anni 80 infatti, strane testimonianze di seconda e terza mano, cominciarono ad uscire anche grazie al libro “l’incidente di Roswell”dove vennero intervistati vari testimoni. Essi parlavano di strani esseri umanoidi ritrovati vicino il luogo dello schianto. L'USAF allora per difendersi, raccontarono cosa era realmente accaduto. L'oggetto schiantatosi a Roswell erano dei palloni meteorologici messi a grappolo, per il famoso progetto "mogul" allora segretissimo. Serviva per scopi di spionaggio, per studiare la tecnologia sovietica. Il caso sembrò ancora una volta finire nel vuoto. Ma ecco un nuovo colpo di scena…esce un filmato della presunta autopsia sull’alieno ritrovato a Roswell durante l’incidente UFO.
Il filmato è stato acquistato dal produttore Ray Santilli per circa 250 milioni di lire nel 1990 a Las Vegas da Jack Barnett, un ex-cineoperatore militare. Il filmato girato nel 1947 mostra i corpi degli alieni recuperati dopo l’Ufo Crash di Roswell. La pellicola venne portata in Inghilterra dove fu esaminata dall' Associazione per la Ricerca sugli UFO ed è l'unico film al mondo che mostri un extraterrestre; In seguito l’analisi confermò che la pellicola era vecchia di 50 anni. Per gli esperti il filmato non convinceva per niente; Il CICAP lo bollò come bufala dell’anno, tra gli ufologi stessi ci fu molto scetticismo per un filmato pieno di anomalie e la cosa ancora più strana fu il fatto che gli unici a non avere dubbi fossero coloro che avevano un rapporto economico con Santilli.

ANALISI DEL FILMATO


-Prima che inizi l'autopsia, la cinepresa inquadra alcuni rottami nelle mani di un militare: non si vede comunque né la faccia né i gradi militari per cui non possiamo dedurre la posizione militare.
-E’ stata interpellata un’ esperta di effetti speciali cinematografici, la sua deduzione sulla forma del mento e la posizione delle masse adipose sui fianchi fanno pensare ad un manichino realizzato sul modello di una persona in posizione eretta e non sdraiata su un tavolo; inoltre le spalle sono tese e non aderiscono correttamente al tavolo anatomico.
-Ed Uthmann, un patologo ha dichiarato:
"Il patologo del film si comportava più come un attore davanti all'obbiettivo, che come un medico impegnato in un'operazione di cui viene registrata una documentazione su pellicola".
-Dietro la vetrata alle spalle dell’alieno si vede una persona col camice. Santilli disse in una intervista che si riconosceva così bene il presidente Truman da potergli leggere le labbra. Ma il personaggio non parla e porta la mascherina.
-Nelle autopsie mediche le incisioni della cute sono molto più veloci e profonde.
-Dopo aver praticato le incisioni nella regione toracica bisogna scostare i lembi di pelle, cosa che non si vede nel film. Non si capisce poi, perchè un alieno con organi esterni simili ai nostri non debba avere anche gli organi interni come noi.
-Dopo qualche fotogramma appaiono gli organi interni ma solo nelle mani dei medici.
-Per l’apertura del cranio come per il torace viene omessa qualsiasi sequenza in cui la pelle viene piegata.
-Per l’estrazione del cervello si usa la stessa tecnica: si vede quando viene segata la fronte e poi si vede il cervello che viene estratto.
-Viene inquadrata una scatola con un cartellino e il timbro del ministero della difesa adottato molto tempo dopo ma il filmato dovrebbe essere stato girato nel 1947!
-Il filmato è in Bianco e Nero quando il colore era già in uso, soprattutto in ambito militare.

Per chi volesse vedere il filmato integrale è presente su youtube a questo indirizzo:
it.youtube.com/watch?v=jQRCmko5cR0


Nel 1997 l'USAF per festeggiare a loro modo la nascità dell'ufologia, decide di dare alla stampa un comunicato, dicendo cosa era realmente successo a Roswell. Quel giorno venne fatto un progetto per un nuovo tipo di missile segretissimo, e in seguito all'incidente del missile e alla caduta di un aereo DC-9 sono alla base dello schianto che avvenne a Roswell. Per colpa di uno sfasamento dei ricordi invece, questo è alla base della storia della testimonianza di presunti cadaveri alieni vicino al luogo dell'impatto!
Era la sera del 6 luglio 1947, ha raccontato Corso al simposio internazionale sugli ufo, e, con il grado di maggiore, ero di stanza a Fort Riley, nel Kansas, come responsabile della sicurezza. Stavo compiendo il consueto giro di perlustrazione della base quando, giunto vicino al caseggiato veterinario, fui chiamato dal sergente maggiore Bill Brown. ‘Maggiore, venga a vedere. C’e’ da non crederci’, mi disse.
Nessuno, quella sera, avrebbe dovuto entrare in quel perimetro. Un cartello diceva chiaramente di girare alla larga. Entrai e vidi alcune casse che, secondo Brown, venivano da San antonio, Texas. Ci avevano detto che contenevano del materiale recuperato da un incidente avvenuto un paio di giorni prima in Nuovo Messico. Mi avvicinai ad una delle casse di legno (erano una trentina), mentre Brown restava di guardia. Vidi una cassa, sigillata su un lato e aperta dall’alto. Sollevai il coperchio e illuminai l’interno con una torcia. In quel momento lo stomaco mi balzò in gola. Era una bara di vetro. Dentro c’era qualcosa sommerso in un liquido semigelatinoso, bluastro. Sulle prime pensai al cadavere di un bambino. Ma era una figura umana, molto lunga. Aveva braccia e mani strane, con quattro dita ciascuna. Non vidi il pollice e le gambe ed i piedi erano esili. La testa era sproporzionatamente grande, a bulbo. Nel momento in cui vidi l’alieno, capii di essermi imbattuto in qualcosa di straordinario. Dissi allora a Brown di andarsene in fretta, se non voleva avere grane. La storia sembrò finire lì ma poi, nel 1961, giunsi al Pentagono, alle dipendenze del generale Waschinton. Ero colonnello e fui distaccato al dipartimento Ricerche e Sviluppo. Fu in quell’occasione che Waschinton mi convocò e mi mostrò dei fascicoli speciali. Si parlava di autopsie di extraterrestri di Roswell e della tecnologia aliena recuperata. Waschintown mi disse che avrei dovuto valutare l’impiego strategico di quel materiale. Così decisi di distribuire segretamente parte dei materiali trovati a diversi specialisti competenti e fidati.Dovevamo capire come funzionavano.Nel disco di Roswell i militari hanno trovato, transistor e laser, fibre ottiche, leghe metalliche ad allineamento molecolare, generatori atomici portatili, proiettili ad uranio e sistemi di propulsione e guida estremamente avveniristici. Per inciso, scoprimmo che gli alieni di Roswell non erano dei veri extraterrestri, ma degli esseri clonati, dei robot biologici costruiti dagli alieni apposta per i viaggi interstellari”.
Il 4 aprile del 2006 finalmente Santilli in un intervista a Sky ammise di aver falsificato il filmato anche se raccontò delle cose piuttosto strane. Affermò di aver rovinato il filmato per incuria non appena lo ricevette e quindi decise di rifare il filmato insieme ad alcuni amici utilizzando un manichino. Questo non ha convinto gli ufologi i quali affermarono che l’autopsia sarebbe stata eseguita solo da mani esperte quali chirurghi. Sempre nel 2006 venne trovato un reperto interessante. Era accartocciato in un barattolo di vetro, avvolto in una copia del «Daily Mirror» datata ottobre 1947e sospeso in una soluzione acre e provvisto di un numero di serie americano dipinto sul piede a quattro dita. Si tratta di un modellino creato per un film, un facsimile di baby-alieno. La creaturina, lunga 30 centimetri è plasmata in un materiale incerto, assomiglia al presunto alieno dell’autopsia di Roswell. Broom, uno sceneggiatore è colui che ha ritrovato il modellino e dice di essere rimasto un po' impressionato dalla scoperta dell'alienetto. Era stipato nella sua soffitta con altri vecchi giornali .Prima di lui, nella casa viveva una vecchia zitella e non sembra che sia stata abitata da nessun altro.

TESTIMONIANZE
Di Alessandro Cacciatore

Come già detto in precedenza non furono poche le testimonianze che confermarono la tesi di corpi extraterrestri nell’incidente di Roswell. Tra le più importanti possiamo citare per esempio quella di Walter Haut, che disse: " ...ricevetti una telefonata dal comandante la base aeronautica di Roswell che mi informava di quello che stava accadendo sintetizzandomi i punti salienti e mi parlò dei resti del "Disco Volante", mi disse chi aveva mandato a prenderlo e dove sarebbero stati portati i resti ed io scrissi l'articolo sulla base di queste informazioni". Interessante anche ricordare la testimonianza di Judd Roberts, riguardo il fattore cover-up nel caso Roswell: "...Il problema vero fu il mattino seguente, quando una persona, piuttosto cordiale, probabilmente dell'ufficio di Clinton Anderson, ci chiamò da Washington dicendo << sappiamo che siete in possesso di alcune notizie e volevamo mettervi a conoscenza del fatto che, se trasmetterete qualcosa su questo argomento, cosa che non deve essere fatta, la vostra licenza correrà qualche pericolo, quindi vi consigliamo di non farlo >> poi aggiunse << quando dico pericolo, intendo dire nel giro di tre giorni,>>. A questo proposito vorrei ricordare cosa avvenne alla giornalista Lydia Sleppy di radio KOAT di Albuquerque. Precisamente 8 Luglio la giornalista in questione viene contattata da un suo amico e collega, tale John Mc Boyle, di radio KSWS di Roswell, raccontando che l’USAF aveva catturato un disco volante, e di iniziare a scrivere un articolo riguardo l’importante incidente avvenuto. La Sleppy ancora prima di divulgare la notizia, che viene chiamata per telefono da una persona sconosciuta (forse dell’FBI) dicendo che se non voleva perdere il lavoro doveva lasciar perdere l’articolo su Roswell. Poco dopo la donna già impaurita viene contattata nuovamente da Boyle dicendo: “dimentica tutto, non ne hai mai sentito parlare”. Lo stesso Boyle racconterà in seguito di essere stato testimone del decollo di un aereo militare con abbordo i rottami del disco volante, diretto a Wright Field. Fatto simile comunque è capitato il giorno prima di questo evento, al proprietario della stazione KGFL, tale W.E Whitmore, che stava per mandare in onda la registrazione riguardo l’intervista di Brezel quando una misteriosa telefonata direttamente da Washington gli impone il massimo riservo, e quindi il silenzio sull’intervista. Lo stesso Brezel infatti cambierà le sue dichiarazioni sul caso, dopo essere stato interrogato per ore ed ore e trattenuto per giorni dagli ufficiali dell’USAF, riguardo il prelevamento dei misteriosi rottami metallici. Possiamo trovare conferma di cio’ in una delle testimonianze delle persone presenti ai tempi dell’incidente. La signora Mary Ann Strickland vicina di Brazel racconto’: ... Mac Brazel veniva ogni tanto a trovare gli uomini della mia famiglia. Quella volta che ci portò quel pezzo di materiale strano, venne giù al recinto del bestiame. C'erano mio marito e i miei figli, anche loro hanno visto. Mio figlio diceva che quel materiale lo potevi accartocciare e si ridistendeva da solo. Brazel mi racconto di come era stato trattato da quelli dell'Esercito, l'avevano umiliato e trattenuto in prigione senza alcun motivo valido. Restando a parlare del misteriso materiale metallico riporto l’affermazione del figlio del maggiore Jesse Marcel, che disse: "...dopo l'incidente mio padre tornò a casa con la macchina piena di rottami e, sia io che mia madre, rovistammo fra questa roba. Tra l'altro c'era un frammento in lega simile ad una lamina, come il rivestimento di un aereoplano, ma non somigliava a niente che io avessi mai visto. C'era anche una trave a forma di I di circa 30 cm. di lunghezza e 1 m. di larghezza e, nella superficie interna c'erano dei simboli che somigliavano a geroglifici Egiziani. L'aeronautica disse che era un pallone sonda, ma mio padre non credette a questa versione, era convinto che si trattasse di un tentativo di insabbiamento. I rottami sono stati portati via e non li abbiamo più visti. Sono stati portati a Fort Worth (Texas). Io ho tenuto quelle cose fra le mie mani e certamente non era qualcosa di questo Universo. Anche un’altra vicina di casa del signor Brazel ricordo’ bene alcuni misteriosi rottami prelevati dall’UFO caduto nel deserto. La signora Loretta Proctor disse: "... il primo Luglio del 1947 arrivò Brazel con quello che mi sembrava un pezzo di legno e mi disse che lo aveva trovato al ranch e voleva che andassimo a vedere. Il materiale che ci fece vedere era grande pressapoco come una matita, lungo 10 - 15 cm.marrone chiaro, oggi avremmo detto che era di plastica, ma allora la plastica non si conosceva ancora, Non era sensibile al calore e non si poteva ne tagliare ne scalfire, era durissimo e anche leggero." Tra le altre famose testimonianze possiamo trovare quella della figlia dello sceriffo Wilcox da subito invischiato con l’incidente all’epoca. La signora Phillis Mc Guire infatti ricorda: "... papà mi disse che era venuto Bazel per segnalare un Disco Volante, io gli chiesi se gli credeva e lui mi rispose di si, che non vedeva come Brazel, sarebbe dovuto andare fino lì per raccontargli una balla. Aveva portato con se alcuni frammenti di quel materiale che mio padre non seppe classificare. Anni dopo mia madre mi disse che i militari avevano detto alla Polizia, che non avrebbero dovuto fare parola di quello che era successo e smentirono le rivelazioni del giornale locale, dicendo che si trattava di un pallone sonda. Mia madre mi disse anche che c'erano dei corpi, si un Disco Volante con dentro alcuni corpi". Anche la moglie di uno dei piloti addetti al prelevamento dei rottami del disco volante disse alcune parole molto interessanti. La signora Sappho Henderson confido’ infatti: "...mio marito seppe la notizia e mi disse" << scommetto che adesso lo mettono sui giornali, sono sicuro, è da anni che volevo dirvelo, voglio che leggi questo articolo perchè è una storia vera e io, non solo so che è vero, ma sono io il pilota che ha portato i rottami dell'UFO a Daytona nell'Ohio >>". Riguardo la presenza dei presunti extraterrestri nel luogo dell’incidente, l’ufologo Stanton Friedman disse: "...gli Alieni trovati a Roswell, erano senza capelli, la testa grande e indossavano una tuta grigia senza cuciture e probabilmente avevano lasciato l'aereo per mezzo di dispositivi di espulsione. Sappiamo di sicuro che una Nave Spaziale esplose ed alcuni cadaveri furono portati via insieme ai rottami, possiamo dimostrare che la storia è stata insabbiata molto velocemente ed è stata classificata come Top Secret."
Interessante poi anche il racconto dato da Glenn Dennis, che all’epoca era l’addetto all’agenzia delle pompe funebri di Roswell che grazie ad una sua amica infermiera riferì che alcuni corpi recuperati nell’incidente vennero portati dai militari alla clinica di Roswell per essere sottoposti ad un’autopsia. La donna descrisse i cadaveri come quelli visti da altre persone durante il recupero dei corpi da parte dell’USAF. Erano glabri, grigi, con occhi neri, mani lunghe, con una sorta di cuscinetti come ventose sulle dita. Non erano assolutamente umani. Interessante poi anche ricordare che sempre i militari ordinarono una serie di casse funebri proprio all’agenzia di Dennis, ma stranamente l’ordinazione delle casse era a misura di bambino, proprio la giusta costituzione del cosidetto “alieno grigio”. C’è poi un altro fatto che è stato scoperto solamente recentemente. Nella foto dove vengono mostrati i rottami del pallone sonda, il giorno subito dopo la smentita della caduta del disco volante, uno degli ufficiali militari presenti aveva in mano un dossier segreto. Questo è stato analizzato, confermando che nell’incidente c’erano “delle vittime”. È quindi palese la presenza di un equipaggio morto durante l’incidente.


Alla luce di cio’ è molto difficile pensare che si sia trattato di un semplice pallone sonda per analisi climatiche, o anche dei presunti progetti segreti di V-2 o altri missili, con abordo manichini o scimmie. È infatti interessante notare di come le ipotesi date dall’USAF e anche dalla CIA siano diverse e contraddittorie, sono invece molto più lucide e logiche quelle date dai testimoni presenti all’evento. Oggi sappiamo che neanche i Russi potevano essere i responsabili indiretti dell’incidente, in quando Stalin non solo voleva sapere (come noi ora) cosa avvenne a Roswell, ma mando’ egli stesso alcune spie per investigare. È palese il cover-up sul fatto, ad oltre 60 anni non possiamo comunque sapere con certezza cosa sia caduto a Roswell, ma possiamo essere certi di alcuni determinanti fattori:
1) nell’estate del ‘47 “qualcosa” precipitò nei pressi di Roswell e venne recuperato dai militari della vicina Base Aerea, come dimostra il comunicato ufficiale rilasciato dal Comando stesso del 509° Gruppo Bombardieri;
2) il Comandante della Base Aerea, Col. William BLANCHARD, venne “duramente richiamato” per aver rilasciato un comunicato stampa senza essersi preventivamente consultato con i Comandi superiori, segno evidente che “quella notizia“ non andava diffusa;
3) i rottami del pallone sonda mostrati durante la conferenza dal Gen. Roger RAMEY non sono quelli recuperati a Roswell, come hanno rivelato vari testimoni ;
4) il caso interessò anche l’F.B.I., la Polizia federale americana, che in un suo dispaccio riservato riporta la descrizione dell’oggetto recuperato a Roswell come fornita dal Gen. Roger RAMEY nel corso della conferenza-stampa (un “disco di forma esagonale, sospeso ad un pallone con un cavo”).

È interessantissimo anche notare una cosa molto importante di questo elenco, soprattutto il punto numero 2. Il colonnello Blanchard verrà infatti richiamato sotto corte-marziale e licenziato. Sarà poi sostituito dal colonnello Payne Jennings che misteriosamente morirà in un incidente aereo sull’Altlantico. Insieme a lui doveva anche esserci il maggiore Marcel, ma per destino quel giorno venne trattenuto dall’intervento personale del colonnello Blanchard.

RICOSTRUZIONE DEGLI EVENTI

Attualmente ci si è fatti una ricostruzione in merito i fatti emersi sul caso Roswell. Pare infatti che quella notte alcuni fulmini presenti nella zona (come confermato da un vecchio bollettino meteorologico dell’epoca) avrebbero colpito una o più astronavi extraterrestri, e che per colpa di questi si siano schiantati in diversi punti, si ipotizza a Roswell, S.Augostin e S.Antonio, dove si sarebbero distrutti a più pezzi, causando quindi la caduta in luoghi disparati dei corpi alieni apparentemente senza vita e dei conseguenti frammenti metallici. Ci sarebbe poi una seconda ricostruzione: Se accettassimo come vere le dichiarazioni di Ray Santilli, dovremmo rivedere tutta la storia di Roswell, poichè le date non coincidono, in quanto, secondo il fantomatico Jack Barnet, il filmato sarebbe stato fatto almeno 15 giorni prima dell'Ufo crash di Roswel. Se, però, quanto asserito dal sedicente cine operatore, corrispondesse a verità, si potrebbe immaginare un diverso scenario : ...in un giorno, non ben definito, comunque intorno alla fine di Giugno del 1947, un velivolo Alieno in avaria, sorvola Roswell impattando subito dopo in zona Corona ( nel campo di Mac Brazel ), ma non precipita e prosegue la sua corsa verso Magdalena dove impatta definitivamente spargendo i suoi resti per qualche miglio. Naturalmente i militari hanno seguito l'evento per mezzo dei radar e si recano velocemente sul posto ripulendo tutto ed impedendo il diffondersi della notizia. I corpi degli Alieni vengono portati a Magdalena per l'autopsia ed è lì che viene fatto il famoso filmato. L'operazione di Cover Up sarebbe stata perfetta se, alle autorità, non fosse sfuggito il particolare di Corona(Roswell), perche in quel breve impatto, il velivolo aveva perso una certa quantità di materiali... i rottami, appunto trovati da Mac Brazel nel suo campo, il 2 Luglio 1947. Tuttavia i dischi volanti saranno stati comunque portati in basi militari molto importanti all'epoca, una di queste sicuramente alla Wright Pettersen (Ohio). Oggi si ipotizza che l'UFO (o gli UFO) di Roswell si trovino nel settore S4 dell'Area51.

"...era il 2 Luglio del 1947, la giornata era stata piuttosto afosa a Roswell, così, dopo aver cenato, Dan Wilmot e sua moglie si concedevano una pausa al fresco seduti sotto il portico della loro casa a South Penn Street. Verso le 21,45 appare nel cielo una sagoma discoidale che, a forte velocità, si dirige verso la città di Corona. Di questo avvistamento, durato appena un attimo, i coniugi Wilmott ne parlarono solo otto giorni dopo, descrivendo l'oggetto come un disco scintillante che sembrava emettere, durante il sorvolo della casa, un suono sibilante..."
Siete ancora sicuri si sia trattato di un “pallone sonda”?

“La stragrande maggioranza di una nazione cadrà più facilmente vittima di una grossa menzogna che di una piccola”.


Qualcuno deve aver fatto buon uso di questa frase…
 
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17 replies since 6/12/2010, 16:13   954 views
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